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Autore: Knuckster    14/01/2019    3 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
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Purificazione (Quarta parte)

    Gli abitanti di Emerald Town avevano trascorso parecchi giorni rinchiusi in casa, attanagliati dalla paura degli ultimi eventi che avevano sconvolto il pianeta. Con il cielo perennemente oscurato da fitte nubi nere, nessuno di loro aveva potuto godere del calore di un raggio di sole o della frescura di una piacevole brezza da un tempo che sembrava quasi incalcolabile. E i bizzarri fenomeni atmosferici verificatisi di recente non erano le uniche fonti di preoccupazione per la popolazione. L’improvvisa sparizione di tutti gli esseri umani presenti, il senso di panico scatenato dalla tragica morte della coniglietta per mano di un mobiano dotato di poteri soprannaturali, i dubbi e le perplessità sul coinvolgimento di Sonic the Hedgehog, le bande di giustizieri che si erano venute a formare in maniera illecita in tutto il caos generatosi. E infine quella visione, quella proiezione mentale che era esplosa all’unisono nella mente di mobiani di tutte le età, contenente quella che alcuni avevano interpretato come un’opportunità, altri come un bizzarro scherzo, ma moltissimi come una cupa minaccia per la loro libertà.

    C’è chi aveva già pensato all’arrivo dell’apocalisse e proprio nel giorno in cui si stavano decidendo le sorti del mondo, se chiunque avesse dato un’occhiata all’esterno, nel vedere il cielo dipinto di un violento rosso scarlatto, non avrebbe avuto difficoltà a credere che la fine era davvero arrivata. Era a pochi metri dal centro cittadino, sulla spiaggia dalla sabbia pettinata e dalle limpide acque, che si stava giocando il tutto per tutto, ma nessuno, a parte i protagonisti dell’ultimo capitolo di questa storia, poteva saperlo.


    L’esercito di Purificatori avanzava con la carica di una mandria di elefanti, sollevando polveroni sabbiosi al suo passaggio. Per quanto fosse stato imprevisto quell’ultimo sviluppo e la situazione potesse sembrare critica, la Resistenza al completo reagì con notevole prontezza.

    Il dottor Eggman, Omega e Metal Sonic si schierarono subito sulla prima fila e, su ordine di Knuckles, sguainarono tutto l’armamentario di cui erano dotati.

    - Fuoco! - intimò il leader e l’aria fu attraversata dal calore e dal sibilo di un nugolo di detonazioni istantanee.

    I proiettili dei fucili mitragliatori di Omega e l’elettricità dei laser dell’Egg Walker e delle armi di Metal Sonic investirono violentemente la prima fila dei Purificatori all’attacco. I vari cloni di Sonic, Tails, Mighty e Blaze ricevettero in pieno l’impatto degli attacchi a distanza. Alcuni furono sbalzati all’indietro, altri crollarono sul posto. Coloro che avevano ricevuto un colpo mortale, svanirono in una nuvola di fumo bianco, sfoltendo considerevolmente il loro schieramento.

    - È quasi come se fossero incorporei! - constatò Tails, studiando avidamente i suoi avversari per cercare di capire la loro natura.

    - Continuate a fare fuoco! - intimò ancora Knuckles - Bisogna eliminarne il più possibile prima che arrivino a noi! -

    A bordo dell’Egg Walker, Orbot e Cubot si occupavano nei loro abitacoli di agganciare i bersagli con il mirino regolabile, mentre Eggman premeva febbrilmente il grilletto per far detonare il cannone. Omega e Metal Sonic, ai suoi lati, facevano piazza pulita di tutto ciò su cui posavano lo sguardo bionico con precisione chirurgica.

    - Non è una splendida sensazione lottare al fianco dei propri fratellini? - domandò all’improvviso Eggman, rivolto ad Omega - Che ne dici? Questo non ti fa venire voglia di rientrare nella nostra grande famiglia felice? -

    - Tutti i robot di Eggman devono essere eliminati - rispose subito il colosso meccanico - Il cambio di priorità della missione non implica la sua cancellazione -

    - Non starà mica parlando di noi? - si chiese Orbot, in tono preoccupato.

    - Non voglio essere eliminato! - si lagnò Cubot, agitando le braccia - Sono troppo giovane e bello per finire nella discarica! -

    - Piantatela di blaterare e concentratevi sui bersagli! - li rimproverò Eggman, aspramente, prima di aggiungere, tra sé e sé: - Oh, bè, provare non costa nulla -

    - C’è qualcosa che non va - intervenne Rouge, prima di spalancare le ali e spiccare il volo.

    Rimanendo ferma a mezz’aria, aguzzò lo sguardo e notò che per quanti Purificatori venivano abbattuti, altrettanti prendevano forma nelle retrovie. Era la stessa nebbia biancastra che si sprigionava dai corpi degli avversari caduti a formarne di nuovi, in un ciclo che aveva tutta l’aria di essere infinito.

    - Non funziona! Se ne creano sempre di nuovi ogni volta che ne va giù qualcuno! -

    - Allora forse serve un approccio più diretto! - ribatté Shadow, tuffandosi a testa bassa contro la fiumana di nemici che stava venendo loro incontro.

    - Ehi! Non ho ancora dato il segnale! - protestò Knuckles, inviperito - Dannazione, va bene! Resistenza, all’attacco! -


    Shadow fu il primo ad invadere le linee nemiche, sfrecciando come un fulmine attraverso la spiaggia. Rimbalzò come una pallina da flipper tra tutti i Purificatori che riusciva a raggiungere, per poi ingaggiare una lotta corpo a corpo con un paio di loro. Sebbene avessero le fattezze di Sonic e degli altri loro compagni, non era difficile immaginarseli come freddi soldati di latta, che non sprigionavano neanche una briciola del calore e della vitalità delle loro controparti reali.

    Shadow lottava accanitamente contro più di uno e non c’era alcun dubbio che fossero fatti di materia solida. I loro pugni e i loro calci avevano tutta la forza e la potenza di quella che ci si sarebbe aspettati da un avversario in carne ed ossa, e facevano male forse anche il doppio. Nel momento in cui, però, venivano centrati in pieno da un paio di Chaos Spear, il loro corpo si dissolveva e le spire di nebbia vorticavano nell’aria fino a raggiungere un punto in cui ne avrebbero formato uno nuovo.

    Alle sue spalle, intanto, stava arrivando la cavalleria. Vector, Big e Omega guidavano la carica, essendo quelli con la mole più considerevole. Sulle spalle dei primi due erano appollaiati Charmy e Cream, mentre sulla corazza metallica di Omega si era arrampicato, senza chiedere il permesso, un eccitatissimo Bean.

    - Yippy! Ho sempre desiderato cavalcare un robot! - esultava a gran voce, mentre lanciava le sue bombe nere lucenti a destra e a manca.

    I due eserciti erano arrivati infine a scontrarsi, formando un’enorme, brulicante massa viva che arrivava ad occupare, in larghezza, quasi tutta la spiaggia, a partire dal bagnasciuga fino alla zona collinare che dava accesso alla città. Era da lì che Shantal osservava le sorti dello scontro, con le mani giunte e il cuore che palpitava all’impazzata. Forge era accanto a lei, con il preciso compito di proteggerla da ogni tipo di pericolo fin quando non fosse arrivato il suo momento.

    - È difficile stare nelle retrovie mentre le persone a cui vogliamo bene stanno lottando per noi! - commentò l’echidna, in tono mesto, mentre tentava in tutti i modi di ignorare le fitte dolorose del suo corpo malconcio.

    - È necessario - fu la pacata risposta dell’aquila.

    - Mi dispiace che tu sia bloccato qui con me. So che vorresti prendere parte alla battaglia -

    - Abbiamo tutti il nostro compito. E poi, proteggere un bene prezioso è quello che so fare meglio. L’ho fatto per tutta la vita. E tu, al momento, sei ciò che più di prezioso ci sia. Le nostre speranze sono riposte in te -

    Shantal abbozzò un sorriso, a metà tra il lusingato e il preoccupato. Era consapevole che tutti pensavano che fosse lei la chiave, ma c’era qualcosa che non aveva ancora rivelato a nessuno. Un’altra persona doveva giocare un ruolo importante nella risoluzione di tutta la vicenda e le sue preghiere erano riposte nella speranza che il suo corpo avrebbe retto quanto bastava per poter dare a questa persona modo di mettere la parola fine a tutto.

