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Autore: lmpaoli94    25/12/2018    0 recensioni
Un castello immerso nelle più profonde colline dell’Umbria.
Un castello dimenticato da tutti per la sua maledizione.
Un castello che nasconde un segreto proibito al di là di ogni immaginazione.
Una dama che vaga nell’edifico alla ricerca della sua millesima statua.
Ma cosa sarebbe successo se un giorno un’escursionista sperduto si sarebbe avvicinato ai cancelli di quel castello?
Genere: Avventura, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era calata la sera in quella valle ricoperta di fiori.
Dopo che Luca rimise fuori il viso per guardare la vallata di Spello, vide che i fiori erano tornati del loro colore originale.
«Ancora non capisco perché quei fiori siano potuti diventare neri» mormorò cercando di instaurare una conversazione con il guardiano che gli stava preparando la stanza « voi che cosa ne pensate?»
«Giovane pellegrino, nel corso della mia esistenza ho visto cose che nessuno può immaginare… Nemmeno tu.»
«Spero che questo non sia un brutto presagio… Oppure sono io che in quel momento ho sognato?»
«È molto probabile che la vostra mente vi abbia giocato dei brutti scherzi… Intanto la vostra camera è pronta.»
«Vi ringrazio infinitamente, guardiano.»
«Ringraziate la signora… non me.»
«Grazie a tutti e due. Mi state facendo sentire proprio a casa mia.»
«Avete intenzione di mangiare qualcosa? Oppure vi metterete a letto immediatamente?»
«Adesso che ci penso, non sono ancora riuscito a mangiare niente oggi.»
«La cena sarà pronta tra un’ora in punto. Io intanto mi dirigo verso le cucine per poter preparare un pasto degno di questa casata.»
«Volete che vi dia una mano nel fare qualcosa?»
«No, grazie. Voi pensate a riposare e a godervi il soggiorno in questo castello. Siete ospite.»
«Ancora non riesco a crederci, sapete? Non ho mai vissuto in tutto questo lusso. Per me è come se fosse una prima volta.»
«Allora vi dico di godervi ogni singolo minuto che passerete qui dentro… Se per voi non è un problema, vi verrò a chiamare tra un’ora esatta.»
«Senz’altro… Ah, guardiano?»
«Ditemi, giovane pellegrino.»
«È da quando sono arrivato che ho una domanda che circola nella mia mente…»
«Vediamo se posso assopire la vostra curiosità.»
«Ho notato una moltitudine di statue in questo castello. Ma la cosa sensazionale, è che tutte raffigurano persone di ogni mansione. Dal contadino al banchiere. Per caso la vostra signora fa questo tipo di collezione?»
IL guardiano del castello ci mise alcuni secondi prima di rispondere alla domanda del ragazzo.
«Spero di non essere stato troppo impertinente. La mia è semplice curiosità.»
«No, certo che no… È solo che la signora non ama rivelare i suoi segreti a chi non lo merita.»
«Capisco… Essendo voi il guardiano di questo castello, credevo che sapevate qualcosa di questo arredamento “buffo.”»
«La signora non ama scambiare parole e segreti con me… Almeno che non si tratti di risistemare il castello, s’intende.»
«Un’ultima domanda poi vi lascio alle vostre mansioni: voi e la signora siete le uniche persone che abitano in questo castello?»
«Sì. Le sole e uniche.»
«Potete dirmi com’è possibile che nel centro della città di Spello le case siano completamente deserte?»
«Questa domanda è un mistero anche per me» rispose il guardiano con sorriso tirato «È da molto tempo che non mi reco fuori da questo castello.»
«E vi manca un po’ la libertà? Insomma, non deve essere facile rimanere in questo posto tutto il tempo e tutti i giorni.»
«La signora sa esaudire ogni singolo mio desiderio… Perché non dovrei trovarmi bene qui? In fondo vengo pagato per questo. E come se non bastasse, mi da pure vitto e alloggio. Rispetto a molte persone della mia età, io sono un signore.»
«Scusate. Non volevo essere così maleducato.»
