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Autore: Kameyo    23/12/2018    3 recensioni
[Partecipante al Secret Santa indetto dal gruppo SasuNaru fanfiction Italia]
Raccolta incentrata sulla Viglia di Natale.
Sasuke e Naruto iniziano fin da piccoli a passare le feste insieme e, tra alti e bassi, riescono a rispettare le loro tradizioni anche una volta diventati adulti.
[SasuNaruSasu]
Genere: Angst, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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A gift for a drunk






 
2004, 17 years old



Sasuke raggiunse a fatica la macchinetta del caffè, i postumi della sbronza lo avevano reso lento, impacciato e terribilmente incazzato: avrebbe ammazzato Naruto e Suigetsu entro la fine dell'anno.
Non aveva ancora capito come avessero fatto quei due imbecilli a coalizzarsi così bene dopo essersi parlati due volte in croce, ma c'erano riusciti e l'avevano pure trascinato in quel tugurio che odorava di alcol e vomito.
Li avrebbe fatti a pezzi e si sarebbe disfatto dei cadaveri nel modo peggiore, probabilmente Itachi lo avrebbe pure aiutato.
Cercò una tazzina pulita nella credenza, aveva un mal di testa martellante, per cui gli sarebbe andato bene pure un bicchiere di plastica, purché pulito, pur di bere una caffè nero e riprendersi. Ne trovò un paio per puro miracolo, e il suono della macchinetta che si accendeva fu come sentire un coro di angeli del Paradiso.
Ingurgitò il liquido nero peggio di Kiba con la vodka e mise la tazzina nel lavandino, perché lui, a differenza di tutti quei maiali stravaccati per terra, era un signore educato e un buon ospite, anche se aveva usufruito senza permesso del necessario per non dormire sul pavimento come tutti gli altri.
Poggiò le mani sul lavandino e guardò l'orologio appeso alla parete, erano ancora le sette del mattino e nessuno si sarebbe svegliato prima di mezzogiorno, cosa avrebbe fatto fino a quel momento? Non poteva tornarsene a casa senza quel decerebrato di Naruto.
“Sasuke?” biascicò una voce alla sue spalle.
Si voltò credendo di avere le allucinazioni e si trovò davanti un Naruto catatonico con l'occhio sinistro violaceo e gonfio e... era la tuta orripilante di Rock Lee quella che aveva addosso?
“Naruto?” chiese, tanto per essere sicuro di non aver assunto robe strane durante la festa.
Il diretto interessato caracollò fino a lui, inciampando in qualche piede lì vicino, e gli crollò addosso senza alcuna gentilezza abbracciandolo manco fosse stato un peluche.
“Oi, imbecille, puzzi” gli fece notare sgarbato.
L'amico poggiò il mento sulla sua spalla e se lo strinse contro avvolgendogli la vita con le braccia, era terribilmente pesante e neanche ci provava a non gravargli addosso.
“Mi devi aiutare” mormorò.
“No” secco. Ce l'aveva ancora con lui per la stronzata della sera prima e non gli sarebbe passata tanto presto.
“Devo trovare un cosa verde per la faccia, una di quelle che usano le ragazze. Mi devo travestire da Grinch o mia madre mi ammazzerà.”
Sasuke ci mise qualche minuto a collegare l'improvvisa voglia di cosplay e Kushina, il suo cervello non aveva ancora iniziato a funzionare a dovere, ma quando capì, per poco non gli diede un pugno per fargli nero l'altro occhio.
“Pensi che non se ne accorgerà? È gonfio.”
Naruto strusciò il naso sulla pelle del collo, facendogli venire i brividi, e mugugnò contrariato.
Sasuke avrebbe dovuto scrollarselo di dosso e lasciarlo agonizzante in mezzo agli altri zombie, era così arrabbiato che avrebbe anche potuto non parlargli per una settimana intera, ma non era sicuro che fosse normale: lui non c'entrava niente con quella storia.
“Ieri sera sembrava una bella idea, Lee mi ha anche dato la sua tuta. Non mi sarei dovuto ubriacare così” disse laconico, strusciandosi ancora e costringendolo ad appoggiare la schiena al lavello.
