Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: HermioneJeanGranger97    15/01/2019    2 recensioni
"Vi starete chiedendo chi io sia, bene è la stessa domanda che mi pongo io da quando sono qui."
Questa è la storia di come l'amore possa distruggerti e salvarti.
Di come l'amicizia non sia solo un legame di conoscenza.
Di come le persone migliori possono diventare le peggiori e viceversa.
L'importante è non mollare mai, perché nella vita Never Say Never (mai dire mai).
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic
Capitolo 33


-Sono veramente amareggiata-
Era da almeno mezz’ora che la professoressa, nonché preside, McGranitt ci stava rimproverando per ciò che era successo alla serata della gara di ballo.
Non aveva fatto altro che dire quanto fosse delusa e dispiaciuta dal nostro comportamento oltraggioso.
Non le era mai capitato una cosa così imbarazzante, per di più davanti a tutti i professori, alunni e genitori.
Quest’ultimi, a dirla tutta, non è che avessero avuto un comportamento migliore del nostro, miseriaccia.
La madre di Malfoy aveva utilizzato un incantesimo su Alex, facendo così intervenire la madre del ragazzo paralizzato.
Detto tra noi, quando la madre di Malfoy aveva deciso di liberarlo, è stato davvero divertente vederlo finire con la faccia sul pavimento.
Rido solo al pensiero.
Cosa che in questo momento, con la McGranitt davanti arrabbiata, non sarebbe la mossa più giusta.
Eravamo tutti posti in cerchio in piedi davanti a lei, nascosta dietro la sua scrivania con le labbra serratissime e braccia poste sui fianchi.
Ricordava un po’ la mamma.
-Adesso, chi di voi mi spiega cosa è successo?- domanda con gli occhi fuori dalle orbite.
Se mi guarda così non ho nessuna intenzione di rispondere.
Com’è che si dice? Mi avvolgo della facoltà di non rispondere!
-Sheppard continua ad importunare Rose-
Come immaginavo Malfoy non ha avuto la stessa mia intenzione, tant’è che risponde con tono scontroso e furioso, rivolgendo uno sguardo d’odio verso Alex, posto a fianco di Lorcan.
-Non esiste Malfoy- ribatte allo stesso modo Alex - sei tu che ti metti sempre in mezzo-
-Sei pericoloso, ecco perché-
-Per favore signor Malfoy, non esageri- interviene la McGranitt.
Malfoy lascia andare lo sguardo da Alex per rivolgerlo alla preside.
Per un attimo ho pensato che rispondesse alla McGranitt, magari mandandola a quel paese, ma subito dopo prende un respiro profondo e sembra calmarsi, decidendo anche di rimanere in silenzio.
-Qualcun altro ha qualcosa da dire?- domanda un paio di minuti dopo la preside, dopo aver guardato ognuno di noi.
Vorrei dire qualcosa per difendere Malfoy, alla fine ha ragione.
E’ Alex che mi importuna sempre con fare aggressivo e Malfoy interviene per difendermi, come tutti gli altri alla fine.
-Professoressa non dico che Alex sia aggressivo o pericoloso - inizio e percepisco subito lo sguardo scandalizzato di Malfoy.
Lascio perdere e vado avanti - ma è anche vero che Alex si ostina a voler parlare con me senza il mio volere e .. - mi fermo incerta se dire o meno quello che è successo.
Sono Grifondoro, sono figlia del mio coraggioso papà e della mia onestissima mamma, perciò è mio dovere dire la verità e prendere la decisione giusta.
-Ma è vero anche che Alex non ha un comportamento corretto nei miei confronti - dico decisa.
-Ma che stai dicendo Rosie?- mi domanda con fare innocente Alex e questo mi fa arrabbiare.
Vuole davvero passare per quello dolce e tranquillo?
-Dico la verità. Mi afferri per i polsi, usi un tono prepotente e se Malfoy e gli altri non fossero intervenuti ieri sera, mi avresti anche aggredito, non so- dico agitata.
Mi rivolgo con lo sguardo verso la McGranitt convinta abbia uno sguardo o sorpreso o sbigottito o diffidente.
Che ci crediate o no, nessuna delle tre.
