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Autore: Elgul1    20/01/2019    17 recensioni
In un mondo popolato da esseri sovrumani sta alla polizia cercare di garantire una sorta d'equilibrio, ma quando è la legge ad essere braccata, chi si occupa dell'ordine? Un nemico invisibile inizia a dare la caccia ad ogni eroe che lotta per la giustizia e la polizia brancola nel buio più totale. Starà a Steve e una squadra di agenti scelti scoprire chi si nasconde dietro queste morti brutali e i motivi che guidano il killer verso un piano malvagio e ambizioso.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Osservò con fare annoiato quei carri passare lungo la strada sgombra. Le urla festanti della gente, l'alito che sapeva di alcool di alcune persone e la banda suonare la stava disorientando davvero e facendo andare nei pazzi. Erika sospirò rassegnata mentre, ancora, allontanava l'ennesimo ubriacone che aveva cercato di superare la palizzata.
" Stia indietro per favore." Mormorò con calma spingendolo indietro senza usare la sua superforza. 
" Voglio vedere la parata da vicino?!" Sbraitò quello barcollando e inveendo contro di lei. 
" Li potrà vedere anche da più lontano perciò stia a distanza grazie." Replicò lei calma. Quello mormorò qualcosa e si allontano dando una spallata qua e la. Mentre se ne andava lei tirò un sospiro di sollievo.
" Te la sei cavata bene. " Disse Shoan sorridendo passandogli una bottiglia d'acqua. Lei la prese subito. Odiava il caldo soprattutto in quegli ultimi giorni. 
" Consiglio per te, quando succede così mantieni la calma anche se vorresti spaccare la faccia al tipo." Borbottò mentre passava la bottiglietta a Shoan che rise.
 " Come giornata è molto tranquilla però." Disse ancora fissando per qualche istante i carri allegorici e la banda che stava passando in quel momento. 
La donna annuì. " Per nostra fortuna." Ammise lei. 
" Ha ricevuto notizie da Steve e Walter?" Domandò il giovane. 
Erika, al pensiero di quel disgraziato, digrignò i denti. " No, nessuna notizia." Rispose freddamente.
Shoan annuì senza indagare ulteriormente. Ormai aveva capito l'astio che la donna provava per il loro capo e non ne capiva il motivo. Alla centrale aveva chiesto informazioni ma nessuno gli aveva dato risposta. Stava per dire qualcosa quando, una donna, attirò la sua attenzione. 

Si muoveva barcollando lungo la strada poco distante dall'ennesimo carro di qualche impresa di dolci. Le braccia ciondoloni lungo il corpo oscillavano da una parte all'altra. Uno strano ghigno animava il suo viso e, i suoi occhi, sembravano spiritati mentre fissava lo spettacolo.

 Shoan fece cenno a Erika. " Vado a far sloggiare quella donna." Sussurrò lui. Lei annuì notando in quel momento quella strana presenza. 
" Sta attento." Mormorò la donna tornando a occuparsi della folla presente di fronte a loro. 
La donna continuava a guardare  spaesata l'intera strada piena di carri. 
" Signora, si sente bene?" Chiese Shoan avvicinandosi a lei e con tono cortese. 
" Benissimo..." Rispose lei scuotendo la testa avanti e indietro e dandogli le spalle. 
" Dovrebbe spostarsi. Qua devono passare la parata." Mormorò il giovane agente notando, in quel momento, delle chiazze rosse sulle mani della donna.
Lei si girò di scatto mostrando le iridi degli occhi completamente bianche e un volto colmo di sangue non suo. 
" Voglio stare qui!" Ruggì lei come una furia e gettandosi verso di lui con le unghie mutate in lunghi e spessi artigli. Shoan scansò per un soffio l'attacco della donna che, subito, si distanzio da lui dirigendosi verso la  folla ancora in giubilio per la parata. Quando stava per comunicare l'aggressione una serie d'esplosioni scosse l'aria della zona e tutto piombo nel caos.


