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Autore: MonicaX1974    18/12/2018    0 recensioni
Attenzione! SPOILER! Si consiglia la lettura solo dopo aver letto "The beginning".
Approfondimenti, momenti inediti, restroscena e spin-off, in questo libro troverete tutto quello che ancora non sapete su Harry, Chloe e tutti gli altri protagonisti dai quali proprio non riesco a separarmi.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Riesco a sentire tutto.

Il battito del suo cuore sotto il palmo della mia mano. Il suo respiro regolare che fa alzare e abbassare il suo torace. Il calore della sua pelle a contatto con la mia. I piccoli movimenti che fanno le sue dita sulle mie spalle che mi provocano un milione di piccoli brividi. Sento persino il rumore dei suoi pensieri.

Non sento, invece, i muscoli. È scomparsa ogni energia. Anche le nostre voci sembrano essere sparite.

Abbiamo trascorso l'intera mattinata in questo letto king size. Abbiamo passato il tempo ad amarci come non facevamo da tempo. Ci siamo dedicati l'un l'altra, abbiamo sfogato un po' della rabbia che entrambi abbiamo dentro, il dolore e la frustrazione, dopodiché è tornata la dolcezza mista alla passione. Avevamo voglia l'uno dell'altra, di sentirsi davvero vicini, proprio come ora, e non solo fisicamente.

Siamo sdraiati da diversi minuti. Dall'alba, all'ora di pranzo, abbiamo fatto l'amore due volte e ogni volta è stato incredibile. Siamo riusciti a tirare fuori le emozioni, ce le siamo riversate addosso con prepotenza, a volte ha fatto male sentire con quanta aggressività ci siamo stretti - e non parlo di dolore fisico.

Sono stanca, non ho quasi la forza di parlare, ma c'è altro che voglio fare prima di domani. Non posso pensare di affrontare le prossime ventiquattro ore con questo stato d'animo. Sono arrivata al limite, e come sono riuscita a tirare fuori le emozioni, adesso, è arrivato il momento di tirare fuori le parole, tutte quelle che ci siamo tenuti dentro in queste disastrose settimane.

«Harry?» Lo pronuncio a bassa voce, quasi avessi timore di disturbarlo, poi resto in silenzio, aspettando una sua risposta mentre sono appoggiata a lui.

«Ti amo Chloe...» Non me lo diceva da così tanto tempo che ora quasi non respiro per l'emozione. Alzo lo sguardo su di lui che mi guarda lasciando trasparire tutto il dolore in quello pozze verdi. «E sono incazzato a morte...» Un altro piccolo colpo al cuore, ma forse è arrivato il momento anche per lui di parlare.

«Con chi sei arrabbiato Harry?» gli domando tenendo ferma la mia mano sul suo torace mentre sento accelerare il suo battito.

«Oh... con un po' di persone a dire il vero...» La sua mano si ferma sulla mia spalla e io mi volto del tutto verso di lui.

«Perché sei arrabbiato?» Provo con la prima domanda che mi viene in mente. Ho sempre saputo che fosse arrabbiato, e posso anche immaginare con chi e perché, ma lui deve dirlo con parole sue.

«Sono arrabbiato perché alla fine ha vinto lei, se n'è andata di nuovo, mi ha lasciato un'altra volta e stavolta non tornerà mai più!» Ogni sua parola è carica di rabbia, riesco quasi a sentirne l'amaro in bocca.

«Harry nessuno ha vinto niente, tutti abbiamo perso qualcosa...» Adesso sento il dolore al petto, quello che mi accompagna da giorni al pensiero della giornata di domani.

«Lo so Chloe, è per questo che ho voluto venire qui a New York...» dice mettendosi seduto e facendo alzare anche me mentre mi tiro il lenzuolo al petto. «Volevo provare a farti sentire meglio, a tenere più lontano possibile quello che ti sta passando per la testa da giorni...»

«Ma ti senti Harry?» Lui mi guarda aggrottando le sopracciglia, ovviamente non ha capito a cosa mi riferisco. «Io sono felice che tu pensi a me, ma stai continuando a nasconderti. Quando eravamo a Boston ti nascondevi in ufficio, adesso che siamo qui a New York ti stai nascondendo dietro di me.» I suoi lineamenti si induriscono, distoglie lo sguardo, poi si alza dal letto indossando i boxer.