   


     Mai a memoria d’uomo o di mobiano si era vista una battaglia di quella portata fino ad allora, probabilmente perché mai, prima di allora, c’era stata una causa così importante per cui combattere. Tutti i membri della Resistenza si rendevano conto che quella era l’ultima possibilità che avevano di fermare Seth, di impedirgli di avvelenare il mondo con i suoi malsani ideali.

    Viceversa, per Seth quella era l’ultima occasione per eliminare alla radice tutti gli oppositori di quella che riteneva una nobile e giusta causa. Entrambe le parti si rendevano conto di quanto c’era in ballo e la loro determinazione non poteva essere più divampante.

    Nella mischia c’era chi lottava con le unghie e con i denti, al massimo delle proprie forze, come ad esempio Amy, la quale non aveva mai adoperato con così tanta furia il suo martello. Non guardava in faccia nessuno, ma continuava a sferrare colpi e a far letteralmente volare via come birilli i nemici che le sbarravano la strada. Sapeva che se si fosse soffermata per un attimo sul volto dei suoi avversari, se le fosse capitato sotto tiro uno dei Purificatori con il volto di Sonic, avrebbe esitato a colpire per una frazione di secondo. E quella frazione avrebbe potuto essere letale.

    Quelli che più di tutti si trovavano nel loro elemento erano Knuckles ed Espio. Il guardiano non attendeva altro che un’occasione buona per sfogare tutta la rabbia che aveva contenuto per tanti giorni in un turbinio di pugni feroci. Nulla che gli tagliasse la strada riusciva a rimanere in piedi per più di un secondo. Dal canto suo, Espio copriva le spalle a quella furia rossa scatenata con l’efficienza e la precisione che solo un ninja possedeva. Il suo bastone sferzava colpi a destra e a manca, mentre le sue stellette ninja sibilavano nell’aria, centrando i bersagli con implacabile maestria.

    Anche chi tra loro non era esperto nella lotta corpo a corpo, si stava dando da fare al massimo delle proprie possibilità. Megan Prower era nel bel mezzo della mischia, imbracciando ben due Wispon mentre, con la fronte sudata e la lingua tra i denti per lo sforzo di mantenere la concentrazione, faceva implacabilmente fuoco su ogni bersaglio nemico che le capitasse a tiro. Tails era in volo a pochi metri su di lei, monitorando la situazione e lanciando un occhio in sua direzione per controllarla più frequentemente di quanto sarebbe stato prudente fare. A coprire le spalle a Megan c’era anche Ambra Deer, la quale si muoveva con rapidità ed eleganza, inaspettatamente dimostrando di essere nel suo elemento.

    - Tieni la schiena rivolta verso di me! - intimò a Megan, mentre allontanava da lei un paio di nemici con la falciata di un calcio girato - Sarà più facile se ti devi preoccupare di mirare solo in una direzione! -

    - Grazie! - esclamò la ragazza, leggermente in affanno.

    Lo sguardo di Ambra saettò in un istante verso Forge. Dalla sua posizione sopraelevata poteva seguire nel dettaglio tutto lo scontro. Con un cenno solenne del capo, ringraziò Ambra per la protezione che stava offrendo a Megan. La cerbiatta, a sua volta, ricambiò sollevando il pollice in alto. In questo modo, sentiva di starsi sdebitando con Forge per quella volta in cui lo aveva costretto a rinunciare ad una delle reliquie dei suoi antenati per poter salvare Sonic.

    Dopo un paio di minuti di furiosa lotta, le copie dei Purificatori adottarono una strategia totalmente diversa. I vari Mighty cominciarono ad arrampicarsi uno sopra all’altro, formando una specie di piramide di armadilli. Con la corazza rivolta verso i loro avversari, riuscirono in breve tempo a creare una solida barriera, di diversi metri di altezza e quasi impossibile da sfondare.

    - Qui c’è bisogno del mi magico toco! - proferì Ramon, fiondandosi come una scheggia verso la base della piramide di Mighty.

    Il suo pugno si infranse contro una delle corazze e ciò che ne seguì fu una fitta lungo tutto il braccio e un urlo sguaiato di dolore.

    - È matematicamente impossibile penetrare la corazza di un armadillo a mani nude! - esclamò Gunter, mentre Ramon si soffiava, lacrimante, sulle nocche arrossate - Figuriamoci di una montagna di armadilli! -

    - Per fortuna ci sono altre alternative - intervenne Silver, sentendosi attraversare da un lampo di genio.

    Corse verso la prima fila, spalancò le braccia e urlò a più non posso in modo che tutti potessero sentirlo.

    - Tutti quelli che sanno scagliare attacchi a distanza, in fila dietro di me! -

    La Resistenza obbedì prontamente, stupendo persino Silver per la celerità della risposta. Blaze fu subito alle sue spalle, seguita a ruota da Shadow, Eggman, Omega e Metal Sonic. Riassunse in pochissime parole il piano che aveva in mente, dopodiché intimò loro di fare fuoco. I loro attacchi non sarebbero riusciti a sfondare la barriera dei Purificatori da quella distanza, ma Silver non doveva fare altro che afferrarli a mezz’aria con la sua morsa psichica e scagliarli sul bersaglio con forza cinetica duplicata.

    Le palle di fuoco di Blaze e i Chaos Spear di Shadow, intercettati dai poteri psichici di Silver, acquistavano maggiore potenza e potevano essere diretti verso i punti più sensibili della barricata di armadilli. Colpo dopo colpo, le copie di Mighty venivano giù come birilli. Eggman e i due robot utilizzavano i loro cannoni laser per sbaragliare chi rimaneva ancora in piedi, mirando alle gambe e alle giunture per far perdere loro l’equilibrio e far crollare la montagna vivente.

    - Un’ottima pensata! - esclamò Blaze, con un sorriso, dopo aver scagliato la palla di fuoco decisiva.

    - Ne sembri quasi stupita - ribatté Silver, in tono quasi offeso, ma sorridendo a sua volta.

    - È il caso che sia l’originale ad avere l’ultima parola, no? - intervenne Mighty, correndo a più non posso oltre la prima fila della Resistenza.

    Con un agile balzo in avanti, colpì il terreno con entrambi i pugni chiusi e un’onda d’urto spaventosa serpeggiò verso ciò che rimaneva dei suoi cloni, facendoli crollare uno dopo l’altro e spazzandoli via in una nube di nebbia biancastra.

    Tuttavia, la Resistenza non fece in tempo a congratularsi per l’efficace controffensiva che i Purificatori ripartirono all’attacco con una nuova strategia. Dalla foschia generata dalle copie di Mighty dissolte, spuntò un nugolo di Tails che sfrecciavano in aria, veloci come proiettili, piombando su tutta la prima fila alla stregua di falchi sulla preda. Silver e Blaze furono investiti e gettati a terra per primi, impattando dolorosamente sulla sabbia.

    - Qui c’è bisogno della contraerea! - gridò Vector, mentre, con la testa bassa, tentava di scacciare i Purificatori volanti come se fossero state mosche.

    - Babylon Rogues! - urlò Knuckles - Ci dovete pensare voi! -

    - Sarà un gioco da ragazzi! - rispose Jet, già pronto ad inforcare il suo Extreme Gear.

    Dal suolo si levarono all’unisono tre scie colorate che presero rapidamente quota, incontrando a mezz’aria il drappello di Purificatori a due code. Jet, Wave e Storm guidavano i loro airboard con invidiabile maestria, intercettando uno dopo l’altro l’attacco degli avversari e respingendoli con efficacia, caricandoli col loro corpo. Alle loro spalle, si levarono in volo anche il vero Tails, Rouge, Levine e Charmy. Utilizzando, a seconda delle individuali specialità, le code, i calci o, nel caso dell’apetta, tutto il proprio corpo, riuscirono ad abbattere tutti i Purificatori ancora rimasti in aria, storditi dalle botte prese dai Babylon Rogues.