Mi guarda preoccupata, come se sapesse già come andrà a finire.
Magari è preoccupata perché si stanno riaccendendo i toni e non vuole che succeda ciò che è successo ieri, ma questo non mi sembra un atteggiamento che la McGranitt assumerebbe.
Voglio dire, con un solo colpo di bacchetta ci rimanderebbe nei nostri dormitori seduta stante.
Perciò ci sarà sicuramente qualcos’altro che la preoccupa.
Prima che qualcuno di noi dica qualcos’altro, ci interruppe con fare frettoloso.
-Basta così, ho sentito abbastanza. Tutti voi avrete una punizione che lo vogliate o meno. Non accetto per nessun motivo un comportamento così dai miei alunni. Per questo ho deciso che le ragazze sistemeranno la biblioteca da cima a fondo e i ragazzi il campo da Quidditch- dice con tono che non ammette nessuna replica.
Ma Malfoy evidentemente non recepisce il messaggio.
-Non ho nessuna intenzione di scontare la punizione con quel pazzoide- dice indicando Alex.
-Su una cosa siamo d’accordo almeno, Malfoy- ribatte sputando il cognome Malfoy come se fosse un insulto, come sempre.
-Peccato per voi che non avete nessuna voce in capitolo- ribatte prontamente la preside- e se non volete ricevere un’altra punizione, è meglio che tacciate-
Tiro una gomitata a Malfoy, che si ferma con la bocca mezza aperta.
Mi guarda confuso e in risposta gli lancio uno sguardo furioso.
Non aggiusterebbe comunque la situazione, perciò la smettesse di fare l’idiota. Tutto ciò che otterrebbe in questo momento non sarebbe nulla di buono.
-Inoltre ho già parlato con tutti i vostri genitori e, ovviamente, sono d’accordo con me- continua la McGranitt.
Non ho nessunissima intenzione di rivedere la mamma arrabbiata.
-Fatevi trovare davanti al portone d’entrata dopo pranzo così sconterete la vostra punizione- interrompe così ogni tentativo di replica - adesso uscite e se osate litigare ancora, ritirerò tutti dalla gara di ballo, dai ruoli di Caposcuola o Prefetto e dalla propria squadra di Quidditch. Ci siamo capiti?- ci minaccia volutamente e chiaramente.
Non ho nessunissima intenzione di perdere nessuno dei tre compiti, perciò testa bassa e in silenzio, mi dirigo velocemente fuori dalla porta.
Cerco immediatamente la figura di Malfoy per star sicura che non commetta altre sciocchezze.
Una volta superato il gargoyle, Alex parte nuovamente all’attacco.
-Siete contenti adesso? Avete ottenuto quello che volevate?- domanda soprattutto a me e a Malfoy.
-Non abbiamo nessunissima intenzione di cadere nel tuo tranello - inizia mia cugina Lily, piazzandosi davanti ad Alex con le braccia conserte - se hai voglia di litigare con qualcuno, trovati qualcun altro. Hai già fatto troppi danni.-
-Andiamo dai- interviene Lys prendendola per un braccio e dirigendosi verso gli altri, che hanno preso la via per la Sala Grande.
-Andiamo su- dico allo stesso modo a Malfoy, ancora lì impalato con sguardo furioso verso Alex.
Lo spingo verso gli altri. Per oggi abbiamo anche dato troppa attenzione ad Alex.
-Scappate pure. Voi Malfoy non sapete far altro che scappare- dichiara con trionfo Alex.
All’improvviso Malfoy si rigira nella sua direzione e se non fossero intervenuti Al e Lys, sarebbe finita come al solito.
-Sei morto Sheppard. Fosse l’ultima cosa che faccio- urla di risposta Malfoy, mentre cerca di liberarsi da Al e Lys.
-Adesso basta- intervengo, piazzandomi di fronte a Malfoy.
-Ma non lo capisci? È quello che vuole. Il suo obbiettivo è vederti infelice, arrabbiato, che mandi a puttane la tua vita, esattamente come ha fatto lui con la sua. Questo perché è invidioso di quello che hai tu -inizio guardandolo negli occhi. Ho attirato decisamente la sua attenzione, sembra essersi sgonfiato.
