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Autore: AlekHiwatari14    21/01/2019    0 recensioni
Questa è la storia di una ragazza normale che si ritrova a traslocare ignara che sia Konoha il luogo della destinazione, ma quella città non è la stessa. Tutto è cambiato e completamente diverso da come lo conosciamo, inoltre quella ragazza scoprirà la realtà su di lei, qualcosa che non immaginava affatto. Tra mille peripezie quotidiane si ritroverà ad affrontare un avventura bizzarra e fuori dall'ordinario scoprendo pian piano le differenze tra la realtà e la fantasia che gli avevano sempre fatto credere...
PRESENTI TUTTI I PERSONAGGI DI NARUTO, INCLUSI MINATO, KUSHINA E ALTRI.
Buona lettura.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kiba Inuzuka, Menma Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sorpresa | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Naruto Shippuuden
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CAPITOLO 17


 
Menma:Rita? Che stai facendo? Andiamo!

Disse vedendo la mia mano staccarsi dalla sua. Ero ferma e immobile a quella scena che stavo vedendo. Insomma,
c'era Deidara su un uccello fatto di argilla modellato o carta forse era... non saprei dire, anche perchè era ben fatto.
Non so perchè, ma vedendolo ebbi come una lampadina che mi illuminò la mente.
Per tutto quel tempo ero rimasta a piangermi addosso quando la soluzione più semplice me la ritrovavo davanti in quell'istante. Avrei dovuto solo controllare i miei compagni e i personaggi che conoscevo di quell'anime e manga che amavo di nome Naruto. Ero stata una sciocca a piangere per tutto quel tempo, ma non avevo certezze. Insomma, non sapevo se era una tecnica adatta a me.
Pensai:"Ma si, la va o la spacca."
In fondo non avevo nient'altro da perdere oltre alla vita, ma a cosa serviva se non potevo realizzare il mio stesso sogno?

Menma:Rita!

Chiamò nuovamente venendo verso di me, ma io non lo sentii nemmeno a causa dei miei pensieri. Senza esitazione, presi un respiro, facendomi anima e coraggio e lanciandomi fuori da quella finestra situata al terzo piano.

Menma:No!

Urlò, vedendo quella scena in stile suicidio e pensando al peggio, ma non lo era per niente.
Menma non sapeva il motivo per cui l'avevo fatto, non sapeva che era per testare se le mie abilità avessero funzionato in quel modo.
Inoltre, qualcuno doveva fermare Deidara ed io volevo essere l'artefice. Avrei avuto una botta di autostima assurda e magari papà non mi avrebbe guardata più con quegli occhi impietositi sulla mia condizione.
Avevo un kunai in tasca. Era tutto quello di cui avevo bisogno. Ce la potevo fare. Dovevo farcela.
Era pur vero che fu un lancio da pazzi, ma riuscii ad aggrapparmi alla coda di quell'uccello esplosivo. Avevo un piano nella mente e sapevo come attuarlo. Non potevo fallire. Non dovevo.
Deidara si rese conto subito della mia presenza, ma notò anche che ero debole. Un ninja esperto sarebbe riuscito a salire e stare in piedi su quella coda d'uccello invece di rimanerci aggrappato come ci stavo io. La mia vita era appesa ad un filo, ma ero in vantaggio. Sapevo perfettamente i caratteri delle persone con cui avevo a che fare.
Sapevo che Deidara non accettava volentieri altre persone sulla sua creazione.
Sapevo come agiva. Il mio sapere mi avrebbe aiutata. Ne ero certa e non tardò a verificarsi ciò che pensavo.

Deidara:Ma tu guarda. Cos'abbiamo qui?!

Disse venendo verso la coda dell'uccello e vedendo che non riuscivo a salirci su. Si mise a ridere, ritenendomi patetica e inutile probabilmente.

Deidara:Davvero credevi di fermarmi? Ma guardati. Sei solo una lurida mocciosa che non sa nemmeno come atterrare su due zampe.

Si chinò verso me, ridendo della mia situazione e ridicolizzarmi, ma non sapeva che faceva parte del piano. Sorrisi.

Rita:In realtà non sono qui solo per questo.

