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Autore: _martab    04/01/2019    0 recensioni
《-Torna da me.- gli disse.
James si voltò, ghignando. -Farò tutto il possibile.-
-Giura, Potter!-
-Te lo giuro solennemente, Evans.-》
Il principio della storia più amata e conosciuta al mondo. L'amore, contrastato e segnato dal destino, di due giovani maghi. L'amicizia più forte che sia mai esistita, così come è iniziata e si è evoluta nel tempo. Una storia emozionante, divertente ed unica. James Potter, Lily Evans e i Malandrini. L'odio, l'amore, il coraggio e la profezia. Il resto, come si usa dire, è storia.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il sole era rovente, per essere il primo settembre. Sembrava più una giornata tipicamente estiva, con il cielo limpido e l'aria tiepida. La gente camminava, stancamente, tra le strade affollate di Londra, sventolandosi con un giornale o una cartolina e parlando con il vicino. C'era chi si affrettava verso gli uffici, chi si piazzava davanti ai climatizzatori per rinfrescarsi, chi vagava tra i negozi stracolmi e chi si avviava verso la stazione per prendere il treno. Quella mattina, King's Cross era colma di gente, come tutti gli anni. Ragazzi di tutte le età, trascinavano i loro bauli tra la folla. Qualcuno aveva anche delle gabbie con civette schiamazzanti, che attiravano le occhiate dubbiose dei passanti. Gli studenti della millenaria scuola di magia e stregoneria di Hogwarts stavano per partire, pronti ad affrontare un nuovo anno. L'orologio segnava le 11 meno due minuti e tutti, sull'Espresso, erano impazienti e felici. Tutti, tranne due ragazzi in uno scompartimento altrimenti vuoto. Uno di loro aveva il naso attaccato alla finestra, in attesa. L'altro, invece, si teneva la testa fra le mani e parlava debolmente.

 

-Manca un minuto.- 

 

Remus Lupin si passò le dita tra i folti capelli color caramello, sbuffando esasperato a quell'affermazione. Aveva gli occhi grigi puntati sul vetro della finestra e scuoteva impercettibilmente il capo. 

 

-Lo so, Peter.- 

 

Quest'ultimo si era alzato e percorreva a grandi passi lo scompartimento, torturando i capelli castani.

 

-Stavolta lo perdono, Lunastorta!- disse, lasciandosi cadere sul pavimento.

 

-Stavolta li uccido!- inveì lui, cercando di dare un pugno alla porta, nello stesso istante in cui si spalancò e, per poco, non colpì il naso di un ragazzo che stava entrando, con il fiatone. Aveva il volto stravolto, ma con un sorriso luminoso. I capelli scuri gli incorniciavano il bel viso, mettendo in risalto gli occhi argentati.

 

-Sirius! Oh sia benedetto Godric Grifondoro!- esultò Peter, ancora disteso a terra. Remus invece sembrava ancora preoccupato.

 

-Dov'è James?-

 

Per tutta risposta una furia dai capelli neri entrò, trascinandoli a terra. 

 

-Ce l'abbiamo fatta!- disse, disteso su Remus e Peter, sistemandosi gli occhiali sul naso. Si rimise in piedi, con un balzo e si passò la mano nei capelli disordinati, ottenendo un effetto ancora più confusionario. Saltava da un piede all'altro, eccitato, sotto gli sguardi seri di Remus.

 

-Andiamo Lunastorta, perché mi guardi così?- chiese, appoggiandosi alla finestra.

 

-Perché sei un incosciente!- urlò lui in risposta, per poi indicare Sirius, disteso a terra. -E tu! Brutto cane pulcioso! Sei ancora più incosciente! Stavate per perdere l'Espresso! È il nostro ultimo anno, maledizione! Dovreste essere più responsabili!-. Ci fu un attimo di silenzio, rotto dalle risate di James, Sirius e Peter, che fecero esasperare ancora di più il povero Remus, ma che alla fine si unì al coro. Stavano ridendo da qualche minuto, quando la porta dello scompartimento si aprì di nuovo. Un tipo alto e muscoloso si affacciò, tenendo una mano nei capelli castani. Passò gli occhi azzurri sui malandrini, ancora intenti a ridere. 

 

-Salve, compagni di avventure!- esordì.

 

-Ehi, Frank!- lo salutò Sirius.

 

-Le urla di Remus si sentono in tutto il treno.-

 

Frank Paciock prese posto nello scompartimento. Era un Grifondoro del loro anno, nonché Portiere della squadra capitanata da James. 

