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Autore: LorasWeasley    19/01/2019    1 recensioni
[Katsudeku|accenni TodoMomo]
"Aggrottò la fronte confuso quando lesse sul display il nome di Todoroki.
Già da li doveva capire che c’era qualcosa che non andava, Shoto non chiamava mai lui, ma Midoriya.
-Che vuoi?- rispose infine al terzo squillo con voce quasi scazzata, se l’aveva disturbato per qualche cazzata avrebbe fatto esplodere quel tizio a metà che non aveva mai sopportato.
-Bakugou- lo salutò l’altro con la sua solita voce piatta –Deku ha avuto un incidente con un villain."
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Momo Yaoyorozu, Shouto Todoroki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Parte1


Quella mattina fu Momo ad aprirgli le porte di quell’enorme villa.
Katsuki non la salutò, aveva gli occhi bassi e un involucro in mano.
La ragazza gli sorrise tristemente, non avevano mai avuto un rapporto di qualsiasi genere, quasi non si conoscevano e parlavano pochissimo, al liceo ognuno aveva i suoi gruppi e dopo, semplicemente, si vedevano quando Midoriya e Shoto organizzavano delle uscite perché, essendo i rispettivi partner dei due, andavano con loro. Ma il loro rapporto non si era mai consolidato più di tanto.
In quel momento però la ragazza capiva quello che stava passando, comprendeva tutto il suo dolore, non riusciva a immaginare cosa avrebbe fatto lei se ci fosse stato Todoroki al posto di Izuku, era qualcosa di inconcepibile.
Lo fece entrare e lo condusse nel loro enorme salone.
Midoriya e Shoto erano seduti nel divano, il ragazzo dal quirk doppio aveva un computer portatile in grembo e stava mostrando qualcosa all’altro, quest’ultimo aveva uno sguardo confuso, le sopracciglia aggrottate.
Momo annunciò la loro presenza ed entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo.
Questa volta Deku non sussultò alla sua vista, ma continuava ad avere uno sguardo timoroso e non fece nulla per alzarsi dal divano e andargli incontro.
Per poco Bakugou non fece esplodere il pacchetto che continuava a stringere con entrambe le mani, così decise di disfarsene, fece due grandi falcate e li raggiunse davanti al divano poi porse il pacchetto a Midoriya con un gesto secco e sgarbato.
Il ragazzo aggrotto la fronte, confuso.
-Cos’è?- chiese con timore mentre accettava lentamente.
-Katsudon- risposta breve e concisa.
-Oh- gli occhi verdi di Midoriya si fecero grandi dallo stupore –è il mio piatto preferito.
Bakugou distolse lo sguardo e chiuse a pugno le mani infilandole dentro le tasche dei jeans –Ovvio che lo so.
-Shoto- chiamò a quel punto Momo –vieni ad aiutarmi un attimo di la?
Todoroki non rispose, stava continuando a lanciare sguardi tra Bakugou e Izuku, per capire se dovesse intervenire in un qualsiasi modo.
-Shoto.
Questa volta il tono della ragazza era più serio e profondo, Todoroki si girò a fissarla, sapeva che aveva ragione e che dovevano lasciarli soli, chiuse il computer e se lo portò dietro mentre la seguiva fuori dalla stanza lasciandoli soli.
A Katsuki si era stretto lo stomaco vedendo quei due, perché non appena Shoto si era girato a fissare Momo il suo sguardo era cambiato. Il suo sguardo sempre impassibile si era addolcito e l’aveva guardata come se fosse l’unica cosa che contava nel suo mondo.
Ed era lo stesso sguardo che Deku, il suo Deku, gli rivolgeva ogni volta che poteva.
Non appena rimasero soli Izuku si alzò, forse perché Kacchan era troppo vicino e aveva paura a rimanere bloccato su quel divano senza la possibilità di indietreggiare.
