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Autore: Franky0986    17/07/2009    17 recensioni
Ginevra Weasley si rese conto di aver imparato qualcosa di molto importante, di aver sottovalutato il battito del suo cuore, il fiato che le mancava, e prima che fosse troppo tardi urlò al cielo. "Eravamo fatti per proteggerci reciprocamente l’uno dall’altra, avevamo bisogno di creare insieme l’uno attraverso l’altra, il posto nel mondo che ci era stato negato in origine"
Dal cielo un tuono. Come la sua risposta, come un segno ad indicarle che lui l'avrebbe sentita, sotto qualsiasi cielo si trovasse in quel momento, anche il più distante.
Sarebbe stato troppo tardi forse, ma gli occhi speranzosi di un Dio nascosto sotto le spoglie di un undicenne, furono l'incoraggiamento sperato da tutta una vita
"Se avessimo un'altra vita dovremmo trascorrerla insieme"
Cit. da "i liceali"
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ultima notte ad Hogwarts. A discapito delle previsioni, non è stata Hermione Granger la migliore allieva della scuola. Blaise Zabini l’ha superata, riuscendo ad ottenere un “Oltre ogni previsione” nell’unica materia in cui tutti i Serpeverde avevano fallito. Babbanologia.

Si sarebbe dovuto vergognare per questo, ma non lo fece.

Ginevra Weasley aveva appena finito di passare l’ultima serata con i suoi  amici. Stava salendo ai piani alti, per tornare nella sua sala comune, quando qualcuno la chiamò.

Aidan era proprio alle sue spalle. Sorridendo corse contro di lei, abbracciandola.

-          Che cosa succede?

-          Volevo che fossi tu la prima a saperlo. Passerò l’estate qui a scuola, con Eddie e il professor Piton. Il prossimo anno, a quanto pare saremo di nuovo insieme.

Ginevra cominciò a piangere come una bambina. Stringeva il piccoletto così forte da togliergli il respiro. Una buona notizia finalmente.

-          Tu che farai invece?

-          Parto tra un paio di giorni. Due settimane da sola in crociera sul Nilo. Al mio ritorno andrò a trovare gli altri in Irlanda, insieme a Luna e Neville. Diciamo che ho bisogno di un po’ di tempo per riflettere su alcuni punti che non mi sono chiari.

-          E così la piccola di casa Weasley, va alla scoperta del mondo?

-          Di un modo per non finire al manicomio. È difficile non pensare a Blaise e a tutto quello che è successo nel corso dell’anno. Io sto molto bene, davvero, ma mi serve del tempo da passare in un posto dove nessuno mi troverà, o mi continuerà a chiedere “tutto bene?”.

-          Mi fa piacere. Io invece aiuterò quei due matti nell’arte degli scacchi, e magari imparerò qualcosa da loro.

-          Ti voglio bene lo sai Aidan?

-          Anche io Ginny, e ti ringrazio, per non avermi fatto sentire solo.

Rimasero tutta la notte insieme. I bagagli pronti sul letto, la partenza imminente e nessuna possibilità di uscirne. A loro modo, tutti erano rimasti fregati. Hermione incazzata a morte, non riusciva a credere ai risultati degli esami, al fatto che quella serpe si fosse salvato per un vantaggio in pozioni e un risultato così ottimo in Babbanologia.

Blaise Zabini stava finendo di mettere a posto le sue cose. Si, al contrario degli anni precedenti, non era stato il piccolo Eddie a farlo. Gli aveva lasciato la serata libera per fare tutto quello che voleva, e la possibilità di fare dei programmi per l’estate.

Non aveva ancora parlato con Draco Malfoy, ma era certo che qualcosa avesse intuito. Ciò che premeva, al momento, era risolvere una questione delicata. Seduto sul suo letto, sfogliava un depliant di Parigi, non che ne avesse bisogno, ma lo aiutava a sentirsi meglio con se stesso.

Anche Eddie gli aveva fatto una paternale piuttosto eloquente, e sfortunatamente ogni cosa detta era quella corretta.

“Che si fottano le apparenze Padrone!” aveva urlato il suo più fedele amico. Aspettava Daphne, per comunicargli le sue decisioni, naturalmente la regina, ci metteva sempre troppo tempo, e non avrebbe mai rispettato la puntualità, nemmeno sotto minaccia di una Cruciatus.

 

È notte alta e sono sveglio

Sei sempre tu il mio chiodo fisso,

insieme a te ci stavo bene

e più ti penso e più ti voglio

tutto il casino fatto per averti

per questo amore che era un frutto acerbo

e adesso che ti voglio bene, io, ti perdo.

 

Si sentiva un coglione. Mentre fumava la sua sigaretta, non poté fare a meno di chiedersi. Se da quella porta fosse entrata lei, che cosa avrebbe fatto?

