Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: BrunaS    07/02/2019    1 recensioni
"Quando tutti furono stramazzati al suolo, Charlie uscì, stravolta, dal suo nascondiglio. Il ragazzo si girò verso di lei e la fulminò con il verde innaturale dei suoi occhi: “Beh, non ringraziarmi.”
Lei lo guardò attentamente. In teoria, sapeva cos’era quello che aveva appena visto ma non vi aveva mai assistito dal vivo prima di allora: “Tu sei… un vampiro?”
Lui le sorrise, ma di un sorriso che faceva paura."
Storia a più capitoli, romantica e a volte crudele, che si svolge nell'immaginaria cittadina americana di Inverary, dove vive una giovane cacciatrice di vampiri. La mitologia è originale ma, sicuramente, strizza l'occhio a tanti romanzi e serie tv sull'argomento. Buona lettura, a chi vorrà!
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella mattina Charlie si svegliò stordita: il sangue, Jack, il soggiogamento, Blake… quella del giorno prima era stata una giornata che non si dimentica facilmente.
Si alzò a fatica e scese in cucina con l’intento di fare il caffè. Sua madre non c'era: la vide dalla finestra che curava i fiori del giardino a pochi metri dalla casa con in testa un grosso cappello di paglia.
Lo squillo del campanello la riportò sulla terra e, ancora assonnata, andò ad aprire.
Blake era di fronte a lei con la sua solita faccia da schiaffi. “Buongiorno!” esclamò con un grosso sorriso.
Charlie ebbe l’istinto di sbattergli la porta in faccia ma si contenne e chiese: “Che ci fai qui?”
Lui disse semplicemente: “Ho bisogno di parlarti…” poi aggiunse ambiguo: “Mi offri una tazza di tè?”
Lei lo fissò e sorrise sarcastica: “Non ti lascerò mai entrare in casa, Blake…”
“Oh, non devi per forza farlo tu…” disse lui.
Prima che lei potesse realizzare vide sua madre che veniva verso di loro con in mano gli attrezzi da giardinaggio. Guardò Blake con curiosità e i due si salutarono cordialmente. Ammaliata dalla perfetta educazione del ragazzo la donna disse: “Cosa fate sulla porta? Charlie, fai accomodare il tuo amico…” Prima che la ragazza potesse bloccarla in qualche modo, sua madre aveva già invitato Blake ad entrare in casa. “Davvero gentile…” commentò lui sfoderando tutto il suo fascino.
La signora Meyers si offrì di preparare del tè e sparì in cucina.
“Cazzo!” borbottò Charlie quasi tra sé e sé.
Blake la riprese con fare divertito: “Charlie! Non essere volgare! E così ti chiamano Charlie, eh? Carino, sarebbe più adatto ad un maschio ma a te sta bene… Beh, Charlie… devi fare una cosa per me…”
“Non pensarci neanche!” sbottò la ragazza.
Lui assunse un’aria più minacciosa: “Mi devi la vita se non ricordo male. Devi solo riferire un mio messaggio a Pete Sanders. Lavori con lui, no?”
“Sì…” balbettò Charlie stupita.
In quel momento la madre la chiamò in cucina a prendere il vassoio del tè: “Accidenti ma chi è quello schianto?” commentò. La figlia alzò gli occhi al cielo stizzita, senza risponderle, e tornò in salotto con il tè fumante.
Nervosamente, sbatté il vassoio sul tavolo e chiese a Blake: “Allora? Cos’è che devo dire a Pete?”
Il vampiro afferrò una tazza di bevanda bollente: “Digli solo che voglio un incontro con lui… come ai vecchi tempi.” Mandò giù un sorso e commentò: “Ottimo il tè!”
“Perché dovrei fidarmi?” chiese Charlie.
Lui ci pensò su poi tirò fuori un anello dalla tasca della camicia. Sembrava molto antico. Dolcemente le prese la mano e glielo infilò al dito. Ipnotizzata da quel gesto la ragazza riuscì solo a chiedere “Che cos’è?”
