Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Ori_Hime    10/02/2019    2 recensioni
Storia ambientata dopo “Connection” all'interno della raccolta “... But not to me” da me precedentemente pubblicata, anche se non è essenziale averla letta.
Dopo qualche anno da “Gli ultimi jedi” la Resistenza ha vinto e Kylo Ren è prigioniero, mentre Rey cercherà il suo contatto dopo tanto tempo...
A Reylo story
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

VI – Ben Solo

 

Sentendosi morire con lui Rey si svegliò: non era più accanto a lei, la Forza l'aveva riportato nella sua oscura e squallida cella. Fece fatica ad addormentarsi perché non faceva che pensare a lui... senza che questo lo facesse ricomparire. Non aspettava altro che l'ora per andare da Ben a portargli la colazione e appena lo vide mollò il vassoio per terra e ricercò le sue labbra attraverso le sbarre. -Tu non sei solo Ben!- esclamò poi. -Nemmeno tu!- rispose con altrettanta enfasi a quell'improvviso “Buongiorno”.

-Rey, anche tu hai fatto degli strani sogni? Ovvero, hai visto il mio passato?-

-Sì, e farò di tutto perché tu esca da qui... Devi vivere Ben!- disse impaziente di vederlo libero la jedi.

-Io vivo già da quando sei tornata tu...- sorrise lui cercando di tranquillizzarla.

-Devi conoscere Daisy e Ben!- continuò Rey come se non lo avesse sentito.

-Li ho visti, sai? Nei miei sogni stanotte... e ho visto cosa sanno fare: sono davvero portati nel sentire la Forza! Ma non ti preoccupare, Daisy non è cattiva, è solo una bambina e ha tutta la vita per scegliere la luce...- ammise così anche la sua preoccupazione e comprese quella che avevano avuto i suoi genitori, non voleva che lei soffrisse come aveva sofferto lui, voleva che si sentisse amata.

-Anche tu però sei passato all'oscurità- replicò Rey.

-Perché non mi sentivo amato e l'unico appoggio che ho ricevuto è stato da Snoke... Che mi voleva sfruttare per i suoi piani e questo l'ho capito solo dopo molto tempo, ma quando hai uno zio che ti vuole morto non vedi molte alternative.- si rattristò nel dirlo.

-Sì che le avevi, potevi rimanere nella luce!- si arrabbiò lei nell'udire quelle parole.

-E come? Rimanere con Luke? E comunque Rey, tu mi hai redento e Daisy sarà salvata da due genitori, non cederà mai al male! È piccola, è logico che non sappia quello che fa, per questo motivo avrà bisogno di un addestramento, per avere maggior consapevolezza dell'uso della Forza. E poi Rey, non devi mostrarti spaventata verso di lei, altrimenti lo sentirà e si preoccuperà, a me era successo così...-

-Dovrai uscire di qui per aiutarmi, altrimenti non puoi percepire la Forza, ma troverò un modo, parlerò con tua madre e convincerò il consiglio.- mentre parlava prendeva sempre più coraggio e determinazione, Ben glieli poteva leggere nei suoi occhi e la cosa lo turbava, non poteva succedere, lo sapeva: -Sogna allora!- rispose ironicamente.

-Vedrai, diventerà realtà!- e con un ultimo bacio, lo lasciò con la colazione da gustare.

Rey riapparve a pranzo, con uno sguardo completamente diverso dal solito: era felice e per la prima volta si vedeva che non aspettava altro che incontrarlo, per questo motivo Ben fu veramente contento di vederla. Porse le labbra attraverso le fredde sbarre per ricevere il caldo bacio a schiocco di Rey. Mangiarono assieme un passato di verdure e del pane tostato, ma fu il miglior pranzo che passarono assieme, mangiandosi gli occhi, perdutamente innamorati. Se non avessero avuto quella barriera fisica che li divideva sarebbero stati abbracciati tutto il tempo. -Sono riuscita ad avere un appuntamento con tua madre!- disse a fine pranzo la ragazza, sprizzando felicità da tutti i pori.

