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Autore: riccardoIII    10/02/2019    5 recensioni
Questa è la storia di Sirius Black, dei Malandrini, di una generazione cresciuta nella guerra e che ha fatto la guerra. Questa è la storia di un bambino che diventa uomo, passo dopo passo, scelta dopo scelta, fino ad arrivare a un momento della sua vita in cui tutto cambierà, per l'ennesima volta, quella più importante. Fino a giungere alla Chiave di Volta.
"-Sirius Black, è un piacere conoscerti-
-Io sono James, e non credo che i cognomi siano importanti, tantomeno tra amici; e dimentica pure tutte quelle manfrine. Non sono mica tuo nonno, io-
Sirius sghignazzò apertamente sedendosi di fronte a lui.
-E così, io e te saremmo amici?-
-Io e te, mio caro Sirius, saremo amici. Me lo sento che sei un tipo forte-"
Rating e avvertimenti sono relativi a scene di maltrattamento di minore e di guerra.
I personaggi appartengono a J. K. Rowling; scrivo senza scopo di lucro.
Genere: Angst, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlus Potter, Dorea Black, Famiglia Black, I Malandrini, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Chiave di Volta - Other Voices'
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Prima, aveva sottovalutato l’importanza dei silenzi.

La temperatura nello studio calò di dieci gradi.
-Le tue sono accuse molto gravi, Kingsley. Hai le prove di ciò che dici?- domandò il Preside, apparentemente calmo, mentre tutti intorno a lui trattenevano il fiato e Sirius si chiedeva come avrebbero potuto tirarsi fuori da quella situazione.
Il giovane Prefetto prese un respiro e continuò a parlare con la sua espressione decisa.
-Qualche settimana fa sono stato circondato da un gruppo di ragazzi. Hanno cominciato a… Insultarmi. E hanno fatto allusioni alla… Questione… Di mio padre. Sanno che ha tradito, che si è unito ai Mangiamorte-
La situazione era così penosa che Sirius provò compassione per lui; lanciò uno sguardo a James e lo vide stringere i denti. Sapevano benissimo, ormai, che Kingsley era stato devastato dal “voltafaccia” del padre e gli pareva così ingiusto che stesse vivendo angosciato dalla delusione e dal dolore per una finzione, per l’azione più nobile che il Signor Shaklebolt avrebbe mai potuto compiere… Non faceva fatica a immaginare cosa avrebbe provato lui se avesse scoperto che Charlus era un traditore.
-Sono stati James, Sirius e i loro amici a tirarmi fuori da quella situazione, e so benissimo che da allora hanno capito anche loro cosa stava accadendo. Ma nessuno dovrebbe essere a conoscenza del fatto che papà è passato al servizio di Voi-Sapete-Chi, a parte pochissime persone del Ministero. Quando ci hanno informato della cosa ci è stato detto che la questione sarebbe dovuta rimanere… Riservata. Quindi come facevano quei ragazzi a sapere?-
Gli occhi acuti di Silente non si staccavano dal viso dolorosamente provato del ragazzo; anche Charlus lo fissava intensamente e Sirius ebbe la sensazione che si stesse trattenendo dal consolarlo in qualche modo. Nessuno tuttavia interruppe il suo monologo, nemmeno la McGrannitt; la donna pareva pietrificata e Sirius si chiese se fino a quel momento non fosse stata all’oscuro di tutta la vicenda.
-Ne ho… Parlato… Con lo zio Ben; cioè, col Professor Fenwick. Lui mi ha detto che mi stavo lasciando suggestionare dalla situazione, che non era possibile che dei ragazzi fossero Mangiamorte, che probabilmente l’avevano saputo tramite il Ministero… Dopotutto sono tutti figli di persone importanti. Ma io lo so, lo so che non è possibile che l’abbiano scoperto così. Il Capo Auror Moody ha garantito a me e alla mamma che soltanto pochissimi dei suoi uomini fidati sapevano. Non ci può essere stata una fuga di notizie e non capisco perché lo zio abbia cercato di tenermi buono, a meno che non sia… Coinvolto… Anche lui-
Sirius trattenne il fiato.
