L’ultima notte ad Hogwarts.
A discapito delle previsioni, non è stata Hermione Granger la migliore allieva della scuola. Blaise Zabini
l’ha superata, riuscendo ad ottenere un “Oltre ogni previsione” nell’unica
materia in cui tutti i Serpeverde avevano fallito. Babbanologia.
Si sarebbe dovuto vergognare per
questo, ma non lo fece.
Ginevra Weasley aveva appena finito di
passare l’ultima serata con i suoi
amici. Stava salendo ai piani alti, per tornare nella sua sala comune,
quando qualcuno la chiamò.
Aidan era proprio alle sue spalle. Sorridendo corse contro di
lei, abbracciandola.
-
Che cosa succede?
-
Volevo che fossi tu la prima a saperlo.
Passerò l’estate qui a scuola, con Eddie e il professor Piton.
Il prossimo anno, a quanto pare saremo di nuovo insieme.
Ginevra cominciò a piangere come una
bambina. Stringeva il piccoletto così forte da togliergli il respiro. Una buona
notizia finalmente.
-
Tu che farai invece?
-
Parto tra un paio di giorni. Due
settimane da sola in crociera sul Nilo. Al mio ritorno andrò a trovare gli
altri in Irlanda, insieme a Luna e Neville. Diciamo che ho bisogno di un po’ di
tempo per riflettere su alcuni punti che non mi sono chiari.
-
E così la piccola di casa Weasley, va
alla scoperta del mondo?
-
Di un modo per non finire al manicomio.
È difficile non pensare a Blaise e a tutto quello che è successo nel corso
dell’anno. Io sto molto bene, davvero, ma mi serve del tempo da passare in un
posto dove nessuno mi troverà, o mi continuerà a chiedere “tutto bene?”.
-
Mi fa piacere. Io invece aiuterò quei
due matti nell’arte degli scacchi, e magari imparerò qualcosa da loro.
-
Ti voglio bene lo sai Aidan?
-
Anche io Ginny,
e ti ringrazio, per non avermi fatto sentire solo.
Rimasero tutta la notte insieme. I
bagagli pronti sul letto, la partenza imminente e nessuna possibilità di
uscirne. A loro modo, tutti erano rimasti fregati. Hermione
incazzata a morte, non riusciva a credere ai risultati degli esami, al fatto
che quella serpe si fosse salvato per un vantaggio in pozioni e un risultato
così ottimo in Babbanologia.
Blaise Zabini stava finendo di mettere
a posto le sue cose. Si, al contrario degli anni precedenti, non era stato il
piccolo Eddie a farlo. Gli aveva lasciato la serata libera per fare tutto
quello che voleva, e la possibilità di fare dei programmi per l’estate.
Non aveva ancora parlato con Draco
Malfoy, ma era certo che qualcosa avesse intuito. Ciò che premeva, al momento,
era risolvere una questione delicata. Seduto sul suo letto, sfogliava un
depliant di Parigi, non che ne avesse bisogno, ma lo aiutava a sentirsi meglio
con se stesso.
Anche Eddie gli aveva fatto una
paternale piuttosto eloquente, e sfortunatamente ogni cosa detta era quella
corretta.
“Che si fottano le apparenze Padrone!”
aveva urlato il suo più fedele amico. Aspettava Daphne,
per comunicargli le sue decisioni, naturalmente la regina, ci metteva sempre
troppo tempo, e non avrebbe mai rispettato la puntualità, nemmeno sotto
minaccia di una Cruciatus.
È
notte alta e sono sveglio
Sei
sempre tu il mio chiodo fisso,
insieme
a te ci stavo bene
e
più ti penso e più ti voglio
tutto
il casino fatto per averti
per
questo amore che era un frutto acerbo
e
adesso che ti voglio bene, io, ti perdo.
Si sentiva un coglione. Mentre fumava
la sua sigaretta, non poté fare a meno di chiedersi. Se da quella porta fosse
entrata lei, che cosa avrebbe fatto?
Qualcuno stava girando la maniglia. Per
un secondo, sembrò quasi che tutto intorno, il tempo, i rumori, il suo cuore …
tutto fermo. Deglutì, facendo cadere la cenere sul pavimento pulito. Desiderò
che fosse lei, che fosse quel maschiaccio, di cui si era accorto molto prima
che lo facesse chiunque altro.
Era Daphne,
che vestita a festa, non si curava minimamente della delusione dipinta sul suo
volto. Ricordò il primo giorno di scuola, quando gli aveva pestato le scarpe
firmate, con la sua valigia, chiedendo scusa come se non fosse accaduto nulla
di che.
Ricordò il pomeriggio al campo da quiddich, quando nervosamente stringeva la scopa, quando si
batteva dignitosamente contro Malfoy, comportandosi come uno dei suoi fratelli.