«Non lo siete stato… Ma vi consiglio di misurare bene le parole quando vi ritroverete ancora una volta faccia a faccia con la mia signora. Non vorrei che la offendiate in qualche modo.»
«Seguirò il vostro consiglio.»
«Molto bene. Ci vediamo più tardi, ragazzo… Ah, un’ultima cosa: se avete bisogno di spostarvi, non esitate a chiamarmi. Potrete suonare questa campanella ed io sarò subito da voi.»
«Certo… Avete paura che io mi possa perdere, non è vero?»
«In verità vorrei evitare che voi andiate in posti proibiti in cui non vi è concesso entrare.»
«Certo. Mi sembra doveroso… Vedrò di non muovermi di qui senza il vostro consenso.»
«Molto bene… Ci vediamo più tardi, Luca.»
«A più tardi… guardiano.»
 
 
Ormai l’ora era passata e il guardiano non ere ancora ritornato a chiamare il giovane pellegrino per la cena.
Il tempo stava passando inesorabilmente e la fame continuava a pervadere nella mente del ragazzo.
“Se continuo a rimanere rinchiuso qui dentro rischio di impazzire.”
Nel mentre stava provando ad aprire la porta della sua camera, Luca rimembrò le parole del guardiano quando gli aveva detto di non avventurarsi da solo e senza il dovuto permesso nei corridoi e nelle stanze del castello.
“Non posso rimanere rinchiuso qua dentro ancora per molto…”
Il giovane pellegrino, nel rimanere in quella camera, provava una sensazione d’inquietudine e di prigionia, cosa che non era abituato.
Una volta uscito dalla stanza, la sua attenzione si posò sulle oscure statue che contornavano quella parte di castello.
“Queste raffigurazioni di esseri umani che gridano pietà… che cosa vorranno mai dire?”
Nel vagare al buio in quei corridoi, il suo cuore batteva all’impazzata e la paura stava per avere il sopravvento.
Appena arrivò in fondo al lungo corridoio che portava dritto alla torre, Luca si ricordò che quella era la stanza della padrona.
Incuriosito da tutto il mistero che aleggiava in quella parte del castello, il giovane ragazzo decise di salire le scale per ritrovarsi proprio dinanzi alla sua camera.
Arrivato in cima, vide che la porta era chiusa a chiave.
Ma questo non riuscì a fermare la sua curiosità.
Infatti, se guardava attentamente, poteva vedere che la porta della stanza era costituita da una finestrella che gli permetteva di guardare dentro.
Luca notò solo che la stanza era più grande del previsto e che era illuminata da un migliaio di candele.
“Sembra quasi una stanza pronta per rituali satanici…”
impaurito dal pericolo che stava correndo, il giovane pellegrino decise di ritornare in camera sua.
Ma mentre scese le scale, un forte rumore attirò la sua attenzione.
Qualcuno aveva sbattuto una porta nelle vicinanze.
A quel punto crebbe che qualcuno tra il guardiano e la padrona lo stessero cercando.
Doveva tornare nel suo alloggio al più presto prima che la collera di uno dei due si abbattesse su di lui.
Ma appena arrivò in fondo alla torre, notò che ad aspettarlo c’era il guardiano del castello.
«Vi avevo detto di non girovagare nel castello senza il permesso della padrona e del sottoscritto… ricordate?»
«Mi dispiace, guardiano. È solo che stavo cercando un bagno» rispose il ragazzo senza sapere cos’altro dire.
«Questa è la scusa più vecchia del mondo, sapete? Ma per ora non me la prenderò con voi… La signora vi sta aspettando a cena e non è buona educazione farla attendere.»
«Molto bene. Andiamo immediatamente.»
 
 
Nel percorso che portava dritto alla sala da pranzo, Luca e il guardiano evitarono di parlarsi o di guardarsi a vicenda.
Il giovane pellegrino però aveva intuito che il guardiano si era molto innervosito dopo non averlo trovato nella sua stanza.
«Buonasera, giovane ospite» fece la donna inchinandosi dinanzi al ragazzo.
«Buonasera a voi, signora. Spero di non avervi fatto attendere più del dovuto.»
«Certo che no. Mi sono accomodata in questo momento.»