-Dopo ciò che è successo a Trevor, però… Non potevo più starmene zitto. Non sono riuscito a trovare il coraggio di venire da lei prima, Signore, e non posso perdonarmi di non averlo fatto visto quello che quei… Quei tizi hanno fatto a un ragazzino. Ma non lascerò che altri studenti paghino il prezzo della mia codardia. Per questo- e voltò il capo su Charlus che lo osservava intento, -Mi ha fatto piacere trovarla qui, Signore. Gli Auror dovrebbero sapere cosa sta accadendo, dovrebbero indagare-
-Non abbiamo idea di chi sia stato a colpire il Signor Entwhistle, Signor Shaklebolt. Non è stato individuato nessun…-
-Questo non significa nulla!- esplose Kingsley interrompendo Silente, incurante del fatto che stesse parlando con un uomo molto più vecchio di lui e infinitamente più autorevole; sembrava che avesse totalmente perso il controllo, ma poi fece un respiro profondo e ricominciò, stavolta più pacato:
-Sono anni che lo stesso gruppo di studenti viene beccato a Maledire gente nei corridoi, Preside. L’anno scorso hanno aggredito due Prefetti, quello prima Mary McDonald. Senza contare ciò che è accaduto in Sala Grande a novembre, o quella volta in cui hanno sparlato della madre di James a Pozioni! Fino a qualche mese fa non passavano due giorni senza che un ragazzino venisse appeso per i corridoi, e chi era il colpevole?! Quel tipo di Corvonero è stato più dimesso dal San Mungo?! È passato più di un anno da quando è stato mandato lì e non mi pare abbia più fatto ritorno a Hogwarts!-
La voce del Prefetto era rimasta stranamente calma durante tutta la sua sfuriata, ma i suoi occhi avevano lampeggiato. Nessuno lo rimproverò, nemmeno la McGrannitt; erano tutti troppo basiti per fare alcunché. Charlus si era irrigidito quando il nome di Dorea era stato sottointeso, ma non manifestò altro turbamento per il fatto che qualcuno avesse insultato la sua defunta moglie.
-Forse non sono sempre stati colti con le mani nel sacco, Professore, ma sappiamo tutti benissimo che a causare questi “incidenti” nel corso degli anni sono stati sempre gli stessi soggetti: Mulciber, Avery, Piton e qualche loro amichetto. Pensavo fossero solo dei razzisti sadici e bastardi, ma a questo punto… Se sanno che mio padre serve il Signore Oscuro allora forse sono più di questo. Forse sono colleghi-
Sputò l’ultima parola con lo stesso disgusto che Sirius associava al pus di Bubotubero.
-Gli studenti che lei ha nominato, Signor Shaklebolt- intervenne Silente, e non sembrava affatto accomodante in quel momento, -Sono stati tutti puniti ogniqualvolta hanno infranto le regole di questa scuola. La prego di non mettere in dubbio che in quanto Preside di questo istituto io prenda la sicurezza dei miei studenti molto sul serio-
Il tono freddo non sembrò scalfire più di tanto la calma furia di Kingsley, che continuò a sostenere lo sguardo azzurro del Professore come se nulla fosse.
-Non mi è possibile, tuttavia, punire qualcuno senza prove della sua colpevolezza. Non posso basarmi su dicerie o supposizioni per espellere uno studente, e aver sbagliato una volta…-
-Una volta?! Potrei elencare una mezza dozzina di occasioni in cui…-
-Ma non questa- disse Silente, e per un attimo la sua autorità e il suo potere riempirono la stanza e Kingsley parve rimpicciolire, -Questa volta non ci sono prove che li accusino e io non posso basarmi sulle tue teorie per incolparli. Le persone che hanno aggredito Trevor Entwhistle non rischiano solo l’espulsione, ma Azkaban. Pensi forse che le tue deduzioni siano sufficienti a condannare qualcuno a passare la sua esistenza in mezzo ai Dissennatori?-
Per qualche istante nessuno parlò e il silenzio si fece pesante come se avesse assunto un corpo fisico e li avvolgesse.
