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Autore: Yurha    21/01/2019    1 recensioni
Il Natale era ormai alle porte nella città di New York.
Tutto si trasformò, infondendo un'atmosfera di gioia e festa in ogni suo abitante ma, sfortunatamente, un serial killer chiamato dalla polizia 'lo Strangolatore' fece la sua comparsa in una notte di inizio Dicembre, esattamente come un predatore in cerca delle sue prede indifese.
I Detective Lupo e Bernard, insieme ai Procuratori Cutter e Rubirosa, riusciranno a catturarlo prima che mieta altre vite e prima della Magica Notte dell'Avvento?
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 14

Dall’altro lato del vetro specchiato, Mike aveva sul volto un’espressione tra lo scocciato e il disgustato per via del comportamento del testimone, Leonard ‘Lenny’ Higgins.
Prese un lungo respiro per cercare di restare calmo ma Connie notò comunque il cambiamento d’umore sin da quando l’uomo prese a parlare.
Mike non sopportava proprio le persone presuntuose.
Lo guardò di sfuggita.
«Quanto vorrei poterlo arrestare per reticenza..» sussurrò tra sè.
«Guarda che Higgins non è reticente, ha bisogno solo di una spinta per cominciare a cantare e noi gli daremo ciò che vuole per il semplice motivo che ci servono le sue informazioni, vero o false che siano.. Sono pur sempre potenziali piste nuove, no?» disse avviandosi per entrare nella sala interrogatori.
«Co.. No. Aspetta..»
Mike non poteva crederci, Connie stava facendo esattamente ciò che odiava di più: mettersi in mostra per ottenere qualcosa in cambio.
«Non preoccuparti, so cosa sto facendo e so a cosa stai pensando e non è come quella volta con quel giurato. Semplicemente siederò lì con Lupo e Bernard ed ascolterò ciò che il testimone ha da dire e solo nel caso omettesse qualcosa, farò delle domande. Non influenzerò in alcun modo i fatti o la sua testimonianza.» disse guardandolo con espressione tranquilla.
«Eppure quando ho cercato di spiegarti la stessa cosa, mi hai tenuto il muso per giorni..»
«Non è proprio la stessa situazione, Procuratore Cutter.» rispose con mezzo sorriso, divertendosi a punzecchiarlo.
Mike sospirò, grattandosi poco al di sotto della basetta.
Sapeva bene che quando era determinata a fare qualcosa, non c’era nulla su cui discutere.
«Se sei convinta al 100%..»
Connie mise la mano sul pomello. «Certo che lo sono.» sussurrò prima di entrare e chiudere la porta dietro di sè.

