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Autore: _martab    04/01/2019    0 recensioni
《-Torna da me.- gli disse.
James si voltò, ghignando. -Farò tutto il possibile.-
-Giura, Potter!-
-Te lo giuro solennemente, Evans.-》
Il principio della storia più amata e conosciuta al mondo. L'amore, contrastato e segnato dal destino, di due giovani maghi. L'amicizia più forte che sia mai esistita, così come è iniziata e si è evoluta nel tempo. Una storia emozionante, divertente ed unica. James Potter, Lily Evans e i Malandrini. L'odio, l'amore, il coraggio e la profezia. Il resto, come si usa dire, è storia.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il castello di Hogwarts si innalzava in tutta la sua magnificenza. Il sole, che stava per essere inghiottito dalle montagne all'orizzonte, colorava appena il cielo e creava strane ombre sulle torri più alte. Il prato che circondava la scuola era calpestato da centinaia di piedi, ansiosi di vivere un nuovo anno di magia. La folla si stava insinuando all'interno del castello, spingendosi con i gomiti e raggiungendo la Sala Grande. Le quattro tavolate si andavano riempiendo e, sopra di esse, fluttuavano delle candele spente. Il soffitto incantato era cosparso di stelle sparse su un mantello blu, creando un'atmosfera suggestiva. I fantasmi si muovevano tra gli studenti, salutando i vecchi conoscenti e dando il benvenuto a quelli del primo anno, che si accalcavano all'ingresso terrorizzati, sotto gli sguardi severi di Minerva McGrannit. Nel lato opposto della Sala, siedevano i professori e, al centro, Albus Silente. Con un cenno della mano invitò la McGrannit a prendere parola. -Buonasera, ragazzi!- esordì lei. La folla cessò immediatamente di far rumore, permettendole di proseguire. -Bentornati e benvenuti! Come tradizione inizieremo con la cerimonia dello Smistamento che assegnerà ad una casa i nuovi arrivati.-. Prese dalle mani di Silente un cappello malconcio e lo posizionò su uno sgabello. -Ecco! Il Cappello Parlante! Cominciamo...no Black, potrete mangiare quando finiremo.- Disse la professoressa quando una ragazzo nella tavolata del Grifondoro alzò pigramente una mano. Sirius, palesemente deluso da quella affermazione, poggiò la guancia sul tavolo, sconsolato. A quel punto il suo vicino tentò di prendere parola, ma venne nuovamente zittito dalla McGrannit. -Potter, non pensarci nemmeno!- Un mormorio di risate si diffuse in tutta la Sala, quando James cominciò a sbattere la testa sulla spalla di un accigliato Remus. La professoressa iniziò a pronunciare il lungo elenco di nomi partendo da una certa Amelia Abbot, che finì in Corvonero. -Mi chiedo come faccia ad anticipare i nostri pensieri.- borbottò Sirius. -Anni di pratica!- rispose Peter, dondolandosi sul posto. James picchiettava con un dito sul tavolo, sbuffando impaziente. Nel frattempo la McGrannit aveva posato il cappello sulla testa di Susan Baston, che venne smistato in Grifondoro. Un urlo si levò dalla tavolata, quando James, ancora con il viso tetro, venne afferrato da una ragazza dai capelli rossi, comparsa al suo fianco. -Potter, siamo Caposcuola. Dobbiamo accogliere i nuovi arrivati. Non mi deludere!- -Io non deludo nessuno, Evans.- Lily alzò un sopracciglio, e indicò con un dito Susan Baston, che si avvicinava al tavolo. -Vediamo che sai fare!- esordì la ragazza, incrociando le braccia. -Mai sfidare James Potter!- Lui alzò una mano, richiamando l'attenzione della bambina. Aveva un sorriso smagliante, tipicamente da James Potter, riflettè amaramente Lily. Susan avanzò timidamente e prese posto tra James e Lily. -Ciao! Io sono James Potter. Tu sei Susan, giusto?- -Io..si.- -Io sono Lily. Siamo i Caposcuola di Grifondoro, puoi parlare con noi se hai bisogno di qualcosa.