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Autore: ShunLi    10/02/2019    0 recensioni
Clarissa si sedette ad un piccolo tavolo, portando la tazza del caffè alle labbra e si guardò il polso.
"Oh mio Dio."
Il braccialetto era lì, i ciondoli rossi con i cuori di varie dimensioni, che tintinnavano con un suono allegro. La bocca di Clarissa si aprì, senza che emettesse alcun suono. Tama-chan si avvicinò, miagolando.
Quella era la Domenica più strana che le fosse mai capitata."
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lo studiò,  lo osservò, lo fotografò per  cercare su internet un qualsiasi indizio che le potesse indicare quale braccialetto fosse,  perchè ce l'aveva lei, forse l'aveva acquistato e se n'era dimenticata? A lei nemmeno piacevano i ciondoli!
Il caffè era stato dimenticato sul tavolo e il casino sul letto era rimasto com'era. Tama-chan era assopita nella cesta vicino alla scrivania di Clarissa. E quest'ultima continuava a pensare che avrebbe dovuto starsene a dormire ancora, a sognare quel fantastico ragazzo. Non pensava di ritrovarsi con il braccialetto. Sembrava composto a mano, infatti gli anelli che univano i cuori alla catenella, erano tutti storti. I cuori erano diversi tra loro, come se fossero stati accuratamente selezionati, e nella loro innaturale accozzaglia, erano comunque piacevoli da ammirare.
Lei, Clarissa, che di bigiotteria non era una gran fan, aveva 25 anni e preferiva gli anelli ai braccialetti, i jeans alle gonne ampie,  i libri ai cellulari, il dolce al salato. Viveva da sola in un piccolo loft al centro di una cittadina che era a metà tra un paese dall'aspetto vittoriano e un paesello con pochi ma buoni abitanti. La sua vita finora non era stato nulla di eclatante. Storie d'amore un pò incerte, molti conoscenti ma pochi amici, un cellulare che non squillava, lo sguardo dietro ad un paio di occhiali. Era la santa per alcuni, una dispettosa per altri. In molti l'adoravano ma gli altri la disprezzavano. Così la sua vita, fra gli alti e bassi della società odierna, era arrivata ad un picco massimo, per poi scivolare giù sempre più. Un abisso senza possibilità di vedere e toccare, chiamare aiuto o farsi notare. L'unica cosa che fece fu aspettare. E quell'attesa pian piano, condita da buona volontà e tanta, tanta testardaggine, si stava rivelando l'arma migliore che possedeva. Così si accorse che non era più nell'abisso scuro, ma a metà strada tra la luce e le tenebre. E per il momento, le piaceva restare lì. In bilico, come doveva sempre essere. Una cosa triste, ma rincuorante. Meglio sapere che puoi fallire, invece di riuscire al primo tentativo. Così puoi riprovarci e non meglio, ma altre cento volte più consapevole.

"Non ho trovato nulla." Sospirò stancamente, riprendendo il bracciale tra le mani. Erano le dieci adesso e gli uccellini cinguettavano felici appollaiati sui rami lì vicini. Era straordinario come quel sogno, poteva essere vero grazie a quell'oggetto. Riuscire a far materializzare gli oggetti poteva essere una potere che aveva e che non aveva mai saputo usare? Clarissa credeva molto nella magia, ma era assurdo, del tutto innaturale. All'improvviso il telefono squillò. Le note di Someone like you di Adele risuonò per tutta la stanza. Solo che Clarissa aveva dimenticato dove fosse suddetto cellulare. "Dannato telefono..." Si disse, mentre lo recuperava dalla fodera del cuscino.
La voce squillante dell'amica la fece diventare momentaneamente sorda.
"Era ora che rispondessi!"
"Scusa, avevo il telefono nel cuscino."
"Nel cosa?"
"Tra le federe del cuscino Sid! Dio mio, stai dormendo pure tu?"
"Nono, sono assolutamente sveglia!" Disse Sidney, fissando il suo fidanzato accanto a lei. Dormiva iperterrito, russando lievemente. "Allora come stai?"
"Un pò sconvolta, ma per il resto sto bene." Rispose Clarissa, dando una rapida occhiata al bracciale. Parlarne o no? Sid era scettica riguardo ai sogni, così fece a meno di accennare a qualsiasi cosa legato ad esso.
"Hai preso un pò di caffè? Ti sento irritata..."
"No, purtroppo non l'ho preso..." Si ricordò della tazza abbandonata al suo Destino. Una brodaglia raffreddata.
"Bene, perchè hanno aperto un nuovo bar e ho pensato che forse ti piacerebbe andare all'inaugurazione stas-"
"Stasera? Ma perchè non ci andiamo subito?" Un altra passione di Clarissa erano i Bar. Ma non i semplici bar da 'prendi il caffè, scottati la lingua e poi fuggi' ma i Bar della serie 'Benvenuti e accomodatevi, qui facciamo il miglior caffè mai assaggiato prima'
"Sapevo che me l'avresti detto." Disse Sid, ridendo. Il suo fidanzato si mise a pancia in giù.
"Allora dov'è questo bar?"
"Si trova proprio di fronte la tua palazzina."
La faccia sorpresa di Clarissa non scomparve fino a quando non si mise il cappotto, si assicurò che la ciotola della gatta fosse piena, prese le chiavi e scese giù. Sid l'aspettava sotto il portone.
"Ce l'avevi proprio sotto il tuo naso e non l'hai mai notato?"
"Ti ricordo che sotto il mio naso ho spesso dei libri."
"Che ti isolano fin troppo mia cara. Eccolo, è quello il locale."
Dalla facciata di color grigio perla, la porta del locale sembrava intagliata da una vera e propria quercia. I rami e le foglie intarsiate e dipinte d'oro erano di una bellezza disarmante. Le lanterne appese fuori a mò di colonnina, che stavano a destra e a sinistra erano eleganti, fascinose, degne di un locale vittoriano, e non guastavano con l'ambiente circostante. Il nome del locale, poi, era tutto un dire.
"Le cafè de les artistes. Davvero originale. Conosci il proprietario?" Domandò Clarissa, mettendo le mani in tasca. Faceva un freddo cane per essere una domenica con un sole accecante.
"Si! Ed è anche molto carino. Per te andrebbe anche bene, direi."
"Diresti? Si vede che dopo 12 anni di amicizia non mi conosci affatto!" Rise la ragazza, facendosi beffa della loro più che naturale confidenza, un rapporto di sorelle che di semplici amiche con cui condividere i compiti e i diari.
"Ridi ridi, dopo che l'avrai osservato bene, voglio proprio vedere se mi riderai ancora in faccia..."
"Okay va bene, andiamo a conoscere questo "artista" Disse Clarissa, ironizzando sul nome.
  
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