Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: mietze    20/12/2018    2 recensioni
[James ♥ Lily] "Esci con me, Evans." le aveva detto Potter con uno sguardo carico di desiderio. Era diverso. Qualcosa era cambiato. Sembrava quasi che stesse facendo sul serio quella volta.
"Non uscirò mai con te. Lo vuoi capire Potter ?" gli disse Lily. Ma se prima quella frase le era sempre uscita con un tono gelido, ora non era più certa di pensarla così. Non era più sicura di detestarlo così tanto. Non era più neanche sicura di detestarlo. Ma non lo avrebbe mai ammesso. Non poteva ammetterlo.

[Remus] Il bisogno di avere qualcuno vicino era viscerale. Il bisogno di non essere più solo era così radicato in lui, come se le sue viscere si fossero annodate.
[Sirius] Era stato uno stupido. Si era reso conto solo in quel momento di quanto fosse importante per lui. Solo in quel momento, quando era sicuro che fosse troppo tardi, che l'avesse combinata troppo grossa per essere perdonato, aveva capito che ne aveva bisogno.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Devotion

Capitolo 8 # La Giostra dei Quattro Volti

Hogwarts, 5 ottobre 1977.

Da un paio di giorni ad Hogwarts avevano iniziato a circolare voci piuttosto interessanti. Chiaramente, essendo voci di corridoio, prevedevano varie versioni, sempre più strampalate e meno chiare, quindi era difficile scovare la verità tra tutte quelle dicerie, ma una cosa era certa: quel giorno il preside avrebbe fatto un annuncio e i più sostenevano che sarebbe stato qualcosa di interessante per una volta. Non si riusciva a risalire all’autore del pettegolezzo, ma sembrava che qualcuno avesse origliato una conversazione tra professori e la voce si era sparsa a macchia d’olio.

Fu con tutto l’entusiasmo e l’impazienza che gli studenti si erano riversati ai loro posti nella Sala Grande. Fin da subito si era levato un chiacchiericcio generale; chi faceva ipotesi, chi sognava ad occhi aperti e si lasciava trasportare dalla fantasia, chi invece si lamentava di quella psicosi di massa. Lyanna Morland, che era appena stata dimessa, era l’unica studentessa ad esserne rimasta all’oscuro e, quando si ritrovò la Sala Grande in un tumulto assordante, ne rimase del tutto frastornata. Tuttavia, dopo aver preso posto vicino alle compagne di camera, si fece aggiornare. Chiaramente aveva dalla sua due delle pettegole più aggiornate della scuola: Mary McDonald e Emmeline Vance. Appena la videro, la sommersero di notizie e ipotesi. Tutto quel clamore vide la sua fine quando la professoressa McGranitt batté leggermente il cucchiaino contro il calice, richiamando con sguardo compiaciuto la loro attenzione.

« Il Preside avrebbe un annuncio da fare. » esclamò senza aver bisogno di sgolarsi, perché tutti si erano girati, aspettando ansiosamente che la lieta notizia venisse rivelata.

Albus Silente si alzò in piedi e andò verso il leggìo che mastro Gazza aveva provveduto a sistemare poco prima.

« Cari studenti e care studentesse, ho un annuncio da fare ed essendo un segreto, naturalmente tutta la scuola già lo sa. » disse bonariamente con un sorriso, guardando le loro facce elettrizzate.

« Dunque, vi ho chiamati a raccolta qui stasera per annunciarvi che quest’anno Hogwarts parteciperà alla seicentocinquantesima Giostra dei Quattro Volti. » spiegò a gran voce il preside. Tutti coloro che erano a conoscenza di che cosa si trattasse esplosero per la gioia e l’emozione, tra cui anche Lyanna Morland e James Potter, sotto gli sguardi torvi del resto del gruppo.

« La Giostra dei Quattro Volti è un evento che ha radici molto antiche. Come molti di voi già sanno, nel 1327 il villaggio di Hogsmeade è stato vittima di un grave incendio causato da un obscurus. Non avendo i fondi necessari, alcuni studenti di questa scuola decisero di organizzare questo evento di beneficenza per aiutare il villaggio a ricostruirsi e a preservare le tradizioni del mondo magico, facendo sfoggio dei migliori studenti di Hogwarts per alleviare il dolore e la perdita. » enunciò il Preside.

La Sala Grande non era mai stata tanto silenziosa come in quel momento. Sembravano tutti pendere dalle labbra di quel vecchio mago strampalato.

« Questo evento prevede che ogni casa sia rappresentata da uno studente o una studentessa. I quattro giostranti dovranno affrontare quattro prove. Per ragioni di sicurezza, nessuno studente al di sotto dei sedici anni potrà iscriversi a questo torneo. » fece in tono grave il vecchio preside, accogliendo con prontezza il disappunto dei maghi e delle streghe più giovani.

Quando si ricomposero, il preside riprese il suo discorso, richiamando il buonsenso dei propri studenti, avvertendoli di non prendere alla leggera l’impegno.

« La tradizione vuole che a metà della Giostra dei Quattro Volti, i maghi e le streghe partecipino al Gran Veglione del Drago. » proseguì il preside.

Si levò un boato assordante, pieno di gridolini di pura estasi e sonori sbuffi, di chi invece lo riteneva una vera e propria sciocchezza.

« Che cosa sarebbe ? » chiese Peter Minus con l’espressione più vacua che gli fosse capace.

« È un ballo. Solitamente è in maschera e dura fino al mattino, ma non so se questa regola varrà anche qui ad Hogwarts. » spiegò James Potter con fare istruito e cavalleresco.

« Chiaramente è compito dell’uomo raccogliere il coraggio e proporsi alla dama. » spiegò con fare solenne, mentre sognava ad occhi aperti il momento in cui si sarebbe mostrato in tutto il suo fare cavalleresco.

Sirius Black, invece, non aveva perso neanche un istante, che si era già dato da fare nell’individuare le ragazze più carine della scuola, procedendo mentalmente a quella che aveva tutta l’aria di essere una lista pro e contro. Peter Minus era rimasto a fissare il suo piatto vuoto, non nutrendo sentimenti particolari per l’evento. Attendeva, invece, con ansia di scoprire chi sarebbe stato il campione di Grifondoro. Naturalmente era certo che James si sarebbe candidato, ma non gli sarebbe dispiaciuto vedere Sirius o qualche ragazza di Grifondoro rappresentare la sua casa.

Nel frattempo, gli occhi di Remus Lupin erano saettati direttamente sulla figura di Lyanna Morland. Qualche giorno prima era certo che avrebbe fatto i salti di gioia per quella notizia, ma in quel momento gli era arrivata dritta come un pugno di ferro dritto allo stomaco. Avrebbe voluto invitarla più di ogni altra cosa al mondo; perdere ore a prepararsi, passare un’intera settimana con l’ansia, ballare con lei tutta la sera e andare a dormire con dei bellissimi ricordi, ma era certo che fosse troppo tardi. Chiederle di accompagnarlo al ballo significava tornare sui suoi passi ed era una cosa che non poteva fare. Un ballo non valeva la pena di metterla a rischio di morire o di essere infettata e diventare una reietta della società.

