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Autore: Myriru    22/01/2019    4 recensioni
Renaissance. [MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Parigi, autunno 2017.
Può l'arrivo di una nuova persona cambiare il gioco del destino?
Può una sola persona far saltare una farsa durata anche troppo?
Può un estraneo cambiarti la vita indissolubilmente?
Leggete per scoprirlo!
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il capitolo seguente sarà, ahimè, un po’ forte. Non me la sento di cambiare il rainting della storia, lascio a voi la scelta. Il prossimo sarà molto più leggero, ed è già in fase di scrittura. Ovviamente, per chi deciderà di non leggere il capitolo, tutto sarà spiegato nel prossimo. Vi lascio una piccola curiosità:

All’inizio il fidanzato di Françoise non doveva essere Paul ma Hans, e di conseguenza André e Antoniette erano findanzati. La storia era più romantica, più leggera e si sfociava in piccoli ed innocui tradimenti e, ovviamente, tutto sfociava in un lieto fine. Non so ancora chi e cosa mi ha fatto cambiare idea,ma questo è il risultato!
 
 17:
 
«Cosa stai facendo con il mio telefono Françoise? »
Paul teneva sulle spalle lo zaino pieno della sua roba e guardava Françoise. Lei gli dava le spalle, immobile, con il suo telefono in mano. Il suo tono era severo, ferma, il tipico tono di voce che usava quando era fuori di sé e che stava per perdere il controllo, ma lei non si era mossa di un millimetro. Si avvicinò a lei con poche e ampie falcate, raggiungendola, e lei si allontanò, tenendo stretto il telefono di lui tra le mani.
«Sai Paul… »
Françoise rise, leggendo di nuovo alcuni messaggi provocatori che lui aveva inviato alla sua migliore amica.
«Mi sono sempre chiesta il perché »
Paul cercò di raggiungerla di nuovo, ma lei lo anticipò, spostandosi.
«Dei tuoi tradimenti… cosa ti portasse a farli… e mi sono sempre data una colpa. Di tutto. Sempre »
«Esatto, ti sei fatta una domanda e ti sei data una risposta. E’ solo colpa tua »
«E allora perché non mi hai lasciata, eh? Perché ogni volta che accennavo il discorso tu mi mettevi le mani addosso, eh? Mi vuoi rispondere? »
«Dammi il telefono »
«No »
«Ho detto dammi il telefono »
«Ho detto no »
«Non farmi arrabbiare »
«Lo sei già. E sai cosa ti dico? Mi sono scocciata. Sono stanca di te, della tua famiglia, del tuo lavoro, della tua gelosia, della tua arroganza… di tutto! »
«TU non mi hai mai supportato! TU non volevi che io andassi a lavorare fuori sede come amministratore dell’agenzia! TU non volevi abbandonare i tuoi amichetti per me! TU non sei mai stata al mio fianco! »
Françoise sgranò gli occhi, senza trattenere una grassa risata, sotto lo sguardo indiavolato di Paul.
«Io? Stai scherzando spero! Quando tua madre è stata male, amore mio, IO sono stata l’unica a rimanere al suo fianco in ospedale. IO. Tua sorella e tuo padre se ne sono fregati, IO sono rimasta giorno e notte a vegliare su quella povera donna e Dio l’abbia in gloria ora! Non do una colpa a te, perché alla fine sei mezzo giustificato per il lavoro, ma non ti permetto di dire che IO non ho fatto nulla per te o per la tua famiglia! »
Françoise urlò quelle parole, sentendo una rabbia crescerle sempre di più, lui si avventò contro di lei ancora e ancora una volta lei lo schivò. Paul andò a sbattere contro il divano, lei poggiò la schiena alla penisola.
«Mi fai schifo, anche con Antoniette ci hai provato »
«E’ stata lei ad iniziare! Le avevo chiesto aiuto per una cosa e lei ha iniziato! »
«Ah e credi che io ci caschi? Antoniette ama alla follia Hans e non lo tradirebbe mai! Con te poi! Le ho lette le chat Paul! Le ho lette! Sei un porco! »
«Chi è ad averti spinto a fare ciò, eh? Il tuo André? »
«E anche se fosse? Hai qualche problema Paul? Cosa c’è? E’ bello fare le corna, eh? E riceverle? Brucia, fa male. Secondo te io sono così stupida da aver creduto alla storiella “viaggio di lavoro a Roma”? »
«Ho davvero lavorato! »
Si avvicinò pericolosamente a lui, con aria di sfida. Lui tentò di riprendersi il telefono ma lei era più veloce.
«Oh ma ti prego! Ho chiamato il tuo collega per trovare una conferma nei miei sospetti! Ha detto che ti eri preso dei giorni in più perché dovevi farti il viaggio con la tua fidanzata ed è rimasto sorpreso nel sentire la mia voce! Credi davvero che sia così ingenua?! »
«Tu sei mia! Tu fai quello che dico io! Dammi quel cazzo di telefono all’istante! »
«Altrimenti cosa mi fai? Eh? Mi picchi? Mi uccidi? Ti tormenterò anche da morta Paul, anche da morta »
Paul le diede un pugno sul naso, tanto violento da farla cadere a terra, il telefono le scivolò di mano, nascondendosi sotto il frigorifero. Françoise cadde sul braccio sinistro, senza trattenere un urlo di dolore. Portò la mano destra sulle narici, scoprendole piene di sangue. Provò ad alzarsi, la testa le faceva male e un forte odore di sangue la stordiva, ma Paul si avventò sopra di lei, stringendo le mani al collo il più che poteva. Bussavano alla porta, tentavano di forzarla, sentiva le voci dei vicini chiamarli disperati, chiedersi cosa stesse succedendo in quell’appartamento. Sentì anche la voce di André, urlava il suo nome disperato, cercava di aprire la porta. Françoise tentò di allontanare le sue mani dal collo, riuscì a malapena a parlare.
«P-Pa… »
Una lacrima le bagnò la pelle, confondendosi con i capelli sparsi a terra, e gli sorrise. Paul si bloccò di colpo. Allentò la presa dal collo, guardandola negli occhi. Cos’aveva fatto? In quell’istante la porta si spalancò, André corse verso di loro, allontanò Paul e prese Françoise tra le braccia, cercando di svegliarla.
«Françoise?! Françoise mi senti? Ti prego svegliati! »
«Chiamate il SAMU
*! Muovetevi! »
«Oh mio Dio! Françoise! »
La ragazza tentò di parlargli, guardandolo negli occhi, ma non ne aveva più la forza. Françoise si accasciò sulla sua spalla, priva di sensi. Paul era rimasto seduto a terra, sconvolto, e si guardava le mani tremando. I medici arrivarono pochi minuti dopo la chiamata, presero la ragazza e la portarono di corsa all’ospedale. André li seguì disperato, dimenticandosi completamente di Paul e tentò di seguire la troupe medica lungo le scale. Appena furono fuori, una vettura li stava aspettando per portarli all’ospedale più vicino.
«Oh mio Dio, cosa succede? »
Jeanne e Nicolas passavano di lì per puro caso, incuriositi dalla presenza dell’ambulanza e appena videro André lo fermarono.
«André? Cosa succede? »
«Perché hai la maglia sporca di sangue?! »
Chiese Jeanne impallidendo, coprendosi la bocca con la mano spaventata.
«Quel bastardo… quel figlio di… Françoise… l’ha… »
«Calmati! Calmati! »
Nicolas lo fermò, scuotendolo poggiando le mani sulle spalle. Jeanne vide i medici portare via Françoise, André li lasciò soli, convincendo la troupe medica a farlo salire.
«Avvisate Victor! Avvisate tutti! »
Urlò prima che la porta si chiuse, seduto al fianco della ragazza.
 
