Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: KiaraGhost    30/12/2018    1 recensioni
Chiudo gli occhi.
Le mie dita si muovono.
Rigide.
Dure.
A volte mi fanno male.
Altre volte ancora, sembra stiano quasi per spezzarsi.
L'energia inizia a fluire, prendendo un colore grigiastro.
Posso plasmarla a mio piacimento.
Potrei spaccare il globo in due, se solo volessi.
Respiro.
Espiro.
Tutto quello che voglio è un mondo senza più notti oscure.
Quando la libero segue i disegni della mia mente.
Muovo le mani per guidarla, per darle una forma.
Diventa quello che voglio.
Può essere forte e impetuosa come il mare in tempesta
Può essere calma e fresca come una brezza primaverile.
Sempre bella, argentea e forte.
Come sono io.
Mi chiamo Kristine, ma molti mi conoscono come Silver Witch.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Nuovo personaggio, Shōta Aizawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Passarono altri giorni, il fatidico festival ormai era alle porte e Toshinori mi chiese più e più volte se volessi andare ad assistere, invece che guardarlo da casa del Sensei, dato che il preside aveva acconsentito a farmi accedere alla tribuna degli insegnanti.
"Avrà sicuramente intuito, se non capito perfettamente che, tra noi due, c'è qualcosa di più di una semplice amicizia."
I pensieri continuavano a torturarmi, quel bacio che stavamo per darci poteva essere l'inizio di un nuovo capitolo della nostra vita: sapevamo entrambi cosa provavamo l'uno per l'altra, però, forse, il momento giusto per rivelarlo non era ancora arrivato.
M'incontrai con lui allo Yuuei, la mattina del festival: i ragazzi erano in totale fermento, alcuni si stavano preparando fisicamente, altri ancora approfittavano per studiare delle tecniche nuove. Dopo qualche minuto vidi arrivare Midoriya e lo salutai, aggiungendo:-sei pronto? Hai sentito cosa ha detto Toshinori, no? Devi fare bella figura!-
-Ehy Kristine! Mi sento molto in forma, anche se ho qualche dubbio...-
Mi avvicinai e cercai di rassicurarlo -non preoccuparti, lui sa bene quanto vali e dovresti iniziare a capirlo anche tu.-
Annuì timidamente prima di correre dentro la scuola.
Era davvero un bravo ragazzo, buono e umile: come al solito, Toshinori aveva fatto la scelta giusta. Iniziai a pensare al campo estivo, a cosa sarebbe successo quella settimana insieme al Sensei e cosa intendesse per "conoscerci meglio" ero terrorizzata ed eccitata al tempo stesso.
-Sempre tra i tuoi pensieri, eh?- 
Mi girai lentamente e Toshinori era dietro di me  -sai, anche il giovane Midoriya pensa troppo.-
-Ho notato- gli risposi, prima di dargli un bacio sulla guancia scavata, -penso abbia qualche perplessità riguardo a questa competizione, o magari è solo agitato.-
Ovviamente non potè trattenersi dallo sputare sangue, il che mi strappò un sorriso: era così carino quando, per la sorpresa, reagiva in quel modo. Una volta pulitosi con un fazzoletto, che gentilmente gli porsi, riuscì a rispondermi:-Ne abbiamo parlato a lungo, avere agitazione è normale quando si tratta di un torneo creato a posta per farsi notare dai professionisti.-
-Oh sì, ma a quanto so io, un professionista l'ha già preso sotto la sua ala.- lo colpii delicatamente con il gomito, facendogli ripetutamente l'occhiolino.
Ridemmo insieme per la mia squallida battuta.
-Ho una cosa in mente.- annunciò, ritornando serio, dopo essersi schiarito la voce -finito il festival avremmo tutta la serata per noi, vuoi venire a mangiare qualcosa a casa mia?-
Rimasi spiazzata dalla sua proposta, non mi aspettavo che potesse chiedermi una cosa simile; magari si era stancato di scene interrotte sul più bello e, a casa sua, sarebbe stato sicuro che nessuno avrebbe potuto interferire.