    - Così si vola, aviatori della domenica! - esultò Jet, galvanizzato dal modo in cui tutti i falsi Tails venivano giù ad ogni suo attacco.

    - Pensavo che oggi fosse mercoledì, capo - replicò Storm, confuso.

    - È un modo di dire, Storm - ribatté Wave, sospirando - Come quando ti dico che hai un cervello di gallina. Anche se forse nel tuo caso non sarebbe tanto per dire -


    - Che inutile spreco di energie - commentò Seth, dal lato opposto dello scontro, stringendo a sé l’asta dello scettro con un eccesso di forza che tradiva il suo nervosismo - Che pena! -

    Sonic, al suo fianco, non si perdeva un solo secondo della battaglia, per quanto riuscisse a vedere in tutto quel parapiglia, pregando tra sé e sé che nessuno rimanesse ferito o peggio. Sapeva che Seth avrebbe potuto ordinargli da un momento all’altro di unirsi allo scontro e non sapeva se augurarsi che questo accadesse il prima o il più tardi possibile. Aspettando ancora, avrebbe trovato i membri della Resistenza sfiancati, quindi un bersaglio più facile, e intervenendo subito avrebbe costretto loro a vedersela anche con lui, oltre che con tutta l’orda dei Purificatori. In entrambi i casi, i suoi amici avrebbero rischiato grosso e le mani che avrebbero inflitto loro dolore sarebbero state proprio le sue.

    Drake, alle loro spalle, sembrava stranamente quieto. In realtà, era profondamente concentrato nel cercare di esercitare il suo potere incendiario per sciogliere il metallo delle catene. Nella posizione in cui i suoi polsi erano bloccati, riusciva a toccare il metallo solo con un dito, quindi doveva far ricorso a tutte le sue forze per concentrare in quell’unico punto il calore che poteva produrre.

    Con notevole pazienza e con molti sforzi, il lupo riuscì e sciogliere sufficiente ferro da allentare la presa delle catene. Silenziosamente si liberò le mani e si preparò a sferrare un attacco a sorpresa alle spalle di Seth. Proprio un secondo prima di colpire, lo sciacallo sollevò un braccio e spalancò la mano, paralizzando Drake in una potente morsa psichica.

    - Attaccare alle spalle in quel modo - commentò, pacatamente - Una vigliaccata del genere da te non me la sarei mai aspettata, ragazzo -

    Il corpo di Drake fluttuò inerme fino a trovarsi a mezz’aria di fronte a Seth. Il lupo cercava in tutti i modi di liberarsi, ma sapeva fin troppo bene che era solo energia sprecata. Sonic incrociò lo sguardo glaciale di Seth e rabbrividì nel notare quanto fosse più spietato e crudele del normale.

    - E come chiameresti quello che stai facendo tu? - ribatté Drake, ringhiando, con i piedi che scalciavano nel vuoto.

    - Pulizia. Pura e semplice pulizia. Mi duole che tu ancora non lo abbia capito, ma mi sono anche molto stancato di cercare di aprirti gli occhi -

    - I miei occhi sono bene aperti. Non ci ho mai visto così bene in tutta la mia vita. Se avessi un briciolo d’onore, ci saresti tu laggiù a combattere per i tuoi ideali. Non ricorreresti a questi sporchi trucchetti o all’aiuto di altre marionette -

    Un nervo si contrasse sul volto marmoreo di Seth. Chiuse piano la mano ancora aperta e Drake fluttuò piano più vicino a lui. Il muso dello sciacallo si avvicinò a quello del lupo, tanto che i loro nasi quasi si sfioravano.

    - Allora perché non vai avanti tu? - gli mormorò.

    Dopodiché, lo scagliò violentemente con la telecinesi dal lato opposto della spiaggia. Il corpo inerme di Drake volò per metri e metri ad una velocità paurosa e piovve pesantemente in mezzo alla calca dello scontro, sparendo alla vista.


    - Soccorrete Drake! - intimò Knuckles, mentre con un montante sistemava un avversario.

    Fu Rouge a rispondere alla chiamata, venendo giù dal cielo e afferrando Drake per le spalle per aiutarlo a tirarsi su. Tails, che era il più vicino, accorse a sua volta.

    - Hai fatto un bel volo, cagnolone - disse lei - Niente di rotto? -

    - Non più adesso - rispose lui, scrollandosi la sabbia di dosso e sciogliendosi i muscoli indolenziti - Mi ha risparmiato la fatica di correre fin quaggiù. Ora sono dove sarei dovuto sempre essere -

    - Questo vuol dire che lotterai al nostro fianco? - domandò Tails, lievemente scettico.

    - Puoi giurarci! - proferì Drake, con convinzione, prima di posare una mano sulla spalla del volpino e parlargli con tono fermo - E, già che ci siamo, ti chiedo scusa per aver dato fuoco alla tua casa e aver cercato di ucciderti -

    Tails si ritrovò ad arrossire per l’imbarazzo.

    - C’è un solo modo per farti perdonare. Fai del tuo meglio per aiutarci a vincere -

    Le mani di Drake presero subito fuoco e il lupo annuì con un cenno convinto del capo, prima di tuffarsi nella mischia. Tirando fuori una grinta che prima di allora sentiva di non avere mai avuto, colpì inesorabilmente ogni avversario che si frapponeva sulla sua strada. Dietro di lui, era sopraggiunta Levine a dargli manforte.

    - Curioso trovarci di nuovo dalla stessa parte - commentò la farfalla, in tono lezioso.

    - E, come sempre, le nostre motivazioni non possono essere più diverse - ribatté Drake, serio - Se sei da questa parte della barricata è soltanto perché ti fa comodo -

    - A te invece no? - lo punzecchiò lei, vagamente indispettita.

    - Neanche per idea. Lo faccio perché è la causa giusta per cui combattere! -

 


    Le fila della Resistenza subirono un nuovo pesante attacco quando una fiumana di copie di Sonic si riversò su di loro, travolgendo chiunque si trovava sulla sua strada. La loro velocità si dimostrò essere l’arma più letale, in quanto li rendeva difficili da intercettare e doppiamente più pericolosi in fase offensiva.

    - Sono in troppi! - esclamò Ray, sopraffatto dall’avanzata di due Sonic, prima che Mighty e Sydia corressero a dargli manforte.

    - Abbiamo bisogno di rinforzi! - gridò Knuckles, allo stremo delle forze.

    Quasi in risposta al suo appello, una grossa ombra scivolò su di loro. Quando alzarono gli occhi al cielo, si ritrovarono sovrastati dalla nave ammiraglia dell’Egg Fleet.

    - Che cosa fareste senza di me? - disse Eggman, con un ghigno, e ad un suo comando cominciarono a piovere Egg Robo sulla spiaggia, i quali partirono subito alla carica.

    Amy e Knuckles ad un certo punto si ritrovarono a combattere fianco a fianco, o meglio, spalla contro spalla.

    - Pare che i tuoi desideri siano stati esauditi - commentò la riccia rosa, mentre sferrava martellate a destra e a manca.

    - Bella roba! - replicò l’echidna, burberamente - Quelle lattine non sono mai riuscite a tenere testa al Sonic originale, figurati a queste copie scadenti! -

    - Allora forse ti piaceranno di più quegli altri rinforzi! - ribatté Amy, indicandogli un punto in lontananza alla sua destra.

    Knuckles ebbe un tuffo al cuore quando si rese conto di chi si trattava. Locke era spuntato sulla collina dal quale loro stessi erano venuti giù, in compagnia di un drappello di guerrieri echidna, gli stessi che il guardiano aveva tratto in salvo e che erano lì per ricambiare il favore.

