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Autore: AdhoMu    01/01/2019    9 recensioni
SOSPESA
Volenteroso, tenace, determinato.
Nonostante le sue innate qualità da legittimo Tassorosso, Cedric Diggory ha scoperto che qualche volta, nella vita, i buoni propositi non bastano, e che i piani per il futuro possono andarsene (letteralmente) al Creatore da un momento all'altro.
Quello che Cedric proprio non si aspettava è che, nella morte, le cose funzionano esattamente allo stesso modo.
E così può capitare che, per tutta una serie di motivi, un ragazzo ligio e diligente come lui, inevitabilmente destinato ad "andare avanti", si ritrovi "lasciato indietro" e sia costretto a fare i conti con l'indefinizione tipica di qualcuno che "è già stato" ma che, chissà perché, in un certo senso "continua ad essere".
Per fortuna, ad aiutarlo a mettere ordine nella sua nuova "non vita" ci penserà un manipolo di nuovi e fluttuanti amici.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barone Sanguinario, Cedric Diggory, Corvonero, Frate Grasso, Helena Corvonero, Sir Nicholas | Coppie: Cedric/Cho
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Dopo la II guerra magica/Pace
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6. Spirito di gruppo.
 
Un getto scuro di un qualcosa che sembrava una non-luce saettò, improvviso, dalla punta della bacchetta del nuovo arrivato; Heidi, che aveva sempre avuto i riflessi pronti e che spesso li aveva sfruttati per afferrare al volo le Pluffe nel campo da Quidditch, riuscì a schivarlo per un pelo gettandosi a terra e rotolando malamente sul fianco.
Ross, trattenuto ai polsi e alle caviglie dalla morsa implacabile delle Bisce Buie, urlava come un pazzo:
Tu! Non osare toccarla, maledetto!...
Lo spettro dell'ometto topesco lo ignorò; facendo sferzare la bacchetta, che stringeva con foga nella mano argentata, menò altri due, tre, quattro fendenti in direzione di Heidi che, scattata in piedi spingendosi sui talloni, si spostava freneticamente da una parte all'altra del piccolo salotto.
Quella dannata biondina era fastidiosamente veloce, pensò nervosamente il fantasma, per poi lasciarsi andare ad un'imprecazione degna dei peggiori bassifondi di Notturn Alley quando quella, giratasi di scatto verso di lui, gli scagliò contro un incantesimo che lo colpì in pieno petto.
O meglio: che gli attraversò il petto da una parte all'altra, realizzò sconcertata Heidi, per poi darsi della stupida. Quello era uno spirito, per tutte le botti di rovere delle cucine di Hogwarts: come aveva pensato di poterlo sbaragliare con un banalissimo Schiantesimo?
- È immune ai nostri colpi, Dee! - le urlò dietro Ross, improvvisamente memore di quanto era accaduto a Londra poche ore prima.
Si era trattenuto alla Capitale per un giorno e mezzo; una manciata di ore durante le quali, instancabile, aveva spulciato gli Atti dei processi ai Mangiamorte superstiti. Purtroppo, però, di grandi novità non ne aveva trovate: proprio come confermato da Potter in tutte le sue deposizioni, Cedric era stato assinato a sangue freddo semplicemente perché "si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato". Un piccolo dettaglio, però, aveva richiamato la sua attenzione: per la prima volta in un documento ufficiale, oltre a farsi esplicita menzione alle generalità dell'assassino (identificato come Peter Minus, ex Grifondoro classe 1959 del quale, in allegato, venivano narrati i crimini e le nefandezze perpetrate ai costi dei suoi amici), si diceva che proprio quella sera l'assassino di Cedric, in occasione della risurrezione del suo Signore, era stato costretto ad automutilarsi per poi ricevere in dono, sempre da parte di Lord Voldemort, una mano meccanica in argento massiccio. Al momento della lettura quel fatto curioso era parso a Ross bizzarro ma alquanto insignificante; quando però, mentre si trovava imprigionato dalle Bisce Buie nel bel mezzo del suo stesso salotto, la mano d'argento sfavillò colpita dalla luce, il ragazzo non ebbe alcun dubbio: quel fantasma grassoccio che, chissà come, era riuscito a stordirlo e a catturarlo una volta uscito dal Ministero della Magia, e che ora si dava da fare per neutralizzare Heidi, doveva per forza essere quel disgraziato di Minus.