-La famiglia favolosa che hai, gli amici leali che ti sei scelto, la ragazza che ha sempre voluto. Vorrebbe tutto quello che hai tu, ma non ci riesce -
Con grinta mi giro verso Alex questa volta, ignorando gli sguardi sbigottiti di tutti gli altri.
-E tu, invece di morderti il fegato, perché non cerchi di fare qualcosa di costruttivo per la tua vita? Non è colpa sua se sei infelice. Se invece di preoccuparti di noi, stessi a preoccuparti di te stesso, non avresti chissà quali difficoltà-
-Lo vedi? Alla fine anche tu hai scelto lui- ribatte arrabbiato Alex.
-Non è colpa sua. Sei tu che ti sei fatto trovare mezzo nudo con un’altra- rispondo altrettanto arrabbiata e scioccata.
Non riesco a credere che pure per questo voglia dare la colpa a Malfoy. Mi viene solo da pensare che tutto ciò che mi ha raccontato all’epoca su Malfoy fossero situazioni ingigantite a causa dell’insicurezza che lui ha in se stesso.
Oppure è abituato a dar colpa a Malfoy di tutto e non si rende più conto quando è sua la colpa.
E in questo caso è assolutamente e sicuramente soltanto colpa sua!
-Ma lasciami spiegare almeno- ribatte quasi sconfortato questa volta.
-E io non ho più voglia di sentirti- urla stanca - non mi interessano le tue ragioni, adesso più che mai. Non mi hai nemmeno lasciato un secondo per metabolizzare la cosa e nonostante questo ti ho lasciato parlare un sacco di volte. Quante volte ancora hai intenzione di riempirmi di scuse inutili? - domando, senza voler ottenere nessuna risposta, per questo continuo imperterrita - E adesso come adesso, dopo l’atteggiamento prepotente ed esagerato che hai avuto, avrò mai voglia di risentire le solite ridicole e patetiche scuse? Basta Alex, mi hai stancata. Fatti la tua vita- termino risoluta, per poi girarmi e prendere la via della Sala Grande senza degnare nessuno di uno sguardo.
Non lo sopporto più! Mi ha esasperata come nessuno mai, neanche Malfoy.
Come è riuscito a diventare dal ragazzo gentile e intelligente che era prima a questo?
Non lo riconosco più.
Eppure adesso riesco a capire come mai Malfoy mi dicesse di stare attenta a lui, di allontanarmi, che non era quello che si dipingeva.
Mi sono fatta imbambolare come una cretina!
-Rose- sento la voce di Malfoy alle mie spalle, seguita dai passi di tutti gli altri.
-Aspettaci- lo segue la voce di Eve.
Mi fermo in mezzo al corridoio e subito mi raggiungono tutti.
-Sei stata una grande- si complimenta subito con me Malfoy, sorridendomi fiero.
-Ha ragione Rose- gli da man forte mio cugino Al.
-Sono arrivata al limite. Ha avuto il coraggio di dare la colpa a te, te ne rendi conto?- esclamo ancora arrabbiata e incredula.
-So esattamente che è la cosa sbagliata da dire ma …- inizia, facendo nascere su di sè il solito ghigno made-in-Malfoy - te lo avevo detto-
Di primo appunto gli vorrei tirare una sberla, ma alla fine mi rendo conto che il solo vederlo vicino a me, mi tranquillizza e decido di sorridergli.
-Si lo so- dico facendo comunque finta di essere infastidita.
In realtà spero che Alex da adesso in poi la smetta di rompere le palle e ci lasci in pace.
Solo il pensiero che questa storia possa finire mi fa sentire sollevata.
-La prossima volta ascolterai il fantastico e meraviglioso ragazzo che hai di fronte- ribatte con la solita modestia che lo contraddistingue.
-Adesso non esagerare amico- gli batte una mano sulla spalla Al, facendo ridere tutti.
-Dico la verità- ribatte ottuso.
-Andiamo a mangiare favolosi ragazzi?- si intromette mia cugina Lily.
-E’ meglio va- ribatte Al, prendendo velocemente la mano di Eve.
