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Autore: Clary_shadow    05/02/2019    0 recensioni
Hermione ha tutto ciò che possa desiderare...Eccetto una vita.
Tutti si sono stufati del suo atteggiamento superiore, soprattutto Draco Malfoy, che ha in mente un piano per fargliela pagare una volta per tutte.
Dal VI capitolo:
Lui si irrigidì. “Potrai anche pensare di aver imparato tantissime cose dai tuoi libri, Granger,” la interruppe freddamente. “Ma quando si parla di Storia della Magia, la mia famiglia l’ha vissuta. Potrai anche aver letto qualcosa negli ultimi sei anni, e questo potrebbe farti pensare di poterti ritenere colta, ma io sapevo tutto ciò che c’è in quel libro, ancora prima di saper camminare!”
Hermione trovò la cosa difficilmente credibile. “Se lo dici tu, Malfoy.”
Questo gli fece perdere la pazienza. “Non fare la superiore con me! Non potresti mai battermi in
questa materia!”
Hermione gli lanciò uno sguardo derisorio. “Vuoi scommettere?”
Un sorrisetto sgradevole crebbe sul suo viso. “Sarò il tuo schiavo per un mese, se mi batti.”
Ciò la colse di sorpresa. “Cosa?”
Lui prese a studiarsi le unghie della mano. “Ovviamente vale anche per te, se dovessi perdere.”
“Sei impazzito,” sussurrò lei.
“Può darsi. Allora, ci stai?"
ATTENZIONE LA STORIA E' UNA TRADUZIONE. TUTTI I CREDITI VANNO A AKASHATHEKITTI
Genere: Fantasy, Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ciao a tutti e benvenuti!

Sono tornata con una nuova storia, o meglio, con una nuova traduzione!
“The Bracialet”, come ho sopra annunciato, NON è una mia storia, bensì è una fanfiction inglese scritta da
AkashaTheKitty, scrittrice che ha ottenuto un grandissimo successo sul sito www.fanfiction.net
Il mio lavoro dunque consiste nella traduzione della storia dall’inglese all’italiano.
Ciò che mi ha spinto a voler tradurre, è stata la sensazione che ho provato dopo aver finito di leggere The Bracialet, mi sono infatti sentita in dovere di condividere questa fantastica storia con i lettori e con le lettrici italiane, desiderando farvela conoscere e leggere, per assaporare un altro pizzico del meraviglioso mondo di Harry Potter e più nello specifico farvi sognare con l’amatissima coppia Dramione.
Prima di passare al capitolo in sé, ci tengo a ringraziare nuovamente
AkashaTheKitty per aver scritto una tale meraviglia e per avermi concesso di tradurla. In più voglio anche ringraziare torigingerfox , per avermi consigliato la storia: senza di te probabilmente non l’avrei mai scoperta.
Non ci resta che iniziare!
Vi auguro una buona lettura e buon divertimento!
(qualora ci dovessero essere degli errori di battitura, mi scuso in anticipo)
p.s. Per chi volesse dare una sbirciata alla fanfiction originale vi lascio qui il link:
https://www.fanfiction.net/s/3932315/1/The-Bracelet

 
 
 

The Bracialet
 
 
Gli studenti del settimo anno stavano seguendo Incantesimi. La maggior parte delle lezioni aveva visto una diminuzione degli studenti frequentanti già dal sesto anno, e ancora di più, nel corso del settimo anno, decidevano di lasciare quando realizzavano di starne seguendo davvero troppe.

Questo però non era il caso. Venticinque studenti di tutte le case avevano scelto di continuare questa materia in particolare, la quale aveva visto un aumento nel numero dei partecipanti rispetto all’anno precedente.
Era l’ultima classe del giorno ed era venerdì, perciò la maggior parte degli studenti era irrequieta. Sì, la maggior parte, ma non tutti.

La mano di Hermione schizzò su. “Wendelin Lo Strambo è stato arso sul rogo 47 volte, professore!” rispose lei trepidante al Professor Flitwick.
Non capiva perché, sempre più frequentemente, ogni volta che rispondeva ad una domanda gli altri facevano quelle smorfie di scherno.

