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Autore: this is magic_lovefirehp    05/02/2019    1 recensioni
"Ma perché lo ha sposato?” chiese Harry,desolato. “Lo odiava!”
“Ma no” replicò Sirius.
"Al settimo anno iniziarono ad uscire insieme" rispose Lupin “E no,non lo odiava”
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Mi innamorai di James molto lentamente e poi…tutto di colpo.Chi diceva che lo odiavo mentiva ma non ne era consapevole. Non ne ero consapevole nemmeno io ~ Lily Evans Potter
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"“Collaborerete per il bene della vostra Casa. Mangerete,studierete e se ce ne sarà il bisogno dormirete insieme. Da oggi voi tutti siete legati e non potrete sciogliervi fino alla fine dell’anno. I punti dati a uno verranno dati anche all’altro,così come i punti tolti. Sarete un tutt’uno e guai a chi verrà a chiedere di cambiare partner. Questo sistema ovviamente verrà utilizzato da tutte e quattro le Case ma la Coppa sarà nostra e se non sarà così per colpa di voi stupidi babbuini,giuro che crucerò tutti!”
Lily iniziò a sbattere la testa sul banco mentre James era diventato iperattivo e toccava compulsivamente il braccio a Sirius,leggermente scocciato. Marlene sorrideva incoraggiante a Remus,Alice era sul punto di piangere e in generale regnavano sentimenti contrastanti di euforia e sconforto.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alice Paciock, Emmeline Vance, I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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CAPITOLO 24 - PARTENZE

 

"Lily, quindi, in ultima istanza, sei proprio sicura della tua scelta ?" chiese Alice, cercando invano di chiudere la sua valigia.

"Ve l'ho detto mille volte, sono più che sicura" rispose Lily, fissando il soffitto del Dormitorio dal suo letto.

"Al 100 % ?"

"Al 100 %"

"Se non ti va di passare il Natale a casa tua puoi sempre venire da me, mi fa piacere lo sai" intervenne Marlene, recuperando un calzino infilato tra le pagine del libro di Pozioni.

"O da me" cinguettò Emmeline.

"Anche da me ovviamente" sorrise Alice, che ancora combatteva con il suo baule.

"Mia madre ti vorrebbe come figlia, lo sai che sei sempre la benvenuta a casa mia" si aggiunse Mary, andando in bagno a raccattare i suoi trucchi.

"Ragazze, ancora grazie mille, ma per la centesima volta, rimango qui. È il mio ultimo Natale da studentessa, lo voglio passare a Hogwarts, non so quando potrò rivivere un Natale magico" mentì Lily, un po' più mestamente del solito, mentre giocherellava con i fili della coperta.

Le altre non sembrarono molto convinte, quindi si lasciarono sfuggire un "mh" di disappunto, e continuarono a fare la lista delle cose da portare via per le vacanze.

L'indomani sarebbero partite e Lily sarebbe definitivamente rimasta da sola con i Malandrini. Quei giorni di Dicembre erano volati, aveva ricominciato a studiare in santa pace, non aveva sempre James alle calcagna, le sue pozioni non esplodevano, eppure si erano ritrovati spesso tutti insieme, come un gruppo. Erano strani, i Malandrini, Frank e Le Intoccabili Cinque.

Lily sentì che in realtà parte di quello che diceva stava diventando la verità. Non solo quello sarebbe stato il suo ultimo Natale da studentessa, ma era anche vero che non sapeva quando avrebbe rivissuto un Natale magico, semplicemente perché ancora non aveva chiaro in mente che cosa avrebbe fatto della sua vita una volta fuori da Hogwarts. Avrebbe dovuto vivere ancora con i suoi genitori ? Sarebbe andata a vivere con Mary se anche lei avesse voluto abbandonare il mondo Babbano ? Avrebbe vissuto da sola nel mondo magico ? No, improbabile. E la guerra ? Avrebbe dovuto combattere ? E allora...se non aveva certezze, tanto valeva viversi al meglio quelle vacanze, finchè ne aveva la possibilità.