- Ordiniamo la pizza?- lo punzecchiai, facendogli tornare in mente la cena nell'infermeria.
- Meglio: due bei piatti di pasta.- mi sorrise euforico, aspettando la mia risposta.
- Non vedo l'ora di vedere casa tua!- annunciai impaziente -dovrà essere uno spettacolo, qualcosa di davvero strepitoso e...- 
Interruppe imbarazzato i miei sogni ad occhi aperti :- in realtà è solo un piccolo appartamento in affitto.- sorrise, cercando di sdrammatizzare.
-Oh, ma non è affatto un problema. L'importante è stare insieme, no?-
Annuì, iniziando a camminare in direzione della scuola.
-Allora ci vediamo sulla tribuna dei Sensei, ti aspetterò lì.-
Lo salutai con la mano, guardandolo allontanarsi da dietro e pensando a vari apprezzamenti sul suo lato B.
Mi preannunciò che, prima che il festival iniziasse, avrebbe dovuto svolgere dei compiti da Sensei, molto importanti, così decisi di iniziare a incamminarmi verso la struttura predisposta ad ospitare il festival, dove già molta gente si stava affollando per accaparrarsi posti migliori
"Fortuna che sono una raccomandata privilegiata" pensai, mentre camminavo tra la folla.
C'erano molti stand sparsi intorno all'edificio e tutti vendevano cose diverse: chi gadget, chi cibi e bevande e chi, addirittura souvenir della scuola.
"Che assurdità." 
Mi sarei comprata volentieri qualcosa da mangiare, ma la fila era troppo lunga e il tempo che avevo prima dell'inizio della competizione non era molto; preferii fare la fila in biglietteria, mostrando poi lo speciale pass che mi aveva consegnato Toshinori, per avere l'accesso alla tribuna dei Sensei.
"A proposito di Sensei."
Mi guardai in torno più e più volte, cercando anche solo di scorgere la sua sagoma, ma niente; provai a chiamarlo, ma il telefono squillava a vuoto
"Che si sia fatto male? E se per colpa mia avesse provato a fare qualche sforzo di troppo e gli si fossero riaperte le ferite?"
Tremai quando quel pensiero si insinuò nella mia testa
"Stasera non posso proprio andare da Toshinori, ma non posso neanche dirgli che ho cambiato idea, lui ci tiene tanto a questa cena e anche io; però devo farmi perdonare assolutamente dal Sensei, in più devo vedere come sta. Cosa posso fare?"
Pensai a lungo ad un modo per risolvere entrambe le situazioni, ma non mi venne in mente nulla che fosse così geniale da far coincidere i due impegni.
"Merda."
Presi posto nella tribuna, dove già c'era Tredici, che mi fece cenno di sedermi accanto a lui.
-Che ci fai tu qui, Kristine?- chiese allegramente
-Sono stata invitata.- arrossii
Lui non sembrò soddisfatto della mia risposta, così continuò a scavare:- da Aizawa Senpai?-
-Oh no, con lui ho avuto un diverbio, purtroppo...- mi grattai la nuca e fissai il pavimento, ripensando a come potesse stare.
-Ah! Allora chi è il fortunato?-
-Ma Sensei! Vuole sapere un po' troppe cose...-
-È imbarazzante, scusa hai ragione. Lo vedrò quando arriverà.- alzò il pollice in segno di assenso 
-Lei come sta? So che l'hanno ricoverata, dopo quello che è accaduto all'USJ.-
Tredici spostò lo sguardo, puntandolo dritto difronte a lui, ammirando la struttura
-È una fortuna che io sia ancora vivo. Quel Warp Gate ha usato il mio quirk contro di me.-
Una breve pausa -Devo dire che ho avuto momenti migliori- continuò, cercando di sdrammatizzare.
-Anche il Sensei non se l'è passata bene.-
-Sì, lo so.-
Rimanemmo in silenzio per un po', poi presi posto accanto al Sensei, come lui stesso mi aveva suggerito. Dopo qualche minuto, arrivò Toshinori. Sembrava essere affannato.
-Scusa per il ritardo, Kristine.- rimase pietrificato quando si accorse che anche Tredici era lì e lo salutava agitando la manina.