- concluse lei. La bambina sorrise, mentre Jasper Jordan prendeva posto nel tavolo e veniva sottoposto alle stesse prediche. Quando l'ultima bambina venne smistata in Serpeverde, Silente si alzò. -Miei cari ragazzi, so di essere l'unico ostacolo tra voi e il nostro amato cibo, dunque non mi dilungo nei discorsi.- fece l'occhiolino a Sirius, che ricambiò prontamente sotto lo sguardo scettico di Lily. -Vi chiedo solo un attimo di attenzione. Il mondo lì fuori è in subbuglio, decine di babbani vengono uccisi ogni giorno da maghi come me e come voi. Probabilmente le vostre famiglie vi chiedono prudenza. Io vi chiedo coraggio e consapevolezza. Sappiamo benissimo chi è la causa delle morti. Voldemort è lì fuori, è vero. Ma siamo maghi anche noi! E noi abbiamo qualcosa che lui non avrà, mai: la certezza che la luce trionferà in ogni occasione.- Un coro di applausi si alzò dalle tavolate, con urla di sostegno e di appoggio. Gli studenti erano in piedi, alcuni, i più coraggiosi, stavano addirittura ritti sulle panche. Solo la tavolata dei Serpeverde mormorava silenziosa, picchiettando le mani sul tavolo. -Bene ragazzi, detto questo vi auguro una buona cena e una buona permanenza ad Hogwarts.- James prese posto, con la testa affollata da pensieri. Fisicamente era lì, ma mentalmente era lontano anni luce. Le parole di Silente gli rimbombavano nella testa. Il mondo lì fuori è in subbuglio. Voldemort. Voldemort. Voldemort è qui. Possibile che una persona un tempo così simile a loro, che mangiava su quei tavoli il loro stesso cibo e frequentava le stesse lezioni, ora stesse cercando di distruggere il mondo? Cosa spinge qualcuno a diventare un mostro? Tom Riddle era un mago, esattamente come lui. Le scelte che ha preso nella sua vita l'hanno reso una creatura tutt'altro che umana, priva di anima. Senza scrupoli di fronte ad una famiglia sterminata solamente perché non discendeva da una stirpe di purosangue ed erano dei nati babbani. Mezzosangue. Sentì una corda tirarsi nel suo cuore, una mano gelata stringergli lo stomaco. La sua Lily era una mezzosangue. La sua Lily che ora mangiava tranquillamente qualche posto lontano da lui, con le amiche. Quella ragazza ricca di coraggio e di valori si trovava involontariamente nella lista degli omicidi. E così come lei tante altre persone innocenti. No, James non avrebbe permesso a nessuno di farle del male. Avrebbe fatto tutto il necessario per proteggerla. Sempre. Avrebbe combattuto per la sua vita, accettando l'odio e mirando all'amore. Io vi chiedo coraggio. Io sono coraggioso. Nello stesso momento in cui lo pensò, capì che non era del tutto vero. James era coraggioso, certo. Ma non rifletteva e, agendo d'istinto, si metteva nei guai. Si sarebbe fatto ammazzare. Io sono imprudente. Un senso di impotenza lo avvolse. -James?- Sirius lo riportò alla realtà, pungendolo con una forchetta. -Che c'è?- rispose lui, più sgarbatamente di quanto volesse. -C'è qualcosa che non va?- chiese Remus, allarmato. -Vorrei poter fare qualcosa in più.- -Parli di Tu Sai Chi?- -Si, Peter.- -Quando compirai 17 anni..- -Quando compirò 17 anni potremmo essere già tutti morti, Remus! I mezzosangue..- -Non sei tu a dover salvare il mondo, Potter!- Inaspettatamente una voce femminile balenò alle sue spalle. -Dovresti essere tu allora, Evans?- James si era alzato in piedi. -Qualcosa in contrario?- Lily non lo eguagliava nell'altezza, ma alzò il tono della voce. Lui le afferrò i polsi. -Dovresti stare più attenta.- -So difendermi da sola!- -Lo so.- -Non sottovalutarmi solo perché sono una ragazza, o una mezzosangue!- James percepì un riferimento allo scontro avuto nel treno con Piton, qualche ora prima. Non riuscì a risponderle, perché si era allontanata a grandi passi. -Non ti sottovaluto, Evans. Sei troppo simile a me.- Io vi chiedo coraggio. Lei è imprudente. Lei è in pericolo.
   
 
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