In che modo uno spettro (ad essi, di solito, non era consentito interferire materialmente nel mondo dei vivi) fosse riuscito a metterlo k.o., a legarlo e a trascinarlo di ritorno a Glasgow, Ross non lo sapeva; ciò che sapeva, però, era che si trattava di un tipo pericoloso. La lettura degli Atti gli aveva rivelato che Minus si era macchiato di omicidio e tradimento ed ora, vista e considerata la violenza degli incantesimi e degli improperi che lanciava all'indirizzo di Heidi, sarebbe stato certamente in grado di colpire di nuovo.
Impedimenta! Stupeficium! Expelliarmus!
Heidi, pur sapendo che i suoi incantesimi sarebbero stati perfettamente inutili, continuava a urlare con quanto fiato aveva in gola. E la maggior parte delle sue fatture, in effetti, riusciva a raggiungere il corpo tremolante di Minus; al quale purtroppo però, come c'era da aspettarsi, i colpi della giovane Tassorosso non facevano né caldo né freddo.
Expecto Patronum!...
Un fiotto di luce argentea fuoriuscì dalla bacchetta dell'esausta ragazza, per poi trasformarsi immediatamente in un riccio irto di aculei che si avventò contro le gambe del furibondo Minus. All’entrare in contatto col Patronus, il fantasma proruppe in un urlo di sorpreso quanto autentico dolore: lasciata perdere momentaneamente Heidi, l’uomo cominciò a strapparsi freneticamente le spine che gli si erano conficcate nei polpacci.
- Funziona!...
L’esclamazione di Ross, subito zittito da una stretta delle Bisce, risuonò nell’aria; gli altri incantesimi potevano anche non funzionare ma, ancora una volta, l’incanto Patronus rivelava la sua potenza eccezionale: l’unico, forse, a costituire un ponte, effettivo e tangibile, fra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Heidi si rimise in piedi, pronta a produrre un nuovo Patronus dato che il primo, raggiunto il tempo massimo di materializzazione, aveva già cominciato a sbiadire e a dissolversi nell’aria. Non ebbe il tempo di proferire la formula dell’incantesimo: una forma buia e indistinta si parò improvvisa davanti a lei e la raggiunse in un baleno. Heidi sentì il respiro che le si mozzava e le parve di udire le urla di Ross, inspiegabilmente lontane; poi, inesorabile, un velo di oscurità calò su di lei.


I meandri che collegavano le bocche dei camini britannici erano a dir poco labirintici e molto, molto sporchi.
Mentre saettava in quegli apparentemente infiniti cunicoli affumicati Cedric pensò che, al termine della loro lunga scivolata, lui e i suoi opalescenti compagni sarebbero approdati laddove si trovavano Heidi e Ross ( e l'emozione all'idea di rivederli gli faceva battere forte il cuore nel petto), ma si sbagliava. Quando finalmente giunsero a destinazione, il ragazzo si accorse che si trovavano in un vano basso e scuro simile ad una carbonaia.
MacAvoy! Cadwallader! 
- Aspetta, Cedric - lo ammonì il Frate Grasso con un cenno della mano. - Abbiamo ancora una cosa da fare prima di reggiungerli.
E prima che Cedric potesse chiedergli delucidazioni, un bellissimo Tasso d'argento, molto simile a Pagú ma decisamente incorporeo, si materializzò in mezzo a loro e parlò con la voce di Tosca:
- Tre dilemmi, tre conti in sospeso, tre prove da superare - recitò il Patronus, brillante nell'oscurità, e Cedric non poté esimersi dall'associare la missione che li spettava allo sciagurato Torneo nel quale aveva perso la vita. - La Prima Prova è ormai alle porte: recuperate le vostre armi e battetevi con coraggio! E ricordate: le Bisce Buie odiano la luce. In bocca al Gramo, miei prodi!
Un istante prima di dissolversi, il Tasso consegnò loro un piccolo involto cilindrico, che il Frate Grasso afferrò con decisione.
- Per tutta la sapienza del mio signor padrino Salazar - si lasciò sfuggire il Barone quando, una volta disfatto l'involto, il Frate gli porse la sua bacchetta di salice. Erano secoli che non la vedeva, eppure era come se l'avesse sempre avuta con sé.
- Or sì che si ragiona - sorrise la Dama Grigia, carezzando con delicatezza la punta della sua bacchetta di frassino.
Sir Nicholas stendeva e ritraeva il braccio per riabituarsi alla presa, come in uno spettrale allenamento di scherma.
