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Autore: Cinderella90    23/01/2019    2 recensioni
«Sei forse impazzito?»
«Niente affatto, Hyuga. Ho semplicemente più esperienza di te con la stampa scandalistica e con i paparazzi. Stai pur certa che quel paparazzo non se ne andrà fino a quando non sarà riuscito a immortalarti con la sua macchina fotografica.» continuò Sasuke, mentre con la coda dell’occhio vide il fotografo pronto a scattare delle immagini. «A te la scelta. Puoi lasciare che la gente ti consideri come la povera donna abbandonata dall’amato, oppure che che mi veda mentre ti bacio. Con una fotografia del genere chiunque inizierà a pensare che io sia sempre stato il tuo amante.»
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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«Hinata, sei già a letto?! Ho bisogno di parlarti. »

La ragazza, che era già sotto le coperte, si mise a sedere in modo composto e invitò il padre a fare il suo ingresso nella camera.
«Come va con il jet lag, tesoro? Spero meglio, fino a un’ora fa avevi davvero una brutta cera.» disse l’uomo con tono preoccupato. «Sei stanca? Vuoi che ti porti qualcosa?» Hiashi Hyuga, fisico imponente, capelli lunghi e neri come la pece, ricco imprenditore di quarantacinque anni, un uomo che di solito era in grado di trasmettere sicurezza ma non quella sera. Davanti alla sua giovane figlia, Hiashi appariva chiaramente a disagio, e Hinata sapeva perfettamente il perché. Aveva quindici anni e sapeva che quella del padre non era una semplice “visita di cortesia”. Stava cercando di sondare il terreno in modo cauto, con passi ben misurati. Il motivo? Voleva parlarle di quella che da quel momento in poi sarebbe stata la sua nuova vita. Di ritorno dalle vacanze Hinata aveva conosciuto la compagna di suo padre e la rispettiva figlia. In un colpo solo si era ritrovata ad avere una nuova madre e una sorella.

«Sto bene, non ti preoccupare.» disse. Ed era vero, certo la notizia l’aveva dapprima sconvolta ma poi, una volta approfondita la conoscenza con le due donne, Hinata era arrivata alla conclusione che quella nuova situazione non era poi così assurda come pensava.

«Hinata… ascoltami bene. So che per te questo è un enorme cambiamento ma devi credermi quando dico che non l’avevo minimamente programmato. Dopo tua madre nessuna donna è mai riuscita a farmi sentire… vivo. Non mi sarei mai risposato se non fossi stato sicuro al mille per mille dei miei sentimenti e del fatto che tu, Hanabi e Fumiyo avreste imparato ad andare d’accordo e a volervi bene. Lei ti piace, vero?» domandò, scrutando il suo viso, rimanendo in attesa di una sua risposta quasi con ansia.

Ella annuì gentilmente in risposta al padre ma quello che per lei continuava a rimanere un grosso punto interrogativo era perché il padre avesse sposato una donna che conosceva appena. Negli anni che seguirono la morte di sua madre, Hiashi aveva frequentato altre donne ma nessuna era riuscita a rubare il suo cuore, cosa poteva mai avere Fumiyo che alle altre mancava? Perché tutta quella dannata fretta?

«Fumiyo sembra davvero una donna gentile, papà. Non capisco però perché tu abbia avuto tutta questa fretta, perché tu abbia voluto sposarla senza nemmeno farmela conoscere.»

«Figlia mia un giorno succederà anche a te di accantonare la tua parte razionale e di seguire puramente il tuo istinto, Sarà un momento che potrà apparirti folle, privo di logica ma tu assecondalo ed è solo allora che riuscirai a comprendere a fondo la mia scelta.»

«Papà sei sicuro che lei ti ami veramente? Un sacco di donne volevano stare con te solo per la sicurezza finanziaria e il prestigio sociale…perché lei dovrebbe essere diversa?»

«Lei assomiglia molto a tua madre, Fumiyo non ha mai prestato attenzione ai miei soldi, di questo ne sono assolutamente convinto, allora come adesso. Lei si è innamorata di me con la stessa intensità e rapidità con cui io mi sono innamorato di lei. Ha acconsentito a sposarmi ma quando ha capito il tenore di vita che abbiamo qui, Hinata, ha cercato di tirarsi indietro. Riesci a immaginarti un’altra donna fare una cosa simile? Era terrorizzata all’idea che lei e Hanabi non riuscissero a inserirsi, ad adattarsi. Aveva paura di commettere degli errori che ci avrebbero messi in imbarazzo.» Allungò una mano e la posò delicatamente sul capo della figlia così da poterle accarezzare la nuca. «Era disposta a firmare un patto prematrimoniale dove dichiarava di rinunciare a tutti i beni materiali che potevo offrirle.»