«Oh, finalmente una visione migliore di questi due!» esclamò alzandosi dalla sedia, sorridendo.
«Si sieda, signor Higgins e 'questi due', come dice lei, sono ufficiali di polizia.» rispose Bernard, in tono ironico.
Lupo, invece, abbassò lo sguardo ridendo sotto i baffi per vedendo il suo collega così infastidito per delle provocazioni a dir poco infantili.
«Ho già detto di chiamarmi Lenny e scusate ma solitamente gli uomini come me non incontrano donne reali, soprattutto se belle come la nostra nuova arrivata.» disse in tono che avrebbe dovuto suonare come languido e sensuale ma invece fu solo molto imbarazzante.
I due Detective guardarono Connie con espressione di scuse sul volto, poi Bernard si alzò per cederle il posto vicino a Lupo.
Higgins si sdraiò sul tavolo, appoggiando il volto sulla mano. «Heeeeeeylà.. Bellissima..»
Connie si schiarì la voce, assumendo un tono professionale e distaccato. «Signor Higgins, sono l’Assistente Procuratore Rubirosa.» disse presentandosi. «Perchè non raconta tutto ciò che sa dall’inizio, nel dettaglio e con calma?»
Lenny Higgins cambiò completamente atteggiamento rispetto a prima. «Certo, certo! Oh tesoro, questa storia ti piacerà, credimi.»
«Hey! Sii rispettoso con la signora, capito?» lo avvertì Lupo.
L’uomo alzò le mani in segno di scuse. «Allora, ieri sera stavo facendo la mia solita passeggiata, quando vicino al laghetto notai alcuni narcisi selvatici. Mi avvicinai e solo poco dopo notai un’uomo correre come un pazzo stringendo con una mano qualcosa al petto con tutte le sue forze, così decisi di provare a fermarlo e fare il mio dovere di cittadino modello, credendo che fosse uno scippatore.» cominciò, gesticolando e dandosi importanza, credendo ingenuamente di fare colpo su Connie. «Quindi, una volta arrivato nei pressi della mia posizione, mi lanciai improvvisamente sulla pista e ci scontrammo abbastanza violentemente. Caddi a terra mentre a lui scivolò ciò che stava stringendo e solo allora notai che si trattava di una scarpa e una calza da donna, entrambe bianche. Sono sicuro che la scarpa era la destra.»
«Com’era fatto l’uomo? Alto, bas..» provò a chiedere Bernard ma fu interrotto subito da Lenny Higgins.
«Hey, sto parlando con la signora..» disse guardando i Detective scocciato per poi tornare su Connie con un sorriso languido, da pesce lesso, mentre lei forzò un’espressione fredda, soffocando il nervosismo che le stava mettendo quell’uomo col suo atteggiamento.
Strinse la mascella. «Prego, continui signor Higgins. Descriva l’uomo con cui si scontrò.»
«Oh, bhè.. Era piuttosto alto, largo quanto un armadio a due ante.»
«Vada avanti.» disse lei incoraggiandolo a parlare.
«Che altro posso dire? Avrà avuto dai venti ai cinquant’anni.» concluse l’uomo, facendo una pausa, continuando a guardare l’Assistente Rubirosa. «Quindi, bellissima avvocatessa, sei single?» chiese tornando a sdraiarsi sul tavolo di metallo.
«Hey, ti avevo avvertito.» s’intromise Lupo, puntandogli il dito contro.
«Oh, scusate. Ah, dimenticavo.. La sua auto. Mi è sembrata una Chevrolet Camaro grigio metallizzata.» disse facendo ancora una pausa poi sorrise. «Sai bellezza, quando avrò i soldi della ricompensa mi comprerò un bell’attico e un paio di Jaguar, una berlina per l’inverno e una decappottabile per l’estate e tu potresti essere la mia prima ospite.. In tutte e tre.» disse quasi sussurrando.
Connie sentì che ormai la pazienza stava per terminare e che stava crescendo sempre di più la voglia di tirargli un pugno sul naso.
Prese un respiro profondo, cercando di ignorare gli imbarazzanti tentativi di abbordaggio di quell’uomo. «Ha notato il numero di targa?»
«Affermativo.»
«E sarebbe?» chiese Lupo, prendendo appunti.
«Sono sicuro che il finale sia ‘G 199’.. Si, esattamente.» rispose sorridendo e annuendo, sembrava molto soddisfatto di sè.
«Questo è davvero tutto ciò che sa o dobbiamo tirarle fuori a forza qualcos’altro?» chiese Bernard, ormai stufo di quell’uomo ma Higgins continuava a guardare solo Connie con sguardo strano. «Certo dolcezza, ora è davvero tutto ciò che so. Posso chiederti di prendere un caffè insieme, un pranzo o una cena? Potrei farti passare una serata memorabile, soprattutto nel finale..» disse sottolineando la parte finale della frase facendole, un'occhiolino.
Un botto piuttosto forte fece voltare tutti i presenti verso lo specchio, poi si guardarono confusi l’un l’altro.
Sembrava che avessero tirato un pugno a piena potenza sulla piccola mensola, dietro il vetro d’osservazione.
Immediatamente Connie si ricordò che dall’altra parte Mike assistì a tutta quella scena a dir poco pietosa.
Il Tenente Van Buren lo guardò quasi incredula, dai momenti precedenti fino a quello in cui il controllato Procuratore Cutter colpì la mensola con un pugno ben stretto.
Il Tenente notò anche che prese a tremargli la mano dal momento in cui Higgins le rivolse la parola, facendo uscire tutte quelle stupidaggini.
Mike vide Connie scusarsi, alzarsi e uscire dalla sala interrogatori tre.

  
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