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Autore: Cactusassy    16/12/2018    0 recensioni
Sakura Haruno, padre giapponese da cui, a duo dire, non ha preso assolutamente nulla.
La fonte della sua particolare bellezza proviene senz'altro dalla madre, una panettiera proveniente dalle più povere steppe della Russia orientale.
Fin dalla tenera età, la ragazza dai capelli rosati,
dimostrò un'incredibile vocazione per la medicina, al che la madre si trovò di fronte ad un bivio.
Affidare la sua unica figlia al più grande medico conosciuto, lasciandola andare fino in Germania col rischio di non rivederla mai più ; o continuare a vederla tutti i giorni, riservandole nulla di più che un futuro fatto di rape e terra da zappare.
E fu così che la scelta più ovvia divenne anche la più dura.
Oggi Sakura Haruno, 23 anni, è uno stimatissimo medico con un appartamento nel cuore di Berlino.
Ci sono solo due piccolissimi problemi.
Corre l'anno 1940 e la nostra piccola Sakura è ebrea.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Ino
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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La cosa che fa più male, è quando la persona che ti ha donato i ricordi migliori, diventa anch'essa un ricordo.

Gli occhi del ragazzo erano di due colori diversi : uno nero e l'altro azzurro.
Questo fu l'unico pensiero della rosa , incantata dalla visione di un generale, che seppur sciupato, le sembrava comunque bellissimo.
Rimasero a fissarsi per attimi eterni, finché un pianto acuto non li fece tornare bruscamente alla realtà.

"Lei dovrebbe essere a letto, o quantomeno nelle sue stanze"

Disse con tono fermo la piccola Sakura, cercando di non far trasparire la stanchezza nella sua voce.
Il sopracciglio scuro del generale schizzò veloce sulla fronte, probabilmente scioccato da quel cambio improvviso di comportamento.

"Quel baka del mio vice mi ha parcheggiato qui"

Sbuffò facendo il finto dispiaciuto.
La rosa si ritrovò a far roteare gli occhi in modo esasperato, e senza dire nulla afferrò saldamente le maniglie della sedia a rotelle, iniziando a spingerlo verso il corridoio.

"Che fa?"

Cercò di ribellarsi il generale, invano, dal momento che la dottoressa Haruno non lo degnava di una risposta, la sua sola missione era riportare il culo del generale nella sua branda, picchiare Naruto, e infine tornarsene a quella che oramai chiamava "casa".
Le sue gambe si muovevano ritmicamente, a tempo col cigolio delle ruote.
All'angolo adiacente alla mensa , una sfortunata testolina bionda venne captata dal campo visivo della rosa , che, senza esitazione alcuna, lo placcò a mò di rugby contro il muro.

"Tu"

Disse minacciosa, puntando l'indice sinistro contro il petto dell'Uzumaki, mentre con l'altra mano stringeva ancora la sedia a rotelle, come se il paziente potesse scappare chissà dove.
Naruto iniziava a sudare freddo.
Quella dottoressa sembrava essere davvero cattiva se arrabbiata.

"I-io?"

Balbettò terrorizzato, cercando sostegno negli occhi dell'amico che intanto se la rideva sotto ai baffi.
Stava quasi per tirargli un sonoro cazzotto, ma un violento capogiro la costrinse ad aggrrapparsi al muro.
L'Uzumaki prontamente corse a sorreggerla, lo sguardo velato di preoccupazione.

"S-sto bene"

Balbettò stordita, riprendendo l'equilibrio.

"Comunque..dicevamo?
Ah si! Tieni d'occhio il tuo amico, se lo vedo di nuovo scorrazzare per i corridoi ne rispondete direttamente a me"

Tuonò la rosa sotto lo sguardo sbigottito dei due uomini, che zitti zitti si avviarono nelle proprie stanze, scortati dalla dottoressa Haruno.

"Bene, ci vediamo tra un paio di ore per il cambio delle bende"

Affermò prima di dirigersi alla porta ed uscire nel corridoio,ma un secondo capogiro,molto più violento del primo, la fece afflosciare sul pavimento.
Il via vai di pazienti e dottori continuava come se nulla fosse, semplicemente di limitavano ad evitarla o a scavalcarla con poca grazia, alcuni non si disturbavano neanche, calpestando con non-chalance il corpo inerme della ragazza.

"Sakura!"

Ino abbandonò il suo paziente, lanciandosi sul corpicino della rosa,sollevandole leggermente il capo per agevolarle il respiro.

"Aiutatemi!"

Urlò, cercando di attirare l'attenzione di qualche medico.
L'unica reazione da parte dei presenti fu solo qualche borbottio ed un visibile fastidio.

"Sporca ebrea"

Sputò una donna.

"Dovrebbe starsene ai campi, con quelli come lei"

Esclamò schifato un uomo, che senza molti complimenti diede un persone sulla mano immobile della rosa, facendone scricchiolare pericolosamente le ossa.