-Ciò che hai detto riguardo a quelle notizie che non avrebbero dovuto avere, tuttavia, Kingsley… Posso chiamarti così?- si interruppe Charlus, e riprese a parlare solo quando il ragazzo gli ebbe rivolto un brevissimo cenno di assenso, -È qualcosa su cui bisognerà indagare. Non riesco a immaginare un solo buon motivo per cui Voldemort avrebbe dovuto desiderare dei Mangiamorte così giovani, e sicuramente come ha detto il tuo professore possono aver avuto quella particolare informazione tramite altri canali. Tuttavia, come tu stesso hai precisato, questi canali non dovrebbero essere aperti. Sarà mia premura informare il Capo Dipartimento non appena lo incontrerò e ci accerteremo che sia tutto in regola. Individueremo il problema, puoi starne certo-
Il ragazzo scrutò Charlus coi suoi occhi profondi e per un attimo parve incerto, ma poi annuì.
-Per quel che riguarda noi,- intervenne James con sguardo duro, -Nessuno farà parola di ciò che sappiamo, così come è stato finora. Hai la mia parola, Kings-
Ancora una volta un cenno di assenso.
-Ti ringrazio, Signor Shaklebolt, per essere venuto qui e avermi raccontato i tuoi sospetti. Come l’Auror Potter ha già affermato ci saranno dei controlli per individuare la falla che ha portato alla fuga di notizie. Se qualcun altro dovesse fare cenno alla situazione di tuo padre ti prego di tornare qui a riferirmelo. Ora credo che sia ora per te di andare a letto. Minerva, per favore-
La Direttrice dei Grifondoro non si prese il disturbo di rispondere: aprì la porta e scortò fuori Kingsley, che lasciò la stanza senza dire una parola. Anche una volta che i rumori dei passi si furono allontanati lungo la scala a chiocciola il silenzio si protrasse; Sirius non riusciva a staccare gli occhi dal Preside, James invece li teneva ostinatamente fissi sul posatoio vuoto di Fanny.
-Mi dispiace- cominciò Silente, le palpebre abbassate dietro gli occhiali a mezzaluna, -Che il vostro incontro sia stato turbato da questa terribile situazione-
Sirius non ebbe il coraggio di rinfacciare a quell’uomo anziano e stanco tutte le cose che avrebbe voluto urlargli contro.
 
Dopo quella strana frase di scuse pronunciata dal Preside nessuno aveva più fatto cenno alla visita di Kingsley Shaklebolt, né a ciò che era accaduto quel pomeriggio. Charlus non poté dar loro molti dettagli su dove era stato nel mese appena trascorso o su come di preciso avesse impiegato il suo tempo, ma confermò che era stato lui a seguire il caso che aveva condotto all’arresto di Burke.
-Nonostante ciò che il Ministro ha detto al Profeta non siamo tanto sicuri che il vecchio Isiah fosse proprio il braccio destro di Voldemort,- disse l’Auror con aria stanca e un po’ frustrata, -Ma Minchum aveva proprio bisogno di tirar su un bel polverone per riprendersi un po’ di consenso. Si è affrettato a dichiarare quanto gli piaccia lavorare in silenzio e senza coinvolgere i giornalisti perché quello che conta per lui è lo stato di sicurezza reale del Paese; peccato che il fatto stesso che abbia indetto una conferenza stampa alle tre di notte per informare chiunque fosse disposto ad ascoltarlo di un arresto che avrebbe fatto bene a rimanere segreto, facendolo peraltro passare per un proprio successo personale, denunci la sua ipocrisia-
Sirius sbuffò.
-Come se qualcuno potesse credergli dopo tutti i casini che ha combinato in questi anni-
-Non è stato in grado di gestire la situazione in questo momento delicato, è vero. Ma a noi fa comodo che resti esattamente lì dove sta: è la migliore garanzia per evitare il colpo di Stato. E se per questo dobbiamo tollerare che parli un po’ troppo coi giornali, ce ne faremo una ragione- concluse Charlus, dedicando a Sirius uno sguardo birbante. Il ragazzo si rese comunque conto che quella traccia di preoccupazione che era fiorita sul suo viso sentendo parlare Kingsley non era ancora sparita.
-Dopotutto è una questione di compromessi, no?-
James ricevette uno sguardo di rimprovero da suo padre, ma nessuno lo contraddisse.
