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Autore: Evola Who    03/02/2019    2 recensioni
Sul Binario 9¾, diretti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, molti vecchi e futuri studenti stavano salutando i loro genitori e parenti prima di salire sul treno e intraprendere il lungo viaggio fino a destinazione.
Ma non tutti sembravano felici di questa giornata…
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La classe di Pozioni


Dopo solo tre giorni di lezioni, Eleanor aveva già imparato e scoperto numerose cose: per esempio, che Trasfigurazione, la materia insegnata dalla professoressa McGranitt, consistesse nella trasformazione di oggetti o animali; il professor Vitious, invece, teneva le lezioni di Incantesimi, ed aveva già insegnato loro magie semplici e primarie, come Lumus o Wingardium Leviosa, ma le sue lezioni, almeno per il momento, risultarono un po’ noiose.

Scoprì anche che la materia della professoressa Sprite - che copriva anche il ruolo di direttrice di Tassorosso - era Erbologia, ovvero lo studio e la cura delle piante magiche.

Nonostante la professoressa fosse molto gentile e comprensiva con i suoi studenti, Eleanor scoprì presto di non essere molto portata per quella materia - a casa sua madre aveva la fissa per i fiori di plastica, e lei non aveva mai avuto il pollice verde - al contrario di Alice e di quasi tutta la maggior parte dei ragazzi della sua Casa.

All'inizio, si era preoccupata che la loro amicizia appena sbocciata con Jaime non sarebbe continuata, dato che lui era stato smistato in una Casa differente. Per fortuna, non fu così. Fin dal primo giorno, a colazione, in Sala Grande si sedette accanto a lei e ad Alice, e cominciò a passare il tempo in loro compagnia sia in classe sia durante l'intervallo e in biblioteca, facendo così crescere la loro amicizia. In pochi giorni, divennero un trio inseparabile.

Ora, si trovavano tutti e tre nei sotterranei del castello, per aspettare l’inizio della prima lezione di Pozioni. Eleanor era seduta accanto ad Alice, mentre Jaime era seduto alle loro spalle insieme a Tonks, che portava ancora i capelli acconciati come quelli della principessa Leia. Stavano chiacchierando tutti tra di loro in attesa dell'arrivo del professor Piton.

Eleanor si guardò attorno con curiosità, osservando le stranezze di quell'oscura aula di pietra, le cui pareti erano circondate da immensi scaffali stracolmi di ampolle con dentro liquidi strani, pentoloni e grossi libri rilegati e sgualciti. Per lei, era tutto straordinario: pareva veramente di trovarsi all'interno del laboratorio di uno scienziato pazzo, nelle profondità del suo castello, come si vedeva spesso nei cartoni animati della Looney Tunes, oppure nei vecchi film che guardava suo padre.

All'improvviso, arrivò il professore: un uomo alto, con il viso lungo e giallognolo, il naso aquilino, gli occhi e i lunghi capelli neri, proprio come i suoi vestiti. Mentre camminava verso la cattedra, con il mantello che gli svolazzava alle spalle, attirò subito su di sé l'attenzione di ogni presente dicendo che, nel suo corso, non si sarebbero utilizzate bacchette né sarebbero stati lanciati incantesimi, perché saper preparare pozioni esulava da tutto questo. Ovviamente, non si aspettava che tutti loro comprendessero la sottile arte delle pozioni ma, nondimeno, pretendeva che tutti si impegnassero il più possibile almeno per provarci.

Giunto alla cattedra, osservò la classe con aria inespressiva, ma dentro i suoi occhi si poté chiaramente leggere un'aria decisamente severa.
Molti studenti rimasero impressionati dalle sue parole, ma soprattutto intimoriti dai suoi occhi ed angosciati per il tono basso e freddo della sua voce.

Altri, tuttavia, furono molto affascinati dal suo discorso, specialmente gli studenti di Serpeverde – che sapevano bene che, il professor Piton, in quanto capo della Casa di Serpeverde, ricorreva ad ogni singola scusa per poter togliere punti alle altre case ed aggiungerne alla propria. In ogni caso, tutti stettero attenti e concentrati.

 Eleanor, al contrario dei suoi compagni, non si sentiva né intimorita né spaventata dalla sua figura, anzi, era più che altro affascinata ed incuriosita.

Perché, per quanto fosse strano, aveva finalmente trovato ad Hogwarts un insegnante che gliene ricordava uno della sua vecchia scuola. Vedendo Piton, infatti, si ricordò del signor Stamford, il professore di scienze dell’ultimo anno di elementari.

