Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: crige    24/01/2019    3 recensioni
***Seguito di SAVE ME***
Tre anni dopo "Nobody said it was easy".
Vedremo come è andata avanti la vita di Feffe e tutti gli altri.
Cosa sarà cambiato? E cosa invece è rimasto invariato?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Alcune storie d' Amore non finiscono mai per davvero.
Sì, due persone possono anche lasciarsi fisicamente.
Ma le loro anime resteranno unite per sempre.
E i loro cuori continueranno a dettare un ritmo tutto loro, in sincronia.

Sono quelle storie d' Amore passionali, travolgenti.
Quelle che iniziano da un semplice sguardo.
Quelle in cui capisci di essere fottuto quando vieni stregato da un sorriso.
Quelle che poi altro non sono che le più belle.

Parte tutto dal cercare un contatto anche casuale.
Uno sfioramento di mano.
Un abbraccio innocente.
Un bacio sulla fronte.
Le dita che si intrecciano tra loro come se avessero vita propria.

E fa paura.
Spaventa a morte.
Ti terrorizza.

Perché non sei preparato.
Non  hai mai provato qualcosa del genere e questo ti immobilizza sul posto.
Quando incroci i suoi occhi, tutto intorno a te si ferma.
Senti solo il battito irregolare del tuo cuore che ti rimbomba nelle orecchie.
Un brivido che ti scorre lungo tutta la schiena.
E' forse questo il colpo di fulmine di cui tutti parlano?

E quando finalmente scatta il primo bacio, tu potresti anche morire in quel momento.
Non ti servirebbe nient' altro.
Perché ti sembra di aver già avuto tutto.

Le prime uscite insieme.
Gli sguardi timidi, rubati quando l' altro non se ne accorge.
Lo scriversi di un capitolo dietro l' altro che va a formare la vostra storia.
Quei ricordi che non sarai mai più in grado di cancellare.
Neanche se lo vorrai con tutto te stesso.

Poi tutto finisce.
In un attimo.
Velocemente come è iniziato.

E ti manca la terra sotto i piedi.
Il respiro si spezza in gola.
Il tuo cuore smette di battere.
E dentro di te senti solo un gran vuoto che aumenta ogni giorno di più.

Il tempo passa ma a te sembra di restare fermo al punto di partenza.
Come se fosse ancora il momento in cui l'hai persa.
Il momento in cui ti sei reso conto che quella persona non avrebbe più fatto parte della tua vita.
Quell' attimo in cui hai capito che il tuo amore, non avrebbe più avuto una via di sfogo.
Che sarà destinato a rimanere chiuso per sempre dentro di te.

Piano piano ti rialzi, ti rimetti in piedi.
Vai avanti con la consapevolezza di aver lasciato indietro una parte di te.
Ti autoconvinci di aver dimenticato.
Impari a sopravvivere.
Dopo qualche tempo sembra che tutto sia tornato alla tua normalità.

Ma poi un giorno passeggi per strada.
Ti volti come se fossi stato attirato da qualcosa, da un magnete.
Incroci di nuovo quello sguardo che già una volta ti aveva rapito.
E lì capisci che in realtà non è mai passato niente.
In realtà, vorresti ancora perderti in quello sguardo.
in realtà, l' Amore non se ne è mai andato.



"Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano"





                                                     **********





-Erica!- mi sento chiamare dal piano inferiore -muoviti! Faremo tardi!-

Sbuffo, ignorandola.
Quando ci si mette la mia dolce metà è proprio fastidiosa.
Mi guardo allo specchio sistemandomi il colletto della camicetta estiva che indosso.
Passo poi le mani sui jeans attillati, lisciandoli.
Sorrido soddisfatta.
Patirò un sacco di caldo, ma so che effetto fanno questi pantaloni su Eleonora.
Mi aspetta del gran favoloso sesso quando torneremo da questa cena.

Abbandono la nostra camera, saltellando giù per le scale.
Trovo la mia bionda in salotto intenta a camminare avanti e indietro.
Ogni tanto butta un' occhiata all' orologio appeso al muro all' entrata.

-Eccoti finalmente!- sospira, allargando le braccia -è possibile che facciamo sempre tardi per colpa tua?-

-Io mi faccio bella per te e questo è il ringraziamento?- metto su la migliore faccia a schiaffi che riesco -grazie tante- m' imbroncio.

-Amore- soffia, avvcinandosi così da cingermi i fianchi -tu sei sempre bellissima- sorride, lasciandomi un soffice bacio sulle labbra -ma ciò non toglie che arriviamo in ritardo ogni volta!- 

Scioglie la presa, allontanandosi.
La vedo recuperare il suo casco e le chiavi della moto.
Schiocco le labbra richiamando la sua attenzione.

-Che c'è?-

-Col cazzo che andiamo con quell' affare!- le punto l' indice contro -non intendo morire ancora di infarto ogni volta che pieghi come una stronza!-

-Non fare la scema!- ribatte -io guido benissimo!-

-Perfetto, allora!-  alzo un sopracciglio -tu vai con la moto e io prendo la tua amatissima Audi Cabrio!-

-Non esiste!- quasi urla, impanicata -tu la mia bambina non la tocchi!-

-Sei una stronza, Santoro!- le faccio una pernacchia, incrociando poi le braccia -non ci voglio salire su quella moto!-

-Cristo!- esclama, passandosi una mano tra i capelli -e va bene, cazzo! Prendiamo la macchina! Basta che ti muovi!-

-Se tu lo avessi detto subito, a quest' ora saremo già per strada!-

Ringhia di disappunto, abbandonando di nuovo casco e chiavi sul mobile all' ingresso.
Recupera quelle dell' Audi ed esce di casa senza aspettarmi.
Che ci posso fare?
Amo farla innervosire!

Sorridendo esco a mia volta.
Aspetto che esca dal garage e poi le vado incontro.
Come salgo in auto vengo accolta dalla sua musica.
Le rivolgo un' occhiataccia.

-No, no, no, no!- scuoto la testa, premendo il pulsante per estrarre il CD -non intendo ascoltare ancora questa roba!-

-Questa roba, come la chiami tu, sono i Led Zeppelin e non posso proprio credere che tutte le volte dobbiamo litigare per la musica!-

-Neanche io!- ribatto -se tu facessi scegliere me da subito, eviteremmo discussioni!-

-Erica..-

-E abbassa la cappotta di sta macchina che si muore di caldo!- la interrompo, per poi collegare il mio telefono al bluetooth dell' auto.

Scuote la testa facendo come le ho detto.
Subito il vento va a scompigliare i nostri capelli.
Il cielo viene dipinto dai classici colori del tramonto.
Mi volto a guardare Eleonora e come ogni volta rimango folgorata.

Le sue ciocche bionde danzano selvagge e libere, tenute ferme soltanto dai suoi Ray-ban messi sulla testa.
Il viso concentrato sulla strada.
Quel giacchetto di pelle che manda in tilt i miei ormoni.
La camicia bordeaux imprigionata nei jeans scuri.
Sorrido quando ai suoi piedi noto le Vans Old School che le ho regalato io.

Siamo tornate dal fine settimana al mare solo questa mattina.
Eleonora è uscita da lavoro prima per poter riportare le sue cose a casa nostra.
E' stato bello tornare a casa e trovarla al pianoforte.
Mi era mancata davvero molto.
Ormai le cose tra di noi sono tornate compre prima.
Anzi, no, meglio di prima!