    - Guerrieri, dopo tutto questo tempo è di nuovo giunto il momento di combattere - proferì Locke, incitando le truppe - Hanno cercato in tutti i modi di cancellarci dal creato, ma dopo decenni siamo ancora qui in piedi a testa alta. Facciamo vedere di che pasta è fatta la razza echidna! -

    Un boato agguerrito seguì quelle parole e la frotta di echidna si riversò sulla spiaggia, correndo a prestare soccorso ai membri della Resistenza. Knuckles provò un moto di gioia che non avrebbe saputo spiegare a parole.

    - Non ti facevo così sentimentale, vecchio mio! - commentò Vector, sopraggiunto accanto a lui.

    Knuckles si affrettò ad asciugarsi il viso.

    - Mi è solo andata della sabbia negli occhi. Pensa piuttosto a combattere! -

    Con l’aggiunta di nuovi combattenti sul campo di battaglia, fossero essi robot o echidna, la confusione aumentò a livelli allarmanti. Bisognava prestare il doppio dell’attenzione durante lo scontro per evitare di colpire involontariamente degli alleati. Amy, in particolare, doveva dosare con cura la forza che impiegava nello sferrare colpi con il martello. Tra tonfi, sabbia sollevata, detonazioni e tutto il fragore generale dello scontro, si finiva col non riuscire a distinguere con chiarezza i volti ad una spanna di distanza.

    Ad un certo punto, Amy si sentì spingere alle spalle e finì col viso piantato nella sabbia. Il martello le volò via di mano e lei cominciò a tastare il suolo avidamente, sentendosi completamente inerme alla mercé di un attacco nemico. Pochi secondi dopo, la sua mano fu afferrata da una presa delicata, ma solida, e sentì il manico del martello tornargli tra le dita.

    - Non ti arrendere proprio adesso - disse una voce indistinta, in modo gentile - Continua a combattere -

    In tutta la confusione, Amy non riuscì a riconoscere il proprietario della voce, ma le suonava in maniera molto familiare. Quando riuscì a rimettersi in piedi e a togliersi la sabbia dagli occhi per tornare a vedere distintamente, il suo soccorritore sembrava essersi dileguato, con suo grande dispiacere. Era qualcuno che conosceva, ne era sicura. Uno dei suoi alleati della Resistenza, forse? Oppure era semplicemente uno dei guerrieri echidna, con la voce simile a quella di una sua conoscenza?

    - Chi sei? - urlò, senza la speranza di ricevere una risposta.

    Poi le sue labbra pronunciarono automaticamente un pensiero che ancora non aveva avuto il coraggio di elaborare razionalmente.

    - Geoffrey? Sei tu? -

    La battaglia infuriava, senza lasciare spazio ad un attimo di tregua o di riflessione. Quando Amy vide Espio assediato da un trio di Purificatori, si lasciò a malincuore quel pensiero alle spalle e corse ad aiutarlo.   

    Gli sforzi congiunti della Resistenza, dei robot di Eggman e delle echidna capitanate da Locke misero in seria difficoltà l’avanzata dei Purificatori. Per ogni copia di Sonic che sferrava un attacco contro un bersaglio, c’erano già pronti due avversari a bloccarlo e a respingerlo. Ad un certo punto, i finti Sonic cominciarono a fare dietrofront e la Resistenza si riunì nuovamente dietro alla barricata difensiva costituita da Big, Vector ed Omega. Durante la ritirata, uno dei Purificatori urtò Big, facendo caracollare pericolosamente Cream, ancora appollaiata sulla spalla del gattone. La coniglietta finì col perdere l’equilibrio e cadere, ma fu prontamente presa al volo da Drake.

    - Oh! Grazie, signor… Drake - mormorò lei, imbarazzata, ancora tra le braccia del suo soccorritore.

    Drake le sorrise affettuosamente.

    - Grazie a te, piccola - le rispose, prima di poggiarla delicatamente a terra e fiondarsi in avanti.

    Delle scie di fuoco cominciarono a fendere l’aria. Le copie di Blaze si erano riunite in un gruppo organizzato e avevano cominciato a scagliare proiettili infuocati contro la Resistenza. Il gruppo si disperse, dando modo agli altri Purificatori di sfruttare il vantaggio e di placcarli uno ad uno.

    - Principianti - commentò Drake, richiamando a sé tutte le energie di cui disponeva.

    Dalle sue mani proruppe una colonna di fuoco che investì implacabilmente tutta una fila di false Blaze, ma altre furono pronte a prendere il loro posto.

    - Mi farebbe comodo avere qui la versione originale! - gridò Drake e la gatta si presentò subito al suo fianco, con i palmi delle mani già pronti a sparare fuoco.

    - Ci sai fare con le fiamme? - chiese Blaze, mentre convogliava il calore in una piccola sfera.

    - Stai a guardare, così lo scoprirai da te - ribatté Drake - Buffo che tra cane e gatto non corra buon sangue, quando noi due siamo così simili -

    - Non è vero. Sono sicura che uno dei due è più bravo dell’altro con il fuoco. Vogliamo scoprire chi è? -

    Blaze e Drake si scambiarono un sorrisetto d’intesa. Alle loro spalle sentirono avvicinarsi dei passi pesanti e Omega si ritrovò frapposto tra loro due, con entrambi i lanciafiamme che aveva in dotazione pronti all’azione.

    - Competizione irrilevante - commentò, a modo suo - Unità E-123 Omega specializzata nel settore incendiario. Livelli di potenza al massimo -

    - Sfida accettata allora - concluse Drake.

    Un solo, imponente fronte di fuoco scaturì dai tre guerrieri in un’impressionante vampa. L’aria si fece bollente mentre la scia infuocata travolgeva con implacabile forza ogni falsa Blaze che si avvicendava in postazione per cercare di contrattaccare. Per qualche secondo, tutti i presenti, amici o nemici che fossero, rimasero ad osservare l’impressionante spettacolo di quel fiume di fuoco che sgorgava dagli arti di tre soli individui, carbonizzando ogni cosa sul suo cammino.

    I Purificatori svanirono in aloni gassosi, uno dopo l’altro. Gli ultimi rimasti si radunarono in un’unica zona per sferrare un ultimo attacco coordinato, ma furono intercettati da Shadow. Il riccio nero si teletrasportò proprio in mezzo a loro. Gli anelli inibitori ai suoi polsi erano spariti. La Forma di Vita Perfetta caricò il colpo più potente di cui disponeva e sprigionò una quantità tremenda di energia, in un enorme Chaos Blast, che spazzò via ciò che rimaneva dei loro avversari.

    Sebbene la nebbia biancastra di cui sembravano essere fatti i Purificatori aleggiasse ancora nell’aria, questi non presero più forma. Non ne rimase in piedi neanche uno. La Resistenza era riuscita a contenere la loro avanzata, anche se la battaglia non era ancora terminata.

    - Molto bene - sussurrò Seth, con il viso contorto in una smorfia disgustata - Immagino che questo voglia dire che è il momento del proverbiale asso nella manica, giusto? -

    Sonic aveva il cuore in gola per la paura. Sapeva perfettamente quello che stava per succedere, ma non riusciva in alcun modo ad accettarlo.

    - Il palcoscenico è tutto per te, Sonic the Hedgehog - proferì lo sciacallo - Uccidili tutti. Uno per uno. E ti concedo l’onore di cominciare dalla persona tra loro a cui tieni di più -


    Prima ancora di riuscire a rendersene conto, Sonic avvertì i suoi piedi scattare all’attacco, trascinando tutto il suo riluttante corpo con loro. Il suo istinto di combattente navigato gli stava suggerendo quale fosse il metodo migliore di attaccare, ma lui non voleva ascoltarlo. Voleva che si stesse zitto, che non gli dicesse quale fosse il modo più efficace per fare del male ai suoi amici.