-


" Che cosa sta succedendo?" Domandò Alex irrompendo nella sala controllo dove, da oltre cinque minuti, i telefoni non avevano smesso di squillare neanche per un secondo. 
" I nostri agenti e i civili ci segnalano fury sparsi per tutta la città signore!" Urlò un centralinista impegnato al telefono come gli altri. 
Alex si incupì. Non avevano rivelato la presenza di fury nell'ultima settimana.
" Quanti?" Chiese allarmato. Un caso fury non era qualcosa di eccezionale ma, tutte quelle segnalazioni, lo erano eccome.
" Una dozzina e sono in aumento!" Rispose uno di rimando. 
Alex sudo freddo e imprecò sottovoce. " Date informazioni ai nostri immediatamente. Devono contenere i fury fino all'arrivo delle forze speciali!" Ordinò uscendo dalla stanza come una furia. 
" Signore sa benissimo che, col caos e le strade chiuse, prima che le nostre forze speciali intervengano ci vorrà tempo." Gli ricordo Peter tallonandolo.               
" Non possiamo fare altrimenti, dobbiamo circoscrivere le aree e, nel contempo, proteggere i civili coinvolti." Rispose di rimando lui diretto verso il garage.
 " Vuole scendere in campo anche lei capo?" Domandò confuso Peter. Sapendo che, da oltre un anno, aveva smesso di operare. 
" Devo. Tutto questo caos attirerà anche i fottuti sciaccali, dobbiamo prepararci a fermare qualunque malvivente." Disse lui sicuro e perentorio. Conosceva fin troppo bene le bande che abitavano le periferie. Tutto quel caos le avrebbe fomentate dovevano prepararsi a intervenire. 
 Peter stava per rispondere ma una figura, in penombra, bloccò entrambi.
 " Allora, come sta signor Alex?" Domandò lo sconosciuto sempre restando in ombra.
Il comandante riconobbe la voce.  " Ho già i miei problemi Joseph non ho bisogno che, anche tu, ti metta in mezzo cazzo!" Sbraitò Alex verso l uomo.
 Quello sospirò e uscì alla luce.
Era un uomo alto dal fisico magro e dai corti capelli neri con addosso una strana divisa militare. " Ho saputo di quello che sta succedendo e, sono corso." Rispose ignorando il commento di Alex che sbuffò. 
" Ci sono fury ovunque, la maggior parte della città è spaventata, le strade sono bloccate e, dozzine di negozi in periferia sono preda di sciacalli cosa pensi di poter fare tu?" Disse Alex schernendo il più giovane. Quello sorrise facendo apparire un globo d'energia sulle punta delle dita. 
" Tu dimmi dove andare e io porterò giustizia." Annunciò lasciando interdetti entrambi.