Sarebbe stata così bella anche Daphne indossando la
divisa della squadra?
Quella leonessa ribelle, gli aveva
sempre dato del filo da torcere, su questo non aveva dubbi. Normalmente la
gente lo temeva, per il suo fare così ambiguo e calmo, mentre lei, aveva
risvegliato il suo fuoco, lo aveva fatto sentire come un vulcano in procinto di
eruttare.
Ancora
… perché io da quella sera
Non
ho fatto più l’amore senza te
E
non me ne frega niente, senza te
Anche
se incontrassi un angelo direi
Non
mi fai volare in alto quanto lei.
E quel giorno che avevano fatto
shopping a Parigi, mentre lei guardava tutto con l’innocenza di una bambina che
vedeva il mondo per la prima volta. Anche il suo essere remissiva la rendeva
adorabile, quando sorrideva, quando arrossiva perché non voleva essere toccata.
Ciò che faceva più male ricordare, era
il modo in cui lo guardava, quando l’aveva presa in braccio e aveva fatto
l’amore con lei, baciandola sotto la pioggia il giorno dopo.
Nessuna ragazza che conosceva, era
forte come lei. Nessuna avrebbe cambiato la vita di persone come Draco Malfoy, Pansy Parkynson e di Theodore Nott.
Seneca, aveva pienamente ragione,
sembrava quasi che “La brevità della vita”, l’avesse scritta guardando al
futuro.
-
Non è poco
il tempo a nostra disposizione, è molto invece quello che perdiamo.
-
Che diavolo stai dicendo?
-
Pensavo a ciò che disse un autore babbano, vissuto secoli fa. Non pensi che abbia ragione?
-
Penso che il vostro esame ti abbia dato
alla testa. Hai passato troppo tempo a contatto con quel mondo così sporco. Ma
adesso è finita, domani finalmente lascerai questo posto. Ha perso il suo
prestigio nel corso del tempo. Concordi?
-
No. Sono anzi dell’idea, che l’esame di
babbanologia sia stata un buona idea. Non ti sei
guardata intorno di recente? Sono cambiate alcune cose.
-
Si infatti. Draco Malfoy non è più
degno di appartenere al nostro giro, suo padre è fortunato a non dover vedere
quello che gli hanno fatto. Gli unici con un po’ di cervello siamo rimasti noi.
-
Tu mi ami Daphne?
Scrollò le spalle come se lui avesse
detto una sciocchezza. Poteva anche provare dei sentimenti per lui, ma non
aveva bisogno di esternarli.
L’apparenza era l’unica cosa
importante, non importava se a discapito dell’amore o della felicità.
Rideva, da solo, lasciando la sua
fidanzata perplessa. Si sentiva un vero idiota per aver lasciato tutto. Aveva
rinunciato al suo migliore amico per una donna che non era in grado di
rispondere “Si ti amo”.
-
Io credo che abbiamo un problema.
-
Che genere di problema? Ah ma chi se ne
importa … allora senti, domani ci viene a prendere la carrozza, andremo dritti
a casa mia e finalmente ce ne staremo in pace.
Si avvicinò a baciarlo, sperando di
fare sesso con lui, ormai glielo negava da un po’ di tempo, e alla regina la
cosa non piaceva.
Sorprendentemente, lui si volse di
lato, per evitare il contatto con le sue labbra. Magari sarebbe stato additato
come un pazzo, ma non aveva assolutamente voglia di baciarla, toccarla o
quant’altro.
Si fumava la sua sigaretta, ignorando
la presenza di Daphne. Quest’ultima stava cominciando
ad irritarsi, ma fare minacce a Blaise Zabini, era come cercare di catturare il
sole. Impossibile.
-
Non verrò con te.
-
Mi prendi per il culo spero.
-
Assolutamente no. Domani me ne vado a
Parigi, in uno squallido hotel. Voglio stare solo questa estate e rimettere a
posto le idee.
Notte
alta e sono sveglio
Mi
rivesto e mi rispoglio
Mi
fa smaniare questa voglia
Che
prima o poi farò lo sbaglio
Di
fare il pazzo e venire sotto casa
Tirare
sassi alla finestra accesa
Tirare
calci la tua porta chiusa, chiusa.
Perché
io da quella sera
Non
ho fatto più l’amore senza te
E
non me ne frega niente senza te
-
Tu sei fuori di testa. Nessuno si
prende la libertà di tirare un bidone a Daphne Greengrass!
-
Non ci siamo capiti … io ti sto
lasciando.
Rimase di stucco. Non le era mai
capitata una cosa del genere. Si insomma sapeva che lui era un strano, ma non
avrebbe creduto che l’avrebbe lasciata.