Ci fu uno sbuffo e i suoi occhi subito trovarono il colpevole.
Draco Malfoy, ovviamente.
La guardava negli occhi con quello sguardo derisorio. Il suo cipiglio si incupì. Beh, almeno lui era sempre stato così.

“Emm, sì, signorina Granger” rispose il professor Flitwick con il suo solito tono amichevole. “E come ne è sopravvissuto?” guardò in attesa la classe, che, per lo più, aveva lo sguardo perso nel vuoto. Qualcuno tossì. Lui sospirò. “Signorina Granger?” la classe si lamentò di nuovo e lui lanciò un’occhiataccia severa nella loro direzione.
“Con un incantesimo raggelante, professore” rispose lei quasi minimamente toccata dalla reazione degli altri, ma non riuscì a trattenersi dal colpire Ron sottobanco, quando anche lui aveva alzato gli occhi al cielo mormorando qualcosa. Sul serio, si supponeva che lui fosse suo amico.
“Corretto” replicò il professore per poi mostrare come produrre un incantesimo raggelante, mentre gli occhi di Ron lacrimavano e si strofinava lo stinco per il dolore. Dietro di lui, Mandy Brocklehurst di Corvonero, se la rideva.

Poco dopo, tutta la classe cercava in qualche modo di raggelare la propria fiamma. Hermione, ovviamente, c’era riuscita dopo pochi tentativi, e ora si trovava a sorridere fiera di se’, mentre passava la mano attraverso la fiamma, sentendo soltanto un piacevole calore.
“Molto bene, signorina Granger” la lodò il professor Flitwick, facendo sì che il sorriso di Hermione crescesse ancora di più.
Molto bene, signorina Granger” imitò qualcuno appena Flitwick fu abbastanza lontano da non sentire nulla, facendo scoppiare delle risatine di scherno che Hermione ignorò come sempre.
“Oi, Granger!” la chiamò Malfoy dal lato dove sedeva con gli altri della sua casa. “Ti dispiacerebbe entrare tra le mie fiamme per vedere se ho fatto bene?” Ci furono ancora delle risate.
Hermione lo fissò, ma lui fece un sorrisetto e poi si girò a parlare con Zabini, che stava ancora ridacchiando, e Nott, che cercava valorosamente di nascondere un sorriso.

Il professor Flitwick aveva deciso di prendere l’invito come legittimo, e subito si fiondò a controllare la fiamma di Malfoy, che, per noia di Hermione, era stata correttamente raggelata.

Harry e Ron stavano cercando di fare del proprio meglio e, sebbene Hermione non avesse alcun problema ad aiutare Harry, ce l’aveva ancora con Ron, per cui si girò e al loro posto aiutò Neville. Si sentì perversamente soddisfatta quando Neville riuscì nell’incantesimo prima di Ron. Harry era riuscito discretamente nell’intento, mentre Ron stava davvero faticando e impugnava la bacchetta in modo completamente sbagliato.
Hermione gli voltò volutamente le spalle e guardò di nuovo verso il gruppo Serpeverde, dove la maggior parte di loro ora stava semplicemente chiacchierando. Solo una di loro non era ancora riuscita nell’incantesimo: Daphne Greengrass, una ragazza relativamente banale, considerando certi egocentrici che facevano parte della sua casa.
Daphne sbuffò frustrata e Zabini le si avvicinò per aiutarla. Prima che le si potesse avvicinare abbastanza, però, Malfoy l’aveva scacciato via per poter aiutare di persona la ragazza, posizionando una mano intorno al suo polso e l’altra sul fianco, avvicinandola a sé. Daphne non era una ragazza molto alta, perciò la sua testa arrivava appena sotto il mento del ragazzo. Lui ammiccò lascivamente verso i suoi amici e iniziò a sussurrarle qualcosa all’orecchio. Lei arrossì e Hermione socchiuse gli occhi, sconvolta dal comportamento di Malfoy.

Tutti sapevano che lui aveva una storia con Pansy Parkinson, che, guarda caso, non frequentava Incantesimi, e lui era così che si comportava?  Tuttavia, prima che Hermione potesse dar voce ai suoi pensieri, Daphne mosse la sua bacchetta e all’improvviso esultò di gioia avendo eseguito correttamente l’incanto, mentre Malfoy la lasciava e tornava a parlare con i suoi amici.