« Come mai quel muso lungo, Lily ? » fece Lyanna spaesata. Era certa che si fosse persa un mucchio di cose durante la sua degenza in infermeria, ma ora che le era tornato il buonumore voleva recuperare tutti i pettegolezzi che non le erano pervenuti.

« Oh … » fecero in coro Emmeline e Mary.

« Quello … Ci eravamo dimenticate che ti eri persa tutto. » continuarono, mentre gli occhi saettavano da Lily a James Potter.

« Immagino che c’entri un cavaliere senza macchia e senza paura di nostra conoscenza. » fece Lyanna senza alzare troppo la voce.

Lily prese a raccontarle dall’inizio tutta la vicenda, di come fossero stati richiamati nell’ufficio della McGranitt, alla loro intesa circa il piano per la ronda, al loro lieve avvicinamento, al suo ennesimo rifiuto, alle loro discussioni e al momento in cui lei aveva conosciuto parti di lui che non credeva esistessero e per questo motivo gli aveva chiesto di uscire con lei ad Hogsmeade.

« E quindi che ha risposto ? » fece Lyanna, fissandola con estremo interesse e il cuore in gola per la curiosità. Lily abbassò lo sguardo per un momento.

« Ha detto che non può accettare. » fece poi in un sussurro la rossa, senza riuscire a mascherare la sua totale delusione.

« Che cosa ? E perché mai ? » domandò Lyanna incredula.

« Dice che non può accettare, perché crede che io mi senta in colpa e che sia confusa. Ha detto che il giorno in cui usciremo insieme, sarà perché lo vorrò davvero e ne sarò sicura. » concluse, per poi iniziare a riempire il piatto di pietanze.

« Capisco. » sussurrò Lyanna, guardandola dispiaciuta. Era evidente che non si aspettava un rifiuto da James Potter, ma quella era una buona notizia, in fondo. Mostrava quanto James tenesse a lei e la rispettasse. Quanto era disposto ad aspettare per lei, invece che approfittare di un momento di confusione.

« So che ora ti sembrerà impossibile, ma vedrai che uscirete e sono sicura che sarai l’unica che vorrà al suo fianco al ballo. Probabilmente non lo hai notato, ma non appena è stato annunciato l’evento, ha subito guardato te. » fece la ragazza dai capelli corvini con un sorriso di incoraggiamento. Lily a quelle parole ritrovò il buon umore e sentì la speranza scaldarle il cuore. Non riuscì a smettere di sorridere tra sé e sé per tutto il resto della cena.

Non appena gli studenti ebbero terminato il loro lungo pasto, il preside richiamò ancora una volta la loro attenzione. Dopo aver percorso il lungo tavolo degli insegnanti e aver preso posto dinnanzi alle quattro lunghe tavolate, estrasse la bacchetta e con un movimento delicato del polso, dal basso verso l’alto, fece ergere dal pavimento un lungo cilindro alto circa un metro. Pian piano la sua forma si delineò meglio, acquistando sempre più dettagli: era un pozzo.

« Chiunque voglia partecipare al torneo, dovrà trovare il modo di iscriversi tramite questo pozzo. Non lasciatevi ingannare dalla sua apparenza, gli indizi ci sono, per coloro che sono disposti a vederli. Avete tempo fino a mezzogiorno di venerdì 7 ottobre. » spiegò con fare serio, prima di congedarli. Gli studenti si alzarono e in modo ordinato ritornarono ai loro dormitori carichi di eccitazione e aspettative, bisbigliando sottovoce sui possibili candidati, sulle prove e sul ballo.

Lyanna cercò di svignarsela il prima possibile, ma durante il tragitto fu intercettata da James Potter, Jordan Carter e il giovane Kai Ashworth.

« Hey Morland! Allora alla fine Madama Chips ti ha scarcerata finalmente! Temevamo volesse tenerti in quel posto dimenticato da Merlino ancora per un po’! Come stai ? » fece Carter raggiante. Era un ragazzo alto, dai capelli color oro che gli sfioravano le spalle, sempre mossi dal vento e con un fisico atletico ma ben definito. Era un ragazzo alla mano, a cui piaceva passare le giornate in modo spensierato tra un allenamento di Quidditch e qualche scherzo.

« Oh sì, non ne potevo più neanche io di rimanermene confinata a letto! James mi ha tenuta aggiornata sui prossimi allenamenti e sulle nuove strategie che avete rivisto nei giorni scorsi! » fece in modo gentile ed entusiasta la nuova cacciatrice di Grifondoro. James sorrideva e annuiva con fare orgoglioso, come a voler sottolineare che il suo operato fosse sempre impeccabile e non ci fosse capitano migliore di lui.

« Grande! Allora potrai tornare ad allenarti già da domenica ? » chiese Kai, non volendo essere escluso da quella conversazione. Purtroppo, essere il fratello minore di uno dei battitori migliori delle quattro squadre era un lavoraccio piuttosto duro. Non gli era mai piaciuto essere sempre confrontato con il fratello maggiore e vivere nella sua ombra.

Lyanna annuì convintamente e li salutò una volta entrata nella Sala Comune. Voleva mettere quanta più distanza tra lei e Remus. Non aveva nessuna voglia di confrontarsi con lui. Fu così che filò a letto e ripensò a tutti gli avvenimenti che erano successi in quei giorni. Non riusciva a sopportare l’idea di essere stata così debole e di aver sprecato tanto tempo a crogiolarsi nell’autocommiserazione, invece di investirlo in modi migliori. A pochi metri da lei, anche la sua amica Lily Evans stava vivendo una situazione analoga. Ripensava ancora quanto fosse stata superba e superficiale, quanto, in realtà, avesse maltrattato quel ragazzo e quanto non meritasse la sua devozione. Chiuse gli occhi e sospirò leggermente. Ripensava ancora a quella sera che si erano ritrovati fuori dalla Sala Comune e, per quanto avesse tentato di nascondere la sua ansia e la sua curiosità, non vi era riuscita molto. Aveva chiesto al ragazzo se avesse pensato al suo invito, sentendo l’angoscia e l’impazienza crescerle all’interno. Aveva davvero sperato con tutto il cuore di ricevere una risposta positiva, di poter andare ad Hogsmeade insieme a lui. James, invece, l’aveva sorpresa ancora una volta e con tutta la cavalleria e la gentilezza di cui era capace aveva declinato l’invito.

Lily, ho pensato molto al tuo invito, aveva esordito il ragazzo. Ammetto che non credevo alle mie orecchie quando me lo hai chiesto e ti confesso che ho pensato tante volte di accettare, perché non c’è nulla che potrebbe rendermi più felice, ma non posso farlo, le aveva detto poi con fare sconsolato, guardandola negli occhi con uno degli sguardi più tristi e dispiaciuti di cui fosse capace.

Lily era rimasta pietrificata dalla sua risposta. Non se lo aspettava minimamente. Non riusciva a credere che le avesse appena detto di no. Non capiva per quale motivo avesse cambiato idea. Fu il ragazzo a prendere la parola.