«Benissimo» replicò il ragazzo accomodandosi dinanzi alla padrona.
«Spero che la carne sia di vostro gradimento, giovane pellegrino.»
«Per me è tutto di gradimento qualsiasi cosa che si tratti di cibo.»
La prima portata servita a quella cena fu stufato di vitello.
«Ti ringrazio, Leonard. Un ottimo piatto in una serata fredda come questa.»
Leonard, il vero nome del guardiano, acconsentì al complimento della donna con un cenno della testa.
IL giovane ragazzo divorò il suo piatto con una velocità spaventosa.
«Però! Da come avete mangiato, potrei dire che non toccavate cibo da giorni.»
«Da quasi un giorno intero, signora» replicò il ragazzo pulendosi le labbra sporche dalla pietanza che aveva divorato «perdonate se ho mangiato con tale voracità e velocità.»
«Nessun problema. Mi fa piacere vedere che qualcuno non disdegna il cibo visto che molte persone muoiono ogni giorno di fame in questo mondo.»
«Eh già… A proposito di persone, sono sempre più colpito dalle numerose statue che ricoprono ogni area di questo castello. Siete una gran appassionata?»
Nel sentire la domanda di Luca, la padrona del castello si rabbuiò all’istante.
«Diciamo di sì… Amo molto la scultura e ho speso una gran fortuna nell’addobbare il mio castello con queste statue.»
«Capisco… E se non sono troppo curioso, quante ce ne sono per l’esattezza?»
«999.»
«Cosa?! Così tante?»
«Sorpreso, non è vero? Me ne manca una per arrivare a quota mille.»
«Allora la prossima statua dovrà raffigurare un qualcosa d’importante… Avete già pensato a cosa?»
La giovane signora fissava il ragazzo con sguardo e ghigno malevolo mentre era impegnata a sorseggiare il suo bicchiere di vino rosso.
«Ho detto forse qualcosa di inopportuno?»
«No, certo che no… È che nessuno è stato così curioso come te prima d’ora.»
«Perdonate la mia insolenza, signora. Purtroppo fa parte del mio giovane carattere.»
«Nessun problema, Luca… Comunque vorrei che la mia prossima statua che farò commissionare per addobbare il mio castello dovrà raffigurare un giovane ragazzo che grida pietà sotto i ricatti di una forza più grande di lui…»
«Che cosa significa? Non capisco…»
«È molto difficile da capire…»
«Volete provare a spiegarmelo?»
In quel momento, la giovane signora si alzò dalla sua postazione per avvicinarsi al ragazzo con fare guardingo e misterioso.
«Devi sapere che adoro molto i giovani promettenti come te, Luca… Mi fanno vedere il mondo in maniera molto diversa… Infatti, se ci hai fatto caso, la maggior parte delle mie statue che adornano questo castello sono di giovani ragazzi guerrieri.»
«Oltre ai giovani ragazzi, adorate la guerra?»
«Adoro qualsiasi cosa che ha come sinonimo il potere e la distruzione.»
Luca fu molto colpito dalle parole della donna.
«Spero che questo non sia un problema per un giovane credente come te.»
«Certo che no» replicò frettolosamente  il ragazzo «Ognuno può credere in ciò che vuole. Questo mondo dovrebbe essere libero per esprimere una qualsiasi opinione. Ma purtroppo non è ancora così…»
«E dimmi, tu appoggi le mie idee?»
«Sinceramente non so cosa pensare» fece Luca cercando di distogliere lo sguardo dalla donna.
«Vuoi sapere il reale significato di queste statue?»
«Ne sarei onorato…»
Ma prima che la donna cominciasse a raccontare la sua storia, fu interrotta dal guardiano che non attendeva altro di servire la seconda portata.
«Va bene. Procedete pure» fece la donna ritornando al suo posto «Continueremo il nostro racconto stanotte.»
«Come? Stanotte?»
«A meno che tu non sia molto stanco, Luca… Cosa che non ti consiglio di esserlo…»
«No… Non sono per niente stanco» replicò il ragazzo tornando a concentrarsi sulla cena.
   
 
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