«Questo è il ringraziamento perché mi preoccupo per te...» lo dice camminando verso la finestra situata al fondo della stanza.

«No Harry, non è così...» mi alzo per raggiungerlo restando avvolta nel lenzuolo. «Ti ho detto che sono felice del fatto che ti preoccupi per me, ma è di te che dobbiamo preoccuparci adesso, perché sei tu quello che...»

«Ti ho già detto che non devi preoccuparti, quante volte dovrò ripeterlo!? Sono solamente incazzato!» Sta alzando di nuovo la voce. Sembrava che stesse per confidarsi e invece si è di nuovo chiuso in sé stesso, ma stavolta non voglio lasciare correre.

«E allora dimmi con chi sei incazzato!» Alzo anch'io la voce, cosa che lo fa voltare nella mia direzione.

«Con mia madre!» E un nome l'ha tirato fuori, ma è solo la punta dell'iceberg, non posso fermarmi ora.

«Ed è giusto che tu lo sia, ma questo non deve distruggerti...» Si sta ancora sforzando di trattenere quello che lo fa star male, ma per quanto mi dispiaccia vederlo soffrire, devo continuare ad insistere. «Forza Harry, voglio sentire il resto...»

Mi guarda serio, serra la mandibola con forza e ha i muscoli delle spalle tesi. So che vuole dirlo, ma si sta ancora trattenendo. Così decido di parlare io dato che lui sembra non averne alcuna intenzione.

«Vuoi sapere cosa mi passa per la testa?» gli domando avvicinandomi a lui di un passo.

«Non lo so se voglio saperlo Chloe, forse non sono in grado di sopportarlo...» Fa un passo indietro, come se non volesse avermi vicino e io ne faccio un altro verso di lui.

«Certo che non sei in grado di sopportarlo, perché ti stai tenendo sulle spalle i problemi di tutti. Da quando siamo tornati non hai fatto altro che pensare a Grace, a Jordan, a Dylan, a tutti i tuoi amici, a tutti Harry, me compresa, ma a te chi ha pensato!? Nessuno! Nemmeno io l'ho fatto! Ti ho lasciato solo nei tuoi problemi, ho lasciato che ti perdessi e non sono stata in grado di aiutarti!» Mi brucia la gola dopo aver tirato fuori queste parole. Non posso pensare di portare avanti questa situazione.

«Non è vero Chloe, non è colpa tua, non è colpa di nessuno. Sono solamente io a comportarmi da idiota. Credimi quando ti dico che avrei voluto parlarti tante di quelle volte, ma poi finivo sempre per stare zitto perché non volevo che tutto quello ho vissuto da ragazzino tornasse a farmi male, ma ho fallito come un incapace...» Il suo tono di voce è sconfitto. Mi stringo di più il lenzuolo attorno al mio corpo, poi faccio un altro passo. Stavolta lui non può muoversi perché ha il muro alle sue spalle.

«Ti senti solo, Harry?» Le mie parole sembra abbiano il potere di immobilizzarlo: nessun battito di ciglia, quasi non respira, e ogni parte di lui è del tutto ferma. Ho centrato il punto.

«No... Cosa dici, certo che no...» Si riprende dopo qualche secondo, ma è ovvio che stia mentendo.

«E allora perché mi hai tagliato fuori?» Un altro passo e sono a pochi centimetri da lui, ma Harry sfugge di nuovo. Mi sorpassa e cammina verso l'altra finestra. Chiudo gli occhi ed inspiro profondamente. Non devo cedere alle sue continue fughe.

Mi volto e lo trovo appoggiato al muro con la mano destra e lo sguardo perso verso l'esterno.

«È colpa mia se ti senti solo...» Avrei dovuto insistere di più, avrei dovuto trovare il modo giusto... Avrei dovuto, ma non l'ho fatto...

Restiamo in silenzio per qualche minuto, lui con lo sguardo fisso nel vuoto, io con lo sguardo fisso su di lui. Fino a che decide, finalmente, di parlare.