-Che cosa? E perché?!- rispose Ben sconvolto da quell'affermazione.

-Per parlarle di te, per farti uscire di qui no?- per Rey era ovvio.

-E hai bisogno di un appuntamento per vederla? Come se poi bastasse per ricevere un permesso per uscire di prigione...- sull'argomento Ben non aveva certo cambiato idea dalla colazione.

-È grazie a lei, e a me, che tu sei qui e non sei morto, ci tiene a te, sai?- gli accarezzò il viso dolcemente.

-Se così fosse... perché non è mai venuta a trovarmi?- Ben si stava scaldando.

-È impegnata con la nuova Repubblica, è appena stata istituita... Per quello ho dovuto prendere un appuntamento.- rispose tristemente nella speranza che capisse.

-Non me ne frega niente della Repubblica, Rey! Se ci teneva a me sarebbe venuta a vedere come stavo, almeno una volta e invece sta facendo lo stesso errore del passato: vede dell'oscurità in me e mi manda da Luke. Divento la nuova minaccia della Galassia e quando mi sconfigge mi rinchiude in carcere, mandando altre persone ad occuparsi di me. Se fossi morto probabilmente sarebbe stata la stessa cosa per lei, anzi, le avrei fatto solo un favore!-

Rey, frustrata per via delle sue parole, gli tirò una sberla, piangendo: -Non osare nemmeno pensarlo! Se tu fossi morto non avresti mai saputo dei nostri figli... io... io ti voglio vivo! Chiaro?! Voglio una vita con te!- disse singhiozzando, nascondendo infine il viso bagnato dalle lacrime dietro le mani. Ben si sentì rinato dall'ultima frase, solo lei ci riusciva: Rey era la sua luce, la sua vita, il suo tutto. Come aveva potuto trattarla così? Si sentì nuovamente un mostro, come anche lei lo aveva definito più volte prima di conoscerlo davvero, ma doveva ricordarsi che lei aveva saputo guardare oltre la sua maschera come nessun altro e non voleva deluderla. Passò un braccio attraverso le sbarre e le sfiorò le mani, poi le strinse le dita che riuscì a prendere da quella distanza per staccargliele dal volto. -Anch'io voglio una vita con te, Rey, scusami. Fare la vittima purtroppo è l'unica cosa che riesco a fare qui... Ho bisogno di te, grazie perché ci sei!- le sussurrò piano abbassando lo sguardo senza lasciarle le dita. Rey tolse le mani dal volto e si avvicinò a lui stringendole forte le sue: -Ricordati che mi avevi promesso di volerti bene!-

-Hai ragione!- ammise sentendosi in colpa. Rey avvicinò il viso al suo e si baciarono intensamente: -Ricordati di questo bacio quando ti sentirai giù!- “Sicuro!” pensò Ben ancora beato dalle sue labbra, dalla lingua avvolta alla sua, dal suo sapore... era stato il bacio più appassionato che si erano scambiati da quando si erano ritrovati: non lo avrebbe certamente dimenticato da un giorno con l'altro, anzi, fu il ricordo al quale attingere nei momenti di solitudine, in attesa che la Forza li ricollegasse o che lei lo venisse a trovare.

 

Le connessioni e gli incontri continuavano e così anche la loro storia d'amore, anche se non nel più classico dei modi. Le sbarre li dividevano ancora, e non solo quelle fisiche, ma anche composte dai limiti che non permettevano loro di vivere troppo serenamente il loro rapporto, in quanto le visioni dovevano avvenire solo da soli, senza altre presenze, quindi solo la sera.