Qualcuno stava girando la maniglia. Per un secondo, sembrò quasi che tutto intorno, il tempo, i rumori, il suo cuore … tutto fermo. Deglutì, facendo cadere la cenere sul pavimento pulito. Desiderò che fosse lei, che fosse quel maschiaccio, di cui si era accorto molto prima che lo facesse chiunque altro.

Era Daphne, che vestita a festa, non si curava minimamente della delusione dipinta sul suo volto. Ricordò il primo giorno di scuola, quando gli aveva pestato le scarpe firmate, con la sua valigia, chiedendo scusa come se non fosse accaduto nulla di che.

Ricordò il pomeriggio al campo da quiddich, quando nervosamente stringeva la scopa, quando si batteva dignitosamente contro Malfoy, comportandosi come uno dei suoi fratelli. Sarebbe stata così bella anche Daphne indossando la divisa della squadra?

Quella leonessa ribelle, gli aveva sempre dato del filo da torcere, su questo non aveva dubbi. Normalmente la gente lo temeva, per il suo fare così ambiguo e calmo, mentre lei, aveva risvegliato il suo fuoco, lo aveva fatto sentire come un vulcano in procinto di eruttare.

 

Ancora … perché io da quella sera

Non ho fatto più l’amore senza te

E non me ne frega niente, senza te

Anche se incontrassi un angelo direi

Non mi fai volare in alto quanto lei.

 

E quel giorno che avevano fatto shopping a Parigi, mentre lei guardava tutto con l’innocenza di una bambina che vedeva il mondo per la prima volta. Anche il suo essere remissiva la rendeva adorabile, quando sorrideva, quando arrossiva perché non voleva essere toccata.

Ciò che faceva più male ricordare, era il modo in cui lo guardava, quando l’aveva presa in braccio e aveva fatto l’amore con lei, baciandola sotto la pioggia il giorno dopo.

Nessuna ragazza che conosceva, era forte come lei. Nessuna avrebbe cambiato la vita di persone come Draco Malfoy, Pansy Parkynson e di Theodore Nott.

Seneca, aveva pienamente ragione, sembrava quasi che “La brevità della vita”, l’avesse scritta guardando al futuro.

-          Non è poco il tempo a nostra disposizione, è molto invece quello che perdiamo.

-          Che diavolo stai dicendo?

-          Pensavo a ciò che disse un autore babbano, vissuto secoli fa. Non pensi che abbia ragione?

-          Penso che il vostro esame ti abbia dato alla testa. Hai passato troppo tempo a contatto con quel mondo così sporco. Ma adesso è finita, domani finalmente lascerai questo posto. Ha perso il suo prestigio nel corso del tempo. Concordi?

-          No. Sono anzi dell’idea, che l’esame di babbanologia sia stata un buona idea. Non ti sei guardata intorno di recente? Sono cambiate alcune cose.

-          Si infatti. Draco Malfoy non è più degno di appartenere al nostro giro, suo padre è fortunato a non dover vedere quello che gli hanno fatto. Gli unici con un po’ di cervello siamo rimasti noi.

-          Tu mi ami Daphne?

Scrollò le spalle come se lui avesse detto una sciocchezza. Poteva anche provare dei sentimenti per lui, ma non aveva bisogno di esternarli.

L’apparenza era l’unica cosa importante, non importava se a discapito dell’amore o della felicità.

Rideva, da solo, lasciando la sua fidanzata perplessa. Si sentiva un vero idiota per aver lasciato tutto. Aveva rinunciato al suo migliore amico per una donna che non era in grado di rispondere “Si ti amo”.

-          Io credo che abbiamo un problema.

-          Che genere di problema? Ah ma chi se ne importa … allora senti, domani ci viene a prendere la carrozza, andremo dritti a casa mia e finalmente ce ne staremo in pace.

Si avvicinò a baciarlo, sperando di fare sesso con lui, ormai glielo negava da un po’ di tempo, e alla regina la cosa non piaceva.

Sorprendentemente, lui si volse di lato, per evitare il contatto con le sue labbra. Magari sarebbe stato additato come un pazzo, ma non aveva assolutamente voglia di baciarla, toccarla o quant’altro.

Si fumava la sua sigaretta, ignorando la presenza di Daphne. Quest’ultima stava cominciando ad irritarsi, ma fare minacce a Blaise Zabini, era come cercare di catturare il sole. Impossibile.

-          Non verrò con te.

-          Mi prendi per il culo spero.

-          Assolutamente no. Domani me ne vado a Parigi, in uno squallido hotel. Voglio stare solo questa estate e rimettere a posto le idee.

