Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: astria_morningstar    04/01/2019    1 recensioni
"Chi è quella biondina in panchina?" chiese Lev a Kuroo. Il ragazzo si voltò e rimase di sasso. In panchina seduta a fasciarsi un polso c’era la sua Zeze. Non era cambiata di una virgola, era sempre bellissima. A loro si erano intanto avvicinati Bokuto e Terushima curiosi di vedere a chi si riferisse Lev
"Quella è Azrael Sawamura, noi la chiamavamo l'indovina" disse Bokuto anche lui senza parole. Lev non fu soddisfatto della risposta cosi continuò a chiedere informazioni. Anche lui intrigava quella piccoletta
" L'indovina? Sembra simile al soprannome dello spilungone rosso della Shiratorizawa, solo che lei non incute terrore come lui". Kuroo e gli altri risero. Bokuto senza staccare gli occhi dalla ragazza rispose all'amico.
"Oh no mio caro Lev, lei è anche peggio del Guess Monster".
Genere: Azione, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tetsurou Kuroo, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Davvero? Non pensavo che il nostro Crappywaka potesse essere cosi stupido". I due ragazzi erano fermi sotto casa di Aze a finire il loro discorso sulle stupidaggini combinate da Tooru. Le era mancato. Dopotutto Tooru ed Hajime erano stati i suoi amici più stretti quando era all'Aoba Johsai. Il primo anno di liceo non fu cosi facile ma con loro al suo fianco si sentiva forte.
"Allora piccoletta io ti saluto che devo ancore finire i compiti per domani".  Hajime le scompigliò i capelli. Subito Aze rivolse all'amico uno sguardo truce per poi scoppiare a ridere.
"Promettimi che ti farai sentire".
"Prometto che mi farò sentire". Iwazumi sorrise dolcemente, cosa rara per lui che era perennemente serio, per poi andarsene nella direzione da cui erano arrivati poco prima. Aze ora era sola davanti a quella piccola villetta così familiare. Non era cambiato molto dall'ultima volta. I due ciliegi in giardino erano ormai in fiore e le aiuole erano perfettamente curate di sicuro il padre ci avrà dedicato un'intera giornata, come al solito. Da fuori si sentivano tante risate provenire dal piano superiore, molto probabilmente erano suo fratello e quei casinisti dei suoi amici.  Lentamente si era avvicinata al campanello per poi suonarlo con decisione. Si sentirono dei passi provenire dall'interno e poi la porta venne spalancata. Sull'uscio vi era un uomo sulla quarantina, i capelli neri gli incorniciavano il volto un po' spigoloso con un lieve accenno di barba, mentre i profondi occhi marroni la osservavano da dietro le lenti degli occhiali neri. Rimase un'attimo a fissarla poi le sorrise.
"Ciao papà".
"La mia bambina". Subito Aze si ritrovò stretta in un forte abbraccio.
"Papà n-non re-respiro".
"Ops scusami tesoro mi sono fatto prendere dal momento. Ma ora fatti vedere meglio". Gentilmente le afferrò le spalle per poi guardarla da capo a piedi. Si soffermò soprattutto sul giovane volto della figlia. "Aspetta aspetta, cos'è quel cerchietto al naso?".
"Si chiama piercing papà e si ti fa piacere saperlo ho anche dei tatuaggi". ll tono era molto tranquillo, sapeva che non si sarebbe adirato più di tanto. Lentamente il padre si prese il ponte del naso tra due dita e sospirò.
"Sbrigati a entrare prima che ti ammazzo". Sogghignando innocentemente Aze entrò trascinandosii la valigia dietro. Subito si tolse il trench che lasciò scoperte le braccia toniche e le spalle leggermente larghe per una ragazza. Indossava una maglioncino a maniche corte nero quindi il signor Sawamura notò subito uno dei tatuaggi della figlia .
"Sto zitto. Ora sbrigati e va a salutare tuo fratello, senza farlo morire di infarto per la sorpresa possibilmente". Le sorrise gentilmente per poi dirigersi nel grande open space e sedersi sul divano a finire di leggere il suo amato giornale. Alla velocità della luce la ragazza si tolse le scarpe e le lanciò dentro la scarpiera. La delicatezza non faceva parte delle sue virtù purtroppo. Una volta davanti il grade specchio dell'ingresso sistemò la frangia distribuendola su tutta la fronte, si tolse un po' della matita nera sbavata e girò l'anellino al naso. Avanzò verso le scale e le salì il più silenziosamente possibile. Una volta davanti la camera del fratello fece un forte sospirò e bussò. Le risate al suo interno cessarono per lasciare spazio ad una sola voce.