Affermai, per poi sfruttare tutte le mie forze per prendere il sacchetto di argilla che aveva sul fianco.
Senza di quello non avrebbe prodotto altro esplosivo e senza esplosivo non poteva attaccare nuovamente. Lo afferrai, ma caddi nel vuoto. Dovevo sperare che ci avevo visto giusto, altrimenti avrei conosciuto presto la morbidezza dell'asfalto delle strade di Konoha.
Avevo studiato molto più di quello che dovevo e sapevo che ce l'avrei fatta, anche se il problema risedeva nel mio chakra. Presi velocemente una manciata di argilla per mettermela in bocca. Se era vero che il mio chakra era bloccato e avevo solo la gola e le vie interne questo era l'unico modo per farlo uscire fuori.  Faceva decisamente schifo come sapore. Mi veniva da vomitare, ma non potevo permettermi di pensare a queste cose. Dovevo fare in fretta. Presi il kunai e mi tagliai il palmo della mano. Non sapevo come modellarla e non avevo nemmeno tempo per farlo. Feci un semplice pallone, soffiando come una gomma da masticare e ciò che successe ebbe dell'incredibile.
Il pallone diventò una specie di mongolfiera e attaccando la mano mi riportò su. Avevo trovato la mia tecnica. Avevo finalmente ciò che serviva per battere Deidara o almeno potevo dargli un motivo per scappare.

Deidara:Cosa? Ma è impossibile!

Sbraitò guardando l'utilizzo della mia tecnica. Era ovvio che fosse sorpreso. Poche persone conoscevano quella tecnica ed era difficile da seguire. Io avevo un chakra ben sviluppato in quell'area, quindi non fu un problema. Inoltre, se lo sapevo gestire c'era un motivo di base che nessuno potrà mai immaginare. Per tutto questo tempo ho studiato tecniche ninja stando attaccata non solo al libro del sensei Iruka, ma anche ai manga on-line di Naruto e su Narutopedia, sito che parla di personaggi e tecniche del manga.
Conoscevo tutto il procedimento come le mie tasche. Avevo calcolato ogni minimo dettaglio fin troppo velocemente. Avevo atteso per tutta la vita quel momento e non potevo lasciarmi sfuggire un'occasione simile.
Mi staccai dal pallone sapendo che al mio distacco sarebbero passati trenta secondi netti prima di esplodere. Ero abbastanza in alto da poter sfuttare il mezzo di trasporto di Deidara. Staccai la mano e utilizzai la tecnica che avrei sempre voluto fare.

Rita:Tecnica della moltiplicazione del corpo!

Il sangue che fuoriusciva dalle mani era la fonte del mio chakra che permise la perfetta riuscita della tecnica. Peccato che avevo la rigenerazione veloce e il sangue smise di uscire, bloccando completamente le mie moltiplicazioni qualche secondo dopo. Quel blocco non fece altro che far scomparire di colpo le mie moltiplicazioni.
Cominciai a battermi a suon di pugni, schivando i suoi attacchi in stile arti marziali. Purtroppo non durò molto. L'esplosione del mio pallone mi fece perdere l'equilibrio. Non avevo il chakra ai piedi e non riuscivo a starci attaccata per bene. Caddi giù, ma stranamente l'esplosione fece scappare anche Deidara. Lo vidi allontanarsi, mentre cadevo giù.
Fortuna volle che Menma era rimasto lì. Mi prese a volo con un agilità impressionante. Mi ritrovai a pensolare, mentre lui mi teneva per mano.

Rita:Menma?!
Menma:Pensavi ti avessi abbandonata in un momento del genere?

I miei occhi si illuminarono a vederlo lì. Non era scappato come aveva fatto Kiba. Non era scappato via, ma era rimasto lì ad osservarmi per tutto quel tempo.
Mi sentii realmente fortunata ad averlo come amico.
Mi tirò su e una volta al riparo e in salvo non riuscii a credere a ciò che era successo.

Menma:Dimmi, come ti è venuto in mente una cosa del...?

Cercò di dire, ma la felicità che avevo dentro era talmente forte da ritrovarmi ad abbracciarlo senza rendermene conto.

Menma:R-Rita?

Mormorò non capendo a pieno i miei gesti. Cominciai a piangere dalla gioia. Insomma, avevo appena trovato il modo per far uscire il mio chakra. Sapevo finalmente come utilizzarlo e stare a passo con i miei compagni. Mi sentivo realizzata e al tempo stesso rassicurata.
Avevo appena scoperto come fare solo grazie a lui. Se non fosse stato per Menma, probabilmente non l'avrei mai scoperto. Se non fosse stato lì, se non mi avesse preso per mano, non mi avrebbe condotto in quest'aria della scuola e sarei andata sicuramente verso Kiba perdendo l'occasione di scoprire come far uscire il mio chakra fuori. Mi sentivo davvero fortunata ad avere un amico come lui.