 

Notte alta e sono sveglio

Mi rivesto e mi rispoglio

Mi fa smaniare questa voglia

Che prima o poi farò lo sbaglio

Di fare il pazzo e venire sotto casa

Tirare sassi alla finestra accesa

Tirare calci la tua porta chiusa, chiusa.

Perché io da quella sera

Non ho fatto più l’amore senza te

E non me ne frega niente senza te

 

-          Tu sei fuori di testa. Nessuno si prende la libertà di tirare un bidone a Daphne Greengrass!

-          Non ci siamo capiti … io ti sto lasciando.

Rimase di stucco. Non le era mai capitata una cosa del genere. Si insomma sapeva che lui era un strano, ma non avrebbe creduto che l’avrebbe lasciata.

-          Stai esagerando Blaise … io sono perfetta per te. Non sarà che lo fai per quella là vero?

-          Ti lascio perché sono innamorato di un’altra. Non posso stare con lei. Sai il problema di fondo, è che tu sei sempre stata l’unica che io riuscivo a vedere, quando mi ero accorto che poteva esserci un’altra, tu mi hai così tanto incolpato da non lasciarmi scelta. Ho sempre creduto che sarei stato innamorato, o ossessionato, da te fino alla fine dei miei giorni. Sono stato un codardo, mi sono lasciato condizionare da queste idee antiche, senza permettermi di scegliere cosa mi rendesse felice. Forse ho passato troppo tempo in mezzo ai babbani, e mi sono reso conto che loro, per quanto fatichino, per quanto non abbiano la magia che li aiuti a uscire dai guai, sono liberi di scegliere che cosa fare della propria vita. Io sono stanco di essere condizionato dalla mia ossessione per te, non sei nemmeno in grado di esternare i tuoi sentimenti. Ho fatto delle cose orribili, ho cercato di cancellare la memoria di Wes, senza rendermi conto di cosa stavo perdendo. Non sei mai stata quella giusta, e io ho aspettato troppo tempo per capirlo.

-          Me l’hai permesso tu, non hai fatto nulla per impedire che accadesse. Non mi fare la morale …

-          Infatti mi assumo le mie responsabilità. Ma sono certo di una cosa, come non mi capitava da molto tempo. Voglio che tu sparisca dalla mia vita, per sempre.

-          Non oserai sporcarti il sangue, non vale la pena far scoppiare uno scandalo solo per toglierti uno sfizio.

-          Ed è qui che ti sbagli. È proprio per queste regole sciocche, che sono certo ne sarà valsa la pena.

E quella notte, un’altra persona commise un cambiamento. Eddie era fiero del suo padrone, dal suo piccolo angolo nell’armadio, lo osservava riprendere il controllo della sua vita.

Finalmente Daphne Greengrass aveva perso la partita.

La mattina seguente era triste. Doversi salutare non era piacevole, mai.

Quest’anno però, per Ginevra Weasley fu più doloroso del solito. L’anno prossimo avrebbe avuto il suo amico Aidan con cui passare nuove avventure, ma la scuola non sarebbe stata la stessa senza le sue celebrità. Le sarebbe mancato anche il modo in cui Malfoy litigava con suo fratello Ron.

Era poco fuori dall’ingresso di Hogwarts che trascinava la sua pesante valigia verso la carrozza che l’avrebbe condotta al treno.

Eddie si era offerto di aiutarla, ma lei non glielo aveva permesso. Lo aveva salutato piangendo come una scema, e facendo commuovere anche una scettica del calibro di Pansy.

Erano tutti lì, sotto lo sguardo del resto della scuola, che ancora non riusciva a credere a quello scenario.

Ron aveva voglia di portare via sua sorella, ma sorprendentemente, bloccò invece Harry, intenzionato a dirne quattro a Malfoy.

Blaise Zabini stava uscendo proprio in quel momento, da solo.

Lo guardavano tutti, come se si aspettassero qualcosa da lui. Ma nulla accadde. Lo videro salire con Eddie, su di una elegante carrozza, per lasciare la scuola per sempre.

Non si sarebbero più rivisti. Draco Malfoy giurò a se stesso di averlo visto voltarsi nella sua direzione per dire qualcosa.
Lo sapeva e la cosa era un peso troppo pesante da portare sola.

Ginevra sentiva le lacrime che spingevano, non riusciva più a trattenerle. Si lasciò andare mentre il biondo re delle serpi, gli cingeva il fianco con un braccio.

-          Mi raccomando Weasley, vi aspettiamo in Irlanda tra tre settimane, non tirateci il bidone o ci potremmo offendere.

-          Non succederebbe mai Malfoy, non vedo l’ora di vedere la principesca tenuta dei Parkynson.

