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Autore: Walt96    03/02/2019    3 recensioni
Dopo mesi di viaggio tra i mondi, il passato di Walt viene rivelato e le tenebre più oscure che hanno spezzato la sua vecchia vita sembrano man mano riaffiorare.
I Referenti, i più potenti combattenti in nome della Luce di ogni mondo, stanno finalmente per riunirsi per fronteggiare l'immensa minaccia che incombe.
Le forze oscure stanno riunendo oggetti: mistici artefatti provenienti da ogni angolo dell'universo, con tutti la stessa abilità: il potere di riportare in vita.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Topolino, Sora
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Capitolo 3
 
Lavender Town’s Sindrome
 
 
 
 
Sia i Referenti che i Mangiamorte si fermarono a contemplare quella creatura primordiale.
Arceus aveva un aspetto equino, con un corpo bianco e grigio, quattro zampe sottili adornate da zoccoli dorati e una grande ruota che lo circondava quasi completamente.
Tutto intorno al suo corpo ruotavano nell’aria diciassette lastre colorate pronte ad essere utilizzate.
Il Pokedex si attivò, riconoscendolo: “Arceus, Pokemon Primevo, tipo Normale. Può assumere il tipo che preferisce utilizzando le sue lastre”.
La lastra rosa fu assorbita dal dio dei Pokemon, che cambiò leggermente colore, successivamente creò una grande sfera di energia lunare che scagliò contro Guzzlord, annientandolo in un sol colpo con una mossa quattro volte super efficacie.
L’ultima Ultracreatura svanì immediatamente in un ultra varco, lasciando la Vetta Lancia per sempre.
Acreus scese sull’altare frapponendosi tra i Referenti e i Mangiamorte.
«Albus, Minerva, tenetevi pronti ad obliviarli tutti» disse Walt prevedendo una loro sconfitta.
«Ma… come può un Pokemon contrastare la magia?» chiese Minerva.
«La magia è in qualche modo l’unione di tutti gli elementi, potrebbe farcela» le rispose Walt «Ma noi teniamoci pronti a dagli una mano» aggiunse.
Voldemort comprese di trovarsi di fronte ad un nemico estremamente potente e lo svantaggio numerico non giocava affatto a suo favore.
«Iniziate» sussurrò ai suoi seguaci.
I Mangiamorte scagliarono una pioggia di incantesimi contro Arceus, come tante piccole palline di luce.
Il Pokemon assorbì tutte le sue diciassette lastre, assumendo una particolare cromia che variava velocemente tra tutti i colori dello spettro visibile.
Tutte le piccole sfere di luce degli incantesimi si scontrarono contro la barriera che circondava Arceus generando tanti piccoli tintinnii, segno che ogni colpo era stato annullato completamente contro il potere difensivo delle lastre.
Arceus illuminò una maestosa palla di energia, anch’essa vibrante di tutti i colori disponibili e la fece schizzare in alto nel cielo.
Esplose in mille frammenti che caddero inesorabili sulla montagna come meteore infuocate.
Alcuni Mangiamorte si distrassero per difendersi da quell’attacco, altri cercarono di allontanarsi per evitare di essere bruciati vivi, in entrambi i casi Minerva e Silente sfruttarono l’occasione per obliviarli completamente e lasciarli inermi senza ricordi e senza sensi.
Voldemort fermò uno dei meteoriti più grossi con un colpo di bacchetta e lo scagliò contro il Pokemon.
Arceus creò un turbine di vento tagliente che distrusse il meteorite in men che non si dica e andò a scontrarsi contro un incantesimo del Signore Oscuro.
«Avada Kedavra!» urlò Voldemort e l’incantesimo verde avvolse la barriera sferica intorno ad Arceus interamente, avvolgendolo in una morsa mortale.
«Adesso Albus!» suggerì Topolino sottolineando la distrazione dell’Oscuro Signore.
Silente aveva l’occasione di porre fine alla minaccia di Voldemort una volta per tutte, ma quello avrebbe significato solamente una sua successiva resurrezione e probabilmente non avrebbe vissuto abbastanza per poterlo combattere ancora. No, era necessario che Voldemort non morisse lì, in quel momento.
Mentre l’Avada Kedravra si schiantava contro la barriera di Arceus e quest’ultimo veniva spinto via dall’incredibile energia che Voldemort sprigionava, Albus riuscì ad obliviarlo, togliendogli anche il più miserabile ricordo di mondi e personaggi di mondi che non fossero il suo. Non esisteva più Doflamingo nella sua mente, né Malefica né i Pokemon, né tutto il resto che aveva vissuto al di fuori del mondo della magia.
Nello stesso momento Minerva provvide a fare lo stesso con Bellatrix Lestrenge.
Quando Voldemort si rese conto di non aver più alcun ricordo che desse un senso al suo Avada Kedavra lanciato con tanta energia, smise di eseguire l’incanto ed Arceus, con il potere di dio dei Pokemon aprì un Ultravarco nella Vetta Lancia che risucchiò tutti i maghi oscuri riportandoli nella loro terra natale, accompagnati da un forte mal di testa.
«Cof!... Cof!» tossì Camilla, riprendendosi appena in tempo per veder scomparire Arceus nei meandri dell’universo.
Tsunade l’aiutò a rialzarsi e mandò a casa Katsuyu, che aveva fatto un ottimo lavoro rimettendo in sesto la ragazza in così poco tempo.
«Grazie al cielo siete arrivati…» disse Camilla appoggiandosi su una roccia marmorea.
«Camilla come stai?» chiese preoccupato Walt aiutandola a reggersi in piedi.
«Sta molto meglio» la anticipò Tsunade.
«Sì sto molto meglio, grazie» disse al gruppo «So che sei stata tu a curare il mio corpo, ti sono debitrice» disse all’Hokage.
«Oh…» arrossì lei «Beh si sono stata io. Sai, sono un ninja leggendario d’altronde…» borbottò.
«Sono onorata di conoscervi, tutti voi: i Referenti» disse con una lacrima.
«Anche tu sei una Referente, Camilla. A tutti gli effetti. Perciò fai parte del gruppo» la coinvolse Topolino, che da sempre ricopriva il ruolo anche di “presidente” dei Referenti della Luce.
«Tornare dal professor Rowan dovremmo, che sia tutto sotto controllo controllare dobbiamo» suggerì il Maestro.
«Concordo! Com’è che si chiamava quella deliziosa specialità? Dolce Gateau? L’ho visto nella vetrina di una pasticceria voglio provarlo!» esclamò Sengoku.
Silente incrociò lo sguardo con Walt, annuendogli che erano pronti a partire.
Così Walt sprigionò il potere dello Spazio e, sollevandosi un dito da terra, teletrasportò tutti a Sabbiafine.
 
