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Autore: Sylvia Moons    01/02/2019    1 recensioni
"Non sarebbe dovuto succedere, continuava a dirmi una voce nella testa. Non avreste mai dovuto incontrarvi."
Raccontino ispirato da un altro racconto ancora più breve e (almeno lui) sicuramente di fantascienza contenuto in un mio libro delle elementari, dal titolo: Io Terra! Io Terra!
Non so perchè, quella storiella me la tengo in testa dagli anni '90. Questo è un omaggio indegno.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio compagno di battuta mi ha raggiunto poco dopo. Stava cacciando in una zona vicina e, non vedendomi tornare, si era preoccupato ed era venuto a cercarmi. Ma tutta la sua attenzione, mentre si avvicinava, era concentrata soltanto sullo strano guscio. Per lui ormai era soltanto un'ombra, ma abbastanza strana da indurlo a nascondersi tra le alghe accanto a me.

Mi ha guardato sbalordito e l'ha indicata.

- Cos'è? -

- Non lo so... -

- Non è un animale, non ha la coda né le pinne... sembra uno scoglio...-

- Non è neanche uno scoglio. È troppo liscio. -

- Ci sei andato vicino? -

- Sì. C'è qualcosa dentro. -

Mentre gli raccontavo tutto, mi fissava a bocca spalancata. Intanto la cosa si allontanava nella direzione opposta alla nostra, per fortuna. Quando ho finito la mia storia, non era nemmeno più in vista.

- Credi che io sia matto, non è vero? -

Ma lui era serissimo.

- No. Stiamo parlando di alieni e, si sa, nessuno ci crede... ma io sì! -

- Davvero? -

- Ci ho sempre creduto! Ci sono delle leggende, anche molto antiche, che parlano di creature venute da un altro mondo fin quaggiù. Nelle storie che mi hanno raccontato deve esserci una descrizione simile alla tua, perché mentre parlavi ho avuto la netta sensazione di averla già sentita. Con qualche variante, magari, ma gli elementi di base sono gli stessi. Lo so che quasi tutti pensano che siano solo sciocchezze, ma qualcuno giura di averli visti davvero e si dice persino che ci siano dei corpi, nascosti da qualche parte nel mondo. Delle... cose... fatte da loro, con materiali che qui non esistono neppure... Che sia vero o meno, per me può almeno essere possibile. Sinceramente non ci trovo niente di particolarmente strano... Voglio dire... non possiamo essere gli unici! E non è per niente detto che le creature che conosciamo siano le uniche esistenti! Lassù potrebbe esserci di tutto, per quel che ne sappiamo! -

- Ma, se davvero vengono da lassù, che cosa vogliono? Perché sono qui? -

- Bella domanda. Proprio non lo so. So solo che c'è chi dice che, ogni tanto, in giro per il mondo se ne veda qualcuno. A volte arrivano anche in gruppi. Si guardano intorno, osservano ogni più piccola cosa come se fosse tutto un'incredibile novità, cacciano e raccolgono piante e rocce... e poi se ne vanno. Forse studiano l'ambiente. -

Sono rimasto zitto a lungo, mentre ci avviavamo a casa. Lui ha notato la mia preoccupazione e ha cercato di rassicurarmi.

- Hai paura di quella cosa? Magari non era nemmeno un alieno... Potrebbero davvero essere soltanto delle leggende! Alla fine, potrei benissimo sbagliarmi io...-

Allora mi sono deciso a dire quello che nemmeno io avrei voluto sentire.

- E se invece lo fosse? Se stessero esplorando il nostro mondo... per prenderselo? -

Ma lui ha fatto un gesto di impazienza.