Sorrise amaramente ai suoi amici. Giurò perfino di aver visto uno sguardo complice da parte di Severus Piton.  Lo aveva visto sorridere di nuovo, rivolto a loro, mentre cercava di zittire il piccolo Aidan che non smetteva di fare programmi sull’estate. Era certo che lo avrebbe fatto impazzire prima della fine del mese.

Ma come si può rifiutare un favore a Venere? Insomma quella donna era un vero schianto.

-          Tu maledetta pezzente che non sei altro!

La voce di Daphne era più alta del solito. Stava nervosamente camminando in direzione di Ginevra Weasley, con la bacchetta alzata, pronta a fare qualcosa di stupido.

-          Alla fine sarai contenta spero! Ma io non ti permetto di passarla liscia con me. Nessuna pozione, solo la bacchetta questa volta.

-          Che cosa ti avrei fatto?

-          Volevi vincere? Beh, se non lo avrò io, non lo avrà nessuna.

Purtroppo non aveva fatto i conti con loro. Luna, Theodore, Pansy, Neville e Draco la guardavano impietositi, con le bacchette alla mano pronti a farla diventare un furetto per l’ultima volta.

-          Su, andiamo … prova pure a usare la bacchetta. Ma siamo in sei contro uno, dubito tu possa farcela.

E Luna Lovegood sapeva che non avrebbe mai potuto eguagliare alcuni dei migliori maghi della scuola.

Cosa strana avvenne qualche secondo più tardi. Nessuno di loro però aveva mosso un dito, ma Daphne era diventata, come l’ultima volta, un furetto spelacchiato e puzzolente.

Si guardavano l’un l’altro in modo interrogativo, ma non potevano essere stati loro, insomma lo avrebbero visto no?

Poco distante dal gruppo,  Minerva Mc Granitt si era avvicinata al suo collega Severus Piton. Stavano osservando il furetto agitato che si allontanava in giardino,

-          Hai visto qualcosa Severus?

-          Assolutamente no.

-          Beh, tanto ormai non possiamo farci più niente, la scuola è finita. Passa delle belle vacanze amico mio.

Disse la professoressa di trasfigurazioni, rimettendo via la sua bacchetta.

Ronald Weasley stesso, dovette ammettere di essersi sbagliato. Forse la sua sorellina aveva ragione, non li conosceva davvero.

Prima o poi avrebbe rimediato. Pensò mentre trascinava i suoi due migliori amici verso la carrozza. Fece cenno a Ginny, che salutò i suoi amici abbracciandoli.

Il suo ultimo sguardo era rivolto alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, che diventava sempre più piccola, man mano che si ci allontanava. Non avrebbe mai dimenticato niente, soprattutto il suo primo amore. Pensò mentre una lacrima le rigava la pallida guancia piena di lentiggini, cadendo poi sulla fotografia che stringeva tra le mani. Quella fotografia che aveva fatto la notte del ballo del ceppo.

 

 

The End …

 

 

 

Go down

 

 

 

O no?

 

Splendeva il sole alto nel cielo. La sala adibita per la colazione, sulla veranda che si affacciava in giardino, era tranquilla e silenziosa. Nonostante la presenza di numerosi turisti, era come essere soli. Ogni persona si domandava come mai un ragazzo tanto giovane, fosse venuto senza compagnia a Parigi.

Era seduto sempre allo stesso tavolo, con il giornale in mano, la sigaretta accesa e consumata, e una tazza di caffè fumante davanti, che sorseggiava lentamente, quasi stesse aspettando di essere raggiunto.

Blaise Zabini, era arrivato a Parigi da un paio di giorni. Si era interessato alla cultura, agli acquisti necessari e non, e ogni mattina passava un paio di ore a leggere qualche libro, o il giornale.

Aveva deciso che cosa fare della sua vita e delle sue amicizie.

Una volta tornato, avrebbe contattato Draco per parlare di tutte le cose successe, mentre per la delicata questione Weasley, ci aveva rinunciato.

A settembre avrebbe cominciato a studiare per diventare professore. Scegliendo una via diversa, da ciò che era stato deciso in anticipo.

 

Quando finisce un amore così com'e' finito il mio
senza una ragione ne' un motivo, senza niente
ti senti un nodo nella gola,
ti senti un buco nello stomaco
ti senti un vuoto nella testa e non capisci niente
e non ti basta più un amico e non ti basta più distrarti
e non ti basta bere da ubriacarti
e non ti basta ormai più niente
e in fondo pensi, ci sarà un motivo
e cerchi a tutti i costi una ragione
eppure non c'e' mai una ragione
perché un amore debba finire

 

Quella canzone, ogni mattina la sentiva. Era come un suggerimento ricorrente. Si sentiva solo, si sentiva stupido e non sarebbe servito a nulla, perché ormai aveva perso.

