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Autore: Nope1233    15/12/2018    1 recensioni
- Ricordo bene quel periodo. Quello dove eravamo bambini e giocavamo alle cose più disparate senza nemmeno pensarci troppo.
Nè io, né Kacchan e nemmeno Izuku avevamo ancora sviluppato i nostri quirk e vivevamo ancora spensierati immaginando quello che saremmo potuti essere una volta cresciuti. Tutti e tre volevamo diventare eroi di alto livello.
Ricordo anche la prima volta che Kacchan mi rivolse la parola. Eravamo nel cortile dell'asilo e con i suoi soliti toni stava minacciando un bambino di mandarlo all’ ospedale. Non conoscendo nè lui nè la vittima mi buttai in mezzo difendendo il malcapitato. Mi parai davanti a lui con le braccia aperte e fissavo Kacchan con aria di sfida. 
Quest'ultimo si avvicinò con aria di superiorità e cercò di colpirmi. Schivai il colpo e con uno sgambetto lo feci cadere a terra. Sembrava arrabbiato, ma a me non importava.
“così impari brutta testa gialla!” dissi quasi urlando.
Riuscii ad intravedere un sorriso beffardo sotto quei ciuffi biondi mentre si rialzava e poi si mise a ridere.-
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hitoshi Shinso, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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T/N POV

 

 

Una forte luce proveniente dalle finestre mi costrinse ad aprire gli occhi ancora impastati dal sonno.

 

Kacchan mi stava ancora trattenendo a sé in un abbraccio mentre il suo respiro regolare mi scaldava i capelli.

Stava ancora dormendo e sul suo viso trionfava un'espressione serena.

Da sveglio sembrava completamente un'altra persona e rimasi qualche secondo a contemplare quella rara visione.

Non riuscii a fare a meno di arrossire.

Era stato davvero molto dolce la sera precedente, tanto che non sembrava nemmeno il solito Katsuki.

Nei secondi successivi, tutti i sentimenti che provavo per lui si rafforzarono, donandomi una meravigliosa calma davanti alle sue labbra dischiuse e alle sue ciglia bionde.

 

Poco dopo, un forte dubbio mi fece distrarre: c'era troppa luce in quella stanza.

A malincuore, mi liberai dall'abbraccio di Kacchan e presi il telefono in mano.

 

Non avevamo per nulla sentito la sveglia ed eravamo in ritardo di più di un'ora.

 

Mi voltai di scatto verso il ragazzo stringendogli la spalla e chiamandolo ad alta voce.

"Mh...Cazzo vuoi?" mormorò non aprendo nemmeno gli occhi.

"Kacchan...Siamo in ritardo. Parecchio in ritardo."

A quelle parole scattò mettendosi seduto ed afferrò il suo telefono appoggiato sul comodino.

"Cazzo, CAZZO!" disse scendendo dal letto e sfilandosi la maglia.

Avevo ancora gli occhi impastati dal sonno e presi qualche secondo per stropicciarmi la faccia. Giusto per godermi con la coda dell'occhio il biondo che lanciava per la stanza la sua tuta per indossare trafelato la divisa.

"Minchia, ti vuoi muovere si o no?!" gridò voltandosi verso di me allacciandosi i pantaloni.

"Certo." sorrisi.

 

- - -

 

Riuscire a tenere il passo veloce di Kacchan fu parecchio difficile.

Correvamo come non mai schivando i passanti mentre percorrevamo i pochi chilometri che dividevano casa mia dalla scuola.

Ero abituata a correre, ma non a quella velocità.

"K-Kacchan, rallenta! O-Ormai siamo in ritardo, cosa cambiano due minuti in più?" dissi.

"Taci e muovi quel dannato culo!" urlò voltandosi leggermente nella mia direzione.

Ero allo stremo delle forze e dovevo assolutamente rallentare.


"Fottiti. Non voglio...Non voglio rischiare uno strappo per colpa tua!" dissi fermandomi ed inclinandomi in avanti per riprendere fiato.

Con mia sorpresa, Kacchan si fermò e mi osservò serio.

"Ma non eri abituata a correre?" chiese.

"Si, ma...ma non alla tua velocità." dissi ansante.