    Disperato come non mai, desiderando con tutte le forze di poter chiudere gli occhi per non guardare quello che stava per fare, Sonic si appallottolò in azione rotante e sfrecciò come un missile verso quelli che era costretto a chiamare i suoi avversari. Colpì ferocemente tutti coloro che aveva di fronte, rimbalzando come una pallina da flipper dall’uno all’altro. Riusciva a distinguerli solo dalla gravità dell’impatto sulla sua pelle. Distinse Omega dal tintinnio prodotto dal contatto con la sua corazza metallica e Big dall’impatto soffice con il suo ventre gigantesco. Per il resto, però, non riuscì a cogliere alcuna differenza. Tutti coloro che aveva colpito piombarono al suolo inesorabilmente, senza che riuscisse a capire se avesse causato gravi danni.

    Quando si rimise in posizione eretta, scorse con la coda dell’occhio la scia di vittime che si era lasciato alle spalle, tutti stesi sulla sabbia e doloranti. Gli ordini ricevuti erano di non avere pietà, per cui il suo corpo si mosse in automatico, per raggiungere il bersaglio più vicino a lui.

 


  

    Dall’altro capo della spiaggia, Knuckles aveva raggiunto suo padre di corsa e lo aveva aiutato a rialzarsi dopo l’attacco furioso di Sonic.

    - Papà, raduna tutte le echidna e allontanatevi da qui - intimò il guardiano, in tono drammaticamente serio.

    - Stai scherzando? - ribatté Locke, quasi offeso - Noi rimaniamo qui a combattere! -

    - Sonic rischia di farvi a polpette se provate ad ostacolarlo, credimi - insisté Knuckles, cocciutamente - È al di fuori della vostra portata e non voglio che vi capiti qualcosa di brutto. Non un’altra volta -

    - E che ne sarà di voialtri? -

    - Abbiamo una sola speranza per fermarlo, ma non possiamo agire se dobbiamo preoccuparci anche della vostra incolumità. È una faccenda che riguarda noi, fidati -

    Visibilmente a malincuore, Locke accettò quelle condizioni.

    - Grazie! - replicò Knuckles, con un sorriso soddisfatto - Ho bisogno che tu e le altre echidna prepariate un fronte secondario, in caso non riuscissimo a fermare Sonic. Vai in città e cerca di tenere al sicuro gli abitanti -

    Come avevano precedentemente concordato, Ambra Deer, seguita da Spinda, Rey e l’agente Heat Hollander, accorsero al richiamo di Knuckles.

    - È arrivata l’ora del piano B, giusto? - chiese conferma Spinda.

    - Pare che avremo più compagnia del previsto - aggiunse Heat, facendo un cenno a tutte le echidna, la cui presenza non era stata programmata.

    - Seguite mio padre e difendete Emerald Town a qualunque costo - intimò Knuckles, quasi trafelato per l’ansia - Se Sonic ci farà fuori tutti, rimarrete soltanto voi a proteggere i mobiani rimasti -

    - Puoi contare su di noi - lo rassicurò Rey, facendogli un educato inchino in segno di rispetto - Sei stato un leader formidabile -

    - Così fai sembrare che abbia un piede nella fossa! - ribatté Spinda.

    - Grazie per il vostro aiuto, ragazze - disse Knuckles, cercando quanto più possibile di non farlo suonare come un addio.

    - Ci penserò io a loro - intervenne Ambra Deer, mentre Locke, le tre ragazze e tutti i guerrieri echidna cominciavano ad avviarsi verso il sentiero che conduceva in città.

    - Abbine cura - proferì il guardiano, per poi aggiungere, con un mezzo sorriso: - A proposito, niente male per una vecchia ciabatta! -

    Ambra sorrise a sua volta.

    - Ti ricordi male. Era “vecchia professoressa acida”, ma apprezzo lo sforzo! -

    E senza indugiare oltre, corse con il resto del gruppo lontano dalla spiaggia.



   Sonic trovò sulla sua strada Ray.

    - Sonic, noi ci conosciamo da un sacco di tempo! - provò a dirgli - Sei abbastanza forte per opporti! -

    Il ragazzo tentò di bloccargli le braccia, ma con una mossa repentina il riccio blu se lo scrollò di dosso come se fosse stato un moscerino.

    - Ehi! Se te la prendi con uno della Squirrel Squad te la prendi con tutti! - esclamò Sydia, furiosa, avventandosi a sua volta su Sonic.

    - Questo sì che è parlare! - le fece eco Ramon, a sua volta, tuffandosi su Sonic.

    - Non credo che questo sia l’approccio migliore per… - intervenne Gunter, ma non fece in tempo a terminare la frase che i suoi due compagni scoiattoli gli furono scaraventati addosso.

    Dopodiché, i tre Babylon Rogues tentarono di fermarlo, sfrecciandogli attorno con i loro Extreme Gear e circondandolo. A Sonic fu sufficiente spiccare un salto in alto e colpirli tutti e tre in testa con un’azione rotante, in modo da disarcionarli dai loro veicoli.

    - Questo è un colpo sleale - commentò Jet, rabbiosamente - Non è da te barare in questo modo! -

    Sonic non gli prestò attenzione e lo colpì dritto sul becco con la parte piatta del suo stesso Extreme Gear.

    - Perfetto! Sonic è completamente uscito di testa! - esclamò Nack, facendo roteare il suo lazo e lanciandolo contro l’avversario.

    Il colpo andò a segno e Sonic si ritrovò con le braccia legate ai fianchi. La vittoria, però, fu di breve durata, perché fu sufficiente al riccio un rapidissimo strattone per strappare a Nack di mano la fune e liberarsi.

    - Sonic selvatico appare! - starnazzò Bean, all’improvviso, accendendo la miccia di un’altra bomba rotonda - Bo-Bombamon, scelgo te! -

    Bean scagliò l’ordigno con tutte le sue forze, ma Sonic lo respinse con un calcio ben piazzato, dirottandolo verso Bark e intercettandolo prima che questo riuscisse a caricarlo. La bomba esplose in un nugolo di sabbia e fumo, mettendo in un colpo solo KO tutti e tre gli Hooligans.

    Subito dopo, fu Mighty ad avventarsi su Sonic, convinto che la sua forza fisica decisamente superiore sarebbe riuscita a rallentarlo. Ci fu un incontro di mani tra i due e cominciarono a spingersi a vicenda con lo scopo di far tracollare l’altro.

    - So cosa stai provando, Sonic - disse Mighty, digrignando i denti per lo sforzo - Resisti con tutte le tue forze all’influsso di Seth. Tu sei migliore di così! -

    Sonic non rispose nulla. Sapeva di poterlo fare, ma era come se la parte ancora razionale della sua mente si fosse nascosta e non stesse ascoltando, per paura di fare i conti con le conseguenze di quello che stava facendo. La parte, invece, controllata da Seth, si rese conto di non poter sconfiggere Mighty in quella sorta di braccio di ferro, quindi, con uno scatto, si appallottolò sul terreno e travolse il povero armadillo come un bolide.

    Vector sbucò alle sue spalle e lo sollevò di peso, prendendolo per le braccia. Espio ne approfittò per bloccargli i piedi, stringendolo per le caviglie. Charmy, invece, gli puntò il pungiglione al petto, cercando di dissuaderlo dal fare mosse avventate.

    - Non sarebbe il caso di darsi una calmata, Sonic? - gli gracchiò Vector all’orecchio, sfiancato dallo sforzo di tenerlo fermo - Sono i tuoi amici quelli che stai combattendo. Siamo tutti qui per te… e completamente gratis, per giunta! -

    - Ti pare questo il momento di pensare ai soldi? - protestò Charmy.

    - Concentrati, Sonic - gli disse Espio - Usa tutte le tue energie. Libera la mente da Seth! -

    Niente da fare per i Chaotix. Sonic cominciò a rotolare su sé stesso, trasformandosi in una palla spinosa che graffiò con i suoi aculei il ventre liscio di Vector. Il coccodrillo lasciò andare la presa e, prima che Espio e Charmy riuscissero a bloccarlo di nuovo, li allontanò entrambi con un calcio per ciascuno.

    Mentre era ancora appallottolato, Sonic avvertì il contatto con un altro proiettile vagante, molto simile a lui. Metal Sonic aveva ingaggiato con l’originale uno scontro a furia di rimbalzi, ma Sonic si rivelò ancora una volta troppo veloce per la sua controparte robotica. La scagliò lontano con un’azione rotante a tutta potenza, facendolo finire dritto in mare.

