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Autore: Vale3    02/05/2005    2 recensioni
Freddo, buio, ombra…Ira, odio, sofferenza… Può, un’anima devastata, tornare alla luce? Può provare di nuovo quel calore che scioglie il cuore e rimargina le ferite più profonde? Gli è concesso assaporare almeno l’ombra di un affetto che lo ha sempre condannato?…Ma si sa, il destino non perdona e il passato non si può cambiare… lo si deve solo affrontare, radunando le proprie forze, e combattendo fino alla fine!
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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V e r s u s

V e r s u s

Capitolo V

 

 

 

 

 

Passarono due settimane a Grimmauld Place, e Harry sembrava reagire a quello stato di apatia che lo aveva così a lungo tormentato.

Remus era più che felice per i progressi del ragazzo.

Più passava il tempo, e più si rendeva conto che la scomparsa di Sirius non faceva poi così male, il dolore si stava attenuando, le ferite rimarginando.

Ci sarebbe voluto del tempo, forse, molto tempo, ma valeva la pena di aspettare così tanto.

Era una fresca mattina di fine agosto, strana, per quell’estate così calda e afosa.

Harry si era alzato di buon’ora, scendendo quasi allegro dalle scale.

Il suo stato d’animo non si poteva certo definire felice, ma almeno era in armonia con se stesso. Quel senso opprimente di colpa cominciava ad abbandonarlo, lasciando un Harry sempre più disposto al sorriso e al gioco.

Arrivato nel grande salone di casa Black, aprì lentamente le tende, facendo filtrare luce.

Luce: il segreto era quello, dopotutto.

Non serviva a nulla rifugiarsi nell’oscurità, cercando di cancellare i dolori e i dispiaceri della vita. Bisognava affrontarli, e sconfiggerli.

Era questo il suo nuovo motto.

Glielo aveva insegnato Lupin, in quelle due settimane aveva fatto un miracolo; stava riuscendo nel suo intento: guarire l’anima di Harry.

Potenti raggi di sole inondarono la sala, riflettendo sulle pareti, sul soffitto, facendo di casa Black, un posto migliore in cui vivere.

Respirò profondamente, mentre chiudeva gli occhi, per non essere accecato dalla forte luce.

Rilassò il torace, tornando alla normale respirazione. Che bella sensazione!

La luce, sinonimo di Bene, si era fatta strada in lui, travolgendolo.

Aprì gli occhi, voltandosi e dirigendosi verso la cucina per preparare la colazione.

Ben presto Remus si sarebbe svegliato, Harry lo sapeva. Infatti quella mattinata, Lupin l’avrebbe trascorsa da Silente, in un’altra piccola base dell’Ordine, dove si sarebbe tenuta una riunione importante solo tra i più fidati.

Stava preparando la tavola, quando sentì dei passi energici scendere velocemente le scale.

    “Buongiorno, Harry” disse Remus con un volto allegro.

Harry rispose annuendo con un debole sorriso.

Il ragazzo finì di portare due tazze di latte fumante a tavola, per poi sedersi, guardando Remus imitarlo.

Rimasero in silenzio per tutta la colazione; ognuno sembrava immerso nei propri pensieri, e deciso a non distrarsi.

Solo alla fine, quando Remus si alzò dalla sedia, prendendo le loro due tazze vuote si decise a parlare.

    “Ehm, Harry?” lo chiamò piano.

Harry si voltò tranquillamente con aria incuriosita.

   “Sì?”.

Remus sembrava un po’ imbarazzato.

    “Mi dispiace moltissimo, ma sono costretto a lasciarti solo questa mattina…la riunione…l’Ordine…” disse.

    “Nessun problema Remus” lo anticipò Harry garbatamente.

Lupin sorrise radioso.

    “Beh, se non ti spiace, ora andrei a prepararmi…così vado…scusa” disse sorpassandolo alla porta della cucina.

Harry si scostò per poi udire: “E grazie per la colazione!” provenire già dalle scale.

Fece spallucce e tornò al lavello a lavare quelle poche stoviglie.

 

Non passò più di un quarto d’ora, che Remus era già filato fuori da Grimmauld Place, in un primo momento scordandosi anche la cartella con tutte le relazioni per l’Ordine, e ringraziando Harry per essergli corso dietro a portargliela.

Il ragazzo vide l’ex professore smaterializzarsi, e rientrò lentamente in casa.

Non avendo nulla da fare e, leggermente  annoiato, si buttò sul divano, in modo supino, chiuse gli occhi in un momento di raccoglimento e pensò.