Rita:Grazie...

Farfugliai con le lacrime agli occhi.
Peccato che tutta quella fatica fu abbastanza inutile visto che nessuno mi vide. Nessuno a parte qualcuno della scuola. Pensavo di poter avere un premio o chissà che, ma non fu così.
Tornai a casa e la mamma venne da me, abbracciandomi terrorizzata.

Hanare:Tesoro, stai bene? Ho sentito al telegiornale che hanno attaccato la scuola.
Rita:Si, ma è stata una cosa momentanea a quanto pare. Dimmi un po'. C'era scritto chi ha salvato la scuola dall'attacco?
Hanare:Hanno detto che è fuggito dopo l'ennesima esplosione. Non sembrava esserci un eroe. Perchè? Per caso è venuta Tsunade a fermare l'attacco?

Quelle parole mi lasciarono perplessa. Sospirai e abbassai lo sguardo incrociando le braccia per poi dire:

Rita:No, lascia perdere. Vado in camera mia.

Avvertii dirigendomi lì. Mi sdraiai sul letto, quando sentii il cellulare squillare. Era una chiamata dall'uomo cane.
Sospirai.

Rita:Che c'è?
Kiba:Scendi giù, voglio parlarti.
Rita:Che? E perchè mai?
Kiba:Fa come ti dico. Se non scendi tra dieci minuti salgo io.

Staccò la chiamata lasciandomi perplessa. Aveva un tono abbastanza nervoso, ma non riuscivo a comprenderne il motivo. Mi alzai dal letto, prendendo un respiro. Non sapevo cos'avesse in mente.
Mi affacciai alla finestra e lo vidi giù con Akamaru.
Aveva un volto imbronciato.

Rita:Ma che diamine ha?

Mormorai tra me e me non capendo cos'avesse, ma ebbi la strana sensazione che fosse urtato per qualcosa. Presi un respiro e uscii dalla camera per dirigermi all'uscita.

Rita:Mamma, torno subito.
Hanare:Dove vai?
Rita:Kiba mi ha mandato un messaggio. Probabilmente vado in giro con lui.
Hanare:D'accordo. Non fare tardi.

Rispose mia madre. Aprii la porta, per poi uscire di casa. Una volta giù però mi resi conto che era nervoso e non poco. Mentre mi avvicinavo, avvertivo quella sensazione di pesantezza sempre di più. Era come se percepissi che non stava bene. Era impazientito per qualcosa. A confermarlo era anche la sua posizione vicino al motorino. Teneva le braccia incrociate e mi guardava con disprezzo. Non avevo mai ricevuto quegli sguardi da lui prima.

Rita:Cosa c'è? Perchè hai quella faccia?

Domandai ignara dei suoi sentimenti di delusione verso di me.

Kiba:Potevi tranquillamente dirmelo che era quello invece di inventarti la storia del chakra...
Rita:Storia del chakra? Guarda che è vero che il mio chakra è bloccato.
Kiba:Vallo a dire a qualcun altro. Sei la persona più schifosa che abbia mai incontrato.

Quelle parole mi fecero rabbia. Stava per mettersi sulla moto con Akamaru, quando io lo afferrai per il braccio bloccandolo e facendolo voltare verso di me mentre gli urlavo:

Rita:Ehi! Come diamine ti permetti di parlarmi così?
Kiba:Io parlo come mi pare e piace. Tsk... Ed io che mi ero anche preoccupato per te. Dovevo immaginarlo che era per quel...

Farfugliò, abbassando gli occhi e stringendo i pugni. Non era da lui comportarsi così.

Rita:Ehi, ma di che stai parlando? Mi dici che ti prende?
Kiba:Te la sei presa con me. Hai detto che ti prendevo in giro, quando in realtà chi si sta prendendo gioco di qualcuno sei tu.
Rita:Io? Ma come osi dire una cosa del genere?
Kiba:Ammettilo! Ti stai prendendo gioco di me!
Rita:Su che base lo dici?
Kiba:Su ciò che ho visto.

Affermò lasciandomi perplessa e senza parole.

Rita:Eh? Visto cosa?

Davvero non riuscivo a capire ciò che stava dicendo, ma lui si arrabbiò ancora di più.