“Un anello, mi pare ovvio” sorrise lui col solito ghigno beffardo. Poi si fece più serio e continuò: “Un anello d’argento, per la precisione, e la pietra, rossa altro non è che sangue solidificato: sangue di morto. Da questo momento sei completamente immune dal mio potere…” Le strinse più forte la mano e avvicinò il volto al suo sorridendo: “Ma non dal mio fascino, per quello ci vorrebbe un miracolo…”
Charlie si sentì presa in giro e cercò di scuotersi: “Divertente… peccato che non mi piaci neanche un po’.” Blake non si scompose: “Bugiarda…”
Poi si diresse verso la porta. “Tornerò presto a trovarti, tua madre prepara un ottimo tè!” disse prima di sparire.
Irritata e preoccupata, dopo la scuola Charlie corse a trovare Pete. Aveva avvertito anche gli altri membri del gruppo per metterli tutti al corrente. Raccontò tutto d’un fiato, aspettando risposte. Pete la ascoltò in silenzio e alla fine disse: “Immaginavo che fosse lui il vampiro che avevi incontrato”. Charlie sgranò gli occhi: “Così è vero, vi conoscete!”
“Blake Sullivan è stato un nostro collaboratore circa 15 anni fa…” spiegò Pete, lasciando Charlie di sasso. Era già difficile immaginare che la squadra avesse collaborato con un vampiro! Quel tipo di vampiro, poi!
“E poi?”
“Poi sono successe delle cose spiacevoli… di cui è meglio non parlare” tagliò corto l’uomo.
 Charlie si fermò a riflettere, a immaginare che suo padre avesse potuto avere a che fare con Blake. Gli altri si interrogarono sul da farsi. Pete spiegò che avrebbe accettato di incontrarlo.
“Cosa?” chiese Frank, stupito.
Pete spiegò: “Blake è un Maestro della notte molto potente e, probabilmente, ha degli interessi in comune con noi. Mi duole ammetterlo ma è bene ascoltare cosa ha da dirci. Charlie, sicuramente si metterà in contatto con te. Portalo qui il prima possibile. Ora andate pure”.
Alquanto sorpresi, i membri della squadra si diressero verso la porta. Anche Charlie stava per andarsene ma Pete la richiamò e sembrò darle un avvertimento: “Fa’ ciò che ti ho detto, dopodiché sta’ alla larga da Blake Sullivan…”
“Non credo voglia farmi del male…”
“Non è ciò che intendevo…”
Charlie non capiva. Rimase qualche istante a pensarci su, poi realizzò: “Aspetta, aspetta! Stai insinuando che dovrei stargli alla larga… sentimentalmente?”
“O sessualmente…” disse Pete con grande semplicità.
“È ridicolo!” sbottò la ragazza.
“Non lo è. Blake è affascinante, intelligente ed è un vampiro…”
“Appunto, è un mostro. Non potrei mai interessarmi a lui!” esclamò lei con enfasi.
Pete non era d’accordo: “Non credere che sia così facile…”
Quelle insinuazioni non le piacquero. Molto irritata tagliò corto: “Lo è invece… Buona giornata!” e se ne andò sbattendo la porta.
Il resto del giorno passò tra noia e irritazione, e anche un certo senso di attesa. Aveva voglia di rivedere Blake, aveva fretta di saperne di più. Verso sera si diresse nel solito locale dove aveva appuntamento con Ryan. Il suo ragazzo la stava aspettando e la accolse tra baci e sorrisi. Decise che doveva riuscire a rilassarsi un po’. Scherzò con Ryan e con qualche altro amico. Si perse, divertita, ad ascoltare i pettegolezzi di Lily su Tiffany Williams che, per l’ennesima volta aveva rimorchiato un tale che piaceva a lei: “Cioè, renditi conto… Non faccio in tempo a lasciargli il mio numero di telefono che me lo ritrovo avvinghiato a Tiffany che poi, per la cronaca, è figa, d’accordo, ma è possibile che tutti – tutti -nessuno escluso- debbano sbavarle dietro?!” Ad un tratto Lily sgranò gli occhi: “Non posso crederci! Questo è davvero troppo anche per Tiffany!”