Pensò.

Lentamente gli affiorarono in mente brutti pensieri, come se avessero trovato un momento di debolezza mentale per venire a galla nel pieno della loro malignità.

Harry pensò a come, ora, quei tristi ricordi, cominciavano solo a fargli venire un debole fastidio all’altezza dello stomaco, invece  che  ridurlo in una situazione di profonda apatia come un paio di settimane prima, quando solo uno di quei pensieri, che lo assillavano giorno e notte, sarebbe bastato per catapultarlo in un stato di prostrazione e sconforto…

Allora era vero…

Il tempo rimargina le ferite, quali esse siano.

Fino a quel momento non aveva creduto possibile quella specie di miracolo.

Anche lui sentiva che qualcosa stava cambiando; si stava ristabilendo, rinforzando, ben presto la sua difesa sarebbe stata interamente ricostruita.

Distogliendosi da quei pensieri, ritornò con lo sguardo fisso sul soffitto di casa Black.

Improvvisamente un’idea gli balenò in testa…Lupin gli aveva sempre detto, che se avesse voluto, avrebbe potuto riguardare il vecchio album delle fotografie che gli aveva mostrato al suo arrivo in Grimmauld Place…Doveva solo andarlo a prendere in camera di Remus…gli aveva dato lui tranquillamente il permesso di farlo in qualsiasi momento avesse voluto…

Deciso, si alzò velocemente dal comodo divano per salire altrettanto velocemente i gradini delle scale che portavano al piano di sopra.

Arrivato nel corridoio, si bloccò davanti alle due porte prima della sua stanza; una doveva essere la stanza di Remus, per forza…ma quale?

Poteva sembrare strano, ma lui non aveva mai visto entrare il suo vecchio professore in camera, né di conseguenza gli era stato indicato quale fosse delle due…

Rimase un attimo confuso, volgendo lo sguardo da una porta all’altra, in cerca di qualche aiuto inesistente.

Le due porte erano uguali, non c’era nulla da fare…

A questo punto, un po’ rammaricato, ripensò che forse non era una buona idea andare a ficcare il naso solo per un album, anche se per lui era importante…ma, cosa che accadeva spesso, soprattutto ad Hogwarts, la sua curiosità ebbe la meglio.

Si decise ad aprire una delle due porte.

Inspiegabilmente, si volse verso la porta alla sua sinistra, appoggiò delicatamente la mano sulla fredda maniglia in ottone, l’abbassò, e quella si aprì.

Forse doveva essere quella giusta, visto che era pure aperta…

Entrò.

All’inizio non vide nulla, la stanza era completamente immersa nel buio più totale, poi usando la luce proveniente dal corridoio, che filtrava dalla porta aperta, riuscì a raggiungere il punto luce, accendendo la lampada.

Rimase a bocca aperta.

La lampada che aveva acceso si trovava su uno scrittoio al centro di tutta la camera, sul suo piano erano sparsi una moltitudine di fogli, tutti in disordine, pagine accartocciate, piume per scrivere imbrattavano i fogli ancora bianchi, mentre una boccetta d’inchiostro nero allargava la sua macchia, ormai secca, sulle carte e sul legno della scrivania.

Tutto aveva uno strato di polvere, dando l’aria di non essere stato usato da molto tempo…

Lentamente, voltò lo sguardo in giro, i suoi occhi si posarono sul letto.

Un grande letto e baldacchino era addossato ad una parete, quella vicino alla porta.

Le tende non erano tirate, ma cosa più strana, erano le lenzuola, stropicciate, lasciate esattamente come qualcuno le aveva lasciate dopo essersi svegliato ed alzato.

Harry cominciava a non capire…

Si avvicinò al letto, passò una mano sul cuscino sgualcito e si accorse che anche lì, la polvere regnava sovrana…

No, quella non doveva essere la camera di Lupin…

Si voltò nuovamente, raggiungendo una poltrona posizionata accanto ad un caminetto spento da chissà quanto tempo.

Su di essa c’erano vari vestiti, per lo più mantelli neri, lì appoggiati, in attesa di essere indossati da qualcuno che invece sembrava averli abbandonati…

Anche la poltrona recava lo stesso strato di polvere degli altri mobili, compreso anche un piccolo tavolino di vetro vicino il sofà, sul quale c’era appoggiato, un numero della Gazzetta del Profeta e una cornice con una foto.

Harry si avvicinò,  prese il giornale e lo aprì.