 
 
 
 
Diversi Pokemon stavano aiutando i cittadini di Sabbiafine a ricostruire muri e tetti grazie alle loro abilità, altri ripristinavano i corsi d’acqua e facevano risorgere le foreste abbattute.
I Referenti entrarono direttamente nello studio del professor Rowan, raccontando gli straordinari eventi accaduti sulla Vetta Lancia e approfittandone per riposarsi qualche minuto.
«Definitiva l’azione di Arceus è stata, la minaccia magica debellata grazie a lui è» disse Yoda conclusivo.
«L’importante è che tu stia bene Camilla, sono stato molto in pensiero» disse Rowan abbracciandola.
«Sì sto bene professore non si preoccupi. Sono qui solo grazie a loro» disse.
«In realtà c’è un altro paladino che stava per lanciarsi in tuo soccorso. Non appena saputa la notizia dell’attacco a Sinnoh, Rocco Petri si è messo in viaggio per intervenire, sai, dopo la distruzione di mezza regione di Hoenn si è sentito in dovere di intervenire».
Camilla arrossì «Ringrazialo da parte mia» disse non riuscendo a trattenere il sorriso.
Walt era distratto e non notò quel dettaglio, stava contemplando il cielo dalla finestra. Apparentemente ora il mondo dei Pokemon non avrebbe più dovuto temere minacce: le pietre o emblemi legati alle creature leggendarie erano ormai distrutte e nessuno dei mondi esterni era più a conoscenza dei Pokemon a parte Malefica, ma qualcosa gli suggeriva che anche lei ne avesse abbastanza.
Eppure una brutta sensazione lo assillava.
Il notiziario alla televisione era rimasto acceso e riportava gli eventi dei disastrosi attacchi avvenuti nelle due regioni; gli abitanti di quel mondo ignoravano la vera natura di ciò che era successo anche se tentavano in tutti i modi di spiegarselo.
«Ho bisogno di andare al Centro Pokemon a far curare la mia squadra, hanno lottato duramente contro i Mangiamorte ma erano in troppi, devo rimetterla in sesto» disse Camilla.
Walt si mosse verso la porta per accompagnarla ma lo anticipò Silente, «Se non ti dispiace ti accompagnerei io, Camilla. Sai, sono un appassionato di riviste vorrei acquistarne qualcuna da portarmi a casa».
«Ma certo, preside!» disse lei e si diressero fuori dal laboratorio di Rowan.
Il Professore dei Pokemon allestì la tavola offrendo tutte le sue scorte di cibo agli ospiti per rinvigorirli e in qualche modo ringraziarli di ciò che avevano fatto.
Mentre lui intratteneva il Maestro Yoda, Sengoku e Tsunade spiegando ancora una volta la natura delle Ultracreature che avevano affrontato, Topolino si accorse del silenzio di Walt ancora alla finestra.
«Sono preoccupato Maestà» disse il ragazzo.
«Per Antonella?» chiese il re.
«Durante gli ultimi momenti di Athom, la sua potenza era immensa, nulla a che vedere con ciò che abbiamo visto fin ora. Se dovesse tornare… non so quante possibilità potremmo avere… e ancor oggi non sappiamo quale sia l’obiettivo di David e gli altri due idioti… li percepisco nel Regno dell’Oscurità, sento la loro Fantasia ma non capisco cosa vogliano o cosa ci facciano laggiù».