 
Passarono l’ora successiva a informare Charlus di tutto ciò che era accaduto mentre lui era isolato dal mondo per via della missione; quando Silente infine li congedò l’uomo chiese al Preside se potesse riaccompagnarli fino alla Torre.
-Ovviamente, Charlus. Temo tuttavia che l’ingresso principale sia chiuso per la notte, quindi dovrai ripassare da qui e usare la Metropolvere per tornare a casa-
-Non è un problema, Albus. A tra poco-
Fecero tutta la strada parlottando a bassa voce di cose di scarsa importanza: come stesse Milly, la fioritura degli alberi nel parco di villa Potter, gli esami alle porte, le condizioni di salute dei loro amici. Quando raggiunsero l’ingresso della Sala Comune dei Grifondoro la Signora Grassa dormiva beatamente accasciata sulla sua poltrona. Né Sirius né James si preoccuparono di svegliarla: entrambi sapevano che non era ancora arrivato il momento dei saluti e si voltarono verso Charlus, in attesa.
-So che siete stati in pensiero per me, ragazzi, e mi dispiace moltissimo di avervi fatto preoccupare. Devo dire, però, che ancora una volta mi avete reso fiero di voi: quando ci siamo salutati al binario, prima del vostro ritorno a scuola, ci siamo fatti la promessa di riprendere in mano le nostre vite, di rialzarci ed essere forti. E voi lo siete stati-
Adesso il dolore nello sguardo dell’Auror era ben visibile, ma emanava comunque un calore così rassicurante e piacevole da somigliare alla sensazione che Sirius associava al risveglio dopo un buon sonno: il tepore delle lenzuola al mattino, il benessere, il profumo di pulito e di tranquillità. La certezza di essere al riparo.
-So che vostra madre vi manca tanto quanto manca a me, e so che non potrà mai più essere lo stesso senza di lei, ma avete reagito come lei si aspettava che avreste fatto-
Per un momento parvero tutti troppo commossi per dire o fare qualsiasi cosa.
-Quindi, ora fatevi valere in questo ultimo mese di scuola. Non date troppi grattacapi a Remus e ascoltatelo quando insisterà perché studiate: i M.A.G.O. non sono uno scherzo. Date un grande abbraccio a Lily da parte mia. E mi aspetto uno scherzo degno di voi per concludere la vostra carriera scolastica, va bene?-
Entrambi i ragazzi annuirono; Sirius si sentiva ancora un groppo in gola. Charlus dedicò loro un sorriso triste e dolce.
-Verrò a prendervi al binario, ovviamente. E mi piacerebbe passare qualche giorno con entrambi prima che vi trasferiate a Londra-
Quella parte del discorso lasciò Sirius spiazzato, e anche James parve confuso. Certo, l’anno prima avevano progettato di trasferirsi insieme a Rathbone Street, ma era stato prima.
-Ma io…-
L’uomo alzò una mano per interrompere l’invettiva del figlio quasi automaticamente. Come se non si fosse aspettato niente di diverso.
-Casa Potter sarà per sempre casa vostra, ragazzi, ma voi avevate dei progetti per la vostra vita che vanno portati avanti. Ciò che è capitato non ha nessun legame con…-
-Non voglio lasciarti solo!- proruppe James, beccandosi un’occhiata severa.
-E io non voglio che voi modifichiate i vostri piani perché ritenete di dovervi prendere cura di me. Sono ancora autosufficiente, sapete? Non ho bisogno di una balia o di un guardiano-
Il suo tono fu così definitivo che Sirius non si arrischiò a prendere la parola e anche James tacque, nonostante avesse ancora l’aria un po’ incerta. Charlus posò per l’ennesima volta le mani sulle loro spalle e le strinse.
-Ora sarà il caso che andiate, è tardissimo. Ricordate di salutarmi tutti, siate prudenti e scrivetemi, d’accordo?-
Ancora una volta, proprio come quando l’uomo era sbucato dal camino della presidenza, Sirius provò l’irrefrenabile impulso di stringere suo padre sentendosi al contempo stupido, immaturo e piccolo; non voleva vederlo andare via, da solo. Non voleva che lasciasse le mura sicure di Hogwarts per tornare nel bel mezzo della guerra. Non voleva ricominciare a vivere nel terrore che gli capitasse qualcosa, non voleva temere di non vederlo mai più.