"E poi ve l'ho detto, non starò da sola ! Rimangono anche Remus, Peter, Sirius e James"

"Appunto ! Fino a qualche mese fa tu avresti preferito buttarti nel Lago Nero di notte, come meno 15 gradi, nuda, piuttosto che passare un'ora sola con loro e adesso ci passi due settimane ! Tralasciando il fatto che chiami James per nome, il che è preoccupante" esclamò Mary, afferrando un reggiseno dal baldacchino.

"Bhè, le cose fortunatamente cambiano...poi Remus è tranquillo dai"

"Sì lo sappiamo bene, ma gli altri tre ? Spero che non ti venga un esaurimento"

"Sei proprio una rompiscatole" bofonchiò la rossa, sdraiandosi su un fianco.

"Tesoro, è per il tuo bene che parlo" sorrise la bionda, andandosi a sedere sul letto dell'amica.

"Anzi, per la nostra salute mentale. Potrebbero arrivarci ogni giorno Strilettere in cui ti lamenti di quanto James ti abbia fatta innervosire e sinceramente per le vacanze vorrei prendere una pausa dai vostri litigi"

"Tranquilla, non succederà. Mi auguro. Sembra...diverso" mormorò Lily, inclinando il capo pensierosa.

Le presenti si scambiarono un'occhiata d'intesa, creando un silenzio imbarazzante per Lily, rotto poi da Marlene, che si lasciò cadere sul letto con uno sbuffo.

"Quest'anno non c'è neanche la cena di Lumacorno...quel ciccione ubriacone ha deciso di ammalarsi proprio adesso"

"Ma se tanto non ci vieni mai alla cena !" esclamò Lily, sollevandosi sui gomiti.

"Appunto ! Mentre voi state alla cena, noi comuni mortali abbiamo sempre fatto dei festini epici !" sorrise Mary, scuotendo la testa.

"Non disperare tesoro, ho sentito che appena torneremo ci sarà una cena speciale per festeggiare la pensione di Lumacorno !" squittì Alice, battendo le mani emozionata.

"In realtà credo che voglia fare una specie di Ballo...ma non ne sono molto sicura" commentò Emmeline, intrecciandosi i capelli davanti allo specchio.

"Chi se ne frega, tanto io non partecipo" chiarì Mary, imbronciata, infilandosi un maglione rosso che le stava d'incanto a dir poco, in pendant con il rossetto color fuoco.

"Certo che partecipi, se ci va una andiamo tutte, ricordate ?" rise la Vance, guardandola nel riflesso.

"Ma non possiamo fare che non ci va nessuna ?"

"Lily deve andare per forza ! E si porterà anche Dean, non è vero ?" esclamò Alice, che era giunta a sedersi sulla sua valigia pur di fare restare tutto dentro. La cosa non funzionò dal momento che lei pesava a malapena 50 chili e quindi fu scaraventata sul pavimento dal peso dei suoi stessi vestiti.

"Ah, giusto...Dean. Perché non ci racconti come va con il tuo biscottino al cioccolato ?" ridacchiò Marlene, mentre aiutava Alice a fare scattare almeno una delle chiusure del baule.

"Ti sei drogata ?" chiese Lily, sollevando la testa dal cuscino ed inarcando un sopracciglio.

"Poi perché al cioccolato ?"

"Bho,così. Ha gli occhi castani"

Marlene sollevò le spalle, mentre tirava fuori un paio di jeans boy-friend dalla valigia, ricordandosi che doveva pur partire con qualcosa addosso.

"Hai di nuovo rubato l'erba della Sprute dalla Serra, vero ?"

"Oooh, Lily, lasciala stare" Alice fece un gesto con la mano per dirle di sorvolare sulla questione e con un balzo raggiunse i piedi del letto dell'amica, fissandola in un modo a dir poco inquietante.

