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Autore: lmpaoli94    01/02/2019    3 recensioni
Anastasia e Christian si sono lasciati dopo più di dieci anni di matrimonio.
Non avendo più quell’amore che li contraddistingueva come un tempo, Anastasia ha deciso di ritornare alla sua vita “normale”, mentre Christian non è mai riuscito a sopportare questa decisione della sua ormai ex moglie.
Non potendola più tenere sotto controllo come aveva sempre fatto da quando l’aveva conosciuta, il povero Grey sembrava di impazzire
Come poteva non pensare che ci sarebbero stati nuovi uomini nella vita di Anastasia?
Come poteva controllare la sua rabbia?
Momenti di dolore e di disperazione che avrebbero scatenato non pochi problemi.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anastasia Steele, Christian Grey, Jason Taylor, José Rodriguez
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando Christian si risvegliò dalla sbronza della notte precedente, non riusciva a capire dove si trovava.
Aveva un forte mal di testa e un bisogno di bere acqua.
«Gail…»
Sentendo la voce di Christian, Gail accorse in suo aiuto.
«Acqua… ho bisogno d’acqua.»
«Eccola» fece la donna porgendogliela.
«Grazie.»
Gail fissava l’uomo con sguardo serio e truce.
«Sai che odio essere guardato.»
«Che cosa mi dice di ieri sera?»
< Non ricordo niente… Solo un fortissimo mal di testa.»
«Anastasia ti ha fatto perdere la testa nel vero senso della parola, vero?»
«Ti prego di non nominarla. Sto cercando di non pensare a lei.»
«MI duole dirle che è molto difficile per lei visto la scenata che ha fatto dinanzi ad una decina di persone.»
«A cosa ti riferisci?»
«José le ha dato una bella botta non c’è che dire.»
«Mi ha preso a pugni?»
«Taylor mi ha detto che lei è stato steso al primo colpo e che non si reggeva nemmeno in piedi… Christian, quando la smetterà di fare lo stupido?»
«Gail, non posso stare senza di lei.»
«Deve farsene una ragione… Lei è stato mollato per la sua possessività! Oppure c’è qualcos’altro?»
Christian ripensava a tutte le volte che Anastasia gli urlava contro.
«Che cos’è successo nel suo ufficio quella notte del compleanno di Ana?»
«Non è successo niente, Gail. Ho solo rincasato troppo tardi per finire un progetto che avrebbe fruttato all’azienda mezzo miliardo di dollari.»
«Da quando in qua pensa prima all’azienda che a sua moglie?»
«Io non ho detto questo… Dovevo solo finire un mio lavoro.»
«Christian, la smetta di mentirmi e mi dica che cosa è successo quella sera.»
«Gail, perché stai insistendo così tanto?»
«Taylor l’ha vista mentre lei e quella bionda…»
«Quella segretaria non significava niente per me!»
«Ah no? Però dopo un buon Ornellaia rosso e qualche complimento di troppo, è riuscito a cedere. Il vino le da molto alla testa, Mr Grey.»
Grey, inorridito dalla sua domestica, decise di troncare l’argomento prima che potesse innervosirsi sempre di più.
«Adesso basta parlare di lei. ho da fare» replicò Christian prima di rinchiudersi nel suo studio per cercare di distrarsi.
«Chiami il Dottor Flynn. Lui saprà aiutarti.»
Ma Mr Grey non rispose, facendo finta di nulla.
 