Era vecchio, ma non di tanto; portava la data degli inizi di Giugno…

Sulle sue pagine nulla di importante, solo qualche piega, come se il suo misterioso lettore avesse dovuto abbandonare la sua lettura in tutta fretta.

La sua attenzione invece fu attirata dalla fotografia all’interno della cornice dorata.

Due persone…

Harry non riuscì a distinguere i volti, così prese la cornice e la portò vicino alla lampada, alla tenue luce, vide le facce sorridenti di Remus e  Sirius salutarlo contenti.

Harry sorrise amaramente, poi un forte dolore al cuore, gli strappò un gemito.

Le immagini gli scorsero davanti agli occhi involontariamente, facendo prendere forma nella mente il suo più grande terrore.

La stanza, la polvere, il giornale di giugno, i mantelli neri, la fotografia…

La stanza di Sirius!

Senza volerlo, la cornice gli scappò di mano, fracassandosi sul pavimento in mille pezzi, ma non era importante…

I suoi occhi si velarono, improvvisamente investiti da un’ombra oscura di malinconia e tristezza, che gli stringeva il cuore in una morsa letale e gli impediva di respirare…

Annaspando, con una mano si stringeva la gola, nel tentativo di recuperare un soffio di vita, e con l’altra si teneva allo scrittoio, quasi gettandosi su di esso, facendo cadere con il braccio, tutte le carte che vi erano sopra, si sentì un rumore di vetro infranto: il calamaio era caduto in terra spargendo inchiostro dappertutto, facendo calare la sua nera macchia, coprendo i fogli sparsi sul pavimento circostante.

Fu preso da una specie di crisi, tutto quello che sembrava essere svanito in quelle due settimane con Lupin, sembrava ora riaffiorare con doppia intensità, facendogli provare un intenso dolore fisico.

Fu preso da un conato di vomito, che servì come colpo di grazie alla sua pazienza, che ora era al limite

Basta, voleva uscirne, o sarebbe impazzito entro breve…

C’era solo una cosa da fare, solo una via era possibile…

Con immenso sforzo, riuscì ad uscire dalla stanza, che sembrava fissarlo con soddisfazione, e ora più che mai, un senso acuto di colpa gli salì in gola.

Corse lungo il corridoio appoggiandosi ai muri, barcollando come un ubriaco…la sua mente non conservava un minimo di lucidità…

Scese le scale, inciampando negli ultimi gradini, si trovò disteso per terra, supino, ma lanciò un grido quando si trovò nuovamente davanti agli occhi le immagini di quella stanza maledetta e di tutto quello che voleva esprimere…

Si alzò con più fatica, ma spinto dal bisogno di smettere, arrivò in cucina, dove, preso momentaneamente da un vuoto di memoria, cominciò ad aprire tutti i cassetti, gettando a terra il contenuto, finché non ne trovò uno

A quel punto, corse di nuovo su per le scale, si lanciò in bagno, dove prese senza pensarci, ad aprire i rubinetti della vasca da bagno più forte che potevano…L’acqua guizzava fuori dal rubinetto velocemente, riempiendo in pochissimo tempo la piccola vasca…

Sorrise, mentre davanti a lui, la vista prese a farsi sfuocata.

Non si curò dei vestiti bagnati e appesantiti lungo il suo corpo, mentre entrava nella vasca e l’acqua fredda lo accoglieva come un senso di sollievo.

Si lasciò cadere nella vasca, andò giù, il suo viso scomparve più volte dalla superficie increspata dell’acqua…

Poi fu un momento.

Un attimo.

Quello che aveva preso dalla cucina…lo avvicina a sé, lo avvicino ai suoi polsi.

L’unica cosa di cui serbava ancora il ricordo, prima di perdere i sensi, era quel coltello che teneva con difficoltà in mano.

 

L’acqua  rossa color del sangue.

 

***

 

Uddiu… già prevedo pomodori! Per favore no! ^^

Ehm… a questo punto sono sempre senza parole... Un po’ drastico come capitolo^^

 

Spero che in qualche modo^^ possa esservi piaciuto^___^

 

Visto che credo di essere apparsa maleducata a non ringraziare chi ha recensito, rimedio adesso.

 

In ordine di recensione, un Grazie a Dixy, ?????, shin_88, Gius, Morgan_Snape, NohaIjiachi, lady hawke, Joy.

 

Grazie davvero.

 

Ciao ciao!^^

Valeria

 

 

 

 

 

  
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