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Autore: Clary_shadow    07/02/2019    1 recensioni
Hermione ha tutto ciò che possa desiderare...Eccetto una vita.
Tutti si sono stufati del suo atteggiamento superiore, soprattutto Draco Malfoy, che ha in mente un piano per fargliela pagare una volta per tutte.
Dal VI capitolo:
Lui si irrigidì. “Potrai anche pensare di aver imparato tantissime cose dai tuoi libri, Granger,” la interruppe freddamente. “Ma quando si parla di Storia della Magia, la mia famiglia l’ha vissuta. Potrai anche aver letto qualcosa negli ultimi sei anni, e questo potrebbe farti pensare di poterti ritenere colta, ma io sapevo tutto ciò che c’è in quel libro, ancora prima di saper camminare!”
Hermione trovò la cosa difficilmente credibile. “Se lo dici tu, Malfoy.”
Questo gli fece perdere la pazienza. “Non fare la superiore con me! Non potresti mai battermi in
questa materia!”
Hermione gli lanciò uno sguardo derisorio. “Vuoi scommettere?”
Un sorrisetto sgradevole crebbe sul suo viso. “Sarò il tuo schiavo per un mese, se mi batti.”
Ciò la colse di sorpresa. “Cosa?”
Lui prese a studiarsi le unghie della mano. “Ovviamente vale anche per te, se dovessi perdere.”
“Sei impazzito,” sussurrò lei.
“Può darsi. Allora, ci stai?"
ATTENZIONE LA STORIA E' UNA TRADUZIONE. TUTTI I CREDITI VANNO A AKASHATHEKITTI
Genere: Fantasy, Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Theodore Nott | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Eccomi tornata con la traduzione del secondo capitolo! Siete pronti?
Buona lettura!

 
The Bracialet
 
Hermione assaporò un breve e inaspettato scoppio di popolarità quando si sparse la voce che era alla ricerca di un Vice Caposcuola, e che avrebbe avuto piede libero nella scelta della fortunata. All’ improvviso tutte le ragazze del suo anno cercavano in ogni modo di attirare la sua attenzione, diventando tutte quante le sue nuove migliori amiche.
Era estremamente fastidioso. Soprattutto perché molte di loro erano persone con cui normalmente non aveva nulla di cui parlare.

Alla fine decise di nominare suo Vice, Padma Patil.
Parvati era rimasta un po' seccata della cosa, ma allo stesso tempo era fiera di sua sorella. Le ragioni di Hermione nella scelta di Padma erano molteplici. Il suo essere intelligente, di un’altra casa, e piuttosto popolare, cosa che Hermione aveva attentamente valutato nella sua decisione. Un altro motivo era Parvati. Non nel senso che Parvati era sua amica, anche se in realtà Hermione supponeva che lo fosse, ma se il motivo di ciò era davvero far si che gli studenti si confidassero con loro, allora Padma avrebbe sicuramente lasciato che Parvati la aiutasse nel compito. Era una sorta di “due al prezzo di uno”.

Tutto sommato, Hermione si sentiva davvero fiera della sua decisione, che era stata approvata in breve tempo anche dal Preside.

Com’era prevedibile, una volta che la scelta era stata fatta, era tornata ad essere completamente ignorata, tranne quelle poche volte in cui qualcuno voleva qualcosa da lei.
Comunque fosse, così le piaceva di più.

Mercoledì andò nel suo ufficio per incontrarsi con Nott, come ogni mercoledì. Beh, tecnicamente era il loro ufficio, ma lui raramente lo usava, se non negli incontri stabiliti. Si trovava al quinto piano, ed era un luogo confortante per lavorare, abbastanza grande da riunire le assemblee con i Prefetti, quando ce n’era bisogno. Non ne avevano avute poi molte, però. Nott aveva insistito dicendo che, fino a quando tutti conoscevano i propri incarichi, e nessuno aveva niente da ridire, non c’era bisogno di disturbarsi.

Lei supponeva non ci fosse ancora stata la giusta occasione, ma era seriamente affamata di mettersi alla prova. Fino ad ora, essere Caposcuola era risultato un lavoro meno impegnativo del previsto. E, segretamente, ne era rimasta un po' delusa.
Aveva in qualche modo pensato che ci sarebbero stati più problemi da risolvere. Più questioni da organizzare. Qualcosa di più che togliere punti ai ragazzini del primo anno per aver corso nei corridoi.

Mentre entrava nell’ufficio, sentì due voci parlare dall’altro lato della stanza, dove due comode poltrone erano poste vicino ad un caminetto, lasciando gli schienali verso la porta. C’era anche un divano, ma quello era libero. Controllò il suo orologio e vide di essere arrivata 5 minuti in anticipo. Probabilmente Nott aveva sfruttato quel tempo per aiutare qualcuno prima del loro incontro.