Si accese l’ennesima sigaretta, cercando di scacciare la sua immagine dalla testa. Cosa difficile, visto che venti metri da lui c’era la sala ristorante con lo stesso pianoforte.

Era difficile non pensare a lei in quel posto.

Ogni luogo sembrava aver conservato un pezzo di lei.

Sbatté il giornale sul tavolino di cristallo ordinando un altro caffè. Non dormiva più la notte e i suoi occhi mostravano chiaramente il segno.

-          Non mi sembri in gran forma Blaise.

-          Draco Malfoy Che cosa diavolo ci fai qui? E soprattutto come mi hai trovato?

-          Sei prevedibile, mi è bastato chiedere ad Eddie. È preoccupato per te, e lo siamo anche tutti noi.

Scettico osservava il suo migliore amico, o meglio ex, che sembrava invece in ottima forma. Contento e rilassato.

Non riusciva a spiegarsi quello che stava succedendo, e aveva una gran voglia di uccidere Eddie.

 

e vorresti cambiare faccia, e vorresti cambiare nome
e vorresti cambiare aria, e vorresti cambiare vita
e vorresti cambiare il mondo
ma sai perfettamente
che non ti servirebbe a niente
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei nelle tue ossa
perché c'e' lei nella tua mente
perché c'e' lei nella tua vita
e non potresti più mandarla via,
nemmeno se cambiassi faccia
nemmeno se cambiassi nome
nemmeno se cambiassi aria
nemmeno se cambiassi vita
nemmeno se cambiasse il mondo
però, se potessi ragionarci sopra
saprei perfettamente che domani sarà diverso
lei non sarà più lei
io non sarò lo stesso uomo
magari l'avrò già dimenticata
magari se potessi ragionarci sopra
e se potessi ragionarci sopra
ma non posso, perché ...
quando finisce un amore ......

 

-          Mi sono fatto raccontare un paio di cose. E così adesso non stai più insieme a Daphne. Me ne compiaccio.

-          Vorrei rimanere solo.

-          No Blaise, tu sei mio fratello, fanculo a tutto quello che hai combinato, si mi devi delle scuse, ma io vorrei poter fare qualcosa per te.

-          Non mi serve niente.

Draco Malfoy sapeva perfettamente di cosa aveva bisogno. Non era esattamente il suo ruolo ideale quello dell’angelo custode, ma si divertiva a fare la cosa, molto di più che a prendere in giro Potter.

Il suo migliore amico aveva fatto degli sbagli e su questo non c’era alcun dubbio, ma meritavano entrambi di avere una seconda occasione.

Tirò fuori una busta di plastica di medie dimensioni, piena di fogli e documenti di vario genere.

-          La magia a volte serve anche per fare qualcosa di utile.

-          Che cosa sarebbe questa roba?

-          Documenti, passaporto e una cosa che ti aiuterà a trovare le risposte che ti possono far tornare quello che eri un tempo. Non sono mica scemo io … mi piacerebbe vederti in Irlanda insieme agli altri.

-          Ma se non vedono l’ora di ammazzarmi con una maledizione senza perdono. Andiamo Draco, non prendiamoci in giro, ti sono grato per quello che stai facendo, ma è un bene che sia finita così.

-          Pansy lo avrebbe fatto volentieri.

-          Mi dispiace, per essere stato un coglione, e per aver lasciato che Daphne mi tirasse come una marionetta senza cervello.

Si strinsero la mano come ai vecchi tempi. Non avrebbe mai potuto ringraziare alla maniera giusta il fedele Eddie, come sempre rimetteva a posto ogni cosa, con discrezione e successo.

Aveva accettato l’invito di Draco ad andare a trovarli, ma ancora non riusciva a capire a cosa servissero passaporto e documenti.

-          Una crociera sul Nilo … potrebbe farti bene?

-          Dove stai il trucco?

-          Nessuno, parola mia. È solo che penso tu abbia la necessità di stare lontano da qui. Su una nave chi diavolo pensi di trovarci?

Draco Malfoy non era un infame, era solo un bugiardo nato. Gli aveva appena consegnato le chiavi per aprire la prossima porta e continuare il viaggio, fino a ritrovare se stesso.  

Il suo ghigno di famiglia, era diverso. Blaise conoscendolo, non si sarebbe mai aspettato un offerta tanto generosa, ma guardando i fogli della busta, sentì quasi l’irrefrenabile stimolo di accettare quella proposta. Una vacanza babbana, in un posto lontano, dopotutto come aveva detto Draco … “chi diavolo pensi di trovarci?”.

-          Beh, non sono mai stato in Egitto. Ma da quanto vedo la nave è già partita.