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Attratto dagli schiamazzi, Sasuke fece cenno al suo vice di andare a vedere che diamine stesse succedendo.
Gli occhi del biondo vagarono nella folla cercando l'origine del trambusto.
Una giovane infermiera era intenta a proteggere qualcosa, o qualcuno, dall'ira di un paio di passanti, mentre il resto degli spettatori o osservava incuriosita, o continuava tranquillamente a fare ciò che stava facendo.
Avvicinandosi intravide una chioma rosa sparpagliata sul pavimento, non erano in molti ad avere quel singolare Colore di capelli.
Senza pensarci due volte scaraventò con violenza i due assalitori lontano dal corpo privo di sensi della dottoressa, facendo cenno alla bionda di chiamare qualcuno .
Si caricò la rosa tra le braccia, correndo verso la stanza dove Sasuke riposava.

"Levati!"

Urlò quasi al generale, che alla vista della povera donna abbandonò con un balzo il lettino.
Cercò di stare in piedi come meglio poteva, ma una fitta alla gamba lo costrinse ad accasciarsi sulla sedia a rotelle.
Intanto l'uzumaki distese la rosa sulla branda, avvicinando un orecchio alla bocca di lei.

"Ok , respiri ancora"

Esclamò sollevato Naruto, riprendendo fiato.
Sasuke intanto studiava il volto della rosa, che seppur incosciente, lasciava trapelare un enorme dolore.

"Spiegami che è successo"

A parlare fu il moro,che non staccava gli occhi di dosso da quell'esile figura.
L'Uzumaki scosse la testa, portandosi una mano alle tempie.

"Non lo so Teme, dobbiamo aspettare che torni quell'infermiera di prima"

Spiegò vago.

"Infermiera?"

Domandò il moro, non capendo.

"L'unica persona che cercava di aiutarla, alcuni passanti la stavano prendendo a calci, non so cosa sia successo prima che arrivassi io"

Terminò il biondo, facendo volare lo sguardo fuori dalla porta a vetri.
Due donne bionde, tra cui l'infermiera di prima correvano decisamente preoccupate nella loro direzione.

"Bambina mia!"

Urlò la più matura fiondandosi sul letto,gli occhi erano visibilmente lucidi e stanchi.
Iniziò a visitarla scrupolosamente, soffermandosi in particolar modo sulla mano pestata.
Le dita erano visibilmente dislocate, dei grossi lividi violacei salivano fino al polso fino.

"Ino vieni qui"

La dottoressa interrompendo il silenzio della stanza.
La ragazza annuì tremante,avvicinandosi a sua volta.

"Dobbiamo tirarle le dita finché è incosciente"

Spiegò amorfa, facendo cenno con una mano all'infermiera , che, anche se visibilmente scossa, si mise in posizione.
Prima di procedere, le due donne si scambiarono uno sguardo d'intesa,contando mentalmente fino a tre, per poi dare un porte scossone alle dita livide della rosa, facendo risuonare lo scricchiolare delle sue ossa in tutta la stanza.
Quel suono macabro fece venire i brividi ad Ino, che si staccò bruscamente come se fosse rimasta scottata.
Naruto aveva ancora gli occhi chiusi, mentre il generale si trascinò con la sedia fino ai piedi del letto.
Osservò la donna che carezzava la fronte al suo piccolo angelo rosa,delineandone perfettamente il contorno del marchio.
Una grossa lacrima sfuggì al controllo della dottoressa, che non si preoccupò neppure di asciugarla.

"Da quanto non dormi?"

Domandò ad alta voce, continuando a guardarla con l'amore negli occhi.
Accortosi che la situazione si stava facendo intima, il generale fece segno al suo vice di levare le tende e spostarsi in corridoio.
Naruto obbedì, e spinse Sasuke fino alla porta, seguito a ruota da Ino che si sentiva decisamente di troppo.
Si rifugiarono in mensa, a quell'ora deserta, per bere un té , o meglio per fare un interrogatorio alla povera Ino.

"Spiegaci cos'è successo"

Iniziò il moro, che a differenza degli altri aveva optato per un caffè nero,rigorosamente senza zucchero.

"Non so esattamente"

Iniziò la ragazza con la voce che ancora tremava.
Naruto le mise una mano sulla spalla, incoraggiandola a parlare.

"L-l'ho vista crollare per terra e sono corsa subito d-da lei, nessuno si degnava di aiutarla, e quando ho chiamato soccorso alcuni hanno inveito sul suo corpo"

"Perché?"

Chiese ingenuamente il biondo.

"È così che trattano gli ebrei"

Spiegò tristemente la ragazza.

"Ma è assurdo!"

Urlò il biondo,attirando l'attenzione di un inserviente.
Il motivo gli pestò con forza il piede,facendolo irrigidire.

"Parla piano baka!"

Lo rimproverò, se li sentivano affrontare certi discorsi sarebbero potuti finire tutti e tre sulla forca.

"Comunque era sua madre quella donna?"

Bisbigliò il vice decisamente troppo curioso.
La bionda scosse la testa sorridento.

"No, non credo, ma da quel che ho visto è come se lo fosse"

   
 
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