-A presto- si costrinse a mormorare, abbassando lo sguardo a terra come forse non aveva mai fatto prima.
Poi Charlus li abbracciò.
 
Quando entrarono in Sala Comune la trovarono deserta. Salirono la scala che li condusse alla loro stanza in silenzio: Sirius era ancora emotivamente scombussolato. Era stato devastato da ciò che era accaduto quel pomeriggio, terrorizzato quando erano stati convocati dal Preside senza spiegazioni, felice di rivedere finalmente Charlus, arrabbiato e consumato durante l’incontro fortuito con Kingsley. Il momento dei saluti aveva provocato solo l’ennesimo scoppio di sentimenti contrastanti ed era talmente stanco che non riusciva più a rimettere ordine nella sua testa.
Quando aprì la porta non si aspettava quello che vide. Remus e Peter non solo erano ancora alzati, ma sembravano agitati e ansiosi mentre scrutavano la Mappa dalla loro posizione sul pavimento. Lily studiava quello che doveva essere un rotolo di appunti distesa sul letto di James, ma muoveva il piede a ripetizione. Sirius la conosceva abbastanza bene da sapere che era preoccupata.
I due Malandrini scattarono in piedi al loro ingresso e Lily non fece in tempo a realizzare che erano arrivati prima che Remus chiedesse: -Cosa è successo?-
James gli rivolse un sorriso stanco e Sirius notò immediatamente che tutti i presenti si rilassarono un po’ al solo vederlo tranquillo.
-Papà è venuto a trovarci, non è successo nulla di nuovo. Lui sta bene e vi saluta-
Remus crollò seduto sul suo letto prendendo un respiro profondo, Peter borbottò qualcosa tra sé e poi sorrise; Lily attese che James la raggiungesse per tendergli una mano e attirarlo dolcemente a sé. Lui depose un bacio sulla sua fronte e le carezzò i capelli con tenerezza.
-La McGrannitt ci ha spaventati a morte!- scoppiò Wormtail con voce ancora stridula per l’ansia, -Eravamo tutti sicuri che…-
L’occhiataccia che gli rivolse Moony lo fece smettere di parlare immediatamente; Sirius sorrise mestamente della smorfia colpevole che gli rivolse.
-Lo so. Anche noi eravamo terrorizzati-
-È per questo che ci avete aspettati alzati?- continuò James guardando Remus con gli occhi pieni di gratitudine; Lily, che non aveva ancora aperto bocca, se ne stava accoccolata contro di lui con gli occhi chiusi.
-Ovvio. Ma poi è successo qualcos’altro che ci ha tenuti svegli-
Sirius, che si era appena accasciato sul suo letto, tirò su la testa di scatto e incitò Peter a continuare.
-Abbiamo aperto la Mappa, sapete, per controllare dove foste e… Chi ci fosse… Per cercare di capire cosa stesse succedendo-
-Abbiamo visto Charlus con voi da Silente- continuò Lily, nella voce una nota di panico ancora presente, -Ma non sapevamo in che condizioni fosse, se l’avessero ferito o altro…-
Sirius si alzò e la raggiunse; nonostante fosse ancora tra le braccia salde di Prongs le mise una mano sulla spalla in un gesto rassicurante e lei la strinse immediatamente.
-E poi ci siamo accorti che c’era un’altra cosa da notare in giro per il castello-
Sollevò lo sguardo dalle sue dita intrecciate con quelle della ragazza per osservare Remus prendere il rotolo di pergamena che Lily stava studiando quando loro erano rientrati e porgerlo a lui e James.
