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Autore: MagiaOscura    20/01/2019    2 recensioni
Sono ormai passati diciannove anni dalla sconfitta del Signore Oscuro e dei suoi alleati. Adesso è giunto il momento dei figli, che dovranno vedersela anche loro con le forze oscure. In questa storia vorrei raccontare come i giovani Albus e Rose con l'aiuto dei propri amici e dei loro genitori affronteranno i tanti ostacoli che incontreranno a Hogwarts.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Scorpius Malfoy si alzò e uscì dallo scompartimento, senza salutare nessuno. Victoire sembrò rimanere male per il comportamento del ragazzo, ma non lo diede a vedere se non guardandolo perplessa. Albus e Rose erano già pronti e seguirono la cugina, che li portò incontro a Hagrid.
“PRIMO ANNO! PRIMO ANNO!” urlava il gigante ad alcuni ragazzini un po’ spaventati che si trovavano per la prima volta in questo posto.
“Victoire! – esclamò Hagrid, vedendo la Caposcuola venirgli incontro, insieme ai suoi cugini – e voi chi siete? Sicuramente tu sei Albus, Harry. E tu chi sei?” chiese Hagrid allegramente a Rose. Quest’ultima, pur avendo sentito gli zii e i genitori parlargli di Hagrid, restò impressionata dalle dimensioni dell’uomo e non potè evitare di sembrare spaventata.
“Ro…Rose…si…gnore”
“Ma lascia stare il signore, chiamami Hagrid. Victoire, cosa le avete raccontato? Che mangio studenti? Ops…sulle barche, non voglio fare ritardo con la McGranitt. Muovetevi” disse Hagrid, battendo le mani energicamente per invitare i ragazzi a raggiungere le barchette che li avrebbero condotti a  Hogwarts attraverso il Lago Nero. Victoire salutò i due cugini, correndo a scuola per adempiere ai suoi doveri di Caposcuola e Rose e Albus si avvicinarono alla barchetta più vicina alla riva.
“Bleah” esclamò Rose, guardando alla sua sinistra, notando Scorpius Malfoy insieme a una ragazzina dai capelli argentati e blu scherzare con un professore e sembravano avere moltissima intesa con lui.
“Papà lo ha detto che quel Malfoy potrebbe essere un ruffiano, aveva ragione”
“Rose, vuoi evitare di intraprendere lotte da neanche il primo giorno?” chiese Albus, che mal digeriva le intenzioni battagliere della cugina, dato che l’ansia per lo Smistamento non voleva proprio passare.
La ragazza, pur rimanendo disgustata dalla scena a cui aveva assistito, capì l’ansia del cugino e preferì tacere, fino all’arrivo a Hogwarts. I cugini si sedettero su una piccola barca, cercando di non rimbaltarla e cadere nel Lago Nero. I piccoli mezzi di trasporto si mossero da soli, e entro mezz’ora arrivarono a destinazione. I cugini, insieme a tanti altri ragazzini di undici anni spaventati tanto quanto loro, marciarono verso la scuola, dove all’ingresso c’erano ad accoglierli Neville Paciock, Horace Lumacorno e Minerva McGranitt, rispettivamente vice-presidi e preside della Hogwarts. Il primo non riuscc’ a trattenersi dal fare un occhiolino di intesa a Albus e Rose.
“Bene – esclamò severa la professoressa McGranitt. Se il professor Paciock ha finito con il salutare conoscenti e non, è mio onere ma anche onore introdurvi nella Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts. Come molti voi sapranno, mi chiamo Minerva McGranitt, preside di questa scuola. Loro due sono Horace Lumacorno, capo della Casa di Serpeverde e Neville Paciock, capo della Casa dei Grifondoro ed inoltre entrambi vicepresidi. Le Case sono quattro, oltre alle due elencate c’è la Casa di Corvonero e Tassorosso. Lo Smistamento in una di questa, determinerà in modo irriversibile il vostro destino in questa scuola che per i prossimi anni, salvo espulsioni, sarà la vostra Casa. Se meriterete sarete premiate, se non meriterete, sarete puniti. Adesso vi chiedo di seguire me e i miei colleghi, in fila indiana” disse l’anziana donna, procedendo verso la Sala Grande con un passo piuttosto svelto per la sua età avanzata.