-Che c'è?- sobbalzo, riemergendo dai miei pensieri -perché mi fissi? Ho qualcosa che non va?-

-No- scuoto la testa -sei bellissima, come sempre- sorrido, poggiandole una mano sulla coscia.

-Tu lo sei- intreccia la mano libera sulla mia per portarsela alla bocca e lasciarci un bacio -e lo sai che con quei pantaloni addosso sei illegale-

-Non so di cosa tu stia parlando- mento spudoratamente, voltando la testa di lato.

-Certo- posso chiaramente immaginare il suo sorrisetto divertito.

Dopo tre canzoni di Taylor Swift e le sue lamentele al riguardo, arriviamo finalmente al ristorante.
Alla fine ho prenotato nel posto preferito di Eleonora.
Dove abbiamo avuto il nostro primo appuntamento.
Così lei si può mangiare il cinese e noi altre sfondarci di sushi.
Ho già l' acquolina in bocca.

-Guarda! Eccole là!- le indico le nostre amiche, poco prima di scendere dalla macchina.

-Aspettami- dice, scendendo a sua volta.

Chiude la sua amata Audi, per poi raggiungermi.
Intreccia le dita di una mano con le mie, rivolgendomi uno sguardo dolcissimo.
Ci incamminiamo insieme verso le nostre amiche, senza mai abbandonare l' una gli occhi dell' altra per più di qualche secondo.

-Ancora, Feffe?- sentiamo dire da Alessia, quando siamo vicine -ti ho già detto che mi dispiace! Cosa avrei dovuto dire?-

-Non lo so!- risponde, l' altra -ma mi hai messo in imbarazzo!-

-Scusa!- alza gli occhi al cielo, la mia migliore amica -non pensavo di trovarli in casa stamattina! Ma alla fine che c'è di male? Pure tu hai detto ai Santoro di noi!-

-Sì, ma tu non eri presente!-

Eleonora si schiarisce la gola, annunciando loro della nostra presenza.
Si scambiano un' ultima occhiata di fuoco, prima di rivolgerci la loro attenzione.
Almeno per una volta non siamo io e Ele a bisticciare.

-Ragazze!- esclama contenta la mia amica, abbracciandoci entrambe -come state?-

-Tutto bene- risponde per me, la mia bionda.

Vedo come stia già rivolgendo sguardi preoccupati in direzione di Francesca.
Ecco perché tiro un po' la sua mano, facendole cenno di andare da lei quando si volta a guardarmi.
Mi lascia un bacio in fronte, ringraziandomi silenziosamente.

-Perché tu e Feffe non andate intanto a chiedere del tavolo? Noi fumiamo una sigaretta ed entriamo!-

-D' accordo- Ele mi sorride precedendo poi la sua amica nel locale.

-Allora, che è successo?- domando finalmente ad un' Alessia tutta imbronciata.

-Odio quando fa così!- sbotta, rollandosi un drum -stanotte ha dormito da me e quando stamattina siamo scese a fare colazione, abbiamo trovato i miei genitori! Così ho dovuto dire loro che ci frequentiamo nuovamente!-

-E l' hanno presa male?-

-No! Al contrario! Erano super contenti!-

-E quindi perché Francesca se l'è presa così tanto?- chiedo, senza capire.

-Ah, non ne ho idea!- soffia, aspirando qualche boccata della sua dipendenza -proverò a parlarci nuovamente stasera-

-Mi spiace, Ale- le stringo affettuosamente una spalla -ma lo sai che abbiamo a che fare con due testone!-

-Sì lo so!- le strappo una risata che mi contagia subito -andiamo da loro, và!-

Butta in terra il mozzicone, facendomi poi strada all' interno del ristorante.
Chiediamo alla cameriera quale sia il nostro tavolo e subito ci accompagna.
Troviamo le altre due già intente a bersi una birra.

-Io voglio del vino bianco!- affermo, prendendo posto di fianco a Ele.

-Anche io!- mi segue a ruota Alessia, sedendosi accanto a Francesca e davanti a me -ma frizzantino!-

-Erica, io te lo ordino, ma se esageri come l' ultima volta giuro che non te lo farò più bere in mia presenza!-

-Santoro, direi che tu non sia proprio nella posizione di farmi prediche sull' alcool- mi volto verso di lei alzando un sopracciglio -o sbaglio?-

-Cosa è successo l' ultima volta?- chiede curiosa la mia amica.

-Niente!- mi affretto a rispondere -non è successo niente!-

-Certo!- soffia sarcastica la mia ragazza -se per niente intendi che hai chiesto il numero a tutte le cameriere carine!-

-Sei la solita-  Alessia scoppia a ridere, seguita a ruota da Francesca.

Vedo come la mia riccia preferita si volta verso la ragazza di fianco a lei in cerca di un contatto.
Glielo leggo chiaramente in faccia quanto sia dura per lei non venire considerata da Feffe.
Mi domando quanto ancora gliela farà pesare.
E comunque non capisco!

Se i genitori di Alessia hanno preso bene il loro frequentarsi di nuovo, cosa c'è che non va?
Cosa la turba?
Perché quella scenata?
Non è mai stata tipo da scenate!

Alzo gli occhi dal menù quando la cameriera raggiunge il nostro tavolo per prendere l' ordinazione.
A turno diciamo cosa vogliamo e giuro di aver visto la cinesina andare nel panico.
Ma che ci possiamo fare?
Non puoi venire al sushi e non sfondarti di cibo!
La regola è uscire da qui rotolando e con la voglia di morire!

-Erica non hai forse esagerato?- domanda Ele, una volta che la cameriera si dilegua -insomma, sei tartare di salmone? Tre di tonno? Uramaki fritto philadelphia, Dragon Roll e Hosomaki salmone? Davvero?-

-Eh, ho fame- mi giustifico, mettendo le mani avanti -pure loro due hanno ordinato un sacco!-

-Sì, ma non è con loro che devo passare la notte!- ribatte, lanciandomi un' occhiataccia -giuro che se starai male, andrai a dormire sul divano!-

-Sei insopportabile!-

-E te una bambina!-

-Okok!- s' intromette Francesca sventolando una mano davanti a noi -fine primo round! Se volevo assistere a lesbodrammi, restavo a casa a guardare "The L World"-

Si guadagna una linguaccia da parte mia e uno sbuffo romoroso da Eleonora.
Alessia rimane in silenzio sorridendo divertita.
Sorriso che si allarga quando Francesca intreccia una mano con la sua.
Sono certa che mi verrà il diabete se si rivolgeranno un altro di quegli sguardi smielati.
Forse preferivo quando non si consideravano.

-A che ore domani in ospedale?- 

-La operano di mattina- risponde prontamente Ele alla sua amica -mamma mi ha detto che dovrà essere lì per le sette-

-Tu a che ora vai?-

-Penso che andrò lì per le otto- alza le spalle -tanto prima di quell' ora sicuramente non entrerà in sala operatoria-

-Mi sono persa qualcosa?- interviene Alessia, guardandoci stranite.

-Domani operano Maria! Ricostruzione del seno- la informo, stringendo poi affettuosamente un braccio alla mia ragazza -io andrò a trovarla nell' ora di visite-

-Voglio venire anche io!- afferma, subito, guardando Francesca -cioè, sempre se non pensi che lei mi detesti troppo-

-Lei non ti detesta!- alza gli occhi al cielo, sospirando -puoi venire con Erica-

-Ok- dico, stranita da quell' ultimo scambio di battute.