-Hey, bello addormentato, oggi non so quanto potrò esserci... è il matrimonio di Finn e Rose, ma se posso ti porto una fetta di torta!- gli disse Rey mentre Ben stava ancora dormendo. Era presto per la colazione, ma la ragazza non aveva molto tempo da perdere: doveva prepararsi e aiutare la sposa, oltre che ad occuparsi dei figli. -Mmm...- rispose Ben alzandosi, mentre lei stava già andando, ma lui la trattenne per un polso e l'attirò a sé: si scambiarono un lieve bacio a fior di labbra che per lei era un saluto, ma per lui era un modo per fermarla ancora: -Resta- la incoraggiò con un filo di voce. -Non posso, ho molto da fare... Magari provo a venire più spesso... Nessuno, spero, si accorgerà della mia assenza per un po'.- e gli lasciò la mano per andare.

Ben rimase solo, in attesa, e mangiò il pane con un bicchiere di latte che la sua amata gli aveva portato. Non poteva nemmeno sperare in una connessione improvvisa: sicuramente Rey aveva altro da fare che pensare così intensamente a lui da avvicinarsi, non era nemmeno la situazione giusta, sarebbe stato peggio di ritrovarsi sotto la doccia. Attese ogni giorno, ma senza avere la certezza dell'orario del suo ritorno. Il pranzo arrivò da una guardia: altro pane e acqua. “Che tristezza, né Rey, né del buon cibo.” pensò.

Alle quattro del pomeriggio, ormai arreso, vide una luce apparire dal fondo del corridoio: -Eccomi, ho cinque minuti!- urlò da lontano per far sentire la sua presenza. Lo raggiunse e lo baciò: “è bellissima”, pensò Ben, non solo per i vestiti che indossava, non l'aveva mai vista con un abito, ma soprattutto per il suo volto raggiante. Si stava proprio divertendo, però era venuta lo stesso da lui e questo lo rese felice e tranquillo. -Da quando ti vesti così elegantemente?- Le chiese con ironia guardandola dalla testa ai piedi. Il vestito era semplice, una tunichetta nera senza maniche che le arrivava alle ginocchia e la sua immancabile stola la decorava rendendo il tutto nel suo stile, pur rimanendo insolito. I capelli erano acconciati nei suoi tre codini e gli occhi erano leggermente truccati: portava un ombretto argentato, eyeliner, oltre al mascara e alla matita. Anche le labbra erano più rosse e lucide del solito: faceva venire ancor più voglia di baciarle.

-Dovresti vedere la sposa, lei sì che è elegante: ha un lungo vestito bianco a sirena, con tanto di scollo a cuore, e balze in fondo alla gonna.. Io non credo di essere fatta per i vestiti!- rispose la donna. -Perché? Ti sta bene!- replicò il carcerato che nel frattempo ringraziava mentalmente Finn e Rose per il loro matrimonio che gli aveva concesso di vedere la sua amata ancora più bella del solito. -Non mi sento molto a mio agio, la stola era un'aggiunta per sentirmi me stessa, ma a volte dimentico che non ho i pantaloni e di chiudere le gambe...- spiegò vergognandosi un po'.

-Quello te lo devi ricordare!- ridacchiò Ben, desiderando che la sua ragazza non mettesse in mostra “certe parti”, anche se non intenzionalmente. -Hai ragione, per di più non riesco a correre dietro ai bambini con questi ai piedi...- disse mostrandogli i tacchi, plateau neri non troppo altri e dal tacco spesso, ma comunque scomodi per lei che non ne portava mai, mentre li teneva in mano.

-Con il tempo ci riuscirai, devi solo portarli un po' più spesso!- la incentivò, sorpreso che portasse anche quelli. Chissà se sarebbe stato più facile baciarla se lei fosse stata più alta... -Ma chi ne ha voglia?! Comunque ora devo andare, ma tornerò più tardi con una bella fetta di torta, la tagliano a mezzanotte!-

-Volentieri, allora aspetto te e la torta, svegliami se dovessi addormentarmi e sarò felice di accoglierti!-

-Bene!- gli rispose solamente, scoccandogli un bacio prima di scappare.