Mi squadrò ancora per qualche istante e poco dopo sospirò chiudendo gli occhi. Scattò nella mia direzione e mi afferrò per la vita facendomi alzare all'altezza del suo petto, dopo di che riprese a correre.

"S-Sei fuori?! Che diavolo fai?!" gridai.

"O corri da sola o ti porto io. Non ho molte opzioni." disse serio.

Sentivo i muscoli delle sue braccia tendersi sotto al mio peso mentre il suo fiato si faceva sempre più corto e mi preoccupai.

"K-Kacchan, so che sei allenato, ma forse questo è davvero troppo! Mettimi giù! Preferisco arrivare in ritardo piuttosto che rischiare di farti male!" dissi guardandolo gonfiando le guance.

Lo vidi sorridere con fare beffardo e spostò gli occhi su di me.

"Mi stai sottovalutando, per caso?"

Trovai quel suo sguardo parecchio sexy ed un ondata di calore mi invase il viso.

"Ti ho già portato in questo modo dopo che sei svenuta durante il festival. Sei meno pesante di quello che credi. Anche io me ne sono stupito." continuò.

Quella frecciatina mi colpì in pieno e gonfiai nuovamente le guance.

"Che vorresti dire, scusa?"

"Pfft, tira le tua conclusioni."

"EH? Fottiti, Kacchan! Lasciami andare!" dissi dimenandomi.

"Stai ferma, cazzo!"

"No!"

Mi lanciò un occhiata furiosa e fermò la sua corsa.
"E va bene, come preferisci." disse.

Mi lasciò andare di colpo facendomi cadere a terra e mi resi conto che eravamo già nel cortile della scuola.

Lentamente mi alzai accarezzandomi il fianco.

"Sei simpatico, mi dicono." mormorai.

Kacchan stava entrando nella hall e si fermò per voltare leggermente il viso nella mia direzione.

"Anche tu non sei da meno." disse. "Muoviti."

Mentre i suoi occhi tornavano verso la porta riuscii ad intravedere un leggero sorriso solcargli il volto.

Era uno di quei sorrisi limpidi che mi rivolgeva durante la nostra infanzia e sentii uno dei pesi sul mio cuore staccarsi definitivamente.

Ormai era ben chiaro che il piccolo ed il dolce Kacchan, viveva ancora dentro a quell'animo irruento e pieno di difese.

 

- - -

 

"Ci scusi tanto, professore." mormorai inchinandomi una volta varcata la porta della classe.

Kacchan accennò un inchino e si diresse senza dire nulla verso il suo banco.

"E' inutile scusarsi. Siete voi che perdete ore di lezioni utili, a me non importa." disse Aizawa.

Anche Midnight era in classe e si avvicinò a me sorridendo.

"Oh! T/C! Vedo che ti sei ripresa, meno male!"

"S-Si..."

"Perfetto! Vai a sederti ed inizia a pensare al tuo nome da eroina!"

"Eh?"

"Questa mattina dovrete scegliere il vostro nome in codice. Anche tu Bakugo inizia a pensarci!"

"V-Va bene." conclusi.

Mi avviai verso il mio tavolo in fondo all'aula e notai degli sguardi maliziosi sia da parte di Ochaco che di Kirishima.

Mi chiesi cosa stessero pensando e mi sedetti imbarazzata al mio banco.

 

Fissavo il cartoncino totalmente bianco che Ochaco mi aveva passato e giocavo con il pennarello tra le dita.

Non avevo mai seriamente pensato ad un nome da eroina e la mia mente era completamente vuota.

Alzai lo sguardo su Kacchan e lo vidi intento a scrivere con foga a testa bassa. Probabilmente si era fatto un'idea del suo possibile nome già da piccolo, ma in effetti non ne avevamo mai parlato.

Poco dopo si alzò e mostrò il suo cartellino alla classe con espressione furiosa.

 

'Re delle Esplosioni Mortali'

 

Mentre la professoressa gli consigliava di cambiare nome mi ritrovai a sorridere. In effetti da lui non potevo aspettarmi nulla di diverso.

Subito dopo Ochaco andò alla cattedra. Il suo nome da eroina, Uravity, piacque praticamente a tutti.

Mancavamo io, Izuku e Ida, escludendo la seconda scelta di Katsuki.

Ida scelse per qualche motivazione a me sconosciuta di mantenere il suo nome mentre il mio amico scelse Deku, il nomignolo che gli diede Kacchan quando eravamo piccoli.