L'uomo prese subito posto accanto a me, allungandomi una rosa rosso vivo.
-Scusa se ho fatto un po' di ritardo, volevo dartela quando ancora eravamo da soli.-
Mi si sciolse il cuore per quel gesto inaspettato:- Toshinori, sei così dolce. Grazie davvero.- gli diedi un altro bacio sulla guancia e lui arrossì, riuscendo a trattenere il sangue più del solito.
-Ora capisco tutto!-Urlò Tredici -Era lui che stavi aspettando eh?-
Toshinori stava per rispondergli, ma io lo precedei annuendo e sporgendomi tanto da coprirlo.
-Sì, hai scoperto il mio segreto. Ho un Sensei che mi fa la corte.-
-Sei fortunata Kristine, molte vorrebbero essere al tuo posto, ora.- disse, ridacchiando sotto i baffi.
-Immagino, un uomo di una dolcezza simile non lo si trova certo tutti i giorni!- cercai di fare la finta tonta, riuscendoci completamente.
Tredici non fece più domande strane e gli altri Sensei arrivano pian piano, fino a riempire la tribuna.
-Toshinori, posso dirti che sono preoccupata per Aizawa? Non lo vedo da qualche giorno e non mi risponde al telefono.-
-Ah... - si strofinò il mento, assumendo un'espressione seria -forse sarà in compagnia di Present Mic e non sente il telefono, oppure è semplicemente impossibilitato a rispondere per colpa delle fasciature.- mi poggiò una mano dietro la schiena, iniziando a muoverla lentamente- Non preoccuparti, my darling, sicuramente sta bene.- infine fece uno dei suoi sorrisi speciali che, insieme alla rosa che mi aveva regalato, mi fecero totalmente dimenticare ogni tipo di preoccupazione. Ero lì, con lui, e in quel momento contava più di ogni altra cosa.
-Sei davvero speciale, Toshinori.-
Continuò a sorridere -Perché non mi chiami semplicemente Yagi?-
-Sarà strano all'inizio, ma ci potrei fare piacevolmente l'abitudine.-
Stava per rispondermi, quando un urlo squarciò le orecchie di tutti i presenti. Era Present Mic, il festival stava iniziando.
Dopo aver sfoggiato un ultimo sorriso, si girò verso il mega schermo per seguire Midoriya: non fece un fiato per tutta la competizione e, durante le pause, si dedicava interamente al ragazzo. 
Il mio cuore si rasserenava ogni volta che sentivo parlare Aizawa, sapevo che stava bene ma, per come continuava ad ignorarmi, mi faceva davvero incazzare.
Toshinori si assentò durante le premiazioni, perché avrebbe dovuto consegnare le medaglie ai primi tre classificati, sotto le spoglie di All Might.
Risi quando vidi come si comportava, era così carismatico, ma anche buffo: vederlo da vicino e sapere di conoscerlo molto bene, faceva un certo effetto. Non c'erano paragoni con la sua forma originale e  io ero sicuramente una delle poche a preferirlo così; forse perché lo avevo conosciuto come un uomo alto, magro, ma con un grande cuore e, con la sua semplicità spontanea, che mi aveva fatta innamorare.
Il torneo si concluse e la fatidica cena si avvicinava, prima che Toshinori mi raggiungesse, provai a richiamare il Sensei:
-Che c'è?- rispose con la voce flebile e stanca, più del solito.
- Sensei, ero al festival e ho sentito le sue considerazioni sugli studenti, se posso permettermi mi è sembrato brillante.- cercai di montare le parole il più possibile, per provare a farlo ricredere sul mio conto.