 

-Paciock, non dargli pretesti per sgridarci ancora.- lo riprese Sirius, fingendosi serio.

 

-Ai suoi ordini, Black! Allora ragazzi, io vado da Alice, mi starà cercando.-

 

-Alice?- domandò James, bloccando Frank sulla porta.

 

-Sì, la mia ragazza. Capelli neri, lentiggini, occhi scuri. Alta più o meno così.- fece un segno con la mano all'altezza della sua spalla. -La vedi ogni giorno da sette anni. Hai presente?- 

 

-So chi è la Prewett! Mi chiedevo solo se fosse con le sue amiche, così per curiosità.-

 

Sirius esplose in un latrato divertito, così come Peter. Remus alzò un sopracciglio, dubbioso. E Frank alzò gli occhi al cielo.

 

-Si, James. Ma lei non vuole vederti!-

 

-Lei?- 

 

-Non fare il finto tonto, Potter. Sai di chi parlo.-

 

Effettivamente James sapeva a chi, Frank, si stesse riferendo. Da qualche anno ormai, le correva dietro. Ne era a conoscenza tutta la scuola. Ma lei gli dava un gran da fare, non ne voleva sapere proprio nulla. Forse era questo che spingeva James a cercarla: il fatto che lei fosse l'unica ragazza di Hogwarts a disprezzarlo e a non cadere ai suoi piedi. Lei, con i suoi capelli rosso sangue. Con quegli smeraldi messi al posto degli occhi, che ti ipnotizzavano. Quella spruzzata di lentiggini sulla punta del naso, le labbra rosa sorridenti. Lei lo odiava con tutta se stessa, ma lui non si arrendeva. 

 

-Quest'anno cederà!- annunciò, come ogni anno.

 

-La Evans ti ha mostrato il suo disprezzo in maniera palesemente evidente.- notò Peter.

 

-L'amore è un sentimento forte tanto quanto l'odio. Non c'è differenza!- 

 

-James, penso che l'unica cosa che ti darà saranno insulti e calci, se non la smetti.- fece Sirius.

 

-Se magari qualche suo amico gli parlasse di me. Per esempio Remus..- cominciò Ramoso.

 

-Scordatelo!-

 

-..o Frank!- gli rivolse lo sguardo da cucciolo bastonato.

 

-No! Ho già litigato con Alice per questa tua ossessione.- rispose lui, uscendo.

 

James si sedette, sconsolato, cercando di afferrare una cioccorana dal pacchetto di Remus, il quale gli colpì la mano, mettendosi al riparo da quel furto.

 

-Brutto ladro, cornuto!-

 

-Dammi il cioccolato, tirchio di un lupo!-

 

-Mai! Dovrai passare sul mio cadavere.-

 

-James..- fece Peter

 

-Sei un ingrato. Dammi il cioccolato!-

 

-Non ci penso nemmeno.-

 

-James.-

 

-Zitto Peter. Lunastorta, dammelo!-

 

-Quando Sirius darà un bacio a Mocciosus, avrai il mio cioccolato.-

 

-Io non darò mai un bacio a Mocciosus!- urlò sdegnato, Felpato.

 

-Remus sei un essere inutile!-

 

-Grazie!-

 

-James!- Peter era allarmato.

 

-Che?-

 

-Tu sei un caposcuola?-

 

-Sì!-

 

-Non dovresti essere a parlare con i Prefetti e gli altri Caposcuola?-

 

James sbiancò e cominciò a correre per il treno, spalancando uno scompartimento.

 

-Eccomi!-

 

-Potter! Grazie per averci degnato della tua presenza.- la McGrannit lo squadrava, dietro gli occhiali.

 

-Si figuri, professoressa.-

 

-Non tolgo punti alla tua casa solo perché tecnicamente non è ancora iniziato l'anno scolastico.- Ramoso stava per rispondere, ma venne bloccato da una mano che lo trascinava indietro. Voltandosi, vide una ragazza dai capelli rossi che lo fissava, con astio.

 

-Evans, che piacere rivederti.-

 

-Piacere tutto tuo, Potter. Che ci fai qui? Sei un caposcuola?-

 

-Sì, strano vero?-

 

-Non è possibile. Io ero convinta che Remus..-

 

-Non se l'è sentita.- James aveva assunto uno sguardo serio.

 

-È..per..?-

 

-Per il suo piccolo problema peloso, sì.-

 

Lily Evans era l'unica, al di fuori dei malandrini, a sapere della maledizione che Remus Lupin era costretto a scontare ogni mese, alla luna piena. L'aveva scoperto l'anno precedente, quando erano entrambi Prefetti, e Remus si era fidato di lei così tanto, da averle detto la verità.