///@///
 
«Ma come Victor? Oggi non è il tuo giorno libero? »
«Madame Collard, non si libererà di me facilmente! Ho ancora un sacco di cose da fare! Non posso lasciare i ragazzi a piedi, soprattutto oggi! Oggi si sposa la figlia di Madame Carchon, quindi la maggior parte dei ragazzi si trova a casa sua per i preparativi! »
«Ah! Hai ragione! Me n’ero completamente dimenticata! Meno male che non sono stata invitata! »
Victor sorrise, spazzando via i resti dei capelli tagliati durante quei 5 minuti di inferno. Era stanco morto, non ce la faceva più a tagliare, lavare, tingere, stirare, arricciare… ma gli piaceva, quindi non poteva lamentarsi! Lui e Madame Collard continuarono a parlare amabilmente per un paio di minuti, il cielo era azzurro e si prospettava un magnifico freddo pomeriggio parigino.
«Jeanne! Che bello vederti! Stai bene? »
Victor rimase sorpreso di vedere l’amica di sua sorella entrare come una furia, fuori faceva freddo ma non così tanto da scappare nel primo riparo caldo! Jeanne provò a riprendere fiato, aveva fatto il tragitto casa di Françoise e il Salon di Victor di corsa, sperando di arrivare il prima possibile. Nicolas, invece, era andato a chiamare Bernard e gli altri.
«Cos’è successo Jeanne? Portatemi un bicchiere d’acqua! »
«Victor! Tua… Tua sorella… E’ in ospedale… »
 


*=Per richiedere un’equipe medica d’urgenza potete rivolgervi al SAMU – Service d’Aide Medicale d’Urgence che risponde al 15 (https://www.10cose.it/parigi/emergenze-numeri-utili-parigi)
   
 
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