Fece il giro della stanza passando il tavolo delle riunioni, per andare a sedersi alla sua scrivania, pensando di occuparsi di altro mentre Nott concludeva il suo incontro.

Stava giusto iniziando ad apporre un cambiamento nei turni dei Prefetti, quando sentì la persona con cui stava parlando Nott ridere e si sentì congelare sul posto.

Si girò e dalla sua posizione vedeva chiaramente chi stava stravaccato su una delle poltrone. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, cercando di contenersi.
“Nott, questo non è il posto per le visite di piacere,” disse con il tono più calmo che riusciva ad avere. “Potresti chiedere per favore al tuo amico di andare, così noi possiamo iniziare il nostro incontro?” lei evitò di proposito di guardare l’amico in questione, e si girò di nuovo verso la sua scrivania, aspettando davvero che lui se ne andasse.
“Questa non è una visita di piacere,” rispose tranquillamente Nott. “Ecco il mio Vice.”

Hermione si girò di nuovo, incontrando due occhi grigi pieni di gioia maliziosa. No, non era solo un brutto incubo; c’era sul serio Draco Malfoy lì seduto.
Questo è il meglio che hai saputo fare?” si fece scappare. “So che voi siete… amici…” dire che Nott aveva degli amici, era un eufemismo. “Ma non eravamo rimasti d’accordo nello scegliere persone di altre Case?”
“Veramente no,” rispose Nott. “Io avevo già deciso. Tu, d’altro canto, eri libera di scegliere chiunque volessi. E così hai fatto, suppongo.”

Hermione si massaggiò le tempie, che nel frattempo avevano iniziato a farle male. “Cosa ne pensa Silente di tutto ciò?”

“Ha approvato, maledizione Granger, pensi sul serio che starei ancora qui ad ascoltarti altrimenti?” interruppe Draco ora arrabbiato. “E posso capire perché Theo abbia bisogno di un aiuto – averti tra i piedi tutto il tempo deve proprio farti andare fuori di testa.”
Le labbra di Hermione si incresparono accigliate, mentre faceva correre lo sguardo dall’uno all’altro. Draco era nervosamente corrucciato e l’espressione di Nott era saggiamente illegibile.
“Tu chi hai scelto?” chiese Nott dopo qualche secondo.
Hermione sospirò. “Padma Patil. Lei è intelligente, gentile e adatta per–”
“Ed è Grifondoro, no?” la interruppe Malfoy. “O è quell’altra?”
“Lei è Corvonero,” sbottò lei. “Ed era un Prefetto.”
“E allora? Non fa differenza, se la sua gemella è Grifondoro e tutto il resto.” La punzecchiò Malfoy sempre più irritante.
“Forse lo è per te. Ma almeno io ho provato a cercare fuori dalla mia Casa!” lanciò una frecciatina a Nott.
“Certo. Lasciando il povero Theo in balia di un insignificante Tassorosso con cui dividersi il lavoro,” interruppe Draco, cercando di ignorare il fatto che lei aveva appena cercato di rimpiazzarlo. “Pensavi sul serio che sarebbe andata così?” si protese in avanti appoggiandosi con i gomiti sulle ginocchia, facendosi beffe di lei, con tutta la sua cattiveria.

Hermione digrignò i denti. “Perché sto ancora parlando con te? Sciò. Non c’è bisogno di te qui.”
“Ahh, ma tocca a Theo decidere, no?” chiese lui, appoggiandosi di nuovo allo schienale. “Si suppone che noi Vice interveniamo quando qualcosa diventa troppo faticosa da gestire per i Caposcuola. Ma ovviamente niente è troppo faticoso per la Super Mezzosangue di Potter, anche se sospetto che Theo abbia spesso dei gravi mal di testa che la
Caposcuola gli causa.”

Hermione boccheggiò per la sua sfacciataggine. “È ovvio che non hai idea di cosa stai parlando,” rispose, riuscendo finalmente a trovare le parole, sentendo che il mal di testa era stato Malfoy a farlo venire a lei. “Cosa che non mi sorprende, in realtà. Sei sempre stato veloce a mostrare la tua ignoranza e lo fai talmente bene che nessuno si chiederebbe mai quanto in realtà tu sia stupido!”