    L’Egg Walker avanzò a passi pesanti verso Sonic, con un Eggman più combattivo che mai.

    - E così siamo di nuovo faccia a faccia, mia eterna nemesi! - proferì in tono solenne - Eppure questa volta le parti sono invertite. Io sono dalla parte dei buoni e tu dalla parte dei cattivi. Quale superba ironia trovarsi alle strette in questo… -

    Le chiacchiere del dottore furono bruscamente interrotte quando Sonic si fiondò in azione rotante dritto sulla facciata dell’Egg Walker, trapassandolo da parte a parte come burro, e sbucando dal lato opposto senza il minimo sforzo. Eggman capitombolò a terra, con Orbot e Cubot che gli crollarono letteralmente in faccia.

    - Non è andata molto bene, vero? - commentò Levine, atterrando elegantemente al suolo per aiutare il dottore ad alzarsi.

    - Non grazie a te - sbuffò lui, seccato più per non aver terminato il suo discorso che per essere stato sconfitto così clamorosamente - Da qualunque parte stia, lo odio comunque quel riccio! -

    Qualcosa bloccò l’avanzata di Sonic. Si trattava di Silver che, con le mani protese, aveva paralizzato il corpo del riccio blu per trattenerlo il più possibile. Blaze era accanto a lui, con le mani infuocate per precauzione, ma senza intenzioni bellicose.

    - Quando sono arrivata qui per la prima volta, tu mi hai subito aiutato - gli ricordò la gatta, in tono molto serio - È grazie a te che ho capito quanto sia importante fidarsi degli altri. Ed è sempre grazie a te che adesso sono qui, insieme a tutti gli altri, per difendere quello che abbiamo. Non permettere a Seth di avvelenarti la mente -

    - Non riesco… a trattenerlo… - mugugnò Silver, contratto per lo sforzo - Sembra… un carro armato per quanto è forte -

    Blaze non fece in tempo a proferire altra parola che Sonic superò il blocco psichico, correndo sul posto a velocità supersonica, e allontanò sia lei che Silver con due pugni poderosi.

    Prima che il riccio blu riuscisse ad avanzare oltre, Drake si avventò su di lui con un agile balzo animalesco. Lo bloccò sulla sabbia, con un braccio premuto sulla sua gola e una mano che gli teneva fermo il polso. Sonic guardava il lupo dritto negli occhi, a quella distanza ravvicinata, con uno sguardo supplichevole intriso di tristezza.

    - Ci siamo incontrati qui per la prima volta, ricordi? - gli disse Drake, affaticato per lo sforzo di trattenere quella che sembrava una specie di dinamo vivente - Le cose erano molto diverse allora. Che ne è stato di quel riccio che non ha esitato un istante a fare la cosa giusta? -

    Ogni parola che veniva rivolta a Sonic era come una stilettata al cuore, perché voleva a tutti i costi fermarsi, ma per quanto si sforzasse, il suo corpo non obbediva ai comandi della sua mente. Sferrò una potente ginocchiata nello stomaco di Drake e la sua presa si allentò quanto bastava al riccio per sgusciare via. Dopodiché, si fiondò appallottolato sul suo petto, alla stregua di una palla di cannone, e lo scalzò dalla sua strada.

    Persino Omega, nonostante la sua mole considerevole e la sua armatura metallica, crollò sotto la gragnola di colpi rimbalzanti di Sonic in versione proiettile blu. Rouge fu letteralmente scaraventata via dalla furia del riccio, lasciando il posto a Shadow.

    - Odio essere in debito con te - ammise il riccio nero, ansioso di venire alle mani - Quindi lascia che ricambi il favore e che faccia quello che tu hai fatto un tempo per me -

    - Questa volta non è possibile - rispose Sonic, parlando per la prima volta, mentre tentava in tutti i modi di trattenere la furia cieca che bruciava nelle sue membra - Fatti da parte, Shadow -

    - Costringimi! -

    Come era accaduto più volte in passato, i due ricci identici nell’aspetto, ma assolutamente diversi, si scontrarono ancora una volta. Shadow riuscì a tenergli testa meglio di tutti gli altri. Tra calci, pugni, salti, azioni rotanti, schivate e girandole di attacchi, senza esclusione di colpi, il resto della Resistenza cominciò a sperare che forse proprio Shadow sarebbe riuscito a fermare l’avanzata dell’ultimo Purificatore.

    Dopo diversi minuti di scontro, però, fu chiaro a tutti che neanche la Forma di Vita Perfetta, già sfiancata dalla precedente battaglia, avrebbe avuto la meglio. Shadow crollò in ginocchio, dopo una raffica di pugni che Sonic sferrò a velocità supersonica, e il riccio blu se lo tolse malamente dalla strada con uno spintone.

    Megan e Cream intervennero a loro volta. Sonic non badò neanche alle parole che le due ragazze gli stavano rivolgendo, quasi totalmente anestetizzato da quanto stava accadendo e da quanto fosse inevitabile. Mise loro le mani in faccia e le spintonò sulla sabbia malignamente. Big intervenne subito per raccogliere la povera Cream, quanto a Megan, fu prontamente soccorsa da Forge, sceso in campo perché non più in grado di rimanere in disparte.

    - Ci dev’essere qualcosa che possiamo fare, Forge - implorò Megan, con la voce affranta.

    - Non disperare, piccola mia - rispose affettuosamente l’aquila.

    Erano rimasti sulla strada di Sonic solo Tails, Knuckles ed Amy. Seth gli aveva ordinato di cominciare dalla persona alla quale teneva di più, uno di loro tre. I suoi tre compagni di sempre, quelli con cui sin dall’inizio aveva vissuto il maggior numero di avventure. Di lì a poco, avrebbe avuto le mani sporche del sangue di uno di loro, ma non sapeva di chi. Non voleva sapere di chi. Era troppo persino per lui da sopportare.

    La sua andatura mentre andava incontro ai suoi amici era stata la stessa per tutto il percorso, ma… forse si sbagliava. Aveva avuto una leggera esitazione per qualche secondo?

    - Non vogliamo combattere contro di te - disse Knuckles, rimanendo piantato al suo posto, con le braccia conserte - Non dopo tutto quello che abbiamo passato insieme -

    - Qualunque cosa accada adesso, noi siamo qui per te - continuò Tails, con gli occhi lucidi - Come ci siamo sempre stati e come tu ci sei sempre stato per noi -

    Sonic si fermò di colpo. Stava solo decidendo chi tra i tre doveva attaccare o il suo corpo aveva finalmente risposto ad un suo comando?

    Una leggera scintilla di speranza si accese nell’aria attorno a loro.

    - Quando ti ho visto per la prima volta, ho subito pensato che tu fossi un poco di buono - disse Knuckles, ritrovandosi a sorridere - E non ci ho visto poi così male, in fin dei conti. Non ho mai conosciuto un roditore più irritante di te in tutta la mia vita. Eppure, ci sei sempre stato nel momento del bisogno. Non sono mai riuscito a liberarmi di te finora e non penso che riuscirò a farlo neanche adesso -

    - Insieme a te sono cresciuto, anche come persona - intervenne subito Tails, con mani leggermente tremanti - Ti sei sempre preso cura di me e sei stato il mio modello per tanto tempo. È grazie all’esempio che mi hai dato se adesso sono quello che sono. Non abbiamo lo stesso sangue, ma non potresti essere di più mio fratello di quanto tu non lo sia già. Sei la mia famiglia. Noi tutti siamo la tua famiglia e non ti abbandoneremo mai, specialmente adesso -

    - La prima volta in cui ti ho visto, il cuore mi batteva fortissimo - furono le parole di Amy - E il cuore mi batte fortissimo anche adesso che siamo arrivati a tutto questo. Non importa cosa capiterà ora, sono comunque felice che tu sia qui con me. Amo tutto di te, amo la tua parte sventata e maleducata, così come la tua parte generosa e coraggiosa. E ti amo anche in versione Purificatore pazzoide al servizio di Seth. Perché sei tu in ogni caso e sarò insieme a te fino alla fine, qualunque cosa accada -

    Quelle parole gli avevano toccato il cuore, molto in profondità. Si ritrovò con il pugno bloccato a mezz’aria e con il ginocchio sollevato, paralizzato nella mossa che lo avrebbe portato a correre incontro ai suoi tre amici. Loro erano stati forti per lui. Erano rimasti lì ad aspettarlo. Anche tutti gli altri avevano cercato di fermarlo e di liberarlo.

