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Autore: Angel TR    02/01/2019    3 recensioni
Cosa succede se Lili e Asuka decidono di vestire i panni delle detective/pettegole e riprendere – quasi – tutti i partecipanti del Sesto Torneo?
Codesta meravigliosa principessa possedeva numerose doti, tra le quali una spiccata propensione per la lotta… Asuka, non ridere, lo sai che ho ragione. Il mio stile è sicuramente più aggraziato del tuo… ma quale tramandato da generazione in generazione! Significa solo che combatti come una vecchia.
{ Questa storia partecipa alla Challenge "Pagine di una storia infinita" indetta da molang su EFP.}
Genere: Azione, Commedia, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Emily Rochefort, Lei Wulong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Belle Époque'
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{Partecipa alla Challenge "Sfida delle Parole Quasi Intraducibili" indetta da Soly Dea su EFP
Agastopia: osservare e apprezzare una particolare zona del corpo dell’altro.}


Interrogatorio di Ling Xiaoyu


Rinchiudere una ragazzina poco più che maggiorenne in una stanza fredda e buia per sottoporla a un interrogatorio non era esattamente la scelta più adeguata né il modo che Lei Wulong reputava migliore per ottenere informazioni. La lunga coda scura era attaccata alla camicia rosa zuppa di sudore freddo per il nervosismo e non seguiva nemmeno più i suoi movimenti mentre si dirigeva verso la stanza, fogli e prove alla mano.
Non posso permettermi di perdere tempo, tentava di giustificarsi, per calmare la sua coscienza sporca. Se Ling Xiaoyu tiene a Jin Kazama tanto come dicono, allora mi rivelerà cosa diavolo è successo durante gli ultimi incontri del Torneo.
Si fermò per tirare un lungo sospiro: dalla vetrata, poteva osservare il sospettato senza essere osservato a sua volta.
Per la prima volta, non gli piacque quello che vide.
Una ragazza cinese estremamente giovane, i capelli neri tirati in due code alte, con indosso la divisa scolastica, era seduta di fronte al tavolino cosparso di fazzoletti. Proprio in quel momento, ne accartocciò uno dopo averlo tamponato sul naso e lo scaraventò, arrabbiata. Aveva già capito per quale motivo era stata convocata; d'altronde, quale altra ragione avrebbe potuto esserci per chiamare una studentessa?
Forza, Wulong, non lasciare che le emozioni ti distraggano. Usa il tuo fiuto. Se agisce così, è perché sa qualcosa. Posò la mano sulla maniglia e, preparandosi mentalmente, spinse la porta per fare il suo ingresso.
«Ling Xiaoyu?» chiese, nonostante conoscesse la risposta.
Lei alzò gli occhi e la determinazione che vi lesse lo colpì. Ho commesso un incredibile errore nel sottovalutarla. Avrà pure poco più di diciotto anni ma è stata cresciuta da Heihachi Mishima e Wang Jinrei. È una guerriera esperta. Ed è infatuata. «Sono proprio io. Se lo sa, perché me lo chiede?» attaccò.
Il detective prese posto di fronte a lei. «È la procedura. Lei sa benissimo che bisogna rispettare le regole» iniziò, calmo, cercando di ancorare i suoi occhi a quelli scuri e fieri della ragazza. Doveva portarla dalla sua parte. Doveva convincerla che stava sbagliando a nascondere Jin Kazama ma non perché la giustizia pretendeva il suo prezzo, bensì perché il ragazzo avrebbe potuto ferirsi o peggio.
Ling Xiaoyu roteò gli occhi.
Lei Wulong si preparò a una lunga giornata.
«Com’è arrivata alle semifinali se Miguel Rojo l’ha battuta ai gironi?» chiese.
Lei strinse i pugni. Buon segno. «Abbiamo fatto un patto. È una brava persona» rispose.
«Hwoarang mi ha detto che avreste dovuto scontrarvi con Lili e Asuka Kazama» incalzò Wulong.
Il viso della ragazza si trasformò: una girandola di emozioni accartocciarono il suo viso mentre le mani stringevano convulsamente un fazzoletto. Non se lo aspettava. Credeva che Hwoarang non avrebbe parlato e, per questo, deve metabolizzare il tradimento. Di bene in meglio.