A ciò Draco si alzò di scatto dal posto, facendo sussultare Hermione che fece un passo indietro, prima di riuscire a prendere fiato. Chissà cosa avrebbe fatto se Nott non avesse deciso di parlare proprio in quel momento.
“Draco” disse tranquillamente. “Ci vediamo tra mezz’ora nella sala comune, ok?”
Per un secondo, Draco sembrò ancora quasi intenzionato a strozzare Hermione, poi però le lanciò un’ultima occhiataccia e uscì, sbattendo la porta dietro di lui.

Hermione si girò a guardare Nott piena di legittima indignazione. “Ti aspetti sul serio che io lavori con quello?”
“Tu sei stata l’unica a metterlo in questione, ad insultarlo e a chiamarlo ignorante,” rispose Nott, calmo come sempre. “Potevi difficilmente aspettarti che non se la prendesse.”
Hermione scosse la testa, sapendo bene che lui non era stato decente con lei nemmeno un giorno della sua vita. “Perché hai scelto lui?” chiese “Ci doveva pur essere qualcuno meglio di lui.”
“Andrà bene, Granger, se solamente tu…lo lasciassi in pace.” Rispose di nuovo Nott, lasciandola a bocca aperta.
Lei doveva lasciarlo in pace? Nott diceva tutto al contrario! “Perché lui?” chiese di nuovo.
Nott la studiò per un secondo. “Perché è stato Prefetto al quinto anno.”
“Beh, sì, ma poi ha abusato del suo ruolo e l’ha perso!” sottolineò lei.
“No, non l’ha fatto. Si era scoperto che suo padre era un Mangiamorte e l’avevano spedito ad Azkaban, proprio come il mio, penso che questo tu già lo sappia.”
“Beh, sì, e mi dispiace per quel casino, ma non può essergli costato il ruolo. È stato lo stesso per te e tu l’hai ottenuto l’anno scorso.”
Nott scosse la testa. “Non è stato lo stesso per me. I Malfoy sono in qualche modo più…conosciuti? A nessuno è mai davvero importato ciò che ha fatto mio padre, e dubito fortemente che Tu-Sai-Chi sappia che esisto. Draco, invece, si è trovato all’improvviso a dover affrontare le conseguenze di ciò che aveva fatto suo padre, attaccato da tutte le parti.
Piton l’ha scoperto durante l’estate e l’ha riferito a Silente, che ha deciso di rimuovergli l’incarico, ritenendo che ciò avrebbe solamente aumentato la tensione. E ora… tu sei una dei pochi che sa cosa è davvero successo l’anno scorso.”

Lei lo sapeva. Draco aveva progettato tutto l’anno come tradire ed uccidere Silente, e c’era quasi riuscito, ma, all’ultimo momento possibile, Silente l’aveva convinto di non essere un assassino, e che l’Ordine avrebbe potuto proteggere lui e sua madre dall’ira di Voldemort, e così si era arreso.
Nessuno a parte i membri dell’Ordine e le persone a cui Draco aveva deciso di raccontarlo, sapeva cos’era successo. L’invasione dei Mangiamorte era stato un singolo evento dovuto ad un punto debole nelle difese della scuola, cosa che ora era stata risolta.
Ovviamente, anche l’altra parte lo sapeva. In tutto ciò, non molto tempo prima, Lucius Malfoy era fuggito da Azkaban, ma evidentemente non si era degnato di rintracciare la moglie e il figlio. Era difficile dire se si fosse anche solo interessato della cosa, oppure se Draco Malfoy si sarebbe rivelato essere il figlio di suo padre. Hermione non era ancora riuscita a capire quale delle due opzioni fosse più probabile.

Lei scrollò le spalle. “Non capisco perché mi stai dicendo tutto questo, né cosa ciò abbia a che fare con la tua scelta.”
“Questo perché non mi stai ascoltando,” rispose Nott. Non era visibilmente arrabbiato, né aveva alzato la voce. Era così diverso rispetto a Malfoy, e la cosa era sbalorditiva. Hermione pensava che, in qualche modo, tutti i Serpeverde fossero come Malfoy. “Tutto ha a che fare con la mia scelta,” continuò. “Se nulla di tutto ciò fosse successo, forse oggi sarebbe stato lui Caposcuola. Era la prima scelta di Silente, dopo tutto. Io ero solo il secondo.”
“Sono sicura che Silente abbia considerato queste circostanze attenuanti quando ha dovuto scegliere il Caposcuola,” ci rise su Hermione. “Penso che nessuno le avrebbe dimenticate!”
“Forse no,” riconobbe Nott. “O forse era solo dubbioso e alla fine ha scelto contro Draco, sapendo che la Caposcuola gli avrebbe dato troppo filo da torcere per ragioni su cui lui non ha mai avuto alcun controllo.”

