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Autore: IshtarTerra    02/02/2019    0 recensioni
I criminali, gli eretici e ogni altro membro scomodo all'impero vengono imprigionati e traghettati sull'"Isola degli Esiliati", un inquietante luogo in cui anche la sacerdotessa eretica Kishar era destinata a soggiornare per il resto dei suoi giorni, ma uno strano avvenimento la porterà a cambiare completamente il suo destino.
Genere: Dark, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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In un freddo giorno, alle porte dell'inverno, delle guardie su una nave erano impegnate a catalogare dei prigionieri arrestati e portati in viaggio per essere scortati presso l'"isola degli esiliati", isola utilizzata dall'Impero come covo per criminali, sfollati e elementi "inefficienti" per la società. Tra i prigionieri fu catalogata anche una donna, macchiata di eresia e stregoneria, il cui destino, apparentemente, sarebbe stato quello di morire come reietta nella suddetta isola:

  1. Nome soggetto: Kishar;

  2. Crimine commesso: stregoneria e eresia;

  3. Descrizione fisica: alta un metro e settanta, capelli corvini, carnagione chiara, occhi grigio acciaio, fisico slanciato.

Kishar si trovava, assieme agli altri prigionieri, dentro la stiva della nave, incatenata all'interno di una gabbia. Una guardia si avvicinò a lei e disse:

Ehi tu, eretica, giravoce che tu, con i tuoi dardi di fuoco arcano, abbia sterminato un intero plotone di soldati; dove hai imparato a combattere così, chi sei esattamente?

Kishar sollevò la testa, in modo da rivolgere uno sguardo pieno d'odio verso la curiosa guardia e presentarsi:

Mi chiamo Kishar, strega di grande talento e inteligenza, servitrice della Divinità. Seguace delle antiche usanze.

La guardia, spinta dalla curiosità e dalla voglia di provocarla, continuò a interrogare Kishar, ben conscia del fatto che fosse impossibilitata ad attaccare utilizzando la magia, a causa del gas blocca incantesimi presente sulla nave:

Ahahahah, così tu di definiresti una "servitrice della Divinità", e allora perché ti trovavi in una grotta a fare chissà quali esperimenti, strega? Le vere servitrici pregano, contemplano e guidano i fedeli.

Sentendosi denigrata e umiliata, la strega si lanciò contro le sbarre della gabbia, pronta a difendere se stessa e la propria fede:

Io sono una vera servitrice della Divinità, cerco il sapere e la conoscenza per avvicinarmi e divenire l'araldo dell'Entità Creatrice, così da conoscere l'universo e attingere ai poteri assopiti nel più profondo della nostra anima. Possiamo diventare potenti, attraverso questa via, voi vi limitate a venerare una versione distorta e strumentalizzata di quella che era in origine la ricerca e la venerazione dell'Essere Assoluto. Io non sono un'eretica, gli eretici siete voi.

All'improvvisto si sentì il suono di un colpo di cannone, e una botta forte provenire dal ponte della nave. La guardia corse subito sopra a fronteggiare il pericolo. Si udirono forti suoni di cannoni e combattimenti, fino a quando tutto non cessò. Dei pirati avevano attaccato la nave, ma anche se la battaglia era stata vinta, le guardie erano state decimate, e la nave, danneggiata, stava per affondare. Venne meno la presenza del gas anti incantesimi, così che Kishar, prima del definitivo affondamento della nave, riuscì a lanciare un incantesimo per fondere le sbarre della gabbia e tentare una fuga.

L'isola dista ad appena poche centinaia di metri. Odio essere finita qui, ma non ho altra scelta.

Kishar giunse sulla costa, esausta e fradicia. Un gruppo di uomini, forse una banda di predoni, si accinse per attaccarla. Kishar rispose subito avvogendo il suo corpo di piastre eteree, così da proteggersi; subito dopo le sue mani si coprirono con delle fiamme sfoggianti mille colori, e si preparò ad attaccare. Con suo grande stupore, gli attacchi degli aggressori persistevano nonostante le ustioni e i contraccolpi causati dall'impatto con i dardi di fuoco. Kishar comprese che l'unico modo per lei di avere la meglio sugli avversari era quello di distruggerne i corpi con la fiamma sacra, invocò l'arcano miracolo pronunciando la Preghiera della Purificazione:

Così io invoco
la Tua fiamma inestinguibile,
divorante e mai sazia,
perché gli empi ostacolano
l'Araldo del Tuo operato.

Dall'interno dei corpi degli aggressori posseduti prese vita una soffocante fiamma che, in men che non si dica, incendiò i loro corpi, facendone rimanere soltanto un cumulo di cenere. Da quelli che erano i loro corpi si sollevò una strana energia, sconosciuta a Kishar. La strega, tuttavia, non ebbe il tempo di ragionare, quando all'improvviso, un predone scampato all'attacco, la trafisse alle spalle, all'altezza del petto. La strega non potè nulla, se non cadere in terra morente.

NOTA: nel corso della storia, Kishar verrà definita da alcuni "strega", in senso dispregiativo, da altri "sacerdotessa", ciò è dovuto al fatto che in questa storia, non c'è distinzione tra religione e magia.

   
 
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