-
Stai esagerando Blaise … io sono
perfetta per te. Non sarà che lo fai per quella là vero?
-
Ti lascio perché sono innamorato di un’altra.
Non posso stare con lei. Sai il problema di fondo, è che tu sei sempre stata
l’unica che io riuscivo a vedere, quando mi ero accorto che poteva esserci
un’altra, tu mi hai così tanto incolpato da non lasciarmi scelta. Ho sempre
creduto che sarei stato innamorato, o ossessionato, da te fino alla fine dei
miei giorni. Sono stato un codardo, mi sono lasciato condizionare da queste
idee antiche, senza permettermi di scegliere cosa mi rendesse felice. Forse ho
passato troppo tempo in mezzo ai babbani, e mi sono reso conto che loro, per
quanto fatichino, per quanto non abbiano la magia che li aiuti a uscire dai
guai, sono liberi di scegliere che cosa fare della propria vita. Io sono stanco
di essere condizionato dalla mia ossessione per te, non sei nemmeno in grado di
esternare i tuoi sentimenti. Ho fatto delle cose orribili, ho cercato di
cancellare la memoria di Wes, senza rendermi conto di
cosa stavo perdendo. Non sei mai stata quella giusta, e io ho aspettato troppo
tempo per capirlo.
-
Me l’hai permesso tu, non hai fatto
nulla per impedire che accadesse. Non mi fare la morale …
-
Infatti mi assumo le mie
responsabilità. Ma sono certo di una cosa, come non mi capitava da molto tempo.
Voglio che tu sparisca dalla mia vita, per sempre.
-
Non oserai sporcarti il sangue, non
vale la pena far scoppiare uno scandalo solo per toglierti uno sfizio.
-
Ed è qui che ti sbagli. È proprio per
queste regole sciocche, che sono certo ne
sarà valsa la pena.
E quella notte, un’altra persona
commise un cambiamento. Eddie era fiero del suo padrone, dal suo piccolo angolo
nell’armadio, lo osservava riprendere il controllo della sua vita.
Finalmente Daphne
Greengrass aveva perso la partita.
La mattina seguente era triste. Doversi
salutare non era piacevole, mai.
Quest’anno però, per Ginevra Weasley fu
più doloroso del solito. L’anno prossimo avrebbe avuto il suo amico Aidan con cui passare nuove avventure, ma la scuola non
sarebbe stata la stessa senza le sue celebrità. Le sarebbe mancato anche il
modo in cui Malfoy litigava con suo fratello Ron.
Era poco fuori dall’ingresso di Hogwarts che trascinava la sua pesante valigia verso la
carrozza che l’avrebbe condotta al treno.
Eddie si era offerto di aiutarla, ma
lei non glielo aveva permesso. Lo aveva salutato piangendo come una scema, e
facendo commuovere anche una scettica del calibro di Pansy.
Erano tutti lì, sotto lo sguardo del
resto della scuola, che ancora non riusciva a credere a quello scenario.
Ron aveva voglia di portare via sua
sorella, ma sorprendentemente, bloccò invece Harry, intenzionato a dirne
quattro a Malfoy.
Blaise Zabini stava uscendo proprio in
quel momento, da solo.
Lo guardavano tutti, come se si
aspettassero qualcosa da lui. Ma nulla accadde. Lo videro salire con Eddie, su
di una elegante carrozza, per lasciare la scuola per sempre.
Non si sarebbero più rivisti. Draco
Malfoy giurò a se stesso di averlo visto voltarsi nella sua direzione per dire qualcosa.
Lo sapeva e la cosa era un peso troppo pesante da portare sola.
Ginevra sentiva le lacrime che
spingevano, non riusciva più a trattenerle. Si lasciò andare mentre il biondo
re delle serpi, gli cingeva il fianco con un braccio.
-
Mi raccomando Weasley, vi aspettiamo in
Irlanda tra tre settimane, non tirateci il bidone o ci potremmo offendere.
-
Non succederebbe mai Malfoy, non vedo
l’ora di vedere la principesca tenuta dei Parkynson.
Sorrise amaramente ai suoi amici. Giurò
perfino di aver visto uno sguardo complice da parte di Severus
Piton. Lo
aveva visto sorridere di nuovo, rivolto a loro, mentre cercava di zittire il
piccolo Aidan che non smetteva di fare programmi
sull’estate. Era certo che lo avrebbe fatto impazzire prima della fine del
mese.
Ma come si può rifiutare un favore a
Venere? Insomma quella donna era un vero schianto.
-
Tu maledetta pezzente che non sei
altro!