 

-Non fare quella faccia, Evans. Guarda il lato positivo. Passeremo molto più tempo insieme!-

 

-Potrei vomitare.-

 

-Magari potremmo andare a..-

 

-No! Non ci vengo ad Hogsmade con te, Potter.-

 

-Potter, Evans. Se avete finito io continuo!- tuonò la McGrannit. Lily abbassò lo sguardo, mortificata e pestò il piede di James, che stava per rispondere.

 

-Ecco gli orari delle ronde- distribuì un foglio a tutti i presenti -siate responsabili. Buon lavoro!- disse e uscì.

 

-Guarda Evans, la nostra prima ronda è domani.-

 

Lily non ebbe il tempo di rispondere, perché una voce smielata arrivò alle loro spalle.

 

-Potter, levati dai piedi.- Entrambi riconobbero quella voce, James ghignò e Lily rabbrividì.

 

-Mocciosus, che piacere!-

 

-Finalmente hai conquistato la Evans?-

 

Lily gli rivolse uno sguardo incredulo, non riuscendo a proferire parola.

 

-Oh no, è più difficile del previsto.- fece Ramoso.

 

-Eppure io pensavo che le mezzosangue fossero piuttosto facili.-

 

La rossa strinse i pugni, voltandosi verso James. Anche lui aveva i pugni serrati, ma continuava a ghignare. Notò, per un attimo, quanto quel sorriso fosse duro e forzato e come i suoi occhi nocciola fossero scuri e impassibili. Severus Piton sembrava soddisfatto. Lily non riusciva a credere, ancora, che quell'essere spregevole fosse stato il suo migliore amico. Le affiorò alla mente la prima volta che lui l'aveva insultata, chiamandola sudicia mezzosangue, e ricordò tutte le volte che aveva cercato di chiederle scusa, fino alla rottura decisiva, prima delle vacanze, quando gli aveva urlato contro tutto il suo rancore e la sua delusione, additandolo come traditore.

 

-E questo, quale dei tuoi amici Mangiamorte te l'ha detto? Sai non penso che tu abbia mai avuto la possibilità di stare con una ragazza, Mocciosus.- rispose James.

 

-Lily..- cominciò Piton.

 

-Non sarai mai al suo livello, mai.- concluse Ramoso, sprezzante. Lily sentì il cuore scaldarsi, impercettibilmente. 

 

-Saresti tu, invece, al suo livello?- chiese.

 

-Almeno io non sono uno schifoso traditore.-

 

-È una sudicia mezzosangue da quattro soldi, farà la fine che merita.- James perse il controllo a quell'affermazione. Afferrò il colletto della camicia di Piton e lo spinse verso la porta.

 

-Non azzardarti a toccarla, o anche solamente a pensare di sfiorarla con un dito o ti faccio pentire di essere nato.- sibilò. Severus guardò Lily e poi se ne andò. Ramoso continuò a fissare la porta, tenendo i pugni serrati. Lei aveva assistito a tutta la scena in silenzio, si sentiva ferita. Una parte di lei avrebbe voluto saltare tra le braccia di James, un'altra voleva urlare e prendere a calci il muro. Severus aveva detto esattamente quello che si aspettava di sentire, la sorpresa era arrivata da James. Quell'odioso sbruffone si era trasformato sotto i suoi occhi. Forse Remus aveva avuto ragione, tutte le volte che le aveva detto che James Potter era molto, molto di più di quello che credeva lei.

 

-Grazie.- 

 

Lui si voltò e la guardò, dubbioso.

 

-La Evans che mi ringrazia? Ho capito male? Ora Sirius mi dirà che si vuole sposare con Peter, e Remus che vuole entrare nella squadra di Quidditch.-

 

La rossa sorrise. -Non ho intenzione di ripeterlo, Potter.-

 

-Ora vieni ad Hogsmade con me?-

 

-Scordatelo! Siamo arrivati.- rispose lei, tentando di risultatare offesa. Si avviarono entrambi verso l'uscita. Sirius scorse Ramoso in lontananza e si avvicinò all'amico.

 

-James, che fine hai fatto?-

 

-Ho avuto problemi con creature viscide.- rispose quello, facendo ridere Lily. Felpato assunse un'aria sconvolta.

 

-La Evans sta ridendo? Non ti sta insultando? La fine del mondo è vicina! Ora dovrò sposarmi con Peter!-

 

-L'avevo detto io!- esclamò il moro.

   
 
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