-


Erika fissò il fury di fronte a se.
Le braccia allungate e dotate di artigli insanguinati avevano attirato maggiormente la sua attenzione. Gli occhi, spiritati dell uomo grassoccio, avevano uno strano scintillio di follia. Mise il piede destro in avanti e la gamba sinistra indietro pronta a ricevere qualsiasi attacco che non manco d'arrivare. Il fury, con una velocità mostruosa, si gettò su di lei che, con difficoltà, riuscì ad arginare reagendo d'impulso con un destro che mando all'indietro l'avversario di qualche metro. L'agente stava per colpire a sua volta l uomo ma, una strana esplosione, dietro di lei la bloccò permettendo al fury di colpirla alla spalla destra aprendo una ferita lieve.
 " Grosso errore..." Mormorò la donna mentre la ferita guariva velocemente e colpì con un potente sinistro il petto dell uomo spedendolo contro una delle palizzate della parata. 
 " Erika attenta!" Sentì gridare da Shoan alle sue spalle che, con i quattro arti modificati, aveva bloccato l'assalto della donna fury.
 " Che cazzo sta succedendo?" Domandò notando come, il nemico appena colpito, si stesse rialzando come uno zombie. 
" Non lo so. A un tratto abbiamo avuto dozzine di segnalazioni di fury per tutto il centro..." Le rispose lui scansando una mano a forma di lama per poi colpire con una zampata il viso della donna distanziandola di qualche metro.
 " Pensi di potercela fare novellino?" Chiese la donna mentre, con fare, esperto, si scagliò sul suo avversario pugno contro pugno. Il ragazzo eseguì un balzo atterrando sopra una macchina per evitare l'attacco della donna che, subito, lo inseguì cercando, in ogni modo, di colpirlo. 
" Anche se non può sembrare..." Disse  il ragazzo scansando con facilità la mano della donna per poi prenderla in pieno petto con la sua zampa sinistra aprendo un piccolo squarcio nel vestito e mandandola al suolo.
" Me la cavo discretamente nel corpo a corpo." Concluse.
 " Sarà meglio!" Replicò lei facendo cozzare il suo pugno contro quello del suo avversario avvertendo, in maniera palpabile, la rottura del braccio del tizio che iniziò a urlare di dolore.
" Scusa ma non ci posso andare leggera con te." Mormorò caricando subito un sinistro e colpendo in pieno petto l uomo scagliandolo contro un auto che si ribaltò per via del colpo. 
" Bhe, meno due." Disse fiducioso il più giovane col fiatone. Erika non rispose notando che, il suo avversario, si stava rialzando nonostante fosse colmo di ferite.
" Non sono così facili da abbattere sappilo." Lo rimproverò Erika che, di slancio, si getto di nuovo contro di lui.


-


" Angel alzati in volo e vedi se, con la tua vista potenziata, riesci a vedere altri superstiti. Vision usa il tuo udito e la tua velocità per soccorrere chi percepisci. Jolly usa la tua barriera fino a che la gente non è abbastanza lontana." Ordinò Will avvolto da fasci elettrici e dai tirapugni attorno alle mani. Era stato chiamato in fretta e furia dalla sua postazione insieme al suo team. Avevano già sedato due fury prima che potessero diventare troppo pericolosi e adesso toccava a quello.

" Ricevuto tenente Will ma non prometto niente..." Mormorò di rimando il telecineta già molto provato a tenere in piedi la barriera di fronte a quei colpi di fuoco. Lui si mise in una strana posa con le gambe abbassate pronto a un eventuale scatto. 
" Mi basta che la tieni in piedi per cinque minuti..." Replicò convinto l uomo più anziano con gli occhi puntati su quel fury impazzito che adesso stava distruggendo i palazzi attorno a se come se fossero fatti di cartapesta. 
" Stia attento a quanto abbiamo capito ha sia riflessi potenziati oltre al fuoco può anche rigenerarsi." Lo avvertì nel comunicatore Angel nel suo orecchio sinistro che, dall'alto, sorvegliava i dintorni attenta a quello che la circondava.
" Lo vedo da solo..." Rispose piccato l uomo mentre, dai due generatori attaccati alla vita, faceva fioccare energia elettrica nel suo corpo.
 " Vision sentito qualcosa nel diametro dei cinque kilometri?" Domandò all'improvviso.
 " Negativo, via libera capo." Annunciò il caporale.
 Will sorrise. " Molto bene..." Il terreno attorno a lui iniziò a crepare. " Si dia iniziò..." L'energia elettrica lo circondò con centinaia di scintille che sembravano farlo brillare di luce propria. " Alla festa!" Ruggì buttandosi verso il fury. 


