Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: annies_rumor    09/01/2019    2 recensioni
Cosa c'è realmente dopo l'adolescenza?
Questo racconto è un piccolo viaggio introspettivo attraverso la mente di una ragazza semplice.
"Semplice", una parola comune, di cui tutti sanno il significato...
Ma cosa di cela realmente dietro una ragazza "semplice?"
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Siete mai stati primi in qualcosa?
Non so, i primi della classe ad esempio, i primi ad aver visto un visto un film, ad aver finito un compito in classe,
ad aver rimorchiato una ragazza, ad aver detto “ti amo”?!
Parlo spesso come se avessi un pubblico davanti a me pronto ad ascoltarmi e magari rispondermi,
ma la verità è che sono costantemente sola.
Nella mia rubrica ho centinaia di numeri, sui miei social migliaia di “amici” o “seguaci”, ma la verità è che quando ho bisogno di qualcuno, qualcuno con cui parlare intendo, qualcuno a cui far sentire la mia voce ed esprimere i miei pensieri, non c’è nessuno.
La tecnologia ci ha portato via uno dei beni più preziosi: il dialogo.
Il dialogo è tutto, confrontarsi è la base per ottenere una sana società, invece al giorno d’oggi siamo solo un branco di pecore guidate da un apparecchio elettronico, spesso difettoso, collegato a sua volta ad una rete che unisce tutto il mondo ma separa chi è più vicino.
Quand’è esattamente che avete fatto qualcosa per la prima volta senza che qualcuno vi abbia “consigliato” di farlo?
Quand’è stata esattamente l’ultima volta che avete fatto qualcosa di vostra spontanea volontà senza che nessuno vi abbia indotto, direttamente o non, a quell’azione?
Prime ed ultime volte non son poi così diverse.
Sono cose molto singolari per quanto diverse possano sembrare.
Mi guardo attorno e non riconosco più nulla. Tutti i valori che mi hanno insegnato e tutti i valori che avrei tanto desiderato poter insegnare un giorno, sembrano essere passati di moda, come se il “bon ton” fosse una moda da seguire e non una regola per vivere bene la quotidianità.
Ma il problema ha radici molto più profonde e purtroppo io sono solo un puntino nell’immenso mondo del Capitalismo che ci siamo costruiti con le nostre stesse mani.
Io sono stata la prima in qualcosa per un paio di volte.
Son stata la primogenita di mia madre, ad esempio, se può considerarsi valida come opzione.
Son stata prima classificata in un concorso letterario in quarto superiore.
Son stata la prima in altre cose che adesso non ricordo bene, se non erro, ma non sono mai stata la prima ad essere amata. Di questo ne sono sicura.
Ero per certo la prima ad amare, invece.
Ogni relazione che io abbia provato ad iniziare, finiva sempre con me che amavo alla disperazione e l' altro che prendeva le distanze.
Sono mai stata realmente innamorata? Ad oggi non lo so e questo pensiero mi divora lentamente, giorno dopo giorno.
Amo fin quando non vengo amata, non appena ottengo ciò che voglio, la corda inizia a sgretolarsi fino a diventare polvere. Per questo ho sempre preferito ed ottenuto quasi inconsapevolmente relazioni instabili e poco durature che hanno però portato via pezzi di me che probabilmente non riuscirò mai a ritrovare.
Nel cassetto dei ricordi celo con gelosia quegli occhi verdi ed imponenti che l’adolescenza mi hanno portato via. Occhi da ragazzo giovane e spensierato che di me velocemente si è scordato. Occhi per i quali probabilmente ancora pazzie farei, ma senza amore direi.
C’è stato un tempo in cui mi sono sentita pronta ad abbandonare tutto e ricominciare, lontana da quegli occhi che sapevano giocare come un serpente incantatore,
un tempo in cui le mie giornate passavano lente riflettendo accuratamente su cosa farne. Sviluppai un interesse per la fotografia ed i paesaggi erano diventanti la culla dei miei scatti quotidiani. Mi piacevano i fiori, le foglie cadenti dagli alberi fin giù al terreno. Mi piacevano gli orti, i giardini, il verde della speranza che sembrava non passare mai, nonostante le potenti piogge francesi nei periodi invernali. E poi amavo l’arte, ho amato il Louvre come Romeo ha amato Giulietta. Senza tempo. Per sempre. Quando d’un tratto, dopo mesi, mi son guardata allo specchio e non mi son più riconosciuta, mi son ritrovata senza il suo riflesso negli occhi e la sua ombra accanto ad ogni mio passo. E lì ho capito che era giunto il momento di tornare, perché scappare ha senso solo se alla fine si ritorna con qualcosa da raccontare, ed io avevo una bella storia con me: quella della mia rinascita.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: annies_rumor