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Autore: tre 88    18/12/2018    1 recensioni
Due anni, sono passati dalla fine della guerra; Ace si è salvato e a salvarlo, è stato proprio l'uomo che lo aveva colpito, l'ammiraglio Akainu.
TRATTO DAL 2° CAPITOLO:
Era pomeriggio inoltrato e il sole stava per tramontare, Ace se ne stava sdraiato a letto e fissava il soffitto:
-“Incomincio a credere, che Akainu mi abbia mentito su tutto.”-
era da un po’ che aveva questo pensiero fisso ma, non riusciva a convincersi che l’ammiraglio mentisse:
-“Devo smetterla di avere questo dubbio. Come posso dubitare dell’uomo che mi ha salvato la vita?”-
TRATTO DAL 16° CAPITOLO:
Giunti sulla spiaggia, Ace si bloccò di colpo costringendo le due gemelle a fermarsi, davanti a loro c’era una foresta e da lì, uscì l’unica persona che avevano sperato di non incontrare.
Akainu uscì dalla foresta e fissò Ace, dopo settimane di inseguimento era riuscito a trovarlo e non se lo sarebbe fatto sfuggire.
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akainu, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'In Viaggio verso il Passato'
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25° CAPITOLO:
PARTENZA



 
Era scesa la notte sull’isola di Mizuumi e tutti i pirati dormivano profondamente ognuno nella propria cabina ma non tutti dormivano quella notte, Ace e Momo si stavano incamminando verso la loro piccola nave a recuperare le proprie cose dato che la partenza era fissata per l’alba.

Per tutto il giorno, Sakura aveva ripetuto ai due di andare a prendere le loro cose ma i due ragazzi continuavano a dirgli che sarebbero andati dopo e alla fine, all’orario in cui tutti dormivano, Momo ed Ace dovettero andare alla piccola nave, se fossero andati al mattino Sakura li avrebbe rimproverati e dato che erano loro nel torto avevano deciso di andare subito.

Per tutto il tragitto i due ragazzi non avevano fatto altro che litigare incolpandosi a vicenda, arrivati alla nave presero direzioni opposte e ognuno andò nella propria cabina.

Momo ci impiegò poco a prendere tutto e buttarlo nel baule, dopo averlo riempito andò da Ace per vedere se aveva finito e anche per dirgli di prendere il suo baule perché non aveva voglia di portarselo.

Quando entrò nella cabina del ragazzo lo vide addormentato sul letto, la rossa sbuffò e gli saltò addosso svegliandolo:

-Baka Hono-chan!!! Svegliati, razza di stupido!!!-

Ace si svegliò e fissò la ragazza:

-Puoi toglierti di dosso? Pesi.-

Momo per tutta risposta continuò a rimanere seduta sopra di lui, il ragazzo rise e la baciò, lei ricambiò subito il bacio lasciandosi trasportare dall’emozioni, i due ragazzi dimenticarono completamente il motivo per cui erano tornati alla piccola nave e rimasero lì per tutta la notte liberi di amarsi con la sola compagnia della luce lunare che filtrava dall’oblo.
 
 
***
 

In una grande città che si trovava su un’isola del Nuovo Mondo, i “Mugiwara” avevano appena fatto porto e per ordine di Nami erano scesi tutti insieme, la navigatrice voleva evitare guai e aveva proibito a tutti, soprattutto a Rufy e a Zoro, di andarsene in giro da soli.

Dato che il capitano si lamentava che aveva fame si erano messi a cercare una locanda, era però difficile trovarla con tutta la gente che c’era in giro ma grazie alla loro fortuna, che spesso li aveva aiutati a uscire dai guai, riuscirono a trovarla e a non perdersi di vista.

Una volta entrati Rufy si fiondò verso l’unico tavolo libero e si mise ad urlare:

-Fameeeeeeee!!!-

Nami lo raggiunse e gli mollò un pugno in testa facendogli sbattere la faccia sul tavolo:

-Non urlare, razza di idiota!!!-

Usopp nascosto dietro a Franky fece notare alla navigatrice che anche lei stava urlando ma dopo lo sguardo minaccioso che gli aveva rivolto decise di sedersi e di non aggiungere altro.

Dopo un’ora l’oste stava ancora portando cibo e rum ai pirati mentre Nami era ormai rassegnata a rinunciare al poco denaro che aveva portato con se perché sarebbe tutto finito per pagare la cena.