« Non posso accettare per due ragioni. La prima è perché credo che tu ti senta in colpa per avermi giudicato ancor prima di conoscermi. La seconda, invece, è perché credo che tu sia ancora confusa e non ho intenzione di approfittare di un momento di debolezza per esaudire un mio capriccio. Sarò un teppista, ma credo nelle buone maniere e nel rispetto e, quindi, voglio vincere il tuo affetto senza ricorrere a sotterfugi o altri vili stratagemmi. Quando usciremo, sarà perché lo vorrai anche tu. » concluse il ragazzo, continuando ad accarezzarle la mano che le aveva afferrato durante il suo discorso. Era così vicino che la ragazza riusciva a sentire il suo respiro sulla sua pelle. Non riusciva a smettere di specchiarsi nei suoi bellissimi occhi color nocciola. Fu in quel momento che realizzò che lei di James Potter non aveva proprio capito nulla.

 

*

« Lyanna svegliati! Vuoi che si formi una ressa attorno al pozzo ? Non ce la faremo mai se aspettiamo che tutto il castello si svegli! » fece Lily Evans, scuotendo l’amica ancora addormentata.

« Ancora cinque — » Lyanna non fece in tempo a finire la frase, che un grosso sbadiglio si fece strada. Tentò invano di tornare in quel sonno ristoratore, ma la rossa, ormai, era lanciata nel suo obiettivo: svegliare l’amica e andare alla Sala Grande prima di tutti per poter osservare e pianificare una strategia per quanto riguardava il torneo. Non che lei intendesse iscriversi; aveva già un grosso carico di lavoro tra tutte le materie che seguiva, le responsabilità di essere Caposcuola, il Lumaclub. No, era guidata semplicemente da pura e semplice curiosità. In quanto a Lyanna, invece, tale Giostra era un’opportunità imperdibile. Avrebbe potuto mettersi in gioco, migliorarsi e svagarsi.

« Avanti Lyanna, muoviti! » fece Lily Evans impaziente, deprivandola improvvisamente del piumone. A quel gesto Lyanna fu investita e pervasa da un’ondata di gelo e fu costretta a rassegnarsi. Si fiondò in bagno a rinfrescarsi e dopo quello che sembrò un’eternità per l’amica, riuscirono a dirigersi verso la Sala Grande.

« Come sarebbe a dire che non avete ancora chiarito ? » sbottò incredula Lily Evans, rischiando di broncoaspirare il succo di zucca che stava bevendo per colazione.

« Sono passati nove giorni da quando avete litigato. » precisò, come se non fosse già abbastanza il fatto che avesse ritirato fuori l’argomento ancora prima delle sette del mattino, dopo averla letteralmente buttata fuori dal letto.

« Il fatto è che non abbiamo litigato. Lui mi ha lasciata, di nuovo. » borbottò Lyanna mentre spalmava, o meglio maltrattava, il burro sulla fetta di pane tostato.

« Lo so, ma — »

« No Lily, mi spiace, ma non ho intenzione di andare a piangere da Remus e pregarlo di tornare insieme. Gli ho detto che lo amo e lui mi ha lasciata. Non c’è niente da aggiungere. »

« Capisco. »

« È vero, non l’ho presa proprio bene all’inizio, ma non perderò più le mie giornate a piangere e autocommiserarmi, perché lui non ha il coraggio di stare con me o troncare definitivamente. Avevamo chiarito in estate e ora è finita. » sospirò infine, prima di addentare sconsolata la fetta di pane.

« Sei troppo forte e intelligente per stare tra noi Grifondoro; mi chiedo come mai il Cappello Parlante non ti abbia spedita dai Corvonero. » commentò Lily scherzosamente per sdrammatizzare.

« Lo stava facendo, a dire il vero. » fece Lyanna incerta, con un sorriso accennato di chi sa che verrà polverizzato all’istante.

« CHE COSA ?! » sbottò Lily incredula con gli occhi sgranati e i pensieri che scorrevano talmente veloce da non riuscire nemmeno a registrarli.

« Il Cappello Parlante era indeciso tra Corvonero e Grifondoro e, alla fine, gli ho chiesto di mettermi a Grifondoro, non volevo starmene da sola con i Corvonero. Ha detto che ci vuole coraggio per ammettere e affrontare le proprie paure e quindi mi ci ha messa. » raccontò prima di rinfrescarsi la gola con del succo di arancia fresco.

« Non sapevo nemmeno che si potesse fare! Be’ sono contenta che tu sia tra noi. » fece con un sorriso rincuorante l’amica.

« Sembrava una buona idea ai tempi. Ora mi tocca imbattermi in Remus più del dovuto. » sospirò Lyanna facendo roteare i suoi occhioni blu.

« Suvvia, hai una schiera di ammiratori, chissà con chi andrai al ballo! » civettò la rossa sognante.

« Ma che dici, Lily! Non è assolutamente vero! » fece Lyanna tra un colpo di tosse e l’altro, completamente paonazza.

« Sirius non riesce a staccarti gli occhi di dosso, che il cielo abbia in gloria Merlino che noi non abbiamo ancora l’abilità della legilimanzia. Non voglio neanche immaginarmi i suoi pensieri. » continuò Lily imperterrita. Si divertiva a punzecchiarla.

« ODDIO, Lily, ti prego! È scandaloso. » fece la ragazza coprendosi il viso, mentre riusciva ad immaginarsi precisamente cosa passava per la testa di Sirius Black.

« Pensa al povero, piccolo Kai Ashworth. Ha una cotta così enorme che durante la tua degenza in infermeria si è allenato in qualsiasi momento libero avesse per poter schiacciare i Serpeverde. » cinguettò la rossa con un sorriso a trentadue denti. Si stava proprio divertendo.

« È terribile. Mi sono persa altro ? » domandò Lyanna del tutto incerta. Non sapeva se voleva davvero saperne di più sulla questione.

« Be’, potrebbe ... » fece Lily con disinvoltura e finto disinteresse. Sapeva che Lyanna l’avrebbe bombardata di domande.

« Che altro, di grazia ? Cosa danno da mangiare a questi ragazzi ? » sbottò incredula la ragazza arrossendo violentemente. Non riusciva nemmeno a crederci. Era così presa dai suoi drammi amorosi, che aveva completamente perso di vista la realtà che la circondava. I pensieri e quel fiume di sentimenti l’avevano del tutto consumata e solo ora notava quanto profondamente la rottura con Remus l’avesse sconvolta.

« Che mi dici di Jones ? » domandò ora con fare serio. « L’ho visto mentre entrava a farti visita. »

« Jones ? Davvero Lily ? Di certo non gli piaccio. È un idiota; non fa altro che irritarmi. Lo trovo davvero insopportabile. » commentò Lyanna roteando gli occhioni blu. « Se ne va in giro come se fosse un dio sceso in terra. Come se fosse il più intelligente e competente qui dentro. » continuò, per poi borbottare un “incommentabile”.

« Ho avuto una visione su di lui, a dire il vero. » ammise con fare serio.

« Davvero ? Che hai visto ? » domandò la rossa, tornando seria all’istante.