Hermione alzò gli occhi al cielo e si girò verso i suoi amici, per poi gridare colta di sorpresa dalla fiamma di Ron che si era alzata fino a toccare il soffitto con il suo calore scottante.
Fece alcuni passi indietro, scuotendo lentamente la testa, incapace di comprendere come un tentativo di Incanto Raggelante potesse produrre quell’effetto, e sentì delle persone fare il tifo ed esultare per Ron, la cui faccia adesso era rosso pomodoro.
Flitwick si precipitò verso di lui per tenere a bada la fiamma, lo ammonì di stare più attento e di esercitarsi di più. Poi congedò la classe scuotendo la testa rassegnato.

Un altro venerdì pomeriggio come gli altri.

Hermione prese velocemente le sue cose e si diresse verso l’uscita con il resto della classe. Aveva un incontro con il preside e con il caposcuola tra mezz’ora, e prima voleva fare un salto in camera sua per liberarsi del mantello di scuola.

“Ma cosa le hai detto?” chiedeva Zabini a Malfoy, a pochi passi da dove si trovava lei mentre tutti gli altri se ne andavano lungo il corridoio. “Non l’avevo mai vista arrossire in quel modo.”
Malfoy ridacchiò. “Le stavo semplicemente spiegando qualcosa riguardo Incantesimi.”

Hermione non riuscì a trattenere un grugnito, che ovviamente i due sentirono, infatti entrambi si girarono a guardarla.
Affascinanti occhi marroni su un viso scuro coronato da capelli neri, e arroganti occhi grigi su un volto pallido sotto capelli biondi rigorosamente tirati indietro. La differenza fisica tra i due ragazzi era davvero sorprendente, ma a parte la differenza fisica – entrambi erano Serpeverde fino al midollo.

“È difficile insegnare qualcosa che nemmeno sai, Malfoy,” commentò lei aspramente.

Le sopracciglia di lui si alzarono “E…tu sì?” domandò. “Per questo sei così popolare tra i ragazzi, Granger?” sia lui che Zabini iniziarono a ridere e girandosi se ne andarono, non lasciandole dare alcuna risposta.

Certo. Lei non aveva una vera risposta da dare. Niente che avrebbe saputo rimetterlo al suo posto, comunque.
Lei non era molto popolare tra i ragazzi. Generalmente riteneva fosse perché non era poi una ragazza così femminile e soprattutto perché i ragazzi alla sua età si sentivano intimiditi dal suo cervello, fidandosi del fatto che loro non l’avessero.

Si dirigeva accigliata verso la loro direzione, quando Harry e Ron la raggiunsero.

“Perché tutta questa fretta?” domandò Ron, avendo evidentemente dimenticato la scaramuccia avuta in classe. Anche Hermione decise di far finta di niente e dimenticare la cosa. Dopotutto aveva saputo vendicarsi con un buon colpo di tacco.
“Devo correre a cambiarmi; ho un incontro tra…” controllò il suo orologio “25 minuti.” Lei accellerò il passo. “Ah, giusto,” disse Harry. “Come sta andando il lavoro da Caposcuola? È già passato un mese, ci sono già state delle vittime?”
Hermione fece spallucce “Tutto bene.”
“Non posso ancora credere che hanno nominato Caposcuola un Serpeverde,” mugugnò Ron.
Le sopracciglia di Hermione si inarcarono e gli lanciò un’occhiata divertita. “Ah, sì? Chi altro potrebbe essere Caposcuola? Tu?” lei non poté trattenere una risatina divertita e Ron la fulminò con lo sguardo.
“Oppure Harry! Non ha molto da fare quest’anno! Non c’era bisogno che lui fosse Prefetto già negli anni precedenti, lo sai. E nemmeno quello lo era prima, dovresti ricordartelo!”

