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Autore: MagiaOscura    05/02/2019    1 recensioni
Tutti conoscono Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy e Andromeda Tonks ma nessuno sa come crebbero le tre sorelle e che tipo di rapporti avevano tra di loro. In questa storia vorrei descrivere la mia visione sul legame che le legava.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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“La nostra Cissy si sposa! Con un purosangue!” esclamò emozionata Druella Black emozionata, dopo che Narcissa annunciò alla famiglia la richiesta di sposarla di Lucius Malfoy.
A dire il vero, quest’ultimo non fece nessuna richiesta. Il ragazzo supplicò Narcissa di evitargli l’umiliazione di chiedere il consenso di sposarla al futuro suocero, come era tradizione tra i Black. I Malfoy da decenni disprezzavano la famiglia Black, trasmesso di generazione in generazione e a dire il vero l’antipatia era reciproca. I Malfoy li vedevano come dei fanatici che, sposandosi anche tra parenti stretti generavano dei figli con problemi mentali. I Black invece rinfacciavano ai Malfoy il fatto di avere nell’albero genealogico nati babbani, mezzosangue e magonò e di non essere dei purosangue ma, visto quanto successo con Andromeda, decisero di scendere a patti e accettare la relazione tra Lucius e Narcissa. La famiglia del primo infatti era molto benestante e potente, mentre i Black erano economicamente in rovina.
I Black erano agitatissimi, e stavano preparando le nozze di Narcissa per il suo matrimonio che si sarebbe tenuto tra due giorni. Erano presenti anche gli zii con Sirius e Regulus e Bellatrix con Rodolphus Lestrange e Rabastan. Tra i cugini il più annoiato e poco intenzionato di trovarsi a Villa Black era Sirius, ormai molto distante dalla famiglia. Erano lontani i tempi in cui si divertiva mentre Bellatrix eseguiva la maledizione Cruciatus su Narcissa: oggi quest’ultima ha saputo abilmente a capovolgere la situazione a suo vantaggio. Mentre la famiglia era intenta nella preparazione delle nozze di Narcissa, Sirius si trovava da solo al tavolo con un pezzo di specchio all’apparenza rotto ma dal quale si vedevano James, Sirius e Remus.
“Non immagini che noia, Ramoso”
“Non c’è che dire, Felpato! Le tue cugine sono proprio belle…peccato siano fuori di testa”
Sirius, nel sentire qualcuno arrivare nascose il frammento di specchio in tasca, mettendosi a schiena dritta per fare in modo che nessuno sospettasse di lui.
“Con chi parlavi?”
Sirius si voltò di scatto, non aspettandosi qualcuno e vide che era Regulus. Quest’ultimo era sceso per prendere una piccola scatola piuttosto vecchia, da portare a Narcissa al piano di sopra.
“Che ti importa? Fatti gli affari tuoi” rispose scorbutico Sirius, già di cattivo umore per il fatto di non trovarsi a Hogwarts con i suoi amici.
“Inutile che te la prendi con me, vieni sopra e aiutaci con la preparazione delle nozze. Stare solo ti farà impazzire, sempre se non lo sei già visto che parli da so…”
“LASCIAMI STARE TI HO DETTO!” urlò Sirius, infastidito dall’insistenza con la quale il fratello si sforzava di parlargli.
Regulus rivolse a Sirius uno sguardo impietosito, pensando che seriamente sia impazzito ed evitò di cercare un dialogo.
 
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Era passata qualche ora dopo il matrimonio con Lucius e Narcissa insistette per trasferirsi al il prima possibile a Villa Malfoy, giustificando la fretta come desiderio di abituarsi il prima possibile alla nuova abitazione e ai ritmi della nuova famiglia. Il primo giorno dopo aver dormito alla nuova abitazione, Narcissa era raggiante.
“Finalmente me li sono tolti di torno, finalmente le cose vanno come devono andare” esclamò la ragazza dopo aver raggiunto Lucius nel  salone, dove stava leggendo il giornale col padre. Quest’ultimo e il figlio si stavano scambiando opinioni sulle sparizioni di babbani e nati babbani, con Lucius che si mostrava piuttosto allegro per queste notizie, pur dicendosi innocente.
“Devo informare Gellert…chissà, magari se questo Voldemort finirà con l’uccidersi a vicenda con Silente avrà mano libera per riprendersi il potere. Unica cosa Lucius, non ucciderli” esclamò Abraxas Malfoy, guardando seriamente il figlio.
“Ucciderli, papà? Ma non ci penso proprio, le mie mani sono troppo nobili per loro, magari li farò uccidere”
“Ottime parole, sono contento di come la pensi…oh, ecco la nostra neo – signora Malfoy. Buongiorno,Narcissa” esclamò Abraxas Malfoy, notando Narcissa appena arrivata dopo aver fatto colazione.