-Qualcuno ha avuto parecchio da discutere stasera-
 
“-… Voi?-
-Siamo stati noi a far cosa, Black?-
-Non far finta di non capire, Mulciber. Non sono in vena di fare giochetti, quindi saltiamo la parte in cui cerchi di salvarti il culo e dammi una risposta onesta: siete stati voi?-
-Ah, il piccolo lord si abbassa addirittura a usare termini così scurrili?-
-Bene, lo prenderò per un sì. Cosa doveva essere, il vostro modo di salutare la scuola? Vi riesce così difficile controllare i vostri istinti animali finché state tra queste quattro mura?-
-Mi hai dato dell’animale, Black?!-
-Sì, l’ho fatto, perché è quello che sei! Cos’è, non sentire l’odore del sangue per più di tre mesi ti è tanto insopportabile?! Ti rendi conto di quello che potrebbe succedere ora?-
-Nessuno sa chi ha aggredito quel piccolo bastardo! Nonostante tutte le tue paranoie e fissazioni, nonostante fossi sicuro che ci avrebbero scoperti almeno un paio di volte quest’anno non è mai successo nulla! La conseguenza più grave per le nostre azioni da animali, come le chiami tu, è che abbiano annullato la Coppa del Quidditch! Posso capire che ti dispiaccia, ovvio, dopotutto non dovrebbe davvero essere un problema nostro se i Grifondoro non hanno riserve, ma nessuno è stato scoperto! Nessuno è stato espulso e comincio a pensare che non c’entrino nulla tutti i tuoi piani segreti!-
-Sei uno stupido, Avery! È stata pura fortuna se non vi hanno scoperti! Pura fortuna se Shaklebolt non è andato a vuotare il sacco con Silente su informazioni che nessuno dovrebbe poter avere!-
-Allora vorrà dire che siamo molto fortunati, Black, ma ciò non toglie che ci hai costretti a restare per un anno intero con le mani in mano senza nessun buon motivo! Avremmo potuto continuare a far fuori un po’ di feccia invece che sussurrare negli angoli bui di questo castello!-
-E a che cosa sarebbe servito? A che cosa pensi che possa servire torturare un ragazzino, a parte accrescere il tuo ego? Quali enormi risultati hai raggiunto oggi mandando un bambino all’ospedale?! Guarda quanto ci è servito sussurrare negli angoli! Guarda quanta gente abbiamo convinto a partecipare!-
-E cosa pensi che faranno tutti i tuoi preziosi adepti, una volta fuori di qui, Piton? Saranno mandati ad ammazzare e torturare la gente perché è necessario! È necessario fare pulizia, eliminare la feccia! È necessaria la paura! Se ci fosse stato un po’ più di terrore in questa scuola probabilmente sarebbe stato più facile per Lui prendere il potere là fuori! Quanti genitori l’avrebbero ostacolato se alle tempie dei loro adorati bambini fossero state puntate delle bacchette? Quanti si sarebbero opposti a lui, quanti si sarebbero azzardati i dirgli di no quando gli fossero stati richiesti particolari servigi?-
-Vedo che la tua testa è stata infarcita ben bene, eh Carrow? È così che Avery ti ha convinto a partecipare al massacro, contravvenendo agli ordini?-
-Mi sono stufato di prendere ordini da te! Sei solo uno stupido ragazzino! Pensi di essere così intelligente e furbo, sempre una spanna sopra gli altri, con le tue manine pulite e il tuo naso per aria! Ma manca poco, Black! Tra qualche settimana saremo fuori di qui e tu non conterai più di uno sputo per me! Avrò il mio Marchio e sarò soltanto al Suo servizio, mentre tu rimarrai a marcire in questa scuola tendendo insulse trame come il grosso ragno codardo che sei!-
-Non urlare, Mulciber! Vuoi combinare un altro casino? Vuoi che qualcuno ti ascolti mentre gridi che te ne andrai in giro ad ammazzare la gente?-
-Cosa vuoi che me ne importi, Piton! Che lo sentano, che lo sappiano!-
-Sei talmente stolto che credi basti usare la bacchetta per risolvere tutto! Hai tanta fretta di finire ad Azkaban? Se vi avessero beccati oggi sarebbe stato quello il tuo destino!-
-Mi sembrava avessimo già stabilito che nessuno è sospettato per quello che è successo a quel ragazzino. E non ho intenzione di parlare ancora di questo argomento: mi avete stancato, tutti. Me ne vado a letto-
-Non ho finito, Avery! Non azzardatevi…-
-Ho smesso di prendere ordini da te, Black! Ciò che devo o non devo fare lo deciderò da solo e tu potrai sbraitare quanto vuoi ma…-
-Questo, Avery, è per ricordarti che posso essere stato indulgente con te fino a questo momento ma non ho più intenzione di ignorare i tuoi tentativi di insubordinazione. Come vedi quando voglio so sporcarmi le mani anch’io, e so farlo parecchio bene. Quindi, se non vuoi perdere un altro po’ del tuo sangue, ti conviene fare ciò che dico fino a quando non sarai fuori da questa scuola. Dopodiché per quanto mi riguarda potrai farti ammazzare come meglio credi. Ma qui dentro comando io, e non amo dovermi ripetere. Niente più stupidaggini o sarò io stesso a denunciarvi al Preside. E conoscendomi dovreste sapere che non faccio vuote minacce-”
 
Passarono l’intero fine settimana a studiare in una silenziosa Sala Comune insieme alle ragazze del settimo anno; non essendoci più alcuna partita da giocare non avevano altri impegni a parte tentare di concentrarsi sui M.A.G.O. imminenti, nonostante la preoccupazione per Trevor che ancora non si era svegliato.