La voce di Daphne
era più alta del solito. Stava nervosamente camminando in direzione di Ginevra
Weasley, con la bacchetta alzata, pronta a fare qualcosa di stupido.
-
Alla fine sarai contenta spero! Ma io
non ti permetto di passarla liscia con me. Nessuna pozione, solo la bacchetta
questa volta.
-
Che cosa ti avrei fatto?
-
Volevi vincere? Beh, se non lo avrò io,
non lo avrà nessuna.
Purtroppo non aveva fatto i conti con
loro. Luna, Theodore, Pansy,
Neville e Draco la guardavano impietositi, con le bacchette alla mano pronti a
farla diventare un furetto per l’ultima volta.
-
Su, andiamo … prova pure a usare la
bacchetta. Ma siamo in sei contro uno, dubito tu possa farcela.
E Luna Lovegood
sapeva che non avrebbe mai potuto eguagliare alcuni dei migliori maghi della
scuola.
Cosa strana avvenne qualche secondo più
tardi. Nessuno di loro però aveva mosso un dito, ma Daphne
era diventata, come l’ultima volta, un furetto spelacchiato e puzzolente.
Si guardavano l’un l’altro in modo
interrogativo, ma non potevano essere stati loro, insomma lo avrebbero visto
no?
Poco distante dal gruppo, Minerva Mc Granitt
si era avvicinata al suo collega Severus Piton. Stavano osservando il furetto agitato che si
allontanava in giardino,
-
Hai visto qualcosa Severus?
-
Assolutamente no.
-
Beh, tanto ormai non possiamo farci più
niente, la scuola è finita. Passa delle belle vacanze amico mio.
Disse la professoressa di
trasfigurazioni, rimettendo via la sua bacchetta.
Ronald Weasley stesso, dovette
ammettere di essersi sbagliato. Forse la sua sorellina aveva ragione, non li
conosceva davvero.
Prima o poi avrebbe rimediato. Pensò
mentre trascinava i suoi due migliori amici verso la carrozza. Fece cenno a Ginny, che salutò i suoi amici abbracciandoli.
Il suo ultimo sguardo era rivolto alla
scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, che
diventava sempre più piccola, man mano che si ci allontanava. Non avrebbe mai
dimenticato niente, soprattutto il suo primo amore. Pensò mentre una lacrima le
rigava la pallida guancia piena di lentiggini, cadendo poi sulla fotografia che
stringeva tra le mani. Quella fotografia che aveva fatto la notte del ballo del
ceppo.
The End …
Go down
O no?
Splendeva il sole alto nel cielo. La
sala adibita per la colazione, sulla veranda che si affacciava in giardino, era
tranquilla e silenziosa. Nonostante la presenza di numerosi turisti, era come
essere soli. Ogni persona si domandava come mai un ragazzo tanto giovane, fosse
venuto senza compagnia a Parigi.
Era seduto sempre allo stesso tavolo,
con il giornale in mano, la sigaretta accesa e consumata, e una tazza di caffè
fumante davanti, che sorseggiava lentamente, quasi stesse aspettando di essere
raggiunto.
Blaise Zabini, era arrivato a Parigi da
un paio di giorni. Si era interessato alla cultura, agli acquisti necessari e
non, e ogni mattina passava un paio di ore a leggere qualche libro, o il
giornale.
Aveva deciso che cosa fare della sua
vita e delle sue amicizie.
Una volta tornato, avrebbe contattato
Draco per parlare di tutte le cose successe, mentre per la delicata questione
Weasley, ci aveva rinunciato.
A settembre avrebbe cominciato a
studiare per diventare professore. Scegliendo una via diversa, da ciò che era
stato deciso in anticipo.
Quando finisce
un amore così com'e' finito il mio
senza una ragione ne' un motivo, senza niente
ti senti un nodo nella gola,
ti senti un buco nello stomaco
ti senti un vuoto nella testa e non capisci niente
e non ti basta più un amico e non ti basta più distrarti
e non ti basta bere da ubriacarti
e non ti basta ormai più niente
e in fondo pensi, ci sarà un motivo
e cerchi a tutti i costi una ragione
eppure non c'e' mai una ragione
perché un amore debba finire
Quella canzone, ogni mattina la sentiva. Era come
un suggerimento ricorrente. Si sentiva solo, si sentiva stupido e non sarebbe
servito a nulla, perché ormai aveva perso.
Si accese l’ennesima sigaretta, cercando di
scacciare la sua immagine dalla testa. Cosa difficile, visto che venti metri da
lui c’era la sala ristorante con lo stesso pianoforte.
Era difficile non pensare a lei in quel posto.
Ogni luogo sembrava aver conservato un pezzo di
lei.
Sbatté il giornale sul tavolino di cristallo
ordinando un altro caffè. Non dormiva più la notte e i suoi occhi mostravano
chiaramente il segno.