Kiba:E' inutile che fai la santarellina! Ho visto come l'abbracciavi.
Rita:Eh? Aspetta un attimo. Non sarai mica geloso di Menma? Lui è un amico, lo sai.
Kiba:Si, come no. Dimmi, è la verità proprio come il blocco del chakra, vero?
Rita:Certo che è la verità.

Con volto deluso, si mise su quella moto. Mi guardò nuovamente con quegli occhi pieni di disprezzo per poi scuotere la testa. Aveva gli occhi che a momenti poteva piangere, mentre diceva quelle doloranti parole.

Kiba:Guarda con quanta facilità menti.
Rita:Non ti sto mentendo!
Kiba:Per tua informazione uno che ha il blocco del chakra non può utilizzare le arti magiche che hai utilizzato tu.
Rita:Cosa? Ehi! Aspetta!

Urlai cercando di fermarlo, ma non ci riuscii. Mi misi le mani nei capelli. Cosa stava succedendo? Perchè Kiba era così furioso? Proprio non lo capivo. Ero ignara che quella scena era stata vista anche da mio padre che si trovava a passare di lì.

Kakashi:Cos'è questa storia del chakra?

Mi voltai e decisi di dirgli tutto l'accaduto nella speranza di non aver altre ramanzine o cose del genere. Come reagii Kakashi? Beh, scopritelo nel prossimo capitolo.

***

Intanto...prima di tutto ciò, a mia insaputa succede qualcosa...

Kiba, vedendomi andare con Menma decise di seguirci.
Le carte esplosive erano troppe e lui per scansarle rimase indietro.

Kiba:Maledizione. Non ce la farà mai senza chakra. Come può pensare di essere salva con quell'idiota se non sa nemmeno difendersi?

Cominciò a chiedersi ormai colmo di preoccupazioni e paura, ma ciò che vide lo lasciò senza fiato.
Mi vide mentre mi lanciavo su quell'uccello d'argilla. Vide tutta l'azione eroica e non poteva credere ai suoi occhi ciò che vedeva.

Kiba:Cosa? Ma... allora... il suo chakra...

Balbettò perplesso. Non riusciva a capire.

Kiba:Akamaru, perchè ha mentito? Se il suo chakra sta bene, perchè doveva buttarsi così giù?

Il cane abbassò lo sguardo e fece dei lamenti come a dire che non sapeva ciò che gli era stato chiesto.
L'uomo cane gli mise una mano sul capo e lo rassicurò.

Kiba:Tranquillo, Akamaru. Lo scopriremo insieme. Andiamo!

Il cane fece un abbaio e scodinzolando seguì il suo padrone, ma entrambi si ritrovarono davanti a quella scena di me che abbracciavo felice Menma. Non sapevano cos'era successo, ma quella semplice scena aveva ferito Kiba nel profondo del cuore.
Akamaru si voltò verso di lui facendo dei lamenti, mentre i suoi occhi diventavano sempre più sconvolti.

Kiba:No, non può essere vero...

Mormorò incredulo. Non sapevo che la delusione di quel semplice abbraccio dato ad un altro salì in lui tanto da farlo andare nella parte opposta con le lacrime agli occhi, pronunciando:

Kiba:Andiamo Akamaru.

Il cane si sedette continuando a fissarci. Probabilmente aveva capito che era solo un malinteso di Kiba, ma il padrone tornò indietro, tirandoselo con se.

Kiba:Avanti, non farti tirare bello.

Continuò, ma i lamenti del cane e il pensiero di quella scena divenne talmente assillante nella sua mente che decise di chiamarmi e dirmi ciò che sentiva di dire.
Nel frattempo, mentre io e lui stavamo parlando, Deidara faceva ritorno a casa degli Uchiha. L'organizzazione era tutta riunita, mancavano solo pochi membri e Itachi vedendolo tornare, cominciò ad insospettirsi.

Itachi:Deidara, già di ritorno?
Deidara:Purtroppo non ho potuto fare altri attacchi.

Rivelò, avvicinandosi al tavolo e sedendosi.

Sasori:In che senso non hai potuto fare altri attacchi?
Itachi:Pensavo avessi portato molto esplosivo con te.
Deidara:E' così, ma poi una mocciosa mi ha fregato la polvere d'argilla esplosiva.
Tobi:Ti sei fatto fregare la polvere?

Domandò, cominciando a ridersela e facendo alterare il biondo che gli diede un ceffone sulla testa.

Deidara:Zitto, idiota e non mettere il dito nella piaga!
Itachi:E' uno scherzo? Come ha fatto a prendere la polvere?