Quando spiegò le sue motivazioni, sorrisi nuovamente. L'avevo sempre trovato di una dolcezza estrema e sapere che aveva superato le sue ansie riguardo a quel nome, mi sollevò.

Con la coda dell'occhio vidi che Kacchan mi stava squadrando con un'espressione corrucciata. Voltai lo sguardo nella sua direzione e gli lanciai un sorriso di complicità.

Ne fu stupito e si girò immediatamente verso la cattedra.

"T/C, tocca a te!" mi chiamò la professoressa.

Deglutii e diedi uno sguardo al cartellino ancora bianco. Non ero riuscita a pensare a nulla che avesse un minimo di senso.

"N-Non mi viene in mente nessun nome..." mormorai.

"Va bene anche uno temporaneo, T/N! Dai, butta giù qualcosa!"

Un nome mi balzò nella mente, ma lo trovai tremendamente stupido.


"O-Ok..."

Scrissi quello che avevo pensato e mi avviai alla cattedra. Ero parecchio imbarazzata e poggiai il cartellino sul tavolo portando una mano sugli occhi per evitare gli sguardi della classe.

 

'ChangyShaper'

 

"Perchè ti vergogni, T/C? E' carino!" disse Midnight. "Puoi modificare la materia e con il tuo quirk ci sta perfettamente, in più non accennare alla tua seconda Unicità può essere una scelta tattica per cogliere il nemico di sorpresa!"

Alzai gli occhi guardandola con aria interrogativa.

"S-Sul serio?" chiesi ancora in imbarazzo.

"Certamente! Vai pure a sederti!"

Mi mossi verso il mio banco passando vicino a Kacchan che mi lanciò un occhiata seria per poi tornare a riscrivere sul suo cartellino.

Poco dopo, tornò davanti alla classe a mostrare il suo nuovo nome.


'Signore delle Esplosioni Mortali'

 

Midnight e la classe avevano un'espressione rassegnata, mentre io poggiai il mento sulla mano e osservai con un dolce sorriso Katsuki mentre esponeva fiero il suo nome da eroe.

Nonostante tutto, non era mai cambiato.

 

"Bene, ora che avete tutti deciso i vostri nomi da eroi torniamo a discutere del vostro apprendistato." prese parola Aizawa. "Durerà una settimana. Riguardo al luogo, chi fra voi è stato scelto riceverà un elenco specifico, in modo che possiate decidere da lì. Per coloro che non sono stati opzionati ecco un elenco di quaranta agenzie del paese che si sono offerte di prendere apprendisti. Potrete scegliere da qui, ognuno di loro ha un contesto ed una specializzazione differente."

Ci fu poi una veloce spiegazione sempre al riguardo delle differenze delle agenzie da parte di Midnight e subito dopo il professore riprese la parola.

"Mentre la professoressa vi distribuisce i fogli mostro nuovamente il grafico delle offerte da parte delle agenzie dato che T/C e Bakugo erano assenti."

Subito dopo, premette un pulsante su un telecomando e sulla lavagna apparì un grafico.

Todoroki era al primo posto, io al secondo, Bakugo al terzo e la nostra differenza con gli altri nostri compagni di classe era abissale. Fui stupita dalla classifica e lanciai un' occhiata a Kacchan che osservava con occhi arrabbiati la lavagna.

Quando Midnight mi passò il mio foglio, un nome mi saltò subito all'occhio.

Endeavor mi aveva opzionato e mi chiesi il motivo di tale scelta. Con me non centrava assolutamente nulla, ma fare lo stage con qualcuno di importante come lui doveva essere interessante. Sapevo bene che Shouto fosse suo figlio e dai vari suoi combattimenti durante il Festival avevo capito che il loro rapporto non fosse tutto rose e fiori.

"Avete fino al fine settimana per decidere." disse Aizawa uscendo con Midnight dalla classe.

"Solamente due giorni?!" intervenne Kirishima.

"Siate efficienti nella vostra scelta. E' tutto." concluse chiudendo la porta e sparendo nel corridoio.

 

Quando giunse la pausa pranzo venni circondata dai miei compagni.