Insieme ci dirigiamo verso la Sala Grande per il pranzo.
Malfoy si avvicina mettendomi un braccio sulle spalle.
-Vedi perché mi piaci?- mi sussurra piano.
-Perché sono fantastica e meravigliosa più di te- ribatto sorridendogli.
-Questo è poco ma sicuro Rosie- mi sussurra per poi darmi un delicato bacio sulla guancia.
Mi giro per vedere se qualcuno degli altri abbia visto qualcosa e con mia poca sorpresa, Lily mi sorride compiaciuta.
Sembra essere ritornato il sereno.

***

Non vedevo l’ora di rivedere Malfoy.
Lo stavo aspettando nella Stanza delle Necessità dopo cena e l’ultima volta che lo avevo visto, stava lasciando l’entrata del portone per scontare la punizione insieme agli altri.
Ciò che mi preoccupava era la millimetrica distanza che ci sarebbe stata tra lui ed Alex per almeno delle ore.
Non riuscivano a stare vicini neanche per cinque minuti.
Ormai mi veniva naturale preoccuparmi per quello che avrebbe potuto combinare, mi veniva naturale preoccuparmi di lui.
Per tutta la punizione scontata con le altre, non ero riuscita a stare tranquilla e serena, nonostante le altre mi facessero notare che non erano soli e che gli altri ragazzi sicuramente sarebbero intervenuti se fosse successo qualcosa.
E forse, anche il solo fatto di pensare che potesse succedere qualcosa mi innervosiva.
Mi spiego meglio: se non ci fosse stato Alex con loro, il fatto che i ragazzi avessero potuto litigare tra di loro non mi avrebbe neanche sfiorato l’anticamera del cervello, perché so che tra di loro sono tranquilli.
Ma la presenza di Alex guasta l’umore di Malfoy e in automatico già so che la possibilità che litighino e si insultino è davvero alta.
Per di più la McGranitt stamattina ci aveva espressamente detto di non combinare altro e di non litigare più tra di noi, altrimenti sarebbe davvero finita male.
È il nostro ultimo anno qui ad Hogwarts e rovinarlo per uno stupido conflitto sarebbe davvero ridicolo.
Dovremmo divertirci, ridere insieme, creare i migliori ricordi della nostra vita e invece sono qui con l’ansia che quei due possano litigare di nuovo.
Tutto quello che è successo è quasi riuscito a farmi dimenticare della gara di ballo.
La danza mi ha sempre fatto bene, ma ballare con Malfoy, sentirlo così in sintonia con me, mi ha fatto sentire protetta, sicura, felice.
Non so esattamente cosa sia successo quella sera durante la nostra esibizione.
Durante le prove non avevo sentito tutto quelle emozioni e sensazioni, neanche una briciola.
Probabilmente ero più preoccupata alla creazione dei passi e dei movimenti per viverla al meglio. E stessa cosa avrà fatto Malfoy, perché non aveva mai ballato così bene durante le prove.
Penso mi abbia totalmente stregata.
E probabilmente la prova di poter vivere al 100 per cento questo mio ultimo anno con i miei amici, con le mie amiche, con lui serena e spensierata, mi fa arrabbiare ancora di più.
Mi spiego meglio di nuovo: il mio ultimo anno qui ad Hogwarts l’ho sempre immaginato favolosamente. Ho sempre immaginato di fare tutto quello che desideravo fare con le mie amiche, di guardare i corridoi per l’ultima volta con un velo di malinconia, di vivere le ultime lezioni con vivace interesse.
Di vivermelo appieno senza rimpianti.
Invece, nell’ultimo periodo raramente sono stata tranquilla e serena. Poche volte sono riuscita a vivermi i miei amici con tranquillità.
Non ho intenzione di passare il mio ultimo anno con Alex che irrompe nei miei momenti migliori. Non ho intenzione di controllare che Malfoy stia tranquillo e non reagisca alle sue provocazioni, perché alla fine sono solo parole buttate al vento con l’unico scopo di farlo arrabbiare. E di far arrabbiare me.
Voglio vivere il mio ultimo anno felice, vivere la stessa felicità che ho provato per quei tre minuti quando ho ballato con Malfoy.