«Mi sento solo... è vero Chloe, ma non è assolutamente colpa tua...» Non dico nulla, nemmeno mi muovo per evitare che smetta di parlare. «Mia madre è morta, e anche se non volevo davvero recuperare il rapporto con lei perché ha fatto troppo male a tutti noi, avrei voluto che le cose andassero diversamente... Avrei voluto che tornasse indietro tanto tempo fa, ma non l'ha fatto. Ha cresciuto una figlia e ti giuro con tutte le mie forze che voglio bene a Grace, ma qualche volta, quando non riesco a contenere le emozioni, provo così tanta invidia nei suoi confronti...» Ci sta riuscendo, sta lasciando andare quello che lo fa soffrire, e io continuo a restare nel mio angolino per permettergli di liberarsi dal dolore.

«Mi sento orribile nel provare questi sentimenti verso Grace, lei non ha nessuna colpa, ma qualche volta, quando mi abbraccia, penso a quante volte lei ha abbracciato mamma, penso che avrei voluto essere al suo posto, ma poi penso al fatto che nostra madre ha privato entrambi della possibilità di crescere insieme...» D'un tratto si volta nella mia direzione e riesco a vedere quanta rabbia ci sia in lui. «Mia madre mi ha tolto così tante cose...» Adesso sento un'immensa voglia di abbracciarlo, così mi avvicino lentamente.

«Puoi dirlo Harry... Puoi dirmi tutto quello che vuoi, non ti giudicherò mai, puoi fidarti di me...» Resta fermo fino a che lo raggiungo. «E forse non risolverà niente parlarne con me, ma almeno smetterai di tenerti tutto dentro. Tu più di chiunque altro sai cosa vuol dire tenersi le cose dentro...» Il suo sguardo cambia ancora ed improvvisamente mi si avvicina.

Abbiamo passato mesi con lui a rincorrermi perché continuavo a tenere per me tutto quello che provavo, e ora lui si sta comportando allo stesso modo.

«Lo stai facendo anche tu Chloe...» le sue mani si posano sulle mie spalle, e i suoi occhi si fissano ancora nei miei. «E il mio comportamento da idiota sta facendo sì che anche tu ti senta sola, e non dire che non è vero perché è così. Ho tardato tante volte di proposito nel tornare dall'ufficio per non dover affrontare il tuo sguardo...»

«Stai di nuovo cambiando discorso» affermo a bassa voce, e sono costretta a trattenermi perché quello che ha appena detto mi ha fatto male. So che sono stata pessima con lui nell'ultimo periodo, ma sapere che mi stava evitando di proposito fa comunque male.

«Credo tu abbia la precedenza perché domani...»

«Basta Harry!» Alzo la voce di parecchi decibel per interromperlo. «Se non vuoi parlare tu, allora lo farò io! Vuoi sapere perché mi sono ridotta a scappare da te? Perché vado a correre fino a non avere più fiato? ... Perché sono dannatamente arrabbiata! Lo sono con te perché non vuoi parlarmi e lo sono con me stessa perché non sono riuscita ad aiutarti, e non venirmi a dire che non è colpa mia, perché sono stata un totale disastro dato che sono tornata a chiudermi in me stessa, perché mi sono arresa!» Pronuncio ogni parola con una tale rabbia da sentire di nuovo bruciare la gola. Sento di essere completamente rossa in viso, le tempie pulsare velocemente e le lacrime premere con forza per uscire, ma non voglio piangere, così gonfio le guance per trattenermi e gli do le spalle tornando all'altra finestra.

Non volevo davvero dirgli quelle cose, ma forse ha bisogno di essere provocato, proprio come ha sempre fatto lui con me, perché le maniere buone, finora, non sono servite. E mi starebbe bene anche che mi insultasse, che se la prendesse con me, ma che una volta sfogato tornasse ad essere l'Harry di sempre.

«Tu sei arrabbiata?» mi domanda. Lo sento avvicinare, ma non mi volto. «Con me? Davvero Chloe?» Non è del tutto vero il fatto che sia arrabbiata con lui, ma non sapevo più come farlo reagire. Forse ho fatto la scelta sbagliata, forse questo peggiorerà le cose, ma non so più dove sbattere la testa. «Ho passato gli ultimi due mesi a cercare di non farti preoccupare! Ho provato in ogni modo a non coinvolgerti in tutti i miei pensieri contorti e assurdi perché sapevo che si stava avvicinando il giorno del tuo compleanno e... e vaffanculo anche al giorno del tuo compleanno!» Si ferma e io continuo a restare immobile, in silenzio, come se non ci fossi. «Fanculo a mia madre, fanculo al fatto che sono invidioso di mia sorella, e fanculo anche al tuo passato! Odio tutto quello che ti è successo e odio vederti soffrire, ma cazzo Chloe, non puoi fottutamente essere arrabbiata con me!»