-Vado in bagno prima che arrivi la nostra roba!- Eleonora si alza, lasciandomi un bacio sulla testa -arrivo subito-

-Vengo con te!- Alessia si alza a sua volta, seguendo la mia bionda.

Osservo Francesca giocherellare nervosamente con le bacchette nella salsa di soia.
Si vede lontano un miglio che qualcosa la preoccupa.
Mi domando però cosa sia.

Quando Alessia la lasciò ci siamo ritrovate spesso solo io e lei.
Molte volte veniva dai Santoro a cercare Ele, ma trovava me perché lei era a lavoro.
E allora sotto parecchia insistenza si decideva a confidarsi con me.
Diventammo molto unite in quel periodo.
Poi ovviamente lei si trasferì e ci siamo allontanate di nuovo.

Ho sempre pensato che Francesca fosse una persona incredibile.
Dopo averla conosciuta più a fondo ho capito che è esattamente come pensavo.
Forse addirittura meglio.

So quanto sia importante lei per Eleonora e quindi è anche per questo che mi ci sono avvicinata.
Ma poi ho trovato in lei un' ottima amica.
Quasi come una sorella maggiore.
C' è sempre stata quando avevo bisogno di parlare con qualcuno che non fosse la mia ragazza.
Quindi sì, posso chiaramente capire che qualcosa non va.

-Ok- rompo il silenzio, richiamando la sua attenzione -mi vuoi dire il perché di quella scenetta con Alessia fuori dal ristorante?-

-Non so di cosa tu stia parlando- abbassa lo sguardo, tornando a giocherellare con le bacchette.

-Non prendermi per il culo, Creatini- alzo un sopracciglio una volta che torna a guardarmi -so trattare con  le testone musone-

-Eh certo- le strappo un sorriso -non è niente, ok?-

-Non è vero- scuoto la testa -tu e Alessia vi considerate a malapena. Te sei muta e quell' altra è arrabbiata, quindi non venirmi a dire che non è nulla!-

-Non mi va a genio che abbia detto di noi ai suoi genitori, ok?- confessa, sospirando -lasciamo perdere!-

Sto per ribattere quando le altre tornano al tavolo.
Feffe rivolge un timido sorriso alla mia amica, prima di immergersi nuovamente in una conversazione di Rugby con Eleonora.
Che palle loro e questo dannato sport.

Comunque avevo capito che il problema fosse quello, ovviamente.
Ma non riesco a capirne il motivo.
Loro si stanno frequentando di nuovo e da quello che ho capito, Francesca lo ha pure detto ai Santoro!
Quindi, perché loro sì e i genitori di Alessia no?
Che c'è di male?

Finalmente spunta la cameriera con alcuni dei nostri piatti.
Porto a me i miei piattini di Tartare, manco fossi Gollum con l' anello.
Passo poi gli gnocchi di riso alla mia bionda, rivolgendole un' occhiata di disgusto.
Ma mica per il piatto!
Non posso credere che non le piaccia il sushi.

-Eleonora ma tu non mangi sushi?- domanda stranita, Alessia.

-Macché! La principessina qui non mangia pesce crudo di dubbia provenienza!- m' intrometto -sia mai che poi si senta male!-

-La principessina qui, pensa che se non la pianti finirai davvero a dormire sul divano!- 

-Come siamo permalosi- borbotto, prima di dedicare la mia più completa attenzione alle tartare.

Il resto della cena scorre tranquillo.
Le ragazze ci chiedono del nostro fine settimana romantico, spronandoci a raccontare loro ogni cosa.
Francesca poi informa Ele sul suo riappacificamento con Ilaria riguardo ad una loro discussione e che quando lei tornerà a Londra sarà la rossa ad occupare casa sua.
Questo ultimo appunto intristisce un po' tutte.
Non so decidere se più la mia ragazza o Alessia.
Credo che entrambe erano arrivate a credere davvero che lei rimanesse.
Io non mi sono mai voluta dare false speranze.

La mia amica ci racconta un po' su come procede il corso di fotografia e che non vede l' ora di iniziare la magistrale qui.
Vuole riniziare da capo e farsi nuove amicizie.
La capisco, del resto io non so come farei se Eleonora sparisse dalla mia vita.
Forse mi butterei a capofitto in qualcosa sperando che occupi gran parte delle mie giornate e dei miei pensieri.
Non deve essere per nulla facile, però.

-Vado a pagare!- Eleonora fa per alzarsi ma io la trattengo per un polso -che c'è?-

-Non esiste!- affermo, imperativa -non ti sei fatta dare un soldo per il fine settimana e avevi detto che la cena potevo pagarla io!-

-Ragazze..- tenta di interromperci, Francesca.

-Dai, Erica, non fare la scema- sbuffa, la mia bionda -lo sai che non è un problema!-

-Guarda che pure io ho un lavoro e se dico che voglio pagare io la cena è perché posso permettermelo!-

-Ragazze..- tenta di nuovo, la nostra amica.

-Ma lo so, Amore!- sorride dolce -ma mi fa piacere pagare per tutte-

-Lo so, questo!- ribatto -ma fa piacere anche a me!-

-Ho pagato io!- alza la voce, Feffe, facendoci così voltare nella sua direzione -se mi aveste fatto parlare, vi avrei detto che ho già pagato io quando mi sono alzata per andare in bagno!-

-Ma..-

-Niente ma, Nene!- sbuffa -ho pagato io! Fine della discussione e ora per favore alziamoci e andiamo a fumare che sto veramente per scoppiare!-

Scuotiamo la testa estremamente contrariate.
Dio, odio quando Ele fa così!
Non me ne frega un cazzo se è ricca sfondata.
Non me ne fotte nulla se possiede un fondo fiduciario con il quale potrebbe sfamare tutta l' Africa!
Anche io lavoro!
Anche io ho uno stipendio!
E anche io posso permettermi di pagare una stra cazzo di cena!

Esco dal ristorante quasi di corsa.
Mi accendo una sigaretta con bisogno.
Devo tenere a freno il nervoso, non mi va di fare una scenata davanti le nostre amiche.

-Amore- Ele mi raggiunge, posandomi una mano sul fianco.

-No!- mi scosto dal suo tocco -odio quando fai così-

-Mi dispiace- soffia, sincera -è più forte di me-

-Beh, vaffanculo!- sbotto -mi fai passare sempre come una morta di fame!-

-Hai ragione, perdonami- si avvicina di nuovo -sono una stronza viziatella del cazzo-

-Sì, lo sei- mi lascio scappare un sorriso -so che lo fai perché ti fa piacere, ma lascia che sia pure io a pagare qualche volta. Altrimenti mi fai sentire sempre inutile-

-Ehi, no!- mormora, portando una sua mano sulla mia guancia -tu non sei affatto inutile. Tu sei il centro del mio mondo e io non saprei proprio cosa fare senza di te-

-Non importa che mi dici cose carine, Santoro- sorrido -te la do comunque stasera-

-Fiuuuu, menomale!- sospira -perché quei pantaloni che indossi è tutta la sera che mi fanno impazzire- sussurra maliziosa -e non vedo l' ora di toglierteli- aggiunge quelle ultime parole direttamente al mio orecchio.

