Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Segui la storia  |       
Autore: kamy    20/01/2019    0 recensioni
La storia segreta di Iemitsu Sawada.
Songfic scritta sul testo della canzone ‘Stay’ degli Hurts: https://www.youtube.com/watch?v=1nP3XB7hrFo.
Scritta per arashinosora5927.
Genere: Dark, Fantasy, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap.34 Il ricordo di Manuel

 

Resta, resta, resta, resta con me.

 

La sbiadita luce di una lampada elettrica illuminava l’ambiente, riflettendosi sui tavoli su cui era adagiate delle falene.

Tsuyoshi si era sfilato la pesante giacca blu del kimono che indossava ed era piegato in avanti, a novanta, intento a sistemare i bento per la mattina dopo nella ghiacciaia sotto il pavimento di legno. Alcune assi erano spostate e si vedeva la superficie di plastica ghiacciata.

“Le entrate sono di molte inferiori a quanto mi aspettassi” disse Hibari.

“Perché ti ostini a contare prima quelle qui a Namimori. Ti posso assicurare che nella sede centrale a Tokyo stiamo facendo incassi d’oro” ribatté Tsuyoshi. Si rialzò in piedi, la benda candida sulla sua fronte era madida di sudore.

“Io considero centrale la sede in cui ci sei tu” disse Lee. Aveva sistemato le ciabatte di legno accanto a quelle del proprietario in una piccola stuoia davanti alla porta.

“Sarò morto e sepolto, trasportato in una bara, il giorno in cui entrerò in un covo di feccia mafiosa come Tokyo.

Odio la gentaglia come te, ormai. Con quel mondo non voglio più averci a che fare” disse Tsuyoshi. Sentì un sapore acido in bocca, mentre rimetteva a posto le assi.

Lee si sciolse i lunghi capelli mori, si sfilò il cappello a falde larghe e appoggiò tutto sul tavolo di legno, dove c’erano degli occhiali dalla montatura ovale. Piegò le labbra in un sorriso e appoggiò una mano sul fianco, mentre con l’altra si sbottonava l’impermeabile.

“Tsu-chan, non credi di essere esagerato?” domandò.

Yamamoto negò con il capo vigorosamente e si massaggiò il collo.

“Io so solo che se osi svegliare il mio Taki, a cui ho dato il bacetto della buonanotte un’ora fa, per imporgli la tua putrescenza presenza mafiosa, farò un’eccezione e ti ucciderò. Ti scaglierò addosso ogni singola tecnica che conosco dello Shigure Shoen Ryu” minacciò. Sfilò un pugnale da una fascia elastica che portava al petto, con un balenare della lama lo nascose dietro la schiena.

“Mi avresti risparmiato anni fa per uccidermi ora?” chiese Lee, vedendo che l’altro aveva tirato fuori un futon da sotto il bancone del negozio.

“Nessuno disturba il riposo della mia collanina di perle” disse Tsuyoshi. Sistemò il giaciglio al centro del negozio e nascose l’arma sotto il cuscino.

“Pensi che te lo lascerei fare?” domandò Lee.

< Non ti sei mai chiesto il perché del mio cambio? Io sono una doll alimentata ad oscurità, il vero Lee è in Cina > pensò.

“Sei proprio un ingenuo” gli disse.

Sulla parete c’era la decorazione di uno schizzo d’acqua a forma di o, con dei kanji all’interno sopra una foglia a quattro punte.

Tsuyoshi iniziò a svestirsi frettolosamente e chiuse gli occhi.

“Vòì… Sei tu che mi sottovaluti… Eh eh” disse in falsetto, con vocetta trillante.

Lee rabbrividì e si sedette al suo fianco, proseguendo a spogliarsi a sua volta.

“Comunque, ribadisco. Cerchiamo di non svegliare Takeshi” disse secco Yamamoto.

“D’accordo. Mi convinci per sfinimento… Mi viene voglia di morderti a morte…

Tutte queste ripetizioni ledono il mio orgoglio” borbottò Lee.

Tsuyoshi sentì l’eccitazione salire guardando la pelle liscia di Lee, la sfiorò e rabbrividì, stendendosi a faccia in giù nel futon.

Lee si stese su di lui, i loro corpi ignudi strusciavano tra loro. I lunghi capelli argentei di Hibari sfioravano il viso di Yamamoto, quest’ultimo si slacciò anche la bandana candida, liberando i mori capelli aguzzi, e la lasciò cadere sul pavimento.

 

Delle fauci immense si chiusero intorno a Tsuyoshi, la luce non filtrò più attraverso i denti della titanica bocca del gigante.

Il suo corpo ignudo affondava nella saliva, adagiato sul palato, mentre la lingua lo accarezzava.

< Ti prego, Manuel.

Resta… Resta con me! Fammi restare per sempre al tuo fianco, farò qualsiasi cosa, anche questo… Qualsiasi cosa, se resterai con me > pregò.

Yamamoto si tappò la bocca con la mano, soffocando i gemiti, smozzicandoli tra gli ansiti, cercando di fare meno rumore.

Sul davanzale della finestra erano adagiate delle composizioni di fiori fatti di sushi in scatole, da degli spiragli entrava del vento gelido che andava a refrigerarli.

Lee gli morse la spalla.

“Manuel…” piagnucolò Tsuyoshi, con voce spezzata dal dolore, stridula e spezzata.

< Griderei fino a farmi esplodere il cuore, ma non sveglierò Taki nemmeno io.

Lui non deve sapere niente di tutto questo. Niente! > pensò.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: kamy