Mi dissero del loro sollievo nel vedermi in piedi dopo lo stato in cui mi ero trovata durante il Festival. Molti erano curiosi riguardo alla mia seconda Unicità e spiegai a loro ogni cosa, mentre Kacchan se ne stava in disparte scarabocchiando qualcosa su un foglio.

In più discutemmo delle varie idee che avevamo sulle agenzie e poco dopo una donna entrò nell'aula.

 

La mia Maestra si sporse dalla porta e con un enorme sorriso mi chiamò dicendole di andare con lei.

Mi alzai e la seguii in corridoio dove poco dopo si fermò voltandosi verso di me.

"Mi fa piacere tu stia bene, tesoro." disse.

Ripensai all' impotenza e alla sensazione di debolezza che il combattimento con Katsuki mi avevano lasciato e la guardai fisso negli occhi.

"Vorrei che mi allenassi." dissi.

"Fantastico! Non hai idea di quanto mi fa piacere sentirtelo dire!" sorrise. "Oltre allo stage che sceglierai potremo fare degli allenamenti extra."

"Certo." dissi seria.

"Ottimo! Allora domani ricominciamo l'allenamento dalle basi!" continuò prendendo le mie mani tra le sue. "Poi ci servirà qualcuno che ti faccia da spalla per allenare la tua Unicità, capisci che intendo?"

Mi lanciò uno sguardo malizioso ed arrossii di colpo.

"Che ne diresti del tuo caro Kacchan?" continuò.

"N-Non credo sia il caso!" dissi cercando di rimanere composta, ma spostando lo sguardo a terra.

"Ma come...Mi sembrava così preoccupato mentre venivi portata via in quell'ambulanza."

"C-Credo tu abbia preso un abbaglio..."

La mia Maestra sorrise dolcemente e mi diede una leggera pacca sulla testa.

"Vabbè c'è ancora tempo per decidere. Prendetevi il tempo che vi serve."

"Che vorresti dire?" dissi squadrandola imbarazzata.

"Oh, nulla! Mi hai detto quello che volevo sentirmi dire, ora torna pure dai tuoi compagni. Vengo da te domani pomeriggio!"

 

Detto ciò si allontanò per poi sparire nella tromba delle scale mentre io rimasi sul posto a ripensare a lungo alla sue parole.

Avrei davvero dovuto scegliere qualcuno per allenare la mia seconda Unicità, ma non ci vedevo assolutamente Katsuki sottostare a qualcosa del genere per quanto la cosa, per ovvie ragioni, non mi sarebbe dispiaciuta affatto.

 

La giornata scolastica si concluse in fretta ed iniziammo a preparare i nostri zaini per l'uscita mentre con la coda dell'occhio vidi Kacchan mettersi in spalla la borsa per avviarsi verso la porta dell'aula.

Non mi aveva parlato praticamente per tutta la giornata ed inizia ad insospettirmi che tutto quello che era accaduto dalla sera prima fino a quella mattina fosse stato solo un bellissimo sogno.

Presi la mia roba e mi avviai anche io all'uscita.

Percorsi i corridoi a testa bassa domandandomi il perché mi avesse ignorato per tutto il tempo. Una voce dentro di me mi informava di quanto fossi stata stupida a fidarmi di lui, ma allo stesso tempo non riuscivo a comprendere il perché avrebbe dovuto prendermi in giro su una cosa simile.

 

Varcai le porte principali della UA e appena misi piede nel cortile percepii una presenza al mio fianco.

Mi voltai e vidi Kacchan con la schiena appoggiata alla parete della scuola.

Era davvero bellissimo mentre osservava qualcosa tra le mattonelle del lastricato e mi imbarazzai per quella stupenda visione mentre il ragazzo alzò gli occhi su di me.

"Vogliamo andare?" disse.

"D-Dove?"

"Oddio, ti prego dimmi che lo fai apposta." sospirò. "A casa tua ovviamente, ho ancora tutta la mia roba là."

"Giusto..."

"Andiamo." concluse superandomi ed io mi posizionai al suo fianco per camminare al suo passo.

 

"Bakugo! T/C!"

 

Ci voltammo entrambi per scoprire a chi apparteneva la voce e notammo Kirishima correrci incontro seguito da Ochaco.

"Che diavolo vuoi?" mormorò Katsuki voltandosi nella loro direzione.