Era insegnante di scienze alle scuole medie, ma aveva tenuto una breve supplenza nella sua scuola. Lo ricordava perché era molto bravo a spiegare ed a ripetere, ma anche severo con i ragazzi che non prestavano attenzione alle sue lezioni. Però non li sgridava, né si metteva ad urlare come le altre insegnanti, che parevano tutte delle isteriche e se la prendevano con i bambini per ogni singola cosa; al contrario, si avvicinava al banco con tono calmo, gli occhi gelidi, e rimproverava malignamente chi non ascoltava, elargendo molto spesso punizioni di vario genere, come l'aggiunta di compiti in più.

E in maniera identica a quella si comportava il professor Piton – salvo che lui, oltre a quello di dare punizioni, aveva il potere di togliere punti per la Coppa delle Case - ma Eleanor ricordava anche che, fuori dall'aula, il signor Stamford era gentile, comprensivo e capace di rassicurare gli alunni che apparivano intimoriti da lui, ricordando loro, con tono calmo e gentile, quanto fosse importante studiare la sua materia.

Il professor Piton le ricordava un po’ Stamford per il suo atteggiamento in classe e le venne spontaneo domandarsi, quindi, se magari anche il professore di Pozioni potesse essere un uomo differente, oltre l'orario delle lezioni, più gentile e meno austero.

Severus non mancò di notare lo sguardo calmo di Eleanor, che prendeva appunti, e di come ascoltasse senza timore le sue parole. Questa cosa, ovviamente, lo lasciò abbastanza sorpreso, perché quel comportamento, così diverso dai compagni della sua Casa, era del tutto inedito: nessuno, con l'ovvia esclusione degli studenti di Serpeverde, da quando lui era professore, aveva affrontato la prima lezione di Pozioni senza dimostrare un puro e giusto sentimento di terrore nei suoi confronti.

E per questo capì che, da quel momento in avanti, avrebbe dovuto tenerla bene d'occhio, perché era più che certo che, quella ragazzina, avrebbe portato rogne.

Quando lo squillo della campana annunciò la fine delle lezioni, Jaime, Alice ed Eleanor uscirono insieme dalla classe.

“Però, le pozioni sono davvero interessanti! Mi sento un po’ come una vera strega... anzi, come uno scienziato pazzo!” commentò Eleanor sorridendo, facendo ridere i suoi amici.

“Aspetta, prima di gioire" la avvertì Alice. “Le pozioni non sono così facili come sembrano. Devi saper distinguere un sacco di ingredienti, a volte apparentemente molto simili tra di loro, capire la differenza tra uno e l'altro, imparare a preparare la quantità e la misura giuste e non sbagliare nulla, per evitare di provocare un'esplosione o anche di peggio.”

Eleanor rifletté un istante su queste parole, prima di rispondere allegramente: “Insomma, come quando si cucina?” facendo ridere nuovamente i suoi amici.

“E, comunque, le pozioni non sono veramente così importanti come sostiene il professor Piton” asserì Jaime, con tono tranquillo e aria di saperla più lunga di chiunque altro. “Insomma, le pozioni non sono tanto antiche quanto la Trasfigurazione, o come gli Incantesimi o la Difesa Contro le Arti Oscure!”

Eleanor ascoltò quelle parole con attenzione: non aveva ancora seguito lezioni dell'ultima materia citata da Jaime, tenuta dalla professoressa Nancy Diamonds. Per questo, non aveva idea di che cosa fossero queste “arti oscure” da cui, evidentemente, sarebbe stato importante imparare a difendersi.

Nondimeno, era davvero curiosa di scoprirlo, dopo aver sentito i ragazzi più grandi parlare tra di loro in maniera entusiasta, commentando di come la professoressa Diamonds fosse davvero tosta. Insomma, non vedeva l’ora di assistere a quelle lezioni.    

“Queste sono lezioni veramente importanti!” continuò imperterrito Jaime. “Non raccogliere piante e fiori o…”

“Signorina Wonder” lo interruppe una voce profonda alle loro spalle.

I tre si fermarono di colpo e Jaime apparve come il più teso, perché aveva subito riconosciuto quella voce. Si voltarono e videro il professor Piton con gli occhi fissi su di loro, lo sguardo accigliato e le mani dietro la schiena.
 

 
   
 
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