-CIAO RAGAZZE! CI VEDIAMO DOMANI!- ulro alle nostre amiche, per poi prendere per mano la mia ragazza e correre verso la macchina mentre lei se la ride beatamente.

-Ehi- mi richiama una volta in auto.

-Dimmi-

-Lo sai che quelle cose le penso sul serio, vero?- 

-Certo, Amore Mio- mi allungo lasciandole un soffice bacio a fior di labbra -vale lo stesso per me-



                                                                  **********


Il tragitto in macchina è silenzioso e talmente teso che si potrebbe tagliare a fette.
Ogni tanto lancio qualche sgaurdo nella direzione di Feffe sperando che ricambi.
Ma niente, fa come se io non ci fossi.

Sospiro poggiandole una mano sulla coscia.
Sobbalza a quel tocco improvviso, rivolgendomi poi una veloce occhiata.
Vorrei solo che mi parlasse.

-Mi dispiace-

-Per cosa?- chiede, stranita, arrestandosi al semaforo.

-Se ho fatto qualcosa per farti innervosire- dico, ovvia -non era mia intenzione-

-Lascia perdere, Alessia- sospira -non fa niente-

-Invece sì!- ribatto, alzando un po' il tono -odio quando non mi consideri!-

-Scusami-

Non aggiunge altro.
Torna a rivolgere l' attenzione alla strada senza più guardarmi.
A volte pagherei per sapere a che cazzo sta pensando.
Ma Erica ha ragione: abbiamo a che fare con due testone.
E sarò anche strana e stupida, ma pure questo mi mancava di noi.

La nostra relazione non è mai stata facile.
Francesca non è mai stata facile.
Ma è anche ciò a renderla dannatamente intrigante.

-Tieni- dice, porgendomi le chiavi di casa -vai dentro, io parcheggio e ti raggiungo. Lascia la porta aperta-

-Ok- annuisco, scendendo poi dall' auto.

Supero il vialetto, entrando nella sua abitaizione.
Lascio il portone aperto come da lei richiesto e abbandono la borsa all' attaccapanni all' entrata.
Mi dirigo in sala, aspettandola sul divano.
Tolgo le scarpe recuperando il telecomando per guardare qualcosa alla tv.

Dopo qualche minuto di zapping, sento la porta chiudersi.
Passano pochi secondi e vedo Francesca apparire.
Mi imita togliendosi le sue Nike preferite per sedersi sul divano con me.
Si rolla una sigaretta allungando le gambe sul tavolo.

-Non ce l'ho con te- afferma, all' improvviso -è tutta questa situazione a mandarmi fuori di cervello-

-Che vuoi dire?-

-Non avevo previsto tutto ciò- ammette -non pensavo certo di tornare qui e trovarti! Sicuramente tu non eri prevista nel mio ritorno a Firenze-

-Mi dispiace-

-Non è colpa tua- sospira -sapevo che tornare a Firenze sarebbe stato difficile, ma se avessi saputo che c'eri anche tu, non so se sarei mai tornata- confessa -io dovevo venire qui, supportare Maria e stare accanto a Nene. Solamente questo. Mi ero preparata solo per questo. Poi ti ho visto e tutte le mie certezze sono andate a puttane-

-Feffe..-

-Pensavo di averti dimenticato- mormora, facendo un lungo tiro dal su drum -pensavo di averti cancellato dal cuore e dalla testa. Sì, ogni tanto ti pensavo ma immagino sia normale- mi dedica un mezzo sorriso -credevo di averci davvero messo una pietra sopra e invece mi è bastato incrociare i tuoi occhi per non capirci più niente- prende un gran respiro -mi hai di nuovo stravolto e come allora è ancora un casino. Prima per via di Fabio e tutto il resto. Non volevo coinvolgerti nei miei disastri e adesso invece...-

-Nemmeno io lo avevo previsto- la interrompo, rollandomi una sigaretta a mia volta -cioè, io non sapevo che tu non abitassi più a Firenze e quindi avevo messo in conto di rivederti- metto le cose in chiaro -ma non credevo che mi avrebbe fatto questo effetto-

Restiamo in silenzio ognuna assorta nei propri pensieri.
Cercando di assimilare una le parole dell' altra.
O di dargli almeno un senso.
Ma il punto è che un senso non c'è.

Mi chiedo se assecondare i nostri desideri sia stata la scelta giusta.
Sapevamo a cosa saremmo andate incontro.
Eppure questo non ci ha impedito di riavvicinarci.
Ma del resto, cosa dovevamo fare?
Non si comanda al cuore.
Questa è l' unica cosa che ho capito da tutto ciò.

-Francesca- sospiro, richiamando la sua attenzione -io non credevo di..- mi blocco, cercando le parole giuste -Io ti...-

-Non dirlo- chiude le palpebre -ti prego- sussurra -non dirlo o sarà ancora peggio andarmene-

-Questo però non toglie il fatto che..-

-Lo so- mi zittisce -lo so- ripete.

Sospiro lasciando cadere il discorso.
No, non ci sono rimasta male.
Alcune cose non è necessario dirle.
Io posso anche non averglielo detto, ma lei sa cosa stavo per dirle.
Lei lo sa.

So che continuare a parlare di questo è inutile.
La conosco troppo bene.
Finirei solo col farla incazzare e non mi va.

-Mi abbracci?- domando in un sussurro, incapace di trattenermi ancora.

-Vieni qui- sorride, allungando un braccio nella mia direzione -non devi manco chiederlo-

Mi sposto verso di lei, sdraiandomi successivamente.
Poggio la testa sulle sue gambe, lasciando che mi accarezzi i capelli.
Con l' altro braccio mi stringe possessivamente un fianco.
Avevo bisogno di sentirla vicina.
E' tutto il giorno che è distante.
Da quando ho detto ai miei di noi.
Ma poi, c'è davvero un Noi?

-Le ho trovate bene Erica e Eleonora- dico, cambiando discorso -sono innamorate perse-

-Sì- ride, strappandomi un sorriso sincero -sono davvero contenta per loro-

-Sai, quando sono andata al bagno con Ele  mi ha chiesto in quale parte del mondo Erica è sempre voluta andare-

-Perché?-

-Non so- faccio spallucce -immagino abbia in programma qualcosa-

-Spero solo che non si sposino all' estero senza dirci niente- sbuffa -non credo che potrei mai perdonarglielo-

-Scema- scoppio a ridere -credo solamente che voglia prenotarle un viaggio a sorpresa-

-Così la farà incazzare, però-

-Non capisco-

-Giusto- si tira una lieve manata in fronte -tu non c'eri!- dice più a sé stessa che a me -quando ci siamo lasciate io e Erica abbiamo iniziato a vederci spesso. Siamo diventate davvero molto unite e mi confessò che odia quando Nene non la coinvolge nelle spese. La fa sentire inferiore- afferma, cogliendomi di sorpresa -ecco perché stasera si è incazzata così tanto per la storia del conto-

-Non credevo le pesasse così tanto-

-Nene lo fa solo perché le fa piacere farlo. Non ci pensa che magari così la mette a disagio-

-Ma a me sembra una cosa molto carina da parte sua!- esclamo, impossessandomi di una sua mano -amo che lei sia così premurosa nei confronti della mia migliore amica-

Non dice niente, si limita ad abbassarsi per lasciarmi un bacio tra i capelli.
Sorrido, iniziando a giocherellare con le sue dita.
Passo più volte l' indice sulle vene esposte sul dorso della sua mano.

