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Autore: Marchet    20/01/2019    1 recensioni
Dal testo:
Sono nato in un'epoca dove sono successe molte cose, il mondo ha iniziato a cambiare, e anche l'umanità ha iniziato a farlo. Anni fa nacque un bambino che brillava, letteralmente, e da lì a pochi anni l'80% della popolazione mondiale sviluppò un'unicità, un mutamento genetico che conferiva un... superpotere, e non scherzo. Ma non tutti avevano un unicità, un ramo di umani era ancora puro, e diciamo che non venivano considerati allo stesso livello degli altri. Mia madre era senza unicità, mio padre riusciva a cambiare la consistenza dell'acqua. Io invece...non venni considerato allo stesso livello degli altri, ero nato...
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai, mi preparai per andare all'aeroporto, il nostro volo era alle 7 di sera quindi avevo abbastanza tempo, corsi per la città fino a mezzogiorno, pranzai in un fast food e infine andai in aereoporto. Erano già arrivati alcuni ragazzi, Megan e Kakashi erano seduti su una panchina mentre Todoroki e Yaoyorozu su un'altra. Mi avvicinai e mi sedetti a fianco a Kakashi. Megan mi guardò e sorrise.

«Che hai?» chiesi.

«Niente» disse sogghignando, Kakashi la guardò e sorrise.

«E tu?»

«Io? Io nulla» rispose ridendo. Gli guardai sospettoso ma decisi di ignorarli. Poco dopo arrivarono tutti quanti e diedi i biglietti per il volo che la scuola aveva pagato.

«La responsabilità è data a me, quindi comando io» dissi.

«Chi ti ha detto che comandi tu?» chiese Bakugo.

«Vuoi metterti contro di me?» chiesi calmo. Lui non rispose, decisi che la sua risposta era negativa.

Dopo un'ora ci imbarcammo e salimmo sull'aereo. Ci posizionammo ai nostri posti e attendemmo che l'aereo prendesse il volo. Ero seduto nella fila centrale da quattro posti, davanti a me c'erano Kakashi, Aka, Megan e Ben. Seduta al mio fianco c'era Rachel mentre dall'altro lato Yaoyorozu e Todoroki. Nei posti laterali erano seduti gli altri della classe. Midoriya e Uraraka stavano parlando ridendo imbarazzati, Megan e Ben stavano discutendo sull'inglese di Ben, Kakashi e Aka invece...meglio non dire cosa stavano facendo, Todoroki e Yaoyorozu stavano zitti nei loro posti mentre io e Rachel stavamo...zitti. L'aereo partì e iniziò a volare, poco dopo eravamo sopra l'oceano.

«Avrei preferito stare vicina al finestrino» disse Rachel appoggiando la testa al sedile.

«Avresti visto solo tanto blu» dissi ricordando quante volte avevo fatto quel viaggio. Dopo un'ora mi addormentai, un po' per la noia, un po' perché quella notte non avevo dormito tanto con i pensieri che mi ritrovavo. Mi svegliai dopo circa quattro ore, l'aereo era in completo silenzio, quasi tutti addormentati. Mi strofinai gli occhi e sentii un peso sulla spalla. Mi girai e vidi che Rachel stava dormendo appoggiata a me, aveva la bocca leggermente aperta, alcuni capelli davanti a un occhio, le mani sulle sponde del sedile. Sorrisi e mi spostai leggermente per mettermi meglio, lei alzò la testa di scatto ma la riappoggiò subito sbadigliando ancora addormentata. Mi girai e guardai i ragazzi che avevo a fianco. Todoroki era sveglio mentre Yaoyorozu stava dormendo appoggiata al sedile. Lui mi guardò e distolse subito lo sguardo. Davanti vidi Kakashi e Aka, la ragazza stava dormendo appoggiata alla spalla del ragazzo, lui aveva il braccio attorno alle spalle di lei e la stringeva delicatamente accarezzandole la testa.

«Pss Kakashi» lo chiami «mi passi un po' d'acqua?» chiesi. Lui si girò con cautela e mi passò una bottiglia che era già stata aperta.

«Spero che non hai malattie contagiose» disse sorridendo. Tolsi il tappo alla bottiglia e ne bevvi un sorso, poi una goccia uscì dalla bottiglia e iniziò a fluttuare dolcemente. Volò verso la testa di Yaoyorozu e la spinse piano verso Todoroki, si appoggiò con delicatezza e il ragazzo sussultò rischiando di rovinare i miei piani. La goccia d'acqua tornò dentro la bottiglia e la passai a Kakashi. Mi guardai attorno, Ben e Megan stavano entrambi dormendo, Megan appoggiata alla sua spalla e lui alla testa di lei, si stavano anche tenendo per mano, con le dita intrecciate.

"Forse..."

Allungai la mano verso quella di Rachel ma la ritrassi subito. Sospirai e mi grattai la testa. La appoggiai al sedile e chiusi gli occhi, poi successe una cosa strana. Sentii un impulso improvviso, la mia testa venne spinta verso quella di Rachel e la toccò appena per poi appoggiarsi con più decisione, sentii la ragazza muoversi e si spinse più forte contro la mia spalla. Non riuscivo a muovere la testa e non ne capivo il motivo.

