Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Queen FalseHearth    13/01/2019    0 recensioni
La musica è sempre stata presente nella saga Hunger Games: ricordiamo una bambina coccolata da una ninna nanna prima di essere abbracciata dalla morte, la canzone (con qualche modifica) che ha dato forza ai ribelli di attaccare le dighe di Capitol City, la melodia del distretto 11 e la graziosa voce di due donne è stata in grado di far innamorare.
Tuttavia, ci sono altri racconti che devono essere condivisi. Io sono qui per questo, farvi conoscere le storie di musicisti di ogni distretto.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Catching Fire
District 8 

“Un giorno anche la guerra s'inchinerà al suono di una chitarra.”
Jim Morrison

 

A nice Ukulele

I distretti 3, 4 e 8 lottavano contro Capitol City e furono identificati come i più ribelli; per Capitol erano un fastidioso intralcio, occorreva rimediare.
Sono sempre le persone che non se lo meritano a pagare le conseguenze. [373 parole]


 

Al primo sparo si rifugiò sotto il tavolo di legno, tremante. Il corpo si mosse da solo, il cuore voleva scappare dal suo petto. Si tappò le orecchie con le sue mani, fredde. Quel rumore selvaggio  tuonò ancora nell’animo della piccola; peggio del buio, più spaventoso di un tornado.
La bambina non era in grado di gestire la sua paura, si lasciava sopraffare da essa senza difese.

Qualcuno si stava avvicinando al suo nascondiglio. Era sua madre che s’inginocchiò sotto il tavolo, arrivando alla sua altezza. Si aspettò una debole consolazione da parte sua, invece non disse nulla. Aveva ancora il suo premuroso sorriso sul volto, come se fosse una giornata come un’altra. Sembrava immune al rumore, l’angelo della morte non la sfiorava.
La sua figura materna le mostrò, con la stessa delicatezza in cui si presenta un neonato, il suo ukulele.
La bambina aveva sempre amato il grazioso strumento a quattro corde, non ricordava un giorno in cui non rammenta il suo desiderio nel volerlo suonare. Era piccolo dalle altre chitarre, un po’ come lei.
La sua mamma strimpellò qualche corda con la mano sinistra, finché con le sue agili dita dell’altra mano creò una melodia vivace. Pizzicava le corde concentrata, totalmente rapita dal suo ukulele.
La bambina non riusciva a capire.
Gli spari, all'esterno, aumentarono. L’ukulele non li aveva fermati come sperava. Ma sua madre non si fermava: era la padrona della musica, della vita.
Quell’incantevole melodia non meritava il sottofondo della canzone della morte. La bambina cercò di focalizzarsi sull’ukulele. Dolce e malinconico allo stesso tempo.
Voleva raggiungere quella musica, la considerava la sua salvezza. Il tavolo di legno non era più il suo unico riparo, uscì allo scoperto avvicinandosi a sua madre. Voleva sentire la canzone fino alla fine.
Chiuse gli occhi. C’era solo quel suono gentile, che sconfisse la paura.


 In strada, il Pacificatore non si fermò alla prima vittima. Gli era stato ordinato di stabilire l’ordine con il linguaggio più efficace: la paura. Era stufo di vedere la gente ribellarsi così ingenuamente, stavano solo facendo rumore inutile.
Ad un certo punto sentì una strana melodia provenire da una casa vicina.
Era un suono…un suono di un ukulele. Il Pacificatore raggiunse la tana della musica.
Altri rumorosi ribelli.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Queen FalseHearth