"Papà non devi bussare tranquillo, entra". Lentamente aprì la porta. Una volta spalancata notò un gruppo di ragazzi sparsi qua e là per la stanza, per non parlare del disordine che ha sempre regnato sovrano nella sua stanza. Daichi le dava le spalle quindi non vide che quella in realtà era la sorella. Subito tra i ragazzi riconobbe  alcuni volti familiari. Asahi, Suga, Nishinoya e Tanaka la guardavano a bocca aperta.
"Ehm.. amico voltati". Asahi disse il tutto con la bocca semispalancata e gli occhi puntati sull'amica.
 La schiena di Daichi si irrigidì e velocemnte si voltò.
"Ciao anche a te fratellone". Aze aveva fatto qualche passo dentro la stanza.
"Aze?". Il fratello intanto si era alzato e la guardava come se fosse un clone.
"Si Daichi quello è il mio no..AHIA DAICHI MI FAI MALE! DAI PESI!!". Il fratello si era letteralmente lanciato su di lei facendola precipitare a terra con lui sopra. La stringeva a sè come se potesse svanire da un momento all'altro, così Aze fece lo stesso.Le era mancato. Il suo adorato fratello. L'unico che l'ha sempre sostenuta in ogni sua decisione anche quella più assurda e impensabile.
"Mi sei mancata piccolo uragano".
"Anche tu mi sei mancato". I due si era staccati dall'abbraccio e Daichi aveva aiutato la sorella a rimettersi in piedi. Ma nemmeno il tempo di tornare con i piedi per terra che Nishinoya e Tanaka le si erano gettati contro facendola finire a terra, nuovamente.
"AZE-SENPAI!".
"Noya, Tanaka..AVETE 5 SECONDI PER LEVARVI DA MIA SORELLA!". Subito i due si staccarono dalla ragazza e iniziarono a inchinarsi come due matti.
"Ragazzi tranquilli. Ahh..Direi che è tutto tornato alla normalità". Tutti i ragazzi risero alla sua affermazione, poi lei si voltò verso Suga e Asahi.
"Avete intenzione di venirmi a salutare o devo fare sempre tutto io?".
"Sei sempre la solita testa calda tu eh?".  Suga voleva troppo bene a quella ragazza e cosi si lasciò andare in un caldo abbraccio.  Era arrivato il momento di Asahi. Quando si trovò di fronte alla biondina si rese conto di quanto effettivamente fosse piccola in mezzo a tutti loro, anche se aveva 18 anni. Le guance del ragazzo si colorarono di rosso, aveva sempre avuto un debole per la sorella dell'amico, e Aze non potè non notarlo. Le scappò un sorriso.
"Ciao Gigante". Asahi le sorrise.
"Sei tu che sei piccola".
"Ehi il mio metro e settanta va più che bene, siete voi che siete grandi. Però ora vorrei sapere chi sono quei quattro". Aveva spostato la sua attenzione sui quattro ragazzi sul letto del fratello che la guardavano con sguardi interrogativi. Suga si fece avanti mettendole un braccio sulle spalle.
"Loro mia cara sono coloro che ci hanno aiutato a battare la Shiratorizawa. Il piccoletto è Hinata Shoyo" disse indicando il più piccolo dei tre con una capigliatura di color rosso fuoco e i grandi occhi marroni.
"Piacere di conoscerti."
"Lo spilungone con gli occhiali è Kei Tsukishima". Il ragazzo la guardò ma non disse nulla.
"Il suo amico è Yamaguchi Tadashi, il nostro fantastico pinch server". Yamaguchi subito diventò rosso fino alla punta delle orecchie. "Pia-piacere".
"Infine lui è.."
"TOBIUCCIO". Solo ora la ragazza aveva riconosciuto quella capigliatura e quello sguardo. Kageyama subito sgranò gli occhi e si alzò di scatto dal letto andando davanti alla ragazza.
"TU?! Scherziamo?! Ma cosa diamine hai fatto ai capelli e..e.. prima non avevi questa aspetto cosi...Spaventoso". Ora i due erano uno di fronte all'altra. Aze non si mosse di un millimentro semplicemente fisso il ragazzo davanti a sè. Kageyama Tobio o anche il Re del Campo, un misto di freddezza e passione.
"Ah e per la cronaca, non chiamarmi Tobiuccio!". Kageyama odiava quel soprannome e lei lo sapeva alla perfezione. Infatti fin dal primo momento che si erano conosciuti non ha mai smesso di chiamarlo così. Aze si trattenne il più possibile ma non ci riuscì. Infatti scoppiò in una fragorosa risata seguita poi dagli altri. Appena tutti si placarono inzio lei a presentarsi ai nuovi amici del fratello.
"Comunque ragazzi, io sono Azrael Sawamura, ho 18 anni e da aprile frequenterò il 3° anno al liceo Karasuno".
Tutti esultarono alla sua affermazione. Poi Hinata le si avvicinò. Solo in quel momento si rese conto che quel ragazzo era solo pochi centimetri più alto di lei.