    Potevano benissimo fuggire, potevano mettersi in salvo. Eppure, erano tutti rimasti lì per lui, avevano avuto una parola gentile per lui, senza abbandonarlo al suo destino, quello che secondo Seth era stato scritto per lui dalla notte dei tempi.

    Ma non c’era niente scritto per lui, niente poteva decidere cosa potesse o non potesse fare. Nulla era in potere di determinare cosa avrebbe fatto della sua vita, né in quel momento né mai. Era nato libero, aveva corso per chilometri e chilometri libero come il vento, incrociando nel corso degli anni la sua strada con quella di tante meravigliose persone: amici fraterni, amichevoli rivali, avversari agguerriti, nemici giurati. Tutti lì per lui su quella spiaggia in quel momento, pronti a ricordargli che l’unico e il solo che poteva decidere del suo futuro era lui: un riccio nato come Maurice, l’essere vivente più veloce. Per quale altro motivo, se no, aveva deciso di chiamarsi Sonic the Hedgehog?

    - Non… non voglio - sussurrò, con tutto il corpo che vibrava per lo sforzo - Non voglio. Non voglio! -

    Alle spalle di Tails, Knuckles ed Amy ci fu un’esplosione di luce azzurra. I tre si fecero da parte, per consentire a Shantal di farsi strada verso Sonic. Tutto il suo corpo emanava dei bagliori quasi accecanti. La ragazza veniva avanti a passo lento e sorrideva con fare incoraggiante.

    Sonic rimase a bocca aperta per lo spettacolo a cui stava assistendo. Di fronte a lui non c’era soltanto Shantal, ma c’era l’essenza stessa della creazione, un fenomeno che non avrebbe mai potuto descrivere a parole.

    - Va tutto bene, Sonic - gli disse Shantal, ma la sua voce non veniva dal suo corpo.

    Sembrava quasi risuonare nella mente dello stesso Sonic.

    - Sei stato eccezionale. Hai lottato con tutte le tue forze. Lascia che sia io a fare qualcosa per te, adesso. Consideralo come un gesto di gratitudine per tutto quello che hai sempre fatto per questo mondo e per i suoi abitanti -

    Shantal posò le mani sulle tempie di Sonic e il riccio blu si abbandonò a quello che sembrava essere un caldo e gentile abbraccio. Si sentì invadere da una piacevole calore e, chiudendo gli occhi, avvertì un incredibile senso di beatitudine. Era difficile da associare ad una sensazione specifica. Era come essere al sicuro tra le braccia di tua madre, poco dopo essere nato. Oppure era come infilarsi sotto le coperte, calde e accoglienti, dopo una gelida giornata di pioggia sferzante. O ancora, era simile alla sensazione deliziosa del sapore dei Chili Dog appena cotti.

    Era come una doccia ristoratrice, un luogo in cui si poteva abbandonare ogni difesa e lasciarsi trascinare in una zona in cui ci si poteva sentire rilassati, tranquilli e assolutamente felici, con la consapevolezza che il peggio era passato e che, di lì in poi, tutto sarebbe andato per il meglio.

    Quando Sonic riaprì gli occhi, brillava della stessa intensa luce azzurrina che emanava Shantal. Il simbolo sulla sua fronte era sparito e le sue vesti eteree di Purificatore si erano dissolte nel nulla. Il riccio blu si era aspettato di vedere Shantal ancora in piedi di fronte a lui, solo che la ragazza non era più lì. Era accasciata sulla sabbia ai suoi piedi, pallida e fredda come il ghiaccio.

    - No! No! - esclamò Sonic, chinandosi subito su di lei e prendendole delicatamente la testa.

    Knuckles gli corse subito incontro, seguito da Tails ed Amy, e poi da tutti gli altri membri della Resistenza.

    - Sono contenta… che tu sia libero… finalmente - mormorò Shantal, con un filo di voce.

    - Non ti sforzare - le consigliò Knuckles, in tono affettuoso - Devi conservare le forze -

    - Non ho più… forze da usare… tutte quelle che… avevo… le ho usate per il meglio… -

    Sonic si sentì subito addolcire.

    - Grazie per tutto quello che hai fatto - le disse - Grazie di cuore -

    - Il più lo hai fatto tu… e tutti i tuoi amici… io ho fatto solo… quello per cui sono nata… ma… c’è ancora una cosa… una cosa importante… -

    Shantal protese una mano tremante in avanti e quella stessa luce che fino a pochi momenti prima faceva brillare il suo corpo, tornò a palesarsi. Una sfera luminosa aprì un varco nell’aria, una specie di passaggio scintillante verso una destinazione ignota. Se ne stava lì a vorticare quieto, sotto gli occhi di tutti.

    - Che cos’è? - chiese Tails, affascinato.

    - Grazie a quello… si potrà completare… la Purificazione… dovrai essere tu a farlo… Sonic… -

    - Cosa? Perché io? - ribatté il riccio blu, colto alla sprovvista - Di cosa si tratta? -

    - Non c’è nessuno… più indicato di te… per come… ti sei sempre schierato… dalla parte dei più deboli… per come hai difeso… i tuoi ideali… per come… hai sempre fatto… la cosa giusta… anche se non era la più facile… -

    Shantal tossì forte e pregò di riuscire a fare in tempo a spiegare quello che c’era bisogno di fare.

    - Entra in quel portale… dove incontrerai Argus… non siamo noi… né questo mondo… a dover essere purificati… è lui… lei… o esso… qualunque forma decida di assumere… che ha bisogno di capire… cosa ci tiene in vita… cosa fa vivere il pianeta… e quali sono le cose… che sono più importanti… il suo giudizio non è mai stato… una condanna… o una punizione… è stato solo un modo… per cercare di capire… cosa vuol dire essere vivi! -

    - E credi che io sia in grado di fare tutto questo? - chiese ancora Sonic, completamente spaesato.

    - Non c’è… candidato migliore… di te… -

    - Non andartene, Shantal! - esclamò Knuckles, scoppiando in lacrime, sotto agli occhi sbalorditi di tutti i presenti.

    - Sei in buone mani… Knuckles… non sei più solo… non lo sei mai stato… e… Shadow… -

    Il riccio nero si fece avanti e prese la mano dell’echidna.

    - Porgerò i tuoi saluti… a Maria… non lo dimenticherò… -

    - E io non dimenticherò te - proferì Shadow, commosso - Né lei. Mai -

    Shantal sorrise debolmente. L’ultima immagine che le sue spoglie mortali registrarono fu quella di due echidna come lei, anzi, assolutamente identiche a lei, che le sorridevano di rimando. Erano proprio accanto a lei, anzi, la stavano tenendo per mano. Alla sua destra Tikal, alla sua sinistra Shade. Stavano camminando insieme verso una porta fatta di luce bianca… quanto non vedevano l’ora di andare insieme verso quello che le aspettava oltre quella porta! Non sapevano di cosa si trattasse, non avrebbero neanche saputo descriverlo. Qualunque cosa fosse, però, erano sicure che era qualcosa di davvero meraviglioso.


    Shantal aveva chiuso gli occhi e se n’era andata serenamente, con un sorriso dipinto sulle labbra sottili. C’erano diversi singhiozzii alle spalle di Sonic e un rispettoso e commosso silenzio per quanto era avvenuto. Era difficile riuscire a dare un senso a quanto era appena accaduto, ma per Sonic era ancora più difficile darlo a quello che sarebbe successo di lì a poco.

