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Autore: la luna nera    08/01/2019    8 recensioni
Firenze, si sa, è una delle capitali mondiali dell'arte e della cultura. Non è quindi raro che ospiti mostre ed eventi nei suoi innumerevoli edifici storici. A Palazzo Pitti ha da poco preso il via un'esposizione dedicata a Van Gogh che sembra indirizzata verso un grande successo di pubblico e critica. Ma qualcosa non va. Una misteriosa aggressione durante la notte ai danni di una guardia giurata rischia di mandare tutto all'aria e Laura non permetterà tanto facilmente al commissario Fiorini di bloccare l'omaggio al suo grande idolo Vincent Van Gogh.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL GIORNO SUCCESSIVO
 
 
Laura accese la TV come ogni mattina per ascoltare le notizie, mentre l’aroma del caffè riempiva piacevolmente tutto il suo monolocale. La giornata si preannunciava splendida, il sole era spuntato ed illuminava meravigliosamente i tetti di Firenze, facendo brillare la grande sfera dorata posta sulla sommità della cupola del Duomo. Versò il caffé nella tazzina e si mise seduta, sgranocchiando qualche biscotto, portando l’attenzione sulla notizia di cui stavano parlando al TG:
“Ci colleghiamo adesso con il nostro inviato a Firenze per gli ultimi aggiornamenti sull’aggressione alla guardia giurata in servizio di vigilanza presso Palazzo Pitti. Ricordiamo che una settimana fa, nell’area del palazzo in cui si sono svolti i fatti, è stata inaugurata un’importante mostra su Vincent Van Gogh. A te la linea.”
“Sì, buongiorno. Ci troviamo davanti all’ingresso della mostra, non possiamo andare oltre perché sono in corso i rilievi della Polizia intervenuta per indagare sul caso. Questa la cronaca dei fatti: i tre addetti alla vigilanza hanno notato alcune stranezze a seguito delle quali sono intervenuti all’interno delle sale. Per cause ancora da accertare uno dei tre viglantes, un quarantatreenne di origini siciliane, è stato trovato a terra, con una profonda ferita alla testa, fortunatamente ancora in vita. Immediati i soccorsi, allertati dai colleghi, che lo hanno trasportato all’ospedale di Careggi in codice rosso.”
“Hai altre notizie sulle sue condizioni?”
“No, per il momento gli inquirenti mantengono il massimo riserbo su tutto. A mezzogiorno ci sarà una conferenza stampa per gli aggiornamenti del caso. Per ora è tutto, ti restituisco la linea.”
“Bene, grazie. Passiamo ora alle notizie sportive….”
In quel momento il cellulare squillò: era la Professoressa Gherardini, direttrice della mostra. “Pronto… Sì, buongiorno….Sì, ho appena sentito la notizia in TV….. Naturalmente. Fra dieci minuti sono da lei.”
Laura chiuse la chiamata, rinunciando a malincuore ad una colazione tranquilla, si preparò rapidamente e scese per raggiungere Palazzo Pitti.
Un cordone di polizia teneva a debita distanza curiosi, turisti e giornalisti che tentavano di sbirciare per essere i primi a dare aggiornamenti sull’accaduto. A fatica si fece strada fra la folla, venendo poi bloccata ad un metro dall’ingresso da due agenti.
“Alt. Qui non si può entrare.”
“Sono Laura Torricelli, curatrice dell’esposizione.”
“Mi dispiace, signorina, abbiamo ordine di non far entrare estranei.”
“Io non sono un’estranea.” Si stava innervosendo, aveva buttato anima e corpo in quella mostra. “Sono responsabile di tutte le opere esposte, io ho deciso la loro collocazione all’interno delle sale e devo assolutamente entrare per verificare se ci sono stati danni! Le opere di Van Gogh hanno un valore inestimabile!”
Il piccolo battibecco sorto fra Laura e l’agente aveva richiamato l’attenzione dei presenti. Un uomo dall’età apparente sulla quarantina si avvicinò ai due. “Che sta succedendo?”
Il poliziotto salutò. “Commissario, la qui presente signorina chiede con insistenza di entrare.”
“A quale titolo la signorina vorrebbe entrare?”
La ragazza roteò gli occhi. “Sono Laura Torricelli, curatrice dell’esposizione, ne ho curato tutti i particolari assieme alla Professoressa Giuliana Gherardini, sa, quella signora di mezza età che sta già all’interno del palazzo….”
“La nostra gentile ospite forse non sa con chi sta parlando.”
“Infatti. Io mi sono presentata, cosa che lei non ha fatto.”
Non si aspettava una risposta tale. Assottigliò lo sguardo e sfoderò il classico sorrisetto da mezza canaglia. “Commissario Leonardo Fiorini, dirigo le indagini su quanto accaduto all’interno della mostra, ragion per cui sono io che decido chi entra e chi sta fuori.”
“Ah sì? Vedremo…..” Afferrò il cellulare e chiamò immediatamente la professoressa che, nel giro di un minuto, si affacciò e le fece cenno di raggiungerla. Chiuse la telefonata, ripose il cellulare nella borsa e si voltò verso i due uomini, lanciando loro un’occhiata ricca di soddisfazione accompagnata da un sorriso neanche troppo tirato.
 