-          Si lo so, ma è prevista una fermata al port La Vie, domani a mezzogiorno. Devono imbarcare dei passeggeri e poi finirai in Egitto, ma ti prego … stai attento a non riesumare qualche mummia, Piton non reggerebbe il colpo.

Sorrise, incapace di esprimere la gratitudine nei confronti del suo migliore amico. Decise di andare subito a fare le valigie per non avere problemi.  Draco tirò un sospiro di sollievo, realizzando che la prima parte del suo “piano” era andata a buon fine.

-          Amico mio, buona fortuna.

-          Non so cosa pensare. Mi sono comportato da perfetto idiota e …

-          Falla finita. Per quel che ci riguarda, è tutto a posto. Ti aspettiamo in Irlanda entro la fine dell’estate, e ti racconteremo un bel po’ di novità.

Blaise Zabini non riusciva a crederci. Mentre il suo migliore amico usciva dall’albergo, la sua attenzione ricadde sul plico di roba che aveva portato Draco. Non aveva mai sentito parlare da nessuno di loro di una crociera sul Nilo. Come diavolo gli era venuto in mente?

 

Il sole splendeva alto la mattina seguente. La nave da crociera, si estendeva su cinque ponti,e aveva tutti i confort che avrebbero reso il viaggio assolutamente indimenticabile.
Aveva attraccato in orario a Port La Vie. Mezzogiorno spaccato.

Ginevra Weasley, era chiusa nella sua cabina per fare colazione. Aveva portato qualche librò per intrattenersi e si sentiva finalmente bene.

Si era naturalmente portata la foto con i suoi amici, e una lunga lista di raccomandazioni preparata da Ronal Weasley in persona.

Aveva fatto la conoscenza di un paio di persone simpatiche, tutte coppie, che venivano da Londra e addirittura dal Nord Europa.

Era eccitata all’idea di visitare l’Egitto, le piramidi e la storia di un popolo interessante come quello. Neville le aveva regalato anche un libro che illustrava il tutto alla perfezione.

Nonostante la splendida giornata, decise di passare la mattinata di cabina, a rilassarsi sul comodo letto matrimoniale, e a godersi un po’ di meritata pace. Aveva un solo “appuntamento” quel giorno. Con una coppia di conoscenti verso le otto per la cena.

Blaise Zabini, si era imbarcato in una mezz’ora, raggiungendo la sua cabina ignaro del fatto che anche il suo “problema” fosse presente. Come da organizzazione di Draco Malfoy, le loro cabine erano distanti, di modo da evitare un qualsiasi contatto troppo anticipato.

Il fato aiutò. Mentre il moro se ne rimase in cabina a riposare per tutto il pomeriggio, la rossa di casa Weasley si era lasciata trascinare in piscina, a prendere un po’ di sole sul ponte più alto della nave.

Ripensava spesso a lui, cercando di immaginarsi come sarebbe andata. Aveva anche provato a lasciarsi coinvolgere dalle attività a bordo per distrarsi, ma i risultati furono pessimi.

Decise di concedersi un rilassato aperitivo sul ponte della piscina, alle

otto di sera, il cielo era illuminato da uno splendido tramonto che si rifletteva sul mediterraneo.

Sorseggiando un martini, si era lasciata andare ai ricordi. Le mancavano moltissimo i suoi amici, Aidan, Eddie e il professor Piton.

Più di tutto, le mancava Blaise. Che era chissà dove insieme a Daphne Greengrass.

Chiunque l’avesse vista adesso, avrebbe avuto un momento di stallo, era così bella nella sua semplicità. Perfino nel semplice gesto di portare la sua sigaretta alla bocca risultava splendida.

Blaise Zabini, si era lasciato catturare dal momento. Aveva preso un bicchiere di vino dal bar interno, vicino al ristorante, e sia era deciso a godersi quel cielo, e quella beata solitudine.

Salendo le scalette che conducevano al ponte superiore, si era chiesto che cosa sarebbe accaduto se fosse stato meno idiota.

Rimase piacevolmente sorpreso, nel scoprire che non c’era nessuno sul ponte. Qualcosa improvvisamente attirò la sua attenzione.

Il cielo si stava dipingendo di colori blu, la notte padrona calava sul mare.

Si sarebbe aspettato di tutto, persino vedere Voldemort in costume da bagno, ma non certo di riconoscere quella massa di lisci capelli rossi.

Draco Malfoy, non era uno stupido, ma era senza ombra di dubbio, il miglior bugiardo che avesse mai visto.

Lo aveva ingannato, portandolo esattamente, al punto di partenza.

Stranamente, in una delle poche volte nella sua vita, l’ormai non più re delle serpi, era rimasto bloccato sul quel ponte, a guardarla di nuovo.