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Si sentiva vivo! Si sentiva un dio! Questo pensava mentre, come nulla fosse, abbatteva quegli sporchi palazzi che osavano intralciare la sua marcia trionfale. - Come osate porre simili mostruosita di fronte al mio cammino.- Pensò diramando la sua mano destra verso alcuni sfollati che si nascondevano. Lasciò andare le fiamme  le urla e le grida di disperazione gli sembravano un toccasana.
Rideva e rideva entusiasta di quello che stava facendo si sentiva al settimo cielo. A un certo punto avvertì qualcosa provenire dalla strada davanti a lui in cui, fino a qualche minuto prima, scorrevano i carri che adesso erano ridotti in cenere. Con calma si voltò e ricevette in pieno un pugno elettrico che lo spedì dall'altra parte di una palazzina semi carbonizzata.


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Prese in pieno quel bastardo impazzito con un diretto micidiale. Aveva sentito indistintivamente la sua mano destra maciullare quel fottuto viso sorridente come un folle.
 " Se fossi in te starei giù." Gli intimò Will aprendo e chiudendo le nocche per l'urto appena avuto. " Ti sei divertito a uccidere poveri civili e quei poveri diavoli di agenti che hanno provato a ostacolarti..." Disse ancora mentre quel pazzo usciva dal foro che aveva provocato con naturalezza nonostante il suo volto fosse una maschera di sangue. 
" Come osì tu colpirmi?!?" Gridò quello mentre delle grandi fiamme si elevavano dalle sue mani. " Come ti permetti di toccare la mia splendida faccia!" Urlò ancora mentre il volto tumefatto si ricostruiva grazie al fattore rigenerante. " Ti ucciderò io ti..." 
" Oh ma sta zitto." Replicò l agente arrivando come un fulmine di fronte a lui e colpendolo di nuovo con un destro ma stavolta sull'addome e facendolo volteggiare per qualche metro.
Will con uno scatto si porto sulla parete di un edificio per poi usarlo come trampolino un doppio pugno prese di nuovo in pieno il fianco del fury facendolo affondare nel cemento della strada. L'intera zona fu percorsa da una scossa: Le auto si sollevarono di qualche centimetro e i vetri di alcuni negozi si incrinarono. Will si distanziò di qualche metro dal punto d'impatto.  - Se fosse stato un super normale sarebbe ridotto ai minimi termini.- Pensò fra se e se conscio che, con quei mostri, non si poteva mai essere sicuri di nulla. Sotto le macerie in cui era stato sbattuto si avvertì movimento. Will si allontano ancora mentre il terreno, sotto di lui, iniziò a crepare vistosamente diventando una voragine. - Dannazione, il capo mi detrarrà la paga per questo.- Riflettè fra sè e sè  mentre si alzò un gigantesco polverone.
Una gigantesca mano uscì da lì dentro. - Merda.- Pensò ancora Will.                                    
 " Ragazzi mi sentite?" Disse nel comunicatore nel suo orecchio destro. 
" Dica capo." Rispose Vision. 
" Come procede l'evacuazione della zona?" Domandò mentre il fury ingigantito usciva lentamente dalla fossa in cui era finito. 
" A rilento, signore. La zona perimetrale che può usare è di quattro km perchè?" Rispose confuso il sottoposto. 
Will guardò la stazza del suo avversario ormai aveva raggiunto i quattro metri d'altezza. Stava diventando più potente.
 " Allargate la zona più che potete e dite che voglio subito una squadra di soppressione al completo. Il soggetto non è più recuperabile." Spiegò con la voce seria mentre il fury lo cercava con una vera e propria furia omicida negli occhi.
 " Signore. La squadra di soppressione è in viaggio ma ci sono altri dieci fury sparsi per tutta la zona. Sarà difficile che arrivino..." Replicò Angel seria e allarmata.                               
" Dannazione!" Esclamò Will scansando, grazie alla sua velocità potenziata, i pugni sempre più pesanti e rapidi dell'avversario. 
" Se la squadra non arriva allora tocca a me sistemarlo del tutto." Comprese bloccando a stento il calcio grande il doppio di lui che lo spedì contro la vetrina di un negozio.
 " Ma signore non vorrà mica..." Disse stavolta Shane. 
" Si, purtroppo..." Rispose con calma ma, allo stesso tempo, con un tono strano nella voce. Con la mano destra cliccò il pulsante rosso del generatore di destra e poi quello di sinistra.  I fulmini attorno a lui aumentarono d'intensita sempre più crescente. Un gemito gli sfuggì. Odiava dover usare tutto quel carico di corrente ma doveva troppo era in ballo. 