Le condizioni di Remus, comunque, non gli avrebbero consentito di fare altro che stare seduto in poltrona. Forse per lo stress dovuto agli esami era più spossato del solito e più si avvicinava il Plenilunio più la situazione peggiorava. Sarah si convinse che si fosse ammalato per l’ansia da studio e lui fu fin troppo paziente nel sopportare le sue premure; Sirius cominciava a credere che ci fosse qualcosa dietro tutta la gentilezza e le attenzioni che la ragazza dedicava a Moony, ma il sabato a colazione aveva visto Tara Baddock avvicinarsi a un Remus che era parso istantaneamente meno sciupato per parlottare fittamente con lui per interi minuti. Vedendolo con la Corvonero quella mattina Sirius si convinse che Sarah non potesse avere qualche possibilità col loro lupastro preferito fintantoché Tara fosse rimasta in circolazione.
Darrel Roper, grazie al cielo, aveva smesso di trascorrere ogni istante della sua giornata aggrappato al braccio di Lizbeth, il che comportò un certo diradamento della frequentazione tra lui e i Malandrini di cui Sirius non fu troppo dispiaciuto. Non erano riusciti a scoprire se la coppietta avesse dei problemi o se lui si fosse semplicemente stufato di sentirli ripetere per l’ennesima volta il programma di Trasfigurazione del sesto anno; un’altra possibilità era che la faccenda di Trevor avesse fatto aprire gli occhi a qualcuno che prima di quello sciagurato venerdì aveva manifestato simpatie per le convinzioni un po’ estreme di un certo gruppo di studenti che vivevano nei sotterranei e che Liz o Darrell, o entrambi, stessero cercando di cavarsi fuori dalla brutta situazione in cui si erano andati a cacciare.
Non ci furono sviluppi sul fronte Mangiamorte in erba; Regulus doveva aver spaventato Mulciber e Avery a sufficienza per riportarli all’ordine. Sirius si era distrattamente chiesto cosa gli avesse fatto, ma era stato un pensiero fugace che si era dissolto come fumo dal suo cervello. Aveva cose più pressanti di cui doversi occupare.
La domenica pomeriggio accompagnarono Remus da Madama Chips con la scusa di un piccolo crollo nervoso; quella notte fu piuttosto tranquilla perché anche il Lupo pareva stremato quanto il ragazzo e non si degnò nemmeno di rifilargli qualche nuova cicatrice di guerra, come le chiamava Prongs.
Il lunedì mattina a colazione, comunque, Sirius stava rischiando di addormentarsi con la testa nel piatto pieno di uova strapazzate. Venne svegliato all’arrivo della posta e si affrettò a ritirare la copia della Gazzetta del Profeta di Remus perché il legittimo proprietario era ovviamente ancora in Infermeria.
Quando srotolò il giornale, comunque, qualsiasi rimasuglio di sonno sparì.
-Oh merda-
La foto del Marchio Nero che campeggiava sopra una villa vittoriana occupava metà della prima pagina; in caratteri cubitali, a incorniciare l’immagine, il titolo urlava:
 
“I LICANTROPI ATTACCANO ALLA TESTA
Spietato omicidio a sangue freddo: nessun dubbio sul mandante
Rappresaglia o messaggio al Mondo Magico?”
