Recensioni per
When you smile
di MissAdler
Eccomi qui! Era da tempo che questa storia stava nelle seguite, e non vedevo l'ora di avere un secondo di tempo per venire qui e recensirla. |
Carissima missAdler, <3 |
Arrivo finalmente anch’io a lasciare qualche osservazione a questa tua storia che, da troppo tempo, ma purtroppo non è l’unica, occhieggia da mesi tra quelle da recensire e mi accorgo che sono preceduta da molti interventi di altri lettori. Questo mi fa piacere perché le ff che meritano dovrebbero avere sempre un riscontro del gradimento che trovano nel fandom. |
Ciao cara, eccomi qui per lo scambio del Giardino, perdonami la recensione corta ma è un orario infame 🙈 |
Io sono completamente innamorata del tuo stile. |
Ciao ** |
Ciao cara^^ |
Sono imperdonabile, davvero... sono qui per lo scambio a catena e mi scuso per non essere riuscita a passare prima T___T |
Ciao sono qui per l'abc delle recensioni del giardino di efp. |
Ciao! |
Veramente veramente bello! Nono conosco molto la serie, ma mi ha coinvolto subito! 😍 |
Ciao MissAdler! |
Cosa devo dire MissAdler mi sorprendi sempre di più!!! |
Ciao, la prima cosa che mi sento di dirti è che questa storia già mi piaceva fin dalla citazione in alto alla pagina. Adoro Neruda (ma poi, c'è qualcuno che non lo ama?) e poi i versi che hai scelto, tratti da Il tuo sorriso... mi è piaciuto da morire già soltanto per quello. Naturalmente poi ho apprezzato anche l'affinità con quello che poi il capitolo contiene, con l'elemento della risata che introduci con la citazione e riporti fino alla fine. A mio avviso è molto importante far quadrare anche queste cose, che sembrano piccole ma in realtà mostrano quanto l'autore è consapevole di quanto ha scritto. Le citazioni sono meravigliose da usare, ma il rischio di usarne una che magari è bella ma non c'entra niente, è sempre dietro l'angolo. Tu sei stata bravissima e anche per come hai strutturato il capitolo. Che è piuttosto breve e completamente incentrato su una singola scena, ovvero Sherlock e John a Baker Street, in un momento che, apparentemente non nasconde nulla di più profondo. John guarda un film, ride, sempre felice e spensierato. Tutto normale. O quasi. Già perché l'occhio attento e vigile di Sherlock riesce a cogliere anche le cose che John non dice, la sua sofferenza, il sorriso che si spegne e il divertimento che svanisce del tutto. Se paragonata a ciò che in realtà prova, la risata di John sembra un qualcosa di lontano e di poco importante, quasi di frivolo. Non lo è affatto, a mio avviso. Perché si può pensare che John sia riuscito, anche se soltanto per un istante, a staccare il cervello e a lasciarsi andare completamente. Ma come succede spesso alle persone dai pensieri (o dolori) profondi, le risate svaniscono e resta soltanto il silenzio. E succede qui. Davanti a questo Sherlock che vorrebbe dire un milione di cose e farne altrettante, ma che non fa nulla e si limita a dare la buona notte. Uno Sherlock che sembra già perdutamente innamorato e che, forse, proprio per questo, non fa nulla per far andare avanti le cose. John è un uomo chiuso, ermeticamente. Non servirebbe a nulla forzarlo e infatti Sherlock lo sa e, come fa spesso, tace e non dice nulla. |