I due si fermarono davanti a noi mentre Kirishima esibiva un meraviglioso sorriso.

"Io e Uraraka stavamo pensando di andare a mangiare qualcosa al fast food, vi andrebbe?" chiese.

"No." concluse serio il biondo e riprese la sua camminata verso i cancelli. Gli lanciai un' occhiata che non colse minimamente e rimasi ferma davanti ai miei compagni di classe.

"A me va." dissi.

"Davvero? Siiii, ci divertiremo tantissimo!" sorrise Ochaco agguantandomi per un braccio.

"Fantastico, T/C! Si pensava di andare a quel Mac vicino alla stazione se ti..." iniziò a dire Kirishima.

"E va bene, vengo." si intromise Katsuki con tono arrabbiato dopo essersi posizionato alle mie spalle.

"Allora cosa stiamo aspettando? Andiamo!" sorrise il rosso trascinandoci con lui verso i cancelli.

 

- - -

 

Diedi un grande morso all'hamburger che tenevo tra le mani mentre i miei compagni di uscita mangiavano felici. Tutti tranne Katsuki ovviamente che si era preso solo un frullato e squadrava con occhi seri un angolo del locale: si vedeva benissimo che non voleva essere lì.

 

"Allora ragazze, avete pensato con chi fare lo stage?" chiese Kirishima.

"Io credo sceglierò GunHead!" rispose fiera la ragazza.

"Bella scelta Uraraka! Tu T/N?"

"Andrò da Endeavor." dissi senza esitazione.

Calò qualche istante di silenzio dove i loro occhi si posarono stupiti su di me. Compreso Kacchan che finalmente si rivolse verso il centro del tavolo.

 

"SPERO VIVAMENTE TU STIA SCHERZANDO! E' STATO LUI AD OPZIONARTI?" gridò Katsuki.

"Si, esatto. Perchè dovrei scherzare?" chiesi.

"E' IL FOTTUTO PADRE DI QUELLO STRONZO DIVISO A META'!"

"E allora? E' pur sempre il numero due."

Rimase interdetto dalle mie parole e si capiva perfettamente che non trovava argomenti con cui controbattere.

 

Ero certa della mia scelta.

Volevo puntare in alto ed unendo lo stage sotto la sua supervisione all' allenamento della mia Maestra sarei migliorato di sicuro.

"NO, TU NON CI VAI!" gridò il biondo scattando in piedi poggiando con forza le mani sul tavolo.

"EH? Stai scherzando spero?" dissi iniziando a spazientirmi.

"OVVIO CHE NO! SE ANDRAI A FARE QUELLO STAGE NON TI PARLERO' MAI PIU'!"

"COOSA? Ma ti rendi conto di quello che dici?!" dissi alzandomi e guardandolo con occhi arrabbiati.

"R-Ragazzi, calmatevi, su!" sorrise imbarazzato Kirishima cercando di quietare la situazione.

Io e Kacchan rimanemmo a scrutarci per qualche secondo con espressioni irritate.

Non riuscivo nemmeno lontanamente a comprendere il perché del suo scatto d'ira e nella mia mente si susseguirono moltissime opzioni, ma nessuna di loro era lontanamente plausibile.

Allo stesso tempo non volevo arrabbiarmi con lui, mi interessava solo capire.

La mia espressione si rilassò ed incrociai le braccia al petto.

"Kacchan...Qual'è il problema?" chiesi.

Mi scrutò con i suoi occhi furiosi per qualche secondo mentre i nostri amici passavano continuamente lo sguardo tra me e il biondo cercando di prevedere un possibile risvolto della situazione.

"Fanculo." sospirò Katsuki per poi infilare le mani in tasca ed iniziare a camminare verso l'uscita a testa bassa.

 

Lo osservai allontanarsi e decisi di seguirlo: volevo assolutamente capire il perché di quella sua reazione esagerata.

"Ragazzi, perdonatemi. E' un problema se..." chiesi rivolgendomi ai due.

"Nessun problema, T/N! Dagli una bella svegliata!" disse sorridendo Ochaco.

"Esatto! Ci vediamo domani a scuola!" concluse Kirishima.

"Grazie mille!" dissi prendendo il mio cibo rimanente per infilarlo nella busta. Dopo di che uscii dal locale e cercai la figura di Kacchan tra la folla.