 
-Cos’è successo?!- chiese James, agitato. Sirius gli porse il giornale senza fiatare.
 
-Non vorrei essere indelicato, ma direi che dopo le ultime dichiarazioni era un’eventualità che avrebbe dovuto considerare-
Remus, impegnato a leggere il giornale nel suo letto dell’Infermeria, gli lanciò uno sguardo bieco.
-Non ho detto che lo meritasse! Solo che era ovvio che Voldemort avrebbe voluto ricordare a tutti chi è il più forte e assassinare la moglie del Ministro della Magia è un ottimo modo per farlo-
Le sopracciglia di Moony si corrucciarono ancora di più mentre andava avanti a leggere.
I Malandrini erano andati a trovarlo durante la pausa pranzo; avevano stabilito che sarebbe stato stupido e inutile tentare di nascondergli cos’era successo e a quel punto la cosa migliore era che fossero loro ad informarlo. Remus non pareva averla presa bene.
-Ovviamente era tutto pianificato, come sempre- sputò, disgustato, chiudendo il giornale e allontanando da sé il piatto di stufato che Madama Chips gli aveva consegnato quindici minuti prima, -In perfetto stile Grayback-
-Non riesco a spiegarmi come sia stato possibile che raggiungessero la Signora Minchum in casa. Insomma, l’abitazione del Ministro della Magia dovrebbe godere delle migliori protezioni- intervenne James, avvicinando di nuovo il piatto sotto al naso di Remus e lanciandogli uno sguardo che sarebbe stato bene sul viso di un padre che avesse a che fare con un bimbo molto capriccioso. Evidentemente la tattica funzionò perché Moony mise su un’espressione spazientita ma cominciò a mangiare.
-E anche questo è un chiaro messaggio, no? Colpire all’interno di uno dei luoghi meglio protetti d’Inghilterra… Volevano dimostrare di poterci arrivare in ogni occasione. Se non hanno attaccato quando il Ministro era in casa è stato perché hanno deciso così-
Remus lo osservò a lungo prima di parlare.
-Intendi che vogliono controllarlo?-
-Penso volessero spaventarlo, sì, o farlo crollare. Non so se vogliono davvero che passi dalla loro parte o semplicemente che smetta di intralciarli, ma…-
-Non mi sembra un’ottima tattica. Hanno assassinato sua moglie, vorrà porre fine a tutto questo come e più di prima-
Gli sguardi impietositi che James ottenne in risposta furono sufficienti come risposta.
-Ma insomma, chi non vorrebbe vendetta al suo posto?-
-Chi ha troppa paura per andarla a cercare- mormorò Peter, e Sirius lo guardò stralunato. Si era quasi dimenticato della sua presenza: fino a quel momento non aveva pronunciato nemmeno una parola.

 
Note:
Kingsley fa un elenco sommario di tutte le volte in cui il gruppo di Serpeverde più "agitato" della scuola hanno aggredito qualcuno, ficcandoci dentro (non a torto) anche gli attacchi per cui non sono stati punti per mancanza di prove; in particolare fa riferimento a un Corvonero che ha lasciato la scuola un anno prima e non ha più fatto ritono: è un riferimento al capitolo 51 di questa storia.
Quando Charlus discute coi ragazzi a proposito del loro trasferimento a Rathbone Street, ovviamente, parla dell'intenzione che avevano James e Sirius di trasferirsi a casa di quest'ultimo dopo il diploma per frequentare l'Accademia Auror; anche se i piani dei ragazzi sono cambiati per quel che riguarda il loro futuro lavorativo le loro intenzioni non erano cambiate riguardo all'abitare insieme e l'uomo non vuole che la morte di Dorea li privi dell'esperienza della vita fuori casa (in particolare per James, visto che Sirius si è già trasferito).
La morte della moglie del Ministro è ovviamente da imputare ai Licantropi di Grayback. Come giustamente qualcuno aveva notato nello scorso capitolo, farsi così tanta pubblicità e parlare troppo dei piani con cui il Ministero cerca di ostacolare i Mangiamorte non è proprio il modo migliore di agire.
Ci rivediamo tra due settimane, entro domani risponderò a recensioni e messaggi arretrati.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
   
 
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