Si allontanò da lui dandogli le spalle, posò con cura il pacco che aveva ricevuto sul tavolo da pranzo li vicino e poi si girò a fissarlo.
Katsuki incassava in silenzio, mordendosi a sangue la lingua pur di non urlargli contro rimproveri per via del suo comportamento.
-Non ti avevo mai visto con quelle occhiaie- fu la prima cosa che gli disse Deku.
Bakugou alzò un sopracciglio –Pensi davvero che io abbia dormito stanotte? Dopo quello che sta succedendo?
Pensi che avrei potuto dormire senza di te? Ma questo non lo disse, non l’avrebbe mai ammesso, non ad alta voce.
Izuku alzò le spalle, le guancie rosse.
-Come stai?- era semplice quella domanda, nonostante il biondo non la pronunciasse quasi mai.
Era di appena due parole, ma dietro vi erano mille significati non detti, delle suppliche che gli chiedevano di ricordare.
Deku si morse un labbro, restava a distanza di sicurezza e Bakugou non faceva nulla per avvicinarsi, non voleva farlo scappare, voleva arrivarci con calma, anche se non era mai stato bravo in queste cose, non aveva completamente pazienza.
Ma per lui avrebbe fatto di tutto.
-Shoto mi ha fatto vedere delle foto- rispose poi, dopo qualche secondo di silenzio.
Katsuki non chiese altro, aspettando che il suo ragazzo, se ancora poteva definirlo tale, riprendesse a parlare da solo.
-Ho visto quelle del festival natalizio. E della gita in montagna. E anche quelle del viaggio con i ragazzi della classe.
Bakugou trattenne il respiro, in quel viaggio Midoriya l’aveva baciato per la prima volta, mentre balbettava e il suo volto diventava completamente rosso.
-Non ricordo nulla- concluse –Vedere quelle foto non ha smosso nulla, era come se quello non fossi io, perché ogni cosa è scomparsa dalla mia mente.
-Deku…- il torno di Kacchan era una supplica.
Si sporse in avanti allungando una mano verso di lui.
Crollò totalmente quando Midoriya fece dei passi indietro per allontanarsi.
Distrutto da quelle parole, da tutti i piccoli gesti che l’altro aveva compiuto da quando l’aveva visto, dalla notte insonne e dalla speranza infranta che il tempo avrebbe sistemato tutto, strinse i pugni e fece dietrofront uscendo velocemente da quella stanza e poi dalla casa, iniziando a correre sempre più veloce.
Aveva bisogno di dormire, riposarsi e pensare a una soluzione a mente lucida.
Non lo avrebbe abbandonato, avrebbe fatto di tutto per averlo, perché era l’unica cosa buona che gli fosse mai capitata nella sua vita, oltre ad essere diventato quello che aveva sempre voluto: un hero.
Ma anche quest’ultima cosa era stata possibile grazie a Deku, grazie al suo supporto, perché era l’unico che aveva creduto in lui fin dall’inizio, l’unico che non l’aveva mai abbandonato, qualsiasi cosa fosse successa.
Ed era tempo per Bakugou di ricambiare, non l’avrebbe abbandonato.
Appena tornò a casa si mise al computer e iniziò a fare una serie di ricerche su quel villain e la sua unicità. Chiamò tutte le agenzie che conosceva, i più grandi eroi e cercò tutte le informazioni possibili, anche un minimo riferimento era indispensabile.
Erano le nove di sera quando crollò esausto sulla scrivania, il computer ancora acceso su un’intervista e diversi fogli sparsi per il ripiano in legno.
Sognò Midoriya e tutti i ricordi che ormai era l’unico a custodire.
Al suo risveglio, per la prima volta da quando era iniziata quella storia, si ritrovò in singhiozzi rabbiosi.
 