-Già. Mi sembravi molto più attenta ad altro, ma è un piacere sentire che ti sei interessata alla mia classe.-
-È il minino dopo averli conosciuti da vicino. Sarà un piacere seguirli anche nel campo estivo.-
-Seguirli? Il campo estivo per loro sarà una passeggiata salutare, in confronto a quello che dovrai fare tu.-
Deglutii rumorosamente, guardandomi intorno con nervosismo. Dopo un attimo di silenzio, continuò a parlare:- domani mi toglieranno queste maledette bende. Mi aspetto di trovarti pronta per la sera stessa: abbiamo del lavoro da fare.-
-Certo. Io sono già pronta, Sensei.-
-Lo spero per te- un' altra breve pausa -ci sentiamo domani.-
-Arrivederci.-
Attaccai e fissai lo schermo,
"Dovrei godermi questa serata fino in fondo. Da domani ricomincerà l'allenamento con il Sensei e non credo che mi lascerà del tempo per vedere Toshinori."
Sospirai, spostando lo sguardo all'orizzonte, ammirando il tramonto: il sole, ormai, era quasi totalmente calato e, mentre mi perdevo nelle mille sfumature del cielo, la sua voce mi distolse dai mille pensieri che non riuscivo a controllare.
- Sei pronta, my darling? Perché tra poco mangeremo la pasta più buona che tu abbia mai assaggiato!-
Mi si avvicinò, toccandomi il braccio. Inizialmente avrei voluto dirgli come mi sentivo riguardo al Sensei, che sicuramente avrebbe impedito con tutto se stesso di farci vedere; parlargli dei miei sentimenti e baciarlo lì, davanti a quel tramonto stupendo mentre le persone si allontanavano, lente e ignare, da quella struttura. Riuscii solo a tenergli la mano, che diventò la mia ancora di salvezza da quell'abisso di pensieri e insicurezze.
-Non vedo l'ora!-
Il viaggio fino a casa sua non fu così lungo e, quando mi fece accomodare all'interno, davvero non mi aspettavo di vedere niente del genere: era una casa normale, perfetta per una persona e, il dettaglio che mi colpì di più fu una gigantografia incorniciata sopra il divano, che rappresentava una foresta di cedri.
Rimasi per un po' a guardarla, chiedendomi cosa avesse di così speciale e la risposta arrivò da lui, che mi si avvicinò e fissò la foto insieme a me:
-Non trovi che sia rilassante? Io immagino sempre di essere lì, con il vento che mi accarezza e il suono delle cicale a farmi compagnia.-
Lo guardai, cercando di cogliere il senso della sua visione.
Toshinori era totalmente perso in quella foto e dovetti dagli una leggera spinta, per farlo uscire dal suo stato di trance.
-Scusa, ogni tanto mi fermo a pensare anche io.- rise imbarazzato, prima di prendere il telefono in mano e chiedermi:- che tipo pasta vuoi?-
Non impiegai molto a dargli una risposta: -Tortellini al sugo! Ci sono i tortellini, vero?-
Scorse nel menù del ristorante e i secondi di attesa sembrarono interminabili, quando finalmente annunciò:
-perfetto! Penso che prenderò la stessa cosa, non li ho mai assaggiati, mi fido della tua scelta.-
"Impensabile
-fortuna che c'è un ristorante italiano qui vicino.- asserii, tirando un sospiro di sollievo.
Mi sedei sul divano, sotto la gigantografia della foresta e aspettai che lui mi raggiungesse,
-devo darti una cosa- disse, sparendo nel corridoio che portava alle altre stanze.
Presi il telefono in mano e iniziai a guardare vecchie immagini e video che avevo nella galleria:
vorrei avere una foto con lui da mettere come sfondo del telefono, da tenere sempre sul comodino e da guardare quando sono triste, per tirarmi su."
Passarono pochi secondi quando tornò e, dopo essersi seduto accanto a me, mi mostrò un'action figure di All Might, che poi mi porse, dicendo:
-tienila tu, così sarò sempre accanto a te e, anche quando andrai con Aizawa al campo estivo, saprò che mi penserai.-
Mi rigirai quel pupazzo tra le mani: non era molto grande ed entrava bene in borsa, in più non sembrava essere totalmente nuovo.
-Compri action figures di te stesso?- risi e lo abbracciai, tendendo l'oggetto stretto a me 
-è un regalo bellissimo, grazie... Yagi.- 
Lo guardò nuovamente, poi spostò lo sguardo su di me -era un'edizione limitata, ora non si trova neanche più. Sono certo ne ne avrai cura.- toccò il pupazzo tra le mie mani, passando lentamente le dita sulla mia pelle.