“Buongiorno signor Malfoy, buongiorno caro” esclamò la ragazza, chinandosi per ricevere un bacio da Lucius.
“Oggi non ci sarò…questioni di lavoro” disse Lucius, sorridendo maliziosamente al padre e alla moglie. Quest’ultima capì immediatamente che il marito si riferiva alle attività da mangiamorte e si preoccupava moltissimo per la sua sorte, immaginando che l’uomo corresse numerosi rischi nel servire l’Oscuro Signore e soprattutto temeva per il fatto che Bellatrix potesse in qualche modo fargli del male.
“Narcissa – esclamò Abraxas Malfoy, notando l’espressione malinconica della nuora – non avrai per caso paura che a Lucius succeda qualcosa?”
“Lei no?”
“Ma certo che no, insomma…è mio figlio e della mia cara Elladora, che manca moltissimo nonostante non ci sia più. Se l’è sempre cavata”
“Mio padre ha ragione, Cissy. Conosco incantesimi che quei quattro scimmioni di mangiamorte si sognano soltanto. So come cavarmela e so come mantenere la discrezione. Se ti aiuta…puoi sempre raggiungere tua sorella”
Nel dire queste parole, Lucius Malfoy desiderò staccarsi la lingua a morsi ma preferiva immaginarla con Andromeda, che tanto disprezzava venendo ricambiato, ma preferiva immaginarla con la cognata che preoccupata da sola a Villa Malfoy. Il padre sarebbe andato al carcere di Nurmengard per aggiornare Grindelwald sui recenti avvenimenti nel mondo magico, e non ci sarebbe stato per farle compagnia.
“Davvero? – esclamò stupita Narcissa, dalla proposta del marito, sapendo quanto disprezzasse Andromeda – allora scriverò anche allo zio Alphard. Le farà piacere rivederlo” esclamò eccitata Narcissa, dirigendosi di corsa alla stanza coniugale per scrivere al parente. Il signor Alphard Black non vedeva da molto la nipote di mezzo e quest’ultima espresse in uno degli ultimi incontri con Narcissa il desiderio di rivedere lo zio.
“E’ proprio affezionata a quella sciagurata?” chiese Abraxas Malfoy, guardando scettico verso dove si trovasse Narcissa.
“Eh si…non lo so neanche io perché, ma se ci tiene la lascio stare. Devo solo fare attenzione che non la scopra la sua famiglia e la matta della sorella che ha non la scoprino”
“Già…sarebbe un bel guaio visto quanto sono esaltati quei matti…mi chiedo come sia nata e cresciuta bene lei in quel covo di matti”
“Me lo chiedo da anni anche io, papà”
Narcissa rimase da sola, quando le arrivò il gufo di risposta di Alphard Black, nel quale la ragazza evitò di diffondere i dettagli se non il desiderio di incontrarsi. Zio e nipote si ritrovarono poco lontani da Villa Malfoy, quando si incontrarono nei pressi di un locale di alta società.
“Che cosa è successo, Narcissa? Sembri agitata e dovresti essere felice” disse l’uomo, notando la preoccupazione della nipote che si guardava intorno, come se temesse di incontrare qualcosa di pericoloso.
“Sei solo?” disse velocemente la ragazza, guardando sospettosamente lo zio.
“Ma si che sono solo, con chi vuoi che io sia non avendo moglie e figli? C’è qualcosa che non va?”
La ragazza, dopo essersi assicurata che tra i presenti non ci fossero altri parenti o qualcuno di sospettoso, si avvicinò allo zio, in modo che nessuno li ascoltasse.
“Vedi…a dire il vero non ti ho chiesto di vederci soltanto. Come la prenderesti se qualche tempo fa incontrai per sbaglio Andromeda?”
Alphard Black balzò in piedi per poi sedersi con discrezione, colto alla sprovvista dalle parole della nipote , e cominciò a guardarsi intorno anche lui.
“Andr…omeda??? Ma…come???”
“Vedi, non so come dirtelo...ci furono un paio volte che la incontr…”
“E ME LO DICI COSI’??? – urlò l’uomo, attirando le attenzioni di coloro che si trovavano intorno e si calmò, chiedendo perdono per il disturbo arrecato – ma…quando?”
Narcissa, dopo essersi assicurata che lo zio non avrebbe riferito nulla alla sua famiglia, raccontò di come aiutò la sorella a riprendere le forze e di averle dato il denaro necessario per vivere in modo dignitoso e che oggi dopo essersi sposata, aveva una figlia.
“Io…non avrei mai pensato…che tu…”
“Non voglio perdere l’eredità di famiglia e nemmeno mia sorella, sto facendo i salti mortali per far funzionare tutto quanto” disse Narcissa con tono asciutto, stupendo ancora una volta lo zio, che si avvicinò ancora di più al viso della nipote, in modo che davvero nessuno li ascoltasse.