“Tranquilli, Albus e Rose, sembra cattiva ma in realtà è soltanto fissata con le regole”
“Professor Paciock – esclamò la preside spazientita, avendo sentito le parole dell’insegnante – è compito suo assicurarsi che le regole siano rispettate scrupolosamente dalla prima all’ultima, non screditare la mia autorità con i nuovi arrivati”
Neville, anzi il professor Paciock, non parlò fino all’arrivo alla Sala Grande, per evitare ulteriori discussioni. Il professor Lumacorno invece scherzava con la professoressa McGranitt, che non sembrava gradire le battute del collega. Tutti i ragazzi rimasero estasiati dalla maestosità della scuola, sembrava che non avessero mai visto qualcosa di così grande. La professoressa McGranitt fece ai ragazzini il cenno di fermarsi e poi si accomodò al tavolo degli insegnanti, assieme a Lumacorno e Neville. Al centro della Sala c’era uno sgabello con a fianco un tavolo sul quale era posizionato il Cappello Parlante, appartenuto a Godric Grifondoro e che aveva il compito di smistare tutti gli studenti. Victoire, dal tavolo dei Grifondoro salutò Albus, Rose e anche Scorpius e la ragazza dai capelli blu-argento quando lo vide, abbastanza lontano dai suoi cugini.
“Bene, adesso chiamerò in ordine alfabetico tutti voi che dovrete uno alla volta sedersi su questo sgabello, io vi metterò il Cappello Parlante in testa  che vi smisterà…Adams Chase” disse la preside, dopo essersi alzata e avvicinata vicino al Cappello.
Il ragazzo chiamato dalla preside fu smistato tra i Corvonero, così come Trevor Anderson e Mark Barnes. Jeremy Butler, Gregory Chase e Priscilla Collins a Tassorosso.
“Fawley Delphini”
La ragazza dai capelli argentati e blu che era amica di Scorpius, avanzò timidamente verso il Cappello Parlante, guardandosi intorno, visibilmente a disagio. Dopo qualche minuto di borbottio del Cappello Parlante, fu smistata tra i Serpeverde, venendo accolta da un boato di applausi.
“Vincent Goyle”
Goyle era un ragazzo dalla corporatura massiccia, che lo faceva sembrare più grande degli undici anni che aveva e un’espressione sul viso poco rassicurante, piuttosto sgradevole. Senza neanche essere dovuto poggiato sulla testa del ragazzo, Goyle fu smistato nella casa dei Serpeverde, venendo accolto da un boato e salutato da un ragazzo del settimo anno, che sembrava conoscerlo bene.
Finalmente venne il turno di Rose, dato che aveva come primo cognome Granger. Fu adesso che la ragazzina fu investita dall’ansia. Anche se era sicura di finire tra i Grifondoro, nella sua mente si delinearono  vari scenari più o meno apocalittici, come lo smistamento a Serpeverde con possibile decesso di Ron per crepacuore o meno tragici come finire a Corvonero o Tassorosso, che avrebbe provocato a Ron soltanto un poco di delusione nel complesso superabile.
“Bene bene – esordì il Cappello Parlante ad alta voce, quando Rose si sedette sullo sgabello piuttosto lentamente – è passato un bel po’ da quando smistai i tuoi genitori, e un po’ meno da quando smistai quella bestia scatenata di tuo cugino. Escludo categoricamente Serpeverde…”
Rose, nell’ascoltare le parole del Cappello Parlante, tirò un sospiro di sollievo: il decesso prematuro di Ron era stato evitato.
“…però hai qualità che potrebbero piacere sia a Grifondoro, sia a Tassorosso, sia a Corvonero. Tutti i membri della tua famiglia sono stati dei Grifondoro, per ora. E alla fine anche tu…GRIFONDORO”
Dal tavolo dei Grifondoro esplose un boato di applausi e grida e Rose corse alla svelta verso il tavolo della sua nuova Casa, sedendosi vicino a Victoire.