Chiese preoccupandosi dell'accaduto. La verità era ben altra però. Il biondo scosse la testa e continuò a dire la sua.

Deidara:Non fraintendetemi. Non è una mocciosa qualunque, ma è una tipa abbastanza abile e promettente. Potrebbe farci comodo nell'organizzazione.
Sasori:Cosa?
Deidara:Sappiate che ho abbandonato solo perchè ne volevo parlare prima con voi. Una in quelle condizioni potrebbe farci comodo. Inoltre un nuovo membro che tenga un profilo basso potrebbe farci avere molte informazioni, non trovate?
Nagato:Continua...

Si introdusse, sentendo che quel discorso si faceva sempre più interessante. Attirò l'attenzione di molti e Itachi non riuscì a fare a meno di continuare a fare domande.

Itachi:Com'è questa ragazza?
Deidara:E' abile. Sembra saper leggere nella mente, anche per il modo in cui mi ha fregato l'argilla. Non è stato un colpo di fortuna, ma tutto calcolato. Ha un aspetto semplice, ma ha il fuoco che le arde nelle vene. Penso sia un membro perfetto per l'organizzazione. Che ne pensate?

Nagato si alzò dal tavolo e guardò fuori la finestra di casa. Itachi sembrava preoccupato da quel comportamento del compagno. Più guardava Nagato e più non gli piaceva. La situazione non era per niente buona.

Itachi:Lo sai che è rischioso. Prendiamo solo i migliori.
Tobi:Devi essere stato preso dalla distrazione per farti sottrarre la polvere da una mocciosa.

Continuò Tobi facendo alterare il biondo che lo prese per la gola.

Deidara:Nessuno ti ha interpellato! Chiudi quella bocca!
Nagato:Perchè ci tieni così tanto e la vuoi in squadra?
Deidara:Non è una mocciosa qualsiasi. Ve lo assicuro. Aveva qualcosa nei suoi occhi ed è riuscita a riprodurre la mia tecnica.
Itachi:Cosa?

Quelle parole lasciarono sorpreso Itachi, ma non solo. Nagato si voltò di scatto. Il volto incredulo dei compagni fu un punto a favore di Deidara che non esitò a consigliare.

Deidara:Fatti un giro in quella scuola e vedrai.

In quell'istante, rimanendo estremamente calmo, il ragazzo si voltò verso la porta. Si sentiva osservato e lì vide la rossa.

Itachi:Karin?
Karin:Si?

Domandò, sentendosi tirata in ballo e avvicinandosi a lui.

Itachi:Hai l'ordine di scoprire chi è stato a fermare Deidara. Fai amicizia con questa persona e portala da me.
Karin:Sarà fatto.
Deidara:Qualsiasi informazione avrai di quella tipa, dovrai riferirmela all'istante, intesi? Voglio dirgliene quattro a quella bastarda.
Karin:Tranquillo, tanto stiamo nella stessa scuola. Appena scoprirò qualcosa ti darò la sua posizione esatta, d'accordo?

Deidara sorrise e strinse la mano in forma di patto con la ragazza.
Nel frattempo, mentre loro cercavano un modo per entrare in contatto con me, Kiba ed io litigavamo pesantemente.

Kiba:Dimmi, è la verità proprio come il blocco del chakra, vero?
Rita:Certo che è la verità.

Urlai ignara che in quel momento si trovava a passare mio padre.

Kakashi:Ma quella è Rita.

Comprese, stando a pochi metri da me, ma io nemmeno me ne accorsi di lui a causa della discussione con Kiba.

Kiba:Guarda con quanta facilità menti.
Rita:Non ti sto mentendo!
Kiba:Per tua informazione uno che ha il blocco del chakra non può utilizzare le arti magiche che hai utilizzato tu.

Quelle parole furono come uno schianto per Kakashi. Spalancò gli occhi sorpreso, mentre io tentavo di fermare Kiba inutilmente.

Kakashi:Possibile che...?

Farfugliò tra se e se capendo che avevo trovato una soluzione al mio blocco chakra. Lo stupore e la curiosità fu così grande che non resistì alla tentazione di venirmi vicino e chiedere:

Kakashi:Cos'è questa storia del chakra?
Rita:Papà...

Chiamai, non sapendo come svincolarmi dalla situazione in cui mi trovavo. Decisi di raccontargli tutto nella speranza di non avere altri problemi
   
 
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