“Quindi andremo da lei???”
“Si…prometti che non dirai nulla”
“Ma certo che non dirò nulla…anche io non voglio perdere l’eredità. Voglio molto bene a Andromeda, e ho cercato di far desistere tua madre, ma lei…”
“Bene…non perdiamo tempo, andiamo”
Lo zio e la nipote, dopo essersi allontanati con grande discrezione e essersi assicurati che nessun parente li seguisse, si materializzarono nelle vicinanze di Casa Tonks. Alphard Black notò meravigliato l’abitazione di Andromeda, stupendosi per la piacevole casa che era. Narcissa raccontò allo zio del denaro che le aveva dato grazie a Lucius e inoltre gli disse che la sorella era diventata madre.
“Ma che bello! – esclamò l’uomo, quando scoprì che Andromeda aveva una bambina – sei una brava ragazza, Cissy, non sei invasata come mia sorella. Ho provato a convincerla ma lei…e poi Bellatrix, inizio a pensare che sia matta”
“Hai appena iniziato? E’ un po’ tardi, non credi?” disse la ragazza freddamente allo zio. Si ricordava bene di quando l’uomo cercava di portare pace in famiglia, ma dopo averlo odiato per anni capì che si sforzava soltanto di evitare ulteriori litigi, e che si rifiutava di credere nella follia di Bellatrix. Il piano che Narcissa reputava più ambizioso era quello di mettere Alphard Black contro Sirius, che rimaneva il suo nipote preferito tuttora.
La ragazza e Alphard Black, non sapendo che bastasse suonare il campanello, cominciarono a prendere a calci e pugni la porta, dato che non avevano le bacchette con sé.
“Arrivo! Arrivo!” disse Ted Tonks annoiato, non aspettandosi visite.
Quando Ted aprì la porta, si stupì nel vedere oltre il viso schifato che Narcissa gli rivolgeva puntualmente, un uomo distinto, che indossava abiti di seta pregiatissima anche se un po’ rovinata, che aveva la stessa espressione altezzosa di Narcissa senza essere tuttavia schifato.
“Ch…che vuoi?” chiese il ragazzo indeciso a Narcissa, che entrò in casa insieme all’uomo senza attendere di essere invitati. Ted chiuse la porta, guardando sospettoso Narcissa e l’uomo che, non sembravano intenzionati a parlare con lui.
“Dunque è per questo…solo per questo che tua sorella ha rinunciato a tutto?”
“Si…zio. Neanche io la comprendo, ma la conosci…non ha mai pensato molto prima di agire quella sciocca”
“Ehi! – li interruppe bruscamente Ted, scontento dei modi con i quali i due parlavano di Andromeda – state parlando di mia moglie! Moderate i termini!”
Narcissa, inferocita dal modo con il quale il ragazzo si era rivolta a lei, si avvicinò minacciosa a Ted, il quale non sembrò molto spaventato da lei.
“Moglie? Dunque non sei il suo domestico? Non siamo molto ricchi ma almeno abbiamo domestici e elfi” intervenne Alphard Black meravigliato.
“S…si. Non ci servono domestici, sappiamo fare tutto da soli”
“Bhe, non guardando il modo in cui sei vestito. Calzini diversi, camicia abbottonata in modo sbagliato e scarpe…spoche. Non proprio il tipo di uomo che immaginavo piacesse a Dromeda”
Ted arrossi nell’ascoltare le parole dell’uomo e, dopo essersi dato un rapido sguardo intorno notò che aveva ragione. Dopo essersi aggiustato con un tocco di bacchetto, chiese impacciato all’uomo se adesso andasse tutto bene.
“Bene, adesso va decisamente meglio. Perché non mi versi da bere? Ho un po’ di sete” disse Alphard Black, rivolgendosi amichevolmente a Ted, che fu colto dalla sorpresa dall’uomo, visto che all’apparenza sembrava identico agli altri Black.
“Pr…prego…beva”
“Mmh…il bicchiere è pulitissimo, glielo dico a Druella che i babbani e i nati babbani sanno essere più puliti di noi maghi, ma non c’è verso con lei”
Narcissa guardò in piedi lo zio, incredula e scandalizzata allo stesso tempo per le sue parole di apertura nei confronti del mondo babbano, ma tacque. Qualche minuto dopo scese Andromeda, forse ancora più bella del solito.
“Ted…la smetti di fare tutto questo cas…Cissy, Zio!”
La donna era incredula per la presenza del parente. In una delle sue lettere aveva espresso il desiderio di rivedere Sirius e Alphard Black, ai quali era molto affezionata. Narcissa non si espressa in modo molto ottimista, ma promise che avrebbe fatto qualcosa per organizzare un incontro con lo zio e così accadde.
“Sono contento di rivederti, Andromeda”

 
   
 
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