“Complimenti, Rose. Ma non aspettarti un trattamento di favore da parte mia” disse James con tono di sfida, al quale la ragazza non rispose, decidendo di concentrarsi sullo Smistamento. Jake Harrison fu smistato a Corvonero, Priscilla Hill a Tassorosso e poi fu il momento di Scorpius Malfoy, che si avvicinò lentamente ma con sicurezza allo sgabello e la professoressa McGranitt indossò sopra il capo del ragazzo il Cappello Parlante.
“Mmh…un nuovo Malfoy, ma un bel po’ diverso da coloro che ti precedettero. Non sei come tuo padre e tuo nonno, sui quali non ho avuto mai dubbi su dove spedirli, ma con te ne ho parecchi. Hai molte più qualità e anche molto più buon senso rispetto a loro. Ma non è detto che tutti quelli positivi non possano essere dei buoni Serpeverde….ho deciso: SERPEVERDE”
Dal tavolo di quest’ultimi  partirono molti applausi, ma questo non sembrò toccare particolarmente il ragazzo, che si accomodò senza troppo entusiasmo vicino a Delphi. 
Kiley Mitchell e Alexis  Marshall finirono a Grifondoro e la più impacciata e impaurita sembrò quest’ultima, che inciampò nel suo mantello un po’ troppo lungo per lei. La ragazzina aveva dei capelli ricci e castani ed era piuttosto rotonda di aspetto fisico, ma non del tutto grassa. Si accomodò vicino a Rose, che vedendola a disagio si presentò e provò a fare amicizia con la ragazzina. Quest’ultima riverlò di aver perso i suoi nonni nati-babbani durante l’ultima guerra magica e di essere cresciuta in orfanotrofio, nel quale veniva spesso presa in giro oltre al suo aspetto anche per le stranezze che capitavano ogni volta che era nelle vicinanze, che alla fine si rivelarono essere casi di magia casuale.
Dopo alcuni altri ragazzi che sfuggirono a Rose, venne il turno di Albus.
“Albus Severus Potter” ripetè la professoressa McGrannitt impaziente, notando il ragazzino guardare nel vuoto. Albus, dopo qualche secondo si fece coraggio, rincuorato dai gesti di incoraggiamento di Rose, alla quale era molto affezionato, e di Victoire.
Tutta i presenti nella Sala Grande tacquero, incuriositi su quale Casa avrebbe ospitato il secondogenito di Harry Potter. Albus si incamminò, a passo funereo verso il Capperllo Parlante, sedendosi con uno sbuffo d’ansia. Avrebbe preferito senza dubbio essere un magonò in questo momento, per non provare l’ansia e la preoccupazione che aveva.
“Potter, di nuovo e per l’ennesima volta un Potter. Fino ad ora siete stati leali alla Casa di Grifondoro, poi tu sei anche un Weasley a metà, quindi tecnicamente non ci sarebbe alcun dubbio riguardo a dove smistarti. Però…c’è quel qualcosa che non mi convince, non sembri essere un Grifondoro fino al midollo come tuo padre, tuo fratello e tuo nonno, e non so se è una cosa completamente negativa visto quanto combinato da loro in passato…”
Albus tradì un sorriso, ripensando ai racconti di Harry riguardo alle punizioni del nonno insieme al suo gruppo di amici. Ricordò di quando suo padre raccontò di come il nonno fece di tutto per conquistare la nonna, perdendo tutto il suo orgoglio e di come fece a botte con Vernon Dursley.
“…ti diverti, ragazzo? Bhe, meglio divertito che preoccupato. Comunque ho deciso…SERPEVERDE!!!”
La Sala Grande tacque, sbigottita dalla sentenza del Cappello Parlante. Albus, non sapendo se piombare in preda alla disperazione o se accettare serenamente lo smistamento, si diresse verso il tavolo dei Serpeverde, senza guardare Rose e Victoire che rimasero sotto shock. Il ragazzo si sedette vicino a Delphi Fawley, che gli sorrise. A Albus non sfuggirono l’aspetto particolare della ragazza, oltre ai suoi capelli blu e argento. Aveva degli occhi azzurri, quasi bianchi e il ragazzo si chiedette se Delphi fosse umana. Vicino a lei egli notò Scorpius, che guardava assonnato nel vuoto e non gli prestò la minima attenzione.