“Scusi per la telefonata, il commissario mi impediva di entrare.” Laura raggiunse la professoressa. “Allora? Ho sentito le notizie in TV, parlavano di un vigilantes ferito.”
“Sì, è così.” Confermò. “Ancora dall’ospedale non hanno fatto sapere nulla, non ho notizie sulle sue condizioni.” Fece un attimo di pausa ripensando all’accaduto. “Comunque le opere non hanno subito alcun danno, almeno così sembra ad una prima osservazione.”
“Spero si riprenda presto, poveretto.” Rivolse poi l’attenzione ai quadri esposti. Non era stato semplice riuscire ad avere in prestito quei quindici capolavori per allestire l’esposizione, Laura ci aveva buttato anima e corpo in quanto era il suo primo vero progetto di una certa importanza, poteva diventare il trampolino di lancio verso una brillante carriera nel mondo dell’arte. Purtroppo quell’increscioso episodio avvenuto dopo appena una settimana dall’inaugurazione dell’evento, stava creando non pochi problemi, uno su tutti l’ipotesi maledettamente concreta di chiudere la mostra fino alla soluzione del caso.
Le due donne raggiunsero i responsabili della sicurezza nella sala dove stavano tutti i monitor di videosorveglianza. Cinque persone stavano già visionando i filmati relativi alle ore notturne in cui la guardia ferita era in servizio, sperando di notare qualche dettaglio utile a far luce sull’accaduto.
“Ecco.” Esordì il tenente Valli. “Qui c’è il collega in perlustrazione esterna….” Mandò avanti il filmato. “…e qui si vede nettamente la finestra aperta.”
“Qualcuno può averla aperta.” Il commissario irruppe nella sala assieme ad un uomo dall’aspetto calmo e pacato. “Si vede qualche cosa di sospetto?”
“Ad un primo esame direi di no.” Rispose.
“Mhm, vada avanti con le immagini, prego.”
“Il collega Perrone entra dentro il palazzo da questo ingresso laterale…. Un attimo che passiamo alle telecamere interne…” Digitò con sicurezza i codici di accesso e in una manciata di secondi i monitor mostrarono le sale dell’esposizione. “Ecco qua. Come potete vedere voi stessi non c’è niente di anomalo, però come punta la torcia verso questo dipinto, appare un bagliore, dopodiché il filmato si interrompe. Buio totale.” Tutti osservavano quanto mostrato dai monitor. “Poi riprende come se niente fosse ed ecco Perrone steso a terra.”
“C’è un vuoto di pochissimi secondi.” Osservò il commissario.
“Sì.” Confermò l’altro. “Ed è in questo breve lasso di tempo che è stato colpito.”
“Dovremmo interrogare il vigilantes, lui è l’unico in grado di dirci qualcosa.”
“Spiacente commissa’, quello sta in coma.” Rispose l’accompagnatore di Fiorini, rimasto fin ora in silenzio, con uno spiccato accento napoletano. “’O dottore dice che nun può parlare proprio e manco sappiamo se il poveretto si sveglia.”
“Potete accompagnarmi sul luogo dell’accaduto?”
“Certamente. Prego, da questa parte.” La direttrice Gherardini fece strada fra i corridoi e ben presto giunsero di fronte all’opera Autoritratto nella cui zona antistante Perrone era stato ferito alla testa, sul pavimento erano ancora visibili le tracce di sangue.
“Esposito, è stato repertato tutto?”
“Tutto, commissa’.” Confermò con sicurezza.
“Mhm, ad ogni modo credo sia opportuno sospendere l’esposizione fino a che non capiamo cos’è accaduto. Chiamo il questore per aggiornarlo sui fatti e per ottenere il permesso di…”
“Ma sta scherzando?!” Irruppe Laura furiosamente. “Lei non può chiudere l’esposizione dall’oggi al domani per un arco di tempo imprecisato!”
Fiorini alzò gli occhi al cielo. “Signorina, io ho l’impressione che lei abbia solo voglia di rovinarmi la giornata e….”
“Permette, commissario?” La Gherardini si intromise pacatamente, tentando di calmare gli animi. “Comprendo perfettamente che lei deve portare avanti delle indagini per far luce sull’accaduto ed io non posso certo intromettermi nel suo lavoro, tuttavia….” Rifletté un istante. “Tuttavia posso concederle una settimana di tempo per indagare all’interno dei locali in cui è allestita l’esposizione, durante la quale sospenderemo le visite dei turisti e delle scolaresche, rimandandole per quanto possibile ai giorni successivi.”
“Una settimana?!” Sbottò l’altro. “Spero stia scherzando!”
“Assolutamente no.” Ribatté incrociando le braccia. “Si dia da fare, lei e il suo personale specializzato. So che è in gamba, lo capisco dal suo modo di fare, e so che riuscirà ad ottenere tutti gli elementi utili all’indagine nel tempo che le concediamo. Altrimenti…”
“Altrimenti?”
“Rimborserà lei tutti i biglietti già venduti alle scolaresche e a chi li aveva acquistati via internet. Questa è la nostra offerta: prendere o lasciare.”
 