"Che belli" disse la ragazza dentro la mia mente.

Mi arresi all'idea di rimanere così e mi rilassai, sentii il profumo di Rachel, i suoi capelli morbidi che profumavano di un balsamo all'olio, il suo respiro regolare e caldo, i suoi movimenti ritmati che seguivano il ritmo dei polmoni. Notai la sua pelle chiara e le guance più rosse, alcuni piccoli nei sulla sua faccia mentre uno più grande e scuro sulla mano vicino al pollice.

"Può desiderare di più di me" pensai "non sono nulla in confronto a lei". Sentii la testa vibrare, la mia mente iniziò a far male di colpo per poi tornare normale.

"Questa l'hai presa da tua madre" disse la mia testa "vedi di non ripeterla"

"Non ho capito"

Silenzio.

Poco dopo iniziai a dormire, cullato dai movimenti della testa di Rachel e dal suo dolce profumo. Venni svegliato da una mano che mi pizzicava la gamba, aprii gli occhi e vidi Kakashi che stava sorridendo mentre mi stressava l'arto.

«Siamo quasi arrivati» disse indicando Rachel che stava ancora dormendo. Megan si girò e ci guardò per qualche secondo per poi sorridere. Mi girai verso Rachel, si era stretta ancora di più sulla mia spalla e aveva i capelli scompigliati che le ricadevano davanti al viso. Li spostai e le accarezzai il viso.

«Rachel» la chiamai, le presi la spalla e la mossi piano, lei si mosse e aprì pigramente gli occhi «siamo quasi attivati».

«Oh, quanto ho dormito?» chiese lei strofinandosi gli occhi.

«Abbastanza» risposi.

«Stavo davvero bene» disse appoggiandosi alla mia spalla, aprì di scatto gli occhi e mi guardò dritto negli occhi, poi guardò la mia spalla. Sì ritrasse e si sistemò i capelli in modo agitato.

«Ho sempre dormito così?» chiese senza guardarmi.

«Credo di sì» dissi ridendo «ma non mi hai dato fastidio». La guardai e sorrisi, lei divenne rossa e si girò dall'altra parte ma notai le sue labbra che si alzavano in un sorriso. Dopo un po' l'aereo atterrò in terra canadese.

«Benvenuti in Canada» dissi ai miei amici appena usciti dal gate.

«Grazie sua maestà» disse Kakashi ridendo. Ci dirigemmo verso la metro e in quaranta minuti eravamo arrivati all'istituto. Appena fuori dalla porta il professor Cold e mia sorella ci stavano aspettando.

«Mark!» urlò mia sorella saltandomi in braccio.

«Ciao sorellina» dissi accarezzandole la testa.

«Sanders» disse il professore. Io e mi sorella ci girammo di scatto.

«Ah Sanders lui non me...ho capito» disse mia sorella mettendosi al fianco del suo professore.

«Seguitemi, per oggi avete il giorno libero» disse il professore girandosi, entrò all'interno del cancello e noi lo seguimmo.

«Lui chi sarebbe?» chiese Ben avvicinandosi.

«Benjamin Cold, è un eroe professionista tra i più forti, viene chiamato Phobos se ricordo bene»

«Mmm pauroso» disse ridendo. Il professore ci condusse dentro un edificio in mattoni. Dentro c'era una piccola sala con dei divani e delle sedie.

«La mensa è dall'altra parte del campo, ci sono anche delle saune se volete, domani iniziano le lezioni, Liz vi darà tutte le informazioni che vi servono» disse il professor Cold.

«Dove sono le palestre per gli allenamenti?» chiese il solito Bakugo.

«Sei il più forte, ragazzino?» chiese il professore con un tono innervosito.

«Sono il migliore» disse vantandosi.

«Credi di essere il migliore? Credi di far paura?» chiese Cold.

«Non credo di far paura, ma non ho paura di te, occhiali neri», mia sorella si mise una mano davanti alla bocca e chiuse gli occhi.

«Credi che non ti faccio paura?» chiese prendendo il ragazzo per il colletto, mise una mano sugli occhiali «non ti farò paura, ti farò terrorizzare», abbassò gli occhiali e vidi due occhi completamente bianchi, mi girai e tutti stavano guardando il professore, Bakugo era immobile, paralizzato dalla paura. Sentii un rumore e guardai le finestre, iniziarono a rompersi e vidi zampillare dell'acqua dalle crepe.

"Cosa succede?".

Le finestre esplosero e una quantità enorme di acqua si riversò dentro la stanza riempiendola in pochi secondi. Provai a nuotare verso l'alto ma ero inchiodato a terra. I miei compagni stavano cercando di respirare, vidi alcuni di loro svenire. Trattenni il fiato cercando di controllare il liquido ma era inutile. Mi voltai e vidi Rachel che si teneva la gola, urlai ma la mia voce si spense nell'acqua. Iniziai a vedere sfocato, Rachel si immobilizzò e cadde lentamente a terra. Il mio cuore si fermò e persi i sensi. Aprì gli occhi e l'acqua era sparita, ero in ginocchio con le mani sulla gola, i miei compagni erano pietrificati, il professore si era rimesso gli occhiali, mia sorella stava sbirciando dalle mani.