-Ci sono novità?
Rispose alla chiamata di Shoto al primo squillo, la sua voce era distrutta, ma ormai non gli importava più di tanto.
-Continua a non ricordare nulla- Todoroki fu veloce e conciso, non aveva intenzione di dargli false speranze, poi continuò –Momo ha pensato che forse vedere gli altri gli avrebbe fatto bene, stiamo cercando di invitare più persone possibili, vieni?
-Ha chiesto lui la mia presenza?- Il suo tono era basso e roco, neanche sperava in una risposta affermativa, sapeva che non era così.
Ci fu solo silenzio dall’altro lato della cornetta.
-Verrò- sospiro infine Bokugou, chiudendo la chiamata in fretta.
 
Aveva una faccia da funerale quando si presentò di nuovo a casa di Shoto quel pomeriggio.
Oltre i proprietari c’erano Uraraka, Iida, Kirishima, Atsui, Denki e Jiro.
L’aria non era propriamente festosa, ma neanche troppo cupa, alla fine non era morto nessuno, semplicemente un loro amico era confuso, ma non colpiva nessuno di loro, non direttamente.
Katsuki incassò le mani in tasca e si avvicinò a Deku, il ragazzo stava parlando con Denki, Jiro e Kirishima.
Sentì cosa stesse dicendo quest’ultimo mentre si avvicinava –Davvero non hai idea di come sia cambiato, di come tu l’abbia fatto cambiare.
Izuku aveva le sopracciglia corrugate, come se stesse cercando di rincorrere un ricordo lontano senza alcun successo.
-Ehy Bakugou!- Lo salutò Kaminari felice, aveva il braccio intorno alle spalle di Jiro, Katsuki non aveva mai capito cosa ci fosse davvero tra i due e sinceramente non era uno dei suoi pensieri, ma non poté fare a meno di guardare malissimo quel braccio intorno alla ragazza.
-Era buono il Katsudon- disse a quel punto Midoriya facendo riportare lo sguardo del ragazzo su di sé.
Bakugou scrollò le spalle –Ho dovuto imparare a farlo bene, per te.
Izuku non disse più nulla, Katsuki si rese conto delle sue parole e arrossì abbassando il volto.
Fu Kirishima, con il suo tono sempre allegro e spensierato, a far finire quel silenzio imbarazzante –Vedi Midoriya, era proprio questo quello che ti dicevo!
Il ragazzo annuì, sempre più pensieroso.
-È che…- disse infine, poi sembrò ripensarci, si guardò intorno, si scusò e andò via.
Bakugou ebbe solo la forza di sospirare passandosi una mano sul volto.
Kirishima gli stava dicendo qualcosa, dandogli parecchie pacche sulla spalla, ma il biondo non sentiva neanche una parola, il cervello completamente sconnesso.
Girandosi e seguendo Deku con lo sguardo vide che si stava avvicinando a Uraraka, le disse qualcosa vicino all’orecchio, lei sembrò sorpresa, poi annuì e lo seguì, insieme uscirono fuori da quella stanza.
Katsuki lo seguì senza pensarci due volte.
I due ragazzi si erano diretti verso una stanza da letto, forse quella che Shoto e Momo avevano prestato a Deku per dormire in quei giorni.
Lasciarono la porta socchiusa e a Bakugou bastò appoggiarsi con la schiena al muro li accanto per sentire tranquillamente tutte le frasi che i due ragazzi si scambiarono.
-Sei la mia migliore amica, no?
-Certo che si- rispose la ragazza, dalla voce Katsuki intuì che era sorpresa da quella frase.
-Sono felice di vedere che questo non è cambiato.
Katsuki strinse i pugni ma si costrinse di restare calmo.
-Vuoi chiedermi qualcosa in particolare?- domandò Uraraka con quella sua voce insopportabilmente dolce.
Immaginò Deku annuire, perché dopo un po' domandò –Mi… Parli di Kacchan?
Il cuore di Bakugou saltò un battito.
-Cosa vuoi sapere in particolare? Penso che un po' tutti ti abbiano già spiegato il rapporto che c’è tra voi due, no?
-Si ma… Uraraka non capisco.
-Cosa Deku?
Le voci di entrambi si erano fatte più basse, Katsuki faceva sempre più fatica a continuare ad ascoltare la conversazione.
-Non capisco…- la voce di Deku sembrava disperata -Ricordo tutto quello che è successo al liceo, ogni cosa. I vuoti li ho dopo questo periodo e … Tutti dicono che ci siamo messi insieme subito dopo aver finito la scuola, no?
-Mh, mh.
-Ma io… Come ho fatto a mettermi con lui?
Il respiro di Bakugou si spezzò, gli veniva da vomitare.
-Se…- continuò Deku, indeciso sulle parole giuste da usare –Se ho scelto di mettermi con lui è perché mi piaceva, no? Ma io non ricordo nessuna sensazione, non provavo niente al liceo per lui. Non ricordo di aver mai provato nulla per lui.
Sentì Uraraka fare un verso strozzato.
Bakugou voleva staccarsi da quel muro e correre via, non voleva più ascoltare, lo stava uccidendo lentamente, non avrebbe più sopportato altro.
Ma il suo corpo non gli rispondeva, aveva la testa annebbiata, come se l’ossigeno non gli stesse arrivando al cervello.
In realtà non era neanche sicuro di star respirando.
-Deku non pensi davvero queste cose…- la voce della ragazza era tristissima.
-Non so più a cosa pensare- mormorò lui in risposta –non so più cosa sia giusto o meno. È tutto così sbagliato… Se lo amo così tanto, come dice Shoto, è possibile che ora non provi neanche un briciolo di affetto nei suoi confronti? Mi sento così lontano da lui… Tanto che quando avevamo 4 anni e lui mi picchiava ogni singolo giorno provavo comunque più affetto di quello che provo adesso.
Uraraka continuava a non dire nulla, perché non c’era davvero nulla da poter dire in quei casi.
Infine Izuku concluse con una domanda che fece più male di una lancia dritta al cuore.
-Uraraka sei sicura che io abbia scelto di mettermi con lui? Che non mi abbia costretto?

 


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Eccomi qui, sabato come vi avevo promesso ;)
Si, so che questo capitolo è stato terribilmente angst, ma Bakugou non è uno che si arrende facilmente nelle cose, no?
Stavo pensando che ho già tutti i capitoli pronti, come vi avevo già accennato, e che comunque ho un sacco di storie scritte che aspettano di essere pubblicate, quindi potrei anche pubblicare due capitoli a settimana di questa storia: magari sabato e mercoledì. Voi che ne pensate?
Fatemi sapere! Un bacio, Deh
  
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