«Dai tempo al tempo amico mio, siamo insieme, è questo che conta adesso» tentò di rassicurarlo Topolino.
Nel frattempo Silente e Camilla avevano raggiunto il Centro Pokemon dall’altra parte della città. Era un piccolo edificio ovale il cui punto di interesse principale era una speciale macchina, gestita dall’infermiera Joy, in grado di rimettere in sesto i Pokemon esausti.
Alcuni tavoli ospitavano gli allenatori in attesa o in viaggio e alle pareti erano presenti diversi computer usati sia per gestire i propri Pokemon sia per comunicare con altri Centri Pokemon.
Silente si immerse nell’esplorazione degli scaffali dedicati ai giornali quotidiani e alle riviste, mentre Camilla si mise in coda per far curare la sua squadra.
Molti le offrirono di farla passare davanti alla coda, in quanto campionessa, ma lei modestamente rifiutò.
Mentre nello studio di Rowan i Referenti si rifocillavano e Sengoku gustava il tanto atteso Dolce Gateau, la notizia che scorreva in sottofondo sul televisore, riguardante le ultime gare di bellezza Pokemon fu bruscamente interrotta.
Ci scusiamo per l’interruzione ma siamo d’innanzi ad un’altra triste notizia in diretta” annunciò un agente di Polizia.
L’attenzione di tutti si spostò al televisore.
La poliziotta si mise di lato e l’inquadratura si aprì, riprendendo una strana torre viola avvolta da un’energia nera.
La torre di Lavandonia, dopo anni in cui nessuno si recava all’ultimo piano per paura della maledizione che secondo le leggende metropolitane la avvolgeva, si è resa totalmente impenetrabile da qualche decina di minuti. Gli attacchi dei Pokemon della Polizia sono serviti a ben poco e non hanno nemmeno scalfito la strana energia che la avvolge. Inutile dire che sia impossibile entrare nella torre per verificare cosa stia succedendo.”
«Che disastro…» commentò Rowan.
Walt riconobbe subito il tocco dell’Oscurità.
«Professore dove si trova quella torre?» gli chiese prendendolo vigorosamente per le spalle.
«A Lavandonia ragazzo mio, nella regione di Kanto» rispose lui.
«Kanto? Dove si trova rispetto a qui? Mi dia una mappa!» disse agitato.
Rowan iniziò a scartabellare tra i suoi fogli e negli scaffali nel frattempo che il notiziario andava avanti.
Quando il professore spiegò una cartina indicando a Walt la loro posizione e la quella di Lavandonia il ragazzo si allontanò.
«Potrebbe essere un fenomeno legato a questo mondo ma ne dubito, devo andare a controllare e devo andare da solo, voi aspettatemi qui» disse agli altri Referenti.
«Ma Walt potremmo esserti di aiuto!» esclamò Topolino.
«Senza offesa Maestà, ma se si trattasse di Antonella preferisco che i protettori dei mondi si salvino dalla sua furia piuttosto che ne soccombano. Lasciate fare a me la prima mossa».
«Fai attenzione ragazzo!» disse Sengoku dandogli una pacca sulla spalla.
«Sarò pronta a curarti se dovessi averne bisogno Walt, non preoccuparti» disse Tsunade dandogli un buffetto sulla guancia.
«Salvio Exia» lo incantò la professoressa McGranitt, «Ti aiuterà a difenderti Walt, torna presto» gli disse.
Walt salutò tutti e svanì in un lampo rosa.
 