" Dicci piuttosto come vanno le cose con Dean. Adesso parte anche lui, giusto ?"

"Va tutto bene" sorrise la Evans, senza aggiungere altro.

"Va tutto bene e...?" la intimò la Prewett.

"O ma ?" aggiunse Mary.

"Non essere così pessimista, non c'è nessun ma...vero Lily ?" riprese Alice, sorridendo forzatamente a Lily.

Doveva, doveva riuscire a farla confessare.

"No, non c'è nessun ma ! Va tutto bene"

"Quindi ti piace"

"Se non mi piaceva proprio, non ci uscivo, che dici ?" sbottò Lily, roteando gli occhi.

"Perché quel proprio ? Vuol dire che in parte ti piace qualcun altro ?" insinuò Alice, illuminandosi.

"Alice perché non vai ad infilare la lingua in bocca a Frank così non sentiamo le tue idiozie per un po' ? Che dici ?" ringhiò Mary, stringendole la spalla con l'intenzione di conficcarci dentro le unghie smaltate di rosso.

Insomma, tutte volevano far confessare Lily, ma Alice era davvero troppo. Se conosceva bene la sua migliore amica, Mary sapeva che non avrebbe ceduto se l'avessero pressata così tanto, anzi, si sarebbe solo infastidita maggiormente. Bisognava aspettare che fosse talmente sopraffatta dalle sue emozioni da consegnarsi di sua spontanea volontà nelle braccia delle amiche, un po' nemiche in questo caso.

A quel punto Emmeline afferrò Alice e le iniziò a pettinare i capelli, uno dei pochi modi per calmarla. Avendo un caschetto non poteva fare molto, ma la Vance riusciva comunque a farle delle acconciature molto graziose.

"Una cosa la voglio sapere anche io però...come bacia il tipo ?" sorrise angelicamente Mary.

La rossa si girò dall'altro lato, come se fosse imbarazzata e ammise che in realtà non si erano mai baciati.

"Nessun bacio ? Niente niente ? Neanche un bacetto piccino ?" strillò Alice, lanciando occhiate per metà sbigottite – a Lily – e per metà colme di felicità, alle altre quattro.

"Ma siete usciti tipo tre volte !" esclamò Marlene, che subì la stessa sorte di Alice da parte di Emmeline. Strattonata e pettinata.

"No, vedete io..." provò a dire debolmente Lily.

"E' gay" sentenziò la MacDonald, annuendo convinta.

"Mary" Lily scattò a sedere sul letto, piccata " non è che perché uno è gentile e non ti salta addosso appena ti vede è gay, magari è solo civile, non come fa quel..." disse, infervorata, strizzando gli occhi verdi.

"Come quel...chi ?" sorrisero le altre quattro, questa volta tutte d'accordo.

La Evans si alzò in piedi, e tirò fuori il libro di Rune Antiche dalla tracolla.

"Nessuno" rispose, guardando ovunque tranne che alle amiche.

"Bhè, io credo che questo Dean debba sbrigarsi" constatò Alice, ottenendo uno schiaffo sulla fronte da Lily.

"Vi ho detto che è solo molto galante !"

"Sì, sì, è gay, te lo dico io" sussurrò Mary, scivolando verso Emmeline, la quale, non potendo assolutamente prenderla per i capelli, pena il taglio di una mano, le tirò una gomitata sul fianco e sibilò :" Ma la smetti ?!"

-

Una locomotiva a vapore scarlatta era ferma lungo un binario gremito di gente. Hagrid cercava di raggruppare i ragazzini del Primo Anno, che erano ancora un po' spaesati, gli studenti più grandi invece cercavano di far volare – con esiti per lo più negativi – i loro bauli direttamente nello scompartimento, ritrovandosi con mutande e calzini sparsi sui binari.