"Che sia nuovamente giunto il momento? Questa volta nessuno potrà interromperci, nessuno potrà interferire."
Fece salire lentamente la mano lungo il mio braccio, fino a toccarmi il viso. Ci avvicinammo sempre di più e, prima che potessimo baciarci, il suo telefono squillò; lui si allontanò per rispondere e io non riuscii a trattenere le risate per la sua suoneria.
"Non posso crederci. Non può essere successo ancora."
-Che c'è?- rispose, parecchio irritato.
Ci furono attimi di silenzio, poi la sua espressione mutò completamente.
-Cosa? Di già? Dovrò avvisare Gran Torino.- 
Rimase per un po' al telefono, alzandosi e girando per la casa; riuscii a capire che era Midoriya ad averlo chiamato, dato che con nessun altro rimaneva al telefono così tanto per parlare di un tirocinio. 
"Forse non è stata una bella idea quella di volere un rapporto più che amichevole con All Might, penso che non avremo mai tempo per stare davvero insieme."
Poco dopo chiuse la chiamata e tornò a sedersi accanto a me:
-Scusa Kristine, ma il ragazzo ha delle perplessità sul tirocinio. Mi ha chiesto chi fosse stato il mio insegnante e vuole andarlo a fare da lui. Non sarà facile convincerlo.-
-Mi stai dicendo che devi fare altre chiamate?-
Annuì, atterrito.
Scrollai le spalle:- io non mi muovo da qui, fai pure.-
Mi pentii amaramente di aver acconsentito a fargli fare quelle telefonate; rimase più di mezz'ora attaccato a quell'oggetto ma, fortunatamente, riuscì a lasciarlo quando arrivò la cena.
-Finalmente!- esclamai, prendendo posto di fronte a lui - ho una fame da lupi.-
Iniziammo a mangiare in silenzio e, dopo qualche boccone, lui decise di romperlo dicendo:
-scusami per quello che è successo, ma non posso lasciarlo da solo. Ora che gli ho passato il mio potere è tutto diverso: sono la sua guida, oltre al suo idolo e l'esempio da seguire.-
-Deve pesarti tutto questo.- asserii, dopo aver ingurgitato una forchettata di tortellini
-No. In realtà ne sono contento, cerco da tanto un erede e ora che l'ho trovato devo stargli accanto. È la mia priorità.-
-Capisco.- 
Ripensai al discorso che stava facendo al ristorante, a come era stato interrotto da quei mostri, così decisi di riprenderlo.
-Le cose che mi stavi dicendo, quando eravamo a mangiare il sushi, sono tutte vere?-
Usai quella scusa per provocarlo un po'.
-Certo che sì e mi dispiace che tu non mi abbia creduto, perché ti ho tenuto nascosto il mio segreto.-
-Ci stavo ripensando e... So di aver sbagliato, ho esagerato, infondo non meritavi di essere trattato così.- guardai il piatto nel tentativo di nascondere i miei occhi, mentre prendevo un'altra forchettata di quella bontà. -Peccato che me ne sia accorta dopo.-
-Non ci pensare, l'importante è che ora sia tutto risolto. - mi sorrise. -Tutte le cose che ti ho detto da quando ci siamo conosciuti sono sempre state vere. Ti ho nascosto chi sono, ma non sarei mai riuscito a fare la stessa cosa con i miei sentimenti.-
Quasi mi venne da piangere ad ascoltare le sue parole. Era sempre stato così vero con me e io l'avevo respinto.
"Ma cosa faccio? Sto ancora finendo la pasta quando potrei approfittarne per prenderlo, sbatterlo al muro e riempirlo di baci?"
Mi sbrigai a finire i tortellini, poi mi pulii la bocca con il tovagliolo, quando un pensiero mi frenò:
"No, Kristine. Un po' di dignità, per favore."
-Avevi proprio ragione, questa pasta è ottima, very good!-
Fortunatamente, con una semplice frase riuscì a interrompere i miei pensieri.