« L’ho visto mentre tentava di tradurre una vecchia profezia. Poi ho visto una serie di immagini, non che al momento abbiano molto senso. Continuo a vedere un pugnale, una specie di rituale di magia antica e una ragazza che sembra stia dormendo. » spiegò Lyanna cercando di ricordare il più possibile.

« Da brividi. Mai una volta che il tuo potere ti faccia vedere unicorni e arcobaleni. » commentò sarcasticamente Lily Evans, mentre tentava di trovare un nesso tra le immagini evocate dall’amica.

« Non ti penare Lily, se c’è una cosa che ho imparato per quanto riguarda questo “potere” - che è più una maledizione che altro- è che più ci pensi, meno ci capisci. Prima o poi troverò il senso; devo prima raccogliere informazioni in più. » spiegò sincera la ragazza, tentando, per la prima volta, di accettare la cosa e cercare di gestirla meglio di quanto avesse fatto fino a quel momento. Dopo l’incidente si era decisa a smettere di negarlo e reprimerlo. Non aveva mai portato a nulla di buono; era arrivato il momento di accettarlo.

« Oddio, non dirmi che Jones l’ha scoperto! »

« No, non credo abbia capito che cosa mi sia successo. Sembrava piuttosto perso. Gli ho detto, però, che so della profezia. » ammise Lyanna distogliendo lo sguardo dall’amica. Probabilmente non avrebbe condiviso la sua decisione.

« Che cosa ? Perché ? » domandò puntualmente Lily incredula. Non capiva per quale motivo Lyanna lo avesse fatto. Se prima non faceva altro che punzecchiarla e irritarla, ora era certa che non le avrebbe dato tregua.

« Be’ volevo avere la soddisfazione di togliergli quel sorriso da imbecille dalla faccia. Avresti dovuto vederlo. Era completamente pietrificato. Se solo avessi avuto una videocamera per riprenderlo!  » disse ridacchiando soddisfatta, mentre riusciva ancora a vedere nitidamente il suo sorriso scomparire dal viso, mentre i muscoli facciali s’irrigidivano e serrava la mascella.

« Non mi avrebbe comunque lasciata in pace, Lily. Almeno ora si focalizzerà su qualcosa su cui io ho il controllo. Preferisco che mi assilli per la profezia, piuttosto che averlo intorno che mi punzecchia per il gusto di farlo. » ammise la ragazza terminando la sua colazione. Solo in quel momento notò che fosse così dannatamente presto. Non vi era ancora ombra di anima viva.

« Allora, chi è il fortunato ? Jones ? Black ? O preferisci uno più piccolo, come Kai ? » la punzecchiò Lily ridendo a crepapelle. « Dicono che il sesso con Black sia incredibile. Non che la cosa m’interessi personalmente, ma pensavo dovessi esserne al corrente. » continuò la rossa tenendosi il bacino con le lacrime agli occhi per le risate.

« Oh giusto, a te interessa il migliore amico. Quindi preferiresti essere informata sul sesso con Potter ? » fece di rimando Lyanna ridendo selvaggiamente, mentre Lily la fulminava con lo sguardo. « Se vuoi posso provare a vedere qualcosa su di lui e il Pottersex. » continuò Lyanna non riuscendo più a trattenere le risate.

« Be’, però non sembra una cattiva idea. Almeno se so prima che il sesso con lui non è un granché, sono ancora in tempo a cambiare di nuovo idea. » rise Lily con fare malizioso.

« Sei tremenda! Povero James, crede che tu sia una specie di cerbiatto tenero e innocente. Non sa cosa l’attende. » rise Lyanna complice.

Dopo aver ritrovato un certo decoro, si avviarono verso il pozzo. Da lontano sembrava un pozzo qualsiasi. Era alto all’incirca un metro, in pietra. Sul margine sinistro vi era anche un secchio in legno collegato ad una corda. Man mano che si avvicinarono, però, iniziarono a notare dei simboli incisi sulle pietre. Lily e Lyanna si avvicinarono e sfoderarono fogli di pergamena, piume e inchiostro e presero nota di tutto quello che riuscirono ad osservare. Ogni dettaglio era un aiuto in più che poteva tornare utile. Lyanna era totalmente assorta da dei simboli. Continuava ad aggrottare la fronte e scuotere il capo.

« Questo pozzo è ricoperto di rune. Dovremmo avere elementi sufficienti per capire come fare. » fece Lily Evans, mentre finiva di trascrivere le ultime rune rimaste.

« C’è qualcosa di strano. Non ci servirebbero la risposta su un piatto d’argento; se si trattasse semplicemente di tradurre delle rune, metà della scuola sarebbe in grado di farlo. » commentò Lyanna, sempre più perplessa.

« Sì, in effetti sembra troppo facile. » concordò l’amica, mentre osservava Lyanna gironzolare attorno al pozzo.

« Ho un’idea, ma devo avvertirti; non è il tipo di magia che insegnano qui ad Hogwarts. » fee Lyanna cautamente. Per certi aspetti trovava Hogwarts troppo proibitiva; in passato le erano stati insegnati più metodi di praticare la magia -nulla di oscuro-, ma non si sentiva mai totalmente libera di poter praticare diversamente lì ad Hogwarts. Lo trovava un vero peccato; fondendo i vari metodi potevano integrare alcune mancanze e avere degli effetti più stabili e concreti.

« Non è magia oscura, vero ? » domandò Lily Evans incerta. Trovava molto interessante scoprire nuovi metodi di usare la magia, ma la sua ossessione per le regole la limitava notevolmente.

« No, nulla di oscuro. Non ci hanno insegnato nulla in merito a Beauxbatons. » confermò Lyanna nel tentativo di tranquillizzare l’amica. Quando fu convinta che Lily fosse tranquilla, fece apparire cinque candele bianche e le dispose a cerchio attorno a sé e al pozzo. Poi tracciò con la bacchetta un cerchio. Lyanna vi entrò e si pose al centro.

« Incendia. » Le candele si accesero istantaneamente. Lyanna chiuse gli occhi e cominciò a recitare delle parole a bassa voce. Piccole fiamme si librarono da ciascuna delle candele, dirigendosi verso la ragazza, che aveva esteso le braccia in aria, con i palmi rivolti verso l’alto. Le fiammelle raggiunsero le dita di Lyanna e, dopo qualche secondo le candele si spensero.

« Che cosa — » fece Lily del tutto assorta e meravigliata da quello che aveva appena visto.

« Sto canalizzando energia dalle candele. Questo mi dà più potere e stabilità per gli incantesimi successivi. » spiegò Lyanna con un sorriso.

« Ferrum. » enunciò, mentre eseguiva un delicato movimento con il polso. Qualche istante dopo apparve un pugnale. Prima ancora che Lily potesse dire qualcosa, Lyanna aveva già fatto passare la lama sul palmo della mano sinistra, che ora mostrava del sangue. Senza scomporsi minimamente, Lyanna si diresse verso il pozzo, per poi passare il palmo insanguinato su una runa composta. Chiuse gli occhi e si focalizzò totalmente sul suo obiettivo.