-
Non mi sembri in gran forma Blaise.
-
Draco Malfoy Che cosa diavolo ci fai qui? E
soprattutto come mi hai trovato?
-
Sei prevedibile, mi è bastato chiedere ad Eddie. È
preoccupato per te, e lo siamo anche tutti noi.
Scettico osservava il suo migliore amico, o meglio
ex, che sembrava invece in ottima forma. Contento e rilassato.
Non riusciva a spiegarsi quello che stava
succedendo, e aveva una gran voglia di uccidere Eddie.
e vorresti
cambiare faccia, e vorresti cambiare nome
e vorresti cambiare aria, e vorresti cambiare vita
e vorresti cambiare il mondo
ma sai perfettamente
che non ti servirebbe a niente
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei nelle tue ossa
perché c'e' lei nella tua mente
perché c'e' lei nella tua vita
e non potresti più mandarla via,
nemmeno se cambiassi faccia
nemmeno se cambiassi nome
nemmeno se cambiassi aria
nemmeno se cambiassi vita
nemmeno se cambiasse il mondo
però, se potessi ragionarci sopra
saprei perfettamente che domani sarà diverso
lei non sarà più lei
io non sarò lo stesso uomo
magari l'avrò già dimenticata
magari se potessi ragionarci sopra
e se potessi ragionarci sopra
ma non posso, perché ...
quando finisce un amore ......
-
Mi sono fatto raccontare un paio di cose. E così
adesso non stai più insieme a Daphne. Me ne
compiaccio.
-
Vorrei rimanere solo.
-
No Blaise, tu sei mio fratello, fanculo
a tutto quello che hai combinato, si mi devi delle scuse, ma io vorrei poter
fare qualcosa per te.
-
Non mi serve niente.
Draco Malfoy sapeva perfettamente di cosa aveva
bisogno. Non era esattamente il suo ruolo ideale quello dell’angelo custode, ma
si divertiva a fare la cosa, molto di più che a prendere in giro Potter.
Il suo migliore amico aveva fatto degli sbagli e su
questo non c’era alcun dubbio, ma meritavano entrambi di avere una seconda
occasione.
Tirò fuori una busta di plastica di medie
dimensioni, piena di fogli e documenti di vario genere.
-
La magia a volte serve anche per fare qualcosa di
utile.
-
Che cosa sarebbe questa roba?
-
Documenti, passaporto e una cosa che ti aiuterà a trovare
le risposte che ti possono far tornare quello che eri un tempo. Non sono mica
scemo io … mi piacerebbe vederti in Irlanda insieme agli altri.
-
Ma se non vedono l’ora di ammazzarmi con una
maledizione senza perdono. Andiamo Draco, non prendiamoci in giro, ti sono
grato per quello che stai facendo, ma è un bene che sia finita così.
-
Pansy lo avrebbe fatto volentieri.
-
Mi dispiace, per essere stato un
coglione, e per aver lasciato che Daphne mi tirasse
come una marionetta senza cervello.
Si strinsero la mano come ai vecchi
tempi. Non avrebbe mai potuto ringraziare alla maniera giusta il fedele Eddie,
come sempre rimetteva a posto ogni cosa, con discrezione e successo.
Aveva accettato l’invito di Draco ad
andare a trovarli, ma ancora non riusciva a capire a cosa servissero passaporto
e documenti.
-
Una crociera sul Nilo … potrebbe farti
bene?
-
Dove stai il trucco?
-
Nessuno, parola mia. È solo che penso
tu abbia la necessità di stare lontano da qui. Su una nave chi diavolo pensi di
trovarci?
Draco Malfoy non era un infame, era
solo un bugiardo nato. Gli aveva appena consegnato le chiavi per aprire la
prossima porta e continuare il viaggio, fino a ritrovare se stesso.
Il suo ghigno di famiglia, era diverso.
Blaise conoscendolo, non si sarebbe mai aspettato un offerta tanto generosa, ma
guardando i fogli della busta, sentì quasi l’irrefrenabile stimolo di accettare
quella proposta. Una vacanza babbana, in un posto
lontano, dopotutto come aveva detto Draco … “chi diavolo pensi di trovarci?”.
-
Beh, non sono mai stato in Egitto. Ma
da quanto vedo la nave è già partita.
-
Si lo so, ma è prevista una fermata al port La Vie, domani a mezzogiorno. Devono imbarcare dei
passeggeri e poi finirai in Egitto, ma ti prego … stai attento a non riesumare
qualche mummia, Piton non reggerebbe il colpo.
Sorrise, incapace di esprimere la
gratitudine nei confronti del suo migliore amico. Decise di andare subito a
fare le valigie per non avere problemi.