Come sempre, tutti stavano salutando i pochi che sarebbero rimasti al Castello durante il periodo Natalizio, il cui vantaggio era mangiare senza sosta qualsiasi pietanza, fare gli orari che si voleva, nei limiti consentiti, e la possibilità di andare ad Hogsmeade quasi tutti i giorni.

"Mi raccomando, non stressate troppo Lily che poi ci torna esaurita !" esclamò Marlene, abbracciando calorosamente James e gli altri Malandrini. Compreso Remus, che le si avvicinò di sua spontanea volontà e la strinse un po' timidamente, facendola avvampare e rivoltare lo stomaco come un calzino.

"Va bene Lene, salutaci tuo papà !"

"Frank ! Porti il mio baule sullo scompartimento ? E' troppo pesante, non ci riesco !"

"Sarà un viaggio lunghissimo..."

"Che noia"

"Ehi Lils"

Mary posò una mano sul braccio di Lily ed abbassò il tono della voce, rimanendo seria.

"Ieri stavo scherzando...per qualsiasi cosa tu scrivimi, se James ti esaspera mandami pure tutte le Strilettere che vuoi, provvederò a punirlo al mio ritorno. Ah, e anche se per caso dovesse fare...qualcos'altro...bhè, fammi sapere !" concluse, strizzandole l'occhio.

Lily la guardò perplessa e la abbracciò.

"Anche tu, cerca di stare più tranquilla in queste vacanze okay ? Non arrabbiarti troppo con tua madre e divertiti un po', va bene ?" sorrise, scostando una ciocca dorata dell'amica dietro l'orecchio.

"Ehi, ciao. Senti, io ora parto..."

Emmeline si avvicinò titubante a Sirius, che ciondolava davanti i binari, in attesa che il treno partisse.

"Ti volevo dire di controllare Lily ogni tanto e di non farla arrabbiare esageratamente, va bene ?"

Sirius alzò gli occhi al cielo e fece un leggero cenno arrogante con la mano.

"Dio, che urto che siete. Sempre preoccupate che noi possiamo fare del male ad un'altra di voi. Stai tranquilla, la Evans se la sa cavare benissimo anche da sola."

Emmeline fece un cenno di assenso, non badando al tono scocciato, poi infilò una mano nel suo zainetto di pelle nera e tirò fuori un pacchetto, alla vista del quale Sirius sbiadì.

"Il tuo regalo di Natale, per esserti comportato più o meno bene e non avermi reso questi tre mesi di convivenza un inferno."

"Ehm..." Sirius accennò un sorriso ma non prese il regalo che Emmeline gli stava porgendo, lasciandola con la mano sospesa.

"Il mio..." tossicchiò " lo avrai proprio a Natale...sono uno tradizionalista io, i regali si danno il 25, prima porta male" concluse, guardando dei punti indefiniti intorno a sé.

"Ah, ma davvero ?"

LaVance sollevò un sopracciglio, divertita.

"Allora questo lo prendo io" disse, rimettendo il pacchetto nello zaino "e lo nascondo, poi a Natale fai una bella caccia al tesoro e mi scrivi cosa ne pensi."

"Caccia al tesoro ? Tu sei matta !" esclamò il ragazzo, vedendosi portato via il regalo.

"Scherzo, troverò un modo per dartelo...e non provare a corrompere Lily" lo minacciò lei.

"Sei crudele ! Ormai lo voglio aprire ! Cos'è ?"

Em alzò le spalle e fece segno di cucirsi la bocca, poi assunse il suo cipiglio di rimprovero bonario.

"Così impari a non regalare nulla alla tua compagna di studi preferita !"

La bocca di Sirius si aprì in un sorriso perfetto e le sue mani andarono a stringere amichevolmente il volto della ragazza, come se fosse una specie di peluche.

"Ti prometto che avrai un regalo, devi solo..."

"EEEEM, DOBBIAMO ANDARE !"

"Sì, arrivo !" urlò lei, in risposta a Marlene che la chiamava, sporgendosi dal finestrino.

