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Autore: ONLYKORINE    20/12/2018    0 recensioni
Storia scritta per un contest. Terza Classificata.
Parole chiave da usare: Rosa bianca appassita, biscotti natalizi.
Canzone guida: Dark Paradise Lana del Rey
Corro mentre ascolto Lana cantare. Vado al parco e mi siedo sulla 'nostra' panchina. So che oggi ti vedrò.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiudo il cancelletto e aggancio il cellulare al braccio.

 

Tump tump

 

La voce di Lana del Rey mi risuona nelle orecchie.

 

All my friends tell me I should move on  

Tump tump

 

Inspira.

I’m lying in the ocean, singing your song   

Tump tump

 

Espira.

Ahhh, that’s how you sang it

Tump tump

 

Il suono sordo della mia corsa mi accompagna sulla via.

Loving you forever, can’t be wrong

Tump tump

 

Mi rimbomba nel cervello, nel petto, nelle gambe.

Even though you’re not here, won’t move on

Tump tump

 

La nebbia colora il mondo di questa patina grigia e si attacca alla pelle, umida e impregnante. Ma non me ne curo. Ci sono abituata. Un limbo plumbeo da cui faccio fatica ad uscire. O forse da cui non voglio uscire.

Ahhh, that's how we played it 

Tump tump

 

Nei giorni normali, a questo punto della mia corsa inizierei a sentire Springsteen, subito dopo aver ascoltato Brian Adams, ma non oggi. Nei giorni normali eviterei di passare dal parco. Ma non oggi.

And there's no remedy for memory your face's

Tump tump

 

Oggi sento solo Lana. Lana in loop. Lana che canta per me. Canta una canzone che mi fa pensare a te. A noi. A me. A come mi sento senza te.

Mi fermo al semaforo, in attesa del verde per attraversare. Guardo di sfuggita la vetrina del pasticciere: biscotti natalizi si fanno beffe di me, appesi ad un abete di plastica. Li guardo, incurante di tutto. Non mi piace più il Natale e tutto intorno a me è verde e rosso, per ricordarmelo. Ma oggi non mi interessa. Oggi tutto mi è indifferente.

Like a melody, it won't leave my head 

 

Scatta il verde e riprendo la mia corsa.

Tump tump

Your soul is hunting me and telling me  that everything is fine  

 

Arrivo all’entrata del parco e imbocco il sentiero verso nord. Quello che mi porta alla statua dell’angelo, dove c’è il roseto che circonda la panchina.

Tump tump

But I wish I was dead (dead like you) 

 

Tutti mi guardano. Lo so. Lo avevo già notato quando ho iniziato a venire qui correndo. Ora non ci faccio più caso. Ma so che succede. Mi guardano. Ma a me non interessa. Chiudo gli occhi per un momento.

Tump tump

Everytime I close my eyes 

It's like a dark paradise 

 

Arrivo vicino alla statua dell’angelo e il mio passo rallenta mentre la canzone continua a suonare. Le parole di Lana sono mie, sono per me. Che penso a te.

No one compares to you 

 

E io ti penso ancora. Ti penso sempre. Non smetto mai. Il mio cuore batte. E batte ancora per te. Nulla potrà cambiare questo. Nulla che gli altri possano dire. Nulla che mi può succedere. Io vivo ancora per te.

I'm scared that you won't be waiting on the other side 

 

Mi manchi amore mio. Mi manchi ogni giorno di più.

All my friends ask me why I stay strong

tell 'em when you find true love it lives on 

 

Le mie gambe mi portano da sole alla panchina. La nostra panchina. Dove ci siamo conosciuti. Dove hai chiesto di sposarmi. Dove ti ho risposto .

Ahhh, that's why I stay here 

 

Oggi è uno di quei giorni. Quei giorni in cui pensarti mi fa mancare il fiato e provoca dolore al petto. Mi sembra che il cuore mi sanguini, da tanto male fa. Mi sembra di morire, di non riuscire più a vivere. E quando mi succede vengo qui. Non voglio stare da nessun’altra parte.

Voglio stare qui. Voglio stare con te. 

                                                                  

But there's no you, except in my dreams tonight

Appoggio la rosa che ho tenuto in mano per tutta la corsa, sulla panchina di cemento. L’appoggio con delicatezza nonostante sia appassita. Una rosa appassita. Una rosa bianca appassita. La mia rosa. Quella che mi hai dato tu. Nessuno mi crede quando racconto quello che succede alla rosa. E adesso non lo racconto più a nessuno. Mi asciugo una lacrima e mi siedo. Ti aspetto. So che verrai da me. È uno di quei giorni.

Oh oh oh, ha ha ha  I don't wanna wake up from this tonight 

Fermo la canzone. Perché le parole che verranno dopo mi farebbero male. Troppo male per come mi sento adesso. Non voglio andare avanti. Tu sei ancora qui con me, e io ti aspetto. Sono qui, nel mio limbo grigio e ti aspetto. Anche tu sei nel tuo limbo, ma non siamo insieme. Non siamo insieme se non qui.

