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Autore: Kano_chan    12/01/2019    2 recensioni
Dal quinto capitolo:
- Grazie per il passaggio Hank e perdonami se ti ho fatto preoccupare – gli avevo detto apprestandomi a scendere.
- Provi qualcosa per Connor? Intendo… - il poliziotto aveva lasciato la frase in sospeso.
- Credi sia possibile innamorarsi di un androide ed essere ricambiati? - avevo ribattuto io con un sorriso mesto, prima di aprire la portiera e scivolare via.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Connor/RK800, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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11. Desideri

10 novembre 2038

Infilare la chiave nella toppa di casa e aprire la porta, fu allo stesso tempo strano e familiare. Erano successe così tante cose in appena tre giorni, che mi sembrava di aver iniziato una nuova vita e di aver lasciato la vecchia dietro di me, come la pelle di un serpente. Mi pareva di tornare da un lungo viaggio che in realtà non si era ancora concluso.
Avevamo lasciato Markus e gli altri androidi nella Chiesa diroccata, si sarebbero mossi solo alla sera, cominciando la loro marcia pacifica fino ad arrivare davanti al campo di smaltimento n.5 nel cuore di Detroit. Poi, cosa sarebbe successo, non avrebbe potuto predirlo nessuno...
Appoggiai le chiavi nella ciotola all’ingresso, producendo un tintinnio che riverberò nell’aria immobile della casa, girandomi poi verso Connor.
L’androide si era tolto la cuffia e con una mano si stava sistemando, con un gesto automatico, i capelli leggermente arruffati.
La sua rinnovata coscienza era così evidente da darmi le vertigini.

- Connor, io salgo a farmi una doccia, tu mettiti pure comodo – gli dissi.
- Grazie Ren – assentì lui.

Con un sorriso mi ritirai al piano di sopra dove mi concessi di lavarmi via di dosso lo sporco accumulato in quelle ore, assieme alla sensazione di freddo che non mi aveva ancora abbandonata del tutto. L'unica cosa che non riuscivo a scacciare era il pensiero di ciò che doveva accadere...
Era vero, avevo deciso di appoggiare la decisione di Connor, ma allo stesso tempo ne ero profondamente turbata. Se non fosse andata come sperato... io....
Alzai il viso verso il doccione e poi spensi il getto, non potevo prendermi il lusso di perdere tempo, ne restava troppo poco e non desideravo passarlo da sola.

Quando tornai di sotto con i capelli umidi e un cambio di vestiti, trovai Connor intento a guardare fuori dalla finestra del salotto, la spalla leggermente appoggiata al muro.
Aveva uno sguardo serio, ed era così concentrato su ciò che stava pensando, da non essersi accorto che ero tornata.
Il cuore mi diede una dolorosa stretta a quella vista; avrei voluto che tutto si fermasse in quell’istante...

Mi avvicinai a lui, passandogli le braccia attorno alla vita e affondando il viso tra le sue scapole. Sentii le sue mani appoggiarsi sui miei polsi per stringerli delicatamente.

- A cosa pensi? - gli chiesi, la voce attutita dalla schiena.
- Mi chiedo se abbia preso la decisione giusta... – rispose lui.
- Credi che diventare un deviante sia stato uno sbaglio?  - lo interrogai, tirandomi indietro e facendolo voltare verso di me.
- No… adesso sento di essere davvero me stesso, non più una semplice macchina. – rispose.
- Di cosa stai dubitando allora? -

Connor abbassò lo sguardo, puntandolo su un punto imprecisato del lucido pavimento di legno.

- Ho paura di fallire... - ammise - Per la prima volta ho paura di non essere in grado di portare a termine il mio compito... – sentenziò alzando gli occhi su di me, dove vi lessi l'incertezza.
- Se hai paura sei sulla strada giusta allora. – replicai io con un sorriso – Se hai paura vuol dire che ti stai mettendo in dubbio e che ciò che vuoi salvare ti sta davvero a cuore – continuai sotto il suo sguardo attento – e se ti sta così a cuore da esserne spaventato, vorrà dire che farai tutto ciò che è possibile per riuscirci, Connor – dissi – Se il tuo cuore ti dice che questa è la strada giusta, percorrila. La Cyberlife non conosce il futuro, non può avere la certezza di cos’è meglio per noi ed è per questo che è così spaventata dai devianti, perché non li capisce -

Connor non proferì parola, restando a fissarmi così intensamente da provocarmi brividi lungo la schiena. Mi avvicinai ancora un po' verso di lui, riuscivo quasi a sentire il suo cuore meccanico pulsare.