-Lo so. È la mia preferita.- gli sorrisi, alzandomi e gettando il mio piatto nella spazzatura, per poi sedermi sul divano. Lui mi raggiunse poco dopo.
-Yagi, ti ricordi quando quella donna ha urlato al ristorante?- gli chiesi, cercando ancora un modo per tirare fuori il vecchio discorso.
-Certo, non potrei mai dimenticare una cosa del genere.-
-Ecco, in quel momento stavi per dirmi qualcosa, che cosa?- mi avvicinai sempre di più a lui, fino a far toccare le nostre gambe
-Penso che tu lo sappia perfettamente.-
Annuii - certo che lo so, ma vorrei sentirlo detto da te. Immaginare una cosa è diverso dal sentirla o vederla accadere.- 
Prese un grande respiro prima di parlare, non doveva essere facile, per lui, pronunciare quelle parole. Mi prese entrambe le mani e mi guardò negli occhi
-Io ti amo, my darling. Avrei voluto dirtelo prima, o dimostrartelo nel migliore dei modi, ma penso tu abbia capito come vanno queste cose, alla fine.-
Gli accarezzai la guancia scavata, sorridendogli :- non preoccuparti, hai sempre fatto del tuo meglio.-
Improvvisamente si avvicinò e, dopo tanto tempo, riuscimmo a baciarci: in quel bacio c'era tutta la passione dei precedenti, che non eravamo riusciti a darci. Rimanemmo dei minuti attaccati fino a quando lui mi prese per il bacino e mi fece sdraiare sul divano, poi mi salì sopra.
Proprio mentre i nostri baci diventavano sempre più passionali, il suo telefono squillò di nuovo.
-Shit.- disse prima di alzarsi -Scusami, my darling, è ancora il giovane Midoriya, avrà urgente bisogno di me.- 
Rispose al telefono e parlò per qualche minuto, mettendosi d'accordo con il ragazzo per vedersi sulla spiaggia. Quando chiuse la chiamata mi guardò affranto.
-Devo andare da lui, vuoi rimanere qui oppure ti pago un taxi per tornare a casa?-
-Se a te non disturba il fatto che io rimanga a casa tua, mi piacerebbe aspettarti qui.-
Lui annuì, posandomi una mano sul ginocchio:- allora ci vediamo dopo, se sarai ancora sveglia. Fai come se fossi a casa tua, nel frattempo.-
Lo baciai ancora, era bello potergli finalmente stare vicino senza alcun imbarazzo.
Dopo qualche minuto sola in quella casa, a fare zapping in televisione, trovai un canale che trasmetteva un vecchio video di All Might. Immediatamente mi fece realizzare dove mi trovassi e quale fosse la mia posizione.
"Sono a casa di All Might. Ci siamo baciati e stavamo per fare sesso sul divano. Tutto ok, è tutto ok." Cercai al massimo di non dare in escandescenza, ma invano. 
"Mi ha detto anche di comportarmi come se fossi a casa mia."
Provai a fare dei respiri profondi per calmarmi, ma niente riuscì a darmi quell'effetto che avrei tanto voluto ottenere, neanche il quadro con i cedri giapponesi.
Decisi di fare un giro per la casa pensando di trovare qualcosa di interessante, ma sfortunatamente le uniche cose che lo riguardavano erano dei vecchi articoli e quel pupazzo che mi aveva regalato. Confermai l'ipotesi che fosse una casa del tutto normale.
La tentazione di frugare anche nei cassetti era grande, ma evitai di calare così in basso.
Dopo essermi tranquillizzata almeno un pochino, decisi di farmi una doccia fredda usando il suo bagnoschiuma per poi mettermi quello che sembrava un pigiama.
Appena mi posai sul suo letto non resistei molto con gli occhi aperti. I pensieri erano davvero tanti e l'eccitazione per essere lì, in quel momento, non faceva che crescere. Avrei voluto provare a rimanere sveglia, ad aspettare Yagi per continuare ciò che era stato interrotto poco prima sul divano, ma tutto quel turbinio di emozioni mi aveva stremata e, appena chiusi gli occhi, persi conoscenza.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: KiaraGhost