Ben era già nel dormiveglia quando Rey tornò, ma al suono della sua voce si rianimò di colpo. La torta era buonissima, aveva più strati di pan di Spagna intervallati a strati di crema, decorata in superficie con fiorellini e pasta di zucchero bianchi. -Vedo che anche all'una di notte l'appetito non ti manca!- rise Rey. -Spiritosa!- le fece la linguaccia lui. -Allora? Che mi racconti?- incentivandola a parlare. -Sono stanca morta e ho mangiato tantissimo!- e dopo aver ricevuto un'occhiataccia da Ben cambiò argomento: -Ho dovuto badare a Ben e Daisy che non si cacciassero in qualche guaio e non dessero fastidio, ho aiutato la sposa, ho persino ballato sai?-

-Con chi?- non riuscì a trattenersi dal chiederglielo perché avrebbe voluto lui farla ballare, non lo avevano mai fatto assieme e sarebbe stato molto romantico.

-Tutti assieme, abbiamo fatto una danza mano nella mano formando una catena che girava attorno agli sposi, penso per portar loro fortuna. È stato bello! Ci siamo divertiti molto! Mancavi tu però! - concluse intristendosi un po'. -C'era anche una danza da fare in coppia per accompagnare gli sposi dopo il primo ballo, ma non potevo danzare da sola...-

-Mi sarebbe piaciuto esserci stato per te.- la consolò prendendole le mani. -Sarà una delle prime cose che faremo quando potremo stare assieme e fuori di qui.- le promise. Rey sorrise e gli occhi diventarono ancora più lucidi: -Esserci per ballare io e te... o da marito e moglie?- suggerì. -Da marito e moglie sarebbe ancor meglio!- confermò Ben, facendo scorrere le sue mani sulle sue braccia fino a raggiungere il suo viso per avvicinarlo al suo e scambiare un bacio appassionato. Rey finalmente si rilassò a quel contatto e si sentì sciogliere iniziando a sperare che anche quel giorno avvenisse: il loro matrimonio era qualcosa che non aveva mai immaginato prima, ma da quel momento sarebbe entrato senz'altro nei loro progetti per dopo la sua liberazione. Rimase a lungo da lui, mezza addormentata, appoggiata alle sbarre, mentre si sostenevano a vicenda, e solo verso l'alba Rey capì che era ora di tornare a casa.

Non era certo riposata per una nuova giornata, ma si poteva concedere un po' più di riposo, vista la tarda ora in cui era finita la festa. Quando si alzò si sentiva ancora tutta indolenzita e pensò che una doccia sarebbe stato un buon modo per tirarsi su. Improvvisamente si ricordò delle parole di Ben che avrebbe tanto voluto danzare con lei come marito e moglie. Sospirò a quel dolce pensiero e tolta la maglietta se lo ritrovò ancora davanti! Stava per urlare come la volta precedente dallo spavento, ma lui le tappò la bocca prima con una mano e poi per zittirla completamente con un bacio.

-Fortuna che dovresti essere abituata alla mia presenza qui...- scherzò quando si staccò da lei.

-Una volta non è abbastanza per quella che tu chiami “abitudine”!- rispose a tono Rey, dimenticandosi di essere quasi nuda, il bacio l'aveva distratta troppo, ma se ne ricordò appena vide lo sguardo di lui abbassarsi dai suoi occhi. -Hey!- esclamò coprendosi con le braccia.

Ben si tolse la maglietta a sua volta e poi disse: -Ora siamo pari! Puoi anche staccarti le braccia di dosso!- Rey rimase spiazzata da quel gesto: non era paragonabile, però apprezzò perché poté ammirare il suo fisico asciutto dopo tanto tempo... era dimagrito, ma non aveva perso di fascino! “In cella aveva sicuramente tempo libero per fare esercizio fisico, visto quegli addominali...” pensò. Lasciò cadere le braccia e Ben poté guardarla senza intralci: da ragazzina acerba come l'aveva conosciuta, ora l'aveva ritrovata come una donna che aveva allattato, con seni più tondi e più pieni.