« Aperi notionem ex sanguine, duc nobis ad sapientiam. Aperi notionem ex sanguine, duc nobis ad sapientiam. Aperi notionem ex sanguine, duc nobis ad sapientiam. »
Improvvisamente il sangue si raccolse in un unico punto, per poi librarsi in aria e continuò a cambiare forma, finché non comparvero le stesse rune del pozzo, in un ordine completamente diverso.

« Okay Lily, trascrivi le rune esattamente come appaiono. Non so quanto riuscirò a mantenere l’incantesimo. » disse, cercando di non perdere la concentrazione. Nonostante i suoi sforzi, le rune cominciarono a sbiadire. Lily infatti glielo confermò, chiedendole di darle più tempo per trascrivere. Lyanna chiuse di nuovo gli occhi, focalizzandosi sulle rune.

« Aperi notionem ex sanguine, duc nobis ad sapientiam. Aperi notionem ex sanguine, duc nobis ad sapientiam. Aperi notionem ex sanguine, duc nobis ad sapientiam. » continuò a sussurrare in silenzio la formula, finché Lily non ebbe finito di trascrivere. Non appena la rossa glielo confermò, Lyanna cadde in ginocchio affannata e le rune sbiadirono in men che non si dica.

« Finite Incantatem! » enunciò Lyanna in un sussurro, totalmente stremata dal rituale. La Sala Grande tornò esattamente come l’avevano trovata.

« Non ho mai visto nulla del genere. Che tipo di magia è ? » domandò Lily con estremo interesse.

« Sono più tipi di magie, Lily. La canalizzazione viene usata spesso nelle congreghe; la strega a capo della congrega canalizza le energie delle consorelle e dei confratelli, al fine di avere più potere per eseguire un incantesimo complesso. Si possono anche canalizzare elementi. Io, ad esempio, ho canalizzato il fuoco. Più la fonte è grande, più energia riesci a canalizzare. » fece Lyanna rialzandosi.

« Non capisco perché nessuno ci insegna tutto questo. Non è magia oscura. » fece Lily, mentre riprendevano posto al tavolo dei Grifondoro.

« La magia non è mai né buona, né oscura. Dipende dal fine che il mago ha. » rispose Lyanna, per poi versarsi del succo di zucca. « Con tutto quello che sta succedendo fuori da queste mura e dalle inclinazioni di alcuni studenti, non mi riesce difficile capire perché abbiano optato per non inserirle nel programma scolastico. » decretò, per poi sospirare.

Lily si morse il labbro e la guardò con interesse. Lyanna aveva sofferto molto e, nonostante i suoi limiti, era una strega molto intelligente e saggia e Lily era contenta di averci stretto amicizia.

Come avevano previsto, fiumi di studenti iniziarono a comparire, tutti con lo stesso obiettivo: studiare il pozzo.

« Per fortuna mi hai buttata giù dal letto prima che si formasse la ressa, sarebbe stato davvero irritante starsene lì in mezzo senza riuscire a vedere nulla. » mormorò Lyanna per poi addentare un biscotto.

« Ogni tanto scegliere il male minore è un sacrificio necessario. » fece solenne Lily, per poi ridacchiare.

« Mmmh vediamo un po’ cosa ci dice il pozzo! » propose Lyanna entusiasta, rinnovata di energie. Lily frugò nella borsa e ne estrasse un rotolo di pergamena. Si guardarono attorno furtive e poi s’immersero nella lettura.

« Questo ci occuperà almeno tutto il pranzo, se non il pomeriggio! » borbottò Lily incredula.

« Sì, lo credo anche io. Ci sono molte rune combinate e ne vedo molte capovolte. Sarà un lavoraccio. La cosa positiva è che almeno, ora, le abbiamo nell’ordine giusto. Avremmo impiegato almeno un giorno intero a ridisporle in un ordine logico. » fece Lyanna sospirando. Si prospettava una giornata intensa. Quando si alzarono, notarono tra la folla James Potter, seguito a ruota da Sirius Black. Nella ressa riuscirono a vedere anche i fratelli Ashworth, Caroline Bonner, Josette Barnes. Grifondoro aveva un bello squadrone pronto a rappresentare la casa. Per quanto riguardava le altre case, vi era un folto assortimento di studenti, pronti a mettersi in gioco. Per quanto riguardava Corvonero, sembrava avessero tutti buone possibilità; Charles Rhodes e Nora Johnson erano due studenti molto capaci, ma Oliver Farrell brillava in confronto. Non c’era nessun paragone. Anche Tassorosso sembrava aver una buona selezione per una competizione di rilievo; Benjamin Dixon era certamente un mago con cui era un piacere mettersi alla prova. Stephanie Yun dava l’aria di essere troppo buona e ingenua, ma sapeva il fatto suo. C’era anche Grayson Alderidge tra i Tassorosso; Lyanna non l’aveva mai visto in azione, ma Lily giurava che conosceva dei trucchi niente male. Proprio mentre stavano uscendo dalla Sala Grande, passarono davanti ad un gruppo di Serpeverde. Lyanna riuscì ad intravedere i fratelli Lestrange, Avery, Mulciber e una ragazza che non aveva notato fino a quel momento.

« Quella è Evelyn Grymes. Settimo anno, Prefetto di Serpeverde. Simpatizzante del Mangiaclub. » spiegò a bassa voce Lily Evans, notando lo sguardo perplesso di Lyanna.

Poco dopo superarono altri tre Serpeverde: Severus Piton, Regulus Black e Brandon Jones.

« Il primo è Severus Piton, te ne avevo parlato in estate ... » sussurrò Lily senza guardarsi indietro. Per quanto facesse finta che la cosa non le interessava più, ogni volta che incrociava lo sguardo con Severus, sentiva una morsa allo stomaco. Non riusciva a perdonarlo per quello che aveva fatto. Non riusciva a perdonarlo per aver rovinato la loro amicizia per sempre. Era stato il primo ad introdurla al mondo magico, era stato il primo a darle conforto quando Petunia le rendeva la vita difficile. Severus era stato il suo migliore amico e non riusciva ad accettare il fatto che avesse potuto ferirla così profondamente. Lyanna si limitò ad annuire, intuendo che non fosse né il momento, né il luogo giusto per riaprire ferite che a stento si stavano cicatrizzando.

« L’altro vicino a Jones è il fratello di  — »

La rossa non riuscì a finire la frase, poiché notò uno sguardo vacuo, carico di una tristezza infinita negl’occhioni blu dell’amica. Solo in quel momento capì. La punizione che avevano subito i membri di Serpeverde era stata esemplare, ma doveva essere dura per Lyanna vederli scorazzare per la scuola indisturbati. Nonostante Silente avesse personalmente requisito le bacchette magiche dei responsabili a tempo indeterminato, Lyanna sentiva ribollire il sangue nelle vene. Avrebbe voluto infliggere loro la stessa umiliazione e sofferenza che le avevano impartito.