-Amo questa cosa- soffio -queste vene mi hanno sempre fatto impazzire- mormoro, rivolgendole un rapido sguardo -è una delle prime cose che ho notato di te. Dopo gli occhi, ovviamente-

L' unica cosa che ottengo è un sorriso dolce.
Ma come diavolo fa ad avere questo auto controllo?
Fosse per me ci staremmo già rotolando su questo divano.

-Alessia...- sussurra, quando passo la mano sul suo interno coscia lasciato in bella mostra dagli short che indossa.

-Non sto facendo niente- faccio la voce più innocente che posso -sono solo coccole-

-Eh certo- dice, liberando un lungo sospiro.

Ringhio di disappunto quando si alza, facendomi picchiare la testa sul divano.
La seguo con lo sguardo fino a che non sparisce  in cucina.
Ne riemerge pochi istanti dopo con due birre in mano.
Torna a sedersi, porgendomene una.
Mi metto seduta, allungando i piedi sul tavolo di fronte a me.

-Io non capisco- sbotto, dopo qualche minuto -perché non vuoi fare l' Amore con me?-

-Lo sai il perché-

-No, invece!- ribatto, battendo una mano sul divano -la nostra relazione? La nostra Cosa? Come la possiamo definire? E' già ad un punto di non ritorno!-

-Appunto per questo- sospira, stanca -già non sappiamo cosa siamo, figuriamoci andare a letto insieme!-

-Ma io ti..-

-Smettila!- m' interrompe, girando la testa di scatto nella mia direzione -non dirlo!-

-Non dirlo non cambierà le cose- la guardo, dura -è così! Non posso farci niente! E vorrei dimostrarti quanto io..-

-No!- quasi urla, alzandosi -smettila!- ripete a denti stretti, recuperando il suo tabacco.

-Io non ti capisco!- soffio, abbattuta -mi vuoi spiegare?-

Sbuffa, accendendosi il suo drum.
Prende a camminare nervosamente per tutta la stanza.
Odio quando fa così.
Odio quando devo decifrare cosa le passa per la testa.
Non lo sopporto.

-Francesca- tento di nuovo -ti prego, parlami!-

-Io non posso, Alessia- mormora, senza arrestare la sua pazza camminata -è tutto complicato-

-Appunto perché è già tutto complicato che non capisco cosa cambierebbe!-

-Tutto!- sbotta, arrestandosi di colpo -tutto!- ripete ad un tono più basso -tu non capisci!-

-E allora spiegami!- esclamo, esasperata - cosa cambia?-

-Se andiamo a letto insieme sarebbe...-

-Bellissimo- la interrompo, rivolgendole uno sguardo dolce.

-Sbagliato!- dice lei, puntando le sue iridi nelle mie -sarebbe sbagliato! Perché a quel punto io impazzirei! Non saprei più cosa fare! E non posso permettermi di rimanere! Non posso restare qui! Non per te, non per questa cosa che abbiamo! Sarebbe tutto come prima e non voglio ritrovarmi di nuovo quasi morta sul divano!-

Rimango  a bocca aperta a quelle sue parole.
Cerco di assimilarle e a dargli un senso diverso ogni volta che me le ridico in mente.
Ma l' unica cosa che riesco a fare è sentirmi estremamente offesa, oltre che in colpa.
Che cazzo vuole dire?

-Come scusa?-

-Se rimango qui per te, ho paura che un giorno me ne pentirei e non vorrei arrivare a rinfacciarti quella decisione!-

-E questo lo capisco- annuisco -ma l' altra parte ti è proprio uscita male!-

-Scusa- balbetta, passandosi una mano tra i capelli -non intendevo che quella volta è stata per colpa tua, quello che volevo dire è che qui non è cambiato nulla! E ho paura che mi sentirei di nuovo in gabbia, inutile!-

-Francesca..-

-No- alza una mano, interrompendomi -devo uscire-

Scuoto la testa più volte quando la vedo rimettersi le scarpe.
La osservo recuperare le sue cose e andare verso la porta.
Mi riprendo giusto in tempo per correrle dietro e afferrarla per un braccio prima che esca.

-Dove vai? Non puoi lasciarmi qui così! Non puoi scappare ogni volta che la conversazione tocca punti che non ti piacciono!-

-Ho bisgono di chiarirmi le idee- si difende -e se tu continui così... tu...- ringhia, esasperata -tu sei bellissima. Stasera poi sei da togliere il fiato e se continui così io non ce la faccio-

-Aspetta..-

-No!- si libera dalla mia presa -torno tra poco-

Sono impotente quando mi guarda per l' ultima volta prima di uscire di casa.
Mi ha davvero lasciata qui così?
Da sola?
Vorrei solo che mi parlasse davvero.
Vorrei sul serio capire come posso aiutarla.
Forse aveva ragione lei.
Forse era meglio troncare tutto da subito e limitarci ad essere amiche.
Forse...



                                                        **********


Sono dovuta fuggire, ancora una volta.
Sono dovuta scappare da lei.
Ho dovuto farlo o non ne sarei uscita da quella situazione.
Ho bisogno di pensare e schiarirmi le idee.
Ma stare da sola come avevo pensato non mi aiuta.
Ecco perché adesso mi trovo qui davanti questa porta, indecisa se suonare o meno.

Prendo un bel respiro e  qualche altro minuto per pensarci.
Poi alla fine mi decido e premo il campanello.
Lo so che è tardi, ma ho davvero bisogno di parlargli.

Dopo qualche secondo mi appare di fronte Betta in pantaloncini e cannottiera.
Una faccia decisamente assonnata e stravolta.
Si colora poi di stupore quando si accorge di chi ha davanti.

-Francesca- soffia, stupita -che ci fai qui?-

-Scusami per l' orario- dico, mortificata -c'è Lorenzo?-

-Sì, entra, vado a svegliarlo- mi lancia un' altra occhiata confusa, prima di spostarsi di lato per farmi passare -vai pure in sala-

-Grazie-

La seguo con lo sguardo fino a che non sparisce nel corridoio.
Mi dirigo in salotto, sedendomi sul divano.
Dopo qualche istante mi rendo conto di non poter stare seduta.
Quindi mi alzo e prendo a disegnare la stanza a grandi passi.

-Feffe-

Mi volto sentendomi chiamare.
Lorenzo mi viene incontro sbadigliando rumorosamente.
Mi sento così in colpa per averli svegliati entrambi.

-Scusa-

-Non ti scusare- mormora -che ci fai qui?-

-Io avevo bisogno di parlare con qualcuno che non fosse Nene o Ilaria! Io dovevo parlare con te, io ho bisogno di capire cosa fare senza ricevere pressioni. Ho bisogno del mio migliore amico, io devo..-

-Ehi, ehi- alza le mani, venendomi incontro -calmati- sorride, abbracciandomi -che succede?-

-Tutto!- soffio, staccandomi dall' abbraccio e riprendendo a camminare -tutta questa situazione mi sta facendo impazzire!-

-Spiegami- afferma, prendendo posto sul divano.