- Ma funzioneranno ancora? - s'interrogò Colin, pensoso.
- Assolutamente sì, altrimenti Madama Tosca non ce le avrebbe inviate - rispose il Frate, risoluto. - In fin dei conti combatteremo contro altre anime, e non nel mondo dei vivi: non dimenticatelo.
- Muoviamoci ragazzi!
L'esortazione di Cedric echeggiò contro le basse pareti dell'antro. Imboccata nuovamente la cappa del camino, gli spiriti si precipitarono fuori.
 
Devastazione.
Questo fu il primo pensiero di Cedric quando, trafelato, emerse dal caminetto di quel piccolo appartamento messo a soqquadro. Come se non fosse stato sufficiente scivolare a velocità inaudita in quell’immenso dedaloo di canne fumarie sudicie di fuliggine, in dirittura d’arrivo gli era anche toccato effettuare una sterzata storica per evitare di finire dritto in un calderone di rame lucidissimo (probabilmente appartenente a quella precisetta di Heidi) posizionato stotto la cappa.
Nel salottino regnava il caos più assoluto.
Una rapida occhiata in giro gli rivelò la presenza di poltrone sventrate, vetri infranti, tende strappate, oggetti rovesciati, nonché un ributtante strato di rettili neri e in continua agitazione a ricoprire il pavimento. E più in là, sullo sfondo, un dettaglio che lo fece prorompere in un grido d’angoscia:
- Heidi! Ross!...
I due ragazzi, immobili, levitavano a mezz’aria, trattenuti da orripilanti nugoli di Bisce Buie che stringevano le loro rivoltanti spire attorno ai loro polsi e alle loro caviglie.
Poco lontano da loro, altre Bisce Buie si stavano trasformando in persone - spiriti, evidentemente, incorporei e nerovestiti. Una di loro, in particolare, richiamò l'attenzione dei nuovi arrivati, soprattutto di Nicholas, che l'apostrofò con un incredulo:
- Voi?!
Lo spettro rise; un rantolo basso e sommesso da far accapponare la pelle anche a chi come loro, la pelle, non ce l’aveva. Aveva le sembianze di un uomo alto dai lineamenti ossuti, riccamente abbigliato con un mantello di velluto viola bordato di ermellino, un’imponente mitra ricamata in bilico sul capo ed una pesante croce d’oro massiccio appesa al collo.
- Dunque mi riconoscete? – chiese a Nick, socchiudendo gli occhi.
Il fantasma Grifondoro strinse gli occhi.
Monseñor Sombra – mormorò, non senza un certo affanno.
- Uno dei più fidati servitori del Buio, evidentemente - aggiunse il Frate Grasso, accigliato.
- Sapevamo che ci sareste cascati, voi e tutta la vostra sciocca combriccola – li provocò lo spettro, facendo vagare uno sguardo sprezzante sul gruppetto di fantasmi riuniti davanti a lui. – Deboli cuori teneri soggiogati dai buoni sentimenti.
- Che cosa avete fatto loro? – gridò Nick, il viso deformato da un’espressione angosciata. – Ad Edward, e ad Henry...
- Hanno fatto una brutta fine - ghignò l'inquietante Vescovo, con una smorfia crudele. - Fossi in voi però, ora come ora, mi preoccuperei di più per questi due - disse, additando Heidi e Ross con l'indice della mano adunca.
- Li avete usati come esche!... - esclamò Cedric, indignato dinnanzi a cotanta codardia.
- Cattivello - aggiunse Mirtilla all'indirizzo del Vescovo e scuotendo la testa con fare di estrema disapprovazione. - E bruttarello assai, povero te.
- Ma Mirtilla, ti sembra questo il momento? - sospirò Helena Corvonero, alzando gli occhi al cielo.
Prima che la fantasmina potesse ribattere, Monseñor Sombra tirò fuori qualcosa dalla tasca della tunica. Si trattava di due sferette di cristallo, dentro le quali guizzavano due palline luminose.
- Ed eccoveli qui, i vostri due amici - sibilò lo spirito, rivolgendosi nuovamente a Sir Nicholas, che lo fissava impietrito. - O meglio: la parte più nobile di loro, intendo dire. Sapevo che mi sarebbero tornati utili, prima o poi.
Si trattava quindi, pensò Cedric incantato, di due piccoli contenitori di anime.
- Ma perché, perché?- insistette Nick, la cui sagoma lattiginosa sberluccicava di una luce palpitante e accorata. - Perché eliminarci così, perché tutto questo dolore?