Non dico che non ci debbano essere screzi o incomprensioni, altrimenti sai che noia, ma neanche vivere sempre così, come se ogni cosa fosse buona per litigare.
Che Alex imparasse a fare la sua vita.
E noi che imparassimo a fare la nostra.
Punto!
-Pensierosa, non è vero?-
Aveva già chiuso la porta dietro di se e, immersa com’ero tra i miei pensieri, non mi ero accorta neanche che fosse arrivato.
-Un pochino- gli rispondo, mentre lui prende posto di fianco a me sul divano.
-Che ti preoccupa?- domanda mentre con la mano mi accarezza la testa.
Il solo tocco delicato e gentile calma il mio nervosismo e vedere nei suoi occhi grigio ghiaccio reale interesse per ciò che mi possa preoccupare, mi fa sentire nuovamente protetta.
Come se sapessi che ci sarà sempre qualcuno a preoccuparsi per me, oltre alla mia famiglia.
Lui mi conosce, io conosco lui, ci conosciamo senza sorprese e dopo quello che è successo con Alex, sono contenta che quel qualcuno sia lui.
-Che è successo durante la punizione? Avete litigato?- domando frettolosamente e con tono ansioso.
È tutto il giorno che mi fascio la testa, porco Merlino!
-Non abbiamo litigato. Madame Care ha sorvegliato il tutto- dice con un sorrisetto sulle labbra - Eri preoccupata esattamente di cosa rosellina?-
Non ho ben capito se mi stia prendendo in giro, però decido comunque di rispondere seriamente.
-Sai esattamente cosa abbia detto stamattina la preside, se litigate, sei fuori da tutto- gli dico guardandolo dritto negli occhi.
Voglio che sia chiaro quello che gli voglio dire, ovvero di smetterla di fare il cretino.
Detto semplice semplice.
-Non sono io che voglio litigare con lui, è lui che esagera sempre con le parole- dice tranquillo, mentre porta l’altra mano ad accarezzare la mia, posta sulle mie gambe.
-So che è lui a incominciare, ma potresti non rispondere alla sue provocazioni? Fallo per me- cerco di convincerlo.
Lui mi guarda come se fosse incerto se dire una cosa o no, ma poi decide di avvicinarsi lentamente a me e di lasciarmi un delicato bacio sulle labbra.
-Solo perché me lo chiedi gentilmente- sussurra sulle mie labbra.
Il tono che usa mi fa sorridere. È una via di mezzo tra l’incantato e il seducente.
Solo lui riesce ad essere così contrastante anche in un momento così.
-Grazie mille- gli sussurro di rimando, lasciandogli io questa volta un bacio delicato sulle labbra.
E poco dopo, porto le mie braccia intono al suo collo e lo abbraccio forte.
Non so per quale motivo lo stia facendo esattamente.
Lui porta le mani sulla mia vita e mi abbraccia altrettanto forte.
Pongo il mio viso affianco al suo, guancia su guancia e chiudo gli occhi.
Nuovamente la sensazione di protezione e serenità fa capolinea in me. Forse è per questo che l’ho abbracciato, perché volevo rivivere la stessa sensazione vissuta durante l’esibizione.
Perché voglio vivere questa sensazione tutte le volte che voglio.
Perché è ciò che voglio ricordare quando ricorderò il mio ultimo anno: serenità e protezione.
Ed è ciò che lui mi fa provare, che solo lui mi fa provare.
Chi l’avrebbe mai detto eh?! Nessuno al mondo.
-C’è qualcos’altro che mi devi dire?- mi domanda senza staccarsi da me. Probabilmente le mie braccia serrate non glielo permetterebbero neanche.
-Grazie- sussurro involontariamente.
-Non che io non ami averti così vicino-inizia staccandosi leggermente da me -ma … - sembra incerto se continuare o no.
In realtà non ne ha bisogno. So cosa vuole dire. Non mi sono mai comportata così con lui, perciò è logico che sia in qualche modo stranito dal mio comportamento. È logico che pensi che ci sia qualcosa in più.
-Ma non ti voglio ringraziare solo per aver scelto di non litigare con Alex- inizio guardandolo fisso negli occhi - ma anche … -
Non so se ho il coraggio di dirglielo.