-Non so cosa fare, Lore- esclamo, rubando una sigaretta dal pacchetto sul tavolino e accendendomela -Alessia, i Santoro, Nene, Marta, Londra o Firenze! Io sto impazzendo!-

-Ok- annuisce -una cosa a per volta-

-I Santoro mi hanno offerto un posto di lavoro nella loro società- lo informo -un bel posto, tra l' altro! Mi piacerebbe davvero molto, ma..-

-Ma tu hai una vita a Londra- finisce al posto mio -e questa offerta improvvisa non ha fatto altro che mandarti in confusione-

-Già- annuisco, contenta che abbia capito -e poi c'è Alessia- abbasso la testa -non so come comportarmi. Sì, ci frequentiamo di nuovo, ma io presto me ne andrò e lei mi sta facendo pressioni perché vuole venire a letto con me, ma..-

-Hai paura che poi non riusciresti a staccarti da lei- termina ancora una volta la frase -Feffe- richiama il mio sguardo -che tu ci vada a letto o meno, sei qui da me nel cuore della notte a delirare sul fatto di non sapere cosa fare. Quindi scusami se mi permetto di dirti che non sarà di certo andare a letto con lei a complicare le cose. La situazione è già sul punto di non ritorno, tu ti trovi già a dover fare una scelta. Non sarà fare l' amore con Alessia a peggiorare le cose. Tu non sai cosa vuoi fare-

-Sì, ma se ci vado a letto sarà il colpo di grazia-

-Perchè?-

-Perchè la amo ancora!- quasi urlo, voltandomi del tutto nella sua direzione.

Resta in silenzio a fissarmi.
Recupera poi una delle sue sigarette accendendosela con bisogno.
Poi torna a guardarmi con quello sguardo ovvio che mi fa sempre girare le palle.

-Almeno lo hai ammesso- dice, in fine -io e Erica avevamo scommesso che non lo avresti ammesso mai-

-Voi due la dovete piantare di scommetere su di me!- esclamo con tono duro, tradendomi però con un sorriso -cosa devo fare Lore?-

-Non posso dirtelo io- scuote la testa -sai che vorrei averti qui. Queste incursioni notturne mi mancavano- sorride -Francesca tu hai una vita a Londra. Vita che ti sei sudata. Devi solamente capire se vale la pena o meno mollare tutto per tornare qui. Sei già scappata una volta da Firenze-

-Lo so- abbasso nuovamente lo sguardo -è per questo che ho paura. E se rimanessi qui e poi mi rendessi conto che non è cambiato nulla? Che mi sento comunque come prima?-

-Feffe-

-Sì?- torno a guardarlo con faccia interrogativa.

-Tu hai già scelto- sorride amaramente -ma hai paura di come la prenderanno tutti-

-Io..-

-Lo sai che è così- mormora, alzandosi -e va bene- mi abbraccia nuovamente -noi tutti saremo sempre dalla tua parte, ma non privarti dell' amore solo perché è destinato a finire troppo presto-

-Non voglio ferirla-

-Lo stai già facendo- si stacca leggermente così da guardarmi -vai da Alessia e fa la cosa giusta-

Non aggiunge altro e non aspetta neanche una mia risposta.
Mi accompagna alla porta, aprendola.
Mi dedica una carezza sulla guancia e un bacio in fronte, prima di spingermi fuori con dolcezza.

-Ti voglio bene e questo non cambierà mai- soffia, prima di chiudere il portone e sparire così dalla mia vista.

Libero un sospiro di frustrazione, prima di dirigermi verso l' auto.
Sapevo che parlare con lui mi avrebbe fatto bene, ma anche male.
Non ha mai avuto timore di sputarmi in faccia la verità.
E' sempre stato imparziale.
Questa è una cosa di lui che ammiro molto.

Per tutto il tragitto verso casa non faccio altro che pensare alle sue parole.
Ha ragione lui?
Davvero so già che decisione prendere?
E se così fosse, come lo dirò a tutti gli altri?
Mi odieranno a morte.
E Alessia....
Ho paura di perderla per sempre.

Parcheggio la macchina sul marciapiede di fronte casa.
Scendo dirigendomi alla porta come se dovessi andare al patibolo.
La luce del salotto è ancora accesa.
Segno che Alessia è sempre sveglia.

Apro il portone chiudendomelo successivamente alle spalle.
Abbandono la borsa e le chiavi sul comodino all' entrata.
Dopo un gran respiro, raggiungo la mia ricca preferita.

-Francesca- soffia, spegnendo la tv -sei già qui-

-Sì- annuisco, prendendo posto accanto a lei -mi dispiace per prima-

-Non fa niente- si butta addosso a me, facendosi abbracciare -dove sei stata?-

-Non ha importanza- scuoto la testa -ti devo parlare-

-Ti ascolto- torna seduta a gambe incrociate verso di me.

-Me la sono presa così tanto per la storia dei tuoi genitori, perché poi quando me ne andrò dovrò rendere conto pure a loro. Dovrò spiegare perché lascerò loro figlia facendole del male e mi ucciderà sapere che mi odiano-

-Quindi hai deciso- mormora, abbassando lo sguardo.

-Io..-

-No- mi interrompe, riportando gli occhi su di me -lo sapevo- afferma, spiazzandomi -immaginavo che saresti tornata a Londra e no, non te ne faccio una colpa- sorride, lasciandomi sempre più perplessa -hai la tua vita lì, non puoi mollare tutto così-

-Alessia-

-Io ti amo, Francesca- dice quelle parole posando una mano sulla mia guancia, facendomi chiudere gli occhi a quel tocco -e so che non vuoi sentirtelo dire, ma questo non cambierà le cose. Io sono ancora innamorata di te e non riesco più a starti accanto senza averti completamente sapendo che presto non ti avrò più e se..-

Non la faccio finire.
Mi butto addosso a lei, baciandola con urgenza.
La faccio sdraiare sul divano, sovrastandola.

Mi abbandono completamente al sentimento che sento.
Mi abbandono a lei, perché non posso fare altrimenti.
Non più.
Sapevo che sentirle dire quelle parole mi avrebbe fatto cedere.
E poi Lorenzo ha ragione:  non posso privarmi dell' Amore solo perché è destinato a durare poco.
Che poi questo non è vero.
Io l' amerò per sempre, ne sono sicura.

Serro il suo labbro inferiore con i denti, strappandole un ansito.
Le sue mani si arpionano alla mia maglietta, mentre le mie vanno ad infilarsi sotto la sua camicetta.
Passa la lingua sulla mia bocca senza ritegno, facendomi gemere come un' adolescente.

Scendo a baciarle il collo mentre corro a sbottonarle i jeans che indossa.
Rimango un attimo spiazzata quando le sue mani si fermono sulle mie, interrompendo i miei gesti.
Mi alzo leggermente così da guardarla negli occhi.

-Ho fatto qualcosa di..-

-Portami in camera- afferma, sicura guardandomi con desiderio -subito!-

Non me lo faccio ripetere due volte.
La prendo in braccio correndo quasi verso la mia stanza.
Chiudo la porta con un piede, per poi andare ad appoggiarla delicatamente sul letto.
Mi fermo ad ammirarla un attimo, prima di tornare a sovrastarla.

Mi impossesso nuovamente del suo collo.
Lecco e mordo ogni lembo di pelle beandomi dei suoi ansiti.
Liberandone poi uno io, quando le sue mani vanno a stringere il mio fondo schiena.
Mi distraggo giusto il tempo di farle invertire le posizione.
Alzo un sopracciglio guardandola dal basso.