Mentre Rufy si stava ingozzando come suo solito notò qualcosa che catturò la sua attenzione, dalla porta entrò una ragazza in compagnia di un ragazzo che Cappello di Paglia riconobbe quasi subito, lo aveva creduto morto e non era facile credere che fosse veramente lui ma Rufy avrebbe sempre riconosciuto suo fratello:

-Saboooooooo!!!-

il giovane rivoluzionario non fece in tempo a capire chi lo aveva chiamo che fu travolto in pieno dal fratellino che lo abbracciò:

-Che bello, sei vivo!!!-

Sabo riconoscendolo rise divertito mentre Koala rimase stupita, dai racconti dell’amico aveva intuito come era fatto il ragazzo di gomma ma era rimasta comunque di stucco davanti a tutta quella vivacità:

-Non lo sarò per molto se non mi lascia andare.-

intanto tutti i clienti fissavano la scena mentre i compagni di Rufy avrebbero voluto essere da un’altra parte talmente si sentivano in imbarazzo.

Sabo riuscì a liberarsi dall’abbraccio soffocante del fratello e sorrise:

-Vedo che non sei cambiato per nulla, Rufy.-

Cappello di Paglia rise:

-Già, sono così contento di rivederti. Entrambi i miei fratelloni sono vivi.-

era davvero felice tanto quanto lo era stato quando dopo due anni aveva rivisto i suoi amici anzi lo era ancora di più, perché nonostante voleva molto bene ai suoi compagni Sabo era sempre suo fratello e l’affetto che provava per lui era molto più forte come lo era anche per Ace; il rivoluzionario si accorse dei clienti che li fissavano:

-Che ne dici se andiamo a sederci. Stiamo attirando l’attenzione.-

il fratellino rise e lo strascinò al tavolo dove c’erano i suoi amici:

-Ragazzi questo è Sabo.-

Nami che era sul punto di esplodere gli rispose con tutta la calma possibile:

-Lo abbiamo capito dato che hai urlato il suo nome, ciò che non abbiamo capito è… chi è!?-

il rivoluzionario intuì che se Rufy avesse aperto bocca la ragazza sarebbe esplosa e quindi ci pensò lui ha presentarsi raccontando chi era e come era sopravvissuto rispondendo alla domanda che era certo il fratello gli avrebbe posto.

Tutti i “Mugiwara” erano sorpresi nel sapere che oltre ad Ace il loro capitano aveva un altro fratello e la cosa che più li stupì era il fatto che entrambi erano ancora vivi, Brook rise:

-Entrambi i tuoi fratelli che credevi morti sono ancora vivi, Yo-oh-oh.-

Sabo sorrise, solo il suo fratellino poteva avere una ciurma così singolare e bizzarra.

Rufy si accorse in quel momento della ragazza che li aveva seguiti al tavolo:

-Tu chi sei?-

la ragazza sorrise:

-Mi chiamo Koala e sono un’amica di Sabo.-

Cappello di Paglia ricambiò il sorriso:

-Ciao, Koala.-

Sabo osservò i due e mentalmente ringraziò Rufy per averla notata, conosceva l’amica e sapeva che se avesse continuato ad ignorarla lei si sarebbe arrabbiata:

-A proposito di Ace, l’ho incontrato qualche tempo fa.-

Rufy si voltò verso il fratello:

-Davvero!? E sai il perché non si è fatto vivo prima!?-

il rivoluzionario annuì:

-Aveva perso completamente la memoria, esattamente come era capitato a me.-

tutti rimasero senza parole, Sabo raccontò ciò che gli aveva detto Sakura senza tralasciare nulla:

-Questo è ciò che ho saputo dall’amica di Ace.-

Rufy non disse nulla, fu Sanji a porre la domanda che più o meno tutti si stavano chiedendo:

-Ma qualcosa ricorda?-

il rivoluzionario non sapeva cosa rispondere, erano passate settimane da quell’incontro e sperava che la memoria gli era tornata:

-Qualcosa aveva ricordato però quando sono partito sembrava molto confuso. Io ho impiegato dieci anni a ritrovare il mio passato, mi è servito leggere della morte di Ace per ricordarmi tutto, quindi non so quanto tempo gli ci vorrà per ricordarsi il passato.-

 Rufy sorrise:

-E’ vivo e questo è ciò che più conta, prima o poi ricorderà tutto.-

Usopp si fece serio:

-Certo che quell’Akainu era davvero un tipo losco, altro che noi pirati.-

tutti erano d’accordo con lui, fu Rufy a cambiare discorso:

-Ora basta con questi discorsi, facciamo festa.-

i suoi compagni lo aveva già capito che avrebbe detto così ma infondo un motivo per festeggiare c’era, il loro capitano aveva ritrovato un fratello e speravano che presto incontrasse anche l’altro.
 