"Allora, mi raccomando, non assillare esageratamente le poche persone rimaste, non prenderti troppe punizioni, evita di far levitare la gente mei corridoio e fai quello che ti pare della tua vita sessuale ma ti prego, ti prego, regolati.  Perché non voglio tornare e trovare l'Infermeria piena di gente con la Clamidia. Capito ? E poi ovviamente, STUDIA !" sputò velocemente quelle parole, puntando il petto di Sirius con l'indice.

"Mi offendi !" esclamò il Black, portandosi teatralmente una mano al petto "Io sono un tipo responsabile, che ti credi ? Non permetterei mai che qualcuno si prendesse la clamidia, per questo si usa il preservativo, ma chère."

"Mh, buono a sapersi" rispose lei, sovrappensiero, troppo intenta a controllare di aver preso tutti bagagli per accorgersi che Sirius le stava ridendo in faccia.

"Cioè, nel senso" la ragazza alzò lo sguardo, con un senso di panico crescente e le guance in fiamme "mi fa piacere che tu non abbia intenzione di mettere incinta la gente...vabbè, meglio che sto zitta guarda... devo andare...buone vacanze !" farneticò, in un tono un po' troppo squillante .

Si alzò sulla punta dei piedi e gli stampò rapidamente un delicato bacio sulla guancia, per poi raggiungere le altre sul treno, lasciando Sirius con una mano sullo zigomo e un mezzo sorriso sulle labbra.

I Malandrini e Lily salutarono caldamente gli altri, agitando la mano finché la locomotiva non sparì nella campagna scozzese.

Lily sospirò, stringendosi nel cappotto nero di lana. Un braccio le cinse le spalle ma non lo respinse.

Si voltò verso James che la osservava con il suo sorriso sghembo, i capelli sparati in ogni direzione e gli occhiali tondi leggermente appannati a causa il freddo.

"Sarà la vacanza più bella della tua vita Evans !" esclamò, facendo volare Sirius in mezzo alla neve con un rapido colpo di bacchetta. Il moro in risposta gli lanciò una Fattura Gambemolli, facendo crollare James a terra, che iniziò a strisciare verso di lui in stile militare.

La situazione degenerò velocemente quando Peter si ritrovò a ballare a causa di una Fattura Tarantallegra, Remus dovette tenersi la lingua in bocca con le mani e Sirius e James rimasero senza pantaloni in mezzo alla neve.

"Se sarà bella non lo so, ma sicuramente sarà una vacanza lunghissima." borbottò Lily, guardandoli tra il disperato e il divertito.

-

"Ma cos'è questa fila ? Oddio, non ce la posso fare...qualcuno faccia valere il proprio primato su questi bambini ! Devo fare pipìììììì !" esclamò Marlene, saltellando sul posto con le gambe incrociate, nello strettissimo corridoio dell'Hogwarts Express.

"Se hai bisogno di schiantare qualcuno per andare avanti ti cedo il mio posto, tranquilla...credo che tutti abbiano la smania di togliersi questa divisa insopportabile"

Chris Lane si voltò ridacchiando e le fece segno con la mano di passare davanti a lui nella fila.

"Oh, ciao. No, non ti preoccupare...il problema sono questi nanetti insopportabili. Tra cui mio fratello lì davanti...se non si muove lo lascio morire di fame...sì, SI' KYLE, DICO PROPRIO A TE !" urlò Marlene, puntando un ragazzino magro, molto più avanti di lei.

Chris sorrise e constatando che c'era ancora molto da aspettare, si infilò le mani in tasca e sospirò.

"Allora, che fai nelle vacanze ?" chiese.