Harry scosse la testa. “Tenetemi fuori dalla vostra discussione,” disse. “Sono perfettamente felice di essere Capitano della squadra di Quidditch e di avere del tempo libero.”
“Allora che mi dici di Ernie Macmillan,” insistette Ron. “Lui ha…le qualità per essere Caposcuola.”
“Non puoi dire sul serio!” lo interruppe Hermione. “Ernie è così presuntuoso, e tu vorresti che lavorasse con me tutto l’anno?”
“Non ha tutti i torti, amico,” li interruppe Harry. “Sarebbe come lavorare con Percy.”
“Quindi, mi stai davvero dicendo che quello ti piace?” chiese Ron incredulo.
Hermione scosse la testa. “No, non mi piace. Non deve per forza piacermi, per farmi pensare che è adatto al lavoro. È bravo a tenere sotto controllo i Serpeverde, ed è davvero gentile con la maggior parte degli altri studenti – oh, non guardami così, Ron – lo è sul serio. Per lo più, siamo principalmente noi tre a non piacere ai Serpeverde e questo perché, beh…”
“Perché io sono il Bambino Sopravvissuto e voi siete miei amici,” interruppe tranquillamente Harry. “E anche perché Hermione li batte nella maggior parte delle materie,” si affrettò ad aggiungere quando Hermione l’aveva guardato storto.

Lei sospirò. Era vero che ai Serpeverde non piaceva che gli rubassero la scena, e Harry gli aveva sicuramente rubato la scena più di una volta. La sua migliore amica NataBabbana che prendeva voti più alti di ognuno di loro, non aiutava poi molto.
Ultimamente, tuttavia, sembrava ci fosse qualcos’altro sotto, qualche altra ragione. Ad esempio, oggi, aveva distintamente notato l’occhiata che Megan Jones aveva lanciato a Wayne Hopkins, insieme a tutta la classe, e poi tutti avevano iniziato a bisbigliare lanciando occhiatacce ad Hermione. Loro due erano entrambe in Tassorosso e senza pregiudizi contro status del sangue, perciò non aveva idea del perché dovesse meritarsi quel comportamento da parte loro. Per questo si era sentita un po' ferita.

Si fece coraggio e cercò di non pensarci più. Forse non era la ragazza più popolare della scuola, ma dopotutto lei era Caposcuola, e perciò non aveva né tempo né motivo di autocommiserarsi.

Raggiunta la sala comune di Grifondoro, salutò frettolosamente i suoi amici prima di correre verso la sua camera, togliersi il mantello, afferrare una felpa e dare una spazzolata ai suoi capelli, per poi precipitarsi di nuovo giù per le scale.
6 minuti all’incontro.

Ben presto si trovò davanti al gargoyle di pietra al settimo piano, annaspando un po' per la corsa. “Delizia turca.” pronunciò, controllando il suo orologio.
Mancavano solo 4 minuti. Ottima tempistica.

Il gargoyle si fece da parte e Hermione salì coraggiosamente su per gli scalini magici, e quando raggiunse la porta, si sistemò un’ultima volta, prima di bussare educatamente, aspettando che le venisse ordinato di entrare.

“Ahh, signorina Granger,” la accolse Silente mentre entrava, “Perfettamente in orario. Ma vedo che è sola.” Le fece segno di sedersi.

“Sola?” chiese lei ancora con il respiro corto e ora anche un po' confusa.
“Sì, mi aspettavo anche l’altro Caposcuola” si chiarì.
“Oh! Ma certo, sono sicura che sarà qui tra qualche secondo. Io ho dovuto fare una corsa e il mio dormitorio è vicino, sono sicura che ci voglia molto più tempo se si proviene dai… dai… Sotterranei…” la sua voce vacillò un po' quando lo sguardo divertito di Silente la rese nervosa.
“Sempre con lo stesso spirito di lealtà, vedo, signorina Granger,” disse lui sorridendo, “Ma la questione rimane: gli è stato dato lo stesso tempo che è stato dato a lei, no?”

Hermione si sentiva un po' a disagio. Non le piaceva per niente essere sotto i riflettori solo perché il Caposcuola non riusciva ad essere puntuale. Non era mica la sua balia, per Merlino! Si agitò sulla sua sedia, cercando di pensare a qualcosa da dire. Dopo qualche secondo, il silenzio era davvero troppo “Io, uhm, sono sicura che sarà qui in – ”
Qualcuno bussò alla porta.
“– un secondo,” finì Hermione tirando un sospiro di sollievo. Finalmente. Diede un’occhiata all’orologio. In tutta onestà, aveva fatto solo 5 minuti di ritardo.