-Non ho aspettato tutto questo tempo per farti condurre il gioco-

La sua intrapendenza mi fa eccitare da morire.
E' un aspetto nuovo di questa Alessia più matura e consapevole.
Mi fa impazzire.

-Prendimi, allora- le faccio un occhiolino, passandomi la lingua sulle labbra.

-Oh, ho intenzione di farlo per tutta la notte-

Così dicendo quasi mi strappa la maglietta e il top sportivo che indosso.
Passa lentamente le sue mani sul mio corpo con riverenza e accortezza.
Mi bacia ogni parte del viso per poi scendere sul collo.
Torna poi sulle labbra, strappandomi un bacio dolce e lento.

-Abbiamo fatto sesso troppe volte in questi ultimi tre anni- sussurra roca, sfiorando le labbra con le mie ad ogni parola -stasera voglio fare l' Amore-

-Alessia- le poggio una mano sulla guancia -fra noi non è mai stato solo sesso-

Un enorme sorriso prende vita sul suo volto, richiamando il mio.
Mi dedica un ultimo casto bacio, prima di tornare a dedicarsi al mio corpo.
Dal collo scende a baciarmi entrambi i seni, riservando loro tutta la cura possibile.
Gemo sonoramente alla sua bocca che si chiude su un mio capezzolo, intrecciando una mano tra i suoi capelli.

La sua corsa vola sempre più in basso.
Passa un' ultima volta la mano sui miei addominali, prima di sbottonarmi gli shorts.
Li fa scivolare lentamente dalle mie gambe, per poi risalirle a suon di baci.
Dio, avevo dimenticato come fosse bello quando ci sono i sentimenti di mezzo.

Negli utlimi anni sono andata a letto con moltissime ragazze di cui non m' importava niente.
Con Ilaria era diverso, certo, ma non l'ho mai amata.
Con Alessia invece è tutta un' altra storia.

Mi sembra di essere ritornata a respirare.
Come se fossi di nuovo a casa dopo un lungo viaggio.
Come se al mondo non esistesse altro all' infuori di noi due.
Avevo scordato cosa vuol dire essere importante per qualcuno.

-A che pensi?-

Apro gli occhi trovandomi ad accogliermi le sue iridi castane.
Sorrido, accarezzandole una guancia.
L' altra torna nuovamente tra i suoi capelli.
Ho sempre adorato i suoi ricci.

-A te- rispondo -a noi-

-Resta con me- sfiora il suo naso con il mio -resta qui-

-Sono qui- 

Mi dedica un ultimo grande sorriso prima di tornare a percorrere il mio corpo a suon di baci.
Lascia un bacio su ogni parte del mio ventre.
Un gemito sfugge al mio controllo quando morde un mio fianco.

-Dio- soffia -il tuo corpo è se possibile ancora meglio di prima- dice, estasiata, lasciandomi un altro morso -i tuoi addominali mi fanno impazzire-

L' unica cosa che riesco a fare è gemere mentre bacia la porzione di pelle sopra i miei slip.
Successivamente afferra i bordi iniziando a togliergli.
Alzo leggermente il bacino, aiutandola in quella operazione.

-Alessia- la richiamo, bloccando la sua mano già sulla mia intimità.

-Che c'è?- torna a guardarmi -vuoi che ci fermiamo?-

-No- scuoto la testa -voglio che tu sappia una cosa-

-Dimmi-

L' attiro a me baciandola con bisogno.
Muovo le labbra sulle sue, lentamente.
Struscio il naso contro il suo, prima di staccarmi.

-Anche io non ho mai smesso di amarti-

-Cosa?- quasi urla, puntando le sue mani ai lati della mia testa.

-Ti amo- affermo, accarezzandole la guancia -ti ho sempre amata-

-Ti amo anche io- dice, commossa, strappandomi poi un bacio passionale -e ora intendo farti mia-

-Sono già tua-

-Sì beh, voglio rimarcare il concetto- mormora, entrando poi in me senza preavviso.

-Oddio- è l' unica cosa che riesco a dire.

-Mi sei mancata da morire-




                                                                *********


Apro gli occhi lentamente, stiracchiandomi.
La camera è sempre avvolta dal buio.
Il sole non è ancora troppo alto nel cielo.
Deve essere mattina presto.

Piano piano le immagini della notte precedente mi tornano prepotentemente in mente.
Un brivido mi corre lungo la schiena nuda.
Non posso credere che sia successo davvero.

Eppure un braccio di Feffe mi avvolge possessivamente un fianco da dietro.
Una sua gambe è tra le mie.
Sento il suo respiro regolare tra i miei capelli.
E sì, sono completamente nuda.

Mi era mancato da morire tutto ciò.
Per anni ho sognato di fare nuovamente l' amore con lei.
Cancellando così il nostro brutto distacco.
Non potevo sopportare che ci fossimo lasciate in malo modo.
Almeno adesso quando lei se ne andrà ripensermo a tutto questo con un sorriso.
Beh, più o meno.
Ma non voglio pensarci adesso.

Ora voglio solamente godermi questi ultimi momenti con lei.
Unire di nuovo le nostre anime in una sola mi ha fatto tornare alla vita.
Come se il mio cuore riuscisse a battere solamente all' unisono con il suo.
Come se quando lei è lontana non riuscisse a battere ad un ritmo regolare.
Non lo so spiegare.

Averla di nuovo, sentirla mia ancora una volta mi ha fatto sentire completa.
Come se finalmente avessi riavuto indietro ogni parte di me.
E' assurdo come lei continui ad essere il centro del mio mondo.
L' organo vitale alla mia esistenza.

Mi giro nell' abbraccio, stupendomi nel trovare due occhi verdi a fissarsi nei miei.
Ha uno sguardo che non riesco a decifrare.
Spero che non si sia pentita.

-Francesca..-

-E' stato bellissimo- soffia, portando una sua mano sulla mia guancia -mi era mancato tutto questo-

-Anche a me- annuisco, stringendomi maggiormente a lei -avevo paura che tu ti fossi pentita-

-Non potrei mai- scuote la testa -non mi sentivo così felice da anni-

-Nemmeno io-

Mi allungo richiedendo un bacio che non mi nega.
Un semplice sfiorarsi di labbra.
Un classico bacio del bungiorno.
Di quelli che fanno iniziare al meglio la tua giornata.

-Sai- inizio, con tono furbo, rotolando sopra di lei -amo il fatto che tu ti sia data alla palestra in questi anni- soffio, facendo risalire una mano dalla sua coscia al seno -non so come ho fatto a controllarmi fino ad adesso-

-Tu?- scoppia a ridere -ma se ho dovuto bloccarti non so quante volte-

-Non prendermi in giro!- m' imbroncio -ti sei vista? Sei perfetta-

-No- scuote la testa -tu lo sei- afferma, invertendo le posizioni con un colpo di reni -sei da togliere il fiato-

Mi guarda dritta negli occhi, mentre fa scorrere i polpastrelli su tutto il mio corpo.
Un gemito sfugge al mio controllo quando si sofferma un po' più a lungo tra la valle dei seni.
Scende sempre più in basso, fermando la corsa tra le mie gambe.

-Alessia..- sussurra roca al mio orecchio, facendomi impazzire.