    Il riccio blu poggiò piano la testa di Shantal sulla sabbia e si mise in piedi. Guardò il varco luminoso che si era aperto nell’aria, oltre il quale non riusciva a scorgere niente che gli indicasse dove conduceva, niente che lo rassicurasse sulla destinazione, solo un inesorabile ignoto.

    Senza esitazione e senza proferire parola, si diresse verso quel portale. Qualcuno gli afferrò il braccio con vigore per dissuaderlo ad incamminarsi. Si trattava di Amy. I suoi occhi erano umidi e le lacrime che sgomitavano per colarle sul viso erano pregne di una girandola confusa di emozioni. Era tristezza per la sorte di Shantal? Era sollievo per l’esito positivo della battaglia? Era paura per quello a cui Sonic stava andando incontro?

    - Potrebbe essere pericoloso - mormorò la riccia rosa, con voce ansante.

    Sonic le sorrise di rimando.

    - Quando mai questo mi ha fermato? - replicò, sfoggiando l’espressione più sicura di sé del suo repertorio - Tornerò presto. Lo faccio sempre alla fine, ricordi? -

    Amy ci mise un po’ a dare un cenno di risposta. Alla fine, si asciugò le lacrime con il dorso della mano e annuì con convinzione. Sonic rivolse uno sguardo a tutti quanti i suoi compagni. Ad accoglierlo trovò volti spauriti e sguardi preoccupati, ma anche colmi di rispetto e di fiducia.

    - Grazie a tutti, ragazzi - disse - Qualunque cosa succeda adesso, oggi è stata una grande vittoria per tutti noi. Siete stati assolutamente grandiosi! -

    - Abbiamo imparato dal migliore - rispose Tails, sorridendo.

    - Fatti valere - gli fece eco Knuckles - Saremo qui ad aspettarti -

    I due strinsero i loro pugni chiusi in segno di saluto.

    - Sì, ti aspettiamo a braccia aperte, Sonic - intervenne Eggman, con un ghigno sarcastico - In fondo, che ne sarebbe della mia vita senza un roditore irritante da schiacciare? -

    - Ti annoieresti a morte, ammettilo, testa d’uovo! -

    Per Sonic era il momento di andare, ma non prima di aver fatto una cosa. Qualcosa che mai avrebbe pensato di fare di lì a pochi mesi prima, ma anche che non voleva rimpiangere di aver tralasciato. Afferrò Amy per i fianchi e, dopo aver chiuso gli occhi, la baciò.

    In quei pochi secondi che sembrarono durare un’eternità, Sonic provò tranquillità, paura, vergogna, nostalgia, preoccupazione, imbarazzo e un centinaio di sensazioni confuse e indecifrabili, tutte quante compresse in un unico punto del suo petto che tamburellava a più non posso, senza controllo. Forse quello era stato l’unico vero momento, in tutta la sua vita, in cui si era concesso il lusso di fermarsi, almeno per un istante, con il cuore e con la mente, in un unico posto. Non era stato così tremendo smettere di correre per quei pochi secondi, in fondo. Ne era davvero valsa la pena.

    Quando quel piacevole contatto si interruppe, Sonic non ebbe il coraggio di rimanere per sincerarsi delle conseguenze del suo gesto, né in Amy, né negli altri, né tanto meno in sé stesso. Si voltò immediatamente e corse verso il varco, a velocità supersonica, tuffandocisi all’interno senza paura. Qualunque cosa ci fosse ad aspettarlo dall’altra parte, era pronto ad affrontarla.



    Quando Sonic aveva attraversato il varco, questo cominciò lentamente a richiudersi su sé stesso. Gli amici di Sonic, però, non si erano accorti che c’era qualcun altro che stava attraversando la spiaggia ad ampie falcate, intento ad attraversarlo a sua volta.

    Seth avanzava inesorabilmente, con lo sguardo fisso davanti a sé. Il primo ad accorgersene fu Knuckles e non ebbe alcuna difficoltà a capire quali fossero le sue intenzioni. Gli corse incontro, deciso più che mai a fermarlo. Seth non si degnò neanche di muovere un dito. Le sue pupille si illuminarono di un alone azzurro e il guardiano del Master Emerald fu scagliato via per diversi metri da una forza misteriosa.

    Poi intervenne Tails, seguito subito da Amy. Anche loro due furono sollevati di peso e scaraventati in lontananza senza ritegno. Poi fu il turno di Shadow, Rouge, Blaze e tutti gli altri. Per quanti di loro tentassero di avvicinarsi, Seth riusciva a farli volare via come mosche, avvicinandosi sempre di più al suo obiettivo, determinato con non mai a non lasciarsi intralciare da nessuno.

    Per una frazione di secondo, solo Levine riuscì a rallentarlo. Lo colpì alle spalle, facendo schioccare la sua frusta e avvolgendola attorno al polso della mano che stringeva lo Scettro di Magorian.

    - Finalmente è arrivata la resa dei conti! - esclamò la farfalla, con la rabbia impressa in ogni nota della voce.

    Seth diede un forte strattone, trascinando Levine verso di lui e inavvertitamente lasciando cadere lo Scettro sulla sabbia. Prima che la ragazza gli sbattesse addosso, spalancò il palmo della mano e la paralizzò a mezz’aria con la telecinesi.

    - Sparisci per sempre dalla mia vista, insetto - sussurrò lo sciacallo, in tono glaciale, poi la fece volare via, sempre più in alto, fino a farla finire in mare.

    Dietro di lei si avvicendò Silver. Seth tentò di intrappolare anche lui in una morsa psichica ma, incredibilmente, il riccio bianco riuscì a sfuggirgli. Per un breve lasso di tempo, si scontrarono usando a vicenda i loro poteri psichici, tentando di bloccarsi a vicenda, seppure senza il minimo contatto fisico.

    - Sei tu che mi hai insegnato tutti questi trucchetti - commentò Silver, senza osare togliergli lo sguardo di dosso - Ed è grazie a te che sono qui oggi. Mi hai sempre detto che sarei stato destinato a compiere grandi imprese e quella più grande di tutte è fermarti. Non ti permetterò di compromettere ancora il futuro, puoi starne certo -

    - Se ti sta tanto a cuore il tuo prezioso futuro, perché non ci torni? - ribatté Seth, prima di lanciargli addosso qualcosa.

    Silver si ritrovò istintivamente ad afferrare l’oggetto a mezz’aria. Era il suo Chronos Emerald, lo stesso che Seth gli aveva sottratto tempo prima. Quell’attimo di distrazione, però, fu fatale per Silver. Aveva distolto lo sguardo solo per pochi attimi, preziosi per Seth per afferrarlo per la gola con la presa telepatica e spingerlo via, con la velocità di un missile, lontano dalla sua vista.

    - Non hai imparato abbastanza - disse tra sé e sé.

    Era ormai troppo vicino al varco perché qualcun altro avesse tempo e modo di bloccarlo. Senza un briciolo di esitazione, Seth ci si tuffò dentro e questo si chiuse alle sue spalle proprio un attimo dopo.

Sonic e Seth incontrano Argus di persona... nello scioccante finale di Legacy of Argus!

Legacy of Argus: Purificazione (Quinta e ultima parte)
FINALE
Data di pubblicazione: 25 Gennaio 2019

Lo so, vi ho involontariamente presi in giro. Questo non era il capitolo finale, ma sono stato costretto ad aggiungere un'ulteriore parte.

Durante la stesura del finale mi sono reso conto che c'erano così tanti eventi da descrivere che sarebbe venuto fuori qualcosa di chilometrico, quindi ho ritenuto opportuno fare un'ulteriore suddivisione. Anche perché se questa prima parte del finale è stata frenetica e piena di combattimenti, la prossima sarà molto, molto diversa.

Sonic e Seth saranno faccia a faccia con Argus per la prima volta e la storia avrà una conclusione del tutto inaspettata.

Che aspetto pensate che abbia Argus? Non dovrete aspettare molto per scoprirlo.

Grazie, come sempre, a tutti coloro che sono arrivati fin qui con me e a prestissimo per la conclusione (questa volta per davvero!).

   
 
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