Rey arrossì: -Ehm, io, come l'altra volta stavo per fare una doccia...- disse per distrarlo indicandogliela.

-G... Giusto.- tornò alla realtà Ben. -E se la facessimo assieme?- propose.

-Ok...- ebbe solo il coraggio di rispondergli.

Si tolsero gli indumenti inferiori con un velo di imbarazzo da parte di entrambi: la situazione cominciava ad essere bollente. Entrò Rey nella doccia finendo sotto il getto caldo, seguita da Ben. I momenti successivi furono pieni di silenzio interminabile: entrambi percepivano l'imbarazzo reciproco, non solo per la tensione, ma lo sentivano anche nei propri pensieri. “Perché ho accettato per questa stupida idea della doccia! Come se non fosse abbastanza imbarazzante rimanere senza maglietta...” “Perché mi sono lasciato trasportare dalla situazione? Stupidi ormoni... Ora la voglio solo di più, ma lei è restia. Anch'io in realtà. Non è così facile mettersi completamente a nudo, nè fisicamente nè emotivamente.” rifletté Ben, cercando di non fissarla troppo. “Non guardarlo troppo... Anche se ci siamo già visti così! Eppure perché è così difficile ricominciare da lì? Forse è passato troppo tempo, ma lo voglio. Tanto.” pensò Rey.

Improvvisamente incrociarono lo sguardo e i loro occhi crearono un dialogo senza parole: lessero il loro desiderio reciproco, si calamitarono l'uno vicino all'altro e finalmente si baciarono. Un bacio coinvolgente, bollente, non solo per l'acqua che li accaldava, ma per quel tipo di bacio che fa intendere altro, vuole altro. Ripresero fiato dopo... quanto? Un'eternità? E lì iniziarono a lavarsi a vicenda, rabbrividendo sotto il tocco dell'altro, mentre si accarezzavano, cercando di eliminare ogni imbarazzo assieme allo sporco. Si presero cura dell'altro finché la Forza a fine doccia, non li riportò ognuno alla propria realtà: nelle proprie barriere fisiche ed emotive. Rimasero ancora un po' intontiti dall'improvvisa assenza dell'altro e per quello che avevano appena vissuto, speranzosi che potesse continuare un giorno.

“Forse per il momento però è meglio così” pensò Ben Solo, “un passo alla volta...”

Invece Rey pensò che sarebbe bastato davvero poco perché potesse rimanere incinta una seconda volta ed era già tanto occuparsi di due gemelli di tre anni, ma quanto avrebbe voluto poterlo rifare con lui! Magari quando il tempo avrebbe concesso loro di stare assieme... chi lo sa... Intanto la vita ricominciava a scorrere come l'acqua sotto la doccia nella sua monotonia, in attesa di vivere un altro momento speciale con lui.

 

 

Note:

Finalmente ho riaggiornato: spero ne sia valsa la pena questa lunga attesa, ma la mia cara beta Flos Ignis lavora e non ha sempre tempo di leggere e correggere i miei scleri! Da domani comincerò anch'io a lavorare come servizio civile, perciò non sarò molto presente...

Tengo a precisare che questo capitolo è dedicato a Ben senior, mentre il precedente era per Ben figlio! ;-)

Nota che mi sono dimenticata di aggiungere lo scorso capitolo: camomilla significa "forza nelle difficoltà", secondo il linguaggio segreto dei fiori, ed è il messaggio che Rey vuole trasmettere ai suoi figli e in particolare a Kylo Ren.

Alla prossima! E come sempre vi aspetto anche su Fairy Floss su facebook dove pubblico aggiornamenti e fan art Reylo!

Baci,

Ori_Hime

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Ori_Hime