"Giochi anche tu a pallavolo come il nostro capitano?". A quella frase abbassò lo sguardo sui suoi piedi e fece un profondo respiro. Poi alzò lo sguardo e rispose al rosso.
"Giocavo, ho lasciato". Fece un nuovo sospiro e iniziò a raccontare loro la sua storia con la pallavolo.
"Giocavo come opposto e universale alle scuole medie dove ho incontrato Tobiuccio, Tooru e Iwazuimi, quest'utlimi in particolare furono coloro che mi aiutarono maggiormente nel mio primo anno all'Aoba Johsai. Ero un po' presa di mira da tutti a causa dei miei lineamenti e colori cosi diversi. Facevo parte della femminile e fin da subito l'allenatore mi fece entrare nella rosa titolare, facendo si però mise una ragazza del 2° in panchina. Tutte le giocatrice si adirarono e mi iniziarono a fare brutti scherzetti. Io non ho mai avuto un carattere docile anzi il completo opposto. E così iniziarono i problemi, soprattutto in partita. Come minimo ad ogni partita ricevevo un richiamo per la condotta, fino a che un giorno non fui addirittura costretta ad andare in pachina". Aze non si vergognava di quanto era accaduto dopotutto lo faceva per difendersi. I quattro ragazzi la continuavano a guardare in attesa del continuo, anche lo spilungone biondo la stava seguendo.
"Un giorno, alla fine partita di una delle ultime partite, una mia compagna mi iniziò ad insultare pesantemente dicendomi che non meritavo il posto in titolare perchè non solo causavo problemi ma anche perchè secondo loro non avevo talento. Presa dalla rabbia le diedi un pugno sul naso e da lì parti una rissa. Naturalmente quella che venne accusata di tutto fui io e cosi mi presi una bella squalifica per cattiva condotta. Da quel momento iniziai ad allenarmi con la maschile. Tooru, Iwazumi e tutta la squadra mi hanno aiutato. Tutti compreso l'allenatore mi hanno fatto perfezionare il mio talento nascosto e le mia innata bravura nel murare e prevedere gli avversari. Ero felice anche se non potevo giocare le partite. Poi un giorno accadde l'imprevedibile atterai male dopo un muro, e per evitare di sbattere la testa andai indietro con le mani slogandomi il polso destro". In quel momento intervenne il fratello che fino ad allora non aveva fatto altro che ascoltare quella storia per la centesima volta.
"Quello fu il pretesto di nostra madre per allontanarci, così prese con se Aze ancora minorenne e si trasferirono a Tokyo". La sorella gli sorrise e poi fini il suo racconto. "Lì ho frequentato un anno alla Nekoma e.."
"CONOSCI KUROO E KENMA?!". Hinata l'aveva interrotta e la guardava con gli occhi pieni di curiosità come quelli di un bambino.
"Si e anche molto bene. Conosco anche quel pazzo scatenato del suo amico Bokuto. Sono stati loro a darmi  il soprannome con il quale mi chiamavano anche le mie compagne di squadra alla Nekoma". Istintivamente le venne da ridere al pensiero di quei due pazzi.
"Come ti chiamavano?". Questa volta fu il turno di Nishinoya che anche lui come Hinata non conosceva tutti i particolare della vita dell'amica a Tokyo.
"Ero chiamata Guesser. Il mio muro a lettura, i miei attacchi imprevedibili e il saper prevedere qualsiasi giocata avversaria mi aveva fatto guadagnare tale nome. Ma tutto è anche grazie alle mie compagne di squadra che hanno sostenuto tutte le mie pazzie. Naturalmente all'inizio non potevo giocare seriamente con un polso slogato, ma anche quello mi ha aiutato a scoprire alcuni lati di me stessa che non conoscevo".
"Come se un polso slogato facesse  la differenza.."
"Tsukki non essere sgarbato!"
"Tranquillo Tadashi, avrà la possibilità di vedere cosa intendo a breve". Tutti mi guardarono straniti.
"Se me lo concedete mi piacerebbe allenarmi con voi". La richiesta fatta con cosi tanta sicurezza dalla ragazza spiazzò tutti. Anche il fratello.
"In realtà potresti proprio entrare a far parte della squadra. Ora che ci siamo qualificati per i nazionali dovremmo aspettare un po' prima che comincino e da quello che ho capito si sta organizzando un torneo misto per Dicembre". Daichi guardò con uno sguardo d'intesa la sorella seduta sul pavimento, poi si rivolse alla sua squadra.
"Voi ragazzi che ne pensate?".
"ASSOLUTAMENTE SI!".
"Allora sorellina che ne dici? Vuoi entrare a far parte della Karasuno?"
"Si".
"Bene ragazzi diamo il benvenuto a Aze nella nostra squadra. KARASUNO FIGHT!"
"FIGHT!".
Fu proprio in quel momento che Aze si sentì finalmente a casa.​
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: astria_morningstar