Non voglio farlo attendere oltre e mi giro a guardarlo. Ha gli occhi rossi, la mascella serrata e lo sguardo carico di rabbia. Mi si avvicina ancora, porta le mani sul mio viso e, con i pollici, asciuga le lacrime che non mi ero accorta stessero scendendo lungo le guance. Non dico niente perché ne sono totalmente incapace dopo il suo sfogo.

«Ho voluto tornare a New York perché è qui che ti ho detto ti amo per la prima volta, è stato qui che sei stata davvero mia per la prima volta. Il nostro vero inizio è stato qui, in questa città, e speravo di essere abbastanza per te da tenerti lontana da quel giorno, ma evidentemente non è così...»

«No Harry, no! Non è così! Tu sei più che abbastanza, tu sei tutto quello di cui ho bisogno. Sei l'unico di cui ho bisogno e senza di te sta andando tutto a rotoli...» Mi appoggio a lui, lascio andare il lenzuolo e poso le mani sul suo torace, le faccio scorrere all'indietro, fino ad intrecciarle dietro la sua schiena. «Ho bisogno di te più che mai Harry...»

«E allora dimmelo, Chloe.» La sua voce ha il suono di una supplica, sembra quasi disperato.

«Ti amo da impazzire Harry. Ho bisogno di te in ogni momento della mia vita e mi sei mancato da morire...»

Quasi non mi rendo nemmeno conto che le sue labbra si sono schiantate contro le mie. In una frazione di secondo rispondo a quel bacio tanto aggressivo con altrettanta forza. Percepisco chiaramente il corpo contro al mio perché ormai il lenzuolo è finito sul pavimento e mi perdo completamente in questo bacio lasciando andare tutta la rabbia. Lo sta facendo anche lui. Lo sento nella stretta delle sue mani mentre mi solleva e mi porta fino al letto, lo sento nel modo che ha di continuare a baciarmi come se non potesse più lasciarmi andare.

Artiglio le mani sulla sua nuca per tirarlo ancora più vicino perché non voglio lasciarlo andare, perché siamo stati lontani troppo a lungo. Harry mi bacia ancora, morde e bacia, lo faccio anch'io perché voglio prendermi tutta la sua rabbia e trasformarla in passione, quella che ci tiene insieme, quella che ci fa perdere l'uno dentro l'altra fino a perdere il fiato e la ragione per ritrovarci nel nostro mondo, solamente nostro, quello fatto di baci, sospiri e i nostri nomi appena sussurrati.

E non importa se stavolta i nostri graffi sono arrivati fino al cuore perché lui riesce a guarirli tutti, mi basta guardarlo, mi basta ascoltarlo e sentire quello che prova per me.

«Cazzo Chloe!» Mi stringe di più mentre sento il suo corpo rilassarsi su di me. Sento il suo respiro accelerato infrangersi sul mio collo, sento il suo cuore battere sul mio petto, e sento il mio esplodere per lui.

«Ti amo Harry...»

«Dio, se ti amo piccola Stewart!» 

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SPAZIO ME

Buonsalve belle persone!

Aggiornamento rapido per la seconda parte di questo momento tra Harry e Chloe. Pare che finalmente siano riusciti a parlarsi e hanno fatto pace a modo loro.

Harry sta avendo ancora qualche difficoltà a metabolizzare la morte della madre e l'arrivo della sorella, ma speriamo che dopo questa confessione riesca ad aprirsi di più con Chloe.

La terza parte arriverà presto e riguarderà il giorno del compleanno di Chloe. Un giorno che riporta alla mente dei momenti terribili per lei. Riusciranno Harry e Chloe a superare anche questa?

Vi mando fortissimi abbracci per ringraziare chiunque stia passando di qui e anche dalle altre mie storie. Grazie, davvero! ❤️

Eeeeee niente, buona lettura 😍

   
 
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