 
 
 
Anche dalle inquadrature alla televisione si poté ammirare il secondo bagliore rosa proveniente dall’interno della torre Pokemon di Lavandonia.
Walt era arrivato.
L’interno della torre avrebbe inquietato qualunque visitatore, era piena di lapidi, ragnatele e aleggiava una fitta nebbia.
I Pokemon di tipo Spettro che abitavano, ed infestavano, la torre erano fuggiti e l’assenza più totale di movimento rendeva il tutto ancora più spaventoso.
Walt atterrò leggero sul pavimento ed osservò le lapidi attorno a sé.
Erano lapidi di Pokemon. Fedeli compagni di una vita che ormai riposavano in eterno.
Si trovava nel penultimo piano della torre, e individuò subito le scale che lo avrebbero portate in cima. Se l’Oscurità era prodotta da qualcuno, probabilmente si trovava lassù.
Salì le scale e lo condussero in un lungo corridoio; nell’ultimo piano era presente un'unica grande lapide posta proprio alla fine.
Dall’ultimo gradino delle scale, Walt la vide, così come vide David davanti alla tomba.
Walt, stringendo la mano, chiuse tutta la torre in un’enorme bolla di Spazio, che li separava dal resto dell’universo in maniera ermetica e indissolubile. La bolla era talmente grande che era difficile accorgersi della sua presenza.
«Trovo interessante la leggenda che circonda questo posto» esordì David, come se stesse aspettando il suo arrivo, Walt lo guardò storto, indagatore.
«Si dice che l’anima di un Pokemon abbia risieduto qui per mesi prima di dare l’ultimo saluto al proprio cucciolo, aiutata da un allenatore. Quante menzogne hanno alimentato questa leggenda. Episodi di convulsioni psichiche legate alle strane presenze spettrali che si aggirano per la torre, demoni sepolti vivi che trascinavano nell’oblio gli sfortunati allenatori che si aggiravano per l’ultimo piano… anime che tornano in vita…»
David blaterava mentre Walt cercava di capire.
«Cosa stai cercando David?».
«Purtroppo sembra che quella della Sindrome di Lavandonia sia solo una leggenda metropolitana, e non un vero fenomeno di ritorno dalla morte, peccato…» disse David cantilenando e prendendolo in giro.
Walt evocò il suo scettro che colpì il terreno con un rombo di tuono: «Te lo chiedo un’ultima volta, David: cosa stai cercando?» disse puntandoglielo contro.
«Qui? Proprio niente! Vedi, io sono qui per uno scopo ben preciso» disse.
«Quale sarebbe!?» disse Walt arrabbiandosi.
«Ma non l’hai ancora capito? Voglio farti perdere tempo! E direi che ho svolto il mio ruolo con efficacia. Ormai i tuoi amici a Sabbiafine saranno già stati derubati e chissà, magari morti» disse David che nell’ultima frase riacquisì il suo tono di voce malvagio.
Walt si rese conto di aver fatto un grave errore: era un trappola, ma non per lui, per gli altri Referenti.
Non poté fare altro che tornarsene a Sabbiafine il più velocemente possibile e così anche David svanì nuovamente nell’Oscurità lasciando libera la torre di Lavandonia.
 