« Non ti preoccupare, Lily; non ho intenzione di fare nulla di stupido. » enunciò Lyanna in un sussurro, prevedendo quali fossero le preoccupazioni dell’amica. Capiva perfettamente che lo facesse per il suo bene e non riusciva a dirle nulla, poiché Lily Evans era una delle poche che poteva capire realmente come ci si sentiva, visto che lei stessa era bersaglio di violenza e odio ingiustificato.

« È solo che mi fa una gran rabbia. » riuscì solo a dire in conclusione. Lily abbozzò un sorriso amareggiato e non riuscì ad aggiungere altro che un “lo so”, prima di trascinarla il più lontano possibile da quel luogo. Il resto della mattinata fu più piacevole. Il professor Lumacorno le aveva fatto i complimenti per essere riuscita a seguire il programma nonostante la degenza e fu contento di vederla preparare una pozione che rispettasse i suoi standard. Per quello doveva ringraziare infinitamente Lily Evans, senza la quale non sarebbe mai riuscita né a mettersi in pari, né a migliorare in quella materia. A pranzo s’immersero nella traduzione dei glifi raccolti la mattina prima e quando finirono, erano completamente stremate.

« Wow … Questa è roba decisamente avanzata. » fece Lily, mentre riempiva il piatto di pietanze.

« Sarà dura superare la prova. » borbottò Lyanna guardando il foglio di pergamena.

« Come mai ? La richiesta mi sembra piuttosto chiara. » disse sinceramente la rossa.

« Nonostante la richiesta appaia molto innocente, credo che sia più ingente di quanto sembri. La richiesta è di rivelare la propria essenza. Sembra piuttosto semplice, ma non lo è. Credo che quel pozzo sia un totem e i partecipanti della Giostra saranno vincolati da un contratto magico. Vedi dove voglio arrivare ? » sussurrò Lyanna cautamente. Non voleva che i loro sforzi venissero vanificati per essere state origliate.

« Non vorrai dirmi che, come tutti i totem, per stringere un legame esigono una cerimonia d’iniziazione. » sussurrò incredula Lily Evans, con lo sguardo carico di ansia.

« Temo che sia proprio così. » fece Lyanna amareggiata.

« Potrebbe essere pericoloso. Perché ho come la sensazione che questo sia più un incentivo che altro per te ? » fece Lily sospirando ormai totalmente disillusa. Non sarebbe mai riuscita a farla desistere da quell’idea scellerata.

« Dimentichi che stavo per essere spedita a Corvonero; troverò una soluzione che sia un buon compromesso e non finisca per farmi del male. » fece con un sorriso Lyanna, tentando di rincuorarla. Lily non fece in tempo a ribattere, poiché al duo si aggregarono anche Mary McDonald, Emmeline Vance e Marlene McKinnon.

« Allora, vi aggregate a noi sabato ad Hogsmeade ? Abbiamo dei vestiti da cerimonia da comperare!  » fece Emmeline al culmine della gioia. Lei e Marlene non avevano fatto altro che profondersi in gridolini d’estasi e a sognare ad occhi aperti il giorno del ballo.

« Mi sembra una buona idea. Sarà divertente! » fece Lily con un sorriso a trentadue denti.

« Ovviamente voi due avrete già l’accompagnatore. Allora ? » fece Mary con estrema curiosità.

« Be’ … Veramente no. Non ancora …  » ammise Lyanna sconsolata, seguita a ruota da un altrettanto triste Lily.

« Perché ? Ci sono già delle coppie ? » fece Lily atterrita. Non immaginava che alcuni si fossero già lanciati in tale impresa.

« Benjamin Dixon ha chiesto ad Emmeline di andarci con lui. Frank ovviamente ci va con Alice, mentre Josette ci va con Liam Ashworth. » spiegò Marlene, cercando di non sembrare troppo entusiasta dalla cosa. Lei stessa aveva già ricevuto degli inviti, ma non aveva ancora scelto con chi andare.

« Wow qui non si perde tempo eh ? » commentò Lyanna sarcasticamente.

« Suvvia Linny, lo sai che Remus vorrebbe passarlo con te. Magari riuscite a fare pace ... » accennò Marlene timidamente. Sapeva quanto quell’argomento fosse tabù di quei tempi. Le bastò lo sguardo di Lyanna per capire che forse non era il caso di indugiare su tali speculazioni.

« Be’ c’è sempre Sirius. Mi chiedo come mai non si sia fiondato a chiedertelo! » civettò Emmeline.

« Dio Emmeline! È amico di Remus, se lo facesse sono sicura che Remus andrebbe su tutte le furie. » mugugnò Mary, mentre tagliava le patate.

« Come se questo potesse formare Sirius Casanova Black. » mormorò Emmeline divertita.

« Immagino che dovremo attendere e vedere chi sarà così valoroso da farsi trucidare da Remus o da Potter. » commentò Lyanna. Lily sgranò gli occhi incredula.

« Se andassi al ballo con qualcuno che non sia Potter, credo che lo sfiderebbe a duello! Non essere così sorpresa! » fece Lyanna divertita. Il suo sorriso, però, si spense quando vide Remus avanzare verso di lei. Il gruppo si ammutolì istantaneamente quando il ragazzo fece la sua comparsa davanti a Lyanna.

« Dobbiamo parlare. » fece in modo conciso il ragazzo, terribilmente a disagio.

« Io non ho nulla da dirti. » fece Lyanna, rigirandosi verso le compagne.

« Lyanna, per favore. » disse Remus, cercando di mantenere un certo contegno. Lyanna roteò i suoi occhioni blu. Lily se ne accorse e non ci pensò due volte prima di tirarle una gomitata sul costato.

« Ahia! Ma che cavolo! » sbottò Lyanna dolorante. « Va bene! ».

Lyanna si alzò, prese la sua borsa e fece cenno a Remus di seguirla. Continuò a camminare in religioso silenzio fino al Ponte di legno.

« Hai due minuti. » disse scocciata con le braccia conserte e lo sguardo glaciale. Remus la guardò con uno sguardo affranto. Non riusciva a credere che quella davanti a lui fosse la sua Lyanna. La sua Lyanna era una ragazza dolce, gentile. Una ragazza piena di vitalità e bontà. Non riusciva a scorgere niente di tutto ciò. Non riusciva a vedere altro che dolore, rabbia e disprezzo ed era tutta colpa sua. Le aveva promesso che le sarebbe stato al suo fianco, che l’avrebbe protetta e che niente avrebbe potuto più farle del male, ma era stato lui stesso a ferirla e allontanarla così selvaggiamente, senza nessun riguardo per i suoi sentimenti. Non riusciva neanche a guardarla; vederla in quello stato gli evidenziava solo quanto male le avesse fatto e quanto fosse grande la sua colpa.

« Un minuto. » sbottò Lyanna per poi sbuffare. Remus sembrava totalmente assorto nei suoi pensieri. Probabilmente come Lyanna stava ripensando a tutti i bei momenti che avevano passato insieme e si chiedeva come fosse possibile che ora fossero così distanti. Era l’unica con cui era mai riuscito a sentirsi davvero in sintonia. Era l’unica che lo amava esattamente per com’era davvero. Era l’unica che avesse mai amato.