"Ah...non lo so, vorrei solo dormire sinceramente. Dovrò come sempre controllare tutti i nani, papà lavora tutti i giorni, tranne a Natale e alla vigilia, poi...non so, spero che mio fratello Charlie torni da dove sta, non mi ricordo se è in Colombia o in Amazzonia a studiare piante strane, bho. Che noia...comunque credo che un paio di giorni uscirò con le altre, chi lo sa...tu ?" rispose Marlene, che quando attaccava a chiacchierare non la smetteva più, lasciando uscire informazioni casuali e spesso inutili, che facevano ridere un po' tutti però.

Marlene aveva una parlantina instancabile ed era molto solare, nonostante la sua vita fosse stata segnata da un evento terribile.

La ragazza aveva perso la madre quando era ancora più giovane e da allora aveva dovuto prenderne le veci ed occuparsi dei due fratelli più piccoli e talvolta anche di quello maggiore.

Tutto questo non sembrava pesarle, riusciva sempre ad avere un sorriso ed una buona parola per tutti, sebbene quel carico di responsabilità fosse emotivamente e fisicamente estenuante. Il padre lavorava molto, ma era un uomo buono e gentile, molto amico dei Potter, che avevano sempre fatto di tutto per aiutarlo a sopravvivere dopo la perdita della sua compagna di vita.

Infatti Marlene passava molto tempo da loro, quando non doveva badare ai suoi adorati nani, ed Euphemia, la madre di James, la riempiva di ogni attenzione possibile ed immaginabile. La aiutava in casa, la invitava spesso a pranzo o a cena, qualche volta la accompagnava a fare shopping, aveva addirittura intuito il suo interesse per Remus, l'estate precedente . Probabilmente voleva colmare il vuoto dell'assenza di una figlia femmina e contemporaneamente cercare di dare una figura materna a quella ragazza così simpatica, anche perché rivedeva in lei l'amica defunta. E nonostante tutto ciò, Marlene riusciva comunque ad essere la più divertente del gruppo, una di quelle persone che se non le conosci a fondo, non potresti mai immaginare che qualche dolore così grande la affligga.

"Bho, vedremo. Penso che mi allenerò qualche giorno...poi in teoria dovrei studiare, ma la cosa rimarrà sempre molto teorica. Mi farò un giro a Londra e a Manchester forse, anche a Liverpool, ho delle cose da sbrigare."

"Oh, anche io ! Sai, Emmeline ha casa lì...cioè, la casa a Manchester è della nonna, lei abita a Londra in realtà. Però ovviamente durante le vacanze vanno spesso lì. In estate invece vanno a casa al mare della nonna, quella che sta...niente, perché tu queste cose già le sai o non ti interessano minimamente, giusto ? Anzi, probabilmente non ti interessano proprio perché le sai...scusa, sono pazza ed imbarazzante, lo so."

La McKinnon agitò le mani davanti a sé, come per scusarsi, poi si sistemò una treccina e si mise a guardare fuori dal finestrino.

"Tranquilla Lene, siamo tutti matti qui" la consolò lui, posandole una mano sulla spalla.

"Comunque sì, lo sapevo ma non vado a Manchester per il motivo che pensi tu. Devo passare lì per prendere un Kit per Manutenzione alla mia Nimbus 1010, è una cosa particolare, la vendono solo là."

"Mh, non è che vai a fartela modificare no ? Perché in tal caso sappi che sarebbe uno sforzo del tutto inutile, io sono più veloce di te anche con una scopa per pulire il pavimento."

"Lo vedremo a Gennaio" rispose l'altro, guardandola con aria di sfida.

"Sì, sì. Comunque, hai sentito della Cena - Ballo di Lumacorno ? Quest'anno speravo proprio di scampare a questa orrenda tradizione. Tu ci vai ? Tra l'altro credo che bisogni portare qualcuno, cosa che trovo così antiquata."

Il bel viso del ragazzo si contrasse in una smorfia di fastidio.

"Che schifo, non ci voglio mettere piede in quell'ufficio, a quelle cene non si fa altro che parlare di vecchie glorie e aspettare che Lumacorno sia abbastanza ubriaco da non capire che ce ne siamo andati."