Qui, con il suo viso tra le mie mani, così vicino a me, lo sento, lo provo,  lo vivo.
E forse in questo momento, occhi contro occhi, mi rendo conto che c’è qualcosa di più forte della serenità e della protezione quando ce l’ho vicino a me.
C’è qualcosa di più potente che mi lega a lui. Che mi fa provare lui.
Non ho il coraggio di renderlo concreto questo pensiero, almeno per il momento.
-Rose … - sussurra per richiamare la mia attenzione.
-Ti volevo ringraziare per tutte le volte in cui mi hai difeso, per tutte le volte in cui hai deciso di fidarti di me e per la magnifica esibizione che abbiamo fatto ieri sera-
Sussurro parola per parola con estrema lentezza.
Probabilmente non ha neanche tanto senso quello che ho appena detto adesso, ma è ciò che riesco a dire al momento.
Vorrei dirgli come mi fa sentire, cosa mi fa provare, le sensazioni che il mio cuore sente tutte le volte, ma, ancora una volta, non riesco a parlare.
Probabilmente lui ha capito lo stesso quello che volevo dirgli in realtà, perché all’improvviso spalanca le labbra in un sorriso enorme e, questa volta, decide di dar vita ad un bacio forte e sentito.
E in questo bacio cerco di trasmettergli tutto quello che a parole non riesco a dirgli.
Lo stringo forte quanto sono forti le emozioni che ogni volta mi fa provare.
Lo bacio con tutta l’energia che ho, tanta quanta è l’energia con cui lui ogni volta mi difende.
Lui mi stringe con forza prorompente, facendomi sentire tutto quello che mi vuole trasmettere lui.
E riesco a sentirmi protetta, serena, tranquilla, emozionata, felice, amata.
E vorrei sentirmi così sempre. Cosa che può succedere, se lui rimane al mio fianco.
È la prima volta da quando abbiamo iniziato questa cosa, che ho l’impressione di non riuscir a vedere una vita senza di lui.
È la prima volta che lo desidero tanto, veramente, concretamente.
È la prima volta che lo sento mio, esclusivamente e solamente mio.
E anche quando ci stacchiamo, con il solito fiatone e le fronti appoggiate una sull’altra, la sensazione non sparisce, anzi si intensifica.
Più prende spazio nel mio cervello, nel mio cuore, più si intensifica la voglia che ho di lui.
E se uno stupido bigliettino non fosse volato sulle nostre teste all’improvviso, glielo avrei anche detto.
Sbattiamo entrambi gli occhi come se qualcuno ci avesse risvegliato da un sogno.
Lo stesso bigliettino, finito sul divano nello spazio piccolo che c’era tra di noi, sembra prendere vita e piazzarsi davanti alla faccia di Malfoy.
-Ma che cazzo è sta roba?- domanda a nessuno in particolare con tono scontroso.
Bhe, non che io non lo sia altrettanto. Se questo bigliettino non contiene un’emergenza, tipo il rischio della vita di qualcuno, giuro che finisco ad Azkaban prima della fine di questa serata.
Mentre cerco di capire cosa sia successo, Malfoy aveva già aperto il bigliettino e letto il contenuto.
La faccia da arrabbiata era passata a preoccupata e all’ultimo, quando aveva alzato lo sguardo su di me, ha assunto un atteggiamento di sfacciata indifferenza.
-Chi è?- domando stranita.
-Nessuno in particolare- risponde frettoloso, alzandosi dal divano.
-E se non è nessuno in particolare, perché non mi dici chi è?- domando sospettosa.
Non ho di certo voglia di litigare adesso, ma se lui palesemente mi nasconde qualcosa, non posso fare finta di nulla.
-Davvero Rose, nessuno. Non preoccuparti- dice cercando di sorridermi.
-Se lo dici tu- dico scrollando le spalle.
-Bene- dice, avvicinandosi e lasciandomi un fugace bacio -ci vediamo dopo- continua prendendo la via della porta.
E pensare che ero convinta che lui mi conoscesse.
Posso mai lasciar correre una cosa così?
