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Autore: Evola Who    10/02/2019    2 recensioni
Sul Binario 9¾, diretti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, molti vecchi e futuri studenti stavano salutando i loro genitori e parenti prima di salire sul treno e intraprendere il lungo viaggio fino a destinazione.
Ma non tutti sembravano felici di questa giornata…
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Parallelismi non richiesti e brutti ricordi
 
Eleanor aveva preso in mano un libro sulla cui copertina era raffigurato un uomo vestito con un elegante completo rosso, con tanto di mantello e cappello piumato, un bastone dal pomo d’oro ed una maschera bianca da scheletro a coprirgli il volto.

“E che cosa sarebbe?” domandò Jamie.

“È un vecchio classico francese" spiegò la ragazzina. "Me l'ha regalato la mia insegnante di inglese l’ultimo giorno di scuola. Ne abbiamo letto qualche pagina in classe e ci ha fatto vedere il film. Siccome sapeva che mi interessava molto la storia, mi ha fatto questo regalo.” Il ricordo la fece sorridere. “E poi mi ha detto che il film è molto diverso dal libro, quindi sono molto curiosa di leggerlo, ma non ero sicura di averlo portato e temevo di dover aspettare fino a Natale!"

“E di che cosa parla?”

Eleanor raccontò in breve la trama: Erik era un uomo molto intelligente ed esperto di architettura, bravo con le botole, oltre che appassionato di canto e di musica, che viveva nei sotterranei nel teatro dell'Opera di Parigi.

Fu lui a insegnare a cantare a Christine Daaé, facendola diventare la più grande cantante dell'Opera di Parigi. Però, a causa della deformità della sua faccia, lo fece di nascosto, facendole credere di essere l’angelo della musica, mandato da suo padre in punto di morte.

Ma un giorno arrivò il visconte e amico di infanzia di Christine, Raoul de Chagny, che era sempre stato innamorato di lei. Allora, Erik la rapì per gelosia.
Alice ne fu incuriosita, domandando: “L'ha rapita?”

“Non dirmi che l'ha rapita perché è innamorato di lei” commentò Jamie un po’ annoiato.

“Be', sì. È innamorato di lei. Però, non può farsi vedere in faccia per via della sua deformità. Il suo volto, infatti, è simile ad un teschio! Ovviamente, se si mostrasse così, lei si spaventerebbe.”

“Ma non è giusto!” ribatté Alice “In fondo, le ha insegnato a cantare, aiutandola a realizzare i suoi sogni e portandola alla ribalta. Lei con che cuore, dopo tutto questo, si innamora del nobile amico d'infanzia?”

“Be', alla fine, Raoul cerca di salvarla da lui dopo che l'ha rapita.”

“Sì. Ma non è giusto. In fondo, era innamorato di lei e l’ha aiutata. Non si meritava il suo amore?”

Eleanor capì il suo discorso e fu d'accordo, ma non seppe che cosa rispondere. Alla fine, quando ripresero a camminare, Jamie cambiò discorso, domandando se il Dottore utilizzasse l’incantesimo Adduco Maxima per far sì che il Tardis diventasse più grande all'interno che all'esterno.

Piton si era allontanato, ma poi si era fermato dietro l'angolo di un corridoio ad ascoltare quel discorso. Non ne sapeva neppure lui la ragione.

Però, tutto quel lungo dialogo sullo scontro tra il bene e il male e sulle guerre civili gli aveva fatto tornare in mente il brutto periodo della guerra magica, della lotta sul campo combattuta su entrambi i lati ed il suo sacrificio in extremis per salvare qualcuno che amava.

Ascoltò anche la storia del fantasma, nel quale non poté fare a meno di rivedere se stesso: aveva perduto l’unica persona che avesse mai amato per un altro più bello, più fortunato, eccellente in tutto e convinto che sia lui che i suoi amici fossero al di sopra di tutto e di tutti.

Dentro di sé, provò un profondo senso di rabbia e di frustrazione nel ritrovarsi a pensare a tutti i ricordi più dolorosi della sua vita. E l'idea che stesse ricordando tutto questo solo per degli sciocchi fumetti e storie babbane lo fece sentire ridicolo.

Una volta di più, comprese che doveva tener attentamente d’occhio la signorina Elisabeth Eleanor Wonder, che già lo aveva sorpreso col suo atteggiamento stranamente sicuro e tranquillo nei suoi confronti.

E chi sa che cosa avrebbero potuto combinare, lei e i suoi amici! Avrebbe dovuto provvedere lui a impedire che si mettessero nei guai od infrangessero qualsiasi regola. Dopo un attimo di riflessione, fu persuaso che non sarebbe stato difficile incutere la giusta dose di timore in quella giovane Tassorosso e nei suoi amichetti.

E se avessero combinato qualcosa di grave che violasse il regolamento della scuola, ci avrebbe pensato lui a impartire a tutti e tre una lezione - ed una punizione! - tali da fargli passare per sempre la voglia di ficcarsi in qualsiasi tipo di guai!

Con una piccola sensazione di soddisfazione per quei pensieri, se ne tornò nel proprio ufficio.....

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Note:
Mi sono sbagliata! Di nuovo...
Oggi ho pubblicato l'utimo capitolo, MA
dimeticando di pubblicare questo.
E me l'ha fatto notare il mio amico 
IndianaJones25  E anche aiutato ad
coreggere la storia e che lo rigrazzio
davvero tanto. 
Così, ho dovoto coreggere.
Ci scusiamo per il disaggio.... 

 
   
 
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