Remus Lupin fu risvegliato dai passi di Lyanna Morland, che si era voltata e aveva incominciato a dirigersi verso il castello. Era troppo. Era davvero troppo. Il muro che aveva faticosamente eretto, si stava pian piano sgretolando, lasciandola del tutto vulnerabile davanti a lui. Era bastata la sua voce, il suo sguardo, i loro ricordi a far riemergere ciò che provava per lui. Ad un tratto si sentì tirare e si ritrovò tra le braccia di Remus.

« Il mio amore non è abbastanza per te, Remus ? » domandò straziata Lyanna.

« Io ti amo, Lyanna. Sei l’unica che abbia mai amato, ma non posso stare con te. » esordì con voce tremante il ragazzo. Lyanna sentì gli occhi riempirsi di lacrime, nonostante stesse combattendo con tutta se stessa perché ciò non avvenisse. La gola le pizzicava e il muro si era completamente sgretolato. Non era rimasto neanche un mattone a dividerli.

« Io non riesco ad accettare quella parte di me, ed è una cosa che devo fare da solo. Nonostante gli aiuti, alla fine l’unico che mi possa davvero salvare sono io. Non posso stare con te e vergognarmi di quella parte, nascondermi e tagliarti fuori da una parte della mia vita. Vorrei avere la forza di farlo, perché non c’è niente che vorrei di più al mondo che stare con te, ma non sono ancora pronto. » concluse lasciando la presa. Quelle parole erano state come una pugnalata in pieno petto. Lyanna non era riuscita a trattenersi oltre e le lacrime sgorgavano violentemente dai suoi bellissimi occhi blu, mentre faticava a soffocare i singhiozzi. Remus le accarezzò la guancia destra e s’incamminò verso il castello.

 

*

Il pomeriggio era passato piuttosto lentamente. Nonostante gli sforzi, non era riuscita a seguire molto le lezioni. Nessuna del gruppo aveva osato chiederle degli aggiornamenti; i suoi occhioni arrossati erano di per sé eloquenti. Non c’era bisogno di aggiungere altro.

Lyanna non riusciva a smettere di pensarci. Capiva i motivi per cui Remus avesse preso quella decisione, ma non riusciva a non sentirsi a pezzi.

« Credo sia davvero finita, Lily. » sussurrò Lyanna, mentre si dirigevano verso la Sala Grande per cena.

« Non sarai triste per sempre, Linny. » fece la rossa, andando poi ad abbracciarla. Lyanna sentì tutte le sue barriere cedere e lasciò che tutto quel dolore la investisse un’ultima volta. Una volta ritrovato un certo equilibrio, si diressero verso il tavolo dei Grifondoro e presero posto.

« Allora hai trovato il modo di iscriverti ? » chiese Lily, tentando di occuparle la mente con qualcosa di avvincente.

« Sì, ci proverò dopo cena quando la Sala si svuoterà. Spero funzioni. » sussurrò Lyanna prima di servirsi di roastbeef e patate al forno. C’erano alcune cose che non le mancavano di Beuxbatons: la cucina era una di quelle. Hogwarts offriva una scelta più ampia e la qualità delle pietanze era nettamente superiore.

Poco più in là avevano preso posto i Malandrini, che come al solito riuscivano a farsi notare per il gran chiasso che riuscivano a produrre James e Sirius. A quanto pareva Potter aveva, finalmente, trovato un modo per iscriversi alla Giostra e non riusciva a darsi un contegno. Non vedeva l’ora di poter mettere in atto il suo piano.

« Allora Felpato, quando la Sala Grande si svuota — » enunciò il ragazzo, per poi essere interrotto dall’amico.

« Ramoso, abbiamo ripassato il piano una miriade di volte. So benissimo cosa dobbiamo fare. Ora però mangia, avrai bisogno di energie! » sbottò Sirius, per poi versarsi nel piatto due mestolate di patate e varie fette di roastbeef.

Remus li guardava con un sorriso; li invidiava parecchio. Avrebbe dato qualsiasi cosa per poter essere spontaneo e vitale anche solo la metà di quanto lo fossero quei due.

« Com’è andata con Lyanna ? » chiese timidamente Peter Minus. James e Sirius sgranarono gli occhi. Era stata pura follia fare una domanda del genere a Remus in quel momento. Il ragazzo chiuse gli occhi e sospirò, cercando di mantenere la calma.

« È finita. Forse con il tempo riusciremo a trovare un modo per tornare amici, ma per ora è finita davvero. » fece Remus in modo conciso. James non credeva alle sue orecchie e Sirius sembrava piuttosto scosso nel vedere l’amico in quello stato. Era convinto che prima o poi avrebbe fatto un click, che con la reale possibilità di perderla gli si smuovesse qualcosa, ma non era stato così. Non era riuscito a combattere il disprezzo verso se stesso neanche per amore e se non era riuscito per una cosa così bella e potente, non sapeva proprio cos’avrebbe potuto salvarlo.

Remus trangugiò la sua cena e sparì, senza che qualcuno potesse fargli altre domande scomode. James e Sirius continuarono a perfezionare il loro piano, mentre Peter annuiva totalmente affascinato dai loro modi.

Al termine della cena la Sala Grande, come previsto, cominciò a svuotarsi. Quello che nessuno aveva tenuto in conto, fu che tutti avevano avuto la stessa idea. Per scongiurare liti e scontri, il collegio docenti decise di chiedere agli studenti di mettersi in fila al di fuori della Sala Grande e uno alla volta avrebbero proceduto all’iscrizione. Lyanna notò che, rispetto al mattino, la ressa era stata più che dimezzata. Per il Grifondoro erano rimasti lei, Potter, Liam Ashworth e Josette Barnes. Per Corvonero e Tassorosso vi erano gli stessi visi presenti all’ispezione della mattina, mentre per Serpeverde erano rimasti Evelyn Grymes, Avery e, con sua grande sorpresa, un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi di ghiaccio. Lily le stava spiegando qualcosa a proposito proprio quella mattina, ma non aveva finito la sua spiegazione. Poco importava: era meglio stare lontano da quel gruppo.

Il primo ad entrare fu Benjamin Dixon, seguito da Oliver Farrell, Stephanie Yun, Grayson Alderidge, Charles Rhodes e Liam Ashworth. Dopo a Liam ci fu una piccola pausa, nel quale la professoressa McGranitt diede il cambio al professor Lumacorno. Fu così che ripresero le selezioni. Evelyn Grymes, Josette Barnes, Avery, James Potter, Nora Johnson. Finalmente era arrivato il suo turno. Quando entrò nella Sala Grande la trovò esattamente come al solito. Il pozzo non era cambiato neanche un po’. Dietro al pozzo, al tavolo degli insegnanti sedevano la professoressa McGranitt e il professor Silente. Non aveva mai pensato di dover praticare davanti a degli insegnanti. Era convinta che tale procedura venisse svolta in autonomia.

« Buonasera signorina Morland, vedo che è di nuovo in forze. Ne sono contento. » fece Silente con un lieve sorriso.

« Buona fortuna signorina Morland. » disse la professoressa McGranitt cercando di risultare il più neutrale possibile, anche se era palese tifasse per gli studenti della sua casa.