 
***
 

Poco prima del sorge del sole, Momo si svegliò e facendo attenzione a non svegliare Ace si mise seduta, osservò fuori dall’oblò e notò che il cielo si stava schiarendo:

-Oh, cavoli!-

scattò in piedi e si vestì alla svelta poi prese un cuscino e colpì in pieno Ace che si svegliò:

-Ma che razza di modi!-

la rossa si avviò verso la porta:

-E’ quasi l’alba.-

poi uscì, a quelle parole il ragazzo capì e si alzò vestendosi per poi raggiungere la ragazza che lo stava aspettando sul ponte.

Per loro fortuna la “Moby Dick” era vicina e riuscirono a salire a bordo proprio mentre alcuni compagni stavano uscendo sul ponte:

-Meno male, ce l’abbiamo fatta.-

Ace rise:

-Tanto anche se non ce l’avessimo fatta cosa cambiava?-

Momo gli mollò un pugno:

-Ci saremmo beccati una bella ramanzina da parte di mia sorella!-

il ragazzo si alzò e sbuffò:

-E allora!?-

la rossa stava per esplodere:

-Litigate già a quest’ora?-

i due si voltarono e videro Matabei:

-Fatti gli affari tuoi!-

il medico decise di non provocare l’amica e se ne andò, i due andarono avanti a litigare fino a quando Barbabianca non ordinò di salpare.

 
*


Era da qualche ora che erano partiti, Ace se ne stava per conto suo seduto sulla polena:

-Come mai sei qui tutto solo?-

il ragazzo non rispose, Marco gli si avvicinò e si sedette accanto a lui:

-E’ tutto a posto?-

Ace annuì:

-E’ solo che non sono sicuro di voler rivedere mio fratello.-

la fenice sorrise:

-Hai paura che sia arrabbiato con te per ciò che è successo a Marineford, vero?-

Ace lo fissò stupito:

-Ma come cavolo fai tutte le volte a capire quello che penso?-

Marco rise:

-Per me sei come un libro aperto, è facile capire cosa ti passa per la testa.-

il fratello sorrise:

-Comunque non c’è bisogno ti aver paura che tuo fratello sia arrabbiato.-

Ace lo fissò:

-Tu dici? Rufy ha tutte le ragioni per essere arrabbiato con me, l’ho difeso a costo della mia vita e per poco non infrangevo una promessa che gli avevo fatto e come se non bastasse per due anni non mi sono fatto vivo.-

Marco sorrise, solo lui poteva farsi problemi quando non ce ne era motivo:

-Se per questo allora anche noi dovremmo essere arrabbiati con te e invece appena ti abbiamo rivisto eravamo molto felici. Sono certo che anche tuo fratello sarà felice di rivederti e appena gli spiegherai cosa ti è successo in questi due anni capirà il perché non ti sei fatto vivo prima.-

si alzò e se ne andò lasciandolo da solo.

Ace ripensò alle parole di Marco e si sentiva più sicuro, era sempre stato così tra loro, la fenice capiva sempre cosa aveva e riusciva sempre ad aiutarlo a risolvere il problema.

Rimase seduto sulla polena fino all’ora di pranzo poi raggiunse gli altri.

Presto avrebbe rivisto suo fratello e ora che aveva parlato con Marco non aveva più il timore che Rufy fosse arrabbiato con lui e non vedeva l’ora di rivederlo.
 
 
Continua…
 
 
 

Ciao,

spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.

Mi farebbe piacere avere una vostra opinione, se avete tempo e voglia, fatemi sapere con una recensione il vostro parere, grazie.

Ringrazio chi ha visto gli scorsi capitoli e chi ha inserito la storia tra i preferiti, le ricordate e le seguite, soprattutto ringrazio CreepyPirate2, Dhialya e Kira0705 che hanno commentato la storia.

Se riesco, pubblicherò il prossimo capitolo venerdì e l’ultimo domenica.

A presto.
  
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