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Autore: kitsune akuma    03/02/2019    0 recensioni
Siamo certi che il bene sia sempre bianco e puro e il male sia sempre ciò che va sconfitto.
Siamo certi che chi combatte per il bene sia esso stesso bene?
E tutte le creature del male possono essere classificate malvagie solo perché appartenenti a tale categoria?
--------posto un capitolo nuovo ogni domenica-----
Genere: Avventura, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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27\04\2007

< Mamma come hai conosciuto papà?> chiese una sera Cayle mentre sua madre lavava i piatti della cena.

< Mesi dopo la morte di mio fratello Nicolas, non riuscivo più a restare a casa, mia madre e mia sorella mi odiavano e non mi rivolgevano la parola, mentre mio padre mi pressava in continuazione perché dovevo diventare la migliore cacciatrice visto che ero l'ultima rimasta in famiglia. Così decisi di andarmene presi poche provviste e tutte le armi che riuscivo a trasportare, tra fondine con coltelli e pistole, spade e paletti, acqua santa, spazio per altro ne rimase poco. Mi ero allontanata molto ormai dalla mia città e il poco cibo che mi ero portata lo avevo già terminato, nonostante lo avessi centellinato. La città successiva era molto distante e se camminavo lungo la strada ci avrei messo molto più tempo, ma per abbreviare avrei dovuto attraversare un bosco, che era il territorio di un branco di lupi mannari selvatici. Controllai le mie pistole e riempii i caricatori di pallottole d'argento sperando che bastassero. Dopo un profondo respiro mi incamminai nel bosco, sperando in vano di non incontrarne nemmeno uno. Ma le mie speranze si sgretolarono ben presto, ero arrivata al centro del bosco quando sentii un ululato, scattai a correre sperando di riuscire ad uscire dal loro territorio prima che mi raggiungessero, ma anche questa come la precedente speranza ben presto sfumò in un nulla. Era solo da mezz'ora che correvo quando mi trovai circondata da loro. Estrassi la pistola e sparai subito al primo lupo che si stava scagliando su di me, per evitare di rimanere schiacciata sotto al peso del suo corpo inerme, scivolai di lato andando a sbattere contro un albero, ma riuscii a non perdere la presa sulla pistola, mi rialzai e iniziai nuovamente a correre, ma loro mi inseguivano. Ben presto le pallottole finirono e più io ne abbattevano più loro diventavano numerosi. Passai ai coltelli da lancio, ma siccome non erano in argento solo quando riuscivo a prenderli al cuore o in testa erano efficaci, ma tra la corsa, il terreno sterrato e il buio, colpi di quel genere erano pochi. Quando stavo per raggiungere il limitare del bosco sentii che la corsa dei lupi stava diminuendo e ciò mi fece allarmare ulteriormente, ciò significava che ero dove loro volevano che io fossi. Ero caduta in trappola. Infatti una volta uscita dal bosco davanti a me si stagliò un burrone profondo chilometri. Non avevo più via di uscita, alle mie spalle un bosco pieno di lupi che ben presto mi avrebbero circondata e davanti a me un burrone così profondo che anch'esso segnava la mia fine. Le armi che mi erano rimaste erano praticamente inutili, cosa avrei dovuto fare con una spada di ferro e dei paletti? E un combattimento corpo a corpo, uno contro uno,  già quando ero in forma sarebbe stato a loro vantaggio, figuriamoci dopo giorni senza dormire e mangiare. Per me era la fine, ma è sempre stato più forte di me, non riuscivo mai ad arrendermi. Sarei morta combattendo. I lupi avevano fatto un semicerchio attorno a me e uno di loro si era avvicinato a me ci stavamo squadrando e studiando, quando lui mi attaccò cercai di schivare il colpo, ma lui era ovviamente più veloce di me, parai col braccio il suo morso, ma non fui l'unica a gridare. Oltre al mio urlo di dolore tutti gli altri lupi guairono e iniziarono a strofinarsi a terra col corpo. Lì per lì non capii, poi vidi una figura alle loro spalle, era tuo padre. Lui aveva avvertito dei turbamenti nel mondo delle tenebre ed era intervenuto. Aveva abbattuto un intero branco semplicemente gettando su di loro della polvere d'argento. Le sue uniche parole furono  " Cacciatrice  se vuoi vivere seguimi, prima che riescano a pulirsi dalla polvere". Non sapevo chi fosse, ma emanava forza, protezione e sicurezza, mi fidai istintivamente e quindi decisi non solo di seguire il mio istinto, ma anche lui. >

< Ma papà era un cacciatore come te? >   chiese Cayle dopo aver ascoltato attentamente la storia.

Sapeva che la madre non amava molto parlare di quegli argomenti e quindi quando aveva queste occasioni ascoltava attentamente ogni singolo dettaglio. Lui voleva sapere di più del passato della madre, non per immalinconirla, ma per sapere qualcosa su suo padre che era morto ormai anni addietro quando lui era molto piccolo e non sapeva come spiegarselo, ma lui era convinto che la causa della morte di suo padre risiedesse nel loro passato. 

< No, tuo padre non era un cacciatore, ma un guardiano delle tenebre. È colui che controlla e mantiene l'equilibrio tra i due mondi, è il protettore di entrambi i mondi >

< Mamma, ma perché quando ero piccolo non rispondevi alle mie domande e invece ora si? > chiese Cayle dubbioso.

Electra si voltò e dopo aver afferrato delicatamente il volto del figlio tra le mani e aver deposto un dolcissimo bacio sulla sua fronte affermò < Perché ormai il tempo sta finendo, siamo agli sgoccioli >
 

   
 
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