Charlie si voltò a guardare nella direzione indicata dall’amica: al bancone del bar c’era Tiffany, bionda e truccata, che flirtava in maniera vistosa con un tipo sexy, dagli incredibili occhi verdi. Il sorriso di Charlie le morì sulle labbra. Lily non si accorse di nulla e continuò a commentare: “Ma dai, non è giusto che quella abbia tutte le fortune! Sarà perlomeno uno dell’università!” Charlie la fulminò con lo sguardo e le chiese, bruscamente, di accompagnarla in bagno. Lily si fece trascinare continuando a lamentarsi e si bloccò solo quando l’amica, a brutto muso, le rivelò: “Quello è Blake Sullivan!”
Lily rimase a bocca aperta: “Quello?! Quello là?! Quello schianto pazzesco è Blake Sullivan?!” Charlie alzò gli occhi al cielo e rimproverò l’amica: “Sì, Lily! Quindi sei automaticamente pregata di dimenticare che è uno schianto pazzesco!”
Una voce divertita, che ormai conosceva bene, la canzonò alle sue spalle: “Impossibile!”
Charlie si voltò con la sicurezza di chi sa chi si troverà di fronte. Blake sorrise a Lily che arrossì, poi chiese a Charlie: “Hai fatto ciò che dovevi fare? Quando regalo un anello ad una ragazza mi aspetto grandi cose da lei”. Charlie sospirò. Quel vampiro era davvero indisponente.
Blake recuperò Jack, sua spalla destra, e seguì Charlie e Lily, allo studio di Pete. “Chi non muore si rivede” commentò sarcastico appena l’uomo aprì la porta.
Pete sghignazzò: “Ci hai messo del tuo per mantenermi in vita”
Poi salutò Jack in maniera di gran lunga più amichevole.
Sean e Frank raggiunsero il gruppo in pochi minuti e Blake passò alle spiegazioni: da molto tempo Pete custodiva un libro molto importante ed ora quel libro era in pericolo. I vampiri della Congregazione di Inverary volevano entrarne in possesso e, a difesa del libro, sarebbe stato necessario riformare una specie di alleanza. Pete, rendendosi conto che i giovani del gruppo non avevano le idee chiare, chiese: “Sapete tutti qual è la differenza tra un vampiro metropolitano, un Sacerdote e un Maestro della notte?” Lily aggrottò le sopracciglia ma Charlie rispose prontamente: “Semplice genealogia vampiresca: i metropolitani sono vampiri trasformati dai Sacerdoti, sono assetati di sangue, forti, ma senza particolari poteri. I Sacerdoti sono stati trasformati dai Maestri della Notte e possono soggiogare o leggere nel pensiero. I Maestri della notte sono quelli trasformati direttamente da uno dei Nove Progenitori Maledetti, quindi sono i più forti.”
Blake la guardò con aria soddisfatta e aggiunse: “Ma soprattutto i Maestri della notte praticano la magia”. Charlie ripensò a ciò che gli aveva visto fare e fu come se lui le leggesse nel pensiero: “La sera che ci siamo incontrati io te l’ho mostrato. Ho ucciso quei vampiri aiutandomi con un sigillo paralizzante, un incantesimo mio e degli altri Maestri della notte trasformati dal mio stesso Progenitore. Sono poteri che si tramandano e sono nettamente separati tra loro”.