«Ha anche detto che un certo Eddy, uno che faceva il lavoro sporco per Jin Kazama, si è classificato. Inoltre mi ha mostrato un video registrato da Lili e Asuka Kazama che mostra Kazuya ed Heihachi Mishima battere Anna Williams e Lee Chaolan, dopo essersi schierati contro i loro stessi partner» aggiunse, bombardandola di informazioni. Attese, fissandola bene. Non gli piaceva quel gioco ma, se voleva batterla, doveva misurare bene ogni mossa.
Ling Xiaoyu sembrava sul punto di scoppiare. Era sobbalzata al nome di Jin Kazama. Lei avrebbe saputo gestire meglio la situazione se fosse stata la prima a essere chiamata e, invece… Hwoarang l'aveva messa in un bel pasticcio. Aveva rivelato troppo. E ora ogni indizio puntava proprio verso di lei.
«Chi ha vinto il Torneo, Ling Xiaoyu?» domandò a bassa voce Wulong. «Perché non si è più saputo niente di questo Torneo, come se non si fosse mai tenuto?»
Finalmente, Xiaoyu alzò la testa. Aveva le labbra strette in una linea tesa. Dovrò faticare ancora molto. «Non so niente, detective. Io sono stata eliminata da Eddy Gordo e rispedita a casa.»
Lei Wulong cercò di nascondere l'emozione: pur tentando di non rivelare niente, Ling Xiaoyu gli aveva fornito un nome prelibato. Eddy Gordo.
Ma non era abbastanza.
«Dove sono Lili e Asuka Kazama?» chiese ancora.
Ling Xiaoyu si strinse nelle spalle. «Rintracciatele come avete fatto con me. Mi siete venuti a prendere fin dentro la scuola, mi avete messa in ridicolo davanti a tutti» ringhiò.
«Mi dispiace, signorina Ling, avrei davvero voluto evitarlo ma ormai la sua collaborazione era divenuta indispensabile. Posso operare entro i confini giapponesi, non mi è dato convocare delle persone che, al momento, non si trovano in Giappone» rispose Wulong. Ormai era chiaro che Asuka Kazama era partita per un bel soggiorno rilassante a Montecarlo, protetta dall’influente famiglia Rochefort.
«Beh, allora si arrangi, agente. Non so che fine hanno fatto quelle due» sbottò Xiaoyu, incrociando le braccia magre al petto. Braccia magre ma sorprendentemente forti e sode. Aveva alzato il mento, come una bambina capricciosa. E a te fa comodo che ti trattino come una bambina, vero, Xiaoyu? Così è più facile per te metterli nel sacco.
«E allora sa dove si trovi Jin Kazama?» abbassò la voce di un’ottava. «Sa, la G Corporation lo sta cercando e Kazuya Mishima, insieme a suo padre, è là fuori da qualche parte. Per non parlare dell’INTERPOL e dei vari corpi speciali di polizia, agenti segreti e chissà quale altra organizzazione troppo ai vertici perché noi ne sappiamo qualcosa. Jin Kazama è decisamente in pericolo e solo lei può salvarlo» concluse Wulong, inclinando la schiena come se stesse confessando un segreto. Bingo. .
Qualcosa dentro di lui si agitò: aveva davvero mosso i tasti giusti ma, per un qualche strano motivo, non ne era contento. Quella ragazza, in un certo senso, gli ricordava Jun Kazama e il suo problematico amore per Kazuya Mishima. Il lavoro è lavoro, nonostante tutto, e i problemi personali andavano tenuti fuori dalla caserma.
Attese la reazione di Ling Xiaoyu.
I suoi occhi scuri si stavano riempiendo di lacrime e la sua bocca si era inclinata verso il basso: stava per crollare in pezzi.
Si sentiva dannatamente responsabile per ogni azione, per ogni conseguenza, per ogni gesto di Jin Kazama, anche se lui non aveva dimostrato nulla oltre la semplice cortesia nei suoi confronti. Il passato burrascoso di Ling Xiaoyu interveniva e influiva nel suo quotidiano: era così alla ricerca di un punto stabile nella sua vita, di qualcuno che si prendesse cura di lei e di cui lei potesse a sua volta prendersi cura che diventava cieca davanti alla realtà, aggrappandosi a un ideale di uomo che non esisteva.