 
 
 
Mentre Silente sfogliava una rivista, finalmente l’infermiera Joy si liberò per servire la Campionessa, prendendo in custodia le sue Pokeball.
«Ci vorrà solo un attimo» le disse voltandosi verso la macchina di cura e fu in quel momento che il Tempo si bloccò.
Tutti all’interno dell’edificio si bloccarono nell’azione che stavano compiendo: gente che si immobilizzò parlando, altri che camminavano, Camilla che aspettava, solo Silente era libero di muoversi.
Se ne accorse subito e prese in mano la bacchetta immediatamente osservandosi intorno.
«Finite Incantatem!» disse sospettando che fosse stato lanciato un incantesimo pietrificante da qualche Mangiamorte che in qualche modo gli era sfuggito, ma non era così. L’incantesimo non sortì nessun effetto.
Un’ombra nera si materializzò al centro della hall ma prima che il preside riuscì a reagire Lucas lo aveva già immobilizzato al muro con dei lacci di Oscurità.
«Ti c-c-consiglio di lasciar andare la bacchetta se non vuoi che la s-s-spezzi per sempre» disse Lucas vedendo che il preside la stringeva nella mano minacciosamente.
Purtroppo Silente teneva troppo alla Bacchetta di Sambuco per rischiare di perderla, così la lasciò cadere per terra, dove Lucas la ignorò.
«S-sono qui per qualcos’altro» disse il nemico e si avvicinò al corpo di Silente.
Tutto nella stanza era rimasto immobile, con il Tempo fermo, da lì non si riusciva a capire se lo stesso effetto era diffuso anche al di fuori del Centro Pokemon.
«Walt è andato inutilmente a L-lavandonia credendo che fossimo lì, ma invece i nostri obiettivi erano qua, insieme» così dicendo puntò lo sguardo su un punto fisso, su una cosa che indossava Silente, l’anello con la Pietra della Resurrezione, all’anulare destro del preside.
«NO!» disse, pentendosi di aver abbandonato il primo dono della Morte.
Lucas sfilò l’anello e osservò per un attimo il simbolo dei doni visibile all’interno della Pietra, poi guardò di nuovo Silente.
«M-mi dispiace» disse e svanì come un ombra sbloccando il Tempo.
Silente raccolse la bacchetta di Sambuco «NO!» ripeté colmo di rabbia e frantumò i vetri di tutte le finestre a causa del forte rimorso.
«Albus! Cosa succede?» chiese Camilla accorrendo in suo aiuto.
In quel momento arrivò anche Walt, cadendo dal cielo e sfondando il tetto.
Appena li individuò in mezzo alla gente sbigottita si avvicinò «Cosa è successo?» chiese.
Silente raccontò l’accaduto e insieme uscirono dal Centro Pokemon.
«La Pietra della Resurrezione? Non sarà davvero in grado di resuscitare i morti?» chiese Camilla.
«Ve lo spiego. La Pietra non riporta in vita le persone al cento per cento ma può rendere i morti abbastanza umani per poter avere un contatto con loro. Ciò nonostante il suo potere è incommensurabile, combinato con l’uso dell’Oscurità, non so cosa possa essere in grado di fare» disse preoccupato.
«Questo non ci voleva, potrebbe essere l’elemento mancante per portare alla perfezione la Tecnica della Resurrezione Impura! Potrebbero forse riportare in vita Antonella!» commentò amaramente Walt.
Delle urla per la strada attrassero la loro attenzione.
«Che succede adesso?» disse Camilla.
«AL LADRO!» urlò un commesso uscendo da un edificio blu.
Camilla si avvicinò al negoziante «Cosa è successo buon uomo?» chiese.