Prima che Hermione potesse pensare ad una risposta adeguata, Nott aveva lasciato l’ufficio.
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“Non la sopporto, sul serio non la sopporto. Mi farà diventare un assassino,” Draco faceva avanti e indietro davanti ai suoi amici, nella sala comune di Serpeverde. “È sempre così maledettamente ipocrita e dice che sono un ignorante, IO! Osa accusarmi, quando sono stato intrappolato in una casa abbandonata da Dio, per tutta l’estate, incapace di fare altro se non preoccuparmi di aver mandato al patibolo mia madre per non aver ammazzato un vecchio disarmato!”

“Adesso calmati, Draco,” disse Blaise, “E abbassa la voce, a meno che tu non voglia che lo sappiano tutti.”

Draco si lascò cadere su una sedia. “Fottuta Mezzosangue. Non piace nemmeno a nessuno, se si escludono quegli svitati dei suoi amici. È diventata Caposcuola solo per la sua intelligenza fatta di libri e nient’altro. Non è sicuramente stata la scelta migliore che Silente abbia mai fatto.”

“Nessuno pensa il contrario,” disse Blaise.

“Lo sai, stavano considerando di non farmi nemmeno finire il settimo anno. Dicevano che era più facile se facevo semplicemente finta di essere morto fino a quando Tu-Sai-Chi non sarebbe stato sconfitto… Ma chi sa se lo sarà mai? Se non posso avere una vita, allora sarei comunque morto, lo sai, no?”

“Lo sappiamo,” lo calmò Blaise. Draco da agitato raramente era coerente. Draco stesso sapeva di essere così, ma aveva bisogno di sfogarsi altrimenti sarebbe impazzito.

Non era sempre stato amico con Blaise Zabini. Infatti, era piuttosto certo che per i primi cinque anni e mezzo avevano entrambi pensato che l’altro fosse un idiota. Tuttavia, con tutta la questione del Signore Oscuro, si era ben presto trovato senza amici, e per questo non poteva che essere un solitario, quando il mondo non appare altro che un enorme landa a sé nemica, perciò aveva provato ad avvicinarsi a Blaise e poi anche a Theo, conoscendoli meglio. Theo era sempre rimasto un po' scostante, mentre Blaise si era subito rilassato quando aveva capito che Draco non aveva alcuna intenzione di seguire i passi del padre.
Blaise era comunque imparziale come ogni Purosangue, ma non era quello che l’aveva tenuto lontano da sé; semplicemente non voleva in nessun modo avere a che fare con Tu-Sai-Chi.

“E al quinto anno sono arrivato secondo ad ogni maledettissima classe che avevo con lei, eccetto Pozioni, lì sono sempre arrivato primo. Io non sono stupido! Ho semplicemente una vita, lo sai, no?” continuò Draco. Certo, la maggior parte della sua vita era basata nel cercare di rendere quella di Potter miserabile, pensò ironicamente, ma almeno… era una vita.
“Lo sappiamo” rispose Blaise con un profondo respiro.

“Lo giuro; se non fosse stato Silente ma quell’insopportabile… so-tutto-io che dovevo uccidere, l’avrei fatto! E sarei anche stato felice di farlo!”

A ciò Theo si schiarì la gola. Era entrato alcuni minuti prima e si era seduto aspettandosi la peggiore sfuriata di Draco, ma si sentiva come se dovesse dire qualcosa adesso.
Draco e Blaise si girarono entrambi a guardarlo con quello sguardo stupito che facevano sempre quando lui dichiarava la sua presenza. Era divertente.

“Ti va bene lavorare con lei?” chiese. “O devo trovare un altro Vice Caposcuola?”
“Oh, no, non lo farai!” disse Draco, spingendo lontano la sua sedia. “Lei non rovinerà tutto per me. Non mi interessa cosa dice o cosa pensa di sapere. Non è altro che una patetica secchiona che non ha mai avuto un appuntamento a salvarle la vita. Ma io non sono stupido!”
“No, non sei stupido,” rispose Theo. “Per cui tu, ovviamente, capirai che, se dovrai lavorare con la Caposcuola, le minacce di morte non saranno la scelta più saggia.”
Le guance di Draco arrossirono un po' al lieve rimprovero. Si lasciò cadere indietro sulla sedia. “Sai che non dicevo sul serio,” borbottò.
“Lo sappiamo,” disse Blaise lanciando uno sguardo quasi divertito a Theo. “Ma Theo ha ragione. Devi cercare di essere… meno accanito verso di lei.”
“È solo che… voglio davvero darle una lezione… metterla al suo posto, lo sapete, no?”
“Lo vuoi tu e metà della scuola, amico,” rispose Blaise, e Theo rimase in silenzio.
 
 
  
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