- Non potevamo permettere che foste voi a raggiungere le Americhe per primo - rispose Monseñor Sombra, un lampo cupo nello sguardo. - Sapevamo che eravate in corrispondenza con gli sciamani e gli stregoni locali; avevamo intercettato alcuni degli uccelli migratori di cui vi servivate.
- Non capisco...
- C'erano in gioco interessi molto, molto più grandi dei vostri, evidentemente - il tono del Vescovo si fece piatto e sibilante. - Catechizzazione e colonizzazione dovevano avvenire senza interferenze; e noi sapevamo che, se i primi ad approdare foste stati voi, la nostra opera di convincimento...
- ...di oppressione, vorrete dire - ringhiò Nick, incredulo.
- ...mettetela come volete: il punto è che dovevamo essere noi a stabilire i primi contatti, al fine di stabilire al più presto la miglior maniera di soggiogare quei selvaggi.
- Ma... ma eravate maghi anche voi!...
- Oh sì, ma in combutta con la Santa Madre Chiesa, cotanto cara a Sua Maestà, la Reina Isabella. Il che, ovviamente, ci ha sempre garantito immensi privilegi...
Una voce stentorea, perfetta per un sermone da applicarsi in una qualsiasi pieve romanica dalle stesse pareti, riscosse i presenti.  
- Ma che schifo, che indegna deriva degli insegnamenti del Divin Bambinello – disse il Frate Grasso, puntando contro al Monsignore un dito ammonitore e sfoderando la bacchetta dal saio con un gesto oltreché teatrale. - Non so di che tipo di magia hai dotato i tuoi servitori, per far sì ch’essa interferisca col mondo dei vivi, ma una cosa è certa: i nostri, di incantesimi, non li schiverete così facilmente!... Bando alle ciance, Nick!... Avanti tutta, ragazzi!...
Nel giro di un secondo, all’interno del povero salottino maltrattato, si scatenò il pandemonio.
I fratelli Canon, dando prova di tutto il loro coraggio di Grifondoro, si misero a spaventare le Bisce a colpi di flash della loro Polaroid incantata e duellare con uno dei servitori del Buio; Mirtilla ne affrontò un altro, che fra tutti le era parso il più carino, mentre Pagú, incontenibile, si lanciava nel mucchio e prendeva ad artigliare e ad addentare Bisce a destra e a manca, divorandone in gran numero, felice come una Pasqua. 
In breve, gli avversari furono sbaragliati.
Il Frate Grasso e Nick, dando prova di un ineccepibile spirito di squadra, si alternavano contro il Bispo Sombra che, con un'espressione di indefinibile meraviglia dipinta sul volto scavato, faticava a tenere testa ad entrambi. Il malvagio, evidentemente, non si era aspettato di dover affrontare un manipoli di fantasmi dotati di bacchette magiche funzionanti sul piano spiritutale.
- Le bacchette!... - boccheggiò, trafelato. - Dove accidenti...
- La povertà di spirito è un peccato imperdonabile - lo redarguì il Frate, severo. - Damnatio eterna agli stolti che dubitano della Luce della divina Tosca!
Lux in Tenebris! - urlò Nicholas; un fiotto di luce intensa fuoriuscì dalla bacchetta e andò a colpire Sombra, che si arrestò, attonito.
Agnus Incantatus! - rincarò il Frate, e uno scintillante ariete Vello Magico caricò l'avversario, assestandogli una poderosa incornata. - Finiscilo, Nick!
Gladius Grypi!
E la spada di Godric Grifondoro, materializzatasi all'istante fra le sue mani, risplendette di riflessi di fuoco; e con essa Sir Nicholas de Mimsy-Porpington avanzò di scatto e, in un solo colpo, recise di netto il capo del Servo del Buio. Il quale, dopo aver cacciato un urlo agghiacciante, evaporò nell'aere e svanì per sempre.
- Accio sfere! - ebbe ancora la prontezza di gridare Nick, il che gli permise di afferrara al volo i piccoli contenitori di cristallo in cui erano serbate le anime di Edward Cook e di Henry Worchester.
- Finalmente vi ritrovo, amici - disse il gentilmago con un sospiro.