«Credi di far paura? Ricorda che c'è sempre qualcuno più bravo» disse il professore lanciando a terra Bakugo. Uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle.

«Cosa...è successo?» chiese Megan appoggiandosi a un muro.

«L'unicità del professore...si chiama Fear, paura. Chi lo guarda negli occhi vede la sua più grande paura, è come una visione ma terrificante. Vi suggerisco di non infastidirlo anche se credo che non lo farete». Mia sorella se ne andò e noi ci rialzammo faticosamente.

«Quel professore, non lo voglio più vedere» disse Mineta rialzandosi pallido. Dopo un po' ci eravamo quasi tutti ripresi...circa, e andammo a sistemarci nelle camere. Erano abbastanza quindi non dovemmo condividere le stanze, a malincuore di alcune persone.

«Kakashi non voglio tornare a casa con una persona in più» dissi al mio amico vedendolo fuori dalla stanza di Aka, la stava aspettando per andare in mensa.

«Sono semplici coccole a letto» disse lui diventando leggermente biondo.

«Chiamandolo in modo carino non cambia il suo significato» dissi ridendo.

«Anche tu ti divertirai. Fidati» disse sorridendo in modo losco.

«Che intenzioni hai?»

«Io nessuna...dovresti preoccuparti di Megan» disse sogghignando. Andammo alla mensa e quando entrammo alcuni ragazzi si girarono per guardarci, alcuni risero altri ci guardarono con sguardi di sfida.

«Che hanno?» chiese Midoriya.

«Hanno paura...ho già battuto un intera classe questa estate» dissi sedendomi al tavolo che era stato riservato a noi.

«Se parlassero il giapponese almeno capirei cosa stanno dicendo» si lamentò Kaminari.

«Se sapessi l'inglese lo capiresti» lo prese in giro Jiro.

«Cerchiamo di non dare fastidio a loro, loro non lo daranno a noi» e tanto per dimostrare ciò che avevo appena detto un ragazzo si alzò dirigendosi verso di noi.

«Tipico bullo dei film a ore 3» disse Megan bevendo la sua minestra.

«Siete la classe giapponese giusto?» chiese il ragazzo, aveva le braccia grosse come un giocatore di rugby e portava una camicia che faceva risaltare un fisico che mi faceva un po' invidia.

«Sì, perché?» chiese Ben.

«Ho sentito che uno di voi ha steso una nostra classe tutto da solo» disse avvicinandosi a me «un ragazzo coi capelli scuri e l'aria da superiore».

«Senti chi parla» sussurrò Rachel che era seduta al mio fianco.

«Prego dolcezza?» chiese lui sedendosi fra me e lei «tu non sembri tanto giapponese o sbaglio?»

«Ti interessa?» chiesi prendendo il mio bicchiere.

«Chi sei il suo fidanzato? Così sfigato non credo...»

«Sì è il mio ragazzo» rispose Rachel.

«Lui? Ma da quanto è magro mi stupisco che rimane in piedi» disse ridendo, mi colpì a una spalla.

«Amico se sei venuto per rompere meglio che te ne vai» disse Ben alzandosi.

«Altrimenti?» chiese lui mettendosi davanti al mio amico.

«Ah no niente scusa» disse Ben appoggiando una mano sul petto del ragazzo «stavo solo scherzando...», appoggiò completamente il palmo e il ragazzo venne sbalzato qualche metro più in là, cadde di schiena e tutti i ragazzi si girarono di colpo.

«Altrimenti rischi di trovare pane per i tuoi dentini» disse Ben rimettendosi a sedere. Il ragazzo si rialzò e camminò come una furia verso di lui. Un intreccio di paglia gialla lo bloccò creando un muro tra lui e il nostro tavolo, Kakashi era diventato completamente biondo e dal suo corpo partivano fibre vegetali, lui stava mangiando il suo piatto di verdure e sembrava indifferente.

«Non vorrei iniziare a fare botte già il primo giorno» sospirai «ma se proprio vuoi, possiamo andare fuori»

«Dai mingherlino...», un suo compagno lo fermò.

«È lui quello che ha battuto la classe di Alex, non conviene fare di nuovo brutta figura».

«Lui? Mi prendi in giro?»

«No»

«Sono io quello che vi ha fatto fare brutta figura, volete ripetere?» chiesi alzandomi. I due si guardarono e se ne andarono. La nostra compagnia si alzò e ce ne andammo, arrivai alla porta e mi girai. Sorrisi e salutai il ragazzo.

«Allora ci vediamo» dissi ridendo. Tornai insieme al mio gruppo e Rachel mi si avvicinò.

«Non volevo fargli credere che stavamo insieme...» iniziò lei.

«Hai fatto bene, mi stava dando fastidio» risposi.

«Ah...ehm...ok» disse cercando di sembrare calma. Sorrisi e le feci cenno di andare avanti. Tornammo nelle nostre camere e per quel giorno tutto filò abbastanza liscio.


 
   
 
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