 

e vorresti cambiare faccia, e vorresti cambiare nome
e vorresti cambiare aria, e vorresti cambiare vita
e vorresti cambiare il mondo
ma sai perfettamente
che non ti servirebbe a niente
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei, perché c'e' lei
perché c'e' lei nelle tue ossa
perché c'e' lei nella tua mente
perché c'e' lei nella tua vita
e non potresti più mandarla via,

 

sentiva le parole di questa canzone, sentendosi esattamente in quel maledetto modo. Poteva scappare di nuovo, lasciare che le cose andassero avanti, fingere di non averla mai vista e scendere al primo scalo. Era giusto rinunciare alla cosa più bella della tua vita? Sentiva quasi come se la sua coscienza, o il moccioso di Grifondoro, gli rivolgessero questa domanda.

Se aveva trovato il fegato di diventare professore di babbanologia, come poteva sentirsi così restio a riprendersi la donna che amava?

Lentamente, si avvicinò al tavolo dove sedeva Ginevra Weasley, che essendo di spalle non riusciva a vederlo.

La rossa era talmente assorta nei suoi pensieri, da non essersi minimamente accorta della figura familiare alle sue spalle.

-          In parte, vorrei mi avessi fermato adesso, perché credo qualsiasi scusa io possa dire, si rivelerebbe inutile con te.

La sigaretta scivolò dalle sue dita, quella voce l’aveva riconosciuta e non poteva essere proprio lui.

Immobili, nelle loro posizioni, cercavano di trovare la migliore frase ad effetto da usare in un momento del genere.

-          Come mi hai trovato?

-          Draco mi ha detto che una vacanza alternativa avrebbe potuto aiutare le mie riflessioni. Ma non immaginavo avesse a che fare con te, non ti ha nominata nemmeno una volta.

-          Perfetto, vado in vacanza da sola, in pace con me stessa, e mi devo ritrovare il ragazzo che è la causa di tutti i miei problemi, e la sua asfissiante fidanzata …

-          Io non sono con Daphne.

Sentendo quelle parole, di scatto si volse a guardarlo. I suoi occhi nocciola lo scrutavano alla ricerca di una risposta convincente. Avrebbe voluto fare qualcosa. Indecisa tra baciarlo e tirargli un pugno, rimase immobile ad aspettare una spiegazione plausibile.

Per quanto fosse doloroso averlo visto di nuovo, sapeva di desiderarlo più di ogni altra cosa al mondo.

C’erano un milione di domande da potergli fare. Prima di tutto, come non fosse insieme alla sua Daphne, e  in secondo luogo, cosa avesse spinto Draco Malfoy a spingerlo verso questo viaggio.

Si ricordò piacevolmente che una delle sue nuove conoscenze, gli aveva detto una cosa importante la prima notte di crociera.

“ quando tornerai a casa, avrai tutte le risposte che cerchi”.

Forse era una cosa reale.

-          Perfetto … ti trovo bene, mi piacerebbe rimanere a parlare con te, ma ho un appuntamento per cena.

Si era defilata, lasciando che lui sembrasse solo un ombra. diversamente dalla sua aria di indifferente freddezza, rivederlo era stato per Ginevra Weasley, un esagerato garbuglio di emozioni contrastanti. L’odio era la maschera di un amore che l’aveva ferita.

Seduta a tavola con una coppia babbana di Londra, sorseggiava il suo vino che aveva il sapore amaro del fiele. Nulla di tutto ciò poteva cambiare la realtà.

Questi due innamorati ne erano la prova. Due persone diverse, con sogni e ambizioni fin troppo in grande, che avevano avuto il coraggio di guardare avanti e non lasciarsi intimidire dalle mille difficili scelte.

-          Dicono che amarsi sia una sfida difficile, e tu saresti stata la mia più grande avventura, non mi importa quanto complicata.
Ti conosco abbastanza bene da sapere che la tua determinazione mi avrebbe fatto impazzire, ti conosco così bene da conoscere esattamente il numero delle tue lentiggini, da non avere dubbi su quanto tu sia bella con indosso la divisa della squadra, o un paio di jeans sgualciti. Perfino sotto la pioggia, con il vestito da sera rovinato, e i piedi scalzi, rimani l’unica donna che riesce a farmi sentire uno stupido. L’unica donna che avrei dovuto trattare come una principessa.
Ti sembro il tipo che fa questo genere di cose? Mi dispiace per quello che ti ho fatto, per aver ciecamente rincorso la donna sbagliata, mentre avevo sempre davanti agli occhi quella giusta.