Nel frattempo Cedric, con l’aiuto del Barone Sanguinario e della Dama Grigia, era corso a liberare Heidi e Ross dalla morsa delle Bisce. Questi ultimi, cui probabilmente non sembrava vero poter nuovamente usare la magia con un qualche tipo di effetto, sbaragliarono in meno che non si dica una mezza dozzina di servitori; il Barone, impassibile, fendeva fantasmi con getti di luce argentea mentre la Dama, bellissima e terribile coi lunghi capelli corvini che le turbinavano alle spalle, si profondeva in sciabolate di luce ramata. I servitori superstiti si ritrassero freneticamente, ritrasformandosi in Bisce e sgusciando atterriti attraverso il camino: del resto, se hai la malaugurata idea di affrontare il figlioccio di Salazar Serpeverde e la figlia di Priscilla Corvonero, devi per forza aspettarti il peggio.
Scioglispira! – sibilò il Barone; i rettili si ritrassero immediatamente dagli arti lividi di Ross Cadwallader, che cadde al suolo con un tonfo sordo.
Rostrum Corvi! – gridò Helena, facendo sferzare la bacchetta. Uno stormo di corvi neri come la notte si mosse in formazione compatta e puntò sulle Bisce che trattenevano il corpo della giovane Tassorosso, beccandole spietatamente fino ad indurle alla fuga.
Finalmente libera, Heidi corse da Ross e lo aiutò a tirarsi su.
- Oh, per tutti i Tassi di Tosca, Ross... dimmi che stai bene – pigolò la ragazza, abbracciandolo di slancio.
- Heidi, guarda – fu l’unica risposta che il ragazzo fu in grado di darle.
Heidi seguì il suo sguardo e, quando i suoi occhi si allinearono a quelli di lui, rimase di sasso.
- Ma tu... ma tu... Capitano?!
- In persona, ragazzi – Cedric le rivolse un sorriso smagliante. – Anzi: in spirito e antimateria, come direbbe Mirtilla!
- Ma che cosa ci fai...
Cedric stava per risponderle che era lì per salvarli, e che questo salvataggio sarebbe stato funzionale a tutta una serie di altri salvataggi sul piano immateriale, quando una vocetta nervosa risuonò alle sue spalle.
- Che cosa diavolo credi di fare, Diggory?
Cedric si voltò.
E proprio in quel momento, un'ampia rete argentea simile ad un Acchiappasogni calò sui due Tassorosso e sui due fantasmi, intrappolandoli.  
- Non si spezza! - urlò la Dama Grigia, furibonda, mentre con la bacchetta lei e il Barone tentavano invano di fendere la trama compatta delle rete. Probabilmente era fatta di un qualche materiale magico capace di imprigionare egualmente i vivi e i morti.
In quel momento, però, l'attenzione di Cedric era completamente rivolta allo spirito dai lineamenti topeschi e dalla mano argentata che lo aveva chiamato per nome.
Lo riconobbe subito, ovviamente, perché non accade tutti i giorni che qualcuno ti ammazzi a sangue freddo. E quando questo accade, ve lo garantisco, uno se la ricorda bene, la faccia del suo assassino.
- Io ti conosco.
- Non ne dubito - gli rispose quello, per poi citare un detto che Cedric aveva già udito pronunciare dal Frate Grasso, evidentemente molto in voga fra gli spiriti: - chi muore si rivede, del resto.
- Che cosa ci fai qui? - volle sapere Cedric, stringendo gli occhi.
- Debiti da saldare - la voce di Minus tremò leggermente nel dargli la risposta. - Il Buio mi ha promesso che metterà una buona parola con la Signora, in caso gli dia una mano.
- Povero illuso - lo schernì il Barone mentre, inferocito, tentava a sua volta di tagliare le maglie della rete. - Non potevi capitare peggio...
- Stà zitto! - urlò Minus e Cedric, per quanto il fatto che uno spirito traspirasse potesse suonare strano, ebbe la netta sensazione di vederlo sudare freddo e rabbrividire. - Io all'inferno dei fantasmi non ci torno! Hai capito?... Voialtri, invece...
- Di quali debiti stai parlando? 
- Ha tradito i suoi amici! – urlò Ross, che aveva appreso tutta la storia delle nefandezze di Minus attraverso la lettura degli Atti. – è stato lui a consegnare i Potter al Signore Oscuro, condannandoli a morte!...
- Non avevo scelta – squittì Minus, indispettito.
Cedric scosse la testa.
- Uno ha sempre scelta - affermò, calmo.
- E allora - gli rispose Minus con una caustica alzata di spalle - possiamo dire che io, la mia, l'ho fatta.