“Avanti!” lo chiamò Silente, per poi fargli cenno di accomodarsi.
“Granger,” farfugliò mentre prendeva posto.
“Nott,” rispose Hermione con un semplice cenno del capo.

Lavorare con Theodore Nott non era poi così male, a parte lo spiacevole dettaglio riguardo il suo disprezzo per i NatiBabbani, nonostante ciò, bisognava riconoscere che non lo metteva in mostra, e poi lui era…beh…Serpeverde. A parte ciò, era davvero solo un ragazzo silenzioso e arruffato, pallido come Malfoy, ma con capelli scuri e ricci, e occhi castani e pensierosi, nascosti dietro un paio di occhiali.

“Scusi per il ritardo, professor Silente,” disse Nott con il suo tono morbido, non offrendo alcuna giustificazione. Era proprio il suo stile. Raramente diceva più di quanto gli venisse richiesto, e riteneva che se avesse dovuto dare una giustificazione, gliel’avrebbero certamente chiesta.
“Non si preoccupi, Signor Nott, è qui adesso,” rispose Silente. “La ragione per cui vi ho fatti venire entrambi, è perché ho deciso di apportare un piccolo cambiamento. Uno che porterà beneficio ad entrambi, spero.”
“Un cambiamento, Signore?” domandò Hermione.
Silente le sorrise indulgentemente. “Sì, signorina Granger. Come lei ben sa, essere Caposcuola in tempi tranquilli è un lavoro molto duro. In questi tempi, tuttavia, può rivelarsi un compito insormontabile. Perciò vorrei che ognuno di voi nominasse un proprio Vice. Un assistente, se così vogliamo chiamarlo.”

“Ma…” lo guardò stranita Hermione. “Questo non è il compito dei Prefetti?”
“Preferirei che lei scegliesse una ragazza del settimo anno per aiutarla, signorina Granger. Lei condividerà i suoi impegni, e ora, più che mai, c’è bisogno di una buona dose di maturità, per assumersi queste responsabilità.”

“È per via di Voi-Sapete-Chi?” chiese tranquillamente Nott.

Hermione sentì il bisogno di deglutire qualcosa che le ostruiva la gola. Molte volte dimenticava che il padre di Nott era stato uno dei Mangiamorte in cui si era imbattuta poco più di un anno fa al Ministero della Magia. Sembrava essere passato così tanto tempo, era quasi surreale, e le era stato così difficile capire davvero, che alcuni tra quegli uomini mascherati erano i padri di alcuni suoi compagni di scuola – non aveva importanza quanto disprezzasse quei particolari compagni.

“Esatto, signor Nott,” rispose Silente tristemente. “È il prezzo della guerra. Nonostante ciò che è accaduto – o quasi accaduto – l’anno scorso, Hogwarts è ancora un luogo sicuro. Ma gli studenti sono ancora spaventati. Sono preoccupati per le loro famiglie e per il loro futuro. Ovviamente gli insegnanti saranno sempre disponibili al colloquio, ma per la maggior parte degli studenti, parlare con altri studenti sarà sicuramente preferibile a confrontarsi con vecchi professori rinsecchiti, non credete? Ognuno di voi pensi ad un proprio Vice, e poi, tra non molto, venite a discuterne con me.”

E con ciò furono congedati ed entrambi lasciarono l’ufficio del Preside. Hermione rimase sovrappensiero fino a quando non si trovarono dall’altra parte del gargoyle.

Con appena un’occhiata nella sua direzione, Nott si girò incamminandosi verso i Sotterranei.

“Ei, Nott,” lo chiamò Hermione, prima che potesse fare due passi. “Forse dovremmo scegliere dei Vice appartenenti ad altre Case? Così da avere accesso a tutta scuola.”
Nott fece semplicemente spallucce e continuò a camminare.
Hermione fece lo stesso nella direzione opposta.
 
 
 
 
Spazio Autrice/Traduttrice:
Eccoci giunti alla fine del primo capitolo. Cosa ne pensate?
Lasciate un commento se vi va, sarò lieta di rispondere.
Ricordo nuovamente che la storia NON appartiene a me, bensì ad
AkashaTheKitti, e che io mi occupo esclusivamente della traduzione dall’inglese all’italiano.
A presto,
Gea

 

 
 
 
  
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