Mi hai zittito, quando nessuno riusciva a farlo, mi hai acceso come un fuoco. Mi hai regalato l’emozione più forte che potessi provare, mi hai regalato la possibilità di scegliere la mia strada. E so, con assoluta certezza, che senza di te qualsiasi strada sarà inutile. Ti ho respinta troppe volte, e adesso è il mio turno di dirti che sono innamorato di te, e di chiederti di essere mia, di appartenermi per sempre.

Nel silenzio di quel salone, nessuno si spiegava chi fosse quel bellissimo ragazzo che aveva parlato. Ginevra Weasley non riusciva a realizzare appieno quello che aveva detto Blaise, incredibilmente, tutti i nodi sarebbero venuti al pettine.

Il suo orgoglio di Grifondoro la rendeva impassibile, ma il suo cuore batteva così forte da poter essere sentito.

Tutti si guardavano attorno, per capire a chi fossero rivolte quelle splendide parole.

Non c’era un modo esatto per dire ti amo, c’erano solo un sacco di frasi fatte, o discorsi elaborati. Eppure tutte quelle cose, sincere, che aveva detto il principe delle serpi, suscitavano un emozione incredibile.

Non era servita una freccia di Cupido a realizzare tutto questo, era bastato il gesto di un re sconfitto, per portare alla ragione il suo rivale.

Era giunto per Ginevra Weasley, il momento di scegliere cosa fare. Sapeva perfettamente che qualsiasi parola sarebbe stata inutile.

Si alzò per raggiungerlo, sotto lo sguardo curioso dei presenti, lo sguardo sognante delle signore, e quello perplesso di chi non aveva capito la situazione. La musica copriva ogni cosa.

-          Perché devi sempre fare così?

-          Così come?

-          Arrivi sempre troppo tardi alla conclusione. Comunque finirà tra di noi, io ti apparterrò per sempre, perché mi hai preso il cuore, con ogni tuo gesto. Sei l’unico uomo al mondo, che riesce a farmi impazzire solo chiamandomi Weasley. Sei testardo, arrogante e spocchioso, ma se fossi diverso da come sei, non ti avrei amato allo stesso modo. Ti amo per il tuo essere un fottuto Serpeverde.

-          E allora diventa mia moglie Ginevra Weasley, fanculo alle apparenze, non resterò impotente a perderti un’altra volta.

-          Non si arrabbierà tuo padre, se continui a giocare con me?

-          Allora ne sarà valsa la pena.

Gin non poté fare a meno di sorridere. Adesso sapeva che qualsiasi orgoglio Grifondoro, non poteva reggere il confronto contro di lui.

Come quando si trovavano sotto la pioggia a Parigi, gli accarezzò il volto con le mani, per avvicinarsi a baciarlo.

Forse sarebbe stata una roulette russa, ma ne sarebbe sempre valsa la pena. Pensò Ginny mentre lasciava che lui la stringesse tra le sue braccia.

Incredibilmente, dopo averne passate tante, avevano avuto il loro lieto fine. Stava per cominciare la loro grande avventura.

-          Comunque si.

-          Si cosa Wes?

-          Voglio essere tua moglie, voglio appartenerti per sempre.

Disse baciandolo ancora.

Quando Amor ci mise lo zampino … cominciarono i guai. La loro favola moderna era appena cominciata. Avevano smesso di rincorrersi e non c’era più bisogno che qualcuno vegliasse sulle loro intenzioni.

-          Tesoro basta sbirciare.

-          Ma io non voglio andarmene mamma, finalmente sono insieme. Ho aspettato a lungo di vederli tirare fuori il coraggio di essere … quello che sono. E poi scusa, con tutti gli spettatori che ci sono mandi via solo me?

Disse il piccolo Amore, indicando una sfilza di dei curiosi che stavano osservando la scena seduti sulle stelle del cielo.

Venere rimase basita nel constatare che c’erano tutti …  da Eolo a Zeus, fino a quello scettico di Marte.

-          Ma tu non eri contrario al romanticismo?

Disse rivolto al dio della guerra che facendo spallucce rispose.

-          Ne avete parlato così tanto su all’Olimpo, che ero curioso anche io.. su forza, fatemi un po’ di spazio.

 

 

This is really the End.

 

 

 

 

 

 

Grazie a tutti. Non sono una di quelle persone che crede nel lieto fine, ma questa volta mi sembrava il minimo.

Non faccio la lista completa, ma voglio di nuovo ringraziare tutti voi che avete recensito, seguito e preferito la mia storia.

Se vi ho deluso nella semplicità delle cose mi dispiace. Ma uno stile, come le parole di una storia, cambia sempre, evolvendosi in qualcosa di più.

Ne ho preparata un’altra, sempre su Blaise/Ginny, che spero vi possa piacere. Se potete recensite questo finale, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.

 

Cya

 

Karyn

 




La mia nuova ff, se interessati, si chiama "tutta colpa di Zabini". ;)
  
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