 
Dopo la lunga serata passata insieme al suo amico José, Anastasia si risvegliò con un forte mal di testa.
Non riusciva a ricordarsi quasi nulla di quell’appuntamento, tranne per il fatto che Christian era piombato nel locale mettendosi in imbarazzo dinanzi a tutti.
«Buongiorno, bella addormentata» fece José portandogli la colazione a letto.
«José» replicò sorpresa la ragazza «Ma che diavolo…»
«Ti ho preparato una colazione sostanziosa» rispose José «Spero che tu abbia molto appetito.»
«È solo che… non ti ci facevo qui in casa mia…»
«Dopo che hai bevuto un po’ di drink di troppo, eri completamente sbronza e non ti riuscivi a reggere in piedi…»
«E poi? Che cosa è successo?»
«Niente di particolare. Appena ti ho riaccompagnato a casa, sei crollata dal sonno.»
«E non abbiamo fatto niente?»
«Anastasia, anche se il mio amore per te non si è assopito minimamente, non ti farei mai una cosa del genere contro la tua volontà.»
Fissando lo sguardo impercettibile di José, Anastasia capì che non stava mentendo.
< D’accordo. Mi fiderò delle tue parole. >
< Non riesci a fidarti di me, vero? >
< Mi risulta molto difficile… Scusa. >
< Non ti preoccupare. Non te ne faccio una colpa… Adesso fai colazione, ok? >
< Non ho fame. >
< Ana, devi mangiare qualcosa. Non puoi passare la giornata rimanendo a stomaco vuoto. >
< Mi sembra di parlare con Christian. >
Nel pronunciare il suo nome, Ana divenne più seria che mai.
< Me ne vuoi parlare? >
< No. Non voglio rovinarmi la giornata. >
Mentre Anastasia si stava sforzando di fare colazione, qualcuno bussò al suo appartamento, ricevendo una visita inaspettata.
< Mia! Che cosa ci fai qui? > domandò sorpresa la ragazza.
< Ciao, Ana! È da molto tempo che non ci vediamo! > replicò la sorella di Christian piombandogli addosso.
< Purtroppo ho avuto molto da fare > ripose Ana senza dirgli che cosa la preoccupava.
< Ti ho forse disturbata? >
< Certo che no. Vieni, entra pure. >
Appena Mia si accomodò nel salotto dell’appartamento, intravide un giovane uomo che si stava rivestendo per uscire.
< Buongiorno > fece José salutando cordialmente la ragazza
< Mia Grey. Sono la sorella di Christian > fece la giovane ragazza stringendo la mano a José.
< Sì. Ci siamo visti al matrimonio di Anastasia. Devo dire che non è cambiata affatto dopo tutti questi anni >
< La ringrazio molto > rispose Mia arrossendo improvvisamente.
< Adesso vi lascio sole. Ho alcune faccende da sbrigare... Ciao Ana. Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiamarmi. >
< Senz’altro, José. Grazie ancora di tutto > replicò Ana dandogli un rapido bacio sulla guancia.
< Figurati. Sai che puoi benissimo contare su di me. >
< Lo so. A presto  >
< Felice di riaverla rivista, Mia Grey. >
< IL piacere è tutto mio. >
Appena le due donne si ritrovarono da sole, Mia non poté evitare di tempestare di domande la sua amica nonché moglie di suo fratello.
< Spero di non aver interrotto niente… >
< Certo che no. José è solo un mio amico. >
< Già. Non vorrei vedere la faccia di Christian se sapesse di questo vostro incontro. >
< Christian non deve più intromettersi tra me e la mia vita. Ci siamo separati, Mia. >
Sentendo quelle parole uscire dalla bocca di Anastasia, a Mia gli prese un groppo al cuore.
< Che cosa?! Ma com’è potuto accadere? >
< Diciamo che l’ho colto in un momento di debolezza con una bella bionda insopportabile… >
< Vuoi dirmi che ti ha tradito? >
< Purtroppo sì. >
Raccontando quella storia, Anastasia non poté evitare di far scendere qualche lacrima dal suo viso grazioso e rovinato dalle occhiaie.
< Mi dispiace molto, tesoro  > fece Mia abbracciandola < Quello stronzo di mio fratello mi deve un sacco di spiegazioni. >
< Mi ha ferito moltissimo… Ed io, in preda ad una lite furibonda, ho deciso di chiedere immediatamente il divorzio. Non volevo più sentire parlare di lui. Mi ha spezzato il cuore. >
< E i vostri figli? Adesso dove sono? >
< Da mia madre e dal mio padrino. Loro non sanno niente del nostro divorzio. Lo sai solo tu e José. >
< Nemmeno la tua amica Katherine sa niente? >
< No. Non ho trovato la forza nel raccontarglielo. E poi è in viaggio a Barcellona con Elliot. Non mi sembra il caso di dirgli una simile notizia. >
Mia intravedeva negli occhi della povera Anastasia tutto il suo dispiacere e la sua sofferenza.
< E adesso che cosa farai? >
< Ho bisogno di riflettere e di stare un po’ per conto mio. Ma ho anche bisogno della vicinanza dei miei amici come José. >
< Lo sai che ci sarò sempre anch’io per te, Ana. >
< Grazie, Mia. >
Guardando l’orologio, Mia si era dimenticata che aveva un appuntamento con i suoi genitori.
< Purtroppo adesso devo andare, Ana… Se hai bisogno di parlarmi, chiamami in ogni momento. Io sono sempre disponibile. >
< Grazie… Ma prima che tu possa andartene, ho bisogno che tu mi prometta che non dirai nulla ai tuoi genitori e a nessun altro. Il divorzio deve rimanere ancora segreto per il bene di tutti i nostri amici e familiari. Sono stata chiara? >
< Chiarissima, Ana. Non dirò niente. >
< Grazie ancora per tutto, Mia. >
disse infine la giovane Grey lasciando la povera Anastasia da sola e in completa solitudine.
 
 
Christian teneva in mano il suo cellulare spulciando la sua rubrica.
Era pronto a chiamare il suo psicologo per farsi aiutare e venire fuori da quei momenti bui che lo stavano attanagliando.
Ma qualcosa dentro di lui gli stava suggerendo che non doveva farlo.
Chi poteva aiutarlo oltre al Dottor Flynn?
< Pronto? >
< Elena, sono Christian. >
Sentendo la voce del suo vecchio sottomesso, Elena rimase completamente folgorata e muta.
< Christian, sei davvero tu? >
< Mi dispiace se in tutti questi anni non ci siamo parlati, ma ho bisogno di vederti al più presto. >
< Che cosa ti è accaduto? >
< Non posso dirtelo al telefono. Dove ci possiamo vedere? >
< Potrei venire a casa tua a Seattle. Mi trovo nelle vicinanze. >
< D’accordo. Potresti trovarti da me tra circa un’ora? >
< Anche meno se vuoi. >
< Ok. Chiamami quando arrivi > disse infin Christian riagganciando la chiamata con il cuore in gola per l’agitazione dentro di sé.
“Elena. Una mia vecchia cura che può aiutarmi a superare il mio male.”
   
 
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