“Farà bene a picchiarti, hai fatto una stronzata. A che cazzo stavi pensando?”
Le avrebbe dato una mano, sarebbe stata un vigilia fantastica.
“Al mio” ridacchiò l'altro in risposta “Mi ha fatto un pompino in bagno e mi ha trascinato in camera, che dovevo fare? Ero pure sbronzo, ci ho messo un po' a capire che era lei.”
“Ti sei scopato la ragazza del quaterback in casa sua, durante la sua festa, nella camera dei suoi.”
“Sì, ma te l'ho detto, ho capito dopo che era Alicia. I suoi capelli mi hanno confuso, credevo fosse qualcun altro.”
Sasuke inarcò un sopracciglio poco convinto, Alicia aveva i capelli neri, scuri quanto i suoi, e da che che ricordava li aveva sempre portati cortissimi, a differenza delle altre ragazze. Gli venne un dubbio, ma ebbe paura di dirlo ad alta voce.
“In ogni caso, quel pugno te lo sei meritato.” E te ne darei volentieri un paio anche io.
Naruto in risposta fece scontrare i loro bacini, facendo aderire perfettamente i loro corpi, e gli scoccò un bacio sul collo. Sasuke divenne di pietra e per poco non si lasciò sfuggire uno squittio sorpreso.
“Che cazzo fai? Sei ancora ancora ubriaco? Guarda che non sono una ragazza!”
L'amico parve non dargli retta e ripeté il gesto come se nulla fosse, gettandolo nel panico.
“Naruto! Cazzo, smettila!”
Tentò di allontanarlo mettendogli le mani sulle spalle, ma Naruto sembrava essere diventato una roccia, non si spostò di un solo millimetro, anzi, rinforzò la presa sui suoi fianchi e poggiò le labbra su una piccola porzione di pelle scoperta della spalla.
“Scusa, Sasuke” mormorò. D'un tratto sembrò essersi intristito parecchio. “Me lo sono meritato davvero quel pugno, sono stato stupido. Mia madre farà bene a picchiarmi.”
“Farà benissimo e ora togliti.”
“No.”
“Che cazzo vuol dire no? Togliti subito!” quasi strillò. Non riusciva a capire cosa gli fosse preso così all'improvviso, ma una cosa era certa: non gli avrebbe più permesso di andare alle feste. E gli avrebbe cancellato il numero di Suigetsu dal cellulare, per la sicurezza di entrambi.
“Perché sei così arrabbiato? Ti arrabbi sempre quando mi scopo qualcuno, anche Suigetsu me l'ha detto.”
Il respirò di Sasuke si spezzò.
“T'incazzi, dici che sono stupido e poi non mi parli per ore, perché? Devi dirmi qualcosa, Sasuke?”
La sua voce era ovattata, ma Sasuke credette di sentirla tremolante, quasi fosse sul punto di scoppiare. Gli mise una mano sulla nuca istintivamente e incastrò le dita fra i capelli biondi.
Aveva più di una cosa da dirgli, ma con le poche certezze che aveva, avrebbe solo rovinato il loro rapporto. Non era ancora pronto per parlare, sentiva che il momento non era quello giusto, inoltre non era neanche certo di cosa provasse Naruto. Che cosa avrebbe fatto se si fosse sbagliato?
Era troppo presto, non poteva, non ancora.
“Non devo dirti niente” sussurrò “A parte che sei un imbecille e che non ti aiuterò con tua madre.”
Ci fu qualche minuto di silenzio e poi:
“Sei crudele, Sasuke.”
“Lo so.” E so che non ti riferisci a tua madre.
“Oggi è la vigilia, potresti almeno farmi questo regalo.”
C'erano talmente tante parole sottintese in quella frase, che Sasuke per poco non capitolò, ma l'insicurezza era sempre stata una belva con lui, soprattutto se riguardava il suo rapporto con l'altro.
Sospirò e si spostò indietro per fargli togliere il mento dalla sua spalla, Naruto questa volta non si oppose, sconfitto. Gli girò leggermente il viso verso destra, senza guardarlo negli occhi, e gli baciò l'angolo della bocca, un contatto fugace, quasi inesistente, poi lo riabbracciò.
Naruto immobile, quasi senza fiato.
“Quale regalo? Sei ancora ubriaco, idiota.”
L'amico lo strinse talmente forte da fargli scricchiolare le ossa.
“Sì, forse lo sono. Possiamo restare un altro po' così?”
Sasuke guardò i mezzi cadaveri sul pavimento e sorrise.
“Abbiamo tempo fino a mezzogiorno.”
  
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