" Ehi bestione!" Gridò al fury che si stava dirigendo verso la gente ancora in fuga. " Combatti proprio come una checca sai?!?" Urlò ancora più forte.                   
Il fury si voltò con le vene del collo che pulsavano per la rabbia e il potere sempre maggiore. " Oggi era il mio giorno libero. Dovevo stare a casa a farmi qualche birra davanti al barbecue e magari giocare con i miei bambini e invece no..." Disse ancora avanzando a passi decisi verso il mostro. " Mi è toccato entrare in servizio per occuparmi di una checca come te!" Concluse digrignando i denti. Il fury scagliò del fuoco dalle mani. Le auto attorno alle sue gambe esplosero.

 " Come osì moscerino deridermi? Come osì offendermi così?!?" Replicò quello avvicinandosi minaccioso. " Muori come l'insetto che sei!" Urlò ancora scagliando un pugno avvolto dal fuoco verso Will.
L uomo però, senza spostarsi, bloccò in pieno il pugno del fury. 
" Ti sbagli..." Sussurrò con gli occhi bianchi come la neve mentre sentiva i muscoli della mano andare in tensione per lo sforzo che stava facendo così come il suo intero corpo che sembrava eruttare energia da tutti i pori. 
" Il vero insetto..." Con la mano libera iniziò a caricare energia che ormai aveva avvolto completamente il pugno. " Sei tu!" Gridò ancora. Dalla mano sinistra un fascio di energia uscì fuori colpendo in pieno il fury. Il colosso fu sollevato dal suolo mentre il raggio si faceva largo in mezzo al suo corpo scavando e perforandolo da parte a parte e poi, il fury, crollò a terra privo di vita.
 " Obiettivo abbattuto." Annunciò a malincuore buttandosi a terra preso dalla stanchezza improvvisa che comportava tutto quel dispendio d'energia. Usare tutta quella scarica lo aveva prosciugato. 
" Ricevuto, informerò la base." Disse Vision rapido. 
" Angel, ci sono altri fury o situazioni pericolose attorno a noi?" Domandò Will rimettendosi a piedi a stento. 
" C'e un piccolo incendio a due isolati da qui, e un altro fury sta devastando un altra zona." Annunciò schiettamente la donna.
Will annuì. " Angel e Vision occupatevi dell'incendio. Io e Jolly ci prendiamo il fury." Mormorò lui iniziando a correre diretto alla zona colpita. " Ricevuto!" Risposero all'unisono gli altri tre. Mentre la comunicazione venne spenta Will fu investito da uno strano presentimento. Tutti quei fury come avevano fatto a non accorgesene? Come potevano simili soggetti essere sfuggiti ai controlli? Scuotendo la testa smise di pensarci aveva altro a cui pensare in quel preciso momento.














ANGOLO DELL'AUTORE: Eccomi col primo di quattro capitoli che faranno da piccolo arco quello del giorno più lungo :) mi scuso, nel caso, per la poca azione vista non è facile descrivere tutte queste lotte in contemporanea. Grazie a chi legge e alla prossima.



Erika Taylor: Classe II. I poteri di Erika sono costituiti da: una super forza che, le consente, di sollevare oltre le tre tonnellate di peso e un fattore di guarigione con cui, è in grado, di riparare la maggior parte degli urti. Entrambi le doti, però, hanno un costante consumo di energia più si cura o più usa la sua forza più smaltisce fattori nutritivi dovuti al suo metabolismo accelerato. Inoltre, dato il suo carattere, deve sempre trattenere al massimo il suo potenziale per non provocare troppi danni nei suoi avversari.

   
 
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