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Autore: Asriel    04/01/2019    0 recensioni
Un ragazzo passeggiava vicino al Monte Ebot, aveva visto un’apertura e ci si addentrò, inciampando in una radice di albero cadde in un buco piuttosto grande e si ritrova nel posto in cui gli umani avevano rinchiuso i “mostri”.
Il ragazzo si avventura nel sottosuolo e conosce molti personaggi, spinto dalla voglia di tornare a casa, si ritrova in un’avventura spassosa in compagnia dei suoi nuovi amici.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Asgore Dreemurr, Flowey, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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The ruins
Capitolo 1
All’improvviso qualcosa o qualcuno fece svanire quei piccoli proiettili dell’amicizia o proiettili mortali.
 
Vidi che quel coso con i petali gialli venne allontanato con una specie di fiamma e poi sentii una voce –Che creatura miserabile, prendersela con un ragazzo povero e indifeso come te.- affermò, poi mi chiese -Ciao io mi chiamo Toriel, tu come ti chiami?- dopo essermi ripreso dalla mia quasi morte per mano di un fiore le dissi -Mi chiamo Felix, piacere di conoscerti.-
Toriel mi accompagnò in un’altra stanza dove c’era un arco chiuso, percose una strada precisa su delle mattonelle e schiacciò una leva… la porta iniziò ad aprirsi. Che posto stupendo pensai guardando gli immensi corridoi viola, con delle mattonelle perfette e lucide; i pavimenti erano brillanti e viola su cui spiccava un sentiero rosa.
Lei mi accompagnò nell’unica strada che c’era, ma venni attaccato da una rana molto triste, che mi tirò addosso delle specie di lucciole, che cercai di schivare, ma me ne presi un paio in faccia. A quel punto Toriel guardò malissimo la rana, che corse via.
Mi fece vedere un sentiero con delle punte affilate, con dell’acqua ai lati.
Le dissi –Scusa, Toriel mi sembra un po’ pericoloso attraversarlo.- lei mi prese per mano e mi fece fare la strada con lei. Quando fummo arrivati mi disse –Hai ragione, per questo ora ti farò esercitare con un piccolo puzzle facilitato- saranno 5 pezzi da mettere insieme, qualcosa di più difficile no? Pensai, ma in quel posto “puzzle”  significava tira giù le leve giuste o non potrai passare.
Era più facile di quello che pensassi dato che le leve giuste erano segnate con una scritta gialla piuttosto grossa, cosa che non c’era in quelle sbagliate. Tirai quelle giuste e gli spuntoni che bloccavano il passaggio, nonostante fossero di dieci/quindici centimetri, si abbassarono.  Ci passammo e vidi un pupazzo, -Vai e parla con quel pupazzo.- mi incitò. Io mi avvicinai e dissi –Ciao!- Toriel saltava dalla gioia.
Passammo sotto l’arco e mi disse -Devo sbrigare una cosa urgente.- e poi corse via lungo il corridoio, io cercai di correrle dietro ma era troppo veloce.
Oltrepassai una colonna molto sospetta e dietro ci trovai Toriel, evidentemente era un “prova” mi dissi. Lei mi fece un sorriso come per dire “sei stato bravo” e poi si chiese a voce alta   -Come farò a chiederti se va tutto bene mentre siamo a distanza?-  poi si mise una mano in tasca e tirò fuori un telefono di marca W. D., me lo consegnò e scomparve.
Poco dopo aver attraversato un altro arco mi chiamò e chiese –Cosa preferisci cannella o butterschotch?-
Le dissi insicuro –Butterschotch- perché la cannella non mi piaceva molto. Feci qualche altro passo, ma lei mi richiamò e mi chiese di nuovo -Non è che ti fa schifo la cannella vero?-
 –La cannella non è una delizia ma non mi fa schifo.-
Questa volta stetti fermo per un secondo e mi chiamò di nuovo chiedendo –Non è che hai qualche allergia vero?-
Mi stavo stancando ma risposi ugualmente –Non ho nessuna allergia, non che io sappia, ma non devi dire qualcos’altro prima di chiudere la chiamata?- che lei chiuse subito dopo.
Non più distratto dalle chiamate, vidi una piccola rana come quella che mi aveva attaccato, mi disse –craCiao, craQuando craVedi craChe craUn craMostro craNon craVuole craCombattere craRisparmialo craTi craPrego.-
Gli risposi cercando di imitarlo -craCerto.-
Mi diressi verso la porta in alto vicino alla rana ed entrando vidi una ciotola su una colonna con delle caramelle colorate; ne presi un paio, ma le presi troppo velocemente e quindi caddero tutte, riversandosi sul pavimento e poi uscì velocemente da lì.