Aspetto che esca dalla porta senza neanche dire una parola. Non gli chiedo dove vada, semplicemente perché scoprirò subito che ha da nascondere.
Ho come una sensazione strana che mi dice che questo qualcosa che mi nasconde non mi piacerebbe in nessun modo.
Aspetto due secondi scarsi e riapro velocemente la porta. Riesco a vedere appena in tempo l’angolo del corridoio che ha scelto di percorrere.
È tutto buio e silenzioso, tutti gli studenti saranno nei loro dormitori o nelle proprie sale Comuni.
Inoltre, se fosse stato Al o uno dei ragazzi, per quanto io mi cervella, non riesco a trovare un solo motivo che mi spiega perché non me l’abbia detto.
E la fretta con cui se n’è andato è stata la ciliegina sulla torta.
Un secondo prima eravamo uno appiccicato all’altro, un secondo dopo era fuori dalla porta.
Vi sembra un comportamento normale?
Rispondo io: NO!
E si, lo so, non è un comportamento corretto questo. Seguire una persona, spiarla di soppiatto, ma detto francamente, non me ne frega nulla.
Magari sarò esagerata, magari no, sta di fatto che adesso si è fermato davanti all’Aula di Difesa contro le Arti Oscure e spalancata la porta, la faccia di quella megera di Bethany fa la sua comparsa.
Qualcosa mi trattiene e riesco a mantenere la calma, mentre la porta si richiude dietro di loro, rintanati da soli ... di notte ... dentro l‘aula.
Mi avvicino velocemente alla porta speranzosa di sentire qualcosa.

Non sento un emerito piffero!!

E questo non fa che innervosirmi di più.
Do un’occhiata veloce in giro per vedere se arriva qualcuno e dopo, accertatami che non ci fosse nessuno, spalmo più che posso il mio orecchio sulla porta.
Sento dei rumori all’interno, per questo deduco che non abbiano usato nessun incantesimo di silenzio, però non riesco comunque con esattezza a capire se stiano parlando o, peggio ancora, facendo qualcosa di più intimo.
Il solo pensiero mi provoca brividi di disgusto.
-Non hai capito tu allora- sento chiara la voce di Malfoy.
Grazie a Merlino ha un tono arrabbiato, perciò posso dedurre che non stiano facendo niente di sconcio o disgustoso.
Quasi trattengo il fiato, preoccupata che il solo respirare mi impedisca di sentire qualcos’altro di importante.
Rimango in attesa, ma dopo quell’urlo, non sento altro che rumorini che non riesco a definire.
All’improvviso sale dentro di me la voglia di spalancare la porta e combinare un macello alla Weasley, ma allo stesso tempo magari interrompendoli, interrompo anche la possibilità di capire quello che avevano realmente intenzione di fare.
Malfoy inventerebbe un milione di scuse inutili e banali, Bethany mi farebbe talmente tanto innervosire che la trasformerei in uno scarafaggio e la schiaccerei senza rimpianti.
Forse è meglio che rimanga ad ascoltare.
O forse è meglio che faccio un macello enorme!
Non so che devo fareeeeee!
-Per quanto io te lo spiega non riesci ad arrivarci- urla allo stesso modo Malfoy.
Non sono mai stata così contenta di sentirlo urlare.
Per quanto mi è possibile, mi appiccico ancora di più al legno ormai caldo della porta.
-Sei tu che devi capire che non fa per te- sento la voce isterica della megera- noi due insieme, siamo fatti l’uno per l’altra-
-Te lo dico chiaro e tondo- sento chiaramente e prorompente la voce di Malfoy - io sono davvero innamorato di Rose-
Boom! Sbam!



TADAANNN!
ECCOMI DI NUOVO QUI!
ANCHE QUESTA VOLTA AGGIORNAMENTO LAMPO. SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E CHE NON SIA SEMBRATO CONFUSIONARIO!
VOLEVO RICORDARE CHE MADAME CARE E' L'INSEGNANTE DI VOLO E ARBITRO DURANTE LE PARTITE DI QUIDDITCH.
DETTO QUESTO, FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE!
UN BACIO,
HERM :*



   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: HermioneJeanGranger97