-Sì?- 

-Mi devo alzare che tra un' ora passa Nene per andare in ospedale-

-Cosa?- apro di scatto gli occhi, quando la sento alzarsi -ma sei impazzita?-

-Non so di cosa tu stia parlando-

-Torna subito qui!- tuono, puntellandomi sui gomiti -non puoi lasciarmi così!-

-Farò tardi- sogghigna -devo farmi la doccia e prepararmi-

-Francesca-

-Che c'è?-

-La mia faccia è più su!- m' imbroncio -almeno guardami negli occhi quando mi parli! E non le tette!-

-Che posso farci? Ho un debole per il tuo seno- ride di nuovo, mentre recupera le cose per andare in bagno -sai cosa apprezzerei tantissimo?-

-Sentiamo-

-Se trovassi del caffè al mio ritorno!-

-Ti odio!- urlo, lanciandole dietro un cuscino.

-E io invece ti amo- si volta un' ultima volta nella mia direzione, prima di sparire in bagno.

Sbuffo alzandomi dal letto.
Recupero dei vestiti dal suo armadio, indossandoli.
Successivamente mi dirigo in cucina, rassegnadomi al fatto di dover preparare la colazione.
Speravo in un altro tipo di colazione, in realtà.
Ma in fondo, quanto avremmo dormito?
Tre ore?
Dio, sono stanchissima.

Mentre sono intenta a preparare la moka e a metterla sul fornello, sento le chiavi nella serratura e la porta sbattere successivamente.
Due voci che riconosco perfettamente rimbombano nel corridoio.
Stanno litigando, tanto per cambiare.


-Ti avevo detto di restare a letto!-

-Ma ormai mi avevi svegliato!- ribatte l' altra -quindi che cazzo ci rimanevo a fare?-

-Lo sai che dovevo alzarmi presto!-

Non rimango stupita quando vedo apparire Eleonora e Erica.
Quest' ultima trascina i piedi ed ha un broncio da schiaffi in faccia.
La bionda invece alza gli occhi al cielo, facendo poi un cenno nella mia direzione a mo' di saluto.
Menomale che doveva passare tra un' ora!
Se penso a come ci avrebbe potuto trovare se solo Feffe mi avesse assecondato, mi scappa un sorriso divertito.

-Ciao Ale!- squittisce la mia migliore amica, saltellando verso di me per lasciarmi un bacio sulla guancia -puoi dire anche tu a Ele che non è educato svegliare la propria ragazza senza un buon motivo?-

-Ma mi dovevo alzare!- ripete esasperata, Eleonora -sei insopportabile!-

-E te una stronza!-

-Ok, finitela!- alzo una mano, interrompendo questa cosa assai infantile -vi conviene smettere di bisticciare prima che arrivi Francesca! Non ha ancora preso il caffè!- indico loro la Moka -e sapete come è!-

-Smettiamo subito!- si affretta a dire, Erica, prendendo posto a sedere al tavolo -tanto ho ragione io- rivolge una limguaccia alla sua ragazza -stronza-

-Oggesù- sospira, quest' ultima sedendosi di fronte a lei -ti prego Ale, dimmi che c'è del caffè in più!-

-Certo- sorrido -ma preparo un' altra moka nel caso Francesca ne volesse ancora-

Mi volto di nuovo verso i fornelli per compiere quella operazione.
Mentre sono di spalle mi sento abbracciare da dietro.
Sorrido d' istinto riconoscendo il profumo.

-Buongiorno a tutte!- esclama, Francesca, lasciandomi un bacio sulla guancia per poi andarsi a sedere di fianco alla sua amica -non pensavo venissi anche tu, Erica-

-Farò compagnia ad Ale mentre voi siete da Maria e poi ad una certa vi raggiungiamo-

-Capito-

Prendo anche io posto al tavolo posando prima tutto l' occorrente per la colazione.
Visto i nuovi arrivi, ho aggiunto qualche cornetto in più.
Succo d' arancia, caraffa di latte fresco e biscotti.
Una tazza di caffè nero bollente, invece, solo per Francesca.

-Quindi alla fine Feffe ha ceduto e avete scopato- soffia, all' improvviso, Erica.

Sputo tutto il succo che stavo bevendo in faccia a Feffe.
Mi volto di scatto verso la mia amica, guardandola incredula.
Ma come cazzo ha fatto?

-Ma che dici?- quasi urlo -ma sei impazzita?-

-Oh avanti- alza gli occhi al cielo -almeno potevi farti una doccia prima! Hai i classici capelli da post sesso!-

-Piantala!- esclamo, paonazza in volto per l' imbarazzo -stai vaneggiando!-

-Nono, ha ragione lei- le da man forte la sua ragazza -Feffe ha quello sguardo strano che assume dopo l' amplesso-

-La fate finita?- domando, retorica, guardando entrambe -e te pensi di aiutarmi o cosa?- chiedo poi rivolta a Francesca.

-E' inutile- fa spallucce -siamo indifendibili-

-Ma che...-

-Perfetto- afferma la bionda, alzandosi -andiamo o faremo tardi-

-Non ho ancora bevuto il mio caffè- ribatte secca Feffe, senza guardarla.

-Portatelo dietro- sbuffa l' altra -muoviti!-

Francesca si alza sbuffando rumorosamente.
La sua versione senza caffeina è insopportabile.
Ma ti pare che non abbia neanche provato a mentire?
E ora mi lascia qui in balia della mia migliore amica.
Decisamente non è il risveglio che avevo sperato!

-A dopo- si avvicina stampandomi un bacio sulle labbra.

-Vai và- la spingo via guardandola male -traditrice!-

Scoppia a ridere, andandosene insieme a Eleonora.
Appena il portone sbatte, Erica si volta di scatto verso di me.
Gli occhi furbi e i palmi aperti sul tavolo per allungarsi nella mia direzione.

-Voglio tutti i dettagli!-

-Oggesù- sospiro, passandomi una mano in faccia -sarà una lunga mattinata- mormoro poi, rassegnata.








__________________________________________________________________________________________________

ANGOLO AUTRICE:

Ben ritrovati cari lettori ^^

Oggi, grazie alla neve, mi è saltato il lavoro per cui ne ho approfittato per aggiornare!
In realtà avrei preferito tornare a letto a dormire, ma la mia amica ha deciso di occupare tutto lo spazio.
Ricordatemi di non ospitarla mai più -.-


Ad ogni modo, veniamo al capitolo!
Lo dico io o lo dite voi?
FINALMENTE!
Ma come si fa a stare con una persona senza sentire il bisogno di averla completamente?
Francesca doveva andarci prima da Lorenzo se serviva ciò per farla sbloccare.
Che mi dite della scena?
Vi è piaciuta o vi aspettavate qualcosa di più?
Non so, non mi riesce troppo bene scrivere sull' amore, ultimamente.

Comunque tutto è rovinato dalla decisone presa da Feffe.
Tornerà a Londra e dovrà di nuovo lasciare tutti indietro.
Chissà come la prenderà Nene....

A proposito di quest' ultima, ditemi, come si fa a non amare lei e Erica?
Sono perfette insieme.
Si completano e le trovo davvero bellissime.
Anche se battibeccano sempre.

Adesso vi lascio.
Spero di riuscire ad aggiornare presto.
Un abbraccio e grazie a tutti voi che continuare a seguirmi nonostante i miei ritardi cronici!
Aspetto i vostri pareri ^^

Un bacio,

Crige.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: crige