- Cosa vuoi fare Connor? - domandai in un soffio.
- Baciarti – affermò, con un sussurrò talmente debole che solo la presenza ovattante della neve all’esterno me lo fece sentire.

Quella risposta fece letteralmente esplodere il mio cuore.

- Speravo che prima o poi lo avresti detto – sorrisi.

E ancor prima che il sorriso abbandonasse le mie labbra, Connor si piegò su di me impossessandosi della mia bocca.
Una sensazione di calore iniziò ad espandersi dal basso ventre fino ad arrivare allo stomaco. Il mio cervello spense qualsiasi pensiero che non si concentrasse sulle labbra di Connor appoggiate sulle mie, in esplorazione, o sulle sue mani salde attorno alla mia vita. Io affondai le dita tra i suoi capelli, attirandolo più verso di me, assaporando il contatto tra i nostri corpi. Quando ci separammo io avevo il fiato corto e Connor gli occhi accesi. Lo trovavo bello da togliere il fiato.

- Hai bisogno di riposare –

Connor mi sfiorò con l’indice appena sotto l’occhio, dove probabilmente le occhiaie si stavano allargando come una chiazza di petrolio sul mare.

- E devi bere qualcosa di caldo – aggiunse voltandosi per dirigersi verso la cucina – non guasterebbe neppure se mangiassi qualcosa -
- Ti amo Connor -

Il suo passo si arrestò immediatamente appena prima dell’ingresso del cucinino. Quando si voltò, la sorpresa gli increspava i tratti del viso cosparso di nei.

- Avrei dovuto dirtelo tre mesi fa… - proseguii fermandomi al centro del salotto – se lo avessi fatto forse le cose sarebbero andate diversamente – ammisi – ma avevo paura che non fosse reale, che in qualche modo il mio sentimento fosse legato alla scomparsa di Nick, ma mi sbagliavo.. l’ho capito troppo tardi -

Connor mi aveva lasciato parlare a briglia sciolta e solo quando finii mi si avvicinò di nuovo. Mi prese il viso tra le mani, spazzando via con i pollici le lacrime che scorrevano sulle mie guance e poi mi baciò delicatamente.

- Ti amo anche io – mi rispose – e se non fosse stato per te, probabilmente sarei rimasto solo una macchina e non avrei mai capito l’importanza di questo sentimento – disse.
- Ho paura di perderti di nuovo – mormorai premendomi il suo palmo contro la guancia.
- Questa volta tornerò; porto sempre a termine una missione – replicò con un sorriso sghembo.

Io annuii, sorridendogli di rimando.

- Penso proprio che mangerò qualcosa, sto morendo di fame – dissi.
- Ti faccio compagnia -



Jericho's place:

Ben ritrovati a tutti!

Spero che il vostro 2019 sia iniziato bene e continui alla grande!
Mi spiace presentarvi un capitolo così scarno, ma onestamente ho preferito tenerlo così come lo avevo abbozzato. E' breve, ma ricco di contenuti, direi... hihihi.
Finalmente eccolo, questo tanto sospirato momento romantico! Mi ricordo le innumerevoli storie d'amore che leggevo nei manga o nei libri, dove sto benedetto bacio non arrivava mai xD
Oserei dire che finalmente le carte sono state messe in tavola tra i nostri due protagonisti, peccato però che c'è ancora un grosso ostacolo da superare... come andrà a finire?
Il prossimo capitolo sarà sicuramente più lungo e sarà il penultimo di questa fic, quindi restate sintonizzati!!
Nel frattempo ringrazio come sempre tutti i Lettori, chi mi ha recensita, con particolare menzione a angela2_0, chi mi ha inserita tra le storie seguite: angela2_0 e Foster Giorgi, e chi tra le preferite: angela2_0, Lavellan e MeryLove.

Un abbraccio,
Marta
  
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