 
Dall’alto della finestra, Laura osservava con soddisfazione il commissario allontanarsi assieme ai colleghi, facendosi strada fra i cronisti, i turisti e i curiosi accorsi sul posto. La proposta della direttrice era stata accettata con riserva, dopotutto entrambi avevano le loro buone ragioni ed era necessario trovare un punto di convergenza per poter soddisfare le esigenze dell’uno e dell’altra. Una settimana era più che sufficiente per fare sopralluoghi, scovare indizi e capire veramente cos’era accaduto durante quella notte. Almeno era ciò che tutti si auguravano.




 
 
 
 
 
 
 
 


Buon 2019 a tutti e ben ritrovati.
Ringrazio sin d’ora tutti VOI che avete commentato positivamente il capitolo iniziale e VOI che avete inserito la storia nelle liste.
Ancora si capisce poco di quanto è accaduto, intanto iniziamo a conoscere i personaggi che ci faranno compagnia.
Avrete notato la presenza di un personaggio partenopeo: essendo io toscana, potrei commettere qualche piccolo errore nello scrivere in napoletano. Chiedo scusa fin d’ora ai lettori campani per eventuali sbagli, ogni suggerimento è ben accetto. Ho semplicemente voluto fare un piccolo omaggio ad una città meravigliosa e al sole che i suoi abitanti portano nel cuore ovunque essi siano. Uno dei miei amici più cari infatti è originario di Napoli.
 
Grazie a tutti e a presto.
Un abbraccio
La Luna Nera.
 

 
  
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