«Campionessa!» la riconobbe lui «Un’ombra ha rubato nel mio negozio! È apparsa dal nulla e aveva sembianze simili agli esseri umani. Sospetto che fosse un Pokemon di tipo Spettro o Buio di qualche regione straniera! Non ho idea a chi appartenesse» spiego il proprietario del Pokemon Market.
Camilla si voltò verso i suoi colleghi Referenti conscia che non si trattava affatto di un Pokemon, bensì di Lucas; loro ricambiarono lo sguardo di intesa, annuendole suggerendo di farsi dire di più.
«Cosa ti hanno rubato?» chiese Camilla.
«Un Revitalizzante…» disse il commesso.
«Verrai rimborsato dalla Lega Pokemon» disse Camilla rassicurandolo e si riunì ai compagni per tornare da Rowan.
«Cosa diavolo è un Revitalizzante?» chiese Walt.
«È uno strumento, serve a rimettere in sesto un Pokemon esausto» spiegò lei.
«Similarmente a…» iniziò Silente.
«… sì, un ritorno in vita» completò Camilla.
Walt si era chiuso nei suoi pensieri, possibile che la resurrezione di Antonella fosse realizzabile?
Walter, il suo maestro non aveva lasciato nessuna informazione a riguardo e Walt aveva sempre pensato che, con la distruzione di Athom, Walter avesse distrutto Antonella nella sua interezza. Sfortunatamente non aveva ricordi degli ultimi momenti di battaglia epica tra i due maestri.
Invece prima saltava fuori il suo cuore nero e adesso quella raccolta di artefatti potenti in grado di riportare in vita le persone defunte.
Qualche tassello del puzzle finalmente si stava mettendo insieme.
Nessuno degli oggetti che per ora avevano collezionato Lucas e i suoi compagni donavano una nuova vita ma in qualche modo erano dei surrogati della resurrezione.
L’Edo Tensei (la tecnica della resurrezione impura) era in grado di riportare in vita un individuo a condizione che il suo corpo fosse ancora intatto e non gli donava nuovamente la sua mente, solo il corpo e il relativo potere.
La Pietra della Resurrezione non donava un nuovo corpo al defunto ma rispolverava la sua coscienza e la sua volontà in modo tale che un vivente possa comunicare con l’anima di un defunto.
Un Revitalizzante restituiva le forze ad un individuo esausto, un processo simile alla resurrezione ma che avviene in un momento successivo rispetto alla ricostruzione di un’anima.
Mancavano ancora dei pezzi, ma il quadro iniziava ad essere chiaro.
Raggiunsero gli altri Referenti nel laboratorio di Rowan e spiegarono l’accaduto.
«Preoccupante questo è! Agire in fretta dobbiamo» disse il maestro Yoda.
Minerva si era precipitata nella cucina di Rowan a preparare un intruglio da dare a Silente per restituirgli le forze.
«Purtroppo l’unico artefatto in grado di restituire la vita del mio mondo è già stato preso. Mi dispiace non averlo potuto difendere in maniera migliore» disse Tsunade.
«E nella Rotta Maggiore? C’è qualcosa che ridoni la vita?» disse Walt a Sengoku.
Il Grandammiraglio si fece più cupo del solito «Purtroppo un potere del genere esiste, sì. Il frutto Soul Soul. Ma vi assicuro che procurarselo è alquanto difficile e necessita di parecchio tempo. Attualmente appartiene ad uno dei quattro imperatori del Nuovo Mondo: Big Mom. Potremmo considerarla forte quanto me e con un esercito con almeno il triplo del potenziale del mio. Ucciderla e poi ritrovare il suo frutto richiederebbe almeno un mese anche per quei codardi oscuri».
Walt comprese e immagazzinò l’informazione, poi trascorse alcuni momenti in silenzio.
Incrociò lo sguardo dei Referenti uno dopo l’altro e annunciò «È tempo di partire amici miei!».
 