"Concordo. Bhè, è perfetto" rise Marlene, battendo le mani "A questo punto credo che sia il caso di organizzare un festino come si deve, che dici ?"

"Dico che mi leggi nel pensiero McKinnon."

Il biondo le fece l'occhiolino e schioccò la lingua sul palato, poi tornò più serio, come se gli fosse venuto in mente qualcosa.

"A meno che tu non abbia qualcuno con cui andare" aggiunse infatti.

Al che Marlene scoppiò in una risata leggermente isterica.

"Guarda, per come sta andando la mia vita amorosa al momento credo proprio che, se le mie amiche mi costringeranno ad andare al Ballo, ci andrò con mio fratello. Aspetta, oppure tu pensi di invitare qualcuno ?"

Chris la guardò sollevando sarcasticamente un sopracciglio e trattenendo un sorrisetto amaro.

"Tu parli di vita sentimentale a me ? Festino sia ! E semmai dovessero costringerti ad andare al Ballo...se vuoi ci andiamo insieme. Ti va ?" le propose, con gentilezza.

"Con molto piacere."

Marlene sorrise prima dolcemente, in risposta all'offerta del ragazzo, poi il sorriso si tramutò in una curva più maliziosa e furba.

"A meno che durante le vacanze di Natale non ci siano degli svilupi particolari...in tal caso aggiornami."

"Possiamo evitare di parlare della mia vita amorosa di schifo ?" esclamò il biondino, sbuffando teatralmente "Piuttosto parliamo di te..."

"Di me non c'è proprio nulla da dire, caro il mio Oscar Wilde dei maghi" rise Marlene – che sapeva chi fosse Oscar Wilde solo perché un giorno Emmeline e Sirius le avevano fatto una testa così mentre discutevano sulla natura della bellezza nel Ritratto di Dorian Grey - ricevendo in risposta un dito medio da Chris, che ormai si era perso a guardare i paesaggi che si susseguivano fuori dal vetro graffiato e lurido del treno.

La ragazza gli posò una mano sulla spalla, sorridendo teneramente.

"E' anche lui uno dei matti di cui parlavamo vero ?"

Il barlume di un sorriso si affacciò sulle labbra del giovane Lane, che annuì, lo sguardo assorto.

"Bhè, se lo conosco almeno un po'..." Marlene pronunciò piano, avvicinandosi "so che la sua è una follia che piace" concluse sorridendo.

Gli occhi dorati erano illuminati da una luce speranzosa, viva, era convinta di quello che aveva detto e sperava che il ragazzo di fronte a lei fosse dello stesso parere, come se volesse con tutto il cuore che i suoi problemi sentimentali andassero a buon fine.

Chris si voltò, poggiando pigramente le spalle alla parete.

"Sì, diciamo che lui" quasi sussurrò "Edwa..."

"LEN ! Sbrigati, siamo quasi arrivate !" la voce di Emmeline interruppe bruscamente il loro discorso.

"Oh, ciao Christoper" la ragazza sorrise mitemente, ottenendo in risposta un sorriso altrettanto pacato.

"Marl, ti stavo dicendo, tu sai come tornare a casa giusto ? Può venire tuo papà ? Sennò vi accompagnamo noi, non c'è problema...noi chi non lo so poi, perché con il fatto che i miei lavorano probabilmente viene mio fratello, ma conoscendolo è capace che quel deficiente si dimentica e ci ritroviamo a prendere il Nottetempo" sbuffò Emmeline, roteando gli occhi, sotto lo sguardo divertito di Marlene, che lanciò una rapida occhiata a Chris, il quale sorrideva appena, come se l'arrivo di Emmeline gli avesse risucchiato tutta la simpatia o tagliato la lingua.

"Oh, eccoci arrivati al bagno. Lene, vai avanti tu, prima le signore" esclamò, sollevato.




 

 

  
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