So che verrai, perché la mia rosa bianca è appassita e io so che verrai da me. Quando verrai da me, tornerà ad essere un bocciolo. Un’altra lacrima scivola silenziosa e coraggiosa lungo la mia guancia, ma questa volta non faccio niente per fermarla.

Improvvisamente il cielo si fa più chiaro e l’aria più calda. So che è una bugia. Il termometro continua a segnare una cifra troppo piccola perché questo sia possibile. E so che il cielo ha lo stesso colore di prima. Ma io sento il petto riempirsi di pace e calore. Perché ti vedo.

Sei lì, nel roseto nudo. Cammini verso di me sorridendo e mentre attraversi il roseto gli arbusti spogli prendono velocemente vita e colore. Centinaia di rose sbocciano intorno a te e l’aria si riempie del profumo dei fiori. Ti sorrido anch’io.

Ti vengo incontro e tu mi prendi fra le braccia. Secondo credenze popolari, ora dovrei sentire freddo. Ma il tuo bacio è caldo e appassionato e io piango ancora mentre mi baci. Mi asciughi le lacrime e mi sorridi dicendomi che andrà tutto bene. Mi chiedi di ballare e io prendo la tua mano forte e sicura e mi lascio guidare nella danza del cuore.

Non so cosa possano pensare le persone che ci vedono. Non mi interessa. Siamo una coppia che balla al parco nel mese di dicembre. L’erba è coperta di brina che scricchiola sotto i nostri passi e io finalmente rido. Rido con te. Stare con te è bello come stare rannicchiati sotto le coperte in un giorno di festa.

Quando pensi di avermi fatto ballare abbastanza, mi porti verso la panchina. Ci sediamo e mi parli. Mi sfiori la mano mentre racconti del posto dove sei adesso. Stai bene? Non ha mai risposto a questa domanda. Ma sorridi spesso e mi dici di non preoccuparmi. Mi accarezzi più volte la guancia e mentre lo fai io mi sento finalmente a casa.

Quando mi dici che si è fatto tardi e dobbiamo lasciarci, io sento il cuore spezzarsi. Tutte le volte che arriviamo a questo punto mi succede e io non mi abituerò mai. E tu stai con me sempre meno. Ogni volta, passo con te troppo poco tempo. Non sono pronta a lasciarti andare e tutte le volte che te lo dico tu mi guardi con il tuo sorriso birichino. Come adoravo quel sorriso! Come lo adoro, nonostante faccia sempre più fatica a ricordarmelo.

Un’altra lacrima scende dai miei occhi e mi prendi le mani che ora ho abbandonato in grembo, inginocchiandoti davanti a me. Mi racconti di quanto mi vuoi bene e di quanto sai che io ne voglia a te. Sembra troppo un addio. È diverso dall’ultima volta. Ti siedi accanto a me e mi prendi la mano. Sento ancora calore, ma meno rispetto a prima. Perché succede? Mi sto agitando e mi calmi dicendo che sapevi sarebbe successo. Tu lo sapevi. Io no. E non voglio saperlo.

Quando ti allontani mi alzo di corsa per raggiungerti, cerco di prendere la tua mano, ma non ci riesco. Sei sempre più labile e stai diventando freddo come il vento. Mi fa paura. Non sento più il calore di prima. Quando la tua mano mi accarezza ancora, non sento niente a parte il gelo. I miei occhi si spalancano da soli.

“Addio.” È l’ultima cosa che mi dici. E non riesco più a vederti.

Cado in ginocchio. Un grido disperato mi muore in gola e piango copiosamente. Dopo un tempo che mi pare infinito, non ho più lacrime, né forze per rimanere lì. Mi alzo e vado alla panchina. La mia rosa è lì. Come le altre volte. Tornata un bocciolo. Come quando me l’avevi regalata, prima dell’incidente. Tutte le volte che ti incontravo tornava ad essere un bocciolo. Che sbocciava, fioriva e appassiva. E io tornavo qui da te. Ma questa volta è diverso. La raccolgo con delicatezza. Un bocciolo bianco, ma non più un fiore. Questa volta è diventata di pietra. Un bocciolo di pietra bianca. Capisco che è cambiato tutto. Non è come le altre volte.

Sospiro e cerco gli auricolari del cellulare e li infilo, facendo partire la playlist da dove è rimasta ieri, l’ultima volta che l’ho ascoltata.

Lana canta ancora per me. Questa volta per davvero.

There's no relief,

 I see you in my sleep 

Tump tump


And everybody's rushing me

but I can feel you touching me 

Tump tump


There's no release,

I feel you in my dreams 

Tump tump

Telling me i'm fine 

La mia corsa mi porta di nuovo da te. Tolgo gli auricolari quando arrivo alla porta d’entrata. Spingo la vetrata ed entro nell’ospedale. Il luogo che ti ospita. Che ospita il tuo corpo addormentato. Che, ora so, non si sveglierà più.

***Mi piace scrivere oneshot da tracce e cose simili... Spero che a voi piaccia leggerle!
   
 
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