“Vedrai che ti troverai bene…io sono Delphini ma chiamami Delphi” disse la ragazza sorridendo
“Albus…libera di chiamarmi anche Al, per me è indifferente” rispose il ragazzo più per educazione che per effettiva voglia di comunicare.
“Va bene, Al. Quello vicino a me è Scorpius, Scorpius Malfoy, ehi – esclamò Delphi stizzita, dando a Scorpius una gomitata nelle costole. Sembrava che stesse dormendo ma poi tornò immediatamente sveglio, anche se sembrava completamente disorientato – vuoi aspettare almeno la fine della cena per dormire? Scusalo, ha problemi col sonno, dorme quasi sempre e in qualsiasi posto” disse Delphi, cambiando immediatamente tono con Albus, diventando molto più amichevole. Albus e Scorpius però non ebbero occasione di presentarsi, dato che quest’ultimo si addormentò di nuovo.
Lo Smistamento durò altri dieci minuti, dopo i quali la professoressa McGranitt congedò tutti gli studenti, augurandogli una serena notte e avvertendo i ragazzi del quinto e del settimo anno su quanto fossero importanti i G.U.F.O e i M.A.G.O. Rose e Victoire provarono ad avvicinarsi a Albus mentre la Caposcuola anche a Scorpius, ma quest’ultimo era troppo inebetito per il sonno mentre Albus seguì Delphi, non sapendo dove si trovasse il dormitorio dei Serpeverde. La nuova amica invece sembrava conoscere qualsiasi dettaglio dei Serpeverde.
“Tranquilla, Rosie. Vedrai che starà bene mentre noi gli parleremo domani”
“Lo spero” esclamò Rose, preoccupata per Albus.
Albus, insieme a Delphi e a Scorpius che sembrava dormire camminando, scese nei sotteranei e si fermarono di fronte a una porzione di muro di pietra sulla quale c'era scritto in lettere di colore smeraldo:
'So che avrò trovato la morte prima che tu legga queste parole, ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto. Ho rubato il vero Horcrux e intendo distruggerlo appena possibile. Affronto la morte nella speranza che quando incontrerai il tuo degno rivale sarai di nuovo mortale. R.A.B.'
"R.A.B" disse Delphi e il muro di pietra si spostò di lato.
Albus rimase stupito nel vedere la Sala Comune dei Serpeverde: è vero che avrebbe preferito essere un Grifondoro però dovette riconoscere che era bellissima. Aveva presenti delle ampie e strette vetrate dalle quali si potevano ammirare creature acquatiche di vario genere e il calamaro gigante che abitano il lago. Era arredata con divani e poltrone in pelle nera, con cinque camini di pietra e con vari ritratti e dipinti sopra. A est vi era presente la biblioteca con manoscritti di  Merlino e libri alchemici arricchivano gli scaffali. Un lungo tavolo abbellisce la camera dove tutti gli studenti di solito studiano. La luce dentro la sala era verdastra perché rifletteva le profondità del lago. Per l'accesso ai dormitori vi era una scala a chiocciola in mogano. In cima c'era un lungo corridoio con cui si accede al proprio dormitorio. Letti a baldacchino con tende verdi-argentate e delle poltroncine arredavano le stanzette; dalle grandi vetrate inoltre era possibile ammirare il fondale del Lago Nero e il rumore delle acque, che leggere sbattono contro le grandi finestre, creando un dolce suono che permetteva un riposo più che sereno.
"Si vedono quelle creature acquatiche perchè ci troviamo nei pressi del Lago Nero. Sarà meglio andare a dormire. Domani abbiamo Pozioni con Lumacorno, il nostro Capo. Buonanotte" disse Delphi con un sorriso, lasciando Albus da solo che preferì restare per qualche ora da solo fino a quando il sonno non si fece sentire e anche lui decise di andare a dormire.
'Serpeverde...chissà cosa diranno mamma e papà' furono gli ultimi pensieri del ragazzo prima di addormentarsi.

 
   
 
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