Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |       
Autore: MissAdler    02/01/2019    14 recensioni
Post quarta stagione. FF in più capitoli, che cercherò di aggiornare abbastanza velocemente, in cui troviamo John ancora profondamente segnato dagli ultimi drammatici eventi della sua vita.
Genere: Angst, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ridi della notte,
del giorno, della luna,
ridi delle strade
contorte dell’isola,
ridi di questo goffo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morirei.

Pablo Neruda

 

 

22 marzo 2017

 

John sta ridendo.

Guarda uno stupido film in tv e ride.

Dodici muscoli facciali si stanno contraendo in questo momento sul viso di John Watson.

Gli sollevano gli zigomi stirandogli le guance appena imporporate.

Stringono le orbite oculari, creando quattro sottilissimi solchi ai lati degli occhi.

Portano indietro le labbra fini, facendole quasi scomparire e rivelando la dentatura superiore.

Altri due muscoli sollevano i lati della bocca, evidenziando le rughe naso labiali.

E pensi siano proprio quelle a conferirgli un'aria diversa. Più matura.

John è bello quando ride.

John è bello anche quando invecchia.

È facile accorgersene.

Non è più il ragazzo con il bastone che conoscesti al Barts:

goffo e con quell'espressione sempre un po' interdetta.

Non ha più il sorriso a fior di labbra e non sgrana gli occhi ogni volta che fai una deduzione.

È invecchiato ora, il tuo John.

Gli ultimi eventi l'hanno eroso silenziosamente,

come una roccia che si consuma sotto il perpetuo scrosciare di una cascata.

Eppure è ancora incredibilmente bello.

Anche se non porta più quegli orribili maglioni ridicoli e pacchiani, che tu adoravi segretamente, con lo stesso tenero trasporto con cui adoravi il biondo cenere dei suoi capelli corti da soldato.

Ora John si veste bene. E quel ciuffo grigio pettinato all'indietro lo rende stranamente...attraente.

Sì, John Watson è decisamente attraente.

Che poi in realtà lo è sempre stato, in un modo tutto suo che ora è diverso, forse più lampante.

 

 

Scorrono i titoli di coda. Spegne il televisore sbuffando appena.

Non ride più adesso, si porta il bicchiere alle labbra e manda giù l'ultimo sorso di Brandy.

Ne ha bisogno, John, in certi momenti.

Come se servisse a far tacere una qualche voce nella sua testa che non ha voglia di ascoltare.

Si alza pigramente dal divano posando gli occhi stanchi su di te, che te ne stai seduto scompostamente, in pigiama e vestaglia, sulla tua poltrona di pelle,.

Sta per dire qualcosa ma si limita a deglutire appoggiando il bicchiere vuoto sul tavolino.

Poi un sospiro lascia le sue labbra tese.

Non lo vedrai più ridere per oggi, ne sei certo.

Conosci ogni microespressione di quel volto e sai che ora John è triste.

Una tristezza che ormai è quasi abitudine;

perché triste lo è sempre, nonostante faccia finta di niente.

E ti ripeti che vederlo così è il prezzo che paghi per essere ancora vivo, mentre Mary è morta.

Ci sei, eppure ti senti di troppo, nonostante lui si sia deciso a tornare da te.

Sei un uomo inutile, non puoi far altro che assistere impotente all'inesorabile declino del suo spirito.

La fiamma del tuo unico portatore di luce è sempre più fioca e tu non sai come alimentarla.

Non puoi far altro che subire il suo dolore in silenzio.

Ora ti sorprendi a pensare che John è bello anche quando piange.

Dio solo sa quanto tu muoia un po' ogni giorno, mentre lo vedi contorcersi in muti singhiozzi senza lacrime, senza respiro, senza tregua.

E vorresti riuscire salvarlo, lo vuoi disperatamente, con ogni fibra del tuo essere.

Il tuo palazzo mentale è diventato un mausoleo che hai eretto in memoria del suo sorriso,

perché anche dietro le sue risate più scroscianti percepisci un'amarezza persistente e desolante.

Anche adesso vedi le guance umide e le spalle scosse dal tremore.

Vedi tutto questo anche se non c'è. Non apparentemente. Solo tu riesci a dedurre quel dolore.

E vorresti alzarti, attraversare il salotto e stringerlo così forte da fargli male, accarezzargli con le labbra i capelli grigi, il naso, il mento, quelle meravigliose rughe naso labiali.

Vorresti far uscire dai suoi occhi tutte le lacrime trattenute, solo per poterle bere.

E poi di certo non sapresti fermarti e finiresti per baciarlo sul serio.

Sei dannatamente banale Holmes, eppure non puoi farne a meno.

Devi sapere che cosa si prova a baciare John Watson, ad avere la sua pelle sotto le dita, il suo respiro in faccia. Devi sperimentare la forza delle sue braccia, la consistenza delle sue labbra, il sapore della sua saliva...

Ci sarà un accenno di barba su quelle guance?

Oggi non si è rasato, potresti sentirlo al tatto, ti basterebbe una carezza...

“Buonanotte Sherlock.”

Esiti soltanto un istante, mentre lo vedi scomparire in corridoio.

Anche oggi è andata così.

“Buonanotte John.”

   
 
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: MissAdler