A Hinata la nuova matrigna era piaciuta abbastanza ma sentire suo padre parlare in quel modo di lei e osservare i suoi occhi lucidi dall’emozione e dall’amore che provava… quelle furono le cose che influirono di più sul suo giudizio finale.

«Mi piace molto, andremo d’accordo.»

«E di Hanabi cosa ne pensi?»

A quella domanda Hinata rimase in silenzio per qualche minuto, tentando di trovare le parole adatte per descrivere i suoi sentimenti verso la sorella appena acquisita. «E’ diversa dalle ragazze che ci sono a scuola. E’ socievole, schietta… non le piace apparire come una ragazza alla moda, sofisticata e questa è una cosa che ci accomuna.»

«E’ una ragazza molto perspicace, cerca però di tenere a mente che Hanabi non ha avuto i tuoi vantaggi, se così vogliamo chiamarli, quindi dovrai starle accanto e insegnarle con calma ciò che lei non può sapere.»

«Lo farò papà, ora se non ti dispiace posso andare a dormire? Sono davvero stanca.»

«Certo bambina mia, ti lascio riposare. E’ bello riaverti a casa.» concluse il padre.


Dall’altra parte del corridoio Fumiyo Matsumoto, seduta ai piedi del letto della figlia tredicenne, era ormai giunta alla fine degli argomenti di conversazione. «Quindi oggi ti sei divertita con Hinata? La scuola come ti è sembrata?»

«Tirata a lucido. E se proprio vuoi saperla tutta più che una suola mi pareva di essere in una reggia.»

«Così grande?»

«Ti ci perderesti. Hanno anche una scuderia ippica, lo sapevi? Ovviamente sempre tirata a lucido, ci vive e lavora un ragazzo che dovrebbe essere poco più grande di Hinata. Si chiama Sasuke e a quanto pare tutte le ragazze lo considerano come un vero fusto. Ha finito da poco il semestre al college e approfitta di questi momenti per racimolare soldi. Oh mamma dovresti vedere i cavalli, sono così belli! Hinata mi ha detto che presto inizierò anche io a prendere  lezioni e poi potremo andare assieme a passeggio!»

«Ecco, volevo giusto parlarti di Hinata. Cosa ne pensi di lei?»

«Hinata…» Hanabi si ritrovò a esitare. Cos’avrebbe potuto dire di quella giovane ragazza? «Hinata è così dolce. E’ buona, mi ha rivelato di aver sempre voluto una sorella. Non è snob come le altre ragazze, è molto educata. Mi ha detto che se voglio posso prendere in prestito i suoi vestiti proprio come si fa tra due sorelle, non lo trovi fantastico?»

«E’ davvero gentile da parte sua e di Hiashi cosa ne pensi?» domandò Fumiyo con leggero timore.

«A primo impatto mi è sembrato… molto impanicato!» disse la ragazza, scoppiando poi a ridere. «Sembra una brava persona. Sono sicura che andremo tutti d’accordo. »

«Oh Hanabi, sono felice di sapere che approvi questo cambiamento.» Fumiyo salutò la figlia con un bacio sulla fronte per poi raggiungere il marito in camera. Hanabi, una volta rimasta sola, cominciò a pensare alla conversazione avuta con la madre e, guidata dall’istinto, scese dal letto e raggiunse la stanza di Hinata. Con la punta delle dita toccl il legno liscio della porta per poi accingersi a bussare, ma Hinata la precedette spalancando la porta. «Stavo giusto venendo a vedere se eri sveglia.» mormorò Hinata, facendosi da parte per far passare Hanabi.

«Hai parlato anche tu con tuo padre, vero?» chiese Hanabi, sistemandosi sul bordo del letto della sorella.
Hinata annuì e si sedette vicino a lei. «A quanto pare volevano sondare il terreno per vedere come l’abbiamo presa. E direi che l’abbiamo presa bene, entrambe.»

Le due ragazze si guardarono negli occhi e si sorrisero a vicenda lasciandosi poi ricadere sul letto.

«Penso proprio che d’ora in avanti la nostra vita sarà piena di sorprese.»

«Non avrei saputo dire di meglio… sorella!»

Più tardi, sdraiata sul suo letto Hanabi ripensò all’intera vicenda. Stentava a credere che le cose fra lei e Hinata fossero andate così bene. Ricordava il timore provato quella mattina nel vedere per la prima volta la ragazza. Da quel poco che aveva saputo di lei era sicura che non avessero nulla in comune. Da ciò che aveva visto e sentito, Hanabi pensava che Hinata fosse disgustosamente e irrimediabilmente perfetta e come se non bastasse anche una snob. E invece alla fine di quella faticosa giornata era felice di ammettere che si era fatta un’idea completamente sbagliata.
  
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