- Andiamo! Si parla sempre di invasioni simili, ma pensaci bene: perché mai dovrebbero volerci invadere? Saranno pur venuti da qualche posto, avranno già il loro territorio... Perché dovrebbero volerne un altro, che non conoscono e a cui non sono abituati? Forse qui non possono nemmeno vivere... Anzi, di sicuro non possono! A giudicare da quello che mi hai detto, sono troppo diversi da noi! Probabilmente quel guscio serve a proteggerli e a farli muovere. -

- Forse. Ma credo comunque che dovremmo dirlo agli altri. -

- Nessuno ci crederà! Lo sai benissimo anche tu: chiunque racconta storie simili viene preso per pazzo o per stupido. Diranno che siamo degli ingenui, che ci siamo sognati tutto. Oppure che ci siamo messi d'accordo per raccontare tutti e due la stessa assurdità, per prenderli in giro e spaventarli. -

- Lo so, ma rifletti: quella cosa... quell'alieno... farà lo stesso! Mi ha visto e sono sicuro che sa che io ho visto lui. Ci siamo guardati negli occhi! Se davvero ne esistono altri come lui, tornerà da loro e gli racconterà di me. Se gli crederanno, forse, verranno a cercarci in molti. Forse arriveranno altri gusci come quelli, ciascuno con un alieno dentro, tutti abbastanza diversi da noi da essere terribilmente curiosi e volersi avvicinare troppo. Vorranno guardarci da vicino, toccarci, comunicare, proprio come ha cercato di fare quell'essere con me. Vorranno conoscerci, studiarci... E noi? Forse, nonostante tutto, anche noi vorremo parlare con loro, sapere da dove vengono e cosa vogliono... Potremmo anche essere disponibili nei loro riguardi, ma che succederà se non riusciremo a comunicare? -

- Proprio di questo non mi preoccuperei. Si trova sempre un modo di comunicare... Noi ci siamo riusciti con gli animali! -

- E va bene, ma se anche ci riuscissimo, basterà? Fosse pur vero che non sono ostili e che vogliono solo studiare l'ambiente... Potrebbero voler vedere non solo noi, ma anche le nostre abitazioni e tutte le nostre cose, per capire come viviamo, mangiamo, socializziamo, ci riproduciamo... Come siamo fatti dentro... E se poi dovessero pretendere di portare qualcuno di noi via con loro? -

Mi è dispiaciuto vedere il mio amico rabbrividire, ma non potevo fermarmi. Nella mente, avevo scenari apocalittici che mi opprimevano e che avevo bisogno di cacciar fuori.

- Anche di rapimenti si parla, in tutte quelle storie... E perché non dovrebbero, in fondo? Hai detto che si prendono animali, piante, rocce... e noi per loro siamo solo strani animali sconosciuti, proprio come tutti gli altri! Se anche riuscissimo a comunicare in qualche modo... quante probabilità ci sono di riuscire anche a capirsi? A rispettarsi? -

Ora lui aveva negli occhi l'immagine di milioni di gusci che scendono dal cielo e di esseri multicolori che scavano ovunque coi loro occhi minuscoli e le loro dita simili ad artigli. Quella visione era anche la mia.

- Allora non dobbiamo dire niente! – ha concluso. - Se la metterai così, scatenerai il panico! Quell'essere era da solo, io non l'ho neanche visto, eppure ora sono terrorizzato solo a sentire te parlarne! Pensa ai più impressionabili... -

Ma io non intendevo mollare.

- Ascolta: l'alieno mi ha visto! Parlerà! E se tornerà, da solo o con altri, potrebbe trovare qualcuno di noi, magari qualcuno che non ha l'età per difendersi! -

I suoi occhi si sono accesi di dolorosa comprensione. Mi dispiaceva, ma era necessario.

- Avremmo bisogno di prepararci al loro arrivo. Dovremmo decidere insieme cosa fare in quel caso, se accoglierli o nasconderci, se desiderare di conoscerli o sperare di vederli sparire per sempre. -

Lui, ormai, era disperato e sconsolato quanto me.

- Come vorrei che tu non lo avessi mai trovato... Mi chiedo se anche lui, lì dentro, vorrebbe la stessa cosa. -

- Forse ha paura anche lui. E se già adesso, che ci siamo solo visti per pochi attimi, abbiamo così paura l'uno dell'altro... a cosa potrebbe portarci l'incontrarci di nuovo? -

Ci siamo guardati e, alla fine, abbiamo preso l'unica decisione possibile.

- Dobbiamo dirlo. -

   
 
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