Pete diede spiegazioni ulteriori: “Tutti sapete che il vampirismo deriva da una maledizione. Un tempo, quando nasceva un settimo figlio di settimo figlio, questi era automaticamente consacrato alla stregoneria. Circa 3.000 anni fa, nell’Antica Grecia, nove elementi tra streghe e stregoni si riunirono per studiare un incantesimo che li rendesse immortali ed eternamente giovani. E ci riuscirono, con un rituale di suicidio collettivo dal quale però si risvegliarono con queste nuove caratteristiche. Il rito suscitò però l’ira del Consiglio degli Anziani, che non perdonarono ai Nove di essere andati contro natura. Così gli lanciarono un tremendo incantesimo: eternamente giovani, ma eternamente soli, condannati alla malinconia e al rimpianto di cuore, anima e cervello, alla perenne ricerca della linfa vitale persa attraverso la sete di sangue. Ciò che non potevano fare era privarli della magia così, Grigoria, una delle streghe più anziane del Consiglio, trovò perlomeno un modo per arginarne i poteri: ad ogni Progenitore spettò una gamma di nove incantesimi praticabili, del tutto diversa da quella degli altri e tramandabile solo, automaticamente, alla propria discendenza vampiresca, cioè i Maestri della notte. Penso sia chiaro che se un solo vampiro riuscisse a concentrare in sé tutti i sigilli esistenti diventerebbe infinitamente forte e pericoloso”.
“Il problema è che” continuò Blake “la strega raccolse tutti i sigilli in un Codice. Chi ne venisse in possesso verrebbe a conoscenza di tutti gli incantesimi”.
“E quel libro ce l’abbiamo noi?” chiese Lily incredula.
Jack spiegò che il Codice di Grigoria era stato custodito, di generazione in generazione, dai cacciatori di vampiri e che Grigoria stessa aveva lanciato un incantesimo per il quale nessuno di loro avrebbe mai potuto rivelarne il nascondiglio, neanche sotto soggiogamento.
“E il libro non è mai finito nelle mani sbagliate?” chiese Sean.
Blake e Pete si guardarono poi il vampiro disse: “Ha rischiato molte volte, ma alla fine è sempre rimasto al sicuro…”
A quel punto fu Charlie a parlare: “Ci sono due cose che non capisco. La prima… non sarebbe più semplice distruggerlo? Fine delle tentazioni, no?”
Pete rispose che sarebbe stata un’arma a doppio taglio perché il libro conteneva anche gli antidoti ai sigilli ed era l’unico modo per liberarsi dalla magia dei Maestri della notte, nel caso fosse diventata troppo pericolosa.
Allora Charlie pose la seconda domanda, rivolta a Blake: “Tu sei un Maestro della notte. Che senso ha per te difendere il libro? Non sarebbe meglio entrarne in possesso e diventare il vampiro più forte del mondo?”
Lui sorrise con estrema calma: “Il Progenitore da cui discendo ha un’etica molto sviluppata. Sophia ci tiene a preservare l’equilibrio tra le forze e ci ha educati così. Nella storia dei vampiri esistono già Quattro Grandi Guerre tra Progenitori per risolvere questioni simili. Per non parlare dei continui, piccoli scontri tra fazioni… Concentrare il potere in un unico, invincibile vampiro sarebbe un danno immenso e senza via di scampo. Non è nei nostri interessi. E… se vuoi saperlo… a me non importa niente di essere il più forte. Mi accontento di ciò che so fare”.
Erano tutti molto colpiti dalle nuove rivelazioni.
Blake spiegò che sapeva con certezza che i Sacerdoti della Congregazione si erano rimessi sulle tracce del libro, anche se non riusciva a capirne il perché.
Pete disse che solo lui e Frank conoscevano il nascondiglio e, per la sicurezza di Sean, Lily e Charlie, sarebbe stato meglio non allargare il giro. A quel punto la riunione fu sciolta e la squadra fu mandata a casa. Solo Blake e Jack rimasero con Pete, per definire alcuni dettagli. Charlie non riusciva a crederci ma una nuova e incredibile alleanza si era appena formata: loro e dei vampiri. Uniti per il bene comune.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: BrunaS