 
 
 
Uscirono dal laboratorio tutti insieme, pronti per intraprendere un nuovo viaggio.
Topolino prese la mano di Walt «Qual è il tuo piano, Walt? Cosa hai capito?» chiese.
Il ragazzo si schiarì la voce in modo che tutti i compagni lo udissero.
«È molto probabile che l’obiettivo di Lucas, David e Jacob sia quello di riportare in vita Antonella. Antonella, vedete, era una dei miei maestri ad Athom, il mondo da cui provengo, il mondo primordiale presente prima di tutti quanti i vostri.
I miei maestri erano sette, tra cui Antonella, che controllava il Buio.
Segretamente lei costruì tra i giovani studenti un forte sentimento di bisogno, il bisogno di accrescere i propri poteri per sentirti accettati, per sentirsi migliori, per sentirsi alla pari di quei maestri che nessuno riusciva ad eguagliare.
Ma il metodo che proponeva per raggiungere questo scopo era cedere all’Oscurità.
Molti si sono opposti… alcuni no.
Per un mio sfortunato tentativo di far nascere un’amicizia dove non vi era niente, Lucas ha tradito la sua città, i suoi amici e me, liberando l’Oscurità di Antonella e mettendo fine all’era di Athom.
Walter, il più rispettato e, a parer mio, il più abile dei maestri, la combatté.
Tutti i maestri e gli allievi soccombettero al potere dell’Oscurità… io ho perso la mia famiglia… e i miei amici».
Camilla e la professoressa McGranitt iniziarono a piangere dalla tristezza di quel riassunto.
Tutti i presenti avevano bramato di conoscere con esattezza il passato di Walt, ma ora quelle parole pesanti schiacciavano i loro cuori, costringendoli a distogliere lo sguardo, a ripensare al proprio passato, e rivivere i loro errori e ad apprezzare ciò che comunque gli era rimasto. Ciò che invece Walt non aveva.
«Non ho ricordo della fine della battaglia di Athom, ma quando mi risvegliai lo feci in un altro universo: il vostro.
Ho cercato Athom per anni senza mai trovarla. Ho vissuto convinto che quella feroce battaglia tra i due titani della Luce e dell’Oscurità si fosse conclusa con una parità e che entrambi i maestri fossero morti nella ferocia della conclusione; forse i loro colpi finali furono talmente forti da generare un nuovo universo e distruggere i loro corpi materiali… purtroppo non lo so. Ma ora un trio di deficienti, succubi dell’Oscurità hanno intenzione di riportarla in vita, e ci stanno quasi per riuscire.
Fortunatamente il cuore nero di Antonella, la sua essenza, è in mano mia protetta dallo Spazio in un luogo remoto. Ma non so quanto questo possa impedire agli artefatti magici di agire sulla resurrezione di Antonella.
Sono dell’idea che li stiano radunando per amplificare i loro poteri, ciò che uno di quegli artefatti non può fare singolarmente forse riescono a farlo molte di quelle reliquie insieme.
Mi dispiace dirlo ma ora è il momento in cui tutti, e dico tutti, i Referenti si riuniscano, perché solo così potremmo avere qualche speranza contro Antonella e i suoi stupidi servi» concluse Walt in modo solenne.
Topolino comprese ciò che Walt aveva intenzione di fare: un Referente mancava all’appello.
Walt squarciò lo Spazio, aprendo un grosso varco rosa.
«Dove conduce questo portale?» chiese Camilla, che per lei era la prima volta che affrontava un viaggio tra i mondi.
«Al Regno dei Funghi» lo anticipò Topolino «Dobbiamo completare la squadra ed è tempo che Mario prenda parte a questa guerra» disse con un tono improvvisamente pieno di grinta.
Walt era contento che il re aveva compreso le sue intenzioni.
«Vi rivedrò mai?» intervenne Rowan, dopo tutto quel tempo che aveva trascorso con i Referenti si sentiva triste a vederli andar via; d’altronde era stato vittima del primo agguato fatto dal gruppo di Malefica, li aveva ospitati nella loro prima visita a Sinnoh, aveva seguito in prima persona gli eventi della distruzione di Hoenn e dell’invasione dei Mangiamorte, ci si era affezionato.
Topolino gli strinse la mano «Ovviamente Camilla tornerà. Noi la ringraziamo per tutto professore, e anche se non dovessimo più rivederci, beh lo prenda come buon auspicio. Se noi non interveniamo vuol dire che va tutto bene, aha!» esclamò.
Rowan comprese e li salutò calorosamente.
Quando i Referenti sembravano pronti per attraversare il portale, Walt ne aprì un secondo, più piccolo.
«Non avrai intenzione di abbandonarci Walt, vero?» chiese Tsunade.
«Vi raggiungerò al più presto, state tranquilli. Questione di qualche ora» rispose il ragazzo.
Tsunade, Camilla, Minerva McGranitt, Albus Silente, Yoda e Sengoku attraversarono uno dopo l’altro il portale che Walt aveva creato per loro.
Topolino aspettò ancora un momento prima di abbandonare Sinnoh.
«Dove devi andare Walt? Mi fai preoccupare, lo sai» chiese il re.
«Vostra Maestà né io né voi conosciamo tutti i mondi di questo universo, ma in passato ne ho visitato uno in cui c’era un oscuro personaggio in grado di ridare la vita ai morti. Devo controllare che non sia coinvolto con questa faccenda» disse il ragazzo.
«Di che mondo si tratta?» chiese il re.
«Planetos» rispose lui.






Angolo dell'autore:
Ecco un nuovo capitolo ricco di eventi legati alla trama principale.
Walt è stato vittima di una trappola e questo errore ha avvantaggiato drasticamente i nemici dei Referenti.
Cosa ne pensate di questo capitolo? Quali altri artefatti credete che possano volere Lucas e Co.?
Mario onorerà la chimata?
Dove è andato Walt e a cercare cosa?

Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento!

Critiche recensioni e nuove idee sono sempre ben accetti!

Il prossimo capitolo verrà pubblicato il 24 febbraio.

See you next time!
 
   
 
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