Riuscii a vederlo in lontananza mentre entrava in una via secondaria e lo seguii. Quando fui a pochi metri da lui, il ragazzo si fermò.

 

"Che cazzo vuoi ancora?" disse senza nemmeno voltarsi.

"Cosa c'è di male se vado a fare lo stage da Endeavor? Non riesco a capire perché ti sia arrabbiato così tanto."

Il ragazzo piegò la testa e tirò un calcio ad un sasso davanti ai suoi piedi, ma non rispose.

"Kacchan, per fav..."

"Sai perché ti ha opzionato?" chiese.

"Onestamente no."

"Io invece credo di essermi fatto un'idea. Ti vuole per la tua cazzo di seconda Unicità." disse a denti stretti.

"E questo perché dovrebbe comportare un...Ah."

 

Compresi quello che voleva dire. Secondo la sua opinione, Endeavor mi avrebbe chiesto di baciare Shouto per osservarne il potere alla massima potenza, ma la trovai un'idea alquanto strana. In più, mi resi conto definitivamente di una cosa.

Kacchan era veramente geloso ed era per quello che si era arrabbiato così tanto.

Sorrisi portando le mani dietro la schiena e osservai il ragazzo con occhi dolci.

 

"Pensi davvero possa accadere qualcosa del genere?" chiesi.

"Si. Sarebbe la cosa più logica."

"Ma se così non fosse mi sarei bruciata un allenamento con il numero due e in ogni caso posso sempre rifiutarmi."

"MA PERCHE' DEVI ESSERE SEMPRE COSì..." gridò voltandosi verso di me.

Si stupì del mio sorriso dolce ed abbasso immediatamente lo sguardo.

 

"Senti, fai quello che ti pare." sbottò per poi girarsi e riprendendo a camminare.

"Non passi a prendere la tua roba a casa mia?" chiesi.

"Un altro giorno."

 

Mi rattristai della cosa dato che mi sarebbe piaciuto passare dell'altro tempo con lui, ma vedendolo così arrabbiato forse non sarebbe stata la scelta migliore.

Non so cosa avrei dato per rivedere il Kacchan della sera precedente; tra le sue braccia mi sentivo a casa.

Con occhi rassegnati lo osservai mentre si allontanava e mi sorpresi nel vederlo fermare subito dopo.

 

"Non dicevo sul serio prima, quando ti ho detto che non ti avrei più parlato. Vorrei...Vorrei solo che tu facessi attenzione." mormorò a testa bassa.

Quelle parole mi scaldarono il cuore e mi salii il forte istinto di corrergli incontro ed abbracciarlo, ma lo trattenni con tutte le mie forze.

"Certo, Kacchan." sorrisi arrossendo.

 

Lo vidi scuotere la testa come per scacciare un pensiero non richiesto e decisi di lasciarlo in pace: non volevo farlo sentire troppo a disagio.

"C-Ci vediamo domani a scuola." sorrisi voltandomi.

 

"S-Stasera..." disse forte Kacchan. "Stasera hai impegni?"

Mi girai verso di lui guardandolo con aria interrogativa.

"No, perché?"

"La vecchia...voleva invitarti a cena da noi." mormorò arrabbiato.

Conoscendo il carattere di Mitsuki mi aspettavo che prima o poi sarebbe successo qualcosa del genere, ma temevo che Katsuki si sarebbe trovato a disagio.

"Tua mamma è sempre gentile. Ma per te è un problema, Kacchan?" dissi.

Il ragazzo sussultò per un istante e cadde uno strano silenzio che durò svariati secondi.

"Puoi dirmelo, non farti problemi..." lo incitai.

 

"A-A me va bene." ammise. "Se non l'avessi voluto avrei fatto finta di niente."

Sorrisi di cuore comprendendo la difficoltà con cui mi aveva detto quelle parole.

"D'accordo. Allora ci vediamo stasera." dissi.

"Si..."

 

Katsuki riprese a camminare a testa bassa e sparì nel vicolo.

Nonostante quel suo modo di fare distaccato, stavo cominciando a capire che da qualche parte nel suo profondo ci teneva davvero a me e riuscii, per la prima volta dopo tanto tempo, a tornare verso casa con il cuore libero da ogni catena ed un enorme sorriso soddisfatto stampato sul viso.

   
 
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