Lyanna indugiò sulle figure dei suoi insegnanti, per poi ringraziarli e dirigersi verso il pozzo. Quando vi fu esattamente davanti chiuse gli occhi e si concentrò. Visualizzò un cerchio tutto attorno a lei e al pozzo, che li circondava completamente. Quando aprì gli occhi, lo vide. Tracciato intorno a lei un cerchio bianco. Stava funzionando. Chiuse di nuovo gli occhi e tentò di sgombrare la mente il più possibile. Non v’era alcun posto per altri pensieri, se non il rituale. Visualizzò un pentagono; un lato alla volta.

« Funales. » scandì chiaramente, mentre eseguiva un movimento delicato del polso. Cinque candele apparvero ai rispettivi angoli del pentagono.

« Incendia. » Le candele si accesero esattamente com’era successo la mattina stessa; con gli occhi chiusi cominciò a pronunciare una formula magica a bassa voce e piccole fiammelle si librarono in aria, dirigendosi verso di lei, che estese le braccia in avanti, con i palmi rivolti verso l’alto. Sentì le fiammelle entrare in contatto con la punta delle dita e sentì un flusso caldo di energia pervaderla, dapprima dalle dita, per poi fluire lungo le braccia verso il torace e la periferia del corpo. Aprì gli occhi ed estrasse dal mantello una pietra. V’incise con una lama delle rune composte e poi la pose al centro del pentagono.

« Ferrum! » Pochi secondi dopo comparì un pugnale dal manico impreziosito da diverse pietre tra cui il quarzo e l’ametista. Prese un respiro profondo, chiuse gli occhi e passò la lama sul palmo della mano sinistra, proprio accanto alla ferita che si era procurata la mattina stessa. Passò il palmo insanguinato sulla pietra e prese a recitare una formula, come se fosse un canto.

« Sanguis tibi sacrificatur. Devotionem praebeo. In omnia parata. Sanguis tibi sacrificatur. Devotionem praebeo. In omnia parata. Sanguis tibi sacrificatur. Devotionem praebeo. In omnia parata. »

Il sangue sulla pietra si mosse e andò ad evidenziare le rune incise. La pietra, poi, si librò in aria e si posizionò su una delle pietre. Si riuscì solo a scorgere delle scintille rossodorate e la pietra fu saldata al pozzo. Lyanna dischiuse gli occhi, osservando ciò che la circondava. Una scia dorata nacque dalla saldatura tra la pietra e il pozzo e si estese fino al polso sinistro della ragazza. Lo circondò e Lyanna si ritrovò un nastro dorato al polso.

« Ferula. » Dalla bacchetta originò una benda bianca elastica, che andò ad avvolgere e bendare le ferite sul palmo della mano sinistra.

« Credo di aver terminato. » disse guardando la professoressa McGranitt e il professor Silente, chiedendo implicitamente il permesso di andare. I due si scambiarono uno sguardo, per poi tornare a guardarla.

« Signorina Morland, vorrei chiederle di recarsi nel mio ufficio lunedì dopo cena. » esordì il professor Silente guardandola con interesse da sopra gli occhiali a mezzaluna.

« Sono nei guai ? Ho controllato in biblioteca e sul regolamento scolastico e non vi è alcun accenno ad un divieto di usare questo tipo di magia! » disse Lyanna in preda al panico. Già si sentiva l’onta di dover vedere la sua bacchetta spezzarsi, dover salutare tutti e abbandonare Hogwarts. Non c’era nulla di più terribile di quel pensiero.

« Nessuna regola è stata infranta, signorina Morland. L’attendo lunedì dopo cena nel mio ufficio. » fece Silente con tono pacato, ma incoraggiante.

« Buonanotte signorina Morland. » disse la professoressa McGranitt, con le labbra rivolte leggermente in su. Lyanna sorrise lievemente, rispose cortesemente e lasciò la Sala Grande.

 

*

Salì ancora una rampa di scale e si ritrovò al settimo piano. Le indicazioni scritte sul piccolo foglio di pergamena sembravano piuttosto chiare. Dopo aver trovato la statua di Barnaba il Babbeo Bastonato dai Troll, si concentrò e si focalizzò sulla sua necessità e per tre volte fece andirivieni, finché dal nulla non comparse sul muro una porta. Si guardò attorno incredula, come se avesse il dubbio che fosse stato qualcun altro a farla apparire. Non notando nulla di particolare vi entrò. Trovò una stanza che sembrava arredata in stile roaring 20s, foto di maghi e streghe in bianco e nero, un lampadario in swarovski, un divano in pelle e un tavolino basso di legno nero. Da un vecchio grammofono partiva di sottofondo un motivetto swing di qualche band del mondo magico. Le sembrava di essere appena stata catapultata nel libro Il Grande Gatsby.

« Ci hai messo un po’. Pensavo non saresti venuta. » disse il ragazzo andandole incontro.

« Be’ sono qui ora. » fece Lyanna con un sorriso compiaciuto.

« Whisky Incendiario ? » propose il ragazzo dai capelli scuri. Lyanna lo guardò perplessa.

« Oh, hai paura di lasciarti andare un po’ troppo ? » continuò a punzecchiarla con un ghigno.

« Calyx. » enunciò Lyanna, porgendogli poi il calice. Il ragazzo versò del Whisky Incendiario nei due calici e ne porse uno alla ragazza, che lo ringraziò freddamente.

« Bel fiocco. È nuovo ? » domandò il ragazzo, guardandola negli occhi incuriosito.

« È comparso poco fa, dopo la prova del pozzo. » spiegò concisa Lyanna, mentre sorseggiava il suo Whisky Incendiario dopo aver preso posto su quel divano in pelle.

« Ho come l’impressione che io non ti piaccia. » fece il ragazzo prendendo posto accanto a lei. I loro sguardi s’incrociarono e Lyanna abbozzò un sorriso malizioso.

« E chi ti dice che è solo un’impressione ? » disse per poi ridere di gusto. Il ragazzo la guardò con un’espressione maliziosa.

« Il fatto che tu sia qui con me a tarda sera e non mi abbia disarmato di nuovo. » fece con un ghigno compiaciuto.

 
Note dell'autrice <3
Ciao a tutti!
Mi scuso enormemente per il ritardo con cui sto postando quest'ultimo capitolo, ma per ragioni di salute non ho potuto dedicare il tempo che merita a questa storia prima. Spero che questo capitolo vi piaccia. <3
Che dire ? Questo capitolo si apre con una grande notizia; spero che la storyline di questo torneo possa piacervi, ci saranno un sacco di sorprese.
I nostri beniamini si lanciano all'avventura. 
James e Lily sembrerebbe si stiano avvicinando, ma ci siamo davvero ? Quando riusciranno finalmente ad essere in sintonia ?
Per altre coppie invece, sembra non andare molto bene.
*Si prepara al linciaggio dopo aver fatto rompere Remus e Lyanna*
Lo so, è stata una cattiveria immane :(

Chi saranno i quattro volti della giostra ? 

Fatemi sapere cosa ne pensate! <3

Lily
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: mietze