La capiva?
Oppure era qualche sorta di magnetismo dannato che i Mishima esercitavano sulle persone di cuore generoso? Qualche sintome da crocerossina che attaccava le donne che entravano in contatto con loro?
E lui, Lei Wulong, era davvero disposto a usare quell’informazione, frutto dell'esperienza e degli anni in più, contro la sprovveduta Ling Xiaoyu?
«Agente, glielo dirò per l'ultima volta, non so dove si trovi Jin-kun» sussurrò, sconfitta, prima di scoppiare a piangere. «È volato via» aggiunse, in un filo di voce così sottile che Wulong credette di aver capito male.
«Volato via? Come volato via? A bordo di un elicottero, intende?» si premurò di chiarire.
Lei scosse la testa, tentando di asciugarsi le lacrime dagli occhi. «No, agente, volato via da solo, con le proprie ali» rettificò.
Wulong si tirò indietro. Ok, quella ragazza davvero stava idealizzando Jin Kazama. Eppure… Jun non gli aveva detto qualcosa del genere a riguardo di Kazuya? Qualcosa che lo rendeva estremamente potente, che andava oltre l'eredità dei Mishima…
«Il Gene Devil» riuscì finalmente a ricordare Lei Wulong, stupendo persino sé stesso.
Xiaoyu alzò di scatto la testa e, per un attimo, smise di piangere, osservandolo quasi con competitività, con gelosia. «E lei come lo sa? Jin non l'aveva detto neppure a me, l’ho scoperto da sola!» quasi urlò, profondamente tradita.
«Me lo disse sua madre» rispose velocemente Wulong, alzandosi di scatto dalla sedia, rovesciandola.
Poté sentire gli occhi di Xiaoyu che lo seguivano, bruciandogli la schiena. «Conosceva la madre di Jin!?» gridò.
Poverina, era davvero scossa ma Wulong non aveva tempo da dedicarle: doveva mettersi a lavoro. Una volta rintracciato Kazama, avrebbe trovato una risposta a tutto.
«Agente!» lo chiamò, correndogli dietro. «Voglio aiutare» disse, determinata. Il viso era rosso a causa del pianto ma emanava una forza inconfondibile. Wulong quasi si dispiacque per lei.
«C'è un solo modo in cui può aiutarmi, signorina, ed è procurarmi le registrazioni di quelle due ragazze e, meglio, farle venire qui insieme a quel mascalzone di Hwoarang. Così aiuterà Jin Kazama.»
Ling Xiaoyu annuì.


Videoregistrazione n°7, Incontro con Eddy Gordo e Nina Williams.

«I miei capelli sono decisamente più belli dei suoi. Quella si fa la tintura giallo canarino! Ma poi quella coda unta! Che mancanza di stile. Jin Kazama dovrebbe procurarsi guardie migliori» commentò Lili, altezzosa, lisciandosi il pantalone grigio da battaglia. Il corpetto le lasciava la pancia piatta scoperta e, quando beccò Asuka a fissare, le strizzò un occhio. «Vero, Asuka? E poi si vede che è rifatta. Non è naturale come te» aggiunse, passando il dorso della mano lungo le curve della partner, la quale balzò indietro.
«Sei una pervertita, Lili, smettila. Dobbiamo essere concentrate, sono due avversari formidabili. Se battiamo loro, abbiamo una chance contro Jin Kazama» la riprese Asuka. Lili aveva davvero una fissa per il suo décolleté. E lei come si sentiva al riguardo? Le faceva piacere? La elettrizzava sapere che qualcuno ammirava così tanto il suo corpo o la faceva sentire un oggetto con cui trastullarsi? Questo non è il momento.
«Ti dimentichi dei Mishima senior.» Dietro la maschera sicura di sé di Lili, si nascondeva una ragazzina terrorizzata che solo in quel momento si rendeva conto del guaio in cui si era cacciata.
Oppure no.
Lili credeva che il mondo girasse intorno a lei e che, a uno schiocco delle sue dita, si sarebbe fermato.
«È di noi che devono aver paura, Asuká» sottolineò, avanzando sicura nell’androne della Mishima Zaibatsu.