Andai in basso e vidi una stella zoppa e gialla roteare sopra le foglie marroni sul pavimento del corridoio, mi avvicinai e la mia anima si riempi di asssolutamente niente, però le mie ferite si rimarginarono quasi subito. Ovviamente per mia fortuna venni attaccato da una carota, che mi disse –Vuoi cenare?-
Gentile pensai, risposi –Si grazie, ho un po’ di fame-
Poi mi disse –Prendi quelli verdi-
Mi lanciò addosso delle carote e tra cui alcune verdi; non ne presi quasi nessuna, ma il vegetale scomparì in un secondo.
Uscì da quel corridoio che non volevo più rivedere e mi ritrovai un fantasma davanti, che stranamente era appoggiato a terra sopra le foglie. Mi avvicinai impaurito e vidi che dormiva beatamente, così gli diedi  un calcio e lui si svegliò. Da qualche parte iniziò una musichetta molto carina e spettrale.
Iniziò a “combattere” a modo suo cioè piangiendomi addosso le sue lacrime acide che rimbalzavano ovunque; dopo avergli sorriso si calmò e disse –Guarda questo-
Iniziò a far salire le sue lacrime verso l’alto formando un cappello e in seguito mi chiese –Ti piace?-
Per farlo sentire meglio gli dissi –Sì, è stupendo-
Sentendo quelle parole iniziò a scomparire dicendo con un filo di voce –Mi chiamo Napstablook, addio.-
Io andai in alto, perché da destra proveniva un odore nauseante. C’era un corridoio senza niente e lo percorsi velocemente pensando di essere inseguito da qualcuno. Nella stanza di fianco c’erano tre colonne e tre leve (giallo, rosso, blu) che a ogni stanza si trovavano in luoghi diversi. Mi imbattei in una scarafaggio molto grande che ballava e una melma/budino/essere satanico che faceva schifo; non mi attacarono e continuarono rispettivamente a ballare e a fare schifo.
Finalmente dopo un altro paio di corridoi arrivai davanti a un albero inquietante e sentii la voce di Toriel –Oh, dove sarà finito? Adesso lo chiamo.- prese il telefono che, iniziò a squillare, ma si accorse che ero lì e mi fece accomodare in quella bellissima casa davanti a me, ma prima di entrare toccai di nuovo la stellina zoppa.
Entrando vidi che era colorata in modo del tutto diversa da come erano le Ruins: c’era un pavimento di legno abbastanza chiaro, due corridoi laterali che portavano uno alla cucina/sala da pranzo, una che portava alle stanze da letto e una chiusa per lavori di ristutturazione. Toriel mi accompagnò alla mia stanza accarezandomi i capelli, io entrai e mi feci una bella dormita sul quel letto che sembrava comodissimo.
In mezzo alla notte lei mise per terra una fetta di torta alla butterschotch-cannella, anche se c’era un tavolo, ma dopotutto a cosa serve se non a metterci i tappeti?
Il giorno dopo andai a chiedere –Ma Toriel, quando posso andare a casa?-
Lei, cercando di non rispondere alla mia domanda, mi chiese –Vuoi sentire 72 usi per le lumache?-
Ma non funzionò, quindi replicai –Quando posso tornare a casa?-
Evidentemente irritata chiuse il libro e corse via giù per le scale io la inseguii ogni volta che mi avvicinavo lei mi diceva –Fai il bravo bambino e sali per le scale, io vado a distruggere l’uscita, perché ogni volta che qualcuno arrivava finivanosempre così: cadevano, si avventuravano e morivano per mano di Asgore. Quindi vai di sopra ti prego…-
Quando arrivammo all’uscita improvisamente si voltò quasi piangendo e disse –Se vuoi tornare a casa dimostrami che sei abbastanza forte…-
Cominciò ad attacarmi, chiaramente triste; dopo diverso tempo mi resi conto che i suoi attacchi non erano diretti verso di me: Non mi stava cercando di colpire.
–Patetico, no? Non riesco a salvare neanche un ragazzo… ascolta, so che vuoi tornare a casa, ma torna di sopra. No…, capisco che vuoi tornare a casa, addio.- si voltò e poi se ne andò molto triste.
Ma perché non può venire con me? Mi chiesi e provai a rincorerla, ma non c’era più da nessuna parte.
A quel punto tornai all’uscita delle Ruins, in un posto pieno di alberi e molto freddo. Avevo la sensazione di essere inseguito da qualcuno, mi addentrai nella strada tra la neve e arrivai a un cancello abbastanza largo per poterlo attraversare, ma sentii dei passi sulla neve e vidi una figura oscura avvicinarsi…
   
 
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