- Mi fai pena – gli disse semplicemente Cedric; poi, veloce come un lampo, il ragazzo puntò la bacchetta verso lo spirito di Codaliscia e urlò: - Reverso!
Minus sgranò gli occhi e, con un disgustoso plop, si ritrasformò in una Biscia Buia.
- A te, Pagú! – gridò allora Cedric.

E il Tasso prediletto di Tosca, ben lungi dall’essere sazio, si slanciò in avanti, avventandosi sul rettile con gli unghioni sguainati. La Biscia-Minus tentò una fuga disperata, ma Pagú l’afferrò saldamente con le zampe anteriori e poi, con un paio di morsi decisi, la divorò per intero.
- Tutto qui? - fu il commento di Mirtilla, nel frattempo avvicinatasi con un'espressione annoiata dipinta sul visetto occhialuto. - Mi aspettavo fuoco e fiamme... abbiamo già finito?
- Neanche l'inferno degli spiriti si merita, uno così - decretò Cedric, stringendo saldamente la bacchetta fra le dita della mano destra.
- Oh, vabbè. Sei comunque così eroico, Ceddy! Posso abbracciarti?
- No!
- Oh. Fai sempre tanto il difficile...
- Mirtilla... - tentò Helena, già sapendo di essere in procinto di sprecare fiato.
Ma Cedric si era già allontanato fluttuando e aveva raggiunto Heidi e Ross i quali, stretti l'uno all'altra, lo guardavano con gli occhi lucidi.
- Come state?
- Vorrei tanto poterti abbracciare, Capitano - gli rispose Heidi, tirando su col naso.
- Anch'io. Mi sa che non ce la facciamo, però - ribattè lui, sforzandosi di sorridere.
- Ci sei... - Ross deglutì il groppone. - Ci sei mancato tanto, amico.
- Anche voi. 
Cedric si sentì invadere dalla commozione, una commozione che non pensava avrebbe provato dopo la morte. E mentre, stringendo le labbra, fissava i suoi amici finalmente in salvo, l'occhio gli cadde su un dettaglio che lo fece riscuotere.
- Ma! - esclamò, facendoli sobbalzare. - Dove accidenti sono le vostre fedi?
I due ragazzi gli rivolsero uno sguardo incredulo.
- Noi non... - cominciò Ross - non siamo sposati.
- Non vi siete sposati?!
- No.
- E perché mai?...
- Perché, perché... - i begli occhi di Heidi erano pieni di lacrime. - Perché mancava il nostro testimone più importante, Ced.
"Ok, questo è troppo" pensò Cedric, ormai prossimo all'evaporazione per troppe lacrime. Ma prima che il ragazzo potesse proferire verbo, la voce del Frate Grasso ruppe in silenzio.
- Potremmo rimediare subito. Che dite?


E fu così che, alla fine, Heidi MacAvoy e Ross Cadwallader si sposarono davvero, così su due piedi, nel bel mezzo del loro salotto semidistrutto. Alla cerimonia, officiata in pompa magna da un compito Frate Grasso, presero parte i fantasmi presenti durante lo scontro, i genitori degli sposi, mandati a chiamare in tutta fretta, e James, il cugino Magonò di Heidi, immediatamente convocato come secondo testimone. E Cedric Diggory, al colmo della felicità partecipò allo sposalizio in veste di testimone d'onore, facendosi garante dell'unione dei suoi due amici tanto nel mondo dei vivi quanto in quello ultraterreno.
- Una storia d'amore che ben finisce - commentò Helena Corvonero a voce bassissima, mentre i due ragazzi si scambiavano gli anelli.
Il Barone Sanguinario che, per una strana circostanza, si trovava in piedi accanto a lei, strinse le labbra e le rivolse uno sguardo grave, fissandola a lungo con i suoi occhi pallidi.
- La loro, sì - disse infine, facendo scorrere con delicatezza i polpastrelli lungo le catene. - Qualcosa mi dice, però, che ben presto ne dovremo affrontare di più dolorose.
La Dama Grigia si accigliò.
- Ancora con questa storia...
- No - la interruppe lui, sbuffando. - Mi riferisco alla studentessa della tua Casa, l'ex-ragazza di Diggory.
- Cho Chang?
- Lei.

Note a piè di pagina:
Un brindisi, amici! Al primo match brillantemente vinto dai nostri eroi, al matrimonio di Heidi e Ross, al mio latino maccheronico e... oh sì, certo, all'avvento del nuovo anno!
   
 
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