Il pavimento di vetro rinforzato e le mura d'acciaio erano immersi nel buio, qualche rumore meccanico e qualche flash di luce elettrica a rivelare la presenza di macchine di tecnologia avanzata in funzione. Rumori che potevano nascondere passi svelti come quelli di Nina Williams ed Eddy Gordo.
Asuka chiuse gli occhi, aguzzando l'udito.
«Alla tua destra, Lili!» avvisò, voltandosi per sferrare un calcio a Nina Williams. Colse solo il bagliore azzurro dei suoi occhi glaciali prima che lo parasse e l’attaccasse con il palmo a taglio della mano.
Lili se la stava vedendo con Eddy Gordo.
Si sorprese nel sentire il sollievo diffondersi nel petto: l’avversaria più temibile era capitata proprio a lei mentre Lili aveva qualche chance contro la capoeira di Gordo.
Ogni tanto la sentiva gemere dal dolore e stringeva i denti come se fosse stata lei a ricevere il colpo.
Le cose iniziavano a mettersi male: non avevano né la forza né l'esperienza per fronteggiare due guerrieri di quel calibro. Andiamo, dove diavolo siete?
, pensò Asuka, mentre indietreggiava, cercando di schivare le prese letali di Nina Williams. Quella là non avrebbe esitato a spezzarle il collo.
«Ehi, Nina, non ti fa male il collo a furia di fare servizietti a Kazama?» tentò di provocarla, ricorrendo a ogni maniera possibile. Sentì la risata un po’ scandalizzata di Lili e, stranamente, una nuova ondata di energia sorse in lei. Combatteva affinché Lili, la spericolata e snob Lili, non dovesse vedersela con Nina Williams.
«Stupida ragazzina» commentò Nina.
Ah, allora conservi qualche sentimento umano in te, si rallegrò Asuka. «Giusto, non ti limiti solo a lui o forse la verità è che sei scarsa così come lo sei nel combattere» incalzò. Non era da lei colpire così in basso una donna ma non poteva lasciarsi frenare dalla solidarietà femminile, anche perché Nina non ne stava dimostrando nemmeno un briciolo.
Nina ringhiò: nessuno poteva offenderla sulle sue doti di lottatrice, non di certo una mocciosa al suo secondo torneo con pessimi risultati.
E poi, qualcuno si aggiunse alla battaglia, poté avvertire il rumore provocato dal salto di una persona.
Cosa? Questo non era previsto!, pensò, prima di ricevere un calcio in pieno stomaco. Fortunatamente per lei e sfortunatamente per il suo aggressore, riconobbe lo stile.
Tae Kwon Do.
Hwoarang,
capì, digrignando i denti. Quel gruppetto stava violando tutte le regole: andavano uccisi. Ma oltre a Hwoarang…
«Eddy! Attenzione a Ling Xiaoyu!» urlò al suo partner. Quegli sprovveduti davvero credevano di battere lei. Ci voleva molto di più di questo.
Non avevano idea di cosa li aspettasse.
Un rumore di ingranaggi, una macchina in azione. Nina si voltò di scatto, fiutando il pericolo.
E poi, il buio.
«Chi è Nancy? Che nome orribile è mai questo e perché Jin ha chiamato un robot Nancy!?» sbraitò Ling Xiaoyu, affacciandosi dalla cabina comandi situata nel petto dell'enorme macchina.
«Infatti, chi cazzo è questa stronza di Nancy?!» le fece eco Hwoarang.
Asuka, sebbene fosse scocciata dalla futilità a cui pensavano i suoi partner, non poté evitare che un angolo delle sue labbra si inclinasse verso l’alto. Poi, scorse la sagoma di Lili avvicinarsi. Sentì un tuffo al cuore. Lili. Represse l'impulso di stringerla a sé conficcandosi le unghie nei palmi.
Lei la pungolò con una gomitata. «Che ti avevo detto io? Hwoarang non odia per niente Jin Kazama» le sussurrò all'orecchio. Asuka ignorò il brivido che le scese lungo la spina dorsale. «Ora occupiamoci di quell’altro.»
Non finì nemmeno di parlare che Hwoarang, con un grido da battaglia, si lanciò addosso a Eddy Gordo. «Brutta bestia, la gelosia» fu il commento arguto di Lili.


N/D: manca un altro po'!

  
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