Draco tirò un sospiro di sollievo, realizzando che la prima parte del
suo “piano” era andata a buon fine.
-
Amico mio, buona fortuna.
-
Non so cosa pensare. Mi sono comportato
da perfetto idiota e …
-
Falla finita. Per quel che ci riguarda,
è tutto a posto. Ti aspettiamo in Irlanda entro la fine dell’estate, e ti
racconteremo un bel po’ di novità.
Blaise Zabini non riusciva a crederci.
Mentre il suo migliore amico usciva dall’albergo, la sua attenzione ricadde sul
plico di roba che aveva portato Draco. Non aveva mai sentito parlare da nessuno
di loro di una crociera sul Nilo. Come diavolo gli era venuto in mente?
Il sole splendeva alto la mattina
seguente. La nave da crociera, si estendeva su cinque ponti,e aveva tutti i
confort che avrebbero reso il viaggio assolutamente indimenticabile.
Aveva attraccato in orario a Port La Vie. Mezzogiorno
spaccato.
Ginevra Weasley, era chiusa nella sua
cabina per fare colazione. Aveva portato qualche librò per intrattenersi e si
sentiva finalmente bene.
Si era naturalmente portata la foto con
i suoi amici, e una lunga lista di raccomandazioni preparata da Ronal Weasley in persona.
Aveva fatto la conoscenza di un paio di
persone simpatiche, tutte coppie, che venivano da Londra e addirittura dal Nord
Europa.
Era eccitata all’idea di visitare
l’Egitto, le piramidi e la storia di un popolo interessante come quello.
Neville le aveva regalato anche un libro che illustrava il tutto alla
perfezione.
Nonostante la splendida giornata,
decise di passare la mattinata di cabina, a rilassarsi sul comodo letto
matrimoniale, e a godersi un po’ di meritata pace. Aveva un solo “appuntamento”
quel giorno. Con una coppia di conoscenti verso le otto per la cena.
Blaise Zabini, si era imbarcato in una
mezz’ora, raggiungendo la sua cabina ignaro del fatto che anche il suo
“problema” fosse presente. Come da organizzazione di Draco Malfoy, le loro
cabine erano distanti, di modo da evitare un qualsiasi contatto troppo
anticipato.
Il fato aiutò. Mentre il moro se ne
rimase in cabina a riposare per tutto il pomeriggio, la rossa di casa Weasley
si era lasciata trascinare in piscina, a prendere un po’ di sole sul ponte più
alto della nave.
Ripensava spesso a lui, cercando di
immaginarsi come sarebbe andata. Aveva anche provato a lasciarsi coinvolgere
dalle attività a bordo per distrarsi, ma i risultati furono pessimi.
Decise di concedersi un rilassato
aperitivo sul ponte della piscina, alle
otto di sera, il cielo era illuminato
da uno splendido tramonto che si rifletteva sul mediterraneo.
Sorseggiando un martini, si era
lasciata andare ai ricordi. Le mancavano moltissimo i suoi amici, Aidan, Eddie e il professor Piton.
Più di tutto, le mancava Blaise. Che
era chissà dove insieme a Daphne Greengrass.
Chiunque l’avesse vista adesso, avrebbe
avuto un momento di stallo, era così bella nella sua semplicità. Perfino nel
semplice gesto di portare la sua sigaretta alla bocca risultava splendida.
Blaise Zabini, si era lasciato
catturare dal momento. Aveva preso un bicchiere di vino dal bar interno, vicino
al ristorante, e sia era deciso a godersi quel cielo, e quella beata
solitudine.
Salendo le scalette che conducevano al
ponte superiore, si era chiesto che cosa sarebbe accaduto se fosse stato meno
idiota.
Rimase piacevolmente sorpreso, nel
scoprire che non c’era nessuno sul ponte. Qualcosa improvvisamente attirò la
sua attenzione.
Il cielo si stava dipingendo di colori
blu, la notte padrona calava sul mare.
Si sarebbe aspettato di tutto, persino
vedere Voldemort in costume da bagno, ma non certo di riconoscere quella massa
di lisci capelli rossi.
Draco Malfoy, non era uno stupido, ma
era senza ombra di dubbio, il miglior bugiardo che avesse mai visto.
Lo aveva ingannato, portandolo
esattamente, al punto di partenza.
Stranamente, in una delle poche volte
nella sua vita, l’ormai non più re delle serpi, era rimasto bloccato sul quel
ponte, a guardarla di nuovo.
e vorresti
cambiare faccia, e vorresti cambiare nome
e vorresti cambiare aria, e vorresti cambiare vita
e vorresti cambiare il mondo
ma sai perfettamente
che non ti servirebbe a niente
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei nelle tue ossa
perché c'e' lei nella tua mente
perché c'e' lei nella tua vita
e non potresti più mandarla via,
sentiva le parole di questa canzone,
sentendosi esattamente in quel maledetto modo. Poteva scappare di nuovo,
lasciare che le cose andassero avanti, fingere di non averla mai vista e
scendere al primo scalo. Era giusto rinunciare alla cosa più bella della tua
vita? Sentiva quasi come se la sua coscienza, o il moccioso di Grifondoro, gli rivolgessero questa domanda.
Se aveva trovato il fegato di diventare
professore di babbanologia, come poteva sentirsi così
restio a riprendersi la donna che amava?
Lentamente, si avvicinò al tavolo dove
sedeva Ginevra Weasley, che essendo di spalle non riusciva a vederlo.
La rossa era talmente assorta nei suoi
pensieri, da non essersi minimamente accorta della figura familiare alle sue
spalle.
-
In parte, vorrei mi avessi fermato
adesso, perché credo qualsiasi scusa io possa dire, si rivelerebbe inutile con
te.
La sigaretta scivolò dalle sue dita, quella
voce l’aveva riconosciuta e non poteva essere proprio lui.
Immobili, nelle loro posizioni,
cercavano di trovare la migliore frase ad effetto da usare in un momento del
genere.
-
Come mi hai trovato?
-
Draco mi ha detto che una vacanza
alternativa avrebbe potuto aiutare le mie riflessioni. Ma non immaginavo avesse
a che fare con te, non ti ha nominata nemmeno una volta.
-
Perfetto, vado in vacanza da sola, in
pace con me stessa, e mi devo ritrovare il ragazzo che è la causa di tutti i
miei problemi, e la sua asfissiante fidanzata …
-
Io non sono con Daphne.
Sentendo quelle parole, di scatto si
volse a guardarlo. I suoi occhi nocciola lo scrutavano alla ricerca di una
risposta convincente. Avrebbe voluto fare qualcosa. Indecisa tra baciarlo e
tirargli un pugno, rimase immobile ad aspettare una spiegazione plausibile.
Per quanto fosse doloroso averlo visto
di nuovo, sapeva di desiderarlo più di ogni altra cosa al mondo.
C’erano un milione di domande da
potergli fare. Prima di tutto, come non fosse insieme alla sua Daphne, e in secondo
luogo, cosa avesse spinto Draco Malfoy a spingerlo verso questo viaggio.
Si ricordò piacevolmente che una delle
sue nuove conoscenze, gli aveva detto una cosa importante la prima notte di
crociera.
“ quando tornerai a casa, avrai tutte
le risposte che cerchi”.
Forse era una cosa reale.
-
Perfetto … ti trovo bene, mi piacerebbe
rimanere a parlare con te, ma ho un appuntamento per cena.
Si era defilata, lasciando che lui
sembrasse solo un ombra. diversamente dalla sua aria di indifferente freddezza,
rivederlo era stato per Ginevra Weasley, un esagerato garbuglio di emozioni
contrastanti. L’odio era la maschera di un amore che l’aveva ferita.
Seduta a tavola con una coppia babbana di Londra, sorseggiava il suo vino che aveva il
sapore amaro del fiele. Nulla di tutto ciò poteva cambiare la realtà.
Questi due innamorati ne erano la
prova. Due persone diverse, con sogni e ambizioni fin troppo in grande, che
avevano avuto il coraggio di guardare avanti e non lasciarsi intimidire dalle
mille difficili scelte.
-
Dicono che amarsi sia una sfida
difficile, e tu saresti stata la mia più grande avventura, non mi importa
quanto complicata.
Ti conosco abbastanza bene da sapere che la tua determinazione mi avrebbe fatto
impazzire, ti conosco così bene da conoscere esattamente il numero delle tue lentiggini,
da non avere dubbi su quanto tu sia bella con indosso la divisa della squadra,
o un paio di jeans sgualciti. Perfino sotto la pioggia, con il vestito da sera
rovinato, e i piedi scalzi, rimani l’unica donna che riesce a farmi sentire uno
stupido. L’unica donna che avrei dovuto trattare come una principessa.
Ti sembro il tipo che fa questo genere di cose? Mi dispiace per quello che ti
ho fatto, per aver ciecamente rincorso la donna sbagliata, mentre avevo sempre
davanti agli occhi quella giusta.
Mi
hai zittito, quando nessuno riusciva a farlo, mi hai acceso come un fuoco. Mi
hai regalato l’emozione più forte che potessi provare, mi hai regalato la
possibilità di scegliere la mia strada. E so, con assoluta certezza, che senza
di te qualsiasi strada sarà inutile. Ti ho respinta troppe volte, e adesso è il
mio turno di dirti che sono innamorato di te, e di chiederti di essere mia, di
appartenermi per sempre.
Nel silenzio di quel salone, nessuno si
spiegava chi fosse quel bellissimo ragazzo che aveva parlato. Ginevra Weasley
non riusciva a realizzare appieno quello che aveva detto Blaise, incredibilmente,
tutti i nodi sarebbero venuti al pettine.
Il suo orgoglio di Grifondoro
la rendeva impassibile, ma il suo cuore batteva così forte da poter essere
sentito.
Tutti si guardavano attorno, per capire
a chi fossero rivolte quelle splendide parole.
Non c’era un modo esatto per dire ti
amo, c’erano solo un sacco di frasi fatte, o discorsi elaborati. Eppure tutte
quelle cose, sincere, che aveva detto il principe delle serpi, suscitavano un
emozione incredibile.
Non era servita una freccia di Cupido a
realizzare tutto questo, era bastato il gesto di un re sconfitto, per portare
alla ragione il suo rivale.
Era giunto per Ginevra Weasley, il
momento di scegliere cosa fare. Sapeva perfettamente che qualsiasi parola
sarebbe stata inutile.
Si alzò per raggiungerlo, sotto lo
sguardo curioso dei presenti, lo sguardo sognante delle signore, e quello
perplesso di chi non aveva capito la situazione. La musica copriva ogni cosa.
-
Perché devi sempre fare così?
-
Così come?
-
Arrivi sempre troppo tardi alla
conclusione. Comunque finirà tra di noi, io ti apparterrò per sempre, perché mi
hai preso il cuore, con ogni tuo gesto. Sei l’unico uomo al mondo, che riesce a
farmi impazzire solo chiamandomi Weasley. Sei testardo, arrogante e spocchioso,
ma se fossi diverso da come sei, non ti avrei amato allo stesso modo. Ti amo
per il tuo essere un fottuto Serpeverde.
-
E allora diventa mia moglie Ginevra
Weasley, fanculo alle apparenze, non resterò
impotente a perderti un’altra volta.
-
Non si arrabbierà tuo padre, se
continui a giocare con me?
-
Allora ne sarà valsa la pena.
Gin non poté fare a meno di sorridere. Adesso
sapeva che qualsiasi orgoglio Grifondoro, non poteva
reggere il confronto contro di lui.
Come quando si trovavano sotto la
pioggia a Parigi, gli accarezzò il volto con le mani, per avvicinarsi a
baciarlo.
Forse sarebbe stata una roulette russa,
ma ne sarebbe sempre valsa la pena. Pensò Ginny
mentre lasciava che lui la stringesse tra le sue braccia.
Incredibilmente, dopo averne passate
tante, avevano avuto il loro lieto fine. Stava per cominciare la loro grande
avventura.
-
Comunque si.
-
Si cosa Wes?
-
Voglio essere tua moglie, voglio
appartenerti per sempre.
Disse baciandolo ancora.
Quando Amor ci mise lo zampino …
cominciarono i guai. La loro favola moderna era appena cominciata. Avevano smesso
di rincorrersi e non c’era più bisogno che qualcuno vegliasse sulle loro
intenzioni.
-
Tesoro basta sbirciare.
-
Ma io non voglio andarmene mamma,
finalmente sono insieme. Ho aspettato a lungo di vederli tirare fuori il
coraggio di essere … quello che sono. E poi scusa, con tutti gli spettatori che
ci sono mandi via solo me?
Disse il piccolo Amore, indicando una
sfilza di dei curiosi che stavano osservando la scena seduti sulle stelle del
cielo.
Venere rimase basita nel constatare che
c’erano tutti … da Eolo a Zeus, fino a
quello scettico di Marte.
-
Ma tu non eri contrario al
romanticismo?
Disse rivolto al dio della guerra che
facendo spallucce rispose.
-
Ne avete parlato così tanto su all’Olimpo,
che ero curioso anche io.. su forza, fatemi un po’ di spazio.
This is really
the End.
Grazie a tutti. Non sono una di quelle
persone che crede nel lieto fine, ma questa volta mi sembrava il minimo.
Non faccio la lista completa, ma voglio
di nuovo ringraziare tutti voi che avete recensito, seguito e preferito la mia
storia.
Se vi ho deluso nella semplicità delle
cose mi dispiace. Ma uno stile, come le parole di una storia, cambia sempre,
evolvendosi in qualcosa di più.
Ne ho preparata un’altra, sempre su
Blaise/Ginny, che spero vi possa piacere. Se potete
recensite questo finale, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
